Mi spieghereste brevemente la differenza esatta tra marketing e
pubblicità?
Su di un altro ng si parlava dei gelati algida nominati come i vizi
capitali e sul fatto che quest'estate viene riproposto solo "gola".
Da quello che ho capito la decisione di presentare gusti diversificati
per "prova" e poi puntare su quello piu' venduto è una decisione del
marketing. La pubblicità relativa ai prodotti è compito dell'agenzia
di pubblicità.
Sempre da quello che ho capito, esistono alcuni casi in cui il lavoro
del pubblicitario sconfina nel marketing? Cioè propone anch'egli
strategie di vendita? Nuovi prodotti?
grazie
--
federico reyneri architetto
ICQ 149062387
*underlabo -226
laboratorio di progettazione
via gran san bernardo 5, milano
www.underlabo.it
> Sempre da quello che ho capito, esistono alcuni casi in cui il lavoro
> del pubblicitario sconfina nel marketing? Cioè propone anch'egli
> strategie di vendita? Nuovi prodotti?
Potrebbe succedere, durante lo studio della strategia, di individuare nuove
opportunità di marketing. Può stimolare, ma non credo che un'agenzia sia in
grado di proporre strategie di vendita.
Ciao
CB
> ma non credo che un'agenzia sia in
> grado di proporre strategie di vendita.
conosco gente che ha la presunzione di farlo...con conseguenze
disastrose...prima tra tutte la perdita del cliente stesso che si sente
sopraffatto se viene messa in dubbio la sua strategia di marketing.
Merk
Secondo i sacri testi ed anche la pratica quotidiana l'agenzia di
pubblicita' ha il compito di trasformare in campagna di comunicazione le
scelte strategiche del marketing. Vero e' che spesso le agenzie
pubblicitarie svolgono o millantano funzioni di marketing.
E' una esperienza molto curiosa leggere su certe targhe Agenzia di
Pubblicita' e Marketing, l'affermazione e' essolutamente ridicola, anche
senza capirne un tubo gli sarebbe bastato mettere i termini in ordine
alfabetico per non sbagliare e dichiarare la propria incompetenza
--
grafite
http://www.grafite.biz
webmaster[togliquesto]@grafite.biz
La chat di it.comp.grafica e' su irc.azzurra.net
e si chiama #it.comp.grafica
Ciao
--
serghej
*per quanto riguarda il mercato*
Serghej lo sottointendeva ma non si sa mai :-)
mm
> Mi spieghereste brevemente la differenza esatta tra marketing e
> pubblicità?
semplifico anche io:
- il marketing definisce le logiche mediante le quali un soggetto ritiene di
poter conseguire i propri obiettivi di mercato
- la pubblicità definisce le logiche mediante le quali un soggetto comunica
con il mercato
> Scusate, non sono un addetto ai lavori ma solo un semplice curioso.
>
> Mi spieghereste brevemente la differenza esatta tra marketing e
> pubblicità?
mi aggrego allegramente con definizioni che non ho creato io, ma che
-seppur sintetiche- mi sembrano "quasi" decenti:
MARKETING
"marketing" viene dal verbo inglese "to market", che significa lanciare
un prodotto sul mercato. Quindi "marketing" vuol dire: "tutto ciò che si
deve fare quando si sta lanciando un prodotto sul mercato" (cioè "when
marketing" a product). La rivoluzione del marketing fu di mettere
l'accento sul consumatore e sui suoi bisogni anziché sul prodotto come
si faceva prima, e di insegnare a guardare i profitti, non il volume
delle vendite.
Si potrebbe anche definire il marketing come:
"l'insieme delle attività che un'azienda deve intraprendere al fine di
lanciare e mantenere un prodotto o un servizio sul mercato, traendo un
profitto da tale operazione".
(Alberto Guastini)
LE 3 LEGGI DEL MARKETING
1) Conoscere il consumatore e dargli ciò che abbiamo scoperto desidera;
2) Agire in modo da trarre un profitto (e non solo degli incassi)
dall'operazione;
3) Considerare l'Azienda e il Mercato come un "sistema integrato" i cui
elementi si influenzano reciprocamente.
