si comunica che la collaborazione avr� termine il 1 ottobre causa cambio
attivit� del sottoscritto .
Si ringrazia per la fattiva collaborazione di questi anni e si ringrazia bla
bla....
Non saprei come scrivere le ultime righe di commiato , che devono essere
formali ma amichevoli , da "si ringrazia...." in poi ...
Grazie e ciao
Io non userei il "si" ma "io" prima persona.
Ci metterei un "purtroppo" e concluderei tipo "Vi ringrazio per avermi
offerto l'occasione di lavorare con Voi e spero sinceramente che le
nostre vite professionali tornino ad incrociarsi". O qualcosa di simile...
ciao
fm
> si comunica che la collaborazione avr` termine il 1 ottobre causa
> cambio attivit` del sottoscritto . Si ringrazia per la fattiva
> collaborazione di questi anni e si ringrazia bla bla....
Forse sono il meno indicato. Pero' mi sento di darti un suggerimento.
Evita questo tono neutro, troppo formale e impersonale.
Qualcosa del tipo:
A causa di cambio attivita, desidero comunicare la cessazione del
nostro rapporto di collaborazione con il 30 settembre prossimo venturo.
Desidero ringraziare per l'opportunita di collaborazione che mi e stata
data in questi anni...
Ah, ricorda che tu sei il collaboratore, quindi non ringrazi per la
collaborazione, ma per aver potuto collaborare. Cita anche la crescita
che hai avuto, fa sempre piacere.
--
Ciao!
Luca
> Ci metterei un "purtroppo" e concluderei tipo "Vi ringrazio per
D'accordo su tutto il resto, lascierei perdere il 'purtroppo'. Bisogna
essere gentili, non untuosi, e chi ᅵ di la sa perfettamente che se te
ne vai in fondo ti dispiace fin la... ;-)
--
Ciao!
Luca
> Avete un modello o un suggerimento per una lettera di cessazione del
> rapporto di consulenza ( senza contratto) con un mio committente , dopo 3
> anni di collaborazione ;
scusa ma una consulenza senza un contratto non c'ᅵ nessuna ragione che
tu debba formalizzare per iscritto la cessazione. spesso se i rapporti
sono buoni non si fa nemmeno fra dipendenti, o almeno si consegna la
lettera di dimissioni solo dopo aver comunicato le dimissioni
verbalmente e solo se richiesto.
presentarsi di persona dal titolare e dirglielo a voce lasciando stare
le lettere, questo ᅵ imho quello che devi fare.
--
++ questo messaggio ᅵ scritto in forma ridotta per venire incontro alle
vostre capacitᅵ mentali
http://www.elogiclab.net/blog/
http://www.flickr.com/photos/marko_po/
Assolutamente no, una comunicazione formale è sempre preferibile : non
siamo al mercato del pesce.
Quot.
>Assolutamente no, una comunicazione formale � sempre preferibile : non
>siamo al mercato del pesce.
Sempre?....io direi quasi mai.
Stavolta son d'accordo con rootkit.
Le comunicazioni formali danno sempre quella pessima impressione di molta
ipocrisia e poca
fantasia.
Non c'e' nulla di piu' repellente di frasi fatte, retoriche, pompose,
ecclesiastiche ...
ciao
fm
> Le comunicazioni formali danno sempre quella pessima impressione di
> molta ipocrisia e poca fantasia.
> Non c'e' nulla di piu' repellente di frasi fatte, retoriche,
> pompose, ecclesiastiche ...
Basta evitarle.
Anche a me non piacciono le frasi fatte, ma ripeto, posto che non
capiti come un fulmine a ciel sereno, che almeno le persone con cui sei
in contatto devono saperlo, meglio buttarle giu, due righe.
--
Ciao!
