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Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati

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Bruno Flavio

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Aug 22, 2018, 5:44:01 PM8/22/18
to
Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati
8 marzo 2012 alle ore 06:06
La legge italiana prevede che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna
definitiva».

Evidentemente per il PD, la legge ha due pesi e due misure, e un indagato (non imputato!)
della parte opposta è colpevole, mentre un loro indagato è innocente.

Nessuno ha memoria di un PD forcaiolo che ha chiesto le dimissioni e/o espulso Stefano
Bonaccini, Agazio Loiero, Antonio Bassolino o Rosa Russo Jervolino ecc

Tanto vale rinfrescare la mente dei progressisti!



Legenda:

P patteggiamento o condannato

A arrestato

I indagato

R rinviato a giudizio o imputato





Piemonte 8

A P Bartolomeo Valentino ex assessore di Collegno (Torino): 2 anni per concussione.

P Antonio Tenace assessore della Provincia di Novara: 2 mesi e 20 giorni per violazione
del segreto d’ufficio.

R Michele Cressano consigliere comunale a Vercelli: falso ideologico e abuso d’ufficio.

P Giusi La Ganga candidato alle ultime elezioni comunali del Pd: 20 mesi di reclusione e
multa di 500 milioni di lire per finanziamento illecito ai partiti.

I Giuseppe Catizone sindaco di Nichelino: abuso edilizio.

R Andrea Oddone sindaco di Ovada: omicidio colposo.

I Franco De Amicis ex segretario Pd Basso Canavese: bancarotta fraudolenta.



Liguria 8

A Franco Pronzato ex consigliere di Claudio Burlando e Bersani: corruzione.

A Franco Bonanini presidente del Parco delle Cinque Terre e parlamentare europeo: truffa
e associazione a delinquere.

A Roberto Drocchi funzionario, ex candidato di Savona: truffa continuata e falso in atti
pubblici.

I Vito Vattuone consigliere regionale: associazione per delinquere, corruzione e altri
reati.

I Giancarlo Cassini assessore regionale all’Agricoltura: associazione a delinquere,
corruzione e altri reati.

P Massimo Casagrande ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per corruzione.

P Claudio Fedrazzoni ex consigliere comunale di Genova: 1 anno e 6 mesi per turbativa
d’asta.

P Stefano Francesca ex portavoce del sindaco di Genova: 1 anno e 4 mesi per corruzione.



Lombardia 2

I Filippo Penati ex presidente della Provincia di Milano: corruzione, concussione e
finanziamento illecito.

A Tiziano Butturini ex sindaco di Trezzano sul Naviglio: 2 anni e 5 mesi per corruzione.



Emilia-Romagna 9

I Luigi Ralenti sindaco di Serramazzoni (Modena): corruzione e turbativa d’asta.

I Alberto Caldana ex assessore della Provincia di Modena: peculato.

P I Flavio Delbono ex sindaco di Bologna: 1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato,
intralcio alla giustizia.

I Alberto Ravaioli sindaco di Rimini: abuso d’ufficio.

I Aldo Preda, ex senatore, Cinzia Ghirardelli, membro coordinamento provinciale, Cesare
Marucci, ex consigliere comunale di Ravenna,Gianluca Dradi ex assessore di Ravenna: tutti
per falso in bilancio.

I Nerio Marchesini attivista: trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina
calabrese.



Toscana 15

R Alberto Formigli ex capogruppo in comune a Firenze: associazione per delinquere,
corruzione e altri reati.

R Salvatore Scino vicepresidente del consiglio comunale: falso ideologico.

I Andrea Vignini sindaco di Cortona (Arezzo): abuso d’ufficio.

I Graziano Cioni ex assessore di Firenze: corruzione e violenza privata.

I Gianni Biagi ex assessore all’Urbanistica di Firenze: corruzione.

I Gianluca Parrini consigliere regionale: abuso d’ufficio.

I Gian Piero Luchi ex sindaco di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.

I Alberto Lotti ex vicesindaco di Barberino del Mugello: corruzione e abuso d’ufficio.

I Paolo Cocchi ex assessore regionale: abuso d’ufficio.

I Daniele Giovannini ex assessore comunale di Barberino del Mugello: abuso d’ufficio.

I Giovanni Guerrisi consigliere comunale di Barberino del Mugello: falso ideologico.

I Marzio Flavio Morini sindaco di Scansano (Grosseto): corruzione.

I Fabrizio Agnorelli sindaco di Piancastagnaio (Siena): truffa aggravata e falso.

R Fabrizio Neri ex sindaco di Massa-Carrara: abuso d’ufficio.

I Antonella Chiavacci ex sindaco di Montespertoli: omissione di controllo.



Umbria 7

I Eros Brega presidente del consiglio regionale: peculato e concussione.

I Maria Rita Lorenzetti ex presidente della regione: abuso d’ufficio.

I Maurizio Rosi ex assessore regionale alla Sanità: abuso d’ufficio.

I Luca Barberini consigliere regionale: peculato.

I Nando Misnetti sindaco di Foligno: peculato.

I Sandra Santoni ex capo di gabinetto di Lorenzetti: peculato.

R Giacomo Porrazzini ex sindaco di Terni ed ex deputato europeo: disastro ambientale e
truffa.



Marche 1

P Fabio Sturani ex sindaco di Ancona: 1 anno e 9 mesi e interdizione dai pubblici uffici
per 5 anni per concussione.



Puglia 7

P Domenico Gatti sindaco di Modugno (Bari): falso ideologico.

I Alberto Tedesco senatore: associazione per delinquere, corruzione, concussione,
turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso.

I Michele Mazzarano ex segretario organizzativo del partito: finanziamento illecito ai
partiti.

R P Flavio Fasano ex sindaco di Gallipoli (Lecce) ed ex assessore provinciale ai Lavori
pubblici: 2 anni per falso e rinviato a giudizio per turbativa d’asta.

