On 27/08/2022 08:07, Luca Menegotto wrote:
> Il giorno venerdì 26 agosto 2022 alle 19:45:29 UTC+2
ilmanto...@gmail.com ha scritto:
>
>> Ieri sera al tg1 ho sentito una cosa che mi ha fatto drizzare i capelli: il costo
>> del gas per vari settori industriali, dall'anno scorso ad oggi, è aumentato dal 500 all'800%. Dico, ma siamo impazziti? Io non so se questi numeri sono realistici o sono gonfiati, il sospetto che siano gonfiati mi è venuto
>
> Non lo sono. Ne vuoi una riprova? Vai a una pompa che vende metano; chiedi quanto costa ora e chiedi quanto costava 3 anni fa. 800% forse è sovrastimato.
> Tuttavia è ora che come nazione cresciamo e ci facciamo un esamino di coscienza. Il problema è al 90% endogeno.
>
> Speculazione o no, era ovvio che, prima o dopo, il problema sarebbe arrivato. Mi aspettavo dal petrolio, è stato dal gas, ma poco cambia.
> Partiamo da un principio. Qualsiasi aziendalista ti può dire che avere un unico fornitore per un tuo asset strategico è un errore, anche se il fornitore è la più brava persona al mondo. E cosa abbiamo fatto noi come nazione? Esattamente il contrario.
Mi permetto di mostrarvi il Mix-energetico della Spagna (un paese
europeo di taglia non lontana da quella dell'Italia e il cui
territorio ricopre fasce climatiche simili a varie di quelle
dell'Italia, insomma un paese energeticamente da imitare, piuttosto
che la ferigna Germania):
Eolico 59,18 TW·h
Nucleare 54,04 TW·h
Gas naturale 37,58 TW·h
Idroelettrico 29,58 TW·h
Cogenerazione 26,05 TW·h (suppongo sia gas naturale e biomassa)
Fotovoltaico 20,47 TW·h
Carbone 4,94 TW·h
Solare termico 4,71 TW·h
Biomassa e altro 4,71 TW·h
Altro 2,11 TW·h
Hanno un eolico poderoso, grazie ai venti atlantici, e dal
punto di vista si trovano come la Germania (che ha i venti
del Nord), ma si tengono anche stretti il nucleare (cosa
che la Germania della sig.ra Merkel ha pensato di abbandonare).
Hanno un geotermico trascurabile, in compenso hanno il solare
termodinamico che e' espandibile a volonta' (per ora vogliono
triplicare i 2,3 GW che hanno gia', oltre a convertirlo tutto
a dispacciabile con l'aggiunta dell'accumulo termico). Questo
significa che ha regime (con il "loro" PNIEC completato),
il Solare termodinamico salira' a circa 14-15 TW·h.
Guardando questo mix, si puo' capire perche' il governo spagnolo
puo' permettersi la seguente misura:
<
https://www.lamoncloa.gob.es/lang/en/gobierno/councilministers/paginas/2022/20220513_council-extr.aspx>
"The exceptional mechanism, authorised by the European Union for Spain
and Portugal, will allow the megawatt hour to fall from around €210 in
recent months to €130. The reduction will benefit all consumers and
will be in force for one year."
Cioe' che si nota e' che il "picco" spagnolo e' stato solo 0,21 €/kW·h
e la seconda che si capisce che i produttori hanno spazio di manovra
per rispettare la disposizione. Questa misura ha anche il vantaggio
che sul lato dei consumatori non c'e' da fare nulla (similmente ai
tagli della accisa sui carburanti fatta in Italia). Mentre la proposta
di tassare gli ovvi e prevedibili extra-profitti richiede il passaggio
dei soldi da Roma da cui poi la politica potra' centellinare a favore
delle categoria "amiche" del governo di turno. E magari per strada
scremare via un po' di soldi, come e' uso in Italia.
La misura e' fattibile perche' il gas naturale per uso generazione
elettrica in Spagna non e' una quota cosi' importante come altrove.