[GUASTINI, A. (1969) Un punto fermo sul marketing. Il Direttore
Commerciale, Giugno 1969; e GUASTINI, A. (1971) ma, in sostanza, cos'è
questo "Marketing"?. Marketing in Italy, Gennaio 1971]
PUBBLICITA'
Con il termine pubblicità si intende, generalmente quella forma di
comunicazione "a pagamento", diffusa su iniziativa di operatori
economici (attraverso mezzi come la televisione, la radio, i giornali,
le affissioni,la posta), che tende in modo intenzionale e sistematico a
influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui in relazione
al consumo di beni e all'utilizzo di servizi. Le imprese si disputano la
clientela non solo, e non sempre, attraverso un'offerta di qualità
migliore a prezzi più convenienti, ma anche attraverso la comunicazione
di un'immagine dei propri prodotti che, agli occhi dei consumatori, li
distingua positivamente da quelli dei concorrenti.
La pubblicità contribuisce anche ad incrementare la nostra domanda di
beni e servizi, facendo emergere esigenze nuove o
quantomeno inespresse, e quindi "inventando" nuovi consumi.
APPROFONDIMENTI
pubblicità = "Forma di comunicazione che vuole esercitare un'opera di
persuasione sugli individui" [Vanni Codeluppi, 2000]....
.... http://www.uniud.it/marketing1/pubblicitanosfondo.pdf
http://www.gandalf.it/m/bassat1.htm
http://www.khet.net/libreria/pub/capitolo01.html
http://www.megachip.info/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=23
ciao ciao
yumi
si la pubblicità è una delle quattro leve del marketing, insieme al
prodotto, il prezzo e la distribuzione...
--
Tks.
Saluti.
FrancisMule
----------------------------------------
MyJournal: Http://www.lucanianet.it
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Mail: franc...@despammed.com
MSN: franc...@iol.it
ICQ: #143382857
----------------------------------------
> E cosi facendo ti sei meritata l'imperitura fama di essere la firma sotto la
> prima FAQ di it.lavoro.professioni.pubblicita su grafite.biz
ovvero?
dai no
ho solo citato
specificando appunto che non sono parole mie!!!!
yumi
> E cosi facendo ti sei meritata l'imperitura fama di essere la firma sotto la
> prima FAQ di it.lavoro.professioni.pubblicita su grafite.biz
ok
ho letto le faq
dato che č stata pubblicata anche la mia frase in cui sottolineo che non
sono parole mie, mi sento piů tranquilla
ciao ciao
yumi
altrimenti non mi sarei mai permesso ... ;P
E i consumatori?..., prendendo come riferimento anche
le leggi del marketing citate da Yumi. ?
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
i consumatori rappresentano il mercato....
allora facciamo un pò di ordine....
tramite scremature e dati statistici si individua la componente di trend
relativa al mercato del tuo prodotto specifico...
quindi diciamo che tu hai una previsione di come andrà il mercato nei
prossimi...., e qui si va a seconda dei prodotti ad orizzonti da 3 a 36
mesi.
in questa analisi si studia quelo che già si è fatto, i gusti dei
consumatori, quello che fanno i concorrenti...
a quel punto inizia il lavoro del marketing...
si studiano possibili cambiamenti del prodotto, e la loro fattibilità fisica
in termini di layout aziendale
si stabilisce una politica sui prezzi
si stabilisce la tipologia di distribuzione
si stabiliscono le attività pubblicitarie da intraprendere
ovvio che se fai tutto ciò essendo abbastanza scientifica la cosa, ci sono
buone possibilità di successo...
come è ovvio anche che tutto ciò è abbastanza teorico e non è nemmeno un
processo lineare... quindi non so quante delle pmi italiane siano in grado
di farlo.
Ma non li vedo come una delle 4 leve: non sono stati citati;
da Yumi sì. Come sono stati citati anche da altri più autorevoli
di noi. Per esempio che "una delle aspirazioni più elevate del
marketing è quella di convincere i consumatori che i prodotti
creati sono quelli di cui non sanno ancora di averne bisogno"
> allora facciamo un pò di ordine....
> tramite scremature e dati statistici si individua la componente di trend
> relativa al mercato del tuo prodotto specifico...
So cos'è il marketing.
> quindi diciamo che tu hai una previsione di come andrà il mercato nei
> prossimi...., e qui si va a seconda dei prodotti ad orizzonti da 3 a 36
> mesi.