A I Sandro Frisullo ex vicepresidente della regione: associazione a delinquere e
turbativa d’asta.

I Antonio De Caro capogruppo al consiglio regionale ed ex assessore di Bari alla Mobilità
e al traffico: tentativo d’abuso d’ufficio.

I Adolfo Schiraldi ex presidente consiglio comunale di Triggiano (Bari): concussione.



Calabria 4

R I Agazio Loiero ex governatore regionale: associazione per delinquere, falso e abuso
d’ufficio e imputato per abuso d’ufficio.

R Nicola Adamo ex vicepresidente della giunta regionale: associazione per delinquere,
falso e abuso d’ufficio e imputato per associazione per delinquere, concussione, abuso
d’ufficio.

A I Pietro Ruffolo assessore comunale di Cosenza: associazione per delinquere finalizzata
alla truffa e al riciclaggio, e arrestato per detenzione abusiva d’armi.

P Giuseppe Mercurio ex capogruppo al Comune di Crotone, 4 anni per voto di scambio.



Veneto 2

P Statis Tsuroplis imprenditore iscritto al partito ed ex consigliere del sindaco di
Venezia: 1 anno e 9 mesi per corruzione.

P Tullio Cambruzzi, tesserato pd e manager pubblico: corruzione, ha patteggiato 2 anni.



Lazio 5

Piero Marrazzo ex presidente della regione dimessosi dopo una vicenda di cocaina e trans.

R Francesco Paolo Posa ex sindaco di Frascati e consigliere provinciale: truffa, falso e
indebita percezione di erogazioni pubbliche.

I Guido Milana eurodeputato ed ex presidente del consiglio regionale: truffa, falso e
indebita percezione di erogazioni pubbliche.

I Ruggero Ruggeri consigliere provinciale: truffa, falso e indebita percezione di
erogazioni pubbliche.

R Valdo Napoli ex assessore all’Ambiente di Montefiascone: corruzione.



Campania 13

R I Antonio Bassolino ex presidente della regione: epidemia colposa e omissione d’atti
d’ufficio, sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e frodi in pubbliche
forniture e per peculato.

I Rosa Russo Iervolino ex sindaco di Napoli: epidemia colposa e omissione in atti
d’ufficio.

I Andrea Lettieri ex sindaco di Gricignano d’Aversa (Caserta): concorso esterno in
associazione mafiosa.

I R Vincenzo De Luca ex senatore e sindaco di Salerno: abuso d’ufficio, concussione,
associazione per delinquere finalizzata a truffa e falso.

P Corrado Gabriele consigliere regionale ed ex assessore regionale: 4 anni e 3 mesi per
pedofilia.

A R Aniello Cimitile presidente della Provincia di Benevento: falso.

I Enrico Fabozzi sindaco Villa Literno: concorso esterno in associazione mafiosa

A I Fabio Solano componente direttivo cittadino pd di Benevento: truffa.

I Giuseppe Russo cons. regionale: truffa. Carlo Nastelli ex consigliere comunale di
Castellammare: tentata estorsione.

R Carlo Nastelli, Nino Longobardi, Antonio Cinque ex consiglieri comunali di
Castellammare di Stabia: truffa ai danni dello Stato e concorso in falso.



Sardegna 3

I Renato Soru, ex presidente regione, consigliere regionale e membro della segreteria
nazionale: aggiotaggio, assolto in primo grado per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.

P Graziano Milia presidente Provincia di Cagliari: 1 anno e 4 mesi per abuso d’ufficio.

I Roberto Deriu, presidente Provincia di Nuoro: abuso d’ufficio.



Abruzzo 6

R Antonio Boschetti ex assessore regionale alle Attività produttive: associazione per
delinquere, concussione e altri reati.

R Bernardo Mazzocca ex assessore regionale alla Sanità. associazione per delinquere,
concussione e abuso d’ufficio.

R Camillo Cesarone ex capogruppo alla regione: associazione per delinquere, concussione e
corruzione.

P Luciano D’Alfonso ex sindaco di Pescara: 4 mesi per abuso d’ufficio.

I Massimo Cialente sindaco dell’Aquila: rifiuto in atti d’ufficio.

I Fabio Ranieri consigliere comunale dell’Aquila: truffa.



Basilicata 4

I Franco Stella presidente Provincia Matera: indagato per abuso d’ufficio.

R Prospero De Franchi ex presidente del consiglio regionale: rinviato a giudizio per
falso e truffa.

R Pasquale Robortella consigliere regionale e sindaco di San Martino d’Agri: rinviato a
giudizio per truffa ai danni dell’Ue.

I Nicola Montesano consigliere comunale di Policoro (Matera): indagato per falso e
turbativa d’asta.



Sicilia 7

A Gaspare Vitrano deputato regionale: concussione.

I Elio Galvagno consigliere regionale: falso in bilancio.

I Salvatore Termine consigliere regionale: falso in bilancio.

I Vladimiro Crisafulli senatore: falso in bilancio, rinviato a giudizio per abuso
d’ufficio.

I Giuseppe Picciolo deputato regionale: calunnia.

P Vittorio Gambino funzionario: falso in atto pubblico.

P Giuseppe Palermo funzionario: falso in atto pubblico.



PS: l'articolo risale a luglio 2011 e mancano:

I Stefano Bonaccini segretario regionale Emilia Romagna e consigliere regionale:
turbativa d'asta e abuso d'ufficio

I Luigi Lusi senatore: appropriazione indebita aggravata

A Lino Brentan tesserato PD e amministratore delegato autostrada Padova-Venezia:
corruzzione.



