On 04/02/2014 1.29, Barone Barolo wrote:
> Il 04/02/2014 00:00, edevils ha scritto:
>> Al di là del merito della legge, politicamente un passo falso.
>> Dirai: ma almeno ha smosso le acque dopo anni di immobilismo. Però nel
>> frattempo c'era stata la sentenza 1/2014 della Corte che ha cambiato le
>> carte, perché dopo quella sentenza il Calderoli non esiste più.
>
> Veramente la Consulta ha peggiorato le cose. Con la legge elettorale
> vigente, l'unica coalizione di governo possibile prevede la
> partecipazione di Forza Italia.
Con la legge che stanno scrivendo, invece, si verifica il seguente
paradosso.
Forza Italia & friends potrebbero essere in ogni caso i "primi
classificati", a vedere gli attuali sondaggi.
Se riceveranno il 37 percento dei voti, allora il Centrodestra prenderà
tutto il piatto e governerà nonostante il "non gradimento" di due terzi
degli italiani.
Se invece B. & friends, pur essendo "primi classificati", riceveranno
"solo" il 36,99 percento dei voti, allora si va al ballottaggio,
situazione in cui verosimilmente vince Renzi e il Centrosinistra prende
tutto il piatto.
Il problema è che la soglia del 37 appare troppo bassa per legittimare
un grosso premio di maggioranza: pare studiata su misura per gli attuali
partiti piuttosto che per fissare un criterio equo.
Una soglia più legittimante sarebbe stata al 40 percento, come hanno
osservato molti autorevoli commentatori.
>
>> Quindi l'asticella si è alzata: non si tratta più di far fuori il
>> Porcello, ma di avere una buona legge.
>
> Non proprio, si tratta di avere una legge che consenta di avere un
> governo sensato in una condizione di tripolarismo (quasi tripartitismo,
> in effetti), in presenza di una forza politica di grandi dimensioni che
> rimarrà comunque estranea ad alleanze.
Per raggiungere solo quell'obiettivo, sarebbe bastato il Calderoli
emendato nella parte in cui prevede che il premio di maggioranzna al
Senato sia attribuito su base regionale, rendendolo come alla Camera. Ma
il Calderoli aveva altri difetti che bisognava correggere.
>> Poi, anche nel merito, capisco la voglia di bipolarismo e maggioritario,
>> ma bisogna ammettere che non è questo il dato espresso in questo
>> momento dal paese, frammentato in almeno tre parti principali e altre
>> più piccole ma non irrilevanti.
>
> Non credo che il dato espresso dal paese sia l'attuale coalizione di
> governo, o una analoga a questa con l'aggiunta di Forza Italia.
> Ci sarebbe anche da discutere sull'opportunità di andare a votare con
> una legge il cui impianto sconfessa qualunque cosa sia mai stata
> espressa dai cittadini (referendum, forze politiche maggiori votate alle
> elezioni, firme raccolte per il ritorno al mattarellum...), ma passiamo.
Sono successe molte cose e si è introdotta molta confusione. Oggi il
problema prevalente è la delegittimazione delle istituzioni, il senso di
scollamento tra rappresentanti e rappresentati. Il popolo dice "i
politici", come se non fossero coloro che ha votato e lo rappresentano.
Tecnicamente, vedo almeno tre punti da corrreggere nella legge in
discussione.
1. La soglia per il premmio, troppo bassa per legittimare davvero. Come
detto, dovrebbe essere portata dal 37 al 40 percento. Una forza che
vince col 40 avrebbe i numeri più in regola per reclamare il premio di
governabilità. Oppure, meglio ancora, prevedere il ballottaggio
obbligatorio se nessuno raggiunge il 50 percento, come nella legge del
Sindaco tante volte invocata dallo stesso Renzi, così che sia sempre il
popolo italiano ad avere l'ultima parola, e non un meccanismo
percepibile come artificio manipolativo.
2. Il meccanismo delle liste bloccate, migliorato rispetto al Porcellum
ma non abbastanza, anche perché poi i seggi vengono ripartiti su base
regionale se ho ben capito, non sulla base dei voti nel singolo
collegio. Meglio sarebbe un meccanismo uniniminale.
3. Le soglie di sbarramento per le forze minori, troppo alte ed
"esplicite", percepite quindi come arbitrarie. Si poteva ottenere una
scrematura altrettanto efficace coon meccanismi indiretti lasciati però
al voto degli elettori. Per esempio il collegio uninominale porta
naturalmente a limitare i partiti meno rappresentativi, senza la
necessità di fissare a priori soglie arbitrarie.
Queste correzioni però non sono possibili perché sgradite al Cavaliere,
che ritiene di esserne danneggiato. Allora mi va pure bene il realismo
di Renzi, si tratta con chi ci sta, ma non mi va bene un accordo a tutti
i costi che pare favorire una parte più delle altre, e comunque produce
una legge bruttina che permette forse la governabilità ma non ricuce lo
scollamento di cui sopra.
> Se alla fine di questa legislatura i cittadini metteranno nuovamente il
> cdx davanti al csx, ci sarà ben poco da dare colpa alla tattica. Tutto
> si ridurrà a una sola cosa, come alle elezioni precedenti: i cittadini
> vogliono Berlusconi. Io ne prenderò atto e amen: sono sopravvissuto
> sotto Berlusconi già tante volte, e se questa volta dovesse andare
> peggio, sarebbe per via della crisi in cui è caduto il nostro paese, che
> un governo eterogeneo come quello di E.Letta (o quello che uscirebbe
> dalle elezioni se non si riformasse la legge elettorale) non riesce ad
> affrontare molto meglio di Berlusconi stesso.
Se il 50 percento +1 dei votanti votassero per B. & friends al
ballottaggio, ovviamente non resterebbe che prenderne atto.
Ma se la vittoria di B. (o di altri) fosse dichiarata a tavolino col
solo 37 percento dei voti, allora le polemiche sulla legittimità
proseguirebbero all'infinito.
> (Ma questo tono da funerale, basato su sondaggi vecchi, in un momento in
> cui i cittadini non hanno metabolizzato la ricollocazione dei partiti, a
> distanza di non si sa quanto dalle prossime elezioni, con praterie di
> delusi e indecisi da riconquistare, e un distacco tra csx e cdx ben
> inferiore alla soglia di attendibilità dei sondaggi, ha un senso?)
I sondaggi di cui parlavo son quelli attuali, non vecchi. Anche un altro
diffuso ieri sera a Presa diretta parla di due coalizioni appaiate al
36,5, per cui basterebbe un soffio per far vincere arbitrariamente una
delle due coalizioni senza una reale prevalenza nel voto, cosa che
invece potrebbe essere verificata da un ballottaggio "obbligatorio" o
comunque necessario in assenza di un voto già molto chiaro al primo turno.