Il 05/06/2014 19.19, Maurizio Pistone ha scritto:
> Arturo <
togliarturo_f...@yahoo.it> wrote:
>
>> Oh, mioddio, l'inflazione, "violent as a mugger, as frightening as an
>> armed robber and as deadly as a hit man."! Questo lo diceva Reagan
>
> lascia perdere Reagan: � da lui che Berlusconi ha imparato a inveire
> contro il "partito della spesa" e intanto fare voragini nel bilancio
S�, per�, a colpi di alti tassi di interesse, l'inflazione l'ha tirata
gi�, eccome. D'altra parte � universalmente noto che la moderazione
fiscale � il caposaldo del buon governo: ma che bisogno c'� della destra
quando ci siete voi? Comunque questi sono i dati sulle "voragini"
italiane di spesa pubblica:
http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/la-spesa-pubblica-futura-memoria.html
Ovvero l'orrenda spesa corrente primaria in rapporto al PIL solo dal
2006, in coincidenza con un deficit di bilancia commerciale, � stata pi�
elevata di quella tedesca. Ovvero se non fosse stata aumentata un po'
saremmo entrati prima in recessione. D'altra parte c'� oramai amplissima
letteratura che stabilisce che � la bassa crescita che fa salire il
debito pubblico (da ultimo:
http://www.voxeu.org/article/growth-and-sovereign-debt-correlation).
>> condividi? Guarda, se sei un piccolo rentier
>
> sono un pensionato - il nemico pubblico n. 1 di Grillo
Il nemico pubblico numero 1 di Grillo �, appunto, lo Stato.
>> dillo pure, nessuno si
>> scandalizza; per� nel caso i tuoi interessi non corrispondono affatto a
>> quelli dei lavoratori: presente la curva di Phillips, no? Presente che
>> in Italia i periodi di pi� alta inflazione sono anche stati quelli di
>> pi� rapida crescita salariale?
>
> veramente mi ricordo che la rincorsa inflazione - salari che ha
> caratterizzato il decennio fra la met� degli anni '70 e la met� degli
> anni '80 � stata la premessa della successiva clamorosa sconfitta dei
> salari - mi dirai che il mio � un ragionamento post hoc propter hoc, ma
> a me sembra cos�
Siamo precisi:
http://www.unich.it/docenti/bagnai/blog/Quota.JPG Ovvero
gli shock petroliferi sono stati l'occasione per regolare i conti con un
lavoro forte. Le mosse sono state prima l'austerit�, ahim� appoggiata
anche dal PCI in cambio di...niente, poi lo SME (con opposizione del
PCI, per bocca di Napolitano con un discorso che merita di essere
attentamente riletto:
http://keynesblog.com/2013/04/23/quando-napolitano-era-contro-leuro/);
poi il divorzio Tesoro-Banca d'Italia: unica seria protesta pervenuta:
Rino Formica; infine l'Atto unico europeo, 1987 e piena libert� di
circolazione dei capitali. Quindi in un certo senso hai anche ragione,
nel senso che l'inflazione � stata usata come scusa (che evidentemente
dopo l'adesione a un meccanismo di tasso di cambio fisso, sia pure
aggiustabile, una scusa non era) per colpire il lavoro; � per�
altrettanto ovvio che un'inversione di tendenza non pu� che passare per
un aumento del tasso di inflazione.
> in ogni caso, quella era un'epoca in cui quasi tutte le monete erano
> piuttosto deboli
C'era in generale un'inflazione pi� elevata (perch� le quote salari
erano pure pi� elevate). Strano?