Fonte Panorama

http://blog.panorama.it/italia/2011/07/29/tutti-gli-uomini-del-pd-indagati-arrestati-imputati-e-condannati/

Bruno Flavio

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Aug 22, 2018, 5:46:09 PM8/22/18
to
Dice Renzi: “Non sparate nel mucchio!”. Ha ragione. Noi, infatti, non spariamo nel
mucchio: al contrario, ci limitiamo ad illustrare ai nostri lettori i nomi, i cognomi e i
carichi pendenti dei parlamentari del Partito Democratico che hanno problemi con la
Giustizia. Ricordando che in altri Paesi del mondo, per molto meno, capi di governo,
ministri e parlamentari rassegnano le dimissioni



Non sparate nel mucchio!, tuona Renzi.

Giustissimo. Noi faremo i nomi, i cognomi e descriveremo i carichi pendenti degli
inquisiti, degli indagati, dei condannati e dei prescritti del suo partito – il PD – che
siedono ancora bellamente nel Parlamento italiano, fulgido esempio di nobiltà morale, di
alto senso delle istituzioni e religioso rispetto per l’elettore e per la nazione tutta.

Il messaggio di Renzi è chiaro. I nostri non si dimetteranno mai, né tanto meno saranno
espulsi dal partito. E’ tutta gente solida, e fino a quando non ci saranno sentenze
passate in giudicato, i nostri eroi resteranno saldamente al proprio posto.

Se dunque i magistrati, nonostante le prescrizioni abbreviate, i cavilli procedurali, la
maestria forense e la naturale debolezza della natura umana ce la faranno a concludere i
processi, pazienza.

Dopo la rassegna degli indecorosi, vi mostreremo cosa succede nei Paesi civili di tutto
il mondo in casi assai meno gravi di quelli che avvengono dalle nostre parti.

Ricordiamo infatti ai nostri lettori che in ogni Paese civile, qualsiasi soggetto che
ricopre incarichi pubblici che venga sottoposto ad accuse o a processi per corruzione o
per altri reati contro la pubblica amministrazione si dimette, almeno fino a quando non
ha risolto i suoi problemi con la Giustizia.

Nei Paesi civilizzati ci si dimette anche per comportamenti non penalmente (ma
moralmente) rilevanti.

CONDANNATI, PRESCRITTI E IMPUTATI del PARTITO DEMOCRATICO NEL PARLAMENTO ITALIANO

(Aggiornato a: Aprile 2016)
Per cominciare due parole su:

RENZI Matteo – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

Quando era presidente della Provincia di Firenze la giustizia contabile gli ha contestato
il danno erariale: l’assunzione presso la Provincia di 4 dirigenti, in violazione delle
disposizioni riguardanti la contrattazione collettiva del comparto. Aveva inquadrato nel
suo staff quattro persone esterne all’amministrazione come funzionari, qualifica che
richiede la laurea, pur non possedendola. L’indagine era nata da una denuncia
sull’assunzione di Marco Carrai, “uomo-ombra” del renzismo, all’epoca ventinovenne,
sistemato nella segreteria del presidente nonostante fosse privo del diploma di laurea.
Così per cinque anni, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio maggiorato e non
dovuto. Renzi subisce 2 condanne (4 agosto 2011 e il 9 maggio 2012) dalla Corte dei
Conti, insieme ad altre 20 persone, per danno erariale.

Ma in appello viene assolto con una sentenza unica nella storia della giurisprudenza:

i giudici della I Sezione centrale di appello di Roma il 4 febbraio 2015 sentenziano che:

“Pur non ricorrendo gli estremi della cosiddetta ‘esimente politica’, questo Collegio
ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare
la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie
i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai
lavori’”.

In poche parole, Renzi, laureato in Giurisprudenza, e con a disposizione uno staff legale
da Presidente di Provincia, viene assolto perché non in grado di percepire le
illegittimità del proprio operato.

L’ignoranza della legge, mai ammessa in giurisprudenza, viene fatta valere ad personam
per il Pinocchio del Mugello.

Il giudice che emette la sentenza, 2 mesi dopo, viene casualmente nominato a capo della
Corte dei Conti.

In un altra vicenda, la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta, senza indagati, sulla
casa di Firenze dove Renzi ha soggiornato frequentemente dal 2011 al 2013, il cui affitto
è sempre stato pagato dall’imprenditore Marco Carrai (Carrai ha a sua volta ottenuto
svariati incarichi in società controllate dal Comune e appalti dall’amministrazione
Renzi)

Il 27 ottobre 2003, un giorno prima dell’ufficializzazione della sua candidatura a
Presidente della Provincia di Firenze, Renzi si fa “assumere” dall’azienda di famiglia
(la Chil Srl ora rinominata Eventi 6) che trasforma il suo contratto da Co.co.co
(Collaborazione coordinata continuativa) in uno da dirigente. Da quel momento Renzi, in
caso di elezione, avrà diritto ai contributi pensionistici figurativi. La legge infatti
prevede che sia l’ente locale a pagare i contributi e a versare il TFR ogni anno.

Grazie a quella “assunzione”, Provincia e Comune hanno già pagato (ovviamente con soldi
pubblici) circa 43.000 mila euro di contributi fino all’inizio del 2014 per costruire la
pensione e il TFR di Renzi.

Solo 10 anni dopo i fatti, quando un inchiesta de Il Fatto Quotidiano ne rivela la
vicenda a livello nazionale, nel maggio 2014 Renzi annuncia che si sarebbe dimesso dalla
società di famiglia. Ma nel luglio 2015 lo stesso giornale scopre che Renzi li ha
incassati senza rinunciarvi. Per una vicenda simile l’ex ministro Josefa Idem è a
processo per truffa aggravata

SENATORI (una volta si chiamavano “PATRES CONSCRIPTI”, ma quella era un’altra “res
publica”)

BARRACCIU Francesca. Vice-ministro del Governo Renzi – A processo per peculato.

BUBBICO Filippo. Vice-ministro dell’interno. Sotto inchiesta della Corte dei Conti per
consulenze ingiustificate quando era nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale
della Basilicata.

DE FILIPPO Vito. vice-ministro della Sanità. A processo per peculato in Basilicata sulle
spese pazze al consiglio regionale. La Procura sta anche indagando su presunte
irregolarità nell’erogazione di fondi regionali all’impresa della figlia quando lui era
governatore.

