Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Laurea durante il lavoro...qualcuno ci ha provato?

1,788 views
Skip to first unread message

L0mbaX

unread,
Jan 9, 2013, 5:39:40 AM1/9/13
to
Ciao a tutti,

a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
chi ha provato sulla sua pelle ;-)

Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando giᅵ
da circa 9 anni. Non c'ᅵ un motivo particolare ma si tratta di un
insieme di motivazioni:

- accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
informatica) e gli skill teorici
- avere il pezzo di carta
- sfida con me stesso


Il "grosso problema" ᅵ che al momento lavoro a tempo pieno (piᅵ che
pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
alcuna intenzione di lasciarlo.

Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun
modo rispetto a una laurea "on site", bisogna frequentare le lezioni
online e partecipare)...quindi potrebbe essere un buon compromesso.
Almeno risolve un po' di problemi logistici.

Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in
ingegneria informatica *per una persona che ha giᅵ un buon livello di
esperienza lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le
conoscenze specifiche andando avanti nel thread)

So che la domanda, messa giᅵ cosᅵ, non vuol dire niente :-D mi interessa
principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.

C'ᅵ qualcuno? :-)
Grazie
Ciao
Message has been deleted

Stefano

unread,
Jan 9, 2013, 6:11:12 AM1/9/13
to
L0mbaX ha spiegato il 09/01/2013 :
> Ciao a tutti,
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da chi ha
> provato sulla sua pelle ;-)
>
> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando già da
> circa 9 anni. Non c'è un motivo particolare ma si tratta di un insieme di
> motivazioni:
>
> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> informatica) e gli skill teorici
> - avere il pezzo di carta
> - sfida con me stesso
>
>
> Il "grosso problema" è che al momento lavoro a tempo pieno (più che
> pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho alcuna
> intenzione di lasciarlo.
>
> Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
> ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun modo
> rispetto a una laurea "on site", bisogna frequentare le lezioni online e
> partecipare)...quindi potrebbe essere un buon compromesso. Almeno risolve un
> po' di problemi logistici.
>
> Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in ingegneria
> informatica *per una persona che ha già un buon livello di esperienza
> lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le conoscenze
> specifiche andando avanti nel thread)
>
> So che la domanda, messa giù così, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.
>
> C'è qualcuno? :-)
> Grazie
> Ciao

Ciao,
mi sono iscritto tempo fa alla Laurea On Line del Politecnico di Milano
pur avendo famiglia ed un lavoro nel campo piuttosto impegnativo.
All'atto dell'iscrizione ho scelto il percorso che reputavo più in
linea con gli impegni familiari e lavorativi, ovvero quello da 30
crediti annui. Preventivamente all'iscrizione mi sono fatto valutare e
riconoscere alcuni esami sostenuti precedentemente in altro Corso di
Laurea.
I primi anni sono riuscito a sostenere tutti gli esami, poi purtroppo
ho dovuto prendermi due anni sabbatici per mancanza di tempo :)
In molti casi i docenti sono molto disponibili nel venire incontro agli
studenti lavoratori, alcuni di loro mi hanno concesso di sostenere
l'esame anche al di fuori delle date fissate. Una disponibilità minore
l'ho rilevata per materie non strettamente attinenti al Corso di Laurea
(almeno per ciò che considero di mio interesse :))
I corsi si seguono scaricando - in vari formati - il materiale delle
lezioni, settimanalmente vi sono anche delle sessioni online con il
docente. Vengono effettuate nel corso di alcuni week-end delle prove di
esame su parte del corso che contribuiscono poi in maniera più o meno
rilevante al voto dell'esame finale, dipende dal docente.
Gli esami finali sono in presenza, in dipendenza dal corso possono
essere prove scritte ed orali, solo scritte o solo orali.
Le prove vengono sostenute presso la sede di Como (raramente presso
quella di Milano), ultimamente le sessioni di esame erano divenute tre,
contro le due iniziali.
Ciao. Stefano.


L0mbaX

unread,
Jan 9, 2013, 6:12:51 AM1/9/13
to
Il 09/01/13 11:57, Unilᅵ ha scritto:

> Io l'ho fatto, ma non in ingegneria

E in cosa? :-)

> Lacrime e sangue

Mmmhhh...


> Non c'entra niente. Saprai 2 o 3 materie di tutte quelle del corso di
> laurea.
> Cosa sai di meccanica razionale? Calcolo numerico?

Un cazzo :-P

> Un consiglio? Non farlo, si vive una volta sola.

Confortante :-(
Ti va di raccontarmi qualcosa di piᅵ?
I problemi piᅵ grossi che hai riscontrato, qualche aneddoto...se poi la
laurea ti ᅵ servita a qualcosa. :-)

Fra

unread,
Jan 9, 2013, 6:21:11 AM1/9/13
to
Il giorno mercoledì 9 gennaio 2013 11:39:40 UTC+1, L0mbaX ha scritto:
> Ciao a tutti,
>
>
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
>
> chi ha provato sulla sua pelle ;-)
>

Ci ho provato (Scienze del Turismo) riciclando parecchi esami di quando ero studente. Risultato? Tre esami in due anni (e uno era informatica).

Ti servono due palle cosi'. Devi studiare in ogni fottuto momento libero che hai (tutte le sere, tutti i week end). Se hai le palle per farlo ce la fai sicuramente. Altrimenti è inutile.

PS: non so te, ma io al di fuori degli orari di lavoro devo anche studiare per certificazioni varie (che se va bene riesco a preparare per il 50% nell'orario lavorativo ma per il restante 50% nel mio tempo libero).

L0mbaX

unread,
Jan 9, 2013, 6:23:46 AM1/9/13
to
Il 09/01/13 12:11, Stefano ha scritto:

> Ciao,
> mi sono iscritto tempo fa alla Laurea On Line del Politecnico di Milano
> pur avendo famiglia ed un lavoro nel campo piuttosto impegnativo.
> All'atto dell'iscrizione ho scelto il percorso che reputavo piᅵ in linea
> con gli impegni familiari e lavorativi, ovvero quello da 30 crediti
> annui. Preventivamente all'iscrizione mi sono fatto valutare e
> riconoscere alcuni esami sostenuti precedentemente in altro Corso di
> Laurea.

Grazie mille, non saprei proprio che percorso scegliere, da un lato il
30 crediti ᅵ il piᅵ leggero, ma anche piᅵ costoso e lungo (per laurearsi
con la triennale ci vogliono 6 anni). D'altro canto non ho proprio idea
dell'impegno necessario.

Posso chiederti un po' piᅵ di dettagli? Quanto tempo dedicavi al lavoro
e quanto (e quando) allo studio?
Che rendimento avevi? (media)


> I primi anni sono riuscito a sostenere tutti gli esami, poi purtroppo ho
> dovuto prendermi due anni sabbatici per mancanza di tempo :)

E allora ti faccio un'altra domanda...da cosa ᅵ nata questa mancanza di
tempo? :-)

> In molti casi i docenti sono molto disponibili nel venire incontro agli
> studenti lavoratori, alcuni di loro mi hanno concesso di sostenere
> l'esame anche al di fuori delle date fissate. Una disponibilitᅵ minore
> l'ho rilevata per materie non strettamente attinenti al Corso di Laurea
> (almeno per ciᅵ che considero di mio interesse :))
> I corsi si seguono scaricando - in vari formati - il materiale delle
> lezioni, settimanalmente vi sono anche delle sessioni online con il
> docente. Vengono effettuate nel corso di alcuni week-end delle prove di
> esame su parte del corso che contribuiscono poi in maniera piᅵ o meno
> rilevante al voto dell'esame finale, dipende dal docente.
> Gli esami finali sono in presenza, in dipendenza dal corso possono
> essere prove scritte ed orali, solo scritte o solo orali.
> Le prove vengono sostenute presso la sede di Como (raramente presso
> quella di Milano), ultimamente le sessioni di esame erano divenute tre,
> contro le due iniziali.

Grazie per tutte le informazioni, alcune le avevo giᅵ trovate online,
altre sono sicuramente preziose.
Dato che la spesa ᅵ comunque consistente vorrei pensarci bene anche solo
prima di "provarci", quindi scusa se ho insistito con qualche domanda in
piᅵ ;-)

Michela

unread,
Jan 9, 2013, 7:05:50 AM1/9/13
to
Il giorno mercoledì 9 gennaio 2013 11:39:40 UTC+1, L0mbaX ha scritto:
Ciao!
Ti dico la mia esperienza sia come ex-studente sia come ex-insegnante universitario. Premetto che non so nulla di corsi online.
Io mi sono laureata in fisica, che sicuramente non è meno dura di ingegneria
informatica. Un caro amico e compagno di corso l'ha fatto mentre lavorava. C'è riuscito, ma: sicuramente possedeva capacità di studio, di concentrazione e di comprensione dei problemi superiore alla media, ha fatto uno sforzo incredibile, ha impiegato molto tempo. E, come diceva qualcuno, "lacrime e sangue"....
Io stessa per alcuni mesi ho lavorato come ricercatrice e contemporaneamente studiavo un master piuttosto duro: dimenticati di avere una vita, se vuoi ottenere qualche risultato.
Come insegnante "on site" sono sempre stata alquanto restia a dare agevolazioni agli studenti lavoratori come te (altro è il caso di chi accetta un qualsiasi lavoro pur di pagarsi gli studi) e i colleghi condividono questa linea di condotta. Si tratta di una scelta personale che implica grosse responsabilità, che una persona deve essere in grado di assumersi (lo so, sono politically incorrect).
Qualunque cosa tu decida, in bocca al lupo!
Michela






Stefano

unread,
Jan 9, 2013, 7:13:12 AM1/9/13
to
L0mbaX ha usato la sua tastiera per scrivere :
> Il 09/01/13 12:11, Stefano ha scritto:
>


> Grazie mille, non saprei proprio che percorso scegliere, da un lato il 30
> crediti è il più leggero, ma anche più costoso e lungo (per laurearsi con la
> triennale ci vogliono 6 anni). D'altro canto non ho proprio idea dell'impegno
> necessario.
>
> Posso chiederti un po' più di dettagli? Quanto tempo dedicavi al lavoro e
> quanto (e quando) allo studio?
> Che rendimento avevi? (media)

Mediamente dedicavo due ore al giorno (quando potevo) allo studio, per
questioni lavorative non ho mai potuto partecipare alle sessioni
online.
Il lavoro mi occupava circa 10 ore al giorno, poi c'era la famiglia.
La mia media era del 25.8 circa, ho trovato utile utilizzare il metodo
Cornell per lo studio.
La fase stancante erano i week-end con le prove online che spesso si
accavallavano. Ricordo che l'esame di Analisi 2 doveva venire redatto
in Word, utilizzando l'editor di equazioni e questo portava via diverso
tempo.

>
>> I primi anni sono riuscito a sostenere tutti gli esami, poi purtroppo ho
>> dovuto prendermi due anni sabbatici per mancanza di tempo :)
>
> E allora ti faccio un'altra domanda...da cosa è nata questa mancanza di
> tempo? :-)
>

Dal fatto che la ditta per la quale lavoravo è entrata in crisi ed io,
in qualità di consulente, ho dovuto cercare altrove...
Inoltre, come dicevi, il costo è abbastanza elevato anche se dipende
dal reddito personale.

>
> Grazie per tutte le informazioni, alcune le avevo già trovate online, altre
> sono sicuramente preziose.
> Dato che la spesa è comunque consistente vorrei pensarci bene anche solo
> prima di "provarci", quindi scusa se ho insistito con qualche domanda in più
> ;-)

In ogni caso, lo consiglierei comunque (ovviamente se tempo e
disponibilità economica lo consentono). Alcuni esami si sono rivelati
utili ed interessanti, consentendomi di approfondire argomenti che mai
avrei considerato (o considerato in parte) per carenza di tempo.
Particolarmente gli esami di Intelligenza artificiale, Informatica 3,
Basi di Dati ed Interazione Uomo-Macchina.


Message has been deleted

Solon Aquila

unread,
Jan 9, 2013, 8:13:57 AM1/9/13
to
on 09/01/2013, L0mbaX supposed :

> Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in ingegneria
> informatica *per una persona che ha giᅵ un buon livello di esperienza
> lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le conoscenze
> specifiche andando avanti nel thread)
>
> So che la domanda, messa giᅵ cosᅵ, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.
>
> C'ᅵ qualcuno? :-)

come gia' scritto in passato, l'ho fatto per un paio di anni

dipende dalla tua eta', dalla tua situazione familiare e dalla forza di
volonta', perche' se vuoi fare le cose seriamente ti devi scordare
qualunque vita sociale e qualunque svago: studiare all'universita' e' a
tutti gli effetti un secondo lavoro, a tempo pieno

ti consiglierei informatica piu' che ingegneria informatica: a
ingegneria ti troveresti a sbattere la testa su un sacco di materie
relativamente difficili delle quali potrebbe interessarti ben poco

--
We are the music makers,
And we are the dreamers of dreams


mamboo

unread,
Jan 9, 2013, 8:26:14 AM1/9/13
to
> Ciao a tutti,
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
> chi ha provato sulla sua pelle ;-)

fatto in Economia. Alcune cose molto utili e interessanti. Altre materie
sono pure perdite di tempo... spesso insegnate da incapaci e svogliati.

NON PERDERCI TEMPO: consulta i programmi di studio, guarda quel che
ritieni utile o interessante e studialo.

se vai a cercare lavoro a 40 anni valuteranno piᅵ l'esperienza che il
titolo di studio (salvo che non vuoi far carriera in specifici settori).

Io l'ho fatto e son contento... ma non lo rifarei: goditi la vita,
impara a coltivare l'orto... ᅵ molto meglio!