> Pensaci: cosa hanno fatto in questi due ultimi decenni, i nostri governanti? Nulla,
Al contrario, sono stati molto attivi a visitare i paesi piu' canaglia
a patto che avessero riserve di energia da vendere (gas e petrolio).
E i governi Renzi, Gentiloni e Conte sono stati molti attivi nello
stroncare, impianto per impianto, la filiera del solare termodinamico.
Con interventi a livello di Consiglio dei Ministri, scavalcando la
procedura ambientale per decidere d'ufficio che impianti solari di
taglia industriale (intorno ai 50 MW), uno dietro l'altro,
uno in Basilicata, quattro (o cinque ?) in Sardegna e uno in Sicilia
avessere il divieto di aprire il cantiere. Eccezionalmente, per la
prima e unica volta si e' parlato del solare termodinamico alla
RAI, vedi RAI 3 Report:
<
https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/I-fossilizzati-78966ed0-977a-4d1c-a750-cb32908ea8e6.html>
Ma anche l'intera politica italiana e la parte dei media legata
alla politica si e' data molto da fare. Nel luglio del 2009,
sono state presentate quattro mozioni al Senato. Una di Forza
Italia che raccontava scemenze sul solare termodinamico,
cassando l'idea. Una del PD e una di IdV che invece descrivono
il solare termodinamico come una opportunita' per l'Italia.
Una mozione della LN che andava oltre, citando le cifre
dell'ufficio parlamentare che aveva studiato il tema, e
che concludeva che allo stato dell'arte (nel 2009), il costo
del solare termodinamico era di 12 centesimi al chilowattora
(vi ricordo che subito dopo e' stato approvato la serie di
conti energia partendo da 36 centesimi al chilowattora per
i mega-impianti a terra, come questo:
<
https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_fotovoltaico_di_Rovigo>
Risultati della votazione:
Mozione FI: approvata con i voti di FI e LN
Mozione PD: bocciata, solo i voti di PD e IdV
Mozione IdV: bocciata, solo i voti di PD e IdV
Mozione LN: approvata con i voti di FI, LN, PD (e forse IdV)
Perche' scrivo "forse" IdV ? Perche', mentre per le prime
tre votazioni e' stato richiesto il scrutinio elettronico,
per la quarta votazione si e' proceduti solo per alzata di
mano. Dunque, se le dichiarazioni di voto sono state
rispettate, la mozione piu' favorevole di tutti al solare
termodinamico, quella della LN, avrebbe dovuto avere una
approvazione schiacciante, mentre quella di FI e' ha
avuto solo una votazione per maggioranza semplice.
Ebbene, il giorno dopo, l'intero sistema mediatico, di ogni
colore politico, o lodava la scelta del governo di seguire
la mozione di FI o si stracciava le vesti per l'approvazione
della mozione di FI. NESSUNA menzione al risultato
eclatante del voto in cui maggioranza e minoranza avevano
votato insieme, e in particolare nessuna menzione ai
numeri dettagliati nella mozione, che parlavano di un
costo dell'energia di solo 12 centesimi di euro al chilowattora
(che a quel tempo, per le rinnovabili era una cifra
bassissima) e che si prevedeva nel giro di un decennio
o poco piu' (come e' in effetti accaduto) di scendere
a 6 centesimi al chilowattora. Possibile una tale
totale accurata regia di giornali e televisioni ?
> assolutamente nulla, se non cercare i voti dei vari 'no' che si sono succeduti negli anni. No gasdotti, no eolico, no inceneritori, no campi fotovoltaici, no rigassificatori, no trivelle, no nucleare, no dighe. Se poi vicino a casa mia, signora mia, non se ne parla nemmeno. E per fortuna che almeno il TAP è stato completato, perché anche li il no era forte. Il risultato? Dipendiamo per molta dell'energia elettrica dalla Francia e per molta parte del gas dalla Russia. Solo che adesso la Francia, causa siccità, ha ridotto il regime delle proprie centrali nucleari e la Russia è coinvolta nella guerra.