FOLINO Vincenzo. Condannato dalla Corte dei Conti per aver intascato rimborsi illegittimi
dalla regione. A processo per peculato a Potenza.

GULLO Tindara Maria. A processo a Messina per falso ideologico e voto di scambio.

LANZILLOTTA Linda. Condanna in sede civile della Corte dei Conti per danno erariale per
consulenze ingiustificate (40 mila euro).



OLIVERIO Nicodemo. A processo a Roma con altre 14 persone per bancarotta fraudolenta
documentale e patrimoniale aggravata.

DEPUTATI

AIELLO Ferdinando. Indagato per peculato.

ASTORRE Bruno. Indagato per peculato da ex consigliere regionale Lazio.

BATTAGLIA Demetrio. Indagato per peculato.

BOSSA Luisa. Indagata per corruzione per una vicenda di appalti a Ercolano (di cui era
sindaco). E’ membro della Commissione Antimafia (ovviamente!).

BRAGANTINI Paola. Indagata per truffa aggravata da presidente di circoscrizione a Torino.

BROGLIA Claudio. Indagato per truffa nella ricostruzione post terremoto in Emilia.

CAPELLI Roberto. Indagato per peculato (129.000 Euro) nell’inchiesta sui fondi ai gruppi
consiliari della Regione Sardegna, quando era consigliere dell’UDC.

CENSORE Bruno. Indagato per peculato.

DI STEFANO Marco. Indagato per corruzione.

FARAONE Davide (il figlio prediletto del Partito)- Indagato per peculato.

Un’indagine dei carabinieri rivela che il 10 marzo 2008 Faraone si accomoda nel salotto
di Agostino Pizzuto, custode dell’arsenale della famiglia del quartiere San
Lorenzo-Resuttana (Palermo) E si parla di voti”.

Tutti gli ospiti sono incensurati, ma in quel momento sotto indagine dei carabinieri che,
appostati fuori, registrano l’arrivo del futuro deputato che Pizzuto chiama per nome,
“Davide”.

Quattro giorni dopo una microspia piazzata nell’auto di Pizzuto, ufficialmente
giardiniere del Comune a Villa Malfitano, dove custodiva le armi della cosca, capta un
colloquio con un altro degli indagati, Antonino Caruso, anch’esso pubblicato sul sito dei
grillini:

“Allora hanno chiesto qualche cortesia… qualche cosa si matura… noi altri abbiamo fatto
la campagna elettorale per Faraone…”, dice Caruso. Che aggiunge: “Faraone ci dice… non ce
l’abbiamo fatta, mi è dispiaciuto, mi devo ricandidare al Comune”.

Quattro anni dopo, durante le primarie del PD per il Comune di Palermo, Stefania Petix,
l’inviata di Striscia la notizia, e il suo fedele bassotto sorprendono Faraone mentre
rassicura il membro di una cooperativa di disoccupati, Palermo Migliore, che poco prima
avevano indetto una riunione per invitare i soci a votare per lui.

“Sono caduto in un trappolone ordito dai personaggi coinvolti in queste primarie –
replica – sto cercando di scoprire, con delle indagini personali, chi siano e perché
hanno agito ai miei danni”
E’ membro della Commissione parlamentare antimafia (sic).

LUCHERINI Carlo. Indagato per peculato nello scandalo Spese Pazze alla Regione Lazio.
Secondo la procura, il gruppo del PD alla Regione Lazio, tra il 2010 e il 2012, avrebbe
dilapidato 2 milioni e 600 mila Euro.

MARROCU Siro. Indagato per peculato (173.000 euro).

MELONI Marco. Indagato per peculato.

SANNA Francesco. Indagato per peculato (83.000 Euro).

SCALIA Francesco. Indagato per peculato in concorso nello scandalo dell’aeroporto di
Frosinone. Indagato in un’altra inchiesta sempre per peculato da ex consigliere reg. del
Lazio

VALENTINI Daniela. Indagata per peculato.

(Nella lista non ci sono i nomi dei dirigenti e consiglieri regionali e – nel caso della
Sicilia – dei deputati regionali he hanno problemi con la Giustizia).

Ora lasciamo la Colombia, pardon, l’Italia, e andiamo in qualche paese civile. Ecco
qualche esempio “da evitare”.

Il ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg si è dimesso per avere
copiato la sua tesi di dottorato.

Chris Lee, deputato repubblicano newyorchese, si è dimesso per avere pubblicato nel suo
sito una foto a torso nudo per incontrare una ragazza. Lee ha dichiarato:

“Mi dispiace per il danno che le mie azioni hanno causato alla mia famiglia, al mio staff
e ai miei elettori’’.

La leader dei socialdemocratici svedesi, Mona Sahlin, si dimise da vice premier e da
deputata per il cosiddetto affare Toblerone, chiamato così perché due confezioni del
celebre cioccolato svizzero apparivano nella lista di acquisti fatti impropriamente
dall’allora vicepremier di Stoccolma con la carta di credito riservata alle spese di
servizio.

Sempre in Svezia, il ministro dei Trasporti, Maria Borelius, si è dimessa. Ecco i suoi
“crimini”: babysitter senza contributi, canone tv non pagato e un marito proprietario di
una casa di vacanze intestata a una società con sede nell’isola di Jersey, paradiso
dell’esentasse.

Un paio di giorni dopo si dimette una sua collega, il ministro della Cultura, Cecilia
Stegö Chilò: anche per lei tate in nero e canone tv non pagato.

Il Ministro dell’Interno inglese, la laburista Jacqui Smith, fu accusata di aver indicato
come sua abitazione principale una casa londinese di proprietà di sua sorella. Ma la cosa
che più stuzzicò i giornali inglesi fu l’acquisto con denaro pubblico di quattro film su
un canale pay-per-view, due dei quali porno (probabilmente comprati dal marito).