Quasimodo

unread,
Jan 9, 2013, 10:01:06 AM1/9/13
to
Il 09/01/2013 11.39, L0mbaX ha scritto:
> Ciao a tutti,
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
> chi ha provato sulla sua pelle ;-)
>
> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando già
> da circa 9 anni. Non c'è un motivo particolare ma si tratta di un
> insieme di motivazioni:
>
> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> informatica) e gli skill teorici
> - avere il pezzo di carta
> - sfida con me stesso
>
>
> Il "grosso problema" è che al momento lavoro a tempo pieno (più che
> pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
> alcuna intenzione di lasciarlo.
>
> Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
> ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun
> modo rispetto a una laurea "on site", bisogna frequentare le lezioni
> online e partecipare)...quindi potrebbe essere un buon compromesso.
> Almeno risolve un po' di problemi logistici.
>
> Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in
> ingegneria informatica *per una persona che ha già un buon livello di
> esperienza lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le
> conoscenze specifiche andando avanti nel thread)
>
> So che la domanda, messa giù così, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.
>
> C'è qualcuno? :-)
> Grazie
> Ciao

Io ho ancora attivo (ma non pago le tasse da 6 anni buoni) il piano di
studi per Ing.Inf. al PoliTO, versione "NET.T.UN.O" (Corsi a Distanza).
Mi sono iscritto a 34 anni, in un momento di "scarso lavoro".
In 3 anni ho dato forse 10 esami (media del 24). Poi:
- nel 1999 ho iniziato un lavoro come free-lance per conto di
un'azienda, lavoro che si è concluso nel 2005 quando l'azienda è stata
definitivamente assorbita da una multinazionale che l'ha quindi chiusa.
Dal 1999 al 2004 non ho dato un'esame, visto che il 90% del lavoro era
all'estero.
- nel 2003 mi sono fidanzato e dal 2008 ho pure un'erede.
- nel frattempo il governo ha cambiato 2 volte l'università, il PoliTO
ha chiuso tutti i corsi a distanza, ha chiuso la sede di Alessandria
dove ero iscritto, ed io mi sono trasferito a Bologna... dove i corsi a
distanza non ci sono, dovrei frequentare (ingegneria sta a 500m da casa
mia)... ma ho un figlio demonio, pochi soldi... ed il traguardo dei 50
anni si avvicina!

In conclusione: cerca i video delle lezioni (si trovano su Torrent/Mulo,
sul canale RaiScuola o su TiVuSat), scegliti gli argomenti e se ti va
studia per tuo diletto personale.

my 2 cents.


kojak

unread,
Jan 9, 2013, 10:06:16 AM1/9/13
to
Il giorno mercoledì 9 gennaio 2013 16:01:06 UTC+1, Quasimodo ha scritto:
>
>
> ed io mi sono trasferito a Bologna... dove i corsi a
> distanza non ci sono, dovrei frequentare (ingegneria sta a 500m da casa
> mia)...
>


vivi in centro a Bologna?

Quasimodo

unread,
Jan 9, 2013, 10:41:17 AM1/9/13
to
No, ma adesso Ingegneria è parte in viale del Risorgimento, parte in via
Terracini.
Io sono a 500m dalla sede di via Terracini. L'altra sede non è comunque
lontana...


kojak

unread,
Jan 9, 2013, 11:12:39 AM1/9/13
to
Il giorno mercoledì 9 gennaio 2013 16:41:17 UTC+1, Quasimodo ha scritto:
>
>
> > vivi in centro a Bologna?
>
>
> No, ma adesso Ingegneria è parte in viale del Risorgimento, parte in via
> Terracini.
> Io sono a 500m dalla sede di via Terracini. L'altra sede non è comunque
> lontana...



be', stai a Bologna. Era questo che mi interessava sapere.
Io ho studiato a Bologna, ed è davvero una bella città.
Ne ho nostalgia, e infatti tutti gli anni cerco di andarci
a passare qualche giorno, nel rispetto dei miei impegni di
lavoro.
Secondo te a Bologna com'è il mercato dei programmatori
java?

Quasimodo

unread,
Jan 9, 2013, 11:34:37 AM1/9/13
to
Mah, su Jobrapido ci sono molte richieste, ma non è che ci sia sta gran
corsa a cacciare fuori la pilla per avere il miglior programmatore su
piazza...


Adam Atkinson

unread,
Jan 9, 2013, 12:20:24 PM1/9/13
to
On Jan 9, 10:39 am, L0mbaX <l0mbaxNOS...@email.it> wrote:

> Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in
> ingegneria informatica *per una persona che ha già un buon livello di
> esperienza lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le
> conoscenze specifiche andando avanti nel thread)
>
> So che la domanda, messa giù così, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.

Una laurea in ingengeria informatica non lo so ma ho fatto un master
in matematica
mentre lavoravo a tempo pieno. Ho messo 4 anni a farlo. Questo con
http://www.open.ac.uk/ - ma vedo che i costi sono aumentati moltissimo.

AleTV

unread,
Jan 9, 2013, 2:21:50 PM1/9/13
to
"Adam Atkinson" ha scritto nel messaggio
news:f9a00b15-7fea-457f...@a15g2000vbf.googlegroups.com...

> Una laurea in ingengeria informatica non lo so ma ho fatto un master
> in matematica
>

Curiosità, ma il master in matematica in che consiste?

Adam Atkinson

unread,
Jan 9, 2013, 2:59:20 PM1/9/13
to
On Jan 9, 7:21 pm, "AleTV" <sti...@libbero.it> wrote:
> "Adam Atkinson" ha scritto nel messaggionews:f9a00b15-7fea-457f...@a15g2000vbf.googlegroups.com...
>
> > Una laurea in ingengeria informatica non lo so ma ho fatto un master
> > in matematica
>
> Curiosità, ma il master in matematica in che consiste?

Indubbiamente dipendera' da dove lo fai. E per quello che so
ci sono due tipi fondamentalmente diversi, MPhil (ricerca, cioe'
tesi e basta) e MSc (corsi, magari anche con una tesi). Il mio
era MSc.

Il mio e' descritto qui:

http://www3.open.ac.uk/study/postgraduate/qualification/f04.htm

il master di un'universita' vicina a casa mia e':

http://www.sussex.ac.uk/study/pg/2013/taught/1665/27643#tabs-2

ma cercando sui siti di altre universita' troverai cose ben diverse,
fra cui il
temibile http://www.maths.cam.ac.uk/postgrad/mathiii/

Solitamente devi fare un certo numero di corsi (nel mio caso, sei),
scelti
da un elenco di corsi offerti.

Spesso puoi o devi fare anche una tesi. (Quando ho cominciato il mio
la tesi non
era nemmeno possibile, ma e' diventata possibile nel mio quarto e
ultimo anno. Poi
e' diventata obbligatoria.)

Visto che il mio non era a tempo pieno ho cominciato con il corso che
consigliavano
alle matricole, poi ho fatto il corso che mi aveva spinto ad
iscrivermi (teoria dei codici),
e poi ho guardato i libri di testo degli altri corsi per decidere cosa
fare dopo.

Ho scelto "Equazioni Differenziali Ordinarie Non-Lineari" e "Teoria
dell'Approssimazione"
per l'ultimo anno per il motivo abbastanza meschino che gli altri
corsi sembravano
anche peggiori ma devo dire che ho trovato entrambi abbastanza
interessanti e utili.

Perfino il corso che e' andato peggio, l'analisi funzionale, mi e'
stato utile
dopo per il corso di teoria dell'approssimazione e anche se ho capito
troppo
poco dell'analisi funzionale, alcuni dei concetti e la terminologia mi
sono
stati utili in altre occasioni. Il corso piu' deludente e' stato forse
quello per matricole, la geometria frattale. Ho fatto anche il primo
dei due
corsi di teoria dei numeri per qualche motivo.

Mi sarebbe piaciuto fare un corso sui processi stocastici o sui giochi
combinatori
(o combinatorici? su Google trovo tutti e due i termini) ma non
esistevano alla OU.

Non credo di essere in grado di fare "Part III" a Cambridge. Guardando
gli appunti dei corsi Part III sugli argomenti che conosco megio
(probabilita',
teoria dei codici) quasi quasi credo di poter essere in grado di fare
_qualcosa_
al livello part III, ma 8-9 di quei corsi in un anno? Oltre le mie
capacita'.

Comunque, essenzialmente ho fatto un corso di teoria dei codici, poi
altre 5 cose
necessarie per avere un master, ma alla fine anche le altre 5 cose mi
sono piaciute
abbastanza.

Marcoxxx

unread,
Jan 9, 2013, 3:34:39 PM1/9/13
to
Stefano ha scritto:

> L0mbaX ha usato la sua tastiera per scrivere :
> > Il 09/01/13 12:11, Stefano ha scritto:
> >



> Mediamente dedicavo due ore al giorno (quando potevo) allo studio, per
> questioni lavorative non ho mai potuto partecipare alle sessioni
> online.
> Il lavoro mi occupava circa 10 ore al giorno, poi c'era la famiglia.
> La mia media era del 25.8 circa, ho trovato utile utilizzare il metodo
> Cornell per lo studio.
> La fase stancante erano i week-end con le prove online che spesso si
> accavallavano. Ricordo che l'esame di Analisi 2 doveva venire redatto
> in Word, utilizzando l'editor di equazioni e questo portava via diverso
> tempo.

Scusa, ma tu sei riuscito a laurearti studiando 2 ore/giorno ?
Posso chiederti quanti anni hai impiegato ?

Chiedo perche' sinceramente quando mi sono laureato io (prima di iniziare
a lavorare) studiavo fra le 6 e le 8 ore/giorno (*oltre* a quelle dedicate
a seguire le lezioni [non tutte, ovviamente, visto che c'erano circa 40
ore di lezione/settimana]), spesso studiando anche sabato e domenica. Ho
impiegato ben piu' dei 5 anni teorici E alla fine la mia media non e' che
fosse molto piu' alta della tua (ero tra il 27 e il 27.5).

Cioe', per quanto mi riguarda, durante il periodo universitario il
dimenticarsi ogni tipo di vita sociale e svago (come diceva qualcuno in
altro post) e' valso anche studiando senza lavorare (probabilmente, tra
gli anni in cui sono stato iscritto all'universita', quello in cui ho
avuto piu' vita sociale e' quando ho fatto il militare [sono
sufficientemente vecchio da appartenere alla categoria di quelli che
dovevano fare obbligatoriamente il militare]: figurati il resto).

Ciao,
Marco.

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Marcoxxx

unread,
Jan 9, 2013, 3:42:09 PM1/9/13
to
Unil� ha scritto:

> Non c'entra niente. Saprai 2 o 3 materie di tutte quelle del corso di
> laurea.
> Cosa sai di meccanica razionale? Calcolo numerico?

Meccanica razionale gia' ai miei tempi a ing. informatica non si faceva
piu'.
O meglio, io l'ho fatto (*) (e' l'unico esame di tutti i 5 anni nel quale
ho preso 30 e Lode), ma quando poi mi sono laureato, l'ordinamento era
cambiato e tale esame non c'era piu', pero' ti "abbonavano" due esami
semestrali se lo avevi fatto (uno era proprio calcolo numerico che io
avevo fatto, ma quando ho cambiato ateneo l'a avevo perso. L'ho recuperato
solo graze a questo "sotterfugio". L'altro semestrale abbonato non lo
ricordo. Mi pare fisica tecnica ma non ne sono sicuro).

Ora non so se hanno reintrodotto l'esame di meccanica razionale per gli
ingegneri informatici ma mi sembrerebbe strano.

Ciao,
Marco

PS: (*) quando ho fatto io i primi anni, c'era ancora l'esame di scienza
delle costruzioni, anche per gli ingegneri informatici. Pero' almeno
quello lo hanno tolto prima che lo facessi.
Message has been deleted

Stefano

unread,
Jan 9, 2013, 4:10:26 PM1/9/13
to
Scriveva Marcoxxx mercoledᅵ, 09/01/2013:

>
> Scusa, ma tu sei riuscito a laurearti studiando 2 ore/giorno ?
> Posso chiederti quanti anni hai impiegato ?
>

Non sono riuscito a laurearmi, ho preso due (che credo diverranno di
piᅵ) anni sabbatici per mancanza di tempo. Onestamente non riuscivo a
gestire studio, lavoro e famiglia. All'inizio riuscivo a sostenere
tre-quattro esami all'anno poi ho dovuto ridurre.

> Chiedo perche' sinceramente quando mi sono laureato io (prima di iniziare
> a lavorare) studiavo fra le 6 e le 8 ore/giorno (*oltre* a quelle dedicate
> a seguire le lezioni [non tutte, ovviamente, visto che c'erano circa 40
> ore di lezione/settimana]), spesso studiando anche sabato e domenica. Ho
> impiegato ben piu' dei 5 anni teorici E alla fine la mia media non e' che
> fosse molto piu' alta della tua (ero tra il 27 e il 27.5).
>

Ho avuto la fortuna di aver sostenuto in passato all'universitᅵ alcuni
esami similari (Analisi 1, Geometria, Fisica 1 e 2) e questo mi ha
agevolato in qualche modo. Inoltre debbo dire di aver trovato docenti
assolutamente alla mano e comprensivi (contrariamente a quanto
riscontrato in esperienze pregresse). Ne ho spesso approfittato per
ottenere chiarimenti.

> Cioe', per quanto mi riguarda, durante il periodo universitario il
> dimenticarsi ogni tipo di vita sociale e svago (come diceva qualcuno in
> altro post) e' valso anche studiando senza lavorare (probabilmente, tra
> gli anni in cui sono stato iscritto all'universita', quello in cui ho
> avuto piu' vita sociale e' quando ho fatto il militare [sono
> sufficientemente vecchio da appartenere alla categoria di quelli che
> dovevano fare obbligatoriamente il militare]: figurati il resto).

Vero, appartengo anch'io alla tua generazione, anno piᅵ, anno meno e
condivido quanto dici. Perᅵ alla mia etᅵ non credo faccia molta
differenza il possesso o meno di una laurea (ai fini dell'introduzione
nel mondo del lavoro). Ho studiato anche per il piacere di approfondire
argomenti di interesse e coerenti con il mio lavoro, scegliendo
opportunamente gli esami da sostenere. Lo faccio abitualmente per
rimanere aggiornato ed il conseguimento della laurea mi forniva una
motivazione in piᅵ.

>
> Ciao,
> Marco.

Ciao. Stefano.


Marcoxxx

unread,
Jan 9, 2013, 6:44:06 PM1/9/13
to
Unil� ha scritto:

> Il 09/01/13 21.34, Marcoxxx ha scritto:


> > Chiedo perche' sinceramente quando mi sono laureato io (prima di iniziare
> > a lavorare) studiavo fra le 6 e le 8 ore/giorno (*oltre* a quelle dedicate
> > a seguire le lezioni [non tutte, ovviamente, visto che c'erano circa 40
> > ore di lezione/settimana]), spesso studiando anche sabato e domenica.

