Sono tutti difficilissimi! :)
Ecco la situazione a Padova:
http://www.ing.unipd.it/orientamento/dati_statistici.htm
(E' meglio se parti da http://www.ing.unipd.it/ e fai click su
Orientamento e poi Dati Statistici)
Ciao ciao
--
Se usi il tasto REPLY per rispondermi
devi TOGLIERE "CuT" dall'indirizzo!!!
>>> Enrico Glerean gl...@dacos.it <<<
YOU CAN SEEK ME!-----> ICQ#: 30401957
Sono pienamente d'accordo con te,soprattutto dal punto di vista
elettronico!ma visto che ho aperto la discussione e quindi ormai sono già in
ballo,mi voglio rovinare!:
chiedo sempre un parere personale,secondo voi che posizione e considerazione
attribuite ad ingegneria nei confronti delle altre facoltà?Quali sono le
principali differenze?
Grazie!
> chiedo sempre un parere personale,secondo voi che posizione e considerazione
> attribuite ad ingegneria nei confronti delle altre facoltà?Quali sono le
> principali differenze?
> Grazie!
fra i difficili metterei anche aeronautica
nei confronti fra le altre facoltà, in verità la risposta é molto
soggettiva, se avessi studiato legge probabilmente sarei ancora al primo
esame, dipende come ti senti portato tu, magari alle superiori avevi
facilità con materie tecniche e matematiche e quindi l'ingegneria fa per
te, se non é stato così.....
michele
>Christian wrote:
>
>> chiedo sempre un parere personale,secondo voi che posizione e considerazione
>> attribuite ad ingegneria nei confronti delle altre facoltà?Quali sono le
>> principali differenze?
>> Grazie!
>
>
>fra i difficili metterei anche aeronautica
Cavolo, io pensavo a ing. nucleare... ma sono un po' di parte!
--- Andrea Ferrari - f...@pobox.com
--- http://www.MegRyan.com - icq:18339897
--- Radioactive cats have 18 half-lives
bella battuta..bella davvero!!!!!!!!!
Christian <pom...@iperbole.bologna.it> wrote in message
7mactc$v83$1...@pinco.nettuno.it...
mmmh... dipende sotto quale punto di vista,io sono convinto che meccanica ed
elettronica siano più difficili a livello progettuale,in quanto i meccanici
progettano meccanismi di qualsivoglia complessità (es:orologini meccanici ad
alta precisione,marchingegni vari,ecc...),mentre gli elettronici progettano
i microprocessori che sono altresì frutto di progetti di elevata
complessità,nonchè i computers!(basta aprirne uno e vedere com'è fatto per
rendersene conto!),anche i calcoli per gli elettronici sono relativamente
complessi (fanno fronte a 3 corsi di analisi rispetto ai 2 di tutti gli
altri!),quindi penso che le due più difficli siano solo elettronica e
meccanica,le altre forse saranno difficili solo dal punto di vista
"matematico" ma non progettuale,perchè non credo che progettino meccanismi,o
marchingegni,ma piuttosto strutture destinate a rimanere statiche,perlomeno
dal punto di vista strutturale!Questa almeno è la mia modesta opinione,spero
non offensiva per nessuno!
Riguardo alle altre facoltà allora è da sfatarsi il mito secondo il quale
ingegneria sarebbe la più difficile?(almeno a Bologna!)
sono un meccanico e mi mancano 3 esami
meccanica è difficile perchè il bello arriva al terzo anno
vi ricordate quando vi dicevano "una volta passato il biennio...sei
con un piede fuori"
terzo anno
meccanica applicata alle macchine
scienza delle costruzioni
scienza dei metalli
fluidodinamica
elettrotecnica
fisica tecnica
il biennio a confronto era una passeggiata
e poi non ci scordiamo del quarto anno (macchine, automatica,
tecnologia meccanica...)
il quinto è più leggero (meritato riposo se così si può dire)
ma non perchè le materie siano più semplici, ma perchè non sono corsi
affollatissimi come i precedenti (almeno a "la Sapienza"), anche i
professori sono meno stressati
ciao
Hai ragione a dire che Ingegneria meccanica e elettronica siano complicati
perchè ti insegnano a progettare macchine e circuiti elettronici molto
complicati, ma io dico che anche Informatica non è per nulla una
passeggiata, devi sapere costruire o almeno capire anche te i circuiti
elettronici e le macchine meccaniche, devi saperle comandare e ti devi
inventare (quidni devi progettare anche qui) programmini veramente astrusi
che ti permettano di collegare insieme elettronica e macchine !!! Micca
tanto semplice no ??
Quindi per me fra le "ingegnerie più difficili" bisogna metterci anche
quella INFORMATICA !! E poi anche ad informatica ci sono 3 corsi di Analisi,
poi quelli di Meccanica, di Elettronica, e di Fisica !! E sapete perchè per
me Ingegneria informatica è moolto difficile ?? Perchè sono al terzo anno di
questa facoltà e fino ad ora non è stato certo una passeggiata !!! Comunque
.. .. ... .. BUONO STUDIO A TUTTI !!! ( Martedì prossimo ho un esame,
incrociate le dita per me !!!)
Matteo !!!
Non credo che non serva a nulla!Agli elettronici serve e come!,forse agli
informatici no!Su di essa si basa tutto lo studio dei campi
elettromagnetici con le trasformate,l'analisi sul comportamento dei circuiti
sollecitati in un certo modo,con lo studio delle distribuzioni,ed il calcolo
degli integrali col metodo dei residui ,calcolo delle probabilità,equazioni
differenziali alle distribuzioni,e tante altre cosette soprattutto in campo
complesso(integrali e derivate varie) che per gli elettronici nel loro
complesso sono basilari per studiare l'elettronica e la
microelettronica!Quindi bisogna valutare bene cosa non serve davvero
ed a chi!