A David Blunkett, ministro dell’Interno, pochi anni prima era toccato dimettersi da
ministro in meno di un anno davanti all’accusa di aver cercato di dare una spintarella
alle pratiche del permesso di soggiorno della babysitter filippina assunta dalla sua ex
amante.

Non soltanto in Europa settentrionale ci sono politici dalle dimissioni facili.

In Spagna lasciò il suo incarico il ministro della Giustizia, Mariano Fernández Bermejo,
per aver partecipato a una battuta di caccia pur essendo sprovvisto di licenza.

Joyandet, sottosegretario nel governo francese, si è dimesso per avere ottenuto un
permesso di costruzione irregolare per ampliare la sua casa;

Blanc, anch’egli sottosegretario, si è dimesso perché scoperto ad usare soldi pubblici
per un suo vizietto: l’acquisto di sigari pregiati per un totale di 12.000 euro.

Il vizio del fumo e il sigaro è stato fatale anche alla carriera di Rhodri Glyn Thomas,
il ministro della Cultura del Galles. Thomas non ha retto quando è stato sorpreso e
sgridato dai gestori di un pub mentre si godeva un sigaro nonostante il divieto di fumare

Sembra incredibile a noi italiani, abituati diversamente. Nel resto del mondo ci si
dimette per difendere l’onorabilità della politica e da noi spesso nemmeno i reati più
gravi sono sufficienti per suscitare un rigurgito di senso del dovere e portare alle
dimissioni.

Altrove un politico indagato, o, molto più semplicemente, colpito nella propria moralità,
si dimette, lascia il suo incarico nel rispetto del principio che chi rappresenta il
popolo debba essere al di sopra di ogni sospetto. Da noi no.

Da noi si usano parole come “giustizialismo” se solo ci si azzarda a fare la lecita
domanda “ma non sarà il caso che si dimetta?” I “benpensanti” gridano allo scandalo, si
viene tacciati di giustizialismo, non si rispetta la “presunzione di innocenza”.

Fino a quando?

Bruno Flavio

unread,
Aug 22, 2018, 5:47:21 PM8/22/18
to
Politiche 2018, molti gli indagati in lista. In testa c'è FI ma anche il Pd non scherza
Il Fatto Quotidiano fa un elenco degli "impresentabili" in lista, a partire da quelli del
Sud Italia. Eccone uno stralcio
Politiche 2018, molti gli indagati in lista. In testa c'è FI ma anche il Pd non scherza


TiscaliNews
A dispetto delle buone intenzioni lanciate in campagna elettorale i candidati che hanno
qualche pendenza con la giustizia non mancano anche in questa occasione. Il Fatto
Quotidiano fa un preciso excursus evidenziando nomi e caratteristiche di molti di essi. A
partire dall’elenco di quelli del Sud Italia. Eccone uno stralcio.

Campania
In Campania ci sarebbe Luigi Cesaro di Forza Italia che risulterebbe indagato per “voto
di scambio ed ha anche una indagine per minacce aggravate dal metodo camorristico a una
funzionaria comunale di Marano”.




Nel Pd invece il capolista alla Camera nel plurinominale di Caserta e nell’uninominale di
Salerno, Piero De Luca, sarebbe “imputato di bancarotta fraudolenta per il crac Ifil,
società satellite degli appalti del sistema Salerno quando il padre Vincenzo De Luca,
oggi governatore, era sindaco”. Poi c’è il capolista Pd a Benevento nel proporzionale
Umberto Del Basso De Caro, indagato per tentata concussione e voto di scambio per alcune
sue intercettazioni col direttore dell’ospedale Rummo e con la compagna”.

Il capo staff di De Luca, Francesco Alfieri, candidato nel Cilento, sarebbe “imputato di
omissione di atti d’ufficio per aver lasciato nella disponibilità del clan degli zingari
tre appartamenti confiscati ad Agropoli quand’era sindaco”.

Flora Beneduce di Forza Italia, candidata all’uninominale al Senato a Giugliano sarebbe
“indagata per voto di scambio alle regionali 2015 e di abusivismo edilizio. Nunzia Di
Girolamo, numero due alla Camera a Benevento, sarebbe invece “imputata di associazione a
delinquere e altri reati per aver orientato le decisioni dei suoi fedelissimi dell’Asl
per favorire parenti e sodali politici".

Calabria
In Calabria Antonio Daffinà, candidato al Senato con Forza Italia, avrebbe dei problemi
perché “la Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito
dell’inchiesta sull’Aterp di cui Daffinà è stato commissario straordinario fino al 2015.
Dovrà rispondere – scrive il Fatto – di turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio e truffa
aggravata nella gestione dei fondi ex Gescal destinati all’edilizia residenziale e
utilizzati, invece, per l’acquisto della sede Aterp”.

Alcuni candidati Pd sarebbero invece imputati nel processo Rimborsopoli in corso a Reggio
Calabria. Si tratterebbe degli “uscenti Ferdinando Aiello (a Corigliano) e Brunello
Censore (a Vibo Valentia).

In due “inchieste per mafia era finito anche il consigliere regionale Francesco
Cannizzaro, candidato di Forza Italia a Gioia Tauro: nel processo Ecosistema è stato
assolto dall’accusa di voto di scambio. Assieme al senatore Antonio Caridi, invece,
Cannizzaro compare nelle carte dell’inchiesta “Alchemia”. La Dda li aveva iscritti
entrambi nel registro degli indagati ma solo Caridi è finito in carcere e oggi è imputato
nel processo “Gotha”.

Puglia
In Puglia il candidato del Pd nel collegio di Corato, Francesco Spina, sarebbe “indagato
a Trani per abuso d’ufficio e falso materiale”. Ed anche la “lunga trafila giudiziaria di
Raffaele Fitto – candidato di Noi con l’Italia alla Camera in tre seggi su quattro – non
è ancora terminata. A settembre la Cassazione ha riaperto il processo ‘La Fiorita’”. I
giudici avrebbero ”confermato l’assoluzione dall’accusa di corruzione, ma riaperto il
filone sul peculato”.