>
> in questa analisi si studia quelo che già si è fatto, i gusti dei
> consumatori, quello che fanno i concorrenti...
Mi è difficile crederlo visto che la qualità è l'elemento
più richiesto e puntualmente disatteso.
> a quel punto inizia il lavoro del marketing...
...
Ma ci credi sul serio?
mi spiace per yumi, ma la definizione accademica parla di 4 leve, prezzo,
prodotto, distribuzione e promozione....
ma il marketing di certo non è a compartimenti stagni... anzi è una cosa su
cui si torna spesso sui propri passi e si raffina...
> > quindi diciamo che tu hai una previsione di come andrà il mercato nei
> > prossimi...., e qui si va a seconda dei prodotti ad orizzonti da 3 a 36
> > mesi.
> >
> > in questa analisi si studia quelo che già si è fatto, i gusti dei
> > consumatori, quello che fanno i concorrenti...
>
> Mi è difficile crederlo visto che la qualità è l'elemento
> più richiesto e puntualmente disatteso.
non ti seguo....
>
> > a quel punto inizia il lavoro del marketing...
>
> ...
>
> Ma ci credi sul serio?
beh... quello di cui ti parlo è la teoria accademica... e ti posso dire
chein alcune realtà l'ho vista applicata e non fa una grinza...
credo però anche che nelle pmi sia molto più difficle sostenerne il costo...
e l'imprenditore va dis olito a naso e per macro ragionamenti...
> "arbolito" <meb...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
> news:6798abe2c9ca048fb97...@mygate.mailgate.org...
> > ...
> > > > > si la pubblicità è una delle quattro leve del marketing, insieme al
> > > > > prodotto, il prezzo e la distribuzione...
> > > >
> > > > E i consumatori?..., prendendo come riferimento anche
> > > > le leggi del marketing citate da Yumi. ?
> > >
> > > i consumatori rappresentano il mercato....
> >
> > Ma non li vedo come una delle 4 leve: non sono stati citati;
> > da Yumi sì.
>
> mi spiace per yumi, ma la definizione accademica parla di 4 leve, prezzo,
> prodotto, distribuzione e promozione....
Non per mettermi davanti a yumi, ma mi dispiace per te
perché bisogna poi fare i conti coll'utente, col consumatore**.
> ma il marketing di certo non è a compartimenti stagni... anzi è una cosa su
> cui si torna spesso sui propri passi e si raffina...
... e il prezzo aumenta...
**e vedi che dopo si viene sulla mia?
E che fine fanno le 4 leve?
Vorrei saper COME si torna sui propri passi e si raffina.
O sono solo belle parole create per nascondere insidie?
PUBBLICITA'
Qui non c'è bisogno di dire altro visto che in questo NG
in lungo e in largo si è discusso di come lascia alquanto
a desiderare.
PRODOTTO
Gli elettrodomestici che scoppiano in faccia, gli OGM,
i computer che dopo 6 mesi sono fuori mercato, i programmi
televisivi, la tecnologia controllata o negata (prodotti
che non facciano più di tanto); ...
PREZZO
Quanto ne sappiamo?
Corrisponde all'effettiva qualità, anche soggettiva?
DISTRIBUZIONE
Quasi mai fa centro: in edicola quante 'raccolte di',
quanti hit al macero, la gente (ancora in edicola) che
non può comprare un certo giornale perché è rimasto
quello col regalo che non vuole? (e non vuole spendere
anche solo 2 euro in più, o non devono avere questa
possibilità?), ...
Il che mi fa pensare che il marketing siano solo tecniche
di costrizione.
Mi viene in mente di come accalappiavano tutti quei funzionari
delle aziende di multilevel marketing, tutta quella importanza
roboante che si davano: ti DOVEVANO spiegare come funzionava
e se la prendevano pure se li associavi al multilevel
marcheting. E alla fine sono falliti perchè si era rivelato
proprio quello che tutti noi popolo cretino pensavamo.
Quindi tanto cretini non siamo. Quindi, caro marketing,
lascia perdere.
> > > quindi diciamo che tu hai una previsione di come andrà il mercato nei
> > > prossimi...., e qui si va a seconda dei prodotti ad orizzonti da 3 a 36
> > > mesi.
> > >
> > > in questa analisi si studia quelo che già si è fatto, i gusti dei
> > > consumatori, quello che fanno i concorrenti...