Ma tanto per curiosità,gli informatici di cosa si occupano?
Vuoi sapere perchè hai messo anche elettronica al top?fatti un viaggetto su
questi siti e lo saprai subito!(sei elettronico vero?)
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pent2b.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pentB.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pentproB.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/486B.htm
Chiedo un parere:questi sono difficili?
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pent2b.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pentB.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/pentproB.htm
http://www.intel.com/intel/museum/25anniv/hof/486B.htm
grazie!
Ciao
Gianpiero
gian...@tin.it
Christian ha scritto nel messaggio <7mjioh$2dj$1...@pinco.nettuno.it>...
>
>elena <ui...@tin.it> wrote in message 7mdc14$mlh$1...@nslave1.tin.it...
>> Meccanica,elettronica e telecomunicazioni al top.
>> Gli altri un po' meno.
>>
>>
>
>Sono pienamente d'accordo con te,soprattutto dal punto di vista
>elettronico!ma visto che ho aperto la discussione e quindi ormai sono già
in
>ballo,mi voglio rovinare!:
Qualcosa mi dice che studi (o hai studiato) meccanica, elettronica o
telecomunicazioni...
Ma se ad elettronica dopo il biennio si dà sempre lo stesso esame...
meccanica poi... facile.
Sandrino
Le aziende, quando assumono laureati nel settore scientifico (ma anche
economico ed organizzativo), distinguono tra Ingegneri e Laureati, cioè
mettono gli Ingegneri in un gruppo a parte, gli altri laureati nello stesso
calderone.
Questa è la differenza principale.
Ciao
oggi, lunedě 19, ho aperto il ng e mi sono accorto che le risposte alla
domanda "diff. corsi ing." SONO PARTITE PER LA "TANGENTE" !
michele
>Mah, io (TLC Politecnico di Mi 2 anno) ho sempre pensato che elettronica e
>nucleare se la giocassero alla pari (+ affollata la prima, "fantascienza" la
>seconda)
Una lacrima mi scorre sul viso. Grazie (non sono ironico!) per aver
definito fantascientifica la facoltà che ho frequentato!
mah... fino ad ora non ho mai usato una volta una nozione di Analisi 3
(detta nella mia univeristà: "metodi matematici per l'ingegneria", solo per
elettronici).
Iceman.
i 3 corsi di analisi non ci sono a pavia per gli informatici (e credo per
molte altre univeristà).
> poi quelli di Meccanica, di Elettronica, e di Fisica !!
un momento: i corsi di elettronica non sono paragonabili a quelli per gli
elettronici...
Ritengo comunque che informatica sia difficile come le altre ingegnerie
(tranne ambientale, che secondo me è più facile), poichè anche se magari ci
sono materie piuttosto semplici, i professori che le insegnano fanno di
tutto per complicarti la vita!!!!
E sapete perchè per
> me Ingegneria informatica è moolto difficile ?? Perchè sono al terzo anno
di
> questa facoltà e fino ad ora non è stato certo una passeggiata !!!
Comunque
> .. .. ... .. BUONO STUDIO A TUTTI !!! ( Martedì prossimo ho un esame,
> incrociate le dita per me !!!)
In bocca al lupo!
Iceman.
Iceman.
Forse non hai la batteria tampone.
Sandrino
Parecchio, ma la cosa piu' semplice e' proprio il punto di vista
"elettronico" della faccenda .
Tale punto di vista ti permette di avere chip da 500 Mhz invece che da 1.
Ma se il progetto fa schifo ...
PS: penserai mica che li abbiano disegnati a mano, no ?
ci sono fior di tool che ti fanno passare dall'architettura desiderata, ad
esempio a livello rtl, al layout.
E chi e' che specifica l'architettura ?
E chi e' che fa questi programmi ?
E poi, mi spiace deluderti, ma moltissimi dei transistor sviluppati sono
perfettamente identici, non lasciando tutto questo gran spazio
all' inventiva dell'elettronico di turno.
L'elettronica pura e' invece molto importante (restando in campo digitale)
nelle memorie di ogni tipo. Incidentalmente faccio notare che nel caso
specifico l'architettura e' piu' che banale , ci sono poche unita'
elementari (la cella di memoria viene replicata migliaia di volte)
collegate tra loro, ma i singoli componenti vanno ottimizzati al massimo.
Poi non so dalle tue parti come ci si suddivida, ma qui a Milano
informatica vuol dire :
-ricerca operativa
-automatica (controlli automatici, teoria del controllo etc. )
-teoria dei sistemi e "sviluppi" (es: identificazione dei modelli ed
analisi dei dati) , di supporto principalmente all'automatica
-intelligenza artificiale, sistemi di apprendimento automatici, robotica
-software in senso lato (ingegneria del software, basi di dati ...)
-calcolatori elettronici, sintesi HW ad alto livello , sintesi HW & SW,
sistemi embedded ...
probabilmente mi sono pure dimenticato qualcosa !
>elena <ui...@tin.it> wrote in message 7mdc14$mlh$1...@nslave1.tin.it...
>> Meccanica,elettronica e telecomunicazioni al top.
>> Gli altri un po' meno.
>
>Qualcosa mi dice che studi (o hai studiato) meccanica, elettronica o
>telecomunicazioni...
>Ma se ad elettronica dopo il biennio si dà sempre lo stesso esame...
cacchio, non ci avevo mai pensato...
Grazie per la dritta!
>meccanica poi... facile.
ho i miei dubbi...
>Sandrino
Ciao
Andrea
--
Andrea B. <ab_key...@yahoo.com>
Se li avessi usati ne saresti rimasto sorprendentemente deluso, la
qualita'
dei tool per l'elettronica e' _INFIMA_ ...
> E chi e' che specifica l'architettura ?
E chi e' ?
> E chi e' che fa questi programmi ?
E chi e' ?