Gabriele Abaterusso, figlio dell’ex deputato Ernesto, candidato con Liberi e Uguali,
sarebbe uscito “pulito insieme al padre da un processo per truffa all’Inps. Gabriele – a
leggere il Fatto - aveva un’altra condanna in secondo grado: due anni per bancarotta.
Annullata in Cassazione: i giudici hanno rinviato il processo alla Corte d’Appello di
Lecce”.

Vittorio Zizza, candidato del Centrodestra alla Camera a Brindisi, “è stato raggiunto
pochi giorni fa da un avviso di garanzia in un’inchiesta per corruzione su un appalto per
la gestione dei rifiuti”.

Abruzzo e Molise
In Abruzzo e Molise il presidente abruzzese Luciano D’Alfonso da febbraio 2017 sarebbe
“indagato dalla procura dell’Aquila per corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà
degli incanti per interventi di manutenzione di case popolari a Pescara e Penne. Il Pd
l’ha scelto come capolista del listino al Senato”.

L’ex governatore molisano Michele Iorio, candidato al Senato nell’uninominale per il
Centrodestra, sarebbe invece “fresco di sentenza: il 25 gennaio la Corte d’appello di
Campobasso l’ha condannato a 6 mesi di reclusione per abuso d’ufficio”.

Sicilia
In Sicilia “Antonio D’Alì di Forza Italia dopo due assoluzioni deve tornare davanti ai
giudici per mafia”. A Catania “gli autonomisti puntano su Giuseppe Lombardo, nipote di
Raffaele, ex governatore condannato per voto di scambio mafioso, e figlio di Angelo sotto
processo per mafia”. Ma c’è in lista anche Fabio Mancuso (sempre Noi con l’Italia), ex
deputato regionale finito ai domiciliari nel 2011 con l’accusa di associazione a
delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e finanziamento
illecito ai partiti”.

Al plurinominale l’Udc “scommette sull’ex assessore siciliano Ester Bonafede, indagata a
Firenze per un appalto dell’Anas da circa 4 milioni di euro cofinanziato al 50% con fondi
europei per la ristrutturazione di 30 immobili di un imprenditore turistico. ‘Mai avuto
rapporti con funzionari dell’Anas', avrebbe detto l’architetto Bonafede”.

Urania Giulia Papatheu, manager catanese vicina a Miccichè, capolista al Senato per Forza
Italia, avrebbe invece “sperperato - scrive il Fatto - poco più di 7mila euro tra
ristoranti e alberghi quand’era commissaria dell’Ente Fiera a Messina falsificando pure
la prosecuzione del contratto ‘a costo zero’di una collaboratrice”.

Sardegna
In Sardegna infine “Forza Italia schiera capolista Ugo Cappellacci, coordinatore
regionale degli azzurri ed ex governatore imputato per abuso d’ufficio nello scandalo P3
e già condannato in primo grado a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta e in attesa
del giudizio in appello per il crac milionario di un’azienda di vernici”.

Il Pd invece fa scendere in campo il consigliere regionale Gavino Manca e Silvio Lai,
senatore uscente. “Entrambi – secondo il giornale di Travaglio - sono capolista in due
collegi sicuri ed entrambi a giudizio per il processo sui fondi ai gruppi con l’accusa di
peculato aggravato continuato”.

Nel Centrodestra ci sarebbe “Giorgio Oppi, rinviato a giudizio a settembre - scrive il
Fatto - con altri 70 imputati nel processo per il sistema Igea”. Ed anche lui “in attesa
di comparire di nuovo davanti al Gup a febbraio per definire la sua posizione nell’ambito
del processo sui fondi ai gruppi”.



31 gennaio 2018

pirex

unread,
Aug 22, 2018, 6:06:41 PM8/22/18
to
Bruno Flavio ha detto questo mercoledì :
> Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati
> 8 marzo 2012 alle ore 06:06


Questa lista è un po' più recente:

Tra indagati, imputati e condannati il centrodestra arriva a quota 53. Lo
scopo di questo articolo (qui per par condicio la lista del Pd) è mostrare
ed informare tutti i cittadini quali deputati/senatori hanno tutt’ora
problemi con la giustizia. Ecco l’elenco.

