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Cambio azienda e mansione: accenture o no?

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Antonio

unread,
Mar 28, 2010, 7:03:25 AM3/28/10
to
Capisco questo sarà il solito post visto 30 mila volte in questo
newsgroup ma sarebbe per me un piacere sentire il vostro parere o
suggerimento.

Lavoro come dipendente in una società di consulenza in ambito SAP
(250-300 risorse) come consulente tecnico XI/PI (ma mi hanno fatto fare
anche tanto altro in poco tempo). Questo significa programmare ed in
genere avere a che fare con la parte più tecnica di SAP se pur l'avere a
che fare con un middleware di integrazione ti fornisce una finestra "là
fuori" sui processi di business trasformati in messaggi.
L'ambiente della società è ottimo, ottimi colleghi sempre disponibili a
condividere conoscenze o ad aiutarti (anche a distanza) nel caso tu sia
nei casini.
Dirigenza molto sveglia, continuiamo ad avere aumenti di fatturato a
doppia cifra nonostante la crisi, continuiamo ad assumere regolarmente
(ok, per lo più neo laureati), ogni anno ti chiamano per dirti non se ti
danno l'aumento ma di quanto sarà l'aumento, una marea di clienti fra
pubblico e privato, non solo in Italia.

Certo non stiamo parlando di trattamenti economici a livello europeo ma
il mercato italiano lo conosciamo.

Ho 32 anni, 2 anni e mezzo di esperienza in ambito SAP (prima ho fatto
un annetto sempre in ambito informatico), una laurea in ingegneria (non
informatica ma neanche gestionale). Il mio RAL è di 27K + 3K di bonus,
più i soliti ticket, fra un po' dovrebbero comunicarmi l'aumento per
quest'anno.

Il problema è che mi sono enormemente annoiato della parte tecnica, non
ne posso più del codice e di tutto ciò che è tecnico. Da sempre il mio
obiettivo era spostarmi sulla parte funzionale legata all'analisi dei
processi di business(e quindi neanche fare la balia all'utente nei
go-live e post-golive). La cosa è stata da me diplomaticamente fatta
presente al mio it manager che diplomaticamente mi ha fatto capire che
al momento davanti a me c'erano alcuni anni di questa zuppa tecnica.

Nelle prossime settimane, un'agenzia di cacciatori di teste, dovrebbe
farmi fare un colloquio con Accenture Consulting (non ATS quindi) a cui
sembra interessare il mio profilo e la mia richiesta di cambiare ruolo.
La tipa mi ha fatto capire che riuscire a strappargli un 30K di ral
sarebbe già un ottimo risultato visto che, almeno per la parte
funzionale, sarei da "skillare" da zero o quasi. Io sono convinto invece
che quanto di tecnico ho fatto in questi 2 anni e mezzo è invece un
patrimonio che, proprio per la sua eterogeneità, può tornare utile anche
cambiando ruolo, in particolar modo per quanto concerne la
preventivazione o i piani di fattibilità.

Ciò che mi spaventa è di lasciare un'ottima azienda, non avere alcun
miglioramento della mia posizione economica (anzi perderci qualcosa), ed
entrare in un'azienda di cui non ho mai sentito parlare bene da chi vi
lavora o vi ha lavorato in fatto di ambiente e qualità della propria
vita privata, cosa quest'ultima, che ultimamente sto iniziando a mettere
al primo posto (non voglio più vivere come uno zombie milanese).
D'altro canto sarebbe il trampolino per passare al nuovo ruolo e fare
curriculum, sempre a patto che: a)mi facciano fare davvero analisi di
processo e non cazzate, b)mantengano la loro promessa e che non
continuino a farmi fare il tecnico.

Fare il colloquio non mi costa nulla, e lo farò, però vorrei andarci già
con le idee chiare.

Voi che ne pensate ? Suggerimenti, specie da chi ha molti più anni di
lavoro di me alle spalle ?

grazie e perdonatemi l'eccessiva prolissità

Lorenzo Mainardi

unread,
Mar 28, 2010, 8:55:06 AM3/28/10
to
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai con Antonio che diceva

> Nelle prossime settimane, un'agenzia di cacciatori di teste, dovrebbe
> farmi fare un colloquio con Accenture Consulting (non ATS quindi) a cui
> sembra interessare il mio profilo e la mia richiesta di cambiare ruolo.

Stai alla larga da Accenture Consulting.
Ho amici che ci hanno lavorato e ho avuto l'occasione di lavorarci
insieme su un progetto un po' di tempo fa.
Ambiente tremendo (sei sottoposto a valutazioni semestrali che decidono i
tuoi scatti di carriera, i colleghi mirano a mettertelo nel didietro
appena possono, etc.), orari di lavoro impossibili (i miei amici quando
uscivano alle 9 dicevano che uscivano presto, per un paio di settimane
hanno tenuto una brandina in ufficio).
Una cosa che Accenture non dice è che il tasso di divorzi fra i suoi
dipendenti è oltre il doppio della media.
Uno dei miei amici si è dovuto licenziare per non andare in analisi.

--
"Mai sottostimare la larghezza di banda di un camioncino che sfreccia a
razzo sull'autostrada"
Andrew S. Tanenbaum
python -c "print 'bG9ybWF5bmFAZ21haWwuY29t'.decode('base64')"

Dito

unread,
Mar 28, 2010, 9:45:07 AM3/28/10
to
Lorenzo Mainardi <lorm...@fuckingspammer.com> wrote in news:honjja$l6m$1
@tdi.cu.mi.it:

> Stai alla larga da Accenture Consulting.
> Ho amici che ci hanno lavorato e ho avuto l'occasione di lavorarci
> insieme su un progetto un po' di tempo fa.
> Ambiente tremendo (sei sottoposto a valutazioni semestrali che decidono i
> tuoi scatti di carriera, i colleghi mirano a mettertelo nel didietro
> appena possono, etc.), orari di lavoro impossibili (i miei amici quando
> uscivano alle 9 dicevano che uscivano presto, per un paio di settimane
> hanno tenuto una brandina in ufficio).

> Una cosa che Accenture non dice Çù che il tasso di divorzi fra i suoi
> dipendenti Çù oltre il doppio della media.
> Uno dei miei amici si Çù dovuto licenziare per non andare in analisi.

Ammazza, se è così è uno schifo di azienda...

riccardo

unread,
Mar 28, 2010, 10:30:30 AM3/28/10
to
On Mar 28, 1:03 pm, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:

> Il problema è che mi sono enormemente annoiato della parte tecnica, non
> ne posso più del codice e di tutto ciò che è tecnico. Da sempre il mio
> obiettivo era spostarmi sulla parte funzionale legata all'analisi dei
> processi di business(e quindi neanche fare la balia all'utente nei
> go-live e post-golive). La cosa è stata da me diplomaticamente fatta
> presente al mio it manager che diplomaticamente mi ha fatto capire che
> al momento davanti a me c'erano alcuni anni di questa zuppa tecnica.

in una parola, vai. Se vedi la programmazione come "zuppa tecnica" sei
evidentemente maturo per andare a vendere fumo :)

fm

unread,
Mar 28, 2010, 11:08:41 AM3/28/10
to
CUT

>in una parola, vai. Se vedi la programmazione come "zuppa tecnica" sei
>evidentemente maturo per andare a vendere fumo :)

Quoto e sottoscrivo.

In itaglia un commerciale guadagna sempre piu' di un tecnico.
Ma vado anche oltre e cito il grande Janez de Gomera:
"Da che mondo e' mondo un ruffiano guadagna sempre piu' di un ladro"

ciao
fm


Antonio

unread,
Mar 28, 2010, 12:31:35 PM3/28/10
to

> in una parola, vai. Se vedi la programmazione come "zuppa tecnica" sei
> evidentemente maturo per andare a vendere fumo :)

prima che parta il filone polemico, volevo chiarire che l'accezione
negativa di quel termine è solo per il mio punto di vista, ovvero di uno
che si è annoiato di programmare, spesso senza avere visibilità
effettiva sul perchè sta facendo una certa cosa. Non volevo denigrare
chi della programmazione ha fatto il proprio mestiere.
Non capisco poi la tu risposta e quella di chi ti ha replicato, cosa
c'entra fumo, ruffiani, commerciale ?
Nell'IT si scrive codice e basta ? A me pare ci siano altre figure.
E' vero ci sono i chiacchieroni, i venditori di fumo ma ti garantisco,
tanto per fare un esempio, che avere nella tua azienda uno che sa
preparare le offerte ("accontentando" il cliente ma anche non
inchiappetando con stime ridicole chi, nell'azienda, dovrà poi eseguire
il lavoro) è fondamentale. Questa persona non scrive codice sebbene
continui, per sommi capi, a capire di cosa si sta parlando in termini di
effort e stime.

riccardo

unread,
Mar 28, 2010, 1:02:34 PM3/28/10
to
On Mar 28, 6:31 pm, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:

> Questa persona non scrive codice sebbene
> continui, per sommi capi, a capire di cosa si sta parlando in termini di
> effort e stime.

E chi potrebbe essere questa persona se non uno che trova la "zuppa
tecnica" indigesta?
Grazie di esistere, l'informatica italiota (per sommi capi) ti e'
grata :)

Nisciuno

unread,
Mar 28, 2010, 1:24:47 PM3/28/10
to
Lorenzo Mainardi ha scritto:

> Stai alla larga da Accenture Consulting.

Sono loro quelli che pretendono che tu vada sempre in giacca e cravatta
anche quando sei di presidio dal cliente la domenica di ferragosto?

Dito

unread,
Mar 28, 2010, 4:46:30 PM3/28/10
to
Nisciuno <nisc...@nisciuno.invalid> wrote in news:hoo3cu$9i4$1
@speranza.aioe.org:

> Sono loro quelli che pretendono che tu vada sempre in giacca e cravatta
> anche quando sei di presidio dal cliente la domenica di ferragosto?

Oh yeah!

Message has been deleted

Stefano Zamboni

unread,
Mar 28, 2010, 6:09:39 PM3/28/10
to
Il Sun, 28 Mar 2010 14:58:13 -0700, Osid ha scritto:


>> mettere al primo posto (non voglio più vivere come uno zombie
>> milanese).
>

> Riguardo allo "zombie milanese": mi spieghi cosa intendi dal momento che
> non trovo alcun senso nella tua frase? Vedo più zombie (e non lo invidio
> affatto) l'abitante del piccolo comune di provincia rispetto a chi vive
> in una grande città.

come spesso accade, parli senza sapere di cosa parli

Message has been deleted

Antonio

unread,
Mar 28, 2010, 7:28:25 PM3/28/10
to

> Riguardo allo "zombie milanese": mi spieghi cosa intendi dal momento
> che non trovo alcun senso nella tua frase?
> Vedo più zombie (e non lo invidio affatto) l'abitante del piccolo
> comune di provincia rispetto a chi vive in una grande città.