> oggi ci troveremmo, col debito pubblico pi� altro della storia
> repubblicana, a separarci da una moneta troppo forte per sceglierne una
> decisamente debole; la mia paura � che in questo confronto troppo
> squilibrato non si abbia una inflazione pi� o meno controllata - sotto
> il 10%, per intenderci - per sostenere le esportazioni ecc., ma che
> finir� come dopo una bella guerra, quando il valore della moneta si
> poverizza, si polverizza il debito, ma si polverizzano anche salari,
> pensioni e risparmi
Noi delle politiche di iperfinlazione come quelle sudamericane non le
abbiamo viste (l'alta, ma non iper, inflazione, del dopoguerra in Italia
fu una precisa scelta politica einaudiana: chiss� mai con quali
finalit�). I casi di iperinflazione successivi alla prima guerra
mondiale avevano a che fare con altri problemi (per esempio nel caso
della Germania di Weimar con le riparazioni di guerra). In ogni caso se
l'inflazione dovesse alzarsi troppo, baster� che la banca centrale alzi
i tassi di interesse, come sta scritto sui manuali. Seriamente,
Maurizio, il fatto che il pericolo di iperinflazione sia uno dei cavalli
di battaglia dei repubblicani americani non ti fa venire qualche dubbio?
Questo � il mondo in cui viviamo oggi:
http://krugman.blogs.nytimes.com/2013/07/23/the-death-of-high-inflation/
;
http://krugman.blogs.nytimes.com/2013/11/16/secular-stagnation-coalmines-bubbles-and-larry-summers/
Cio� un mondo di inflazione troppo *bassa* (una condizione prevista da
Kalecki sessanta anni orsono). E con la disoccupazione pi� elevata dal
dopoguerra e prossimi alla deflazione (o gi� in deflazione, come in
Grecia) vogliamo preoccuparci...dell'inflazione? Seriamente? Guarda,
come si viene da fuori da questa situazione lo ammettono pure al FMI
(!): "C.M. Reinhart e K.S. Rogoff ritengono che in base all'esperienza
storica l'ottimismo dei governanti europei circa la possibilit� di
uscire dal debito "per mezzo di un mix di austerity, forbearance e
crescita" sia ingiustificato. E che, al contrario, "il finale di partita
della crisi finanziaria globale probabilmente richieder� una qualche
combinazione di repressione finanziaria (una tassa occulta sui
risparmiatori), vera e propria ristrutturazione del debito pubblico e
privato, conversioni, inflazione molto pi� elevata, e misure varie di
controllo dei capitali" (C.M. Reinhart e K.S. Rogoff, Financial and
Sovereign Debt Crises: Some Lessons Learned and Those Forgotten, IMF
Working Paper, dicembre 2013, pp. 3-4)" (tratto da:
http://www.linterferenza.info/attpol/euro-e-austerity-la-tenaglia-che-ci-stritola/).
Vogliamo cominciare a rimettere un po' di razionalit� nel dibattito
economico e scollarci un po' dalle fantasie liberiste?
> l'Argentina ha scelto questa via, ma dopo 14 anni non mi sembra che ne
> siano venuti a capo
L'Argentina del dopo dollarizzazione ha fatto le classiche politiche
populiste sudamericane, che qui in Europa nessuno ha mai fatto (infatti
per i paesi sudamericani il pass-through svalutazione inflazione � pi�
alto).
> col debito pubblico che abbiamo, la nostra principale preoccupazione
> dovrebbe essere quella di tenere bassi i tassi di interesse
>
> col debito pubblico al 130%, espresso in una moneta che si svaluta
> continuamente, sai che festa per lo spread
I tassi di interesse li fa il mercato se la banca centrale glieli lascia
fare, senn� li fa la banca centrale: questo sta scritto sui manuali di
macroeconomia (almeno quelli keynesiani; quelli neoclassici
"intelligenti" usano la teoria dei loanable funds: la vedi rispecchiata
nella citazione di Krugman che riporto dopo). Perch� credi che gli
spread siano scesi solo quando Mario Draghi ha detto "whatever it
takes"? Ovvero un paese che ha una propria valuta (e che non soffre di
quello che gli economisti chiamano "original sin" cio� un elevato debito
estero in valuta straniera: una tipica condizione dei paesi in via di
sviluppo. Di fatto noi ci troviamo in questa condizione...grazie
all'euro!) non possono patire una crisi di "fiducia" e correlativa
impennata dai tassi di interesse; questi possono bens� salire solo "due
to rising demand for domestic goods and, possibly, tight money driven by
inflation concerns. [...] But this story � in which interest rates are
driven up by economic expansion, fears of inflation, or both � is not at
all the kind of story told by those who portray America as just a step
from becoming Greece. And we should, furthermore, bear in mind that
right now the US, the UK, and Japan are all stuck in the liquidity trap.