Piero Aiello senatore (Ncd). A processo per voto di scambio in
Calabria, il pm ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione.
Gioacchino Alfano sottosegr. (Ncd). Indagato da poche settimane per
omesso controllo nel fallimento di una società turistica sorrentina.
Antonio Azzollini senatore (Ncd). A processo nell’inchiesta sul porto
di Molfetta, è indagato nell’indagine sull’ex ospedale della “Divina
Provvidenza”.
Giovanni Bilardi senatore (Ncd). È accusato di peculato a Reggio
Calabria per la gestione dei fondi dei gruppi consiliari, la
“rimborsopoli” calabrese.
Antonio Caridi senatore (Ncd). Indagato con Bilardi per le spese pazze
della Regione Calabria, assolto in appello da una condanna per abuso
d’ufficio.
Giuseppe Castiglione sottosegr. (Ncd). Indagato per turbativa d’asta e
abuso d’ufficio nell’inchiesta sull’appalto da 97 milioni di euro del Cara
di Mineo.
Sabrina De Camillis senatrice (Ncd). L’ex sottosegretaria del governo
Letta è rinviata a giudizio per le “spese pazze” della regione Molise tra
il 2006 e il 2011.
Nunzia De Girolamo senatrice (Ncd). L’ex ministra è indagata
nell’inchiesta sull’Asl di Benevento, la stessa per cui si dimise dal
governo Letta nel 2014.
Roberto Formigoni senatore (Ncd). A processo per associazione a
delinquere e corruzione nello scandalo sanità in Lombardia, governata dal
‘95 al 2013.
Maurizio Lupi deputato (Ncd). L’ex ministro è indagato per abuso
d’ufficio, la vicenda è al vaglio del Tribunale dei Ministri.
Bruno Mancuso senatore (Ncd). La procura di Patti ha chiesto il suo
rinvio a giudizio in un’inchiesta per associazione a delinquere e vari
altri reati.
Antonino Minardo senatore (Ncd). Nel 2014 la Cassazione l’ha
condannato in via definitiva a 8 mesi per truffa aggravata e una serie di
altri reati.
Ignazio Abrignani deputato (Fi). Indagato per dissipazione post
fallimentare nell’inchiesta sul crac della Compagnia italiana turismo.
Antonio Angelucci deputato (Fi). Diversi procedimenti a carico. Il
principale è per truffa ai danni del sistema sanitario del Lazio (processo
in corso).
Domenico Auricchio senatore (Fi). Condannato in primo grado a 14 mesi
per falso in atto pubblico, con interdizione di 5 anni dai pubblici
uffici.
Anna Maria Bernini deputato (Fi). L’ex ministra è indagata nell’inchie
sta “Do ut des” di Bari su presunti illeciti nel sistema universitario
italiano.
Luigi Cesaro deputato (Fi). Fu condannato in primo grado, poi assolto,
per i rapporti con la Nco di Cutolo. Oggi indagato per appalti vinti dai
Casalesi.
Antonio D’Alì senatore (Fi). A processo per concorso esterno in
associazione mafiosa, assolto in primo grado, la Procura ha fatto ricorso.
Domenico De Siano senatore (Fi). Toccato da varie indagini,
nell’ultima è rinviato a giudizio: l’accusa è abuso edilizio per la
costruzione di un albergo.
Fabrizio Di Stefano deputato (Fi). Rinviato a giudizio per corruzione
e millantato credito per la costruzione di un impianto di bioessicazione a
Teramo.
Enzo Fasano senatore (Fi). Sulle sue spalle una condanna definitiva a
due anni per concussione, per la quale ha beneficiato dell’indulto.
Claudio Fazzone senatore (Fi). A processo per abuso d’ufficio per
lettere di raccomandazione inviate da presidente del Consiglio regionale
del Lazio.
Emilio Floris senatore (Fi). Rinviato a giudizio nell’inchiesta bis
sull’abuso d’ufficio per costruzioni illecite su una spiaggia di Cagliari.
Giancarlo Galan deputato (Fi). L’ex governatore veneto ha patteggiato
2 anni e 6 mesi per corruzione, concussione e riciclaggio nell’inchiesta
Mose.
Maurizio Gasparri senatore (Fi). A processo per peculato, accusato
dell’appropriazione di 600 mila euro destinati al suo gruppo parlamentare.
Altero Matteoli senatore (Fi). Richiesta di rinvio a giudizio per
finanziamenti illeciti nell’ambito dell’inchiesta sul Mose di Venezia.
Augusto Minzolini senatore (Fi). Dopo l’assoluzione in primo grado, in
appello è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per peculato quando dirigeva
il Tg 1.
Paola Pelino senatrice (Fi). Condannata in primo grado nel 2013 per
aver comprato 11 mila euro di vestiti senza averli pagati.
Paolo Romani senatore (Fi). Condannato in primo grado a 1 anno e 4
mesi per peculato nell’inchiesta sugli sprechi del comune di Monza.
Daniela Santanché deputata (Fi). Condannata a 4 giorni di carcere e
100 euro di multa per una una manifestazione anti-burqa non autorizzata.
Carlo Sarro deputato (Fi). Indagato per concorso esterno in
associazione camorristica. Il Riesame ha annullato l’ordinanza d’arresto
della Dda.
Elvira Savino deputata (Fi). A processo nell’inchiesta “Domino”, a
Bari, con l’accusa di concorso in riciclaggio.
Salvatore Sciascia senatore (Fi). Condanna definitiva a 2 anni e 6
mesi per la corruzione di agenti della Guardia di Finanza, di cui è un ex
ufficiale.
Domenico Scilipoti senatore (Fi). Condanna definitiva per produzione
di documenti falsi in merito a un debito mai onorato di 230 mila euro.
Francesco Scoma senatore (Fi). È indagato per corruzione aggravata e
finanziamento illecito, la prescrizione dovrebbe scattare entro la fine
del 2016.
Giancarlo Serafini senatore (Fi). Ex capo cantiere della Edilnord di
Silvio Berlusconi negli anni ‘70 e ‘80, ha patteggiato una condanna per
corruzione.
Paolo Tancredi deputato (Ap-Ncd). A processo a Teramo per presunte
tangenti relative all’inchiesta sulla “Rifiutopoli” abruzzese.
Aldo Di Biagio senatore (Per l’Italia). È accusato di associazione a
delinquere nell’inchiesta su una presunta truffa da 22 milioni di euro ai
danni dell’Inps.
Denis Verdini senatore (Ala). Si perde il conto, ma i rinvii a
giudizio sono 5, tra cui l’inchiesta di Roma sulla P3 e quella sul crac
del Credito fiorentino.
Massimo Parisi deputato (Fi). Imputato con Verdini in due processi:
per il crac del Credito fiorentino e per quello della Società Toscana di
Edizioni.
Jonny Crosio senatore (Lega). A processo a Sondrio per turbativa
d’asta, per presunte pressioni su piccoli proprietari per la vendita dei
loro terreni.
Giulio Tremonti senatore (Lega). L’ex ministro è indagato dalla
Procura di Milano per una presunta tangente da 2,5 milioni di euro presa
da Finmeccanica.
Umberto Bossi deputato (Lega). Tre condanne, la più importate: 8 mesi
per finanziamento illecito. Soldi Lega: rinviato a giudizio per truffa.
Matteo Bragantini deputato (Lega). Condannato a due mesi per
propaganda di idee razziste e violazione della legge Mancino sulla
discriminazione.
Roberto Calderoli senatore (Lega). Prescrizione per resistenza a
pubblico ufficiale; salvato da immunità per attentato alla Costituzione.
Davide Carlo Caparini deputato (Lega). Prescritto nel processo per
resistenza a pubblico ufficiale durante una perquisizione nella sede
leghista di via Bellerio.
Gianluca Pini deputato (Lega). Condannato con rito abbreviato a 2 anni
(pena sospesa) e 800 euro di multa per millantato credito.
Antonio Milo senatore (Noi Sud). Coinvolto in un’inchiesta di finti
trattamenti sanitari per ottenere rimborsi parlamentari non dovuti.
Lucio Barani senatore (Ala). Rinviato a giudizio a Massa per peculato
e truffa a causa di rimborsi illeciti, a processo per l’alluvione del
Magra del 2011.
Riccardo Conti senatore (Ala). Rinviato a giudizio per concorso in
truffa aggravata, finanziamento illecito e omesso versamento all’Erario.
Antonio Scavone senatore (Ala). Imputato a Catania con l’accusa di
truffa aggravata ai danni dello Stato e abuso d’ufficio.
Luigi D’Ambrosio Lettieri senatore (Cr). Oggi è nel gruppo di Raffaele
Fitto, ma a Bari è imputato in un processo per tessere false del Pdl utili
al congresso.