> Ma quando studiavi "macinavi" a tutto gas oppure cominciavi e dopo 20
> minuti pensavi gi� ad altro? Insomma, riuscivi a mantenere la
> concentrazione o ti distraevi?

Ovviamente, dipende dalla giornata e da quello che dovevo fare.

Spesso capitava che quando iniziavo a studiare una materia nuova,
magari all'inizio capivo poco o niente di quello che stavo leggendo,
specialmente per quelle materie per le quali non avevo seguito le lezioni
(visto che seguire lezioni per 40 ore/settimana era del tutto
improponibile, almeno per me, alcuni esami ho dovuto per forza farli senza
aver seguito lezioni, o comunque seguendo le lezioni solo nel periodo in
cui preparavo l'esame).

E quindi dovevo "forzarmi" per rimanere concentrato su cose che capivo
poco, per cui magari qualche momento di distrazione era inevitabile
("forzarsi" per 8 ore e' abbastanza complicato, anche se cercavo comunque
di farlo).

Invece quando ero in prossimita' di un esame e quindi le cose
sostanzialmente le sapevo gia' e dovevo solo ripeterle per la
n-miliardesima volta per fissarle in memoria, in genere riuscivo a stare
abbastanza concentrato su quello che dovevo fare anche per tempi molto
lunghi.

ispas

unread,
Jan 10, 2013, 3:08:06 AM1/10/13
to
On 9 Gen, 16:01, Quasimodo <lavoro.togl...@ajquaglia.it> wrote:
> In conclusione: cerca i video delle lezioni (si trovano su Torrent/Mulo,
> sul canale RaiScuola o su TiVuSat), scegliti gli argomenti e se ti va
> studia per tuo diletto personale.

Lo studio personale non è la stessa cosa, non hai lo stimolo a
studiare quello che non ti piace (ed in un intero corso di laurea
qualcosa che non ti piace, ma in realtà è utile, c'è sempre).

Quasimodo

unread,
Jan 10, 2013, 3:27:32 AM1/10/13
to
Sono d'accordo, ma considera quello che dice l'OP :
[cit]
Il "grosso problema" è che al momento lavoro a tempo pieno (più che
pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
alcuna intenzione di lasciarlo.
[/cit]
e che è interessato ai corsi del PoliMI, che credo sia simile al PoliTO;
ai miei tempi ci facevamo un mazzo così, ho ancora la fotocopia di un
testo di matematica (testo extra consigliato dal docente => all'esame ve
lo chiedo) con teoria ed esercizi sulle trasformate di Fourier e di
Laplace che avrei dovuto studiare...
Il tizio che adesso è seduto sulla scrivania di fronte a me, che ha la
laurea di 1o e 2o livello in ing.inf. credo neppure sappia cosa sono.

Attualmente alla sera crollo sul divano in stato di morte apparente, e
non è che lavoro a spaccare pietre...

Quindi, secondo me, dovrebbe prima "provare", poi se vede che ci riesce
si iscrive ed almeno non butta i soldi...

Message has been deleted

ispas

unread,
Jan 10, 2013, 4:25:10 AM1/10/13
to
On 10 Gen, 09:27, Quasimodo <lavoro.togl...@ajquaglia.it> wrote:
> Sono d'accordo, ma considera quello che dice l'OP :
> [cit]
> Il "grosso problema" è che al momento lavoro a tempo pieno (più che
> pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
> alcuna intenzione di lasciarlo.
> [/cit]
> e che è interessato ai corsi del PoliMI, che credo sia simile al PoliTO;
> ai miei tempi ci facevamo un mazzo così, ho ancora la fotocopia di un
> testo di matematica (testo extra consigliato dal docente => all'esame ve
> lo chiedo) con teoria ed esercizi sulle trasformate di Fourier e di
> Laplace che avrei dovuto studiare...
> Il tizio che adesso è seduto sulla scrivania di fronte a me, che ha la
> laurea di 1o e 2o livello in ing.inf. credo neppure sappia cosa sono.
>
> Attualmente alla sera crollo sul divano in stato di morte apparente, e
> non è che lavoro a spaccare pietre...
>
> Quindi, secondo me, dovrebbe prima "provare", poi se vede che ci riesce
> si iscrive ed almeno non butta i soldi...

Sicuramente se studi lavorando devi fare sforzo doppio. Però non credo
che la cosa migliore sia costruirsi un piano di studi su misura dei
propri gusti, ammesso che sia possibile.
Come giustamente dici, la valutazione va fatta in rapporto ai propri
obiettivi, budget, tempo ed energia disponibili, ma dell'intero
"pacchetto-laurea" di tot esami. Meglio rinunciare che accroccare un
insieme di studi piacevoli ma inutili. Ad esempio analisi matematica
può essere molto astratta ed indigesta per coloro a cui piace
l'informatica molto pratica, diciamo così. Ma è una base
irrinunciabile per i relativi studi, credo non ci siano dubbi in
merito.

Adam Atkinson

unread,
Jan 10, 2013, 4:35:39 AM1/10/13
to
On Jan 10, 9:25 am, ispas <gid...@interfree.it> wrote:

> Sicuramente se studi lavorando devi fare sforzo doppio. Però non credo
> che la cosa migliore sia costruirsi un piano di studi su misura dei
> propri gusti, ammesso che sia possibile.

Solitamente non ci sono corsi obbligatori e poi corsi che non lo sono
ma che sono propedeutici
per altri corsi che magari vorrai fare? Quindi per fare quello che
vuoi fare verso la fine il piano di
studi per i primi anni si organizza (in gran parte) da solo.

ispas

unread,
Jan 10, 2013, 5:01:35 AM1/10/13
to
On 10 Gen, 10:35, Adam Atkinson <gh...@mistral.co.uk> wrote:
> Solitamente non ci sono corsi obbligatori e poi corsi che non lo sono
> ma che sono propedeutici
> per altri corsi che magari vorrai fare? Quindi per fare quello che
> vuoi fare verso la fine il piano di
> studi per i primi anni si organizza (in gran parte) da solo.

Vuoi dire che ci sono corsi obbligatori? In Italia una volta era
certamente così, e penso lo sia tuttora.
Ai miei tempi (30 anni fa) c'era comunque un piano di studi standard,
quindi c'erano corsi consigliati. Ed il piano individuale doveva
essere comunque approvato.
In ogni caso penso che non sia una cosa tanto buona sfruttare ongi
minima possibilità per piazzare solo i corsi che piacciono (tra
l'altro uno può pure scoprire che una materia dal nome orrendo gli
piace molto, magari per la bravura dell'insegnante).

askaholik

unread,
Jan 10, 2013, 9:25:38 AM1/10/13
to
On Jan 9, 9:39 pm, L0mbaX <l0mbaxNOS...@email.it> wrote:

> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando già
> da circa 9 anni. Non c'è un motivo particolare ma si tratta di un
> insieme di motivazioni: [...]

thread molto interessante!
Studiare e lavorare e' tosta ma si puo' fare, dipende da quanti anni
hai, da quanto tempo libero vuoi avere, da quanto pesante e' il corso
che scegli! Studiare dopo 9 anni di lavoro e' mooolto difficile,
perche' studiare significa metterti in discussione, ma mettersi sul
serio in discussione. Mettersi in discussione dopo 9 anni di lavoro
non e' impresa facile, per nulla.


> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> informatica) e gli skill teorici

http://ocw.mit.edu/index.htm

> - avere il pezzo di carta

carta bianca?
http://www.youtube.com/watch?v=Hfok12pL3bw

> - sfida con me stesso

questo e' l'unica motivazione che ti puo' fare iniziare e far finire
per bene l'impresa.

> Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
> ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun
[...]

sarebbe bello se fosse possibile fare esami qui e li' anzicche'
prendere una laurea. Credo sia possibile, ma non ne conosco

> So che la domanda, messa giù così, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.
> C'è qualcuno? :-)

tranne i primi due anni d'universita' & salvo varie borse di studio,
ho sempre studiato e lavorato per mantenermi ;-) IMHO non e' questo il
problema, il problema e' che e' tosto mettersi sui libri a una certa
eta' dopo tanti anni di non studio.

cpascoshi

unread,
Jan 10, 2013, 11:52:58 AM1/10/13
to
On Jan 9, 11:39 am, L0mbaX <l0mbaxNOS...@email.it> wrote:
> Ciao a tutti,
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
> chi ha provato sulla sua pelle ;-)
>
> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando già
> da circa 9 anni. Non c'è un motivo particolare ma si tratta di un
> insieme di motivazioni:
>
> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> informatica) e gli skill teorici
> - avere il pezzo di carta
> - sfida con me stesso
>
> Il "grosso problema" è che al momento lavoro a tempo pieno (più che
> pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
> alcuna intenzione di lasciarlo.
>
> Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
> ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun
> modo rispetto a una laurea "on site", bisogna frequentare le lezioni
> online e partecipare)...quindi potrebbe essere un buon compromesso.
> Almeno risolve un po' di problemi logistici.
>
> Volevo capire che genere di impegno richiede un corso di laurea in
> ingegneria informatica *per una persona che ha già un buon livello di
> esperienza lavorativa* (lavoro da 9 anni, poi possiamo "esplodere" le
> conoscenze specifiche andando avanti nel thread)
>
> So che la domanda, messa giù così, non vuol dire niente :-D mi interessa
> principalmente confrontarmi con chi ci ha provato.
>
> C'è qualcuno? :-)
> Grazie
> Ciao

Anche se non ho vissuto questo specifico tipo d'esperienza, mi farebbe
piacere consigliarti come posso.

Anzitutto, fai bene chiarezza sulle motivazioni che riporti. Se
l'avere "il pezzo di carta" (il titolo di "ing.", nella fattispecie) è
effettivamente secondario e quello che per te conta davvero è imparare
e conoscere, ti consiglio di valutare bene la scelta della facoltà/
piano di studi. Quanta informatica e quanto "altro" desideri davvero
apprendere? Sul piano di studi standard del Polimi su http://www.laureaonline.polimi.it
avrei diverse (in parte generali, in parte personalissime)
considerazioni da fare - così come lo vedo onestamente mi entusiasma
ben poco. Se può tornarti utile dettaglio anche fino al singolo
insegnamento, e mi piacerebbe sapere che idea ti sei fatto tu in
autonomia leggendo i programmi di studio e se hai domande al riguardo.

Sull'esperienza. A meno che tu non sia come me, che non ho mai smesso
di studiare... da quando ho smesso di studiare formalmente ;) (anzi,
ho rincarato la dose a volerla dire proprio tutta!), ti dico che
questi nove anni sono (molto probabilmente) anni in cui hai perso
contatto con una serie di cose: capacità di studiare, matematica,
logica e formalismi, l'attitudine nel mettersi alla prova con tests/
quiz ed esami, lettura ed analisi critica di testi scentifici (ben
divero da studio e consultazione di manualistica tecnica), etc. Sia
che tu t'iscriva ad un corso di laurea, sia che tu decida di fare da
autodidatta dovrai recuperarle e sarà faticoso. Te lo ricordo così,
con fare positivo perchè prima (ri)cominci e meglio è :)

In ultimo, il mio personalissimo parere derivante dalle mie esperienze
e da quelle di colleghi e conoscenti che ho visto studiare mentre
lavoravano: non ne vale quasi mai la pena. L'università di grandioso
ha che la frequenti e la vivi - affrontarla in solitaria può avere il
suo perchè per qualcuno ma in realtà ritengo che, senza la componente
sociale come contropartita, lo sforzo (da lavoratore, poi) non valga
il gioco. Io stesso, benchè non avrei il minimo problema con lo studio
come ti dicevo prima, ho accantonato l'idea di una seconda laurea
(indirizzo in cognitive sciences) da prendere come lavoratore perchè
senza frequentare i laboratori e le persone, resterebbe solo la
questione nozionistica, il programma di studi insomma. E dato che non
mi serve il titolo in se, mi sono organizzato da autodidatta: senza
fretta (perchè ho necessità di continuare a studiare anche altro per
lavoro e interessi personali), ho già affrontato l'equivalente di 4-5
insegnamenti da top university, esami compresi per la cronaca. Se hai
già provato a buttar giù un piano di studio da autodidatta ma hai dei
dubbi al riguardo, chiedi pure.

In extremis, il miglior consiglio possibile di sempre: comincia
subito!. Sul sito del Polimi di cui sopra trovi il CorsoZero, con un
test di matematica di base, e un link fino a
http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/come-prepararsi-al-tol/
che mi pare essere un'ottima risorsa per rivedere un pò di matematica
di partenza.

cpascoshi

unread,
Jan 10, 2013, 12:29:16 PM1/10/13
to
On Jan 9, 8:59 pm, Adam Atkinson <gh...@mistral.co.uk> wrote:
> On Jan 9, 7:21 pm, "AleTV" <sti...@libbero.it> wrote:
>
> > "Adam Atkinson" ha scritto nel messaggionews:f9a00b15-7fea-457f...@a15g2000vbf.googlegroups.com...
>
> > > Una laurea in ingengeria informatica non lo so ma ho fatto un master
> > > in matematica
>
> > Curiosità, ma il master in matematica in che consiste?
>
> Indubbiamente dipendera' da dove lo fai. E per quello che so
> ci sono due tipi fondamentalmente diversi, MPhil (ricerca, cioe'
> tesi e basta) e MSc (corsi, magari anche con una tesi). Il mio
> era MSc.
>
> Il mio e' descritto qui:
>
> http://www3.open.ac.uk/study/postgraduate/qualification/f04.htm

Non ho mai capito perchè diversi colleghi che ho avuto parlassero con
sufficienza della open univ., io trovo il loro modo di proporre lo
studio della matematica interessante - soprattutto le parti
introduttive. Forse un pò troppo spesso, i (soli) ranking nazionali/
internazionali fanno formare opinioni affrettate...

