le mutazioni anche minime possono essere l’inizio di un processo
cancerogenetico
nelle zone bombardate si è formata polvere contenente uranio
gli esseri umani(ed anche non umani) non sono esposti ad un solo fattore
carcinogenetico-bensì a molti- spesso contemporaneamente
gli effetti dei vari fattori sopradetti non si sommano bensì si MOLTIPLICANO
i fattori identicati per i soldati italiani per i soldati italiani sono
stati – oltre l’uranio alcuni derivati del benzene usati per pulire le
armi(spesso senza proteziani)- per ammissione degli stessi soldati:
i metalli pesanti(hg) presenti nei vaccini-quest’ultimo fatto è stato
dichiarato non scientificamente dimostrato nella trasmissione "porta a
porta" da un colonnello delle nostre forze armate-è invece un fatto
scientificamente certo che molte vaccinazioni diano una temporanea riduzione
delle nostre capacità immunitarie:ne è prova il fatto che in periodi di
epidemia NON CI SI VACCINA
dunque il fatto è notorio. Le caccinazioni multiple –in uso nell’
esercito-(anche quelle non sperimentali!)-certamente riducono –almeno
temporaneamente- le capacità immunitarie- in grado e per una durata
svariabile da caso a caso- a ciò si aggiunge il fatto che la giusta diagnosi
per i nostri militari non è stata fatta immediatamente;uno dei militari è
stato dimesso con diagnosi di IPERTIROIDISMO- è però innegabile che la
malattia sia esplosa durante il servizio militare e che questi soldati siano
stati più o meno intensamente in contatto con uno o più cancerogeni-per
motivi di servizio-negare dunque il rapporto tra causa –effetto cioè fra
contatto con sostanze sicuramente cancerogene ed i linfomi comparsi in
questi soldati significa negare fatti certi per sostituirli con semplici
supposizioni considerando queste ultime alla stregua di certezze . le
vaccinazioni dei militari sono un aspetto speciale del problema – è ormai
univocamente ammesso che- per curare qualunque persona sia necessario il suo
CONSENSO INFORMATO- per i VACCINI invece- si procede d’autorità- non solo
per i militari ma anche per i civili- nonostante il malessere-la febbre-la
deboleza ed altri aspetti manifesti o non soggettivamentemanifesti – che
possono verificarsi
ai nostri militari non risulta che qualcuno abbia chiesto se esistevano
incompatibilità,allergie o altro-non si può dunque negare il rapporto di
causa.effetto fra contatto con sostanze SICURAMENTE cancerogene e la
malattia susseguente.dunque non si può negare che la malattia sia insorta
per cause di servizio .per tutti gli altri aspetti del problema sono
necessari:
moratoria nell’uso dell’uranio
modalità diverse per le vaccinazioni e per l’uso di sostanze mutagene nelle
varie attività dei soldati
più accurate e frequenti indagini cliniche
bruno fedi