Si.
> 2) Qual'è secondo la Vs. esperienza il software meglio utilizzabile ?
Io utilizzo sia quello di TNE che quello del CEI (Progex), inizialmente mi
sembrava meglio quello di TNE ma poi ho riscoperto Progex. Debbo dire che
non è meglio uno dell'altro, ognuno ha delle pecche.
> 3) Sapete dove è possiblie reperire un buon software ATEX ? (conosco
> clap e tuttonormel )
Non esiste sofware che sostituisce il tuo cervello. Io le prime
classificazioni le ho fatte a mano e così che ho imparato a farle. Il SW è
un ottimo strumento di lavoro ma non bisogna affidarsi ciecamente ai suoi
risultati. Sarebbero sufficienti dei fogli di calcolo perchè il problema è
rifare i calcoli cambiando di volta in volta i parametri.
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Michele Guetta - Perito Industriale
Ciao a tutti
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Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Guarda che la base di partenza è proprio la classificazione delle zone, una
buona classificazione, ovvero seguire quanto richiesto dalla norma stessa di
fare tutto quanto è possibile, intervenendo anche nel processo, per avere
solamente SE di 2° grado. La valutazione del rischio successiva diventerà la
classica corsa al programmino stile 626 o 494 che fa tutto, ovvero una
montagna di carta generica che non serve a nulla.
Sinceramente non sono daccordo con la tua opinione sul valore della val.
dei rischi,
cmq non mi interessa scendere in polemica. ho fatto solo un distinguo
tecnico,
non risponderò ad altro che non sia di carattere tecnico.
Saluti
Ovvero:
Prima della classificazione vera e propria (ai sensi della norma CEI EN
60079-10), a mio parere, vi e' da verificare ancora durnte la valutazione
dei rischi (ai sensi dell'articolo4, D.Lgs.626/94), se l'azienda ricade o
meno nei relativi obblighi. l'uso di un programminoe che aiuti in tale
compito e' sicuramente plausibile. Come gia' detto in altra occasione, io
utilizzo la vecchia norma CEI 64-2.
Poi, se l'azienda ricade negli obblighi del nuovo decreto, allora si farea'
la classificazione vera e propria (ed i conseguenti adempimeti
tecnico/impiantistici), e produrrà il resto della documentazione richiesta.
Queste, non essendo un tecnico impiantista, preferisco farle fare a
professionisti del settore.
E questo risponde anche a Guetta che "svilisce" il lavoro dei consulenti
"626"...e voglio far polemica!
Cordialmente
AG
"Francesco" <franci1...@inwind.it> ha scritto nel messaggio
news:goF0c.43441$FJ6.1...@twister1.libero.it...
Un programmino per fare cosa? E' sufficiente sapere:
1- se ci sono sostanze pericolose in deposito o in lavorazione (e su questo
la vecchia 64-2 può aiutare);
2- verificare se ci sono delle sorgenti di emissione per queste sostanze.
Tutto il resto è solo con la classificazione ai sensi delle norme CEI EN
60079-10 e EN 50281-3 che lo puoi determinare e non con la valutazione dei
rischi.
> Poi, se l'azienda ricade negli obblighi del nuovo decreto, allora si
farea'
> la classificazione vera e propria (ed i conseguenti adempimeti
> tecnico/impiantistici), e produrrà il resto della documentazione
richiesta.
> Queste, non essendo un tecnico impiantista, preferisco farle fare a
> professionisti del settore.
E sono daccordo.
> E questo risponde anche a Guetta che "svilisce" il lavoro dei consulenti
> "626"...e voglio far polemica!
Io svilisco solo i consulenti che non sanno fare il loro lavoro, così come
tanti miei colleghi progettisti non sanno fare il loro. Soprattutto quelli
che pensano di sapere e non hanno l'umiltà di ascoltare chi ne potrebbe
sapere più di loro se non altro per competenza ed esperienza. Purtroppo
dall'entrata in vigore della 626 ad oggi ho a che fare con tanti di quei
consulenti assurdi che in termini statistici non mi lascia sperare niente di
buono. Sicuramente ci sono le eccezioni ma me ne sono capitate ben
poche....Coloro che lavorano seriamente e con passione, come presumo sia il
tuo caso, non devono sentirsi minimamente offesi, anzi devono essere proprio
loro i primi ad ammettere che il settore della consulenza "cartacea", dalla
sicurezza alla qualità, è stato preso d'assalto da chiunque abbia un titolo
di studio, poco importa se competente, se prima si occupava di contabilità e
non distingue un differenziale da un magnetotermico o vuole far cambiare
tutte le plafoniere solo perchè c'è il neon non protetto...
E voglio fare polemica! :-)
Infatti io ho semplicemente "creato" una breve check list basata sulla 64-2
che mi aiuti a inquadrare l'azienda...se poi la check list venisse
trasformata in un programmino (intendo dire un programma con un data base
che aiuti a velocizzare la ricerca di sostanze e polveri incluse nelle
tabelle della 64-2 e delle relative caratteristiche), non sarebbe comunque
sgradito...
> Io svilisco solo i consulenti che non sanno fare il loro lavoro, così come
> tanti miei colleghi progettisti non sanno fare il loro. Soprattutto quelli
> che pensano di sapere e non hanno l'umiltà di ascoltare chi ne potrebbe
> sapere più di loro se non altro per competenza ed esperienza. Purtroppo
> dall'entrata in vigore della 626 ad oggi ho a che fare con tanti di quei
> consulenti assurdi che in termini statistici non mi lascia sperare niente
di
> buono. Sicuramente ci sono le eccezioni ma me ne sono capitate ben
> poche....Coloro che lavorano seriamente e con passione, come presumo sia
il
> tuo caso, non devono sentirsi minimamente offesi, anzi devono essere
proprio
> loro i primi ad ammettere che il settore della consulenza "cartacea",
dalla
> sicurezza alla qualità, è stato preso d'assalto da chiunque abbia un
titolo
> di studio, poco importa se competente, se prima si occupava di contabilità
e
> non distingue un differenziale da un magnetotermico o vuole far cambiare
> tutte le plafoniere solo perchè c'è il neon non protetto...
Purtoppo sono daccordo con te. E' anni che sostengo che l'unica soluzione
sarebbe la creazione di un albo o di un ordine che tuteli clienti e
consulenti, determinando i minimi requisiti di accesso, calmierando i prezzi
e, soprattutto, vigilando sull'operato degli iscritti e boicottando
l'operato dei non iscritti.
Cordialmente.
AG