> il master di un'universita' vicina a casa mia e':
>
> http://www.sussex.ac.uk/study/pg/2013/taught/1665/27643#tabs-2
>
> ma cercando sui siti di altre universita' troverai cose ben diverse,
> fra cui il
> temibilehttp://www.maths.cam.ac.uk/postgrad/mathiii/

Temibile è il termine corretto davvero. Hai mai dato un'occhiata ai
programmi del dipartimento di matematica di Caltech? Penso che a quel
livello non si possa più parlare di istruzione, piuttosto di violenza
psicologica :)
Com'è il Maddox? Tempo fa ho guardato il Rudin ma dopo poco il libro
si è animato e mi ha picchiato abbastanza duramente (l'analisi non è
il mio forte davvero).

> Mi sarebbe piaciuto fare un corso sui processi stocastici o sui giochi
> combinatori
> (o combinatorici? su Google trovo tutti e due i termini) ma non
> esistevano alla OU.

Sentito più spesso usare combinatori.

> Non credo di essere in grado di fare "Part III" a Cambridge. Guardando
> gli appunti dei corsi Part III sugli argomenti che conosco megio
> (probabilita',
> teoria dei codici) quasi quasi credo di poter essere in grado di fare
> _qualcosa_
> al livello part III, ma 8-9 di quei corsi in un anno? Oltre le mie
> capacita'.

Penso anche io che in generale la quantità media di argomenti
simultanei che vengono presentati nei corsi di cam è al limite del
fattibile. Ho avuto diversi colleghi usciti dal Computer Laboratory e
non mi ha mai meravigliato più di tanto come facessero autentico
juggling tra una montagna di progetti senza battere ciglio.

infradito

unread,
Jan 10, 2013, 12:41:41 PM1/10/13
to
Il 10/01/2013 17:52, cpascoshi ha scritto:
> http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/come-prepararsi-al-tol/

Fico, mi piacciono i test.

prendo questo ;
http://www.poliorientami.polimi.it/uploads/medi/politest_MATEMATICA.pdf

Il quarto esercizio (di aritmetica) per me e' sbajato. O mi sbajo io?

cpascoshi

unread,
Jan 10, 2013, 12:48:39 PM1/10/13
to
On Jan 10, 3:25 pm, askaholik <askaho...@gmail.com> wrote:
> http://ocw.mit.edu/index.htm

'spetta che apriamo un thread su MOOC e affini.

> sarebbe bello se fosse possibile fare esami qui e li' anzicche'
> prendere una laurea. Credo sia possibile, ma non ne conosco

qui
https://www.cs.ox.ac.uk/softeng/courses/subjects.html
se ricordo bene si può "acquistare" la partecipazione anche a moduli -
idea un pò venale, certo, ma se hai il datore di lavoro che ti
finanzia un n moduli trovo sia un'idea fantastica.
Message has been deleted

infradito

unread,
Jan 10, 2013, 1:08:54 PM1/10/13
to
Il 10/01/2013 19:01, Unil� ha scritto:
> Non lo dico per cattiveria ma perche' SO cosa significa ingegneria
> (nello specifico a Pisa).
>...

Immagino che pero' parli del vecchio ordinamento. Ho dei ricordi che
mettono i brividi (ing. inf. a pisa).

Adam Atkinson

unread,
Jan 10, 2013, 1:22:55 PM1/10/13
to
On Jan 10, 5:29 pm, cpascoshi <cpasco...@gmail.com> wrote:

> Non ho mai capito perchè diversi colleghi che ho avuto parlassero con
> sufficienza della open univ., io trovo il loro modo di proporre lo
> studio della matematica interessante - soprattutto le parti
> introduttive. Forse un pò troppo spesso, i (soli) ranking nazionali/
> internazionali fanno formare opinioni affrettate...

Lavorando a tempo pieno la OU mi sembrava essenzialmente l'unica
scelta.

> > il
> > temibile http://www.maths.cam.ac.uk/postgrad/mathiii/
>
> Temibile è il termine corretto davvero. Hai mai dato un'occhiata ai
> programmi del dipartimento di matematica di Caltech? Penso che a quel
> livello non si possa più parlare di istruzione, piuttosto di violenza
> psicologica :)

No, non ho guardato il programma di CalTech. Vari miei colleghi a
Cambridge
hanno fatto Part III. Da quello che ho visto all'epoca, e guardando
il programma adesso, brrr.

> > Il corso piu' deludente e' stato forse
> > quello per matricole, la geometria frattale. Ho fatto anche il primo
> > dei due
> > corsi di teoria dei numeri per qualche motivo.
>
> Com'è il Maddox?

A me e' piaciuto abbastanza. Trovandomi in difficolta', ho guardato
altri libri
di analisi funzionale ma ho scoperto che il Maddox sembrava il _meno_
incasinato.

Il mio tutor OU ha detto che era d'accordo.

cpascoshi

unread,
Jan 10, 2013, 1:25:12 PM1/10/13
to
On Jan 10, 6:41 pm, infradito <i...@d.it> wrote:
> Il 10/01/2013 17:52, cpascoshi ha scritto:
>
> >http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/...
>
> Fico, mi piacciono i test.
>
> prendo questo ;http://www.poliorientami.polimi.it/uploads/medi/politest_MATEMATICA.pdf
>
> Il quarto esercizio (di aritmetica) per me e' sbajato. O mi sbajo io?

Perlomeno riporta dove sarebbe lo sbaglio.

Adam Atkinson

unread,
Jan 10, 2013, 1:30:07 PM1/10/13
to
On Jan 10, 10:01 am, ispas <gid...@interfree.it> wrote:
> On 10 Gen, 10:35, Adam Atkinson <gh...@mistral.co.uk> wrote:
>
> > Solitamente non ci sono corsi obbligatori e poi corsi che non lo sono
> > ma che sono propedeutici
> > per altri corsi che magari vorrai fare? Quindi per fare quello che
> > vuoi fare verso la fine il piano di
> > studi per i primi anni si organizza (in gran parte) da solo.
>
> Vuoi dire che ci sono corsi obbligatori?

"dicendo", no. Supponendo che in generale ci saranno, si'. Nei
programmi che ho guardato
(per la laurea di primo livello / Bachelor), almeno.

Variera' al livello dei singoli corsi di laurea, immagino.

Tecnicamente nella mia prima laurea non c'erano corsi obbligatori
visto che l'esame
a fine anno conteneva domande da tutti i corsi dell'anno quindi potevi
provare
a rispondere a qualsiasi cosa. Nel terzo anno in particolare, con
qualcosa come 40
corsi disponibili, l'esame era ovviamente pieno di cose
incomprensibili. Ma nel primo
anno tutti i corsi erano effettivamente obbligatori.
Message has been deleted

cpascoshi

unread,
Jan 10, 2013, 1:47:48 PM1/10/13
to
Tripos?

Adam Atkinson

unread,
Jan 10, 2013, 1:48:49 PM1/10/13
to
On Jan 10, 6:47 pm, cpascoshi <cpasco...@gmail.com> wrote:

>
> Tripos?

Matematica

Marcoxxx

unread,
Jan 10, 2013, 5:08:34 PM1/10/13
to
Unil� ha scritto:

> -gente che ha provato un esame 9 (nove) volte prima di superarlo.

Conosciuti! (in realta' non ricordo se erano 8 e superamento alla nona o
erano proprio 9 fallimenti).

Tu pero' ometti di dire che di solito (almeno nella cosiddetta ingegneria
del settore dell'informazione), potevi provare a fare un esame 3
volte/anno. Se anche alla terza venivi buttato fuori, potevi ripresentarti
solo l'anno accademico successivo (e non dopo un mese dall'ultimo
fallimento). Quindi 9 volte per fare un esame = circa 3 anni per superare
un esame (forse un po' di meno se la terza volta era all'ultimo appello
dell'anno in corso).



> -esame il cui professore si limitava ad ammettere all'orale i 10
> migliori scritti, indipendentemente dal punteggio assoluto, come se
> fosse un concorso

Sentito dire, ma non conosciuto.

> -il professore che dichiaro' "ingegneria deve essere difficile"

Non solo sentito dire, ma sapevo anche chi era; potrei anche aver sentito
pronunciare "in diretta" la fatidica frase, ma ho un'amnesia. Al momento
mi vengono in mente solo il fratello del comico [che insegnava scienza
delle costruzioni] e il presidente del corso di laurea in ing.
informatica di allora [che insegnava reti logiche]. Ma non mi stupirei se
fosse un altro.

> -sessioni d'esame con nessun ammesso all'orale

Ho preso parte ad una di esse!

Anche se in realta' non ero a Pisa all'epoca e non era esattamente una
"sessione d'esame" ma erano i "compitini" che si facevano durante l'anno
per evitare di fare poi l'esame scritto.

Ce ne fu uno a cui *tutti* presero N.A.!!

Visto come andarono quei compiti, decisi che da allora in poi avrei fatto
sempre e soltanto l'esame scritto a fine anno rifiutandomi *sempre* di
fare i cosiddetti "compitini" durante l'anno
(visto che comunque fare 3 "compitini" ti costringeva a preparare l'esame
tre volte, il risultato era che si doveva studiare il triplo
che per preparare l'esame scritto finale in "sessione unica" e con
i compitini si otteneva spesso anche un voto piu' basso): decisione
mantenuta fino all'ultimo esame! Quando un docente diceva: "per evitare
l'esame finale potete fare i compitini", me ne strafottevo altamente!!
Mai pentito della decisione presa!


> -esami della durata di 8 ore (esempio: disegno tecnico)

Beh, questo e' relativamente normale!
Per fare un disegno tecnico hai bisogno di minimo 4 ore, anche quando
fai l'ITIS (ma spesso ci metti molto molto piu' di 4 ore. Se non sbaglio
erano 6 ore anche all'esame di maturita', ma potrei sbagliare).

> Non � una facolt� dove basta "studiare qualche ora alla settimana". No,
> ingegneria non � una scuola, � uno stile di vita che si concretizza nel
> famoso detto "l'ingegnere non vive, funziona".

Direi che concordo abbastanza.

Ciao,
Marco

alex

unread,
Jan 10, 2013, 6:40:24 PM1/10/13
to
Il 10/01/13 14:25, askaholik ha scritto:
>> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
>> informatica) e gli skill teorici
> http://ocw.mit.edu/index.htm

Segnalo anche http://www.coursera.org

Poco meno di un anno fa quando lanciarono il loro portale avevo seguito
il corso di algoritmi tenuto da Tim Roughgarden. Eccezionale a dir poco.
Credo lo replichino a fine gennaio.

Coursera e' un'azienda interessante anche per il suo business model.
Consiglio la lettura di:
http://en.wikipedia.org/wiki/Coursera#Business_model

/a


Message has been deleted

infradito

unread,
Jan 11, 2013, 3:22:02 AM1/11/13
to
Il 10/01/2013 23:08, Marcoxxx ha scritto:
>> -il professore che dichiaro' "ingegneria deve essere difficile"
>
> Non solo sentito dire, ma sapevo anche chi era; potrei anche aver sentito
> pronunciare "in diretta" la fatidica frase, ma ho un'amnesia. Al momento
> mi vengono in mente solo il fratello del comico [che insegnava scienza
> delle costruzioni]

Mitico. Ma di lui ho aneddoti diversi. Uno era quello del "vuole il 18
in cortile?", un'altro era quello dello sventurato che ebbe la
malaugurata idea di dirgli "com'e' umano lei".
La frase "ingegneria deve essere difficile" me la ricordo scritta su
qualche muro, tipo in aula b11 o al dipartimento di informatica, ora non
ricordo.
Al triennio invece campeggiava in alto "lasciate ogni speranza o voi
ch'entrate". Magari c'e' ancora.

> e il presidente del corso di laurea in ing.
> informatica di allora [che insegnava reti logiche].

Paolo C.
Era un tipo un po', diciamo, burbero. Quando venne Chiambretti, egli
mise un cartello sulle cancellate del biennio che tuonava, piu' o meno:
"Si avvisa che domani le biciclette attaccate al cancello verranno
demolite".
Non "rimosse", "prelevate", "multate", no. Demolite.

>> Non � una facolt� dove basta "studiare qualche ora alla settimana". No,
>> ingegneria non � una scuola, � uno stile di vita che si concretizza nel
>> famoso detto "l'ingegnere non vive, funziona".
>
> Direi che concordo abbastanza.

Quoto.

PS: ricordo ancora l'esame di elettrotecnica: con 300 persone allo
scritto fummo in 6 ammessi all'orale.

infradito

unread,
Jan 11, 2013, 3:26:18 AM1/11/13
to
Magari qualcuno voleva giocarci.

Spoiler
..
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.


per me e' la D, o "anche" la D.
se ab e' multiplo di 10, allora ab = k10, cioe' ab = k*2*5.
pongo b = k*5, a = 2: la risposta D mi pare esatta.

L0mbaX

unread,
Jan 11, 2013, 4:17:57 AM1/11/13
to
Il 09/01/13 13:13, Stefano ha scritto:

> Mediamente dedicavo due ore al giorno (quando potevo) allo studio, per
> questioni lavorative non ho mai potuto partecipare alle sessioni online.
> Il lavoro mi occupava circa 10 ore al giorno, poi c'era la famiglia.
> La mia media era del 25.8 circa, ho trovato utile utilizzare il metodo
> Cornell per lo studio.
> La fase stancante erano i week-end con le prove online che spesso si
> accavallavano. Ricordo che l'esame di Analisi 2 doveva venire redatto in
> Word, utilizzando l'editor di equazioni e questo portava via diverso tempo.
[cut]

Grazie per l'approfondimento, un paio d'ore al giorno sarebbero
sopportabili, un giorno del weekend ᅵ sacrificabile (al momento dedico
quasi tutte le domeniche allo studio e a lavori personali "ad alto
contenuto formativo" :-)
Ci penserᅵ bene...