Prima che parta un secondo filone off topic (ma perchè vi attaccate al
singolo dettaglio e trascurate il cuore del messaggio?) con quella frase
volevo solo dire che io facevo la vita da zombie e vivendo io a milano,
ci ho aggiunto "milanese". Facessi la stessa vita a Casalpusterlengo,
avrei scritto "zombie casalpursterlese" o una roba simile.

Message has been deleted

4r4g0rn At Work

unread,
Mar 29, 2010, 3:36:20 AM3/29/10
to
Antonio ha scritto:

> Ciò che mi spaventa è di lasciare un'ottima azienda, non avere alcun
> miglioramento della mia posizione economica (anzi perderci qualcosa), ed
> entrare in un'azienda di cui non ho mai sentito parlare bene da chi vi
> lavora o vi ha lavorato in fatto di ambiente e qualità della propria
> vita privata, cosa quest'ultima, che ultimamente sto iniziando a mettere
> al primo posto (non voglio più vivere come uno zombie milanese).

Dai ma e' una trollata! :-D

Cerca accenture sul ng e se non sei un troll capirai da solo,
accenture e vita privata non vanno molto daccordo per quanto ne so!

Eppoi cosa intendi per zombie?

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 4:01:46 AM3/29/10
to
Il Sun, 28 Mar 2010 16:07:05 -0700, Osid ha scritto:


>
> Fino a prova contraria, vivo a Milano da oltre 30 anni e tu vivi dalle
> parti di Bologna...

vedi? parli senza sapere.. cerca 3 minuti e vedrai che io e bologna non
abbiamo nulla da spartire (se non che una importante via della città è
intitolata a qualcuno che aveva il mio cognome)

> Direi che tra i due, ne sò più io di te al riguardo. Oppure pensi di
> saperne di più solo perché hai fatto qualche colloquio di lavoro o ci
> hai lavorato in questo posto, da te definito in passato, triste e
> grigio?

stellina, quando sei nato io già andavo a scuola, quindi di quello che so
io tu non sai un cazzo.

quindi, ripeto, prima di digitare pensaci e poi lascia perdere

la qualità della vita nei piccoli centri urbani è notevolmente migliore,
e non lo dico io.. ma se non esci da sotto le sottane di mammà non potrai
mia accorgerti di cosa ci sia la fuori

S.

Joe

unread,
Mar 29, 2010, 4:49:16 AM3/29/10
to

"Antonio" <nos...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1IGrn.40157$Ua....@twister2.libero.it...


> Ho 32 anni, 2 anni e mezzo di esperienza in ambito SAP (prima ho fatto un
> annetto sempre in ambito informatico), una laurea in ingegneria (non

> informatica ma neanche gestionale). Il mio RAL č di 27K + 3K di bonus, piů

> i soliti ticket, fra un po' dovrebbero comunicarmi l'aumento per
> quest'anno.

Visto che ti trovi in una buona azienda con un ottimo stipendio io non
cambierei, ma c'č da dire che io di natura sono un vigliacco e non rischio
mai niente.. Allo stesso modo, dato che dici che la tua vita privata č
importante, eviterei Accenture, ma parlo per sentito dire. Per quanto
riguarda la noia sul lavoro per la "zuppa tecnica" la capisco ma.. non si
puň avere tutto dalla vita! :-)


riccardo

unread,
Mar 29, 2010, 5:03:25 AM3/29/10
to
On Mar 29, 1:28 am, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:
> > Riguardo allo "zombie milanese": mi spieghi cosa intendi dal momento
> > che non trovo alcun senso nella tua frase?
> > Vedo più zombie (e non lo invidio affatto) l'abitante del piccolo
> > comune di provincia rispetto a chi vive in una grande città.
>
> Prima che parta un secondo filone off topic (ma perchè vi attaccate al
> singolo dettaglio e trascurate il cuore del messaggio?)

cerca di capirli: dopo aver esaurito i grandi classici "windows vs
linux", "laureati vs diplomati", "sistemisti vs sviluppatori", C++ vs
Python" si finisce per essere un po' a corto di argomenti, e anche
"milano vs resto del mondo" finisce per diventare un ottimo tema per
perdere tempo ed energie in inutili flame..

balda

unread,
Mar 29, 2010, 5:03:15 AM3/29/10
to
Il 28 Mar 2010, 16:30, riccardo <riccardo...@gmail.com> ha scritto:

>
> in una parola, vai. Se vedi la programmazione come "zuppa tecnica" sei
> evidentemente maturo per andare a vendere fumo :)

Un codice scritto bene discende\deriva anche da un'analisi funzionale
scritta bene, o no? Non credo che si inizi a scrivere codice senza avere ben
capito cosa c'e' da fare.
Poi quoto che li dentro di "fumo" se ne vende parecchio.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

balda

unread,
Mar 29, 2010, 5:06:47 AM3/29/10
to
Il 28 Mar 2010, 19:02, riccardo <riccardo...@gmail.com> ha scritto:

> Grazie di esistere, l'informatica italiota (per sommi capi) ti e'
> grata :)

In un'azienda esiste solo il codice?

balda

unread,
Mar 29, 2010, 5:12:03 AM3/29/10
to
Il 28 Mar 2010, 13:03, Antonio <nos...@gmail.com> ha scritto:
[cut]
>vi ha lavorato in fatto di ambiente e qualit� della propria

> vita privata, cosa quest'ultima, che ultimamente sto iniziando a mettere
> al primo posto (non voglio pi� vivere come uno zombie milanese).

> D'altro canto sarebbe il trampolino per passare al nuovo ruolo e fare
> curriculum, sempre a patto che: a)mi facciano fare davvero analisi di
> processo e non cazzate, b)mantengano la loro promessa e che non
> continuino a farmi fare il tecnico.

O sei un troll oppure fai pace con il cervello: Accenture e vita privata
sono all'antitesi. Fidati di uno che ci lavora insieme da anni.

Antonio

unread,
Mar 29, 2010, 5:26:23 AM3/29/10
to

>
> O sei un troll oppure fai pace con il cervello: Accenture e vita privata
> sono all'antitesi. Fidati di uno che ci lavora insieme da anni.
>

Rispondo a te e all'altro che mi ha dato del troll. Non sono un troll ma
mi illudevo fossero solo voci, tutto qui.

Message has been deleted

baldas

unread,
Mar 29, 2010, 5:39:12 AM3/29/10
to
On 29 Mar, 11:26, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:

> Rispondo a te e all'altro che mi ha dato del troll. Non sono un troll ma
> mi illudevo fossero solo voci, tutto qui.

Ok. No, non sono voci. La vita privata, li', rischia, se non certezza,
di diventare seriamente una chimera. Pensaci bene.
Per quanto riguarda le tue ambizioni li sicuramente hai la
possibilita' di lavorare su progetti importanti e con grandi clienti.
Metti tutto sul piatto della bilancia e decidi. Non so quanti anni hai
ma magari potresti fare grossi sacrifici per qualche anno e poi
rivenderti per posizioni piu' "tranuille" (conosco chi l'ha fatto:
gran culo per qualche anno ma poi verso un TI molto ben remunerato ma
lavorativamente piu' tranquillo).


diana_est

unread,
Mar 29, 2010, 5:45:29 AM3/29/10
to
sto facendo un progetto con acn da qualche mese

la media č: 1 sabato ogni 5 lavoro e ho fatto circa 30 ore di
straordinario al mese (ho fatto la media), a natale son stato a casa circa
10/12 giorni (festivi compresi)

tanto per dare l'idea ad antonio dello stress; aggiungo che c'č molta
disorganizzazione ma dipende piů dal cliente

ciao

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


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diana_est

unread,
Mar 29, 2010, 6:13:52 AM3/29/10
to
non so dipende da 1000 fattori la vita privata decente secondo me, tra
questi anche le ore di lavoro ma sono solo uno dei tanti (certo se fai 20
ore al giorno di media la cosa cambia)

Osid ha scritto:

> X-No-Archive: yes

> On 29 Mar, 11:45, diana_...@katamail.com (diana_est) wrote:
> > la media è: 1 sabato ogni 5 lavoro e ho fatto circa 30 ore di


> > straordinario al mese (ho fatto la media), a natale son stato a casa circa
> > 10/12 giorni (festivi compresi)

> Beh, a me sembra in linea con la frequenza di sabati lavorativi e di
> straordinari che molti qui dichiarano di fare o che si aspettano di
> fare per la causa del progetto.

> Nelle microaziende dove ho collaborato la media era molto più alta: 1
> sabato ogni 2 di lavoro, 1 domenica ogni 4 e gli altri facevano circa
> 40 ore di straordinario al mese.

> IMVHO per avere una vita privata decente dovrebbe essere di 1 sabato
> ogni 20 e circa 4 ore di straordinario al mese in media.
> Possibilità di fare come ferie (festivi compresi) ca. 7 giorni a
> Pasqua, 15-20 giorni nel periodo che va da giugno a settembre, 10
> giorni nel periodo di Natale/Capodanno e 3-4 giorni in qualche ponte
> (1 maggio, 25 aprile, santo patrono, ecc.).

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 6:15:54 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 03:07:21 -0700, Osid ha scritto:


>
> Nelle microaziende dove ho collaborato la media era molto più alta: 1
> sabato ogni 2 di lavoro, 1 domenica ogni 4 e gli altri facevano circa 40
> ore di straordinario al mese.
>

ed è per questo che l'economia del nord-est (ma non solo) sopravvive ed è
il riferimento trainante.. perchè la gente *lavora* e si fa il mazzo..

se l'approccio fosse il tuo avremmo tutti già chiuso e tu non avresti le
microaziende a cui rivolgerti..

ragiona prima di scrivere.. se tu esisti è perchè qualcuno si è fatto il
culo.. se tu hai delle certezze, idem.. se tu insisti a dire "io ho
diritto, la mia vita privata, io non faccio ecc" ed estendi il concetto a
tutti, capisci che tu non saresti nemmeno nato, al pari di molti di noi
qui dentro.

