Grazie.
L'obbligo di formare i propri dipendneti ricade prorprio sul DL. Al limite,
se vogliamo, delegare la formazione a terzi e' la stranezza, non il fatto
che lo faccia il DL in primis.
> E in che modo deve dimostrare come e quanto li ha formati?
Il problema e' proprio questo. La legge fornisce indicazioni di massima,
senza stabilire (e giustamente, direi), tempi e modi. Comunque, proprio
dalla legge traiamo le indicazioni su quando e su che cosa il DL deve
formare i lavoratori.
Prima di tutto la formazione deve avvenire all'assunzione, al cambio di
mansione ed all'introduzione di modifiche significative del ciclo
produttivo. Ovviamnete deve esser fissato un "punto di partenza", stabilire
un punto fermo dal quale partire poi con la gestione della formazione.
Sulla "quantità" di formazione la legge e' meno chiara, e parla di
"adeguatezza". Ovviamente per condurre un impianto complesso ci vorra' piu'
formazione di quanto non serva per assemblare una valvola. Nel primo caso
dovranno esser forniti schemi di funzionamento, parametri di rispetto,
comportamneti da tenere in caso di anomalie, ecc., nel secondo bastera' far
vedere materialmente come assemblare il pezzo e , magari, come utilizzare un
avvitatore o una piccola pressa ad aria compressa.
Sulla "qualita'" della formazione, infine, diciamo che sarebbe opportuno,
anche se la legge non lo prevede espressamente (ma lo indicano i cirteri
della qualita', per esempio), provvedere a dimostrare l'apprendimento
tramite opportune verifiche.
Come vedi la formazione (che non e' da confondersi con l'informazione), puo'
essere gestita autonomamente dal DL, il quale non deve far altro che
"esportare" le sue conoscenze produttive ai lavoratori, magari con una certa
attenzione sulla sicurezza del lavoro e sull'emergenza.
Cordialmente.
AG
> Come vedi la formazione (che non e' da confondersi con l'informazione),
puo'
> essere gestita autonomamente dal DL, il quale non deve far altro che
> "esportare" le sue conoscenze produttive ai lavoratori, magari con una
certa
> attenzione sulla sicurezza del lavoro e sull'emergenza.
E nel caso di DL-RSPP che non ha dovuto fare neppure un corso sulla 626? Non
potrebbe essere contestabile la formazione in materia di 626 fatta da un dl
che non ha le competenze?
Fare formazione non significa (necessariamete), conoscere la "626"...
Cordialmente
AG
P.S.: leggi la mia risposta successiva a Marzio.
> Fare formazione non significa (necessariamete), conoscere la "626"...
No, però bisogna conoscere anche quella!!
> Cordialmente
> AG
>
> P.S.: leggi la mia risposta successiva a Marzio.
Anavo ora a leggere il thread...grazie, ciao!
Direi ancora una volta di no...se devo formare il lavoratore per l'uso di un
tornio, per esempio, mi basta sapere:
A) come funziona la macchina;
B) come devo lavorare il pezzo e come riconoscere le imperfezioni;
C) cosa devo fare in caso di emergenza;
D) cosa non devo fare per porteggermi (bypassare le protezioni, usare le
mani per togliere i trucioli, operare con la macchina in movimento, ecc.).
Come vedi, e' sufficinete avere esperienza lavorativa e conoscere la 547.
Non devo spiegare al lavoratore (in questa fase) chi sono RSPP, RLS, MC,
cos'e' la valutazione dei rischi, ecc.,ecc.).
Cordialmente
AG
"S.C.A.I. S.r.l." <sca...@tin.it> ha scritto nel messaggio
> Direi ancora una volta di no...se devo formare il lavoratore per l'uso di
un
> tornio, per esempio, mi basta sapere:
> A) come funziona la macchina;
> B) come devo lavorare il pezzo e come riconoscere le imperfezioni;
> C) cosa devo fare in caso di emergenza;
> D) cosa non devo fare per porteggermi (bypassare le protezioni, usare le
> mani per togliere i trucioli, operare con la macchina in movimento, ecc.).
Io questa la chiamo formazione *professionale*
> Come vedi, e' sufficinete avere esperienza lavorativa e conoscere la 547.
> Non devo spiegare al lavoratore (in questa fase) chi sono RSPP, RLS, MC,
> cos'e' la valutazione dei rischi, ecc.,ecc.).
Però devo spiegare anche questo!!..