Luca
ok non siamo al mercato del pesce ma un rapporto non formalizzato si.
non arrivo a dire che possa interrompere il rapporto in qualsiasi momento
senza rendere conto a nessuno, però formalizzare la cessazione di un
rapporto che non è mai stato formalizzato lo trovo quantomeno di cattivo
gusto. tant'è vero che vi soffermate sulle formule di ringraziamento, sui
"mi dispiace", sulle smancerie che si possono dire anche a voce
(mettendoci in più la faccia).
e poi cosa faresti, la lettera glie la manderesti per raccomandata?
oppure glie la consegneresti a mano senza dire nulla?
non andresti quantomeno a parlare a quattrocchi con il titolare? e una
volta che ci hai parlato a che serve la lettera?
Ma non è vero che se sei consulente puoi smettere di andare al lavoro
quando vuoi o chiudere un
rapporto di lavoro di anni con un ciao, è una forma di rispetto prima
di tutto verso te stesso.
> "mi dispiace", sulle smancerie che si possono dire anche a voce
Effettivamente, se scrivi "Mi dispiace" in una lettera commerciale
allora è meglio non scrivere niente.....
> e poi cosa faresti, la lettera glie la manderesti per raccomandata?
email, questa sconosciuta...
> volta che ci hai parlato a che serve la lettera?
Rigiro la domanda : ma che ti costa non farla, è una forma di cortesia
che non costa nulla.
> presentarsi di persona dal titolare e dirglielo a voce lasciando stare
> le lettere, questo è imho quello che devi fare.
mi associo, o quantomeno direi che *prima* si fa l'incontro e ci si
saluta cortesemente magari davanti ad un caffè, e magari *dopo* si
manda la letterina con ringraziamenti formali ed eventualmente i
contatti per futuro riferimento...
bye!
> Ma non è vero che se sei consulente puoi smettere di andare al lavoro
> quando vuoi o chiudere un
> rapporto di lavoro di anni con un ciao, è una forma di rispetto prima di
> tutto verso te stesso.
se vogliamo essere precisi, una forma di rispetto verso te stesso sarebbe
formalizzare l'impegno se questo esiste de facto.
personalmente mai cesserei un rapporto di lavoro con un semplice ciao, ma
nemmeno concepirei un rapporto di lavoro che dura da anni senza nessun
tipo di formalizzazione.
non è diventando improvvisamente "formali" alle dimissioni che uno
dimostra di avere rispetto per se stesso, anzi.
>> "mi dispiace", sulle smancerie che si possono dire anche a voce
>
> Effettivamente, se scrivi "Mi dispiace" in una lettera commerciale
> allora è meglio non scrivere niente.....
ma anche "grazie per la fattiva collaborazione" o "è stato un piacere
lavorare con voi" non sono smancerie da lettera commerciale. o meglio,
sono frasi che si possono mettere a contorno nella lettera di dimissioni
laddove ti viene richiesta e fatto salvo la parte formale obbligatoria
(quella dove indichi la data effettiva di cessazione rapporto e i termini
di preavviso).
o al limite se stiamo parlando di una lettera di ringraziamento che si
ritiene opportuno inviare dopo aver comunicato le proprie decisioni.
>> volta che ci hai parlato a che serve la lettera?
>
> Rigiro la domanda : ma che ti costa non farla, è una forma di cortesia
> che non costa nulla.
se vedessi che è il caso di ringraziare lo farei (l'ho fatto), ma
comunicare la cessazione di una collaborazione per iscritto non lo trovo
proprio una forma di cortesia.
Non conosco il caso in oggetto, ma non è assolutamente necessario
nessun contratto per chi ha partita iva, anzi, averlo è spesso un
vincolo più per il fornitore che per il committente.
> comunicare la cessazione di una collaborazione per iscritto non lo trovo
> proprio una forma di cortesia.
L'email con ringraziamenti e riferimenti si manda dopo aver concordato
la chiusura del rapporto di collaborazione. Poi fate un po' come vi
pare, io un'email la manderei, ma non mi va neppure di discutere di
queste fesserie : tanto ognuno se la gioca come preferisce e raramente
accetta consigli.