*mantieniti*, mantieni te stesso, una famiglia, una azienda.. e dopo
vieni qui a dirci.. non prima, perchè stai parlando di cose che non
conosci.

S.

Joe

unread,
Mar 29, 2010, 6:17:03 AM3/29/10
to

"Osid" <osid...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1344586c-add7-4dc5...@35g2000yqm.googlegroups.com...

>27k + 3k ottimo stipendio? Discreto buono semmai. Anzi, discreto dal
>momento che i 27k sono sicuri mentre i 3k subordinati al
>raggiungimento degli obiettivi.

Beh, ottimo per un dipendente di 32 anni in italia . Si capisce che tutto è
relativo...


Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 6:17:31 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 03:11:05 -0700, Osid ha scritto:


>
> 27k + 3k ottimo stipendio? Discreto buono semmai. Anzi, discreto dal
> momento che i 27k sono sicuri mentre i 3k subordinati al raggiungimento
> degli obiettivi.

> A casa mia 40k-45k è un ottimo stipendio.

si, ma non dato a chi alle 17.00 se ne va, che vuole le mezze giornate,
che rompe le palle con "io, io, io"

S.

balda

unread,
Mar 29, 2010, 6:18:50 AM3/29/10
to
Il 29 Mar 2010, 12:15, Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> ha scritto:
[cut]

>
> *mantieniti*, mantieni te stesso, una famiglia, una azienda.. e dopo
> vieni qui a dirci.. non prima, perchè stai parlando di cose che non
> conosci.

E' una battaglia persa, lascia perdere ;-) L'unica disgrazia e' per chi lo
assume o per chi ci lavora in team. Finche' non e' cosi, meglio evitare i
reply. Tanto e' sempre tutto bianco o tutto nero e mi da l'impressione di
chi non ha che fare con realta' veramente operative, dove il business e'
strettamente legato alla produttivita' informatica.

se-po

unread,
Mar 29, 2010, 6:27:17 AM3/29/10
to
On Mar 28, 1:03 pm, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:

>
> Il problema è che mi sono enormemente annoiato della parte tecnica, non
> ne posso più del codice e di tutto ciò che è tecnico. Da sempre il mio
> obiettivo era spostarmi sulla parte funzionale legata all'analisi dei
> processi di business(e quindi neanche fare la balia all'utente nei
> go-live e post-golive). La cosa è stata da me diplomaticamente fatta
> presente al mio it manager che diplomaticamente mi ha fatto capire che
> al momento davanti a me c'erano alcuni anni di questa zuppa tecnica.
>

Secondo me ti conviene andarci al colloquio con Accenture. Anche
perchè potrai capire meglio in che posizione ti vorranno sistemare.
Purtroppo il mondo SAP è molto rigido, soprattutto nelle grandi
realtà, ed è difficile che un tecnico senza dichiarata esperienza
funzionale sia ricollocato.
E' anche vero che nel mondo reale queste componenti (tecnica e
funzionale) sono sempre legate, quindi un tecnico sveglio una
competenza funzionale se la fa.
Devi vedere come reagisce Accenture a questo (comunque anche a me è
giunta voce che cercano funzionali).

Dal mio punto di vista mi butterei su una realtà più piccola e
specializzata (dove la è più facile passare da un ruolo all'altro), ma
purtroppo la situazione ora è quella che è :-(


Message has been deleted

Antonio

unread,
Mar 29, 2010, 6:40:10 AM3/29/10
to
Il 29/03/2010 11.45, diana_est ha scritto:
> sto facendo un progetto con acn da qualche mese
>
> la media �: 1 sabato ogni 5 lavoro e ho fatto circa 30 ore di

> straordinario al mese (ho fatto la media), a natale son stato a casa circa
> 10/12 giorni (festivi compresi)
>
> tanto per dare l'idea ad antonio dello stress; aggiungo che c'� molta
> disorganizzazione ma dipende pi� dal cliente
>
> ciao
>

Bhe se faccio due conti anche dove lavoro attualmente non � che stacco
alle 18.00 ma sicuramente una media di 20 ore al mese di "straordinario"
(non pagato) la faccio. A questo poi c'� da aggiungere l'autoformazione
che fai la sera o nei weekend quando ti lanciano nella mischia da solo a
fare qualcosa che non conosci affatto.


A conti fatti non ritengo il mio attuale trattamento economico adeguato
alla mole di lavoro ma anche al costo della vita a Milano. So certamente
di avere un trattamento un pelo superiore alla media dell'IT italiano ma
a conti fatti non � un qualcosa con cui a 32 anni puoi pianificare un
futuro. A regime, con n anni di seniority, mantenendo il ruolo tecnico
tanto bisfrattato in Italia, temo finirei come tanti colleghi senior a
prendere i loro buoni 2.2k mensili + autoaziendale ed un "mazzo" cos�
fatto in passato.
Ok, c'� chi sta molto peggio, ma non mi � mai piaciuto questo discorso.

Message has been deleted

alex

unread,
Mar 29, 2010, 6:47:54 AM3/29/10
to
Il 28/03/10 14:55, Lorenzo Mainardi ha scritto:
> Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai con Antonio che diceva
>
>> Nelle prossime settimane, un'agenzia di cacciatori di teste, dovrebbe
>> farmi fare un colloquio con Accenture Consulting (non ATS quindi) a cui
>> sembra interessare il mio profilo e la mia richiesta di cambiare ruolo.
>
> Stai alla larga da Accenture Consulting.
> Ho amici che ci hanno lavorato e ho avuto l'occasione di lavorarci
> insieme su un progetto un po' di tempo fa.
> Ambiente tremendo (sei sottoposto a valutazioni semestrali che decidono i
> tuoi scatti di carriera, i colleghi mirano a mettertelo nel didietro
> appena possono, etc.), orari di lavoro impossibili (i miei amici quando
> uscivano alle 9 dicevano che uscivano presto, per un paio di settimane
> hanno tenuto una brandina in ufficio).
> Una cosa che Accenture non dice è che il tasso di divorzi fra i suoi
> dipendenti è oltre il doppio della media.
> Uno dei miei amici si è dovuto licenziare per non andare in analisi.
>

Io ti posso portare la mia esperienza, non per sentito dire, o di
seconda mano. Ci ho lavorato come consulente e ci lavora attualmente una
persona a me vicina. E' vero che essere consulenti ti mette al "riparo"
sotto alcuni aspetti, quindi sei più allo stato brado.
C'è una buona dose di stronzi come in tutte le aziende.
Si, si incravattano da paura (anche li dipende dove sei), ci sono luoghi
di lavoro soft , ci sono luoghi dove è richiesta una certa forma e
apparenza, e ci sono luoghi dove sono cosi intortati che pare una setta.
C'è comunque un numero di policies legate a forma e comportamento
enorme, su questo sono molto prolissi e precisi.
Molti uscivano, si alle 10 di sera, ma magari arrivavano alle 11 del
mattino. In particolare, quelli di consulting facevano orari
normalissimi in quel caso
In generale in un ufficio (quindi non presso il cliente), l'orario va da
circa le 9 alle 18, anche se c'è gente che arriva alle 8 e se ne va alle
20. Anch'io, in trasferta, presso certi clienti ho fatto orari del
genere ... e Accenture non c'entrava niente.
In generale, io ci ho trovato tanti buoni colleghi, persone davvero
eccellenti, sia come persone, ma anche da un punto di vista di skills
tecnici. Devo dire che il bilancio è stato abbastanza positivo per
l'esperienza fatta. Ad alcuni li avrei messi in croce davanti alla
scrivania, ma questo lo farei anche adesso, sul posto di lavoro attuale.
Poi, si, diverse cose che hai visto e ti hanno raccontato ci stanno e le
ho riscontrate. Ma è un'azienda di 180.000 dipendenti, quindi ...
generalizzare così è sbagliato.

Saluti
Alex

Message has been deleted

Joe

unread,
Mar 29, 2010, 6:54:17 AM3/29/10
to

"Osid" <osid...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:e67edf2c-8ffc-4821...@r1g2000yqj.googlegroups.com...

>Vorrei capire meglio: perch� sostieni che un dipendente che ha 32 anni
>non pu� guadagnare di pi� nel settore?

Non ho scritto questo. Ho detto che considerando la media delle retribuzioni
dei dipendenti nel settore in italia, � un buono stipendio. Ovvio che �
possibile guadagnare di pi�, sai com'� fatta la gaussiana...


alex

unread,
Mar 29, 2010, 6:55:02 AM3/29/10
to
Il 29/03/10 11:32, Osid ha scritto:
> X-No-Archive: yes

>
> On 29 Mar, 10:01, Stefano Zamboni<zamb...@freemail.it> wrote:
>> la qualità della vita nei piccoli centri urbani è notevolmente migliore,
>
> Punti di vista.
> Io, come ho già detto in passato, non la scambierei con quella di un
> grande centro urbano per niente al mondo.
>
> I servizi e gli eventi culturali e non di un piccolo centro urbano
> sono infinitamente di meno e vivere in un piccolo centro ti fa
> scontare il fatto di avere i tuoi cazzi alla mercé di tutti e della
> critica continua nonché a ricevere più pressioni di adeguamento al
> conformismo.
>
> Stessa cosa per il discorso sicurezza: la differenza è minima.
>
> Comunque... Andate tutti a vivere nei piccoli centri. Chi vi
> trattiene...
> Però l'importante è che dopo nessuno pretenda di avere chissà che
> quando viene nel grande centro a lavorare.
> Se vuole avere più diritti che ci risieda.

Questo tuo difendere l'indifendibile è davvero allucinante :)
Io vivo in centro a un discretamente grande centro urbano ... per
fortuna più vivibile di dove stai tu (ci vuole poco, pure il sahara
centrale è meglio) ... quindi posso dire con abbastanza certezza che
secondo me stai dicendo fesserie.
Per quanto anche a me riesca difficile lasciare la città, non posso che
darti torto.
Ho vissuto a Bergamo, Trento e altri paeselli poco distanti da una
grande città e ti posso assicurare che se le tue paure son quelle, puoi
lasciare Milano oggi stesso.

Saluti
Alex

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:01:40 AM3/29/10
to
Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> wrote in
news:hopukp$jc0$1...@news.eternal-september.org:

> ed Çù per questo che l'economia del nord-est (ma non solo) sopravvive ed
> Çù il riferimento trainante.. perchÇù la gente *lavora* e si fa il
> mazzo..
>
> se l'approccio fosse il tuo avremmo tutti giÇÿ chiuso e tu non avresti


> le microaziende a cui rivolgerti..