> E poi, mi spiace deluderti, ma moltissimi dei transistor sviluppati sono
> perfettamente identici, non lasciando tutto questo gran spazio
> all' inventiva dell'elettronico di turno.
?!? Sono 50 anni che la gente si sta ammazzando per fare un
moltiplicatore
sempre piu' veloce ! Temo che tu non abbia idea di quanti modi esistono
di
collegare 10000 transistor tutti uguali ...
> L'elettronica pura e' invece molto importante (restando in campo digitale)
> nelle memorie di ogni tipo.
Il decoder del K6 e' fatto di plastica ?
> Incidentalmente faccio notare che nel caso specifico l'architettura e'
> piu' che banale , ci sono poche unita' elementari (la cella di memoria
> viene replicata migliaia di volte) collegate tra loro, ma i singoli
> componenti vanno ottimizzati al massimo.
Dovresti dare un'occhiata ad una DRAM.
Incidentalmente faccio notare che gli algoritmi per l'elettronica sono
fatti
da ingegneri elettronici, peraltro due fra i piu' grandi al mondo
vengono
proprio dalla tua universita': Sangiovanni-Vincenzelli e De Micheli.
> Poi non so dalle tue parti come ci si suddivida, ma qui a Milano
> informatica vuol dire :
>
> -ricerca operativa
> -automatica (controlli automatici, teoria del controllo etc. )
> -teoria dei sistemi e "sviluppi" (es: identificazione dei modelli ed
> analisi dei dati) , di supporto principalmente all'automatica
> -intelligenza artificiale, sistemi di apprendimento automatici, robotica
> -software in senso lato (ingegneria del software, basi di dati ...)
> -calcolatori elettronici, sintesi HW ad alto livello , sintesi HW & SW,
> sistemi embedded ...
>
> probabilmente mi sono pure dimenticato qualcosa !
... il libro di microelettronica ?
--
Lorenzo Di Gregorio
Perche' , tu hai usato quelli a cui mi riferisco io ? (_estremamente_
professionali)
Pui dirmi tutto quello che vuoi, ma non che i progettisti, anche del 486,
abbiano A MANO tracciato TUTTE le maschere , occupandosi personalmente dei
percorsi delle metallizzazioni (che oggi sono la cosa piu' complicata e
che limita maggiormente l'integrazione, ti ricordo...) , della
disposizione dei vari "gruppi" di mos etc.
Anche solo un banale circuito stampato doppia faccia con un numero decente
di componenti richiederebbe giorni ... e la complessita' di queste cose e'
tutto tranne che lineare con la dimensione del problema .
>> E chi e' che specifica l'architettura ?
>
>E chi e' ?
Secondo te ?
>> E chi e' che fa questi programmi ?
>
>E chi e' ?
ripeto, secondo te ?
>> E poi, mi spiace deluderti, ma moltissimi dei transistor sviluppati sono
>> perfettamente identici, non lasciando tutto questo gran spazio
>> all' inventiva dell'elettronico di turno.
>
>?!? Sono 50 anni che la gente si sta ammazzando per fare un
>moltiplicatore
>sempre piu' veloce ! Temo che tu non abbia idea di quanti modi esistono
>di
>collegare 10000 transistor tutti uguali ...
temo invece tu non abbia idea di quanti modi esistano per collegare 2 o
piu' moltiplicatori/alu/banchi di registri etc. ...
<e comunque, non sparare subito il moltiplicatore, che anche con un
semplice FA c'e' una gran mole di lavoro gia' fatta e ancora da fare !>
>> L'elettronica pura e' invece molto importante (restando in campo digitale)
>> nelle memorie di ogni tipo.
>
>Il decoder del K6 e' fatto di plastica ?
E' incredibilmente piu' importante l'aspetto logico. Se non lo sai, te lo
dico io : progettare qualcosa di piu' complesso di , che so, un 6502 , e'
assolutamente impossibile in tempi accettabili se si parte dai transistor
Invece PRIMA si fa uno schema logico, con tutte le belle porticine,
macchine a stati etc. DOPO si vede cosa e' effettivamente NECESSARIO
ottimizzare. Hai fatto l'esempio del moltiplicatore : e' un componente che
OGGI e' NECESSARIO ottimizzare. Mai sentito parlare di risc,pipeline... ?
>> Incidentalmente faccio notare che nel caso specifico l'architettura e'
>> piu' che banale , ci sono poche unita' elementari (la cella di memoria
>> viene replicata migliaia di volte) collegate tra loro, ma i singoli
>> componenti vanno ottimizzati al massimo.
>
>Dovresti dare un'occhiata ad una DRAM.
Dovresti forse spiegarmi come sono le dram che _credi_ di conoscere tu.
O forse ammettere che per te "architettura" significa "belle ragazze".
>Incidentalmente faccio notare che gli algoritmi per l'elettronica sono
>fatti
>da ingegneri elettronici, peraltro due fra i piu' grandi al mondo
>vengono
>proprio dalla tua universita': Sangiovanni-Vincenzelli e De Micheli.
E quando si sono laureati ? all'epoca loro la divisione tra
informatica e elettronica era meno che blanda.
Fino a circa 5-10 anni fa , dal Poli uscivano ingegneri elettronici ad
indirizzo automatico. Oggi sono informatici ...
Dato che e' stato deciso di provvedere ad una separazione tra informatica
ed elettronica, mi sembra a dir poco curioso che gli elettronici
pretendano di tenersi tutto !
Dopotutto non mi sembra che i fisici pretendano di saperne granche' di
chimica...
>> Poi non so dalle tue parti come ci si suddivida, ma qui a Milano
>> informatica vuol dire :
>>
>> -ricerca operativa
>> -automatica (controlli automatici, teoria del controllo etc. )
>> -teoria dei sistemi e "sviluppi" (es: identificazione dei modelli ed
>> analisi dei dati) , di supporto principalmente all'automatica
>> -intelligenza artificiale, sistemi di apprendimento automatici, robotica
>> -software in senso lato (ingegneria del software, basi di dati ...)