<http://uomoqualunque.net/2015/08/tutti-gli-uomini-del-centrodestra-indagati-imputati-e-condannati/>

--



pirex, una vita da operaio,
mai prono.
[e gli stronzi, che hanno fatto un patto di sangue con l'idiozia,
s'incazzano a bestia!]

http://tinyurl.com/y7sw3apu
https://cadutisullavoro.blogspot.it/

Renato

unread,
Aug 22, 2018, 6:33:59 PM8/22/18
to
Il 23/08/2018 00:06, pirex ha scritto:
> Bruno Flavio ha detto questo mercoledì :
>> Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati
>> 8 marzo 2012 alle ore 06:06
>
>
> Questa lista è un po' più recente:
>
> (Ncd). A processo per voto di scambio in
>
> <http://uomoqualunque.net/2015/08/tutti-gli-uomini-del-centrodestra-indagati-imputati-e-condannati/>
>

NCD da che parte sta (stava)?






Bruno Flavio

unread,
Aug 22, 2018, 6:54:22 PM8/22/18
to
Renato ha detto questo giovedì :
Ma non è quello di Alfano? >:|
Come diceva Alfano? Diceva: "Noi siamo di destra ma teniamo
in piedi questo Governo PD, così possiamo controllarlo da vicino".
:D

pirex

unread,
Aug 23, 2018, 6:32:42 AM8/23/18
to
Renato ci ha detto :
Non sai leggere?
*Tra indagati, imputati e condannati il centrodestra arriva a quota 53*.

ernesto

unread,
Aug 23, 2018, 9:07:44 AM8/23/18
to
Il giorno mercoledì 22 agosto 2018 22:44:01 UTC+1, Bruno Flavio ha scritto:
> Tutti gli uomini del Pd indagati, arrestati, imputati e condannati
> 8 marzo 2012 alle ore 06:06
> La legge italiana prevede che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva».


NESUNO DEGLI ALTI DIRIGENTI E FONDSTORI DEL PARTITO DEMOCRATICO HA SUBITO CONDSNNE e manco indgaini MENTRE TUTTI I BOSS DI QUESTA DESTRAA CRIMINALE SONO AVANZI DI GELRA

BERLUSCONI 4 anni come truffatore dello Stato
BOSSI 2,5 anni da galera per rapina di denaro pubblico
DELLUTRI, il fondatore, 7 anni di galera
PREVITI, il consigliori, 8 anni per vcorruzione
FINI accusato di truffa e riciclaggio
FORMIGONI 6 anni per corruzione
GALAN 2,5 anni di galera col patteggiam,ento per corruzioneù
SALVINI 30 gg per lanc io di uova
MAroni 30 gg per avere mordo un carabiniere
GRILLO omicidio plurimo colposo
ecc.

CHE BELLO invece vedere l'assoluta onestà e pulizia di un VELTRONI, di un PRODI; di un MINNITI, di un PADOAN, di un RENZI, di un FRANCESCHINI... in confronto a tutti quei galeotti condannati in via DEFINITIVA!

Che sollievo!

Lasciare la plebe urlante insulti amplificando le scorregge di un ladrone come Salvini che non vuole restituire alla Stato i 49 milioni fottuti dalla Lega FALSIFICANDO i documenti elettorali! Veri truffatori con la faccia da culo predicare onestà.

La liste dei piccoli truffatori infiltrati in Forza Italia, nella Lega eccetera e lunghissima ma INUTILE.

Contano i capi: il pesce puzza dalla testa: Berlusconi è un pregiudicato, Salvini invece pure e Grillo anche.

Veltroni il fondatore del Partito Democratico è stato amato sindaco di Roma ed è stimatissimo da tutti ( meno come scrittore....)

e

Alberto Crei

unread,
Aug 23, 2018, 3:46:16 PM8/23/18
to
Eh si, hanno una quessstione morale
I picci-otti
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Lenche Nikolovska madre di Ilin Nikolovski alias brufolo brif2014

unread,
Dec 5, 2022, 1:32:31 AM12/5/22
to

> Egr. Sig.
> Flavio Bruno
> gestore del gruppo google
> it.politica
>
>
>
>Ns. rif. Pratica nr. 111/2021
>
>
>Comunicazione a mezzo e-mail
>it.po...@googlegroups.com
>
>Oggetto: istanza cancellazione dati personali ed esercizio diritto all'oblio.

SBRUOTFL
Ecco un'altro avvocato che non ha capito un cazzo di Usenet e dei
Gruppi Google...

--
<http://al.howardknight.net/msgid.cgi?ID=155466422800>
Lo ius soli entro il 2014 sarà legge dello Stato.
brif
ROTFL
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