Vedi, la tua "filosofia di vita" è l'esempio di quanto sia malato un certo
modo di concepire il capitalismo: ha senso vivere per lavorare secondo te?

Rifletti e rispondi a questa domanda molto semplice...e ricordati che la vita
da vivere è una sola, poi quando arrivi alla fine non c'è null'altro.

Usare il buon senso, grazie...

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:02:27 AM3/29/10
to
Osid <osid...@gmail.com> wrote in news:4b6bc13b-f368-4436-aff7-72721f0162b6
@g10g2000yqh.googlegroups.com:

> Fammi capire: quindi, secondo te, chi lavora solo 5 giorni alla
> settimana e sostanzialmente fa 0 ore di straordinario al mese (e
> lavora 40 ore settimanali) NON *lavora* e NON si fa il mazzo?
> Quello che trovo stupido qui Š l'attaccarsi all'equazione "pi— ore
> lavorate = lavoratore pi— volonteroso": io non andr• mai d'accordo con
> persone del genere.

Questi sono fulminati, davvero: credono che abbia un senso "vivere per
lavorare", e non si rendono conto dell'ASSURDITA' di ciò.

beccoblu

unread,
Mar 29, 2010, 7:02:47 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 03:50:54 -0700 (PDT), Osid ha scritto:

> L'autoformazione in orario extralavorativo è una scelta personale.
> Non vedo perché non farla in orario lavorativo:

perché se il tuo datore di lavoro se la passa bene, tu avrai sempre lavoro
da fare. e ti voglio vedere, a incrociare le braccia leggendoti il tuo bel
libricino su django o ruby o sarcazzo :-) mentre l'ufficio ha una scadenza
dopodomani.

certo, la risposta è "allora non mi aggiorno". ma questo, di chi va a
discapito?

d.

--
________________________________

Dan (33, MI)
33 years uninterrupted breathing
________________________________

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:04:31 AM3/29/10
to
Osid <osid...@gmail.com> wrote in news:1344586c-add7-4dc5-943a-
dddeca...@35g2000yqm.googlegroups.com:

> 27k + 3k ottimo stipendio? Discreto buono semmai. Anzi, discreto dal
> momento che i 27k sono sicuri mentre i 3k subordinati al
> raggiungimento degli obiettivi.

> A casa mia 40k-45k Š un ottimo stipendio.
>

Beh, dipende anche dallo stile di vita di una persona...

Freddy Krueger

unread,
Mar 29, 2010, 7:05:22 AM3/29/10
to
On Mon, 29 Mar 2010 02:32:39 -0700 (PDT), Osid <osid...@gmail.com>
wrote:

>Punti di vista.
>Io, come ho gią detto in passato, non la scambierei con quella di un


>grande centro urbano per niente al mondo.
>
>I servizi e gli eventi culturali e non di un piccolo centro urbano
>sono infinitamente di meno

>CUT di frescacce

Tu si che sei un uomo di mondo. Mi raccomando attento a non scegliere
eventi culturali a pagamento, senno dopo quando ci metti anche una
pizza e una birra sei sul lastrico.

Saluti.
--
Living in Barbaropoli
http://www.barbaropoli.com

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:05:53 AM3/29/10
to
Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> wrote in news:hopunq$jc0$2
@news.eternal-september.org:

> si, ma non dato a chi alle 17.00 se ne va, che vuole le mezze giornate,
> che rompe le palle con "io, io, io"

Dovresti tenere presente che lo sforzo lavorativo � direttamente
proporzionale alla retribuzione, e quindi pretendere di avere uno schiavetto
per una miseria di soldi � davvero assurdo.

Antonio

unread,
Mar 29, 2010, 7:03:13 AM3/29/10
to
Il 29/03/2010 12.50, Osid ha scritto:
> X-No-Archive: yes
>
> On 29 Mar, 12:40, Antonio<nos...@gmail.com> wrote:
>> alle 18.00 ma sicuramente una media di 20 ore al mese di "straordinario"
>> (non pagato) la faccio. A questo poi c' da aggiungere l'autoformazione
>
> Nemmeno a recupero puoi portare quelle 20 ore?
> Non capisco perň accetti di fare straordinario: a meno che non sia il
> modo per avere il bonus a fine anno, se non č pagato e non va a
> recupero, mi sembra che ti venga richiesto troppo non giustificabile
> in alcun modo.

bhe sě nei periodi di calma o in progetti tranquilli se voglio staccare
alle 17.00 lo faccio senza segnare roll, non c'č gente che ti controlla
o capetti da stalag, ma ovviamente il bilancio di ore regalate e ore
recuperate č sempre in negativo.

> Personalmente, se dovessi essere single, non me ne andrei di casa
> nemmeno con uno stipendio doppio rispetto al tuo ma se guadagnassi
> 30k, non solo sarei soddisfattissimo ma inizierei a pensare seriamente
> di andare a convivere con un'altra persona per sopraggiunte basi
> materiali (chiaramente dopo 2-3 anni di buona parte dello stipendio
> risparmiato vivendo con i miei).

E' quello che hanno fatto molti miei amici giů, da dove provengo. Auto
nuove (non fuoriserie ma nemmeno utilitarie), vacanze all'estero (e non
in ostelli), regolare saccheggio del mediaworld e mettono pure da parte
il danaro. Il piů "pezzente" quando ci ritroviamo, sono sempre io :-)))

Non li biasimo, ognuno fa ciň che vuole della propria vita, ma io a 32
anni proverei vergogna a vivere con i miei. Ripeto, č una questione solo
di punti di vista strettamente personali.

Joe

unread,
Mar 29, 2010, 7:17:16 AM3/29/10
to

"Antonio" <nos...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:RN%rn.151885$9f6.1...@twister1.libero.it...

> E' quello che hanno fatto molti miei amici gi�, da dove provengo. Auto

> nuove (non fuoriserie ma nemmeno utilitarie), vacanze all'estero (e non in
> ostelli), regolare saccheggio del mediaworld e mettono pure da parte il

> danaro. Il pi� "pezzente" quando ci ritroviamo, sono sempre io :-)))

Gi�.. questo � uno dei motivi principali del decadimento della societ�. I
nostri padri e nonni hanno dovuto guadagnarsi tutto con il sudore, mentre le
nuove generazioni si trovano tutto pronto, tutti gli agi senza dovere
faticare.. � cos� che inizia (e finisce) il declino di una nazione.

> Non li biasimo, ognuno fa ci� che vuole della propria vita, ma io a 32
> anni proverei vergogna a vivere con i miei. Ripeto, � una questione solo

> di punti di vista strettamente personali.

Pure io.


Message has been deleted

beccoblu

unread,
Mar 29, 2010, 7:20:54 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 04:17:32 -0700 (PDT), Osid ha scritto:

> Però capisci che è folle assegnare un task con scadenza imminente ad
> una risorsa che non conosce il linguaggio/tecnologia e pretendere che
> colmi la lacuna in orario extralavorativo e, magari, in fretta.

non ci siamo capiti.

non intendevo "ti danno da fare un programma in C++ per dopodomani, e tu
non conosci C++". intendevo più "ti servirebbe un corso su C++, ma hai
delle scadenze di tuoi progetti php/mysql, che in orario di ufficio
*ovviamente* hanno la precedenza".

ovvero: la formazione è comunque a tuo interesse, anche se il discorso è
antipatico. se sul posto di lavoro non ti permettono di seguire corsi di
aggiornamento (o simili) in orario di lavoro, la decisione di "allora non
ne faccio" è solo a discapito tuo.

Message has been deleted

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 7:57:34 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 11:01:40 +0000, Dito ha scritto:


>
> Vedi, la tua "filosofia di vita" è l'esempio di quanto sia malato un
> certo modo di concepire il capitalismo: ha senso vivere per lavorare
> secondo te?

non ho *mai* detto che sia la *mia* filosofia.. ma è la filosofia di
molte persone che permettono a te di lavorare.. perchè se escludiamo le
grosse aziende (e per grosse intendo realmente grosse) che comunque qui
nel nord-est sono poco presenti, qui tutto è basato sulla piccola/media
impresa.. e quella lavora anche i sabati, fa gli straordinari.. perchè
nel 99% dei casi il titolare vive del proprio lavoro e non di quello
degli altri..

>
> Rifletti e rispondi a questa domanda molto semplice...e ricordati che la
> vita da vivere è una sola, poi quando arrivi alla fine non c'è
> null'altro.
>

io non ho *mai* (in caso contrario portare riferimenti, grazie) detto che
bisogna vivere per lavorare.. ma quello di osid è un modello lavorativo
parassitario, che esiste solo in certi ambienti dove il controllo è nullo
oppure, nel caso precipuo, quando il lavoro è uno sfizio in attesa
dell'eredità

S.

p.s. evita di morphare, grazie, che ho anche il diritto di non leggerti,
e tu il dovere di rispettare le regole

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 7:58:50 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 11:02:27 +0000, Dito ha scritto:


>
> Questi sono fulminati, davvero: credono che abbia un senso "vivere per
> lavorare", e non si rendono conto dell'ASSURDITA' di ciò.

tu sei dipendente? hai p.iva? vivi da solo? con i tuoi? hai figli/
macchina/affitto/leasing/mutuo/bollette da pagare?

perchè altrimenti sei soltanto uno come osid

S.

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Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:55:42 AM3/29/10
to
Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> wrote in news:hoq4lq$jbr$2
@news.eternal-september.org:

> tu sei dipendente? hai p.iva? vivi da solo? con i tuoi? hai figli/
> macchina/affitto/leasing/mutuo/bollette da pagare?

Ecco appunto: sei hai una famiglia, quando mai la vedi se lavori 14 ore al
giorno? Ti rendi conto dell'assurdità del vivere per lavorare?

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:57:34 AM3/29/10
to
Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> wrote in news:hoq4je$jbr$1
@news.eternal-september.org:

> non ho *mai* detto che sia la *mia* filosofia.. ma Çù la filosofia di
> molte persone che permettono a te di lavorare.. perchÇù se escludiamo le

> grosse aziende (e per grosse intendo realmente grosse) che comunque qui

> nel nord-est sono poco presenti, qui tutto Çù basato sulla piccola/media
> impresa.. e quella lavora anche i sabati, fa gli straordinari.. perchÇù

> nel 99% dei casi il titolare vive del proprio lavoro e non di quello
> degli altri..