> >
> > Mi è difficile crederlo visto che la qualità è l'elemento
> > più richiesto e puntualmente disatteso.
>
> non ti seguo....
Certo che non segui, finché ascolti solo una campana,
e perdipiù quella meno reale, ...
Che è inutile fare marketing se poi i prodotti sono scadenti,
non durano, sono ritirati dal mercato per correzioni.
Samsung, LG, Cien, Poste Italiane,NoiVoi, Primadonna, ecc,
marchette del c...., hanno preso il posto di Acer, Sony,
Panasonic, Tempo, Parmalat, Barilla, le banche, Nestlè, Nokia, ecc
Non solo, per essere presi in considerazione come consumatori
bisogna sventolare sotto il naso le riviste specializzate,
che fanno paura perché fanno pubblicità negativa (meritata)
o minacciare di portarli da Marrazzo.
> > > a quel punto inizia il lavoro del marketing...
> >
> > ...
> >
> > Ma ci credi sul serio?
>
> beh... quello di cui ti parlo è la teoria accademica... e ti posso dire
> chein alcune realtà l'ho vista applicata e non fa una grinza...
Ma non puoi fare di tre steli d'erba, un campo.
> credo però anche che nelle pmi sia molto più difficle sostenerne il costo...
> e l'imprenditore va dis olito a naso e per macro ragionamenti...
Che sono quelli che poi funzionano di più, basta vedere il nordest.
E poi prodotto da creare dovrebbe essere quello che
vorresti avere, ecco la regola a cui ci si dovrebbe attenere.
le famose 4 leve del marketing MIX:
- prodotto
- prezzo
- promozione/pubblicità
- distribuzione
fanno parte del marketing operativo [=azione], la cui funzione
essenziale è vendere.
prima del marketing operativo, c'è il marketing strategico [=analisi];
in questa fase lo studio del consumatore e dei suoi bisogni [soprattutto
di quelli non dichiarati esplicitamente] è centrale.
la differenza tra l'era del marketing e quello che c'era prima [per
farla breve] e qui...mi ripeto...è quella di studiare e mettere
l'accento sul consumatore e sui suoi bisogni anziché sul prodotto e le
sue caratteristiche.
lo si vede chiaramente quando si arriva alla fase promozionale...ES. La
Barilla non vende semplicemente PASTA...["Dove c'è Barilla c'è
casa"...recitava lo spot], ma vende il concetto di casa, di focolare
domestico, di famiglia....esigenza e desiderio del consumatore, che
consumerebbe comunque pasta, ma sceglie Barilla, perchè Barilla è
sinonimo di "famiglia".
E allora si spiegano la dimensione del packaging, il suo colore, il
materiale utilizzato...il fatto che la pasta non si vede attraverso
l'involucro...a differenza dei competitor che usano sacchetti
trasparenti...ecc. ecc...Barilla chiede al consumatore un atto di
fede...poichè egli non acquista semplicemente un prodotto, ma la
risposta ai suoi bisogni.
Non so se mi sono spiegata.
E' carino e spesso utile sintetizzare, ma diventa spiacevole quando si
generalizza troppo e si fa di tutta l'erba un fascio.
Ciao
yumi
Questo e' uno spunto interessante, in realta' i messaggi piu' efficienti non
vendono quasi mai il prodotto in se ma le emozioni positive che possono
essere vissute grazie al contesto creato dall'uso di quel prodotto.
Succede un poco come nella leggenda del venditore di trapani che, mentre i
suoi colleghi chiedevano alla azienda di abbassare il prezzo del prodotto
perche' era piu' alto di quello dei concorrenti, lui chiedeva che non fosse
toccato, anzi che fosse addirittura un poco aumentato, perchè, mentre gli
altri se ne andavano in giro a vendere solo trapani, lui invece vendeva, e
alla grande, buchi perfetti!
> E allora si spiegano la dimensione del packaging, il suo colore, il
> materiale utilizzato...il fatto che la pasta non si vede attraverso
> l'involucro...a differenza dei competitor che usano sacchetti
> trasparenti...ecc. ecc...Barilla chiede al consumatore un atto di
> fede...poichè egli non acquista semplicemente un prodotto, ma la
> risposta ai suoi bisogni.
Anche "mangia sano, torna alla natura" di Mulino bianco corrisponde a questo
approccio.