L0mbaX

unread,
Jan 11, 2013, 4:38:34 AM1/11/13
to
Il 09/01/13 14:13, Solon Aquila ha scritto:

> come gia' scritto in passato, l'ho fatto per un paio di anni
>
> dipende dalla tua eta', dalla tua situazione familiare e dalla forza di
> volonta', perche' se vuoi fare le cose seriamente ti devi scordare
> qualunque vita sociale e qualunque svago: studiare all'universita' e' a
> tutti gli effetti un secondo lavoro, a tempo pieno

Per dare qualche parametro in piᅵ...
27 anni, convivo, non abbiamo intenzione di mettere in cantiere figli
prima di 7-8 anni.
Vita sociale non ne facciamo tantissima, ma ecco vorrei evitare di
azzerarla :-D

>
> ti consiglierei informatica piu' che ingegneria informatica: a
> ingegneria ti troveresti a sbattere la testa su un sacco di materie
> relativamente difficili delle quali potrebbe interessarti ben poco
>

Ecco, non avevo valutato bene questa possibilitᅵ.
Da quanto vedo qui:
http://www.unimib.it/upload/pag/1835119359/in/informatical.pdf le
materie sembrano molto piᅵ interessanti rispetto a ingegneria.
Approfondirᅵ :-)
Grazie

L0mbaX

unread,
Jan 11, 2013, 4:46:10 AM1/11/13
to
Il 10/01/13 15:25, askaholik ha scritto:

> thread molto interessante!
> Studiare e lavorare e' tosta ma si puo' fare, dipende da quanti anni
> hai, da quanto tempo libero vuoi avere, da quanto pesante e' il corso
> che scegli! Studiare dopo 9 anni di lavoro e' mooolto difficile,
> perche' studiare significa metterti in discussione, ma mettersi sul
> serio in discussione. Mettersi in discussione dopo 9 anni di lavoro
> non e' impresa facile, per nulla.

Mi piace mettermi in discussione, e sinceramente amo farlo anche (e
soprattutto) per lavoro. Ogni giorno. :-) non mi spaventa ma � proprio
uno degli obiettivi

[cut]


> sarebbe bello se fosse possibile fare esami qui e li' anzicche'
> prendere una laurea. Credo sia possibile, ma non ne conosco

Pare di si (almeno per la laurea classica, non online), pu� essere un
buon modo per farmi un'idea. L'ho trovato oggi:

http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/corsi-singoli/


> tranne i primi due anni d'universita' & salvo varie borse di studio,
> ho sempre studiato e lavorato per mantenermi ;-) IMHO non e' questo il
> problema, il problema e' che e' tosto mettersi sui libri a una certa
> eta' dopo tanti anni di non studio.

Seriamente questo non mi spaventa ;-) mi interessa pi� che altro capire
quanto impegno ci vuole, ma mi rendo conto che � soggettivo (uno pu�
essere pi� o meno in gamba, e possiamo avere una diversa percezione di
"tempo libero" :-)
Grazie dell'opinione

L0mbaX

unread,
Jan 11, 2013, 5:20:56 AM1/11/13
to
Il 10/01/13 17:52, cpascoshi ha scritto:
>
> Anche se non ho vissuto questo specifico tipo d'esperienza, mi farebbe
> piacere consigliarti come posso.
>
> Anzitutto, fai bene chiarezza sulle motivazioni che riporti. Se
> l'avere "il pezzo di carta" (il titolo di "ing.", nella fattispecie) �
> effettivamente secondario e quello che per te conta davvero � imparare
> e conoscere, ti consiglio di valutare bene la scelta della facolt�/
> piano di studi. Quanta informatica e quanto "altro" desideri davvero
> apprendere? Sul piano di studi standard del Polimi su http://www.laureaonline.polimi.it
> avrei diverse (in parte generali, in parte personalissime)
> considerazioni da fare - cos� come lo vedo onestamente mi entusiasma
> ben poco. Se pu� tornarti utile dettaglio anche fino al singolo
> insegnamento, e mi piacerebbe sapere che idea ti sei fatto tu in
> autonomia leggendo i programmi di studio e se hai domande al riguardo.

L'idea � ancora in fase embrionale ;-) non ti nascondo che ho parlato di
ingegneria informatica perch� � quella che hanno scelto i miei ex
compagni di scuola, e che in generale hanno scelto molti colleghi.

E' vero, il piano di studi standard non entusiasma tanto neanche me,
proprio stamattina ho visto qui:

http://www.unimib.it/upload/pag/1835119359/in/informatical.pdf

che la laurea in informatica � moooolto pi� interessante, almeno stando
ai nomi dei corsi :-) che non ho ancora analizzato nel dettaglio.
E sarebbe anche pi� logica viste le mie motivazioni (accrescere il mio
livello di cultura *soprattutto informatica*).

>
> Sull'esperienza. A meno che tu non sia come me, che non ho mai smesso
> di studiare... da quando ho smesso di studiare formalmente ;) (anzi,
> ho rincarato la dose a volerla dire proprio tutta!), ti dico che
> questi nove anni sono (molto probabilmente) anni in cui hai perso
> contatto con una serie di cose: capacit� di studiare, matematica,
> logica e formalismi, l'attitudine nel mettersi alla prova con tests/
> quiz ed esami, lettura ed analisi critica di testi scentifici (ben
> divero da studio e consultazione di manualistica tecnica), etc. Sia
> che tu t'iscriva ad un corso di laurea, sia che tu decida di fare da
> autodidatta dovrai recuperarle e sar� faticoso. Te lo ricordo cos�,
> con fare positivo perch� prima (ri)cominci e meglio � :)

Ho smesso di studiare, in alcuni periodi. Principalmente all'inizio
della mia carriera lavorativa, ho scelto un lavoro poco "di cervello",
basato principalmente sul problem solving e sull'accrocchiare soluzioni.
Ho ricominciato a studiare da poco, da circa 1 anno e mezzo.
Col nuovo lavoro ho una buona autonomia operativa, inoltre ho lasciato
un lavoro domenicale e ho riempito parte di quel tempo con lo studio.
Non � studio prettamente scolastico, ma nell'ultimo anno e mezzo ho
ripreso *da (quasi) zero* concetti di sviluppo sw di cui ero totalmente
a digiuno, e ho ricominciato ad appassionarmi della teoria.
Prima era sufficiente "che funzionasse" (risolvere il problema in
qualunque modo, anche a calci). Adesso amo documentarmi e capire.
Penso (ma questo � soggettivo) di avere una bella testa e di assimilare
i concetti molto pi� facilmente e velocemente di tanti miei colleghi.
Ho visto il link che proponi pi� avanti e dato un'occhiata al test
online. Al momento (su due piedi) non so se sarei in grado di superarlo,
ma nessuna domanda mi spaventa, credo che potrei ripassare tutti i
concetti in un paio di giorni di studio mirato (sono tutti argomenti che
ho fatto alle superiori e in cui andavo molto bene...)

>
> In ultimo, il mio personalissimo parere derivante dalle mie esperienze
> e da quelle di colleghi e conoscenti che ho visto studiare mentre
> lavoravano: non ne vale quasi mai la pena. L'universit� di grandioso
> ha che la frequenti e la vivi - affrontarla in solitaria pu� avere il
> suo perch� per qualcuno ma in realt� ritengo che, senza la componente
> sociale come contropartita, lo sforzo (da lavoratore, poi) non valga
> il gioco.

[cut]

E' una valutazione che ho fatto anche io, ed � una di quelle che fanno
pendere la lancetta verso il no :-)
Nel frattempo ti ringrazio del post e dei consigli, al momento sono
ancora in fase "l'idea mi pizzica" ma devo approfondire molto, e ci
vorr� del tempo prima di giungere a una decisione definitiva...nel caso
torner� a tediarvi :-D


ispas

unread,
Jan 11, 2013, 5:25:57 AM1/11/13
to
On 10 Gen, 19:31, Unilì <stef...@nospam-u.it> wrote:

> sì, vecchio ordinamento (ing delle telecomunicazioni e ing.
> aereospaziale per quanto riguarda l'esame da 8 ore)

Io ho fatto un esame di disegno tecnico, chiariamo che le 8 ore sono
il limite massimo per fare fisicamente un singolo esercizio di disegno
(o tavola, che dir si voglia). Per queste cose ci vuole un certo
tempo, inevitabilmente.
Non è che stai davanti all'esaminatore che ti fa continue domande per
8 ore, eh :-)

askaholik

unread,
Jan 11, 2013, 8:22:38 AM1/11/13
to
On Friday, January 11, 2013 5:01:26 AM UTC+11, Unilì wrote:
> Il 10/01/13 15.25, askaholik ha scritto:

> > Studiare e lavorare e' tosta ma si puo' fare,
> non ce la farà.

L0mbaX, t'ha lanciato il guanto di sfida :-)

> Faccio un esempio? Tutti possono giocare a calcetto, ma pochi finiscono
> a giocare in serie A.

pochi giocano a calcetto con l'obiettivo concreto di finire a giocare in serie A.

> Non è una facoltà dove basta "studiare qualche ora alla settimana". No,
> ingegneria non è una scuola, è uno stile di vita che si concretizza nel
> famoso detto "l'ingegnere non vive, funziona".

LOL, si, in molte realta' e' proprio cosi', e a queste condizioni il gioco non vale la candela. C'e' da dire che pero' ingegneria non e' uguale in tutte le universita', alcune sono "semplici", altre mooolto meno.

askaholik

unread,
Jan 11, 2013, 8:39:09 AM1/11/13
to
On Friday, January 11, 2013 4:48:39 AM UTC+11, cpascoshi wrote:

> 'spetta che apriamo un thread su MOOC e affini.

Non sarebbe male una selezione di link per i corsi piu' interessanti ;-)

> > sarebbe bello se fosse possibile fare esami qui e li' anzicche'
> > prendere una laurea. Credo sia possibile, ma non ne conosco
>
> qui
>
> https://www.cs.ox.ac.uk/softeng/courses/subjects.html

si, ma non sono online, mi ci trovo un tantinello scomodo ad andarci!

> se ricordo bene si può "acquistare" la partecipazione anche a moduli -
> idea un pò venale, certo, ma se hai il datore di lavoro che ti
> finanzia un n moduli trovo sia un'idea fantastica.

un mio ex-ex-ex boss ci provo' con un corso di giurisprudenza sulle proprieta' intellettuali, poi con 5 figli (tutti meno di 9 anni) e un lavoro full time da portare avanti fini' che non riusci' a studiare e lo segarono all'esame. Non ricordo i dettagli della cosa, ma non ci fece una gran bella figura! Credo spese un bel po', se te lo paga il datore di lavoro e per un caso della vita ti segano all'esame e' come aver fatto di tua spontanea un bel tuffo nella cacca! E non che il tipo fosse stato il primo venuto eh, aveva due lauree (una in ingegneria e l'altra non ricordo, fisica mi pare) e un dottorato in informatica.


s1gfr1...@libero.it

unread,
Jan 11, 2013, 8:50:38 AM1/11/13
to
On 11/01/2013 14:39, askaholik wrote:
> E non che il tipo fosse stato il primo venuto eh, aveva due lauree (una in ingegneria e l'altra non ricordo, fisica mi pare) e un dottorato in informatica.
E per quale ragione voleva prendere la terza?

askaholik

unread,
Jan 11, 2013, 8:55:37 AM1/11/13
to
On Friday, January 11, 2013 8:46:10 PM UTC+11, L0mbaX wrote:

> Mi piace mettermi in discussione, e sinceramente amo farlo anche (e
> soprattutto) per lavoro. Ogni giorno. :-) non mi spaventa ma è proprio
> uno degli obiettivi

si, ma guarda, fidati, non e' semplice. Non sottovalutare la difficolta'.
Io bene o male, non ho mai smesso di studiare. Pero' essere studente e' tutta un'altra cosa, e ti assicuro che non e' per nulla leggero, specialmente dopo aver lavorato degli anni. Ti ritrovi con pischelli che hanno una velocita' d'apprendimento il triplo della tua, un'energia intrinseca il quadruplo, e il tempo libero il quintuplo. Certo non hanno la tua esperienza, ma questo conta poco se fai cose che con l'esperienza pregressa contano poco.

askaholik

unread,
Jan 11, 2013, 8:58:11 AM1/11/13
to
On Saturday, January 12, 2013 12:50:38 AM UTC+11, s1gfr1...@libero.it wrote:

> E per quale ragione voleva prendere la terza?

non era una laurea, credo fossero stati un paio d'esami che aveva preso singolarmente. Gli interessavano le proprieta' intellettuali, non tutti studiano per il pezzo di carta, o per lo meno non solo ;-)

Solon Aquila

unread,
Jan 11, 2013, 10:08:19 AM1/11/13
to
L0mbaX wrote :

> Per dare qualche parametro in più...
> 27 anni, convivo, non abbiamo intenzione di mettere in cantiere figli prima
> di 7-8 anni.

io l'ho fatto a circa 23 anni, vivevo da solo e la mia ragazza
dell'epoca studiava anch'essa... la tua situazione mi sembra molto
buona, soprattutto se la persona con cui convivi sara' capace di essere
paziente e sacrificarsi un po' per il bene di entrambi

> Vita sociale non ne facciamo tantissima, ma ecco vorrei evitare di azzerarla
> :-D

secondo me un buon conto della serva e': metti in cantiere circa tre
ore al giorno, e quelle che tralasci durante la settimana le recuperi
nel weekend. Tutto il resto puoi dedicarlo alla vita sociale :)

--
We are the music makers,
And we are the dreamers of dreams


Parnas

unread,
Jan 11, 2013, 1:23:35 PM1/11/13
to
On 11 Gen, 09:26, infradito <i...@d.it> wrote:
> per me e' la D, o "anche" la D.
> se ab e' multiplo di 10, allora ab = k10, cioe' ab = k*2*5.
> pongo b = k*5, a = 2: la risposta D mi pare esatta.

L'esercizio chiede quale affermazione sia vera per qualsiasi a e b che
soddisfano l'ipotesi a*b=k*10; tutte e 5 le affermazioni sono vere per
alcuni valori particolari di a e b, ma solo la E è verificata sempre.
Se prendo a=10 e b=3, ad esempio, la risposta D è falsa.
Message has been deleted
Message has been deleted
Message has been deleted
Message has been deleted
Message has been deleted

askaholik

unread,
Jan 12, 2013, 5:56:42 PM1/12/13
to
On Jan 13, 6:24 am, Unilì <stef...@nospam-u.it> wrote:
> Tieni conto che ingegneria "abbrutisce" sia nel fisico che nella mente,
> perfino chi la fa a tempo pieno, figuriamoci chi la fa da studente
> lavoratore (ammesso che ce la faccia).

Ni. Ho conosciuto molte realta' in cui ingegneria e' esattamente come
dici tu, se non *peggio*, *molto peggio*. Di contro ho conosciuto
altre realta' in cui ingegneria e' tutt'altra cosa.