>
> Il problema sta nel fatto che, qualsiasi soluzione si decida di adottare oggi per svincolarci dalle dipendenze varie, ne vedremo gli effetti in un numero di anni che quantifico in almeno 5. E cosa sento da chi vuole il mio voto il prossimo 25 settembre? Nucleare di 4a generazione, nella migliore delle ipotesi (è ancora a livello di prototipo
E' in funziona in Cina, a Shidaowan.
E usa un approccio novello: ci sono piu' reattori collegati ad un
gruppo turbine-generatore. La prima unita' e' composta di due reattori
da 250 MW termici che insieme alimentano di vapore una gruppo turbina
da 200 MW elettrici. Ma la prossima unita' prevede ben sei reattori
da 250 MW termici collegati ad un gruppo turbina da 600 MW elettrici.
Tanti piccoli reattori (una unita' da 250 MW termici se collegata
direttamente ad un gruppo turbina potrebbe dare solo 100 MW elettrici)
per una turbina di taglia industriale (600 MW, che nel mondo
termoelettrico e' considerata la taglia ottimale tra costo dei
macchinari e efficienza di gestione). Sei unita' su un generatore
significa la massima totale modulabilita' della produzione,
da poco sopra zero a piena potenza, come una turbina a gas.
Inoltre questi reattori non contengono acqua (niente rischi di
esplosioni idrogeno-ossigeno, come accaduto sia a Chernobyl che
a Fukushima) ed e' alimentato in modo continuo (quindi niente
fermi per la ricarica del combustibile). Infine il combustibile
e' frazionato in piccole unita' (6 cm) con auto-contenimento
(drastica riduzione del rischio di rilascio nell'ambiente in
caso di rottura del nocciolo) oltre che altamente improbabile
(impossibile ?) fusione del nocciolo neanche nel caso peggiore
immaginabile (un bomba dentro il reatttore ?).
Manca qualcosa ? Ahh, si, tante piccole unita' significa la
produzione in serie, la fabbricazione di pezzi interi del
nocciolo in fabbrica, da trasportare poi al cantiere. E questo
dovrebbe dare via ad un taglio drammatico dei costi.
Ecco dei numeri: la Cina vuole sostituire tutte le caldaie
a carbone con questi reattori, recuperando cosi' l'intero
investimento del gruppo turbina-generatore-TF di potenza
elevatori di tensione delle centrali a carbone.
Se lo fanno con un centinaia di unita' a carbone, con la
taglia tipica di 600 MW, significa che una fabbrica dovra'
produrre pezzi per 600 reattori, tutti uguali, in serie.
Dite che avra' effetto sul costo dei componenti ?
E per finire, se manca energia, raffreddamento, la fine
del mondo, ad un reattore d 250 MW termici, una volta
spento (SCRAM) basta il raffreddamento naturale.
> e, se si intende domattina iniziare a costruirne una non sarà operativa prima di altri 8 anni a essere ottimisti).
Volendo, costruire questi HTR dovrebbe essere una cosa
veloce. Non ci sono enormi strutture, colate infinite
di calcestruzzo su armature ampie come campi di calcio
con tanto ferro da costruire una torre Eiffel.
E dimenticavo, una unita' grossa, da 1500 MW termici, era
stata costruita da un consorzio di municipalizzate in
Germania negli anni '70 (i cinesi hanno acquistato
quei progetti, migliorando come descritto, con taglia
piu' piccola, uso di unita' multiple). La ragione per cui
non c'e' stato seguito in Germania (e quindi nessuno in
Italia ne ha parlato) e' che dopo che dopo che e' stato
"acceso" la prima volta (aprile 1985) c'e' stato
Chernobyl (1986) e il governo federale tedesco ha
ordinato la terminazione del progetto, anticipando
poi quello e' che stata "l'uscita dall'atomo".
L'assunzione del cancelliere Schröder alla Gazprom e le
dichiarate simpatie del cancelliere ex-tedesca orientale
Merkel per Putin, danno oggi un significato particolare
alla decisione di abbandonare l'atomo ...
In ogni caso, in Europa la tecnologia e' ben nota (tra
gli esperti, in particolare il know-how e' concentrato
al centro di ricerca Jülich e l'Universita' di Düsseldorf).
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