Vent'anni di berlusconismo ci hanno lasciato tanti frutti avvelenati, ma
il peggiore di tutti � stato quello di di aver introdotto come logica
normale della prassi politica la categoria amico/nemico.
Si tratta, com'� noto, della categoria base del populismo. O sei con me,
o sei contro di me, e se sei contro di me, ti distruggo. Io sono con il
popolo, quindi se sei contro di me, sei contro il popolo, e coi nemici
del popolo non si ragiona. Il popolo li schiaccer�! E rimarremo solo
noi, gli amici del popolo.
Intendiamoci: la logica amico/nemico fa parte della politica. Ma �
propria dei momenti di profonda crisi, di cambiamento traumatico di
regime. Nel '43-'45, con la guerra in casa, la guerra civile, mezza
Italia occupata dai tedeschi e l'altra mezza occupata dagli
anglo-americani, non ci poteva essere mediazione tra fascismo e
antifascismo. O l'uno, o l'altro. O l'antifascismo distrugge il
fascismo, o il fascismo distrugge non solo l'antifascismo, ma tutta la
Nazione.
Ed anche oggi, tra lo Stato di diritto e l'antistato mafioso, non ci pu�
essere mediazione. O vince uno, o vince l'altro.
Ma fra forze politiche costituzionali, la logica deve essere un'altra.
Ci pu� essere un confronto anche aspro, maggioranza ed opposizione
devono essere nettamente distinte, ma non si pu� trattare l'avversario
politico come un nemico da distruggere. E soprattutto, fra persone
adulte, non c'� niente di strano se ci si mette a discutere, e si trova
un accordo perch� si decide che le cose che uniscono sono pi� importanti
delle cose che dividono. Soprattutto quando non ci sono alternative.
La democrazia � il governo della maggioranza. Ma da nessuna parte sta
scritto che quella maggioranza deve essere rappresentata da un solo
partito.
Pu� capitare che il 51% voti per un partito, e allora governer� quel
partito. Pu� capitare, anche se non � cos� frequente.
Ma se nessuno raggiunge il 51%; se il voto si frammenta fra diversi
partiti, tutti sotto il 30%, come in Italia l'anno scorso, come oggi in
quasi tutta l'Europa - compresa l'Inghilterra, che il bipartitismo l'ha
inventato e, fino a ieri, sembrava l'avesse nel sangue - allora i casi
sono due: o si arriva ad una coalizione, o si fa una legge elettorale
farlocca che trasforma il 25~28% in un bel 51%.
Non riesco assolutamente a capire per quale ragione questa seconda
soluzione sarebbe pi� democratica della prima. Non riesco assolutamente
a riconoscermi in quelli che dicono che la democrazia � quel sistema in
cui "c'� sempre uno che vince e l'altro che perde".
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I fanatici del "nessun inciucio", poi, non sanno dare nessuna
spiegazione su come arrivare a quel famoso 51%. Poich� o sei con me o
sei contro di me, in caso di sconfitta elettorale non c'� altra
spiegazione se non quella di considerare gli elettori stressi come dei
nemici. "Gli italiani si sono venduti per 80 euro!" � l'unica chiave
interpretativa della realt� a cui sanno affidarsi.
Naturalmente, essendo in minoranza, difendono il proporzionalismo - e
farebbero bene, se non fosse che un sistema proporzionale porta quasi
inevitabilmente a governi di coalizione. Se fossero loro ad avere il
40%, come farebbero a governare? O dovrebbero accordarsi con qualcuno
che gli fornisca quell'11% che gli manca; oppure dovrebbero affidarsi ad
una legge elettorale maggioritaria.
L'unica alternativa � una campagna elettorale permanente, tutti contro
tutti. E allora s�, sarebbero "nemici". O vincono gli altri, o loro
distruggono il Paese.
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Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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