In quelle realta' drastiche ho visto cose incredibili, cose da "terzo
mondo" della cultura, ci ho perso amici, gente che alle superiori era
in gamba e che non hanno retto alla pressione, o quelli che hanno bene
o male retto, che si ritrovano a 35-36 anni ancora a studiare per la
laurea, con media del 30 e lode si', ma che ci mettono 1 anno per
preparare un esame perche' per la difficolta' imposta tanto ci vuole.
Ricordo una battuta fantastica di quando un nostro amico (di nome
Guido) perse letteralmente la testa, dopo aver mollato ingegneria,
esser partito militare, aver bruciato i libri, sbottato per strada
come una zitella isterica. La battuta fu: "abbiamo avuto un disGuido".
"disGuido" era il termine che usammo successivamente per indicare i
nostri amici (in gamba) che cedevano di nervi per ingegneria, e non
sono pochi.

Ma quello era un caso a parte, in quella realta' universitaria c'era
una volonta' politica a "massacrare" gli studenti. I docenti erano
autorizzati a ogni tipo di comportamento, ho *VISTO* addirittura
docenti lanciare con forza mazzi di chiavi contro studenti seduti *a
lezione*. Ero poco piu' che adolescente, studente al primo anno,
decisi di mandarli a cagher e cambiai aria dopo aver pesantemente
litigato con il preside di facolta'. La mia fortuna fu che mia mamma
si erea laureata alla stessa universita' con molti dei professori che
avevo io, e mi disse "vai via da quel posto, piu' lontano che puoi",
oddio, me l'aveva detto anche prima che mi iscrivessi, ma son
situazioni che se non le vedi e non le vivi, non ci credi. Cambiando
aria mi resi conto di quanto le cose possono cambiare facilmente da
universita' ad universita': mi stupi' (e parecchio) nel constatare
come in altre universita' ingegneria e' quasi una facolta' normale.
Difficile si', ma fattibile.

In seguito, frequentando altre universita', sia italiane che estere,
sia europee che non, sia come studente che come ricercatore, sia
ingegneria che tutt'altro (da medicina e chirurgia, a biochimica, a
scienze, a informatica, a ingegneria stessa), finalmente riesco a
capire il perche' della difficolta' di quelle realta' estreme: spesso
e' correlata con un'incapacita' (voluta o meno) della facolta'/
universita' di dare un supporto culturale agli studenti, abbandonati a
se stessi, che finivano per *odiare* studio, cultura, e tutto cio' che
li aveva spinti a scegliere quel cammino. Insomma l'incapacita' che ho
riscontrato in quelle realta' -diciamo- critiche e' da parte
dell'universita', ma chi ne paga le conseguenze sono gli studenti. Ma
non tutte le ingegnerie sono uguali, dipende da universita' a
universita', e spesso le piu' "difficili"/inumane sono anche le piu'
scadenti.

> 4) Niente donne, visto che la vita sociale e' praticamente zero,
> limitandosi a casa-università e all'università la ratio m/f è 80:1 con
> conseguente aumento alle stelle del valore di mercato di qualunque
> scorfano di sesso femminile e anche visto l'abbrutimento psicologico di
> cui sotto.

ROTFL :-)

> Alcuni sono rimasti vergini fino a ben oltre il giorno della laurea
> perche' anche se a quel punto possono avere tempo libero e una vita
> sociale, anche nel mercato della gnocca se non hai esperienza non ti
> vuole nessuna.

ma dai, per questo ingegneria non centra!

> 5) Abbrutimento psicologico: non hanno nessun argomento di convesazione:
> se gli altri parlano di libri loro non li conoscono, se parlano di
> calcio non lo seguono, se parlano di uno sketch ganzo di Guzzanti
> neanche sanno chi è... di cucina si limitano a ingurgitare quello che
> gli somministra la mamma (ho saputo di uno che pensava che il miele
> fosse un dolcificante non naturale, ma questo è un caso estremo)

ancora ROTFL ahahaha


> 6) Formazione del carattere: non so perche' ma molti erano anche
> spocchiosi, forse per i complessi di inferiorità di essere completamente
> ignoranti su tutto cio' che è "VIVERE" appena la discussione verteva su
> qualcosa di prettamente tecnico volevano primeggiare e far vedere che ne
> sapevano di piu'.

ma guarda, ne conosco di gente cosi' di un po' tutte le facolta'!


Marcoxxx

unread,
Jan 13, 2013, 12:54:40 PM1/13/13
to
Unil� ha scritto:

> Tieni conto che ingegneria "abbrutisce" sia nel fisico che nella mente,

Mi pare una buona definizione.

Come esperienza personale posso dire che

prima dell'universita':
a) non portavo gli occhiali
b) avevo ancora quasi tutti i capelli

dopo l'universita':
c) portavo gli occhiali 24 ore su 24 (tranne a letto e per fare la
doccia)
d) i capelli rimasti erano pochi (anche se comunque piu' di quelli
attuali).


> 1) Non hanno letto un libro che non sia un manuale di studio.

Presente!

> 2) Le uscite del sabato sera si limitavano a una bevuta nervosa pensando
> "cazzo, sto perdendo tempo" e "all'una devo essere a casa perche'
> domattina devo alzarmi presto x studiare.

Diciamo che se uscivo non era proprio cosi', ma a volte magari
le ore 1. AM della domenica era l'orario in cui finivo di studiare per quel
sabato.

> 3) Qualunque attivit� che dovrebbe essere rilassante (passeggiata, mare,
> ecc) viene vissuta con nervosismo (leggi di nuovo: s�, ma sto perdendo
> tempo)

Effettivamente e' cosi'.


> 4) Niente donne, visto che la vita sociale e' praticamente zero,

Effettivamente... Anche se ammetto che la mia unica storia nella vita che
sia durata almeno un anno (forse era un po' meno anche in quel caso)
e' stata a cavallo fra il primo e il secondo anno di universita'. Ma
essendo
ancora il primo anno non mi ero ancora ben reso conto di come funzionasse.

> limitandosi a casa-universit� e all'universit� la ratio m/f � 80:1

Insomma. A ing. informatica il numero di donne probabilmente
non era cosi' basso (mentre ad esempio a ing. meccanica
forse era ancora inferiore).

Anche se ammetto che che una volta, mentre ero ancora studente, mi capito'
di entrare nella facolta' di lingue che, dal punto di vista citato, mi
fece effettivamente uno strano effetto; la proporzione uomini/donne era
quasi
inversa rispetto a quella citata e mi capito' di pensare... Ehm... meglio
non scrivere quello che mi capito' di pensare.

> Alcuni sono rimasti vergini fino a ben oltre il giorno della laurea

Ammetto che pensavo di averle viste tutte, ma di questi non ne ho
conosciuti (o almeno non ho conosciuto nessuno che si professasse
esplicitamente tale, tanto meno per quel motivo)

> perche' anche se a quel punto possono avere tempo libero e una vita
> sociale, anche nel mercato della gnocca se non hai esperienza non ti
> vuole nessuna.

Da questo punto di vista, in realta' potrei smentire con degli esempi
personali anche relativamente recenti(che comunque non faro').

Anche perche' nella mia pur scarsissima esperienza,
mi e' capitato di notare che anche tra le donne
(forse soprattutto fra le donne) capita che se dopo i 30 anni si ritrovano
"single", possano iniziare ad avere comportamenti "patologici" pur di
accaparrarsi un esemplare di sesso opposto (e questo indipendentemente dal
fatto che fossero frequentatrici o meno di facolta' universitarie piu' o
meno stressanti e con rapporto maschi/femmine piu' o meno alto e anche
abbastanza indipendentemente dal loro aspetto fisico).
O almeno, "dopo i 30 anni" poteva valere quando io avevo 30 anni.
Oggi forse potra' capitare dopo i 40. Mi pare che ci sia comunque
un'eta' X dopo la quale anche gli esemplari di sesso femminile "sbroccano"
(come dicono a Roma) se non hanno ancora trovato un esemplare di sesso
opposto.

> 5) Abbrutimento psicologico: non hanno nessun argomento di convesazione:

Confermo il mio caso personale!
Fino ai 37-38 anni ho parlato solo di bit, teoremi, algoritmi, circuiti,
ecc.(nel primo periodo dopo aver finito l'universita', ancora piu' di
prima).


> se gli altri parlano di libri loro non li conoscono, se parlano di
> calcio non lo seguono, se parlano di uno sketch ganzo di Guzzanti
> neanche sanno chi �...
> di cucina si limitano a ingurgitare quello che
> gli somministra la mamma (ho saputo di uno che pensava che il miele

Confermo!

> 6) Formazione del carattere: non so perche' ma molti erano anche
> spocchiosi, forse per i complessi di inferiorit� di essere completamente
> ignoranti su tutto cio' che � "VIVERE" appena la discussione verteva su
> qualcosa di prettamente tecnico volevano primeggiare e far vedere che ne
> sapevano di piu'.

Questo secondo me pero' rientra tra le eccezioni che citi sotto, anche
se forse le eccezioni di cui al punto 6) sono probabilmente molto
piu' numerose di quelle che citi sotto.

> Poi ci sono anche le eccezioni: ne conosco uno laureato bene e quasi in
> pari che faceva attivit� sportiva a livello agonistico, era un figo da
> paura che si � trombato mezza citt�,

Solo a proposito di quest'ultimo punto comunque c'era un mio conoscente
(laureato anche lui, ma in scienze
bancarie) che diceva che gli era capitato spesso di sentire gente
che diceva: "sai che quella e' stata con mezzo paese", ma che lui, non si
sa
come mai si era trovato sempre nell'altra meta' del paese.
Direi che anch'io mi sono sempre trovato "nell'altra meta'".
Forse il "mezzo paese" in questione era sempre composto dallo stesso 50%.

> suonava pure la chitarra in un
> gruppo heavy metal e neanche male, tipo affabile e trovare sempre il
> tempo per gli amici. Ma probabilmente aveva un'intelligenza fuori del
> comune.


Ciao,
Marco.
Message has been deleted

Infradito

unread,
Jan 14, 2013, 2:29:18 AM1/14/13
to
"Marcoxxx" ha scritto nel messaggio news:kcus9b$1lh$1...@news.newsland.it...

>Anche se ammetto che che una volta, mentre ero ancora studente, mi capito'
>di entrare nella facolta' di lingue che, dal punto di vista citato, mi
>fece effettivamente uno strano effetto; la proporzione uomini/donne era
>quasi
>inversa rispetto a quella citata e mi capito' di pensare... Ehm... meglio
>non scrivere quello che mi capito' di pensare.

Vero, che ricordi!
C'e' anche da dire che quando facevo le "escursioni" a lingue o lettere quei
tre studenti che non erano femmine tutto mi sembravano meno che *maschi*;
certe cose non si potevano vedere proprio.
I peggio pero' erano quelli di economia e commercio, gia' con giacca e
cravatta al primo anno.

infradito

unread,
Jan 14, 2013, 3:10:02 AM1/14/13
to
Il 11/01/2013 19:23, Parnas ha scritto:
> On 11 Gen, 09:26, infradito <i...@d.it> wrote:
>> per me e' la D, o "anche" la D.
>> se ab e' multiplo di 10, allora ab = k10, cioe' ab = k*2*5.
>> pongo b = k*5, a = 2: la risposta D mi pare esatta.
>
> L'esercizio chiede quale affermazione sia vera per qualsiasi a e b che
> soddisfano l'ipotesi a*b=k*10; tutte e 5 le affermazioni sono vere per
> alcuni valori particolari di a e b, ma solo la E � verificata sempre.

Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari. 2*3 non fa k10.

> Se prendo a=10 e b=3, ad esempio, la risposta D � falsa.

Rileggi meglio, forse ti sei sbagliato.

infradito

unread,
Jan 14, 2013, 3:12:34 AM1/14/13
to
Il 11/01/2013 19:48, Unil� ha scritto:
> Il 11/01/13 09.22, infradito ha scritto:
>> Il 10/01/2013 23:08, Marcoxxx ha scritto:
>>>> -il professore che dichiaro' "ingegneria deve essere difficile"
>>>
>>> Non solo sentito dire, ma sapevo anche chi era; potrei anche aver
>>> sentito
>>> pronunciare "in diretta" la fatidica frase, ma ho un'amnesia. Al momento
>>> mi vengono in mente solo il fratello del comico [che insegnava scienza
>>> delle costruzioni]
>>
>> Mitico. Ma di lui ho aneddoti diversi. Uno era quello del "vuole il 18
>> in cortile?", un'altro era quello dello sventurato che ebbe la
>> malaugurata idea di dirgli "com'e' umano lei".
>
> e com'e' finita?
>

Si narra che lo abbia ghiacciato. Non aveva nessun senso dell'umorismo.

io

unread,
Jan 14, 2013, 4:47:54 AM1/14/13
to
Dopo dura riflessione, infradito ha scritto :
> Il 11/01/2013 19:23, Parnas ha scritto:
>> On 11 Gen, 09:26, infradito <i...@d.it> wrote:
>>> per me e' la D, o "anche" la D.
>>> se ab e' multiplo di 10, allora ab = k10, cioe' ab = k*2*5.
>>> pongo b = k*5, a = 2: la risposta D mi pare esatta.
>>
>> L'esercizio chiede quale affermazione sia vera per qualsiasi a e b che
>> soddisfano l'ipotesi a*b=k*10; tutte e 5 le affermazioni sono vere per
>> alcuni valori particolari di a e b, ma solo la E ᅵ verificata sempre.
>
> Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari. 2*3 non fa k10.

se a ᅵ pari e b ᅵ dispari allora ab = 10k

se ab = 10k allora a ᅵ pari e b ᅵ dispari


cpascoshi

unread,
Jan 14, 2013, 5:38:19 AM1/14/13
to
On Jan 11, 2:39 pm, askaholik <askaho...@gmail.com> wrote:
> On Friday, January 11, 2013 4:48:39 AM UTC+11, cpascoshi wrote:
> > 'spetta che apriamo un thread su MOOC e affini.
>
> Non sarebbe male una selezione di link per i corsi piu' interessanti ;-)

Vado. Commento i pochissimi MOOC visionati a sufficienza per esprimere
un parere.

