IL FEMMINISMO È AGENDA 2030
L’attuale psyop del patriarcato (1 (
https://t.me/dereinzigeitalia/883), 2 (
https://t.me/dereinzigeitalia/884)) è finalizzata a sdoganare l’ideologia femminista, che a sua volta viene considerata la base dell’agenda 2030: da anni è in corso una proposta (
https://t.me/dereinzigeitalia/882) per riscrivere i trattati europei in chiave femminista.
1) OBIETTIVO 5 DELL’AGENDA 2030
Il testo (
https://sdgs.un.org/goals/goal5)dell’obiettivo 5 recita “Achieve gender equality and empower all women and girls“. La traduzione italiana (
https://unric.org/it/obiettivo-5-raggiungere-luguaglianza-di-genere-ed-emancipare-tutte-le-donne-e-le-ragazze/)al posto di empower mette “emancipare”, ma il termine empower deriva dalla psicologia del lavoro e non significa emancipare, ma far sperimentare una sensazione soggettiva di potenza che si combina con il desiderio di partecipare in modo proattivo alla vita politica e sociale di una comunità. L’agenda 2030 non parla di emancipazione delle donne, ma di conferir loro potere politico tramite un processo di empowerment. L’argomento attraverso il quale stanno provando a sdoganare il femminismo in Italia è proprio la violenza contro le donne, che compare come obiettivo 5.2 (
https://indicators.report/targets/5-2/) dell’agenda 2030, mentre l’empowerment delle donne in ambito politico, economico e pubblico è l’obiettivo 5.5 (
https://indicators.report/targets/5-5/).
2) UNITED NATIONS E FEMMINISMO
Nel sito ufficiale degli SDG non c’è menzione alcuna del femminismo, tuttavia è presente una brochure come questa (
https://sdgs.un.org/sites/default/files/2021-07/SDG%20from%20a%20Feminist%20Perspective%20-%20SDGs%20and%20CEDAW.pdf) dove si parla come le femministe possano collaborare all’agenda 2030 e vengono promosse anche due associazioni femministe (1 (
https://womensmajorgroup.org/), 2 (
https://www.iwraw-ap.org/)) che a loro volta promuovono l’agenda 2030. Esiste un sito delle Nazioni Unite dedicato alle donne, dove è presente un articolo (
https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2018/12/discussion-paper-the-sdgs-and-feminist-movement-building) che illustra il legame tra l’agenda 2030 e le femministe: si sostiene che il femminismo abbia permesso le mobilitazioni sociali che hanno dato origine all’agenda 2030, e che fin da subito le organizzazioni femministe hanno collaborato per raggiungere gli SDG. Sempre la stessa persona in quest’altro articolo (
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/1758-5899.12593)ribadisce che le femministe hanno portato ad avanzamenti significativi negli SDG.
3) DARE IL POTERE ALLE FEMMINISTE PER FAR TRASFORMARE LA SOCIETÀ
Il concilio tedesco per lo sviluppo sostenibile (
https://www.nachhaltigkeitsrat.de/en/news/no-sustainable-development-without-feminism/) sostiene che il femminismo è l’intera base dell’agenda 2030, propongono di sottoporre la popolazione ad un’educazione femminista, che includa anche quella all’ideologia gender. La separazione tra genere e sesso biologico è un prodotto ideologico del femminismo da parte di Simone de Beauvior (
https://newuniversityinexileconsortium.org/wp-content/uploads/2021/07/Simone-de-Beauvoir-The-Second-Sex-Jonathan-Cape-1956.pdf), che prese in prestito dalla filosofia di Sartre la massima “l’esistenza precede l’essenza” per sostenere che nelle donne la femminilità sia un prodotto sociale e non appartiene alla natura. Sulla base di questa distinzione poi i teorici del gender inventarono l’identità di genere, separando totalmente la propria identità dalle proprie caratteristiche biologiche.
Così come il concilio tedesco, anche UCLG (
https://www.old.uclg.org/en/media/news/gender-equality-heart-agenda-2030-launch-special-report-local-and-regional-governments) è dello stesso avviso: l’obiettivo 5 dell’agenda 2030 è il più importante è alla base degli altri, e per raggiungerlo bisogna mettere le femministe al potere.
Esiste anche un libro (
https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-981-99-4086-8_1) della collana “sustainable development goal series (
https://link.springer.com/bookseries/15486)”, dove si sostiene che l’obiettivo 5 dell’agenda 2030 consente una trasformazione radicale della società e bisogna approfittare della farsa pandemica per creare una “nuova normalità femminista”, sfruttarla per sradicare il capitalismo e per creare una società socialista (
https://link.springer.com/referenceworkentry/10.1007/978-3-319-70060-1_7-1) basata sull’uguaglianza. Ciò ricalca il “feminist plan (
https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2021/09/beyond-covid-19-a-feminist-plan-for-sustainability-and-social-justice)” dell’NU, una sorta di grande reset in chiave femminista dove gli uomini sono schiavizzati per pagare il welfare alle donne.
CONCLUSIONI
Il femminismo è la prima ideologia che deriva dalla retorica di Marcuse della repressione dell’eros come causa di una società oppressiva e capitalista (1 (
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/filosofia/filosofia-contemporanea/eros-e-civilta-herbert-marcuse-9788806159009/), 2 (
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/filosofia/filosofia-contemporanea/luomo-a-una-dimensione-herbert-marcuse-9788806152543/)), a cui le femministe aggiungono “patriarcale”. Le femministe hanno fornito un soggetto concreto, le donne, ai discorsi astratti della scuola di Francoforte. Non sono mai state un movimento antisistema, e da sempre eterodirette: negli anni ’60, quando si diffuse il movimento femminista negli USA, ricevette denaro e aiuti da circa 6500 fondazioni diverse (
https://www.jstor.org/stable/42956238). Non bisogna stupirsi che oggi il sistema stesso consideri il femminismo l’ideologia alla base dell’agenda 2030.
fonte telegram:
https://t.me/dereinzigeitalia/888
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Il fenomeno mass mediale in ITALIA:
“Giulia ti vogliamo bene!”
(continua) su
https://6viola.it/il-femminismo-e-agenda-2030-di-der-einzige/