E' una scelta di vita: uno fa l'imprenditore se vi è, effettivamente, un
profitto maggiore rispetto al lavorare come dipendente. E' una libera scelta
dettata dalle prospettiva e dal rischio che uno si vuole assumere.

Ovviamente non si può pretendere, da chi non è imprenditore, un impegno
equivalente: questo mi sembra lapalissiano.

Dito

unread,
Mar 29, 2010, 7:57:59 AM3/29/10
to
Stefano Zamboni <zam...@freemail.it> wrote in news:hoq4je$jbr$1
@news.eternal-september.org:

> p.s. evita di morphare, grazie, che ho anche il diritto di non leggerti,
> e tu il dovere di rispettare le regole

No, guarda che ti sbagli: io non sono un morpher. Controlla su google groups.

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 8:05:19 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 03:40:00 -0700, Osid ha scritto:


>
> Fammi capire: quindi, secondo te, chi lavora solo 5 giorni alla
> settimana e sostanzialmente fa 0 ore di straordinario al mese (e lavora
> 40 ore settimanali) NON *lavora* e NON si fa il mazzo?

non ho detto questo, rileggi.. e comunque tu sei quello che dopo 3 ore
perde di produttività, che concederebbe 4 ore al gg per la pausa
sigaretta, per il quale "alle 17.30 ho scherma/aperitivo/trombata/
sarcazzo) e quindi alle 17.00 si butta la penna.. attaccamento al lavoro
0, all'azienda 0..

e questo, per tua ammissione (sei uno che si entusiasma per poso e si
scazza per molto meno) è qualcosa che ti inquadra come un inaffidabile,
uno di quelli che se hai bisogno non c'è..

e nelle aziende fatte di uomini/persone e non burocratizzate ti inquadra
come un inaffidabile

>Quello che trovo
> stupido qui è l'attaccarsi all'equazione "più ore lavorate = lavoratore
> più volonteroso": io non andrò mai d'accordo con persone del genere.
>

io posso permettermi di lavorare anche 3 ore al gg certe volte, o quando
mi aggrada (di notte si lavora benissimo perchè nessuno ti rompe le
balle).. ma se dopo una gg di lavoro un cliente mi chiama alle 20.30
perchè è fermo/bloccato, io non dico di no, mentre tu avresti già spento
il telefono..

la differenza fondamentale è che io ci metto passione e mi rivolgo alle
persone, tu invece ti rivolgi solo a te stesso e guardi solo al denaro.

fatti una famiglia TUA, dove non puoi dire "no, cazzo, ho già lavorato 8
ore".. allora, forse (ma dubito pensando alla tua pochezza), capirai
l'approccio

S.

Message has been deleted

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 8:14:11 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 04:47:27 -0700, Osid ha scritto:


> Personalmente non t'invidio nemmeno un po'. Mio padre ha preso da poco
> una nuova auto (Clio 1.2 16V 75cv GPL) dietro mio consiglio. Fosse stato
> per me gli avrei fatto comprare la Dacia Sandero GPL per spendere ancora
> meno. Sono felicissimo, grazie al GPL, di spendere poco e d'inquinare
> molto meno. Delle vacanze all'estero non me ne può fregar de meno e
> quando in albergo spendo 50-60 Euro a notte per una doppia sono già
> arrivato al limite della soglia speculativa da parte dell'albergatore.
> Di saccheggiare da Mediaworld non me ne può fregar de meno: a parte
> qualche sfizio che mi vorrei togliere non ho grandi necessità
> consumistiche.
>

excusatio non petita, accusatio manifesta

di fatto è tuo interesse che spenda meno possibile.. e lo confermi una
volta di più

i soldi sono suoi, dovrebbe poterne fare quello che vuole.. ma a te viene
strizza al culo che si vendano la casa per girare il mondo ed uscire da
quella città che tu ritieni essere il mondo

S.

TheStar

unread,
Mar 29, 2010, 8:27:33 AM3/29/10
to
Antonio wrote:
> Capisco questo sarà il solito post visto 30 mila volte in questo
> newsgroup ma sarebbe per me un piacere sentire il vostro parere o
> suggerimento.

>
>
> Nelle prossime settimane, un'agenzia di cacciatori di teste, dovrebbe
> farmi fare un colloquio con Accenture Consulting (non ATS quindi) a cui
> sembra interessare il mio profilo e la mia richiesta di cambiare ruolo.
> La tipa mi ha fatto capire che riuscire a strappargli un 30K di ral
> sarebbe già un ottimo risultato visto che, almeno per la parte
> funzionale, sarei da "skillare" da zero o quasi. Io sono convinto invece
> che quanto di tecnico ho fatto in questi 2 anni e mezzo è invece un
> patrimonio che, proprio per la sua eterogeneità, può tornare utile anche
> cambiando ruolo, in particolar modo per quanto concerne la
> preventivazione o i piani di fattibilità.
>
> Fare il colloquio non mi costa nulla, e lo farò, però vorrei andarci già
> con le idee chiare.
>
> Voi che ne pensate ? Suggerimenti, specie da chi ha molti più anni di
> lavoro di me alle spalle ?

Premetto che il mio punto di vista e' molto personale e che e la mia
esperienza con AT (quando ancora si chiamava Andersen Consulting) e'
limitata e ormai datata, la condivido volentieri.

C'e' da dire che in quel periodo (autunno 1997) la situazione per il
mercato IT era ben diversa, e che per me, essendo appena laureato, era
la ricerca del primo impiego. Feci quattro colloqui nel giro di dieci
giorni: per fissare il terzo mi chiamarono a casa addirittura mentre
stavo tornando dal secondo (ovviamente, non trovarono a casa me ma i
miei ;-) ). Tutti i colloqui li feci, volutamente, in abbigliamento
normalissimo (polo/felpa, al massimo golf leggero), e all'ultimo con il
"partner dagli occhi di ghiaccio", costui mi "sgrido' " precisando che
da loro si andava vestiti in giacca e cravatta. Io non nascosi un
sorriso sarcastico :-), ma cio' non mi impedi' di ottenere una proposta
scritta di assunzione (nota bene: direttamente a TI), che era non
elevatissima ma comunque dignitosa.

Avevo alcuni amici, in particolare uno, che laureatisi prima di me erano
finiti in AT: percio' gia' avevo idea di che vita avrei fatto se fossi
andato a lavorare li'. Oltretutto, sarebbe stato necessario un
trasferimento a MI che, se da un lato sarebbe forse stata un'esperienza
di vita istruttiva (avendo fatto il "bamboccione" per molto tempo a
venire :-) ), dall'altro non mi piaceva affatto anche e soprattutto per
la citta' in se stessa.

Morale della favola: rimasi nella mia citta' natale, con prospettive
lavorative sicuramente piu' modeste ma con una qualita' nella vita
migliore, almeno secondo me. Poi un bel po' di tempo dopo feci altre
scelte, ma non e' di questo che stiamo parlando.

Dei diversi amici che lavoravano in AT, solo uno ha avuto la costanza,
il fegato, le palle, comunque vogliate chiamarle, per rimanerci fino ad
adesso, trovando in fondo il suo ambiente ideale nonostante abbia quasi
immolato la sua vita al lavoro. Scalo' velocemente le gerarchie: a 32
anni fu promosso manager, e ora si porta a casa solo Dio sa che genere
di stipendio.

Ma, per l'appunto, e' questione di scelte. Io certamente non avro' i
suoi $, ma per come sono fatto non lo invidio nemmeno un po'.

TheStar

Francesco

unread,
Mar 29, 2010, 8:23:42 AM3/29/10
to
Il 29 Mar 2010, 13:47, Osid <osid...@gmail.com> ha scritto:
> Ognuno fa ci� che vuole della propria vita ma io a 32 anni criticherei
> chi pur di andare a vivere da solo si mette in condizione tale da non
> potersi concedere nulla, non risparmiare e tirare a campare.
> La mia morale ritiene perfettamente accettabile che uno sia single e
> viva con i suoi. L'importante � svolgere un'attivit� lavorativa che
> dia una qualche entrata e, in caso di richiesta esplicita, contribuire
> in proporzione ai guadagni alle spese sostenute.
> Purtroppo finch� in questo Paese non ci saranno politiche che rendano
> il costo dell'abitazione sostenibile umanamente, un single non fa
> altro che bene a coabitare con i genitori.

Praticamente il manifesto del bamboccione, sei una persona da prendere
come esempio.

Francesco

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

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4r4g0rn At Work

unread,
Mar 29, 2010, 8:41:39 AM3/29/10
to
Antonio ha scritto:

>> O sei un troll oppure fai pace con il cervello: Accenture e vita privata
>> sono all'antitesi. Fidati di uno che ci lavora insieme da anni.
>>
>
> Rispondo a te e all'altro che mi ha dato del troll. Non sono un troll ma
> mi illudevo fossero solo voci, tutto qui.

ok mettiamo che non stai trollando! :-D

Imho ti consiglio di attendere i 2 anni(non sono poi molti) li', intanto
ti guardi intorno(naturalmente andare al colloquio che ti hanno proposto
accenture non ti costa niente cosi' magari valuti anche quanto ti
pagherebbero) e se vedi che i tuoi attuali datori di lavoro non
mantengono la promessa magari hai un alternativa.
Per quanto riguarda accenture ti posso solo dire che in generale se ne
parla male(ma anche questo lo devi prendere per le pinze perche' magari
alcuni stanno bene e non dicono nulla), tuttavia e' una body-rental
molto competitiva e agguerrita nel senso che pur di accaparrarsi un
progetto lo prende anche se sa che le giornate preventivate non bastano
di conseguenza i ritmi di lavoro sono elevati.

Un mio amico ha avuto collaborare proprio con dei funzionali accenture e
non si e' trovato molto bene, ma non e' il caso che ne parli qui anche
perche' qs esperienza non e' stata mia.

ciao e in bocca al lupo


--
http://www.evilripper.net
http://www.flickr.com/photos/evilripper/

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Suarez

unread,
Mar 29, 2010, 9:27:39 AM3/29/10
to
On Sun, 28 Mar 2010 11:03:25 GMT, Antonio wrote:

>La tipa mi ha fatto capire che riuscire a strappargli un 30K di ral
>sarebbe già un ottimo risultato

>Ciò che mi spaventa è di lasciare un'ottima azienda, non avere alcun
>miglioramento della mia posizione economica (anzi perderci qualcosa), ed
>entrare in un'azienda di cui non ho mai sentito parlare bene da chi vi
>lavora o vi ha lavorato in fatto di ambiente e qualità della propria
>vita privata, cosa quest'ultima, che ultimamente sto iniziando a mettere
>al primo posto (non voglio più vivere come uno zombie milanese).

ti sei gia' risposto da solo. dammi retta, se ti sei stufato (dopo
solo un pajo d'anni) della zuppa tecnica, cambia ramo merceologico
(chesso' apri una pizzeria), ma non andare in una azienda che gia sai
essere mooolto diversa (ed apparentemente non in meglio) di quella da
dove provieni (e per gli stessi soldi per giunta), di piu' quello che
il tuo capo magari non ha avuto garbo di dirti e' che se vuoi lavorare
da esperto di processo o analista funzionale (o da autentico pm) devi
prima acquisire ben piu' dei due anni sul campo che attualmente il tuo
curriculum vanta, almeno 5/10 anni nella tua funzione attuale prima di
fare il passaggio (questo suggerisce il buon senso).
Saluti.