>> -calcolatori elettronici, sintesi HW ad alto livello , sintesi HW & SW,
>> sistemi embedded ...
>>
>> probabilmente mi sono pure dimenticato qualcosa !
>
>... il libro di microelettronica ?
>
No, di scrivere in fondo : "Repliche gradite. Astenersi perditempo,
soprattutto se incompetenti"
Io li ho usati quasi tutti, quelli "professionali" in circolazione.
> Pui dirmi tutto quello che vuoi, ma non che i progettisti, anche del 486,
> abbiano A MANO tracciato TUTTE le maschere , occupandosi personalmente dei
> percorsi delle metallizzazioni (che oggi sono la cosa piu' complicata e
> che limita maggiormente l'integrazione, ti ricordo...) , della
> disposizione dei vari "gruppi" di mos etc.
>
> Anche solo un banale circuito stampato doppia faccia con un numero decente
> di componenti richiederebbe giorni ... e la complessita' di queste cose e'
> tutto tranne che lineare con la dimensione del problema .
?!?!? Che c'entra. E' ovvio che il routing lo fa il router, ma
l'algoritmo
di routing non ha nulla a che vedere con l'informatica. La teoria dei
grafi
e' accessibile anche agli altri esseri umani, Synthesis and Optimization
of
Digital Circuits, De Micheli, McGraw-Hill, ne e' un esempio (per il
routing
c'e' un survey della ACM).
Per la cronaca le parti critiche dei processori si fanno in full-custom.
> >> E chi e' che specifica l'architettura ?
> >
> >E chi e' ?
>
> Secondo te ?
Ufff... l'architetto ...
> >> E chi e' che fa questi programmi ?
> >
> >E chi e' ?
>
> ripeto, secondo te ?
... il programmatore ...
Vogliamo restare in livelock ancora per un po o la piantiamo qui ?
> >> E poi, mi spiace deluderti, ma moltissimi dei transistor sviluppati sono
> >> perfettamente identici, non lasciando tutto questo gran spazio
> >> all' inventiva dell'elettronico di turno.
> >
> >?!? Sono 50 anni che la gente si sta ammazzando per fare un
> >moltiplicatore
> >sempre piu' veloce ! Temo che tu non abbia idea di quanti modi esistono
> >di
> >collegare 10000 transistor tutti uguali ...
>
> temo invece tu non abbia idea di quanti modi esistano per collegare 2 o
> piu' moltiplicatori/alu/banchi di registri etc. ...
Non temere, ne ho un'idea estremamente precisa, non puoi immaginare
quanto ;)
> <e comunque, non sparare subito il moltiplicatore, che anche con un
> semplice FA c'e' una gran mole di lavoro gia' fatta e ancora da fare !>
Il che significa che l'elettronico di turno ha un gran spazio per la sua
inventiva. Rileggi quello che hai scritto nel posting precedente.
> >> L'elettronica pura e' invece molto importante (restando in campo digitale)
> >> nelle memorie di ogni tipo.
> >
> >Il decoder del K6 e' fatto di plastica ?
>
> E' incredibilmente piu' importante l'aspetto logico. Se non lo sai, te lo
> dico io : progettare qualcosa di piu' complesso di , che so, un 6502 , e'
> assolutamente impossibile in tempi accettabili se si parte dai transistor
Il decoder del K6 e' fatto in full-custom.
> Invece PRIMA si fa uno schema logico, con tutte le belle porticine,
> macchine a stati etc. DOPO si vede cosa e' effettivamente NECESSARIO
> ottimizzare. Hai fatto l'esempio del moltiplicatore : e' un componente che
> OGGI e' NECESSARIO ottimizzare. Mai sentito parlare di risc,pipeline... ?
Di nuovo molto piu' di quanto tu creda.
Comunque, tutto sbagliato. PRIMA si vede quali prestazioni offre la
tecnologia, POI si stabilisce quale tecnica di implementazione usare, e
POI
si stabilisce un architettura. Si cercano di separare le parti critiche
(full-custom) da quelle non critiche (sintetizzate) e POI si fanno delle
prove
per fissare l'architettura. POI si fa l'impementazione e POI
l'ottimizzazione.
Sono le parti critiche come il moltiplicatore che determinano
l'architettura,
non l'architettura che determina quanto debbano essere veloci le parti
critiche
per starci dentro.
> >> Incidentalmente faccio notare che nel caso specifico l'architettura e'
> >> piu' che banale , ci sono poche unita' elementari (la cella di memoria
> >> viene replicata migliaia di volte) collegate tra loro, ma i singoli
> >> componenti vanno ottimizzati al massimo.
> >
> >Dovresti dare un'occhiata ad una DRAM.
>
> Dovresti forse spiegarmi come sono le dram che _credi_ di conoscere tu.
> O forse ammettere che per te "architettura" significa "belle ragazze".
Preferisco la seconda. Per la prima ti consiglio una ragazza, non so
quanto
bella, ma molto sveglia, che si chiama Betty Prince, e che ha scritto un
librone intitolato "Semiconductor Memories" per John Wiley & Sons,
seguito poi
da un altro che si chiama "High Performance Memories - New Architecture
DRAMs
and SRAMs".
> >Incidentalmente faccio notare che gli algoritmi per l'elettronica sono
> >fatti
> >da ingegneri elettronici, peraltro due fra i piu' grandi al mondo
> >vengono
> >proprio dalla tua universita': Sangiovanni-Vincenzelli e De Micheli.
>
> E quando si sono laureati ? all'epoca loro la divisione tra
> informatica e elettronica era meno che blanda.
Vincenzelli si e' laureato in ingegneria elettronica e De Micheli in
ingegneria
nucleare.
