C'è uno stretto legame tra stile di vita (alimentazione in primis) e i
tumori.
Lo puoi verificare vedendo dove c'è più incidenza di tale male.
Un tale diceva:
"una volta si moriva di fame......ora di progresso".
Remo
E' vero. Ma non dimentichiamo l'innalzamento dell'età media e
l'esposizione ad agenti oncogeni (inquinamento, etc.)
In più la percezione di una maggiore diffusione della malattia è
dovuta al grande risalto dato dai media (per un verso positivo per la
maggiore prevenzione che si fa).
Infine un tempo i (pochi) medici nelle zone ruarali non
diagnosticavano la malattia (mio nonno raramente sapeva di cosa
fossero morti i suoi amici e conoscenti deceduti prematuramente).
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Good luck! ADaM adamunno<at>despammed.com
http://digilander.iol.it/unno2/
..tutto giusto ad eccezione dell'allungamento della vita.
Ottantanni fa non c'erano le anagrafi.
Come si fa a sapere nel trecento quanto fosse la vita media?
Bisogna dar retta "a chi la conta più soave".
Remo
No no, abbiamo dati dettagliatissimi sulla durata della vita fino a medioevo
inoltrato. Cio' grazie alla chiesa che registrava nascite, con i battesimi,
e morti coi funerali. Proprio attraverso questi registri, laddove non siano
andati distrutti da qualche rogo o qualche guerra (ma sono tantissimi quelli
sopravissuti) uno puo' farsi alberi geneaologici precisissimi. Un mio
parente ci si mise d'impegno e attraverso tali fonti arrivo' ai suoi avi del
1300.
> ..tutto giusto ad eccezione dell'allungamento della vita.
> Ottantanni fa non c'erano le anagrafi.
> Come si fa a sapere nel trecento quanto fosse la vita media?
> Bisogna dar retta "a chi la conta più soave".
> Remo
le anagrafi in Italia datano almeno dal 1870 e in alcuni comuni sono ancora
più antiche. In ogni caso ci sono i registri parrocchiali almeno dal XVII
sec., secondo le disposizioni tridentine.
marco
> No no, abbiamo dati dettagliatissimi sulla durata della vita fino a medioevo
> inoltrato. Cio' grazie alla chiesa che registrava nascite, con i battesimi,
> e morti coi funerali. Proprio attraverso questi registri, laddove non siano
> andati distrutti da qualche rogo o qualche guerra (ma sono tantissimi quelli
> sopravissuti) uno puo' farsi alberi geneaologici precisissimi. Un mio
> parente ci si mise d'impegno e attraverso tali fonti arrivo' ai suoi avi del
> 1300.
è vero, ma bisogna fare un lavoro paziente e non sempre si riesce a seguire
il percorso della vita di una persona, soprattutto se è emigrato o se vi
sono omonimi.
marco
> Ottantanni fa non c'erano le anagrafi.
> Come si fa a sapere nel trecento quanto fosse la vita media?
> Bisogna dar retta "a chi la conta più soave".
Bisogna informarsi !
Le parrocchie tengono i registri dei nati e dei morti da almeno 500 anni.
andrea