Antonio

unread,
Mar 29, 2010, 9:45:07 AM3/29/10
to
> il tuo capo magari non ha avuto garbo di dirti e' che se vuoi lavorare
> da esperto di processo o analista funzionale (o da autentico pm) devi
> prima acquisire ben piu' dei due anni sul campo che attualmente il tuo
> curriculum vanta, almeno 5/10 anni nella tua funzione attuale prima di
> fare il passaggio (questo suggerisce il buon senso).
> Saluti.

Senza voler fare polemica, non capisco perchè, se uno parte da "tecnico"
allora c'è bisogno di anni per passare a funzionale mentre poi ti vedi
neolaureati in ingegneria gestionale o economia e commercio che partono
già facendo i funzionali.
Conosco bene il corso di studi di ing. gestionale, non è che sia
talmente caratterizzante in fatto di analisi di processi da formare
qualcuno già pronto a farla realmente. Chi viene da altri percorsi
formativi colma quel gap, meramente didattico, con un paio di letture
sostanziose.

PaF

unread,
Mar 29, 2010, 9:52:50 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 11:58:50 +0000 (UTC), Stefano Zamboni ha scritto:

> Il Mon, 29 Mar 2010 11:02:27 +0000, Dito ha scritto:
>
>
>>
>> Questi sono fulminati, davvero: credono che abbia un senso "vivere per

>> lavorare", e non si rendono conto dell'ASSURDITA' di ciň.


>
> tu sei dipendente? hai p.iva? vivi da solo? con i tuoi? hai figli/
> macchina/affitto/leasing/mutuo/bollette da pagare?
>

> perchč altrimenti sei soltanto uno come osid

Calma, non voglio parteggiare per Osid ma "vivere per lavorare" č una
immensa stron**ta, te lo dico come pater familias e imprenditore titolare
di software house.

Amo il lavoro che faccio, non mi tiro indietro se devo tirarmi il collo
(cosa che per esempio sto facendo da due mesi causa vendite molto piů alte
del previsto), ma io *lavoro per vivere*, non il contrario.

Il mio mazzo č sempre finalizzato a godermi in seguito i soldi che
guadagno, ed i periodi in cui sacrifico la vita privata (es. lavoro nel
week end) devono avere un inizio ed una fine ben precisa, non ad oltranza.

Non sono un drogato da lavoro e non stimo chi lo č.


PaF

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 10:03:44 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 05:13:03 -0700, Osid ha scritto:


> On 29 Mar, 13:57, Stefano Zamboni <zamb...@freemail.it> wrote:
>> non ho *mai* detto che sia la *mia* filosofia.. ma è la filosofia di
>

> Però non perdi occasione per criticare ferocemente chi non la fa
> propria.
> E' un po' paradossale: tu non la applichi però pretendi che gli altri la
> applichino se vogliono evitare le tue critiche.

assolutamente: io non voglio che tu la applichi (anzi, detto tra noi,
meglio di no visto il tuo attaccamento al lavoro)

io *pretendo* che tu riconosca che c'è una grossa fetta dell'economia che
si basa sul principio che se ognuno guarda solo i cazzi propri non si va
da nessuna parte

tu vedi nell'azienda "chi mi paga", invece di "chi mi da lavoro",
perdendo di vista il fatto che che tu sia un dipendente o un consulente,
è anche interesse tuo che l'azienda vada avanti.

>
> Io ho numerosi esempi quotidiani di aziende (anche micro) che non fanno
> dello stakanovismo la loro religione ed impiegano comunque persone.
> Chi ha ragione?

probabilmente loro, se riescono a stare a galla

>
>> nel nord-est sono poco presenti, qui tutto è basato sulla piccola/media
>

> Il Nord-Est? Lo conosco bene il NE, dal momento che sia madre (e
> parenti) che la mia fidanzata sono veneti.

ah, beh, allorah (Cit.)

conosci bene? cosa conosci bene? ci hai mai abitato? hai vissuto qui?
lavorato qui?

> Una delle due pecche grosse
> del NE sono la deriva leghista e, appunto, un disturbo
> ossessivo-compulsivo nei confronti della dedizione al lavoro (sopratutto
> nel centro nord del veneto).
>

che è il motivo per il quale il veneto (e lo dico senza alcun orgoglio) è
la regione trainante dell'economia italiana


>
> Mi sembra che ti contraddici.
> Quindi, secondo te, è parassitario un modello lavorativo fatto di
> osservanza rigida del ricorso a contratti d'assunzione (in caso di
> subordinazione), delle 40 ore settimanali, degli orari e giornate di
> lavoro e di eccezionale ricorso allo straordinario? Perché è solo questo
> che io sostengo.

tu non sostieni solo questo: tu sostieni anche un atteggiamento di
distacco dall'azienda, dal lavoro.. fai le cose (nel lavoro) senza
passione (lo dici tu) e quindi in questo sei parassitario, perchè 8 ore
al giorno fatte da timbratore di cartellino (vedi sopra la visione
dell'azienda) non ne valgono 4 fatte "sul pezzo".. inoltre se tutti
ragionassero come te la meritocrazia sarebbe finita da un pezzo, ed
invece, in certi ambienti (dove hai a che fare con aziende guidate da
gente vecchio stampo, no giovani col cayenne) esiste ancora.


S.

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 10:07:18 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 15:52:50 +0200, PaF ha scritto:


>
> Calma, non voglio parteggiare per Osid ma "vivere per lavorare" è una


> immensa stron**ta, te lo dico come pater familias e imprenditore
> titolare di software house.
>
>

non ho mai difeso i drogati da lavoro, ma ritengo ci sia il giusto
compromesso..

anche io ho famiglia *mia* e quindi il lavoro viene senza dubbio dopo, ma
certamente penso che la mancanza di passione ed attaccamento al lavoro
(qualsiasi lavoro sia) sia una grave mancanza.

Se tu fai quello che fai lo fai anche perchè guadagni, ma anche perchè ti
piace.. altrimenti non c'è guadagno che ripaghi la rottura di palle

S.

se-po

unread,
Mar 29, 2010, 10:16:43 AM3/29/10
to
On Mar 29, 3:45 pm, Antonio <nos...@gmail.com> wrote:
> Senza voler fare polemica, non capisco perchè, se uno parte da "tecnico"
> allora c'è bisogno di anni per passare a funzionale mentre poi ti vedi
> neolaureati in ingegneria gestionale o economia e commercio che partono
> già facendo i funzionali.
> Conosco bene il corso di studi di ing. gestionale, non è che sia
> talmente caratterizzante in fatto di analisi di processi da formare
> qualcuno già pronto a farla realmente. Chi viene da altri percorsi
> formativi colma quel gap, meramente didattico, con un paio di letture
> sostanziose.

Far fare il funzionale ad un neolaureato senza esperienza non ha molto
senso.
Il fatto è che per fare il funzionale 'senior' sui processi aziendali
un po' di esperienza ci vuole; non è detto che uno che proviene da un
percorso di tipo tecnico lo possa affrontare subito, senza farsi un
po' di gavetta (alla pari dei neolaureati).
Dipende da quanto una ha voglia di mettersi in gioco.

PaF

unread,
Mar 29, 2010, 10:20:12 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 14:07:18 +0000 (UTC), Stefano Zamboni ha scritto:


> anche io ho famiglia *mia* e quindi il lavoro viene senza dubbio dopo, ma
> certamente penso che la mancanza di passione ed attaccamento al lavoro
> (qualsiasi lavoro sia) sia una grave mancanza.

Vero, infatti mi ritengo fortunato ad aver trasfomato una passione (lo
sviluppo software) in un lavoro.

> Se tu fai quello che fai lo fai anche perchè guadagni, ma anche perchè ti
> piace.. altrimenti non c'è guadagno che ripaghi la rottura di palle

Condivido.

PaF

Suarez

unread,
Mar 29, 2010, 10:40:40 AM3/29/10
to
On Mon, 29 Mar 2010 13:45:07 GMT, Antonio wrote:

Scusa ma stiamo parlando di pecette da appiccicare sulle camice o di
real life?

Come tu dici

>neolaureati in ingegneria gestionale o economia e commercio che partono
>già facendo i funzionali.

sono solo poveri disgraziati cui hanno appiccicato delle pecette sulle
camice non degli analisti funzionali (e te lo dice uno che quel ruolo
ricopre da qualche anno)

>Conosco bene il corso di studi di ing. gestionale, non è che sia
>talmente caratterizzante in fatto di analisi di processi da formare
>qualcuno già pronto a farla realmente. Chi viene da altri percorsi
>formativi colma quel gap, meramente didattico, con un paio di letture
>sostanziose.

forse all'uni o durante il corso di studi ti avranno insegnato delle
metodologie da seguire, forse ti avranno fornito qualche case studies,
ma quando entri nelle aziende, negl'enti, tutto si azzera, solo il
possedere diverse e sostanziali capacita' tecniche/(ri)cognitive che
solo l'esperienza (di piu', il c.d. "field work") puo' darti ti
permettera' di emergere con un lavoro ben fatto. poi il frutto del tuo
lavoro lungi dall'essere completo con il solo disegno funzionale
dovra' trovare una forma adeguata e definitiva permettendo la
scrittura di software che lo svolgimento di quei processi assista e
faciliti nello svolgimento quotidiano. Ed anche qui occorre non tanto
o non solo conoscere i principi architetturali di questa o quella
tecnologia (.net vs jee vs abap) quanto conoscere nello specifico
tutti i passaggi e moduli e sistemi del proprio prodotto.