> > > sarebbe bello se fosse possibile fare esami qui e li' anzicche'
> > > prendere una laurea. Credo sia possibile, ma non ne conosco
>
> > qui
>
> >https://www.cs.ox.ac.uk/softeng/courses/subjects.html
>
> si, ma non sono online, mi ci trovo un tantinello scomodo ad andarci!
>
> > se ricordo bene si può "acquistare" la partecipazione anche a moduli -
> > idea un pò venale, certo, ma se hai il datore di lavoro che ti
> > finanzia un n moduli trovo sia un'idea fantastica.

Hai ragione mi ero perso il requisito iniziale di "essere online".
C'era qualcosa offerto da Stanford (o era Yale?) se ricordo bene,
dovrebbe essere facile trovarli.

> un mio ex-ex-ex boss ci provo' con un corso di giurisprudenza sulle proprieta' intellettuali, poi con 5 figli (tutti meno di 9 anni) e un lavoro full time da portare avanti fini' che non riusci' a studiare e lo segarono all'esame. Non ricordo i dettagli della cosa, ma non ci fece una gran bella figura! Credo spese un bel po', se te lo paga il datore di lavoro e per un caso della vita ti segano all'esame e' come aver fatto di tua spontanea un bel tuffo nella cacca! E non che il tipo fosse stato il primo venuto eh, aveva due lauree (una in ingegneria e l'altra non ricordo, fisica mi pare) e un dottorato in informatica.

heh.

TheStylist

unread,
Jan 14, 2013, 5:54:07 AM1/14/13
to
L0mbaX <l0mbax...@email.it> ha scritto:
> Ciao a tutti,
>
> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
> chi ha provato sulla sua pelle ;-)
>
> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando giᅵ
> da circa 9 anni. Non c'ᅵ un motivo particolare ma si tratta di un
> insieme di motivazioni:
>
> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> informatica) e gli skill teorici

Niente in informatica come la pratica sul campo puᅵ essere
migliore. Per esempio: ci sono professori universitari nelle
facoltᅵ di informatica che non sanno configurare un client
di posta o formattare un pc. E ho citato solo le cose piᅵ
stupide.

> - avere il pezzo di carta

che in Italia serve per pulirsi il ****
Se non c'ᅵ lavoro in Italia, ᅵ inutile fa aumentare
i laureati che sempre piᅵ rimarranno con il culo per terra,
non ha senso. Il sistema imploderᅵ molto presto (o ᅵ giᅵ
imploso?).

> - sfida con me stesso

E' meglio cercare un altro tipo di sfida...

>
>
> Il "grosso problema" ᅵ che al momento lavoro a tempo pieno (piᅵ che
> pieno...), il mio lavoro mi piace, guadagno abbastanza bene e non ho
> alcuna intenzione di lasciarlo.

e quindi non crearti problemi... ;-)


Parnas

unread,
Jan 14, 2013, 4:40:32 PM1/14/13
to
On 14 Gen, 09:10, infradito <i...@d.it> wrote:
> Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari.

Che è ovviamente sempre vero, se il prodotto a*b è un multiplo di 10
(e quindi numero pari). Il fattore 2 in almeno uno dei due numeri deve
trovarsi.

> 2*3 non fa k10.

2*3 infatti non è multiplo di 10, e quindi non c'entra a nulla con
l'esercizio, visto che non soddisfa l'ipotesi iniziale.

> Rileggi meglio, forse ti sei sbagliato.

Non direi.
Message has been deleted

s1gfr1...@libero.it

unread,
Jan 14, 2013, 5:37:34 PM1/14/13
to
On 14/01/2013 23:02, Unilᅵ wrote:
> Il che ᅵ legittimo e normale, daltronde l'ingegnere meccanico mica
> avvita bulloni.

Pero' probabilmetne sa come avvitarli.

Infradito

unread,
Jan 15, 2013, 2:32:30 AM1/15/13
to
"Parnas" ha scritto nel messaggio
news:0987d2d8-8b14-4a9b...@g6g2000vbk.googlegroups.com...

>On 14 Gen, 09:10, infradito <i...@d.it> wrote:
>> Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari.

>Che è ovviamente sempre vero, se il prodotto a*b è un multiplo di 10
>(e quindi numero pari). Il fattore 2 in almeno uno dei due numeri deve
>trovarsi.

Si vero, nel senso dell'implicazione che dai tu la E e' vera. Anche la D lo
e': se ab = k10 allora uno dei due e' pari e l'altro e' multiplo di 5;
quantomeno ci sono due risposte valide.
La D pero' e' vera in intrambe le direzioni, la E solo in un senso.

Infradito

unread,
Jan 15, 2013, 2:36:39 AM1/15/13
to
"TheStylist" ha scritto nel messaggio
news:201301141...@mynewsgate.net...

>L0mbaX <l0mbax...@email.it> ha scritto:
>> Ciao a tutti,
>>
>> a parte consigli e valutazioni, mi piacerebbe ricevere un feedback da
>> chi ha provato sulla sua pelle ;-)
>>
>> Stavo pensando di laurearmi (ingegneria informatica) pur lavorando giᅵ
>> da circa 9 anni. Non c'ᅵ un motivo particolare ma si tratta di un
>> insieme di motivazioni:
>>
>> - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
>> informatica) e gli skill teorici

>Niente in informatica come la pratica sul campo puᅵ essere
>migliore.

Concordo in parte. Senza una solida base teorica e una cultura a 360 gradi
ci si scava la nicchia(*) da soli. Molte persone che conosco sono bravissime
a risolvere i problemi al cliente e a cavarsela in ogni situazione
(smanettonaggine, faccia di bronzaggine, velocita' di esecuzionaggine, tutte
cose che l'universita' non insegna), ma magari facendo dal punto di vista
informatico dei macelli inenarrabili ivi compresi errori veri e propri che
per combinazioni fortuite non si manifestano in quel contesto.
Li' per li' funziona, si, ma appena alita un po' di vento - leggi: appena
bisogna mettere mano al codice - si pianta tutto.

(*) per dire che ci si relega inevitabilmente a un ruolo, per l'appunto, di
nicchia.

io

unread,
Jan 15, 2013, 2:53:46 AM1/15/13
to
Infradito ha detto questo martedì :
> "Parnas" ha scritto nel messaggio
> news:0987d2d8-8b14-4a9b...@g6g2000vbk.googlegroups.com...
>
>>On 14 Gen, 09:10, infradito <i...@d.it> wrote:
>>> Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari.
>
>>Che è ovviamente sempre vero, se il prodotto a*b è un multiplo di 10
>>(e quindi numero pari). Il fattore 2 in almeno uno dei due numeri deve
>>trovarsi.
>
> Si vero, nel senso dell'implicazione che dai tu la E e' vera. Anche la D lo
> e': se ab = k10 allora uno dei due e' pari e l'altro e' multiplo di 5;
> quantomeno ci sono due risposte valide.

se a è pari e multiplo di 5 cosa si può dire di b ?


infradito

unread,
Jan 15, 2013, 3:22:42 AM1/15/13
to
Il 15/01/2013 08:53, io ha scritto:
> Infradito ha detto questo martedᅵ :
>> "Parnas" ha scritto nel messaggio
>> news:0987d2d8-8b14-4a9b...@g6g2000vbk.googlegroups.com...
>>
>>> On 14 Gen, 09:10, infradito <i...@d.it> wrote:
>>>> Ma quando mai, la E dice a pari oppure b pari.
>>
>>> Che ᅵ ovviamente sempre vero, se il prodotto a*b ᅵ un multiplo di 10
>>> (e quindi numero pari). Il fattore 2 in almeno uno dei due numeri deve
>>> trovarsi.
>>
>> Si vero, nel senso dell'implicazione che dai tu la E e' vera. Anche la
>> D lo e': se ab = k10 allora uno dei due e' pari e l'altro e' multiplo
>> di 5; quantomeno ci sono due risposte valide.
>
> se a ᅵ pari e multiplo di 5 cosa si puᅵ dire di b ?
>
>

Ah, eccolo l'arcano. Brao.

cpascoshi

unread,
Jan 15, 2013, 5:39:38 AM1/15/13
to
On Jan 14, 11:54 am, "TheStylist" <22029inva...@mynewsgate.net> wrote:
> L0mbaX <l0mbaxNOS...@email.it> ha scritto:
> > - accrescere il mio livello di cultura (generale, si, ma soprattutto
> > informatica) e gli skill teorici
>
> Niente in informatica come la pratica sul campo può essere
> migliore.

Se non dettagli un minimo sul metodo e gli accorgimenti che tu ritieni
giusti per accrescere gli skill teorici attraverso la pratica sul
campo, questa risposta non è di grande aiuto all'op.

cpascoshi

unread,
Jan 15, 2013, 6:00:48 AM1/15/13
to
On Jan 10, 7:22 pm, Adam Atkinson <gh...@mistral.co.uk> wrote:
> On Jan 10, 5:29 pm, cpascoshi <cpasco...@gmail.com> wrote:
>
> > Non ho mai capito perchè diversi colleghi che ho avuto parlassero con
> > sufficienza della open univ., io trovo il loro modo di proporre lo
> > studio della matematica interessante - soprattutto le parti
> > introduttive. Forse un pò troppo spesso, i (soli) ranking nazionali/
> > internazionali fanno formare opinioni affrettate...
>
> Lavorando a tempo pieno la OU mi sembrava essenzialmente l'unica
> scelta.

Hai ragione, del resto molti percorsi post-undergraduate non sono per
nulla pensati (o adattabili) a chi non li affronta a tempo pieno.

> > > il
> > > temibilehttp://www.maths.cam.ac.uk/postgrad/mathiii/
>
> > Temibile è il termine corretto davvero. Hai mai dato un'occhiata ai
> > programmi del dipartimento di matematica di Caltech? Penso che a quel
> > livello non si possa più parlare di istruzione, piuttosto di violenza
> > psicologica :)
>
> No, non ho guardato il programma di CalTech. Vari miei colleghi a
> Cambridge
> hanno fatto Part III. Da quello che ho visto all'epoca, e guardando
> il programma adesso, brrr.

Già. D'altronde mi pare si è invitati a riflettere bene a cosa si
andrà incontro:

"Sometimes students find that Part III does not suit them. (...) It
may be possible to switch to another course, or it may be possible to
find you a path through Part III,
or the best solution may be for you to cut your losses and leave."

da http://www.maths.cam.ac.uk/postgrad/mathiii/handbook.pdf

> > > Il corso piu' deludente e' stato forse
> > > quello per matricole, la geometria frattale. Ho fatto anche il primo
> > > dei due
> > > corsi di teoria dei numeri per qualche motivo.
>
> > Com'è il Maddox?
>
> A me e' piaciuto abbastanza. Trovandomi in difficolta', ho guardato
> altri libri
> di analisi funzionale ma ho scoperto che il Maddox sembrava il _meno_
> incasinato.
>
> Il mio tutor OU ha detto che era d'accordo.

Buono a sapersi, grazie.

cpascoshi

unread,
Jan 15, 2013, 8:17:16 AM1/15/13
to
On Jan 11, 11:20 am, L0mbaX <l0mbaxNOS...@email.it> wrote:
> Il 10/01/13 17:52, cpascoshi ha scritto:
> > Anche se non ho vissuto questo specifico tipo d'esperienza, mi farebbe
> > piacere consigliarti come posso.
>
> > Anzitutto, fai bene chiarezza sulle motivazioni che riporti. Se
> > l'avere "il pezzo di carta" (il titolo di "ing.", nella fattispecie)
> > effettivamente secondario e quello che per te conta davvero imparare
> > e conoscere, ti consiglio di valutare bene la scelta della facolt /
> > piano di studi. Quanta informatica e quanto "altro" desideri davvero
> > apprendere? Sul piano di studi standard del Polimi suhttp://www.laureaonline.polimi.it
> > avrei diverse (in parte generali, in parte personalissime)
> > considerazioni da fare - cos come lo vedo onestamente mi entusiasma
> > ben poco. Se pu tornarti utile dettaglio anche fino al singolo
> > insegnamento, e mi piacerebbe sapere che idea ti sei fatto tu in
> > autonomia leggendo i programmi di studio e se hai domande al riguardo.
>
> L'idea ancora in fase embrionale ;-) non ti nascondo che ho parlato di
> ingegneria informatica perch quella che hanno scelto i miei ex
> compagni di scuola, e che in generale hanno scelto molti colleghi.

Beh se non t'annoia e hai mantenuto buoni rapporti torneranno utili
per chiedere consiglio.

> E' vero, il piano di studi standard non entusiasma tanto neanche me,
> proprio stamattina ho visto qui:
>
> http://www.unimib.it/upload/pag/1835119359/in/informatical.pdf
>
> che la laurea in informatica moooolto pi interessante, almeno stando
> ai nomi dei corsi :-) che non ho ancora analizzato nel dettaglio.
> E sarebbe anche pi logica viste le mie motivazioni (accrescere il mio
> livello di cultura *soprattutto informatica*).

Proprio quello che volevo dire. Valuta bene i programmi, ci possono
essere differenze importanti riguardo quello che ti viene presentato e
il come viene trattato nei 3 anni tra un corso e l'altro.

> > Sull'esperienza. A meno che tu non sia come me, che non ho mai smesso
> > di studiare... da quando ho smesso di studiare formalmente ;) (anzi,
> > ho rincarato la dose a volerla dire proprio tutta!), ti dico che
> > questi nove anni sono (molto probabilmente) anni in cui hai perso
> > contatto con una serie di cose: capacit di studiare, matematica,
> > logica e formalismi, l'attitudine nel mettersi alla prova con tests/
> > quiz ed esami, lettura ed analisi critica di testi scentifici (ben
> > divero da studio e consultazione di manualistica tecnica), etc. Sia
> > che tu t'iscriva ad un corso di laurea, sia che tu decida di fare da
> > autodidatta dovrai recuperarle e sar faticoso. Te lo ricordo cos ,
> > con fare positivo perch prima (ri)cominci e meglio :)
>
> Ho smesso di studiare, in alcuni periodi. Principalmente all'inizio
> della mia carriera lavorativa, ho scelto un lavoro poco "di cervello",
> basato principalmente sul problem solving e sull'accrocchiare soluzioni.
> Ho ricominciato a studiare da poco, da circa 1 anno e mezzo.
> Col nuovo lavoro ho una buona autonomia operativa, inoltre ho lasciato
> un lavoro domenicale e ho riempito parte di quel tempo con lo studio.
> Non studio prettamente scolastico, ma nell'ultimo anno e mezzo ho
> ripreso *da (quasi) zero* concetti di sviluppo sw di cui ero totalmente
> a digiuno, e ho ricominciato ad appassionarmi della teoria.
> Prima era sufficiente "che funzionasse" (risolvere il problema in
> qualunque modo, anche a calci). Adesso amo documentarmi e capire.
> Penso (ma questo soggettivo) di avere una bella testa e di assimilare
> i concetti molto pi facilmente e velocemente di tanti miei colleghi.
> Ho visto il link che proponi pi avanti e dato un'occhiata al test
> online. Al momento (su due piedi) non so se sarei in grado di superarlo,
> ma nessuna domanda mi spaventa, credo che potrei ripassare tutti i
> concetti in un paio di giorni di studio mirato (sono tutti argomenti che
> ho fatto alle superiori e in cui andavo molto bene...)