Non colgo invece il nesso negli spot di quattrosalti in padella, "quelli
buoni, per davvero", la simpatica nonna canaglia, che buchi vende? Quale e'
la strategia?
Fortunatamente o sfortunatamente, l'offerta è varia e non tutti sono
delle aquile. Ma questa è la mia opinione....o meglio...non tutti sono
alla fase in cui, raggiunta la popolarità della marca si possono
iniziare ad attribuirle anche qualità.
Credo che buone analisi, portino ad un buon piano strategico e quindi
facilitino la vita di chi realizza l'architettura dell'operativo.
Lo scopo principale del marketing dovrebbe essere quello di creare la
MARCA, poichè i consumatori non comprano prodotti, ma marche.
La marca consente di individuare il prodotto e garantisce il consumatore.
La comunicazione ha il compito di costruire una personalità al prodotto
e di trasferire il messaggio al consumatore.
Ovviamente la comunicazione non è in grado, da sola, di creare la marca...
e qui cito Massimiliano Ferrari:
"Le marche si costruiscono, quindi, intorno alla qualità, al servizio,
all’innovazione e alla differenziazione. Qual è dunque il ruolo della
comunicazione? La marca è una differenza; avendo investito per creare,
innovare e produrre un prodotto a valore aggiunto, l’impresa ha bisogno
della pubblicità per comunicare questa differenza; ed ha bisogno di una
pubblicità che posizioni i valori della marca in un modo che alletti i
consumatori target e aumenti la fiducia nel corso del processo di
scelta. Non si può certo negare che campagne pubblicitarie di successo
hanno fatto in passato la fortuna di certe marche, ma nessuna di essa ha
"creato" da sola le marche: "se la marca è solo comunicazione allora è
una falsa marca" (J. N. Kapferer).
La pubblicità di successo accelera il processo di comunicazione,
accelera il processo di generazione di conoscenza e interesse nella
marca e agisce da amplificatore del valore aggiunto che si cela dietro
alla marca, ma non può comunicare ciò che non esiste"
affermare una marca significa associare una serie di qualità al nome di
un produttore. La premessa di fondo è che comunque il prodotto deve
possedere le caratteristiche che si associano alla marca. se la pasta di
barilla fosse immangiabile, se fosse collosa, se non tenesse il
condimento...ecc. ecc....ogni tentativo di costruire su di essa un brand
risulterebbe fallimentare.
Data la bontà del prodotto, il primo passo è quello di metterlo sotto
gli occhi di quante più persone possibili. Si tratta di far diventare
familiare un nome e questo richiede ingenti investimenti economici, per
più anni consecutivamente. Gli obiettivi della comunicazione cambieranno
nel corso del tempo. Inizialmente si tratterà di far diventare familiare
una marca; in seguito si lavorerà di più per associare una serie di
qualità alla marca. [è una strategia che poche aziende si possono
permettere]
elementi del branding:
- differenziazione
- rilevanza
- stima
- popolarità
Sono poi fondamentali l'analisi dell'interrelazione tra i quattro
elementi sopracitati e l'analisi del posizionamento lungo due assi:
Forza [formata dalla combinazione di differenziazione e rilevanza] e
Statura [formata dalla combinazione di stima e popolarità]
Le azioni per affermare una marca possono essere dirette sia al pubblico
in generale [si fa per dire...perchè si tratta comunque di individuare
un target...anche se ampio] che ad un segmento di consumatori
determinato. Ma qui si aprirebbe un altro thread infinito [il target],
per cui mi fermo...
La morale è che per costruire una marca ci vuole tempo e danaro; che non
tutto quello che abbiamo sotto gli occhi è corretto e fatto bene, il
tiro viene aggiustato continuamente...gli errori sono continui e
palesi...tant'è che esiste una vasta letteratura a proposito.