(per fare un'esempio, qualche tempo fa' un cliente fece una richiesta
per aggiungere quello che lui credeva essere un semplice modulo di
ricerca ad una maschera della fatturazione attiva di un noto erp, la
richiesta la fece ad un suo consulente direzionale, il quale disse:"si
puo' fare" e disse a noi:"fatelo". Quando arrivo' la nostra fattura di
ero 8.000 per 20/gg di lavoro caddero tutti dalle nuvole, dovemmo far
intervenire la casa madre per spiegare il tipo e la quantita' di
lavoro effettuato - con l'account della casa madre che mi cazzio' per
i prezzi troppo bassi, ma questa e' un'altra storia).

In un precedente post qualcuno parlava di quei soggetti che coadiuvano
la formazione di un'offerta tecnico/commerciale, si parla di
un'attivita' di pre-sales tra le piu' delicate per le aziende cui non
vengono di norma destinati persone con poca esperienza, ma persone che
abbiano sufficente cultura personale/lavorativa per saper leggere tra
le pieghe di fogli tecnici e di listini prezzi (che nell'a.d. 2010
sono quanto di piu' complicato esista).

Joe

unread,
Mar 29, 2010, 11:02:49 AM3/29/10
to

"Stefano Zamboni" <zam...@freemail.it> ha scritto nel messaggio
news:hoqc6m$5j8$2...@news.eternal-september.org...

> Se tu fai quello che fai lo fai anche perchè guadagni, ma anche perchè ti
> piace.. altrimenti non c'è guadagno che ripaghi la rottura di palle

Il fatto è che se fare lo stile di vita del clochard/senzatetto non ti
attira, in qualche modo devi guadagnarti da vivere. Se riesci a trovare un
modo di farlo che non ti rompa le palle tanto meglio, altrimenti lo fai lo
stesso rompendoti le palle (che è il mio caso).


riccardo

unread,
Mar 29, 2010, 11:16:20 AM3/29/10
to
On Mar 29, 11:03 am, ba...@it.it (balda) wrote:
> Il 28 Mar 2010, 16:30, riccardo <riccardo.odrac...@gmail.com> ha scritto:
>
>
>
> > in una parola, vai. Se vedi la programmazione come "zuppa tecnica" sei
> > evidentemente maturo per andare a vendere fumo :)
>
> Un codice scritto bene discende\deriva anche da un'analisi funzionale
> scritta bene, o no? Non credo che si inizi a scrivere codice senza avere ben
> capito cosa c'e' da fare.
> Poi quoto che li dentro di "fumo" se ne vende parecchio.
>
> --------------------------------
> Inviato viahttp://arianna.libero.it/usenet/

no, affatto. Una cattiva analisi del problema da risolvere porta a
codice che non fa quello che vorrebbe il cliente, non a codice
scritto male, quello deriva dal non essere dei programmatori di
talento, o nell'essere demotivati nel proprio lavoro. Demotivati come?
Beh ci sono molti modi, uno dei quali e' l'assioma italiota che la
miglior evoluzione di carriera per un programmatore sia smettere di
programmare :)

Stefano Zamboni

unread,
Mar 29, 2010, 11:21:27 AM3/29/10
to
Il Mon, 29 Mar 2010 17:02:49 +0200, Joe ha scritto:


> Il fatto è che se fare lo stile di vita del clochard/senzatetto non ti
> attira, in qualche modo devi guadagnarti da vivere. Se riesci a trovare
> un modo di farlo che non ti rompa le palle tanto meglio, altrimenti lo
> fai lo stesso rompendoti le palle (che è il mio caso).

lo fai quindi per necessità, non per scelta

qui si parlava di chi fa un lavoro senza passione per scelta precisa

S.

riccardo

unread,
Mar 29, 2010, 11:24:09 AM3/29/10
to
On Mar 29, 11:06 am, ba...@it.it (balda) wrote:
> Il 28 Mar 2010, 19:02, riccardo <riccardo.odrac...@gmail.com> ha scritto:
>
> > Grazie di esistere, l'informatica italiota (per sommi capi) ti e'
> > grata :)
>
> In un'azienda esiste solo il codice?
>
> --------------------------------
> Inviato viahttp://arianna.libero.it/usenet/

No, ma in un'azienda informatica , cosi' a naso, quale dovrebbe essere
il pilastro fondamentale?
Inoltre mi sembra molto sensato che, visto che l'analisi si fa per
formulare una soluzione in codice , chi partecipa all'analisi
partecipi anche alla scrittura del codice.

Gabriele

unread,
Mar 29, 2010, 11:37:17 AM3/29/10
to
Osid ha scritto:

>
> On 29 Mar, 14:14, Stefano Zamboni<zamb...@freemail.it> wrote:
>> di fatto è tuo interesse che spenda meno possibile.. e lo confermi una
>> volta di più
>
> Si vede che sei prevenuto...
> Mio padre si è lamentato fin dall'inizio che voleva spendere POCO
> (siano una famiglia di parsimoniosi ai limiti della tirchieria :-) ).

IMHO non sono originari del Veneto, ma della Dalmazia, magari Lussino o
dintorni e ciò spiegherebbe tante cose!


> Si è trovato costretto a cambiare auto (l'altra aveva ormai 18 anni ed
> iniziava ad avere problemi) e mi ha chiesto consiglio.
> A me non tornava in tasca NULLA dal prezzo di vendita dell'auto basso,
> né dalla scelta dell'auto.

Vabbeh magari te e tuo padre non siete appassionati di automobili, o
comunque ci date poca importanza.

> L'unica convenienza per me era dovuta al GPL dal momento che i costi
> di carburante li sostengo IO con i MIEI soldi che guadagno ed, essendo
> parsimonioso, più posso risparmiare più sono felice.

Finché non ce ne saranno troppe ed alzeranno il costo, come per il diesel :P

> Gli ho detto chiaramente che ritenevo più conveniente
> quell'alimentazione per me ed ho aggiunto "fai come vuoi, io non
> pretendo nulla".
[cut]

Scusa la domanda molto personale: ma qualche hobby, passione, interesse ce
l'hai?
Mettiamo che trovi un lavoro adatto a te, col RAL giusto; la casa l'avrai,
la fidanzata ce l'hai. In cosa spenderesti i soldi che ti restano dopo aver
tolto le spese fisse?
Lo chiedo perché a volte certe tue osservazioni mi fanno rimanere di stucco,
tipo la risposta a Stefano su (non) vacanze e (non) spese tecnologiche.
Quest'ultima poi mi pare un po' strana per un informatico.

ciao,
Gabriele

Antonio

unread,
Mar 29, 2010, 12:19:54 PM3/29/10
to

>
> forse all'uni o durante il corso di studi ti avranno insegnato delle
> metodologie da seguire, forse ti avranno fornito qualche case studies,
> ma quando entri nelle aziende, negl'enti, tutto si azzera, solo il

cut


Sottoscrivo in toto quello che hai detto e la pensiamo alla stessa
maniera ma allora l'IT moderno, per lo meno in Italia (non ho esperienze
all'estero), funziona come non dovrebbe se si prende un neolaureato e
gli si inizia a fare analisi di processo di business e/o customizing SAP
da zero, senza prima fargli sporcare un po' le mani ? Significa che sino
ad esso quanto fatto da decine di aziende con migliaia di risorse è
stato sbagliato ?

Io sono d'accordo per una profilo funzionale che però deve sapere un
minimo di cosa sta parlando specie quando paventa fattibilità di
qualcosa o fa stime ma onestamente 10 anni di "purgatorio" mi sembravano
un po' troppi.

Comunque sono contento che tu abbia scritto, senza nulla togliere agli
altri, la tua era una opinione che volevo ascoltare.

Ciao!

Gabriele

unread,
Mar 29, 2010, 12:37:26 PM3/29/10
to
riccardo ha scritto:

> On Mar 29, 11:06 am, ba...@it.it (balda) wrote:
>> Il 28 Mar 2010, 19:02, riccardo<riccardo.odrac...@gmail.com> ha scritto:
>>
>>> Grazie di esistere, l'informatica italiota (per sommi capi) ti e'
>>> grata :)
>>
>> In un'azienda esiste solo il codice?

[cut firma]


>
> No, ma in un'azienda informatica , cosi' a naso, quale dovrebbe essere
> il pilastro fondamentale?


Allora il problema è chiarire i termini, perché è evidente (viste le tue
risposte ad altre discussioni) che per te "azienda informatica = sw house" e
basta.

Però mi pare riduttivo!

> Inoltre mi sembra molto sensato che, visto che l'analisi si fa per
> formulare una soluzione in codice , chi partecipa all'analisi
> partecipi anche alla scrittura del codice.

Perché? chi crea il codice, deve essere capace di spiegare in linguaggio
corrente il necessario per permettere di far l'analisi e viceversa :)
Altrimenti ci sarebbero solo programatori-tuttofare.

ciao,
Gabriele

ispas

unread,
Mar 29, 2010, 1:30:45 PM3/29/10
to
On 29 Mar, 13:55, Dito <d...@d.com> wrote:
> Stefano Zamboni <zamb...@freemail.it> wrote in news:hoq4lq$jbr$2
> @news.eternal-september.org:

>
> > tu sei dipendente? hai p.iva? vivi da solo? con i tuoi? hai figli/
> > macchina/affitto/leasing/mutuo/bollette da pagare?
>
> Ecco appunto: sei hai una famiglia, quando mai la vedi se lavori 14 ore al
> giorno? Ti rendi conto dell'assurdità del vivere per lavorare?

Diciamo che nel lavoro puntare al guadagno, anche se non alla massima
soddisfazione, può essere rispettabilissimo, ad esempio per comprarsi
una sospirata e benedetta casa, o per far vivere dignitosamente i
propri cari (entrambe le cose non certo scontate).
Certo se uno "punta" alla seconda o terza casa, allla mercedes invece
della fiat, alle vacanze all'estero ogni sei mesi, bè, chi se ne fotte
se fa 200 ore di straordinario alla settimana... ;-)
E' una sua scelta, non una specie di "dovere morale" da sventolare
sotto il naso dei colleghi.

Net_Byt

unread,
Mar 29, 2010, 4:06:31 PM3/29/10
to
Antonio wrote:

> A regime, con n anni di seniority,
> mantenendo il ruolo tecnico tanto bisfrattato in Italia, temo finirei
> come tanti colleghi senior a prendere i loro buoni 2.2k mensili +
> autoaziendale ed un "mazzo" cosě fatto in passato.

adesso non esageriamo: "finire" con 2.2k mensili + auto aziendale non č
proprio male ... o no ?