La carica e la positività sono giusto quello che ci vuole ma, come ti
hanno fatto notare anche altri, non sottovalutare la cosa (vedi ad
esempio le risposte in questo stesso thread sul materiale polimi
segnalato).

> > In ultimo, il mio personalissimo parere derivante dalle mie esperienze
> > e da quelle di colleghi e conoscenti che ho visto studiare mentre
> > lavoravano: non ne vale quasi mai la pena. L'universit di grandioso
> > ha che la frequenti e la vivi - affrontarla in solitaria pu avere il
> > suo perch per qualcuno ma in realt ritengo che, senza la componente
> > sociale come contropartita, lo sforzo (da lavoratore, poi) non valga
> > il gioco.
>
> [cut]
>
> E' una valutazione che ho fatto anche io, ed una di quelle che fanno
> pendere la lancetta verso il no :-)
> Nel frattempo ti ringrazio del post e dei consigli, al momento sono
> ancora in fase "l'idea mi pizzica" ma devo approfondire molto, e ci
> vorr del tempo prima di giungere a una decisione definitiva...nel caso
> torner a tediarvi :-D

Perchè non segui il consiglio che già ti hanno dato e inizi a provarci
da solo. Potresti scoprire che certe cose, una volta conosciute
meglio, non ti interessa poi proprio impararle; oppure che quello che
ti serve sono delle linee guida e che fare da solo è quello che
preferisci e ti soddisfa; e molto altro. Naviga qualche corso di
laurea, scegli qualche insegnamento senza troppe propedeuticità,
guarda il programma, i libri e i testi delle prove d'esame passate e
prova ad attaccarlo. Tempo e pazienza permettendo, e imparando un pò a
gestirsi riguardo quello che facendo da soli (inevitabilmente) non si
ha chiaro da subito, potrai fare davvero tantissimo da solo.
Spulcia tra unipi, unibo, univaq, unive, uniroma1 e uniroma3 ed unict
ad esempio e scegli. Se poi ti spingi anche oltre i confini nazionali,
per me fai la migliore cosa.

askaholik

unread,
Jan 15, 2013, 10:14:37 AM1/15/13
to
On Jan 16, 12:17 am, cpascoshi <cpasco...@gmail.com> wrote:

> Perchè non segui il consiglio che già ti hanno dato e inizi a provarci
> da solo. Potresti scoprire che certe cose, una volta conosciute
> meglio, non ti interessa poi proprio impararle; oppure che quello che
> ti serve sono delle linee guida e che fare da solo è quello che
> preferisci e ti soddisfa; e molto altro. Naviga qualche corso di
> laurea, scegli qualche insegnamento senza troppe propedeuticità,
> guarda il programma, i libri e i testi delle prove d'esame passate e
> prova ad attaccarlo.

quoto. In piu' pero' aggiungo una cosa: alle volte a guardare i testi
d'esame si ha una visione distorta di quello che puo' essere l'esame
in se': non sempre e' specificato con quali livelli di dettaglio ci si
aspetta la risposta, quali sono i criteri di valutazioni, qual'e' il
tempo per fare l'esame. Visto che si vuole cimentare, e si vuole
mettere in discussione, anzicche' iscriversi alla laurea puo' iniziare
iscrivendosi ad *un* esame, vedere quanto tempo passa da quando inizia
a studiare a quando lo passa, cosi' puo' farsi un'idea approssimativa
di quanto potrebbe metterci a laurearsi e di quanto impegno ci deve
mettere. Se decide di laurearsi l'esame gle lo convalidano. Avra'
speso leggermente di piu', ma almeno avra' fatto la scelta cum grano
salis. Se decide di non fare la laurea avra' l'attestato dell'esame,
che dubito serva a qualcosa, ma e' sempre una certificazione di un
traguardo raggiunto. Anche un viaggio di mille miglia inizia con un
passo.

> Se poi ti spingi anche oltre i confini nazionali, per me fai la migliore cosa.

e come non quotare anche qui? ;-)

AleTV

unread,
Jan 15, 2013, 3:57:10 PM1/15/13
to
"L0mbaX" ha scritto nel messaggio news:kcop25$a6d$1...@nnrp.linuxfan.it...

> e ci vorr� del tempo prima di giungere a una decisione definitiva...nel
> caso torner� a tediarvi :-D
>
Non � che se ti gira e se decidi di partire poi fai sapere come va?
Soprattutto se scegli informatica e non ing. informatica.

Endi Uorrol

unread,
Jan 16, 2013, 1:25:38 AM1/16/13
to
Il Tue, 15 Jan 2013 08:36:39 +0100, Infradito ha scritto:


>>Niente in informatica come la pratica sul campo può essere migliore.
>
> Concordo in parte.

No io per niente, più o meno per le stesse ragioni che hai espresso tu.
La pratica sul campo la vedo come esponente che si applica alla propria
base teorica per ottenere l'effettivo valore professionale. E' vero che
può incidere tantissimo in positivo, ma anche in negativo se la base è
inferiore a 1. I cosiddetti "praticoni" cioè coloro che basano più o meno
tutto il loro sapere su quanto appreso sul campo sono delle vere e
proprie calamità, altro che.

Marcoxxx

unread,
Jan 16, 2013, 3:16:21 PM1/16/13
to
Unil� ha scritto:

> >
> > prima dell'universita':
> > a) non portavo gli occhiali

> sar� colpa della carenza di donne? Non ti aveva avvertito il prete?

Ma, secondo quello che dice il prete, se fosse colpa della carenza di
donne,
non avrei dovuto portarli gli occhiali ? In ogni caso in Toscana i preti
sono poco frequentati (io penso di averli frequentati anche meno rispetto
al "toscano medio").

[SNIP]

> Non ti viene mai un regret del tipo "cavolo, cosa mi sono perso"?

Mi e' venuto di recente. Ad esempio quando ho preso la mia prima lezione
di nuoto alla tenera eta' di 42 anni, ho pensato:

ma perche' questa cosa non l'ho fatta a 14 anni ?


> Ma... voglio dire: alla fine, ne vale la pena?

No. Comunque all'epoca non potevo prevedere che avrebbero approvato
la legge Biagi (senza la quale non so se ne sarebbe valsa la pena o meno).
Per la verita' non potevo nemmeno immaginare l'"avvento" del "messia"
Silvio
(e anche senza questo non so se ne sarebbe valsa la pena o meno)

> Per cosa lo fai?

All'epoca per lo piu' lo facevo perche' mi piaceva farlo e un po' anche
perche' pensavo (erroneamente) che servisse a qualcosa lavorativamente
parlando.

> Se lo fai perche' TI PIACE INGEGNERIA

Prima di iscrivermi non sapevo cosa si facesse a ingegneria.
Al limite lo facevo perche' "mi piaceva studiare".

> fai bene a farlo, ma cosa vuol dire "ti
> piace ingegneria"? Ti piacciono le materie? Tutte?

Da questo punto di vista, per quanto mi riguarda si', a posteriori
posso dire che mi sono piaciute tutte, comprese quelle che c'etrano di
meno con lo scopo finale della laurea (tipo chimica, disegno meccanico,
meccanica razionale, ecc.
E comunque c'entrano sempre molto di piu' di quanto c'entrassero con lo
scopo del diploma la letteratura o la storia che si studiavano alle
superiori).

In ogni caso se lo fai perche' "ti piace studiare" non ha poi molta
importanza quello che studi.

> Sapevi quali fossero
> e dove saresti andato a parare?

Prima di iscrivermi no.


> Se quelle che ti piacevano erano 5 o 6
> potevi anche studiartele da solo senza laurearti; se invece la risposta
> era "voglio fare l'ingegnere"

Diciamo che la risposta era che volevo fare l'ingegnere.
Il problema e' che in realta' non sapevo cosa volesse dire fare
l'ingegnere.

> allora hai fatto bene a farlo pur dovendo
> essere consapevole a cosa saresti andato incontro; ma se la risposta era
> (come credo purtroppo sia quella di tanti gggiovani) "perche' voglio
> trovare lavoro", allora facendoti molto meno mazzi ti prendi una laurea
> triennale in una professione sanitaria (scienze infermieristiche,
> tecnico di radiologia, ecc)

Come ho gia' scritto altre volte, quelli che, come me, non riescono a non
voltarsi dall'altra parte quando gli fanno un prelievo del sangue, ben
difficilmente possono avere un posto in questi settori. E se non si vuole
considerare nemmeno questo, in ogni caso ai miei tempi la facolta' di
scienze infermieristiche probabilmente non esisteva ancora (non ricordo se
la istituirono poco prima o poco dopo che io iniziassi l'universita').

> e il lavoro lo trovi; se la risposta �
> invece "voglio un prestigio sociale" ne hai di piu' se sei avvocato o
> medico e per diventarlo ti fai meno culo che per diventare ingegnere.

Per quanto riguarda l'avvocato ho sempre avuto la percezione che ci si
sarebbe dovuto fare "meno il c**o", pur non sapendo se poi sia cosi' vero.

Per il medico invece all'epoca pensavo che fosse l'unica facolta' che
richiedeva uno sforzo maggiore rispetto a ingegneria e anche oggi penso
che sia cosi'. Senza contare il fatto che poi ho sentito con le mie
orecchie all'epoca degli studenti di medicina che dicevano che uno dei
posti "piu' ambiti" era quello di "medico legale", praticamente quello che
andava a fare autopsie ai morti ammazzati ed eventualmente fare delle foto
varie
ai cadaveri; foto da usare come prove nei processi. L'argomentazione era
che, facendo autopsie, di sicuro il paziente non si sarebbe lamentato
anche se sbagliavi qualcosa, a differenza di quello che potrebbe accadere
se sbagli qualcosa facendo un'intervento su un malato ancora vivo.

cpascoshi

unread,
Jan 18, 2013, 8:25:41 AM1/18/13
to
Secondo me alla fine, l'op dovrebbe semplicemente chiarirsi su quanto
ha scritto inizialmente: se il titolo di studio e il dover dimostrare
a se stesso di potercela fare a laurearsi etc. sono la sua motivazione
principale, dovrà fare certe valutazioni e prendere una certa strada.

Se piuttosto quello che gli interessa _davvero_ è imparare e
conoscere, per me dovrebbe iniziare a far da se già mentre parliamo.
All'inizio può essere difficile anche solo capire cosa e come studiare
ma è una difficoltà che (soprattutto con l'aiuto della rete) si supera
e resta fondamentalmente solo un problema di **volontà** (ben
evidenziato per tutti i disfattisti del menga costantemente
all'ascolto).

Basta ragionarci bene su, fare ricerche, organizzarsi e avere voglia e
passione - the sky's the limit!
Message has been deleted

giuseppe....@gmail.com

unread,
Mar 9, 2013, 5:23:40 AM3/9/13
to
L0mbaX ha scritto:

> Vedo che il Polimi permette anche di laurearsi online (solo triennale, e
> ovviamente gli esami sono in sede, ma la laurea non differisce in alcun
> modo rispetto a una laurea "on site", bisogna frequentare le lezioni
> online e partecipare)...quindi potrebbe essere un buon compromesso.
> Almeno risolve un po' di problemi logistici.

Casomai potrebbe risolvere i problemi logistici di chi già sta in Lombardia... Sai, per un siciliano o un sardo non è proprio il massimo andare ogni volta a Como.

Comunque, nella pagina principale si presentano subito con un'affermazione inesatta: "L'unico corso di laurea online accreditato". È falso per due motivi:
1) qualunque laurea online di qualunque ateneo (anche telematico) del sistema universitario italiano va considerata come "accreditata". Inoltre, in Italia l'"accreditamento" (concetto tipicamente americano/anglosassone) non esiste neppure. Poi parlano di "Conferenza dei Rettori delle Università Italiane"; peccato però che quest'ultima non possa concedere alcun "accreditamento". In Italia, il riconoscimento degli atenei è competenza del solo Ministero dell'istruzione. Tutti gli altri "accreditamenti" italioti sono chiacchiere.
2) il corso online è in realtà un indirizzo del corso di laurea in presenza (fonte: guida dello studente), con la differenza che il secondo costa di meno. Fino a qualche anno fa, invece, il corso online era autonomo. Motivo del cambio? Semplice: ormai non ci credono più neppure loro. Quando il corso fu creato (quasi quindici anni fa) il mercato del lavoro e l'informatica italiana non erano ancora nel totale sfascio attuale, e per di più non esistevano altre università telematiche. Oggi sono venute meno entrambe queste importanti condizioni, e quindi gli investitori (ad esempio il gruppo L'Espresso) si sono ritirati. Con essi, se ne sono andati anche molti studenti, infatti il corso è stato trasformato in "indirizzo" proprio perché non ha più il numero minimo di iscritti necessario per restare in vita singolarmente.
(Loro ovviamente raccontano la storiella secondo cui il corso è stato trasformato in indirizzo per attribuirgli più "prestigio")

Se cerchi le opinioni in giro, troverai sia chi si è trovato bene (in particolare gli studenti di vecchia data), sia chi si è trovato male (in particolare gli studenti più recenti). Dai un'occhiata anche a Yahoo answers:
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20110830203547AAoiZDr
e ai link indicati lì.

Insomma, ti conviene valutare bene prima di fare passi avventati.
0 new messages