(More about Japan later in this talk.) This means that policy is
constrained by the zero lower bound � that interest rates are higher
than the central bank wants. And this in turn means that any shift in
the MP schedule, unless very large, won't lead to a rise in interest
rates, as illustrated in Figure 9: all that matters is the rightward
shift in the IS curve." (Le citazioni sono tratte da un importantissimo
paper di Krugman, plaudito da Blanchard, presentato al Fondo qualche
mese fa:
http://www.imf.org/external/np/res/seminars/2013/arc/pdf/krugman.pdf).
E' troppo chiedere che la discussione a sinistra non stia pi� a destra
del Fondo?
>>> ma non mi sembra che la proposta di Grillo sia un simile machiavello, �
>>> appunto un "cinematografo" per pestare emotivamente su un tema difficile
>>> su cui abitualmente si fa una gran cagnara
>>
>> Ma dai, se ha detto che il referendum lo vuol fare ma una posizione per
>> il s� o per il no il movimento non ce l'ha!
>
> appunto: "cinematografo": non sa (o non dice) cosa vuole, ma lo vuole
> fortemente
Ma il contesto fa s� che quel che dice significhi: euro, s�, grazie.
>>> anche un bambino sa che un simil referendum � incostituzionale, si
>>> tratta solo di una gioiosa macchia da guerra per dare l'assalto alle
>>> istituzioni al grido di "Il Popolo lo vuole!" - una pratica populista
>>> allo stato puro
>>
>> Tu non segui le grillate quanto me: loro dicono che proporranno un
>> referendum consultivo, che preceduto da una legge costituzionale sarebbe
>> teoricamente fattibile. Naturalmente se avessero la maggioranza assoluta
>> in Parlamento.
>
> per un referendum consultivo basterebbe una consultazione sul web, loro
> sono molto bravi in questo, ma non gli frega niente del referendum e del
> suo risultato, contano sull'effetto annuncio: "cinematografo"
Quoto.
>>> ma vale il vecchio motto: il Popolo preferisce l'originale alle
>>> imitazioni. Grillo ha solo dato una buona boccata d'ossigeno alla Lega,
>>> che tutti davano per spacciata; Salvini ha messo No Euro sul simbolo,
>>> guadagnando quel 6% - pi� o meno i voti che sono mancati ai 5S - e
>>> garantendosi altri cinque anni di sopravvivenza.
>>
>> E reintroducendo un vero dibattito economico sui mass media. E' molto
>> deprimente che sia stata la Lega a farlo, ma tant'�.
>
> non � certo negli ultimi mesi che si parla di uscita dall'euro, � stato
> un tormentone per anni, il risultato � che alle Europee ha vinto il
> partito pi� dichiaratamente europeista
Sui mass media mai seriamente (non considero certo tali le sparate di
Barnard). Oddio, certo, sul Sole � comparso qualche articolo di Savona o
di La Malfa. Non molto direi.
Comunque � vero, ha vinto il partito pi� europeista: ovvero, quando
l'euro salter�, e salter� perch� la Germania non acconsentir� mai a fare
le politiche necessarie per renderlo sostenibile, arriveremo totalmente
impreparati e i lavoratori ne pagheranno i costi pi� elevati. Uno dei
tanti motivi per ringraziare il PD.
Saluti,
Arturo