> Fino a circa 5-10 anni fa , dal Poli uscivano ingegneri elettronici ad
> indirizzo automatico. Oggi sono informatici ...
Ok, loro con la controllistica non avevano nulla a che fare.
> Dato che e' stato deciso di provvedere ad una separazione tra informatica
> ed elettronica, mi sembra a dir poco curioso che gli elettronici
> pretendano di tenersi tutto !
E chi l'ha detto. Io contesto che cio' che contenga la parola algoritmo
sia di
competenza dell'informatica. Contesto anche che la teoria dei grafi o
il
Prolog siano di competenza dell'informatica. E non ultimo contesto che
padroneggiare un linguaggio di programmazione e le sue tecniche sia di
competenza dell'informatica. E trovo estremamente seccante che qualcuno
pensi
che il mio lavoro sia "informatico". E siccome oltre che seccante lo
trovo
anche sbagliato, e siccome ho un po di tempo libero e non mi dispiace
sottolineare quanto lo trovi sbagliato, mi do pena di scrivere qualcosa
sulle
news.
> Dopotutto non mi sembra che i fisici pretendano di saperne granche' di
> chimica...
Nel discorso di accettazione del premio Nobel per la chimica, Ernest
Rutherford
disse che nella sua vita aveva osservato molte trasformazioni, ma mai
una cosi'
veloce come la sua da fisico a chimico.
> >> probabilmente mi sono pure dimenticato qualcosa !
> >
> >... il libro di microelettronica ?
>
> No, di scrivere in fondo : "Repliche gradite. Astenersi perditempo,
> soprattutto se incompetenti"
Beh, primo, ho impostato il follow-up solo su it.discussioni.ingegneria,
secondo, non ho intenzione di postare il mio curriculum per dimostrare
una
tesi gia evidente.
Se accetti un consiglio, dai meno cose per scontato nella vita. Se non
lo
accetti fa come ti pare, viviamo in stati liberi.
In ogni caso io la finisco qui.
--
Lorenzo Di Gregorio
2. Io sono un meccanico, ma obiettivamente devo affermare che la
difficoltà di un corso dipende dalla SEVERITà DEI PROFESSORI di quel corso.
A Bologna nel perioro 1991-1998 la più difficile era meccanica.
3. Chi ha detto che la meccanica è difficile perchè bisogna progettare
meccanismi "che si muovono"? Sei mai stato all'ultimo piano di un palazzo
durante un TERREMOTO?
I fenomeni dinamici si studiano in tutte discipline ingegneristiche, perchè
le vibrazioni sono un fenomeno fisico naturale.
Ciao ragazzi...
>
> 2. Io sono un meccanico, ma obiettivamente devo affermare che la
> difficoltà di un corso dipende dalla SEVERITà DEI PROFESSORI di quel
corso.
> A Bologna nel perioro 1991-1998 la più difficile era meccanica.
Possibile che nessun ingegnere dica mai "La facoltà di ingegneria che ho
frequentato io era tra le più facili."
Comunque ritengo che una facoltà più difficile non prepari necessariamente
meglio delle altre al mondo del lavoro
Francesco Gorini
> Per fare ingegneria è necessaria avere un pò di predisposizione per la
> matematica ed avere doti masochistiche per quanto riguarda il numero di
ore
> di studio. Non so se quest'ultima sia una virtù comunque tale
> caratteristica fa molto piacere ai datori di lavoro perchè pagano un
> ingegnere poco più di un perito ma lavora molto di più e si lamenta meno
Giusto; non sono solo d'accordo sulla paga, credo di guadagnare molto di più
di un perito. Il problema è che quando tu ingegnere inizi a lavorare, lui
perito sta già lavorando minimo da 6 anni, e quindi ha esperienza e scatti
di anzianità dalla sua parte. A parità di n. di anni, salvo sporadici casi
(tanto per non fare di tutte le erbe un fascio), l'ingegnere lo distrugge.
> Sul liceo non sono per niente d'accordo.
Giusto
> Possibile che nessun ingegnere dica mai "La facoltà di ingegneria che ho
> frequentato io era tra le più facili."
La facoltà che ho frequentato io era tra le più facili.
> Comunque ritengo che una facoltà più difficile non prepari necessariamente
> meglio delle altre al mondo del lavoro
Qui non sono d'accordo. Credo che ingegneria, pur non essendo direttamente
formativa per quel che riguarda il lavoro (a meno che si faccia della
ricerca, e tutti sanno quanto sia difficile in Italia), dia comunque solide
basi da una parte, e un solido culo rotto dall'altra tale per cui chi ne
esce vivo è molto più motivato di altri laureati.
E la motivazione fa tantissimo, fidati.
Ciao
Sandrino
[cut]
>2. Io sono un meccanico, ma obiettivamente devo affermare che la
>difficoltà di un corso dipende dalla SEVERITà DEI PROFESSORI di quel corso.
Purtroppo dipende anche da quanto certi professori sono STRONZI!!!
Con quelli severi, quando hai studiato, sei sicuro di passare (sfiga
dell'allievo ingegnere a parte) ;-)
con quelli stronzi a volte mi vien da pensare che non valga neanche la
pena di farsi tanto il culo, tanto se la moglie la sera prima c'aveva
mal di testa non c'è verso di passare.
[cut]
>Ciao ragazzi...
>
Ciao
--------------------------------------------------------------------------
E' uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.
--------------------------------------------------------------------------
ICQ#44021018
mailto:vespa50...@bigfoot.com
Occhio al reply, c'è l'antispam!
Balle, sono ragioniere al quinto regolare al PoliMi e non ho mai incontrato
problemi (anzi ho fregato in analisi molti liceali che se la tiravano tanto)
RafPed
Diploma? In che senso, scusa?
Sandrino O' Mazzulatore ha scritto nel messaggio
<7ob8pg$88d$1...@nslave1.tin.it>...