Se dovessi individuare aziende che hanno costruito o stanno costruendo
questa famosa "marca"....guardando semplicemente alla punta
dell'iceberg...ovvero alla pubblicità, direi:
- Barilla [dove c'è barilla c'è casa/ Barilla, una forma di amore]
- Heineken [sounds good]
- Breil [don't touch my breil]
- coca-cola [always coca-cola]
- nike [just do it]
- l'oreal [perchè voi valete/ hanno aggiustato il tiro...da "perchè io
valgo]
......lascio a voi i restanti...
ciao
yumi
lettura consigliata: "Manuale del brand management. Come fare marca in
un mondo sempre più competitivo"
Autore Arnold David
>ciao
>yumi
>
Caspita yumi! grazie continui ad arricchire il ng e ad offrire
bibliografia e spunti. Per il momento non mi sento competente
abbastanza per argomentare ma sto studiando :-)
>mi aggrego allegramente con definizioni che non ho creato io, ma che
>-seppur sintetiche- mi sembrano "quasi" decenti:
Concordo con grafite e ti ringrazio. Provero' anche a seguire i link
in calce per gli approfndimenti.
grazie ancora
certo... se parliamo di prodotti scadendi... hai ragione... il marcketing
può vendere anche fuffa... ma non dura...
alla base ci deve essere un buon prodotto...
quoto in toto... schematica e perfetta!
se il marketing nella sua glabalità mi crea l'apeal al marchio... i
prodotti che fine fanno?
Ossia se io creo il marchio, è necessario che comunqe sia supportato da un
buon prodotto...
Io credo che il marketing, inteso come supporto al marchio, sia essenziale
sopratutto i quei mercati simil-perfetti dove c'è scarsa differenziazione
tra i prodotti.
Es. se devo scegliere tra due cd vergini... e non sono un tecnico
specializzato, gli unici due criteri con i quali scelgo sono:
- la fascia di prezzo
- l'affidabilità nel marchio
e proprio l'affidabilità nel marchio molte volte mi fa protender everso un
cd più costoso, ma che magari ha l estesse identiche caratteristiche di uno
non brandizzato...
> certo... se parliamo di prodotti scadendi... hai ragione... il
marcketing
> può vendere anche fuffa... ma non dura...
> alla base ci deve essere un buon prodotto...
>
Quello che dici purtroppo non e' completamente vero....
Se sei mai stato trascinato da tuo figlio in un Macdonald's puoi
certamente comprendere ciò cui sto accennando.
O forse in effetti quello che si vende in quei luoghi non e' un
hamburger in un panino al sesamo?
tutto chiaro, ma temo che tu abbia saltato un msg nella lettura o che
per la fretta siano sfuggite alcune condizioni che definirei "a
prescindere".
te lo reincollo...mi pareva di aver detto chiaramente che il marketing e
la comunicazione sono strumenti per creare la marca, ma che da soli non
bastano...e ho citato Ferrari che parla di qualità, servizio,
innovazione [riferendosi sia all'azienda che ai suoi prodotti].
sintesi della sintesi: ci deve essere l'idea [forte], a seguire il
prodotto [ottima qualità, innovazione]...se non ci sono queste basi si
possono fare anche i salti mortali [puoi posizionare questo mondo e
quell'altro, puoi promuovere, analizzare, pubblicizzare], ma i
consumatori non sono scemi come qualcuno immagina...e dopo la prima
ondata di consensi...arriva una ondata ancora più grande di M...a [sorry]
ciao
yumi
---------------------------------parte reicollata:
ah ah ah
io non lo trovo scadente
è buono
ma capisco quello che intendi
quello che ha di vincente Macdonald's è l'idea...il suo prodotto è
quello...non il cibo
io mi abbotto sempre troppo, poi mi sento male....ma è una goduriaaaaaaaa
:))
ciao
yumi
letture consigliate?
Il potere della marca. Disney, McDonald's, Nike e le altre - Codeluppi
Vanni - Bollati Boringhieri
------[breve e piccolino, poco costoso...sui 9 euro, ma ne vale la pena]
L'era dell'iperconsumo. McDonaldizzazione, carte di credito, luoghi del
consumo e altri temi - 2003 - Ritzer George
Cibo come media. La rotta italiana tra la Scilla del McDonald's e le
Cariddi della nouvelle cuisine
I figli di McDonald's. La globalizzazione dell'hamburger - 2000 - Ariès Paul
[bellissimooooooooo - ce n'è sempre una da imparare...ci sono scritti
persino i protocolli di gestione dei fornitori]
Il mondo alla McDonald's - 1997 - Ritzer George - Il Mulino
te lo dedico:
http://www.mcdonaldization.com
:)
bye
yumi
tutto chiaro... impeccabile... diciamo le stesse cose e non ci capiamo... ok
miunderstanding risolto...