Cmq, non sto dicendo che non bisogna formare un lavoratore sui rischi legati
all'uso di una macchina o allo svolgimento della sua mansione (e questo può
essere fatto dal dl, o ancora meglio dal preposto), dico solo che bisogna
fare ANCHE sui principi della 626 (le due cose non si eludono tra loro!!) ,
e per cui mi chiedo, come fa un dl che fa l'rspp senza aver mai frequentato
un corso, a fare formazione sulla 626?
> Cordialmente
> AG
Ciao
Non direi, quelli sono temi afrontati dall'informazione (art.21), e non
dalla formazione (art.22).
Cordialmente.
AG
> Non direi, quelli sono temi afrontati dall'informazione (art.21), e non
> dalla formazione (art.22).
Ma, potrei essere d'accordo, se non fosse che il più delle volte
l'informazione consiste nel dare un opuscolo al lavoratore da leggersi a
casa...
Io non credo, ti ripeto, che fare una formazione solo sui principi della 626
sia sufficiente, cosiccome sarebbe una mancanza formativa non conoscere i
contenuti della 626, e quindi i diritti e doveri del lavoratore, il sistema
di prevenzione dell'azienda, ecc...e per spiegare queste cose, IMHO non è
sufficiente informare i lavoratori, ma occorre anche spiegarglielo!...poi,
che gli fai formazione o informazione, cambia poco!
> Cordialmente.
> AG
IMHO, stiamo discutendo sul vita sessuale delle oloturie :-)
Mi sembra che tu abbia le idee un po' confuse (e non sul sesso delle
oloturie)!
Informazione e formazione sono due cose diverse e distinte. Se tu mi dici
che possono esser svolte contemporaneamente, che i DL non le diversificano o
non le riconoscono come diverse, che spesso vengono svolte semplicemnte con
la consegna di opuscoli....beh, posso essere daccordo con te. Pero'
continuano ad essere due necessita' distinte, normate da articoli diversi e,
soprattutto, tese al raggiungimento di scopi diversi.
L'informazione e' normata dall'articolo 21 della 626 e riguarda gli aspetti
"giuridici" del lavoro (normative, soggetti, responsbilita', diritti e
doveri, ecc.), e "generali" (i rischi intesi come rischio "rumore", rischio
"MMC", rischio "chimico", ecc. e relative norme preventive), della sicurezza
sul lavoro.
La formazione e', invece, normata dall'articolo 22 (e 37 per le
attrezzature, 49 comma 2 per la MMC, 56, comma 2, per i VDT, ecc.), e' tesa
a fornire istruzioni ed addestramento specifico per le attivita' che il
lavorator deve svolgere, con riferimemnto particolare alle misure di
sicurezza da rispettare, ovvero, per esempio, come utilizzare il carro ponte
(e come evitare danni ai colleghi), come utilizzare la pressotrancia (senza
farsi male), ecc.
Nelle aziende piu' grandi, la formazione, peraltro, si traduce
nell'affiancamneto del neoassunto o del neotrasferito da parte di personale
esperto o preposti, e laddove disponibile, con la consegna di procedure
operative specificatamente predisposte per quel lavoro. L'informazione,
viceversa, puo' essere svolta in fase iniizale dal RSPP stesso, che, tra
l'altro, non e' nemmeno tenuto a conoscere certi parametri tecnici che,
viceversa, sono indispensabili per lavorare (per esempio la tipologia di
utensile da utilizzare per ottenere un dato taglio, la pressione necessaria
per piegare una lamiera di un certo spessore, ecc.), anche se conosce i
rischi deriventi dalle medesime attivita' svolte in maniera errata (per
esempio, rimovere i trucioli dall'utensile di cui sopra a mani nude, o
lasciare le dita sotto la pressa di cui sopra).
Cordialmente.
AG
> Informazione e formazione sono due cose diverse e distinte. Se tu mi dici
> che possono esser svolte contemporaneamente, che i DL non le diversificano
o
> non le riconoscono come diverse, che spesso vengono svolte semplicemnte
con
> la consegna di opuscoli....beh, posso essere daccordo con te.
era esattamente questo quello che intendevo ...l'importante alla fine è
capirsi
>Pero'
> continuano ad essere due necessita' distinte, normate da articoli diversi
e,
> soprattutto, tese al raggiungimento di scopi diversi.
Mai detto il contrario
> Cordialmente.
> AG
Ciao