No, credo che sia molto facile. Almeno per me, è stato così.
Il primo punto vale anche per altre facoltà scientifiche; la differenza è
che mentre chi si iscrive, mettiamo, a Fisica, lo fa' con uno spirito
diverso: generalmente è consapevole di tutto ciò che implica la sua scelta
(leggi: farsi il culo) mentre chi si iscrive ad Ingegneria lo fa' con un po'
troppa
leggerezza inconsapevole del fatto che l'impostazione degli studi è
completamente teorica: alle prime lezioni mi ricordo tati
di quei periti, ossessionati dall'elettronica, divoratori di riviste che
dopo un mese di analisi e geometria si sono completamente eclissati, mi
ricordo anche tanti di quei ragazzi smanettoni che si "parcheggiavano" ad
Ingegneria pensando che si sarebbero divertiti e avrebbero studiato poco:
spariti anche loro. Alla fine (proprio fine no....sono al IV) sono rimaste
le persone che già dall'inizio si erano rassegnate al fatto che toccava
mettersi sotto e che entravano in facoltà con la faccia da condannati ai
lavori forzati già dall'inizio.
Per quanto riguarda il liceo non sono d'accordo: per prima cosa io ho fatto
il classico e non mi sono assolutamente trovata male (se ne discuteva un po'
di tempo fa'), anzi noi del classico abbiamo fregato gente che provenendo
dallo scientifico pensava di avere il sapere infuso, secondo......ma come si
fa' a dire che il liceo è difficile????? Io in cinque anni ho studiato il
minimo, e sono uscita con 60 (60/60.... a scanso di equivoci).
> Giurisprudenza, Lettere, Filosofia, solo per citarne alcune, non
richiedono invece particolari capacità. Ecco perchè chi si laurea in Legge
di solito
fa la commessa ! :-)
Sono d'accordo che "non c'è paragone" ma ogni facoltà ha la sua dignità
(tranne sociologia e scienze politiche.....consentitemelo:-)))))
Ciao a tutti e buone vacanze (io rimango a roma, divertitevi anche x
me!!!!!!)
*Sara*
Sara Tricarico wrote:
>
SNIP
Dato il clima vacanziero, mi permetto una osservazione, visto che
provieni dal classico. Fa, verbo e avverbio, si scrive senza accento o
apostrofo. Tanto tempo fa ho scoperto che non fa male scrivere fa in
questo modo :-).
Franco
>Alla fine (proprio fine no....sono al IV) sono rimaste
> le persone che già dall'inizio si erano rassegnate al fatto che toccava
> mettersi sotto e che entravano in facoltà con la faccia da condannati ai
> lavori forzati già dall'inizio.
Ricordo, ricordo... ad ing. civ. siamo partiti in 200 e abbiamo terminato in
pochi: le aule da 50 persone erano semivuote e contenevano persone di 3 o 4
immatricolazioni diverse!
> Per quanto riguarda il liceo non sono d'accordo: per prima cosa io ho
fatto
> il classico e non mi sono assolutamente trovata male (se ne discuteva un
po'
> di tempo fa'), anzi noi del classico abbiamo fregato gente che provenendo
> dallo scientifico pensava di avere il sapere infuso, secondo......ma come
si
> fa' a dire che il liceo è difficile????? Io in cinque anni ho studiato il
> minimo, e sono uscita con 60 (60/60.... a scanso di equivoci).
Cmq per ing. civ. ritengo che chi viene da geometra sia all'inizio molto
svantaggiato (facciamo analisi solo al 4° anno per poche ore alla
settimana!), ma sul lungo periodo esca vincente, soprattutto quando un solo
esame, arch. tecnica (architettura, immaginate un po'...), insegna come
vengono realizzate fisicamente gli edifici! Quelli del liceo alla fine non
sanno neppure di che colore e' il cls... mentre all'inizio vanno via come
schegge (rispetto ai geometri) su analisi, fisica e geometria
Quindi IMHO il liceo e' ancora troppo distante dalla realta', troppo
teorico, e l'univ. non si preoccupa di questo...
Ciao
--
Doc Hollywood
---------------------------------------------------------------------------
Non penso mai al futuro, viene cosi' presto. (A.Einstein)
---------------------------------------------------------------------------
SNIP
> e in più
> siccome il discorso può essere tranquillamente generalizzato alla maggior
> parte delle persone che in genere mi leggono e/o mi ascoltano non riesco a
> notarlo perchè nessuno me lo fa notare....
SNIP
In effetti la quantita` di svarioni ortografici che si trova su questo
NG e similari e` veramente grande. Non riesco bene a comprenderne la
ragione. Non e` detto che lo studiare ingegneria butti fuori dalla testa
le regole di ortografia :-). Forse perche' gli ingegneri sono meno
interessati alla forma? Mi parrebbe strano.
Qualche idea in proposito?
Franco ha scritto nel messaggio <37ADA056...@hotmail.com>...
Fabio Garattoni wrote:
>
> semplice scriviamo in fretta...
>
E` una spiegazione possibile, ma sembrerebbe piu` appropriata per i
lapsus tastierae (:-)), meno per gli errori sistematici (tipicamente
accenti, qualche volta doppie z nelle parole che terminano in -zione, s
eccezZione).
Franco
>
> In effetti la quantita` di svarioni ortografici che si trova su questo
> NG e similari e` veramente grande. Non riesco bene a comprenderne la
> ragione. Non e` detto che lo studiare ingegneria butti fuori dalla
> testa
> le regole di ortografia :-). Forse perche' gli ingegneri sono meno
> interessati alla forma? Mi parrebbe strano.
>
> Qualche idea in proposito?
Gli errori ortografici abbondano su tutti i newsgroups, non solo su
questo, penso sia dovuto allo scrivere in fretta e al non rileggere
praticamente mai cio' che si e' scritto.