Andrea
PS: a meno che non siano lordi ...

riccardo

unread,
Mar 29, 2010, 4:51:36 PM3/29/10
to
On Mar 29, 6:37 pm, Gabriele <mj2...@mclink.it> wrote:
> riccardo ha scritto:
>
> > On Mar 29, 11:06 am, ba...@it.it (balda) wrote:
> >> Il 28 Mar 2010, 19:02, riccardo<riccardo.odrac...@gmail.com>  ha scritto:
>
> >>> Grazie di esistere, l'informatica italiota (per sommi capi) ti e'
> >>> grata :)
>
> >> In un'azienda esiste solo il codice?
>
> [cut firma]
>
>
>
> > No, ma in un'azienda informatica , cosi' a naso, quale dovrebbe essere
> > il pilastro fondamentale?
>
> Allora il problema è chiarire i termini, perché è evidente (viste le tue
> risposte ad altre discussioni) che per te "azienda informatica = sw house" e
> basta.
>
> Però mi pare riduttivo!

io parlavo di una sw house perche' e' la prima cosa che viene in
mente, ma qualcunque sia l'azienda/situazione/problematica per cui si
rende necessario scrivere un programma , secondo te quale e' la figura
fondamentale? Non sara' mica quella dei programma-tori? :)

> > Inoltre mi sembra molto sensato che, visto che l'analisi si fa per
> > formulare una soluzione in codice , chi partecipa all'analisi
> > partecipi anche alla scrittura del codice.
>
> Perché? chi crea il codice, deve essere capace di spiegare in linguaggio
> corrente il necessario per permettere di far l'analisi e viceversa :)

Tanto per cominciare se il programmatore e l'analista fossero la
stessa persona si risparmierebbe completamente la necessita' di
qualsiasi "spiegazione" e la possibilita' di qualsiasi fraintendimento
( con annesso gioco dello scaricabarile in caso di errori..) con ovvio
risparmio di tempi, costi ed energie. Secondariamente io non ho detto
che *tutti* i programmatori debbano partecipare all'analisi.
Dovrebbero parteciparvi gli elementi del team di programmatori che
hanno piu' talento/esperienza/inclinazione per questo genere di
attivita'. Quindi sarebbero comunque tenuti a spiegare l'analisi al
resto del team, ma essendo anche responsabili dell'implementazione ci
sono molte meno possibiita' di fraintendimenti , di errori dovuti alla
mancanza di contatto con la realta' della tecnologia utilizzata per
implementare (no, i "sommi capi" non bastano) e soprattutto aiuta ad
evitare la tentazione di produrre degli splendidi documenti fini a se
stessi, "tanto poi sono cazzi di chi implementa".

> Altrimenti ci sarebbero solo programatori-tuttofare.

magari ci sarebbero programmatori e analisti programmatori. E si
eviterebbero gli "analisti per sommi capi" , o gli "analisti stufi
della tecnica" :)
Questo genere di elementi sono delle terribili mine vaganti.
Sostanzialmente e' gente senza ne' passione ne' talento per la
programmazione , cioe' gente che ha sbagliato lavoro e visto che non
sa/vuole/puo' programmare pretende di dettare ai programmatori quello
che dovrebbero fare. Il termine tecnico per descriverli credo che sia
"spadulatori" :)

Achille

unread,
Mar 29, 2010, 6:28:37 PM3/29/10
to
On 29/03/2010 11:47, alex wrote:

> Molti uscivano, si alle 10 di sera, ma magari arrivavano alle 11 del
> mattino.

Sono comunque 11 ore...

ispas

unread,
Mar 30, 2010, 3:09:03 AM3/30/10
to

Detrai 1 ora di pranzo (mica vorrai che si strozzino in mezz'ora? :-),
1 ora tra caffettini e sigarettine varie, ed hai 9 ore. Magari c'è
pure la cena.
Alla fine è sempre 1 ora di straordinario, ma il ridimensionamento è
profondo.
Scrivo questo perchè ci sono persone da me che fanno proprio così
(però non sono di Acc.).
Come pure ho conosciuto persone che effettivamente stavano 10-11 ore
alla scrivania (magari con risultati non proporzionali, ma questa è
un'altra storia).

Message has been deleted

balda

unread,
Mar 30, 2010, 6:02:35 AM3/30/10
to
Il 29 Mar 2010, 22:51, riccardo <riccardo...@gmail.com> ha scritto:
[cut]

> Quindi sarebbero comunque tenuti a spiegare l'analisi al
> resto del team, ma essendo anche responsabili dell'implementazione ci
> sono molte meno possibiita' di fraintendimenti , di errori dovuti alla
> mancanza di contatto con la realta' della tecnologia utilizzata per
> implementare (no, i "sommi capi" non bastano) e soprattutto aiuta ad
> evitare la tentazione di produrre degli splendidi documenti fini a se
> stessi, "tanto poi sono cazzi di chi implementa".

Si, quoto. Chiaramente in una azienda di medie\grandi dimensioni una precisa
stratificazione dei ruoli è necessaria ma, concordo, le analisi, le stime,
la fattibilita' la deve fare chi la parte tecnica se l'e' smazzata alla
grande. Con questo non voglio certo affermare che l'analista funzionale e'
meglio di un programmatore. Sono divisioni stupide e tipiche di guarda i
gradi invece della bravura. Intendo dire che in certe strutture la mole di
lavoro richiede questa divisione che deve essere solo di ruolo e non certo
di "grado".
Il mio capo, dirigente parecchio in alto, viene da team tecnici. Ora si
occupa chiaramente di cose ad alta astrazione ma le cazzate non gliele puoi
raccontare perche' le sa.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

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ispas

unread,
Mar 30, 2010, 6:35:07 AM3/30/10
to
On 30 Mar, 12:02, ba...@it.it (balda) wrote:
> Si, quoto. Chiaramente in una azienda di medie\grandi dimensioni una precisa
> stratificazione dei ruoli è necessaria ma, concordo, le analisi, le stime,

Eh, direi. Pensa se tutti i programmatori di un team devono interagire
direttamente con il cliente, altrimenti "capiscono male"..... :-)
Ma non dimentichiamo che l'eventuale analista/programmatore *deve*
essere un esperto del dominio funzionale, nel senso che si deve essere
smazzata quella particolare problematica per anni.
Non è produttivo, a mio parere, che interagisca col cliente un
personaggio inesperto del dominio, ma esperto della tecnologia. Non
stiamo parlando di cose elementari, o di problematiche standard,
ovvio.

Suarez

unread,
Mar 30, 2010, 6:39:46 AM3/30/10
to
On Mon, 29 Mar 2010 16:19:54 GMT, Antonio wrote:

>Sottoscrivo in toto quello che hai detto e la pensiamo alla stessa
>maniera ma allora l'IT moderno, per lo meno in Italia (non ho esperienze
>all'estero), funziona come non dovrebbe se si prende un neolaureato e
>gli si inizia a fare analisi di processo di business e/o customizing SAP
>da zero, senza prima fargli sporcare un po' le mani ? Significa che sino
>ad esso quanto fatto da decine di aziende con migliaia di risorse è
>stato sbagliato ?

affatto, intendiamoci pero' bene sulla reale sostanza di quanto da te
scritto (premettendo cmq che lo sfascio italico in generale e la
situazione malandata del nostro settore in particolare sono frutto di
molte pratiche aberranti tra cui quella di mandare allo sbaraglio
figure neanche junior).

fintanto che l'analisi di processo e/o il customizing di SAP si
sostanziano nel riempire questionari o griglie precostituite come di
popolare la tabelle applicative, ebbene sono attivita tipicamente
riservate a figure junior, di piu' in un certo senso sono il primo
gradino di qualsiasi scala di apprendimento, veramente inopportuno e'
poi vendere quelle figure allo stesso prezzo di figure senior, ma
tant'e'

>Io sono d'accordo per una profilo funzionale che però deve sapere un
>minimo di cosa sta parlando specie quando paventa fattibilità di
>qualcosa o fa stime ma onestamente 10 anni di "purgatorio" mi sembravano
>un po' troppi.

ma e' proprio questo che ti contesto: non sono anni di "purgatorio",
sono anni di apprendimento (anche decentemente pagato, va), durante
questo percorso sai le cose che potresti realizzare, cambiare idea sul
percorso professionale, collocarti differentemente, in un ambiente che
dal modo in cui lo descrivi e' molto tranquillo (azienda sana
economicamente, ambiente di lavoro normale, percorsi di crescita
definiti, ecc), ci starei moooolto ben attento a sottovalutarlo in
questo modo.

Message has been deleted

Francko

unread,
Mar 30, 2010, 11:20:52 AM3/30/10
to
PaF ha scritto:

> Non sono un drogato da lavoro e non stimo chi lo �.

Soprattutto quello che credono che debbano essere premiati solo per
essersi impegnati di piu'. Mi spiace ma i tempi delle scuole elementari
sono finiti, ora per essere premiati bisogna riuscire anche a creare di
piu', non solo a metterci l'impegno. :-)

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Marcoxxx

unread,
Mar 30, 2010, 2:16:39 PM3/30/10
to
ispas ha scritto:

> On 30 Mar, 00:28, Achille <a...@anywhere.world> wrote:

> Detrai 1 ora di pranzo (mica vorrai che si strozzino in mezz'ora? :-),

I vituperati "postali" ad esempio hanno 30 minuti per il pranzo.
E a me personalmente sembra un'ottima cosa!

Se dovessi scegliere io quanto tempo dedicare alla pausa pranzo sceglierei
tra 0 e 30 minuti.

Ciao,
Marco

ispas

unread,
Mar 30, 2010, 4:49:38 PM3/30/10
to
On 30 Mar, 20:16, aritopogig...@web.de (Marcoxxx) wrote:
> Se dovessi scegliere io quanto tempo dedicare alla pausa pranzo sceglierei
> tra 0 e 30 minuti.

Sei un'eccezione. La maggior parte di quelli che conosco, se può,
allunga inesorabilmente la pausa pranzo, andando magari nelle
trattorie e pizzerie vicine.
E direi che con il passare degli anni, ed il passaggio da orari "di
fabbrica" ad orari più liberi, la tendenza che osservo è sempre di più
quella che descrivevo prima, ed il bilancio degli orari è quello che
dicevo. Nota che questo modo di fare "a brodo allungato" è più tipico
delle giovani generazioni che dei "vecchi".
Magari nel "profondo" nord i ritmi sono più serrati, non so.

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