La pretesa soluzione della crisi Alitalia è una patacca all'italiana. Lo
abbiamo scritto più volte e da vari punti di vista
È una patacca per il Paese perchè di una grande compagnia internazionale
di un Paese sviluppato si fa una piccola compagnia nazionale centrata sui
voli domestici, redditizi perchè gestiti in regime di monopolio di fatto,
lontani da concorrenza e attività low cost. Premessa per un passaggio o
un'acquisizione da parte di una grande compagnia europea. Non importa se
si chiami Air France, Lufthansa o British Airway.
Patacca perchè la cordata patriottica, una sorta di armata Brancaleone
costruita senza capitali e senza storia industriale è nata per il fiuto
degli affari senza rischio e basta. Non un'idea, non una strategia, non
una mission come dicono gli acculturati di destra e di sinistra. Quelli,
quest'ultimi, che da decenni predicano su mercato e fine del conflitto.
Niente di tutto questo. La Newco. Verrà acquisita a pochi spiccioli, i
lavoratori in eccesso e i vecchi debiti passeranno allo Stato che
nell'occasione si chiama badcompany. Ma non basta la nuova compagnia,
pulita della zavorra, dal 1° ottobre annulla tutti i contratti dei
lavoratori che assumerà sostituendoli con un nuovo contratto unico (volo e
terra) con minimi più bassi del 40% medio, aumento dell'orario di lavoro,
decurtazione delle indennità, salasso dei diritti, lavoro a rendimento.
Questo vale per i lavoratori di volo e di terra a tempo indeterminato che
avranno la "fortuna" di passare alla Newco delle meraviglie. Di tutti gli
altri a termine, con contratti di lavoro parasubordinato e altri
contratti, non si parla e probabimente non a caso perchè sono gli ultimi a
meritare una parvenza di nome e di tutela. Poi ci sono gli esuberi, forse
4.000. Una catastrofe.
Noi siamo vicini e non da oggi ai lavoratori Alitalia, tutti. Abbiamo
difeso in epoche non sospette il posto di lavoro di tutti e continueremo a
farlo senza esitazione, senza distinguo. Saremo dalla loro parte se
decideranno di scendere in lotta contro questa patacca e i loro artefici.
Ma ci si permetta assieme a questa presa di posizione inequivoca di dire
che è letteralmente incredibile in una situazione così grave che si
riaffacci il corporativismo di alcune categorie di lavoratori e dei loro
sindacati. I piloti, in particolare. Hanno respinto un contratto unico di
tutti i lavoratori non perchè la nuova regolamentazione peggiorava quella
in atto ma perchè la loro autonomia contrattuale è sacra e non ammette di
confondersi con l'autonomia degli impiegati, degli operai, degli altri
lavoratori naviganti.
Già nel lontano 1975 i piloti fecero la stessa cosa di fronte alla
proposta di Cgil, Cisl e Uil per un contratto unico del trasporto aereo.
Aquila selvaggia guidata dal'Anpac mise a soqquadro il Paese con scioperi
a sorpresa. Ovviamente oggi la proposta viene dalla Newco ma uno strumento
contrattuale unico che rispetti i diritti e i salari di tutti è una
garanzia di forza e di unità per tutti i lavoratori.
Di tutto hanno bisogno oggi i lavoratori Alitalia meno che dei rigurgiti
corporativi che indeboliscono la loro lotta che noi, ripetiamo,
condividiamo totalmente. Questo lo ricordiamo anche al Manifesto che
sembra aver sottovalutato questo rischio.
dal sito di La Rinascita
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visitate http://www.comunisti-italiani.it/frames/index.htm
http://www.larinascita.org
http://www.italia-cuba.it/associazione/associazione.htm
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