--
Ale Radici
ICQ number : 28735838
>Per quanto riguarda il liceo non sono d'accordo: per prima cosa io ho fatto
>il classico e non mi sono assolutamente trovata male (se ne discuteva un
po'
>di tempo fa'), anzi noi del classico abbiamo fregato gente che provenendo
>dallo scientifico pensava di avere il sapere infuso, secondo......ma come
si
>fa' a dire che il liceo è difficile????? Io in cinque anni ho studiato il
>minimo, e sono uscita con 60 (60/60.... a scanso di equivoci).
Io ho fatto lo scientifico, e non rimpiango la scelta, anche se sono molto
dispiaciuto del fatto di non poter capire al volo gli etimi greci.
Comunque, secondo me la presunta superiorità di noi dello scientifico per
analisi e fisica si brucia in meno di mezz'ora di lezione, il tempo di
capire che è tutta un'altra cosa.
Anch'io sono uscito dal liceo con quasi il max e non ho mai studiato più di
5 ore la settimana (nei momenti di punta del liceo!)
--
ð (T.I.P.F.K.A.M.)
The ISF1 Poster Formerly Known As Magic
>Cmq per ing. civ. ritengo che chi viene da geometra sia all'inizio molto
>svantaggiato (facciamo analisi solo al 4° anno per poche ore alla
>settimana!)
Secondo me, visto che si riparte tutti da zero, il vantaggio non è poi 'sto
granché.
E più una cosa psicologica che altro!
>Quelli del liceo alla fine non
>sanno neppure di che colore e' il cls...
E chi se ne frega, scusa?
L'università non ti deve formare in quel senso, IMHO!
E magari quando parli di c.a.p gli viene in mente 00100:-)))
Anch'io non sono d'accordo sul liceo.
Molti si ostinano a dire che lo scientifico e' quello piu' indicato per
ingegneria.
Io provengo dall tecnico indostriale dove si fa' piu' matematica dello
scientifico.
non solo non ho avuto"difficolta' " ad analisi 1 ma avevo svolto anche
"parte" di analisi 2 (equazioni differenziali a coeff. costanti), forse a
fisca 1 ho sudato un po' di piu' perche all'itis si fa' al biennio ma a
fisica 2 li ho letteralmente stracciati in quanto e' tutta sull'elettricita'
che ho studiato per 5 anni all'itis.
Gli esami successivi, quelli del liceo, non sanno nemmeno di che trattano,
mentre uno dell'itis sa almeno cos'e' un'impianto elettrico.
Comunque resta il fatto che passa chi si impegna seriamente. a prescindere
dalla scuola superiore di provenienza. Ci sono molti del classico che
finiscono in 5 anni!
Mi dispiace non far parte dei "molti" ma.....dei "moltissimi" che.....altro
che 5!!!!!
Ciao
Sara
--
Aniello Annunziata
----------------------------------
Non hai bisogno di riposarti, avrai un mare di tempo per farlo quando sarai
morto.
Sara Tricarico <sar@_T.> wrote in message
aqQr3.23816$wv4....@typhoon.libero.it...
A prescindere dall'indiscutibile importanza che rivestono gli insegnanti
delle superiori nella preparazione di uno studente, che data la sua età non
sa neppure perchè studia, e che possono rendere la matematica di un istituto
più valida di quella di un liceo (il tuo caso è cmq unico :-) ), al liceo,
soprattutto quello scientifico si studia di tutto !!! non si cerca di
insegnare a costruire qualcosa, ma si cerca di imparare il METODO... ehhh
grande Galileo !
Ribadisco per l'ennesima volta che alla fine dell'università siamo tutti
uguali, ma noi del liceo abbiamo gustato i piacieri della lettura di Catullo
e Socrate..... Un ingegnere non dovrebbe essere solo un arido calcolatore,
ma dovrebbe tener conto di molti altri aspetti della natura umana, perchè
l'ingegnere prima di essere tale è un uomo.
Ma secondo voi uno che compra la Ferrari o una macchina simile lo fa perchè
il diagramma della corsa delle valvole in funzione del tempo ha una certa
forma???
Caspita che bella questa pendenza!! urca che andamento !!!..
Lo sapevate che si cerca di attutire il sibilo del cambio per non
"disturbare" il rumore del motore?
C'è molta psicologia anche in questo settore!
Ciao .. e scusate lo sfogo!
(Ed io ho fatto il liceo scientifico)
Fabio Garattoni <fabio.g...@iol.it> wrote in message
news:lLUr3.24089$wv4....@typhoon.libero.it...
Ragazzo mio non voglio dire che sei fuori dal mondo, ma che te ne frega di
sapere a 15 anni come si FA a saldare in pratica due pezzi di ferro! è molto
più difficile riuscire a capire COME AVVIENE il processo di saldatura che
per di più non si conosce ancora in pieno!
Ci voglio anni per assimilare le formule di Fisica e di Mate. contro le due
settimane per imparare a saldare.
Senza ricordare che oggi si una il MIG e il MAG... Il TIG solo nei lavori in
piccola serie.
>E cose inutili (latino, il troppo italiano, la roppa letteratura
inglese.....).
Latino e Italiano sono inutili !!! ahhh ORRORE!!! un ingegnere che non si
sa esprimere resterà sempre un handicappato, incapace di esporre
semplicemente e chiaramente le sue idee. Un dottore che non sa neanche chi
era Foscolo? ORRORE!
Dopo 5 anni di liceo non hai ancora capito che il latino serve come
esercizio di ragionamento?
>E sei pure uno studente di ingegneria?? Se ti piacevano le cose empiriche
dovevi andare a fare, che
>ne so.... Matematica.....o Fisica! Hai sbagliato facoltà!
ahhah la Matematica è empirica? sai che cosè il metodo empirico? sai come si
fa a valutare la qualità dei materiali e soprattutto la validità delle
formule "fatte a tavolino" ? Hai mai sentito parlare di estensimetri?
>(Ed io ho fatto il liceo scientifico)
Abbi un pò più di umiltà, accetta i consigli e soprattutto rispetta la
Matematica e la Fisica.
Ing. Fabio Garattoni
Mi associo a coloro che pensano che studiare il latino dia un rapporto
costi - benefici molto basso e che per sapersi esprimere in italiano non si
debbano necessariamente SPRECARE migliaia di ore a studiare il latino.
Riguardo all'esercizio mi chiedo come facciano le persone negli altri paesi
a saper ragionare se non hanno fatto il latino. Inoltre da come ragionano i
nostri politici preferirei che in parlamento ci fosse gente digiuna di
latino.
saluti
Francesco
"Ing. Francesco Gorini" wrote:
> <snip>
,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
non tutti sono apneisti!
>Mi associo a coloro che pensano che studiare il latino dia un rapporto
>costi - benefici molto basso e che per sapersi esprimere in italiano non si
>debbano necessariamente SPRECARE migliaia di ore a studiare il latino.
Allora perchè non studiamo solo Mate, Fisica e Chimica al Liceo? tanto
Italiano si impara bene o male stando in Italia, no?
>Riguardo all'esercizio mi chiedo come facciano le persone negli altri paesi
>a saper ragionare se non hanno fatto il latino. Inoltre da come ragionano i
>nostri politici preferirei che in parlamento ci fosse gente digiuna di
>latino.
>
Guarda che Latino lo studiano anche in UK e USA.
Ciao
Dipende da cosa si intende per imparare l'italiano. Se per imparare si
intende saper comunicare in qualche modo e quindi bastano 500 parole ed una
grammatica elementare č sufficiente stare in italia. Per imparare ad
esprimere concetti piů profondi ed astratti occorre anche uno studio
scolastico.
In ogni caso sono convinto che anche se uno non conosce una parola di
latino puň approfondire l'italiano al qualunque livello
> >Riguardo all'esercizio mi chiedo come facciano le persone negli altri
paesi
> >a saper ragionare se non hanno fatto il latino. Inoltre da come
ragionano i
> >nostri politici preferirei che in parlamento ci fosse gente digiuna di
> >latino.
> >
>
>
> Guarda che Latino lo studiano anche in UK e USA.
Forse in qualche college lo studieranno come materia molto facoltativa e
complementare e sicuramente non a livello di massa.
Una cosa ben diversa rispetto all'importanza che gli viene data in Italia
nei licei.
Quindi alla mia domanda precedente non hai risposto.
Saluti
Francesco
Errore: spesso lo sono! E magari sul progetto ti calcolao un pilastro
quadrato di 37 cm perche' la formula gli ha detto cosi'.... oppure ti trovi
delle travi 30 x 30 cm armate con 10 fi 20 perche' l'altra formula
(As=M/(.9 x d x ss) ) gli dava cosi' (senza poi verificare il cls perche'
"tanto viene sempre"..)...
Non dico che i geometri siano meglio (anzi, magari possono essere anche
peggio) ma hanno una conoscenza di base piu' ampia visto che e' da 17anni
che sentono sempre parlare delle stesse cose (ormai anche solo per osmosi lo
sanno...)
Ai liceali invece manca un po' questa "pratica" (i geom sono di natura
"praticoni") e vanno a cadere sulle cose piu' semplici (magari vanno a
risolvere l'eq diff. di 4to grado di Winkler, dopo due ore di lavoro, dove
invece un geom. ti tira fuori una formuletta semplificata per analogia e ti
da' un risultato, sovrastimato, ma dopo 5 min)
Chiramente questo e' quello che ritengo data la mia esperienza, nulla da
dire se altri hanno avuto altre esperienze...
Ma quando all'ultimo anno, prima di laurearsi (il corso di c.a. e' li') ti
vengono a chiedere "Che cosa significa dosaggio del cls?" oppure "Ma i
casseri perche' vanno di 5 cm in 5 cm?" ti cadono le braccia.....
Si vive lo stesso anche senza sapere chi e' Foscolo (anche se e'
grossa....), ma occorre sapere cmq esprimersi... Anche perche' pochi sanno
chi e' Dino Campana, eppure si esprimono lo stesso!
> Dopo 5 anni di liceo non hai ancora capito che il latino serve come
> esercizio di ragionamento?
Ci sono tanti modi per ragionare... mai pensato alla fisica? o alla
matematica? o all'informatica?
Ciao
Come dice l' ex ministro di grazia e giustizia F. Mancuso: la forma è
sostanza
>> QUESTO E' POCO MA SICURO
>> Qualche idea in proposito?
>
SI, CHI USA QUESTO NG SPESSO VA DI FRETTA
>
>Come dice l' ex ministro di grazia e giustizia F. Mancuso: la forma è
>sostanza
>
LASCIAMO STARE LE CAZZATE CHE DICONO I MINISTRI ED I POLITICI, LORO PENSANO
SOLO ALLE PAROLE MENTRE GLI INGEGNERI PURTROPPO DEVONO BASARSI SEMPRE E
SOLTANTO SUI FATTI.
LO SO, E' DIFFICILE DA CAPIRE SE NON SI HA STUDIATO INGEGNERIA!!
PS1: MILLE PAROLE DETTE NON VALGONO UN SOLO GESTO REALE FATTO (questo lo
dico io).
PS2: Comunque un tuo aiuto in ortografia e grammatica sarà sempre gradito!
>
> LASCIAMO STARE LE CAZZATE CHE DICONO I MINISTRI ED I POLITICI, LORO
PENSANO
> SOLO ALLE PAROLE MENTRE GLI INGEGNERI PURTROPPO DEVONO BASARSI SEMPRE E
> SOLTANTO SUI FATTI.
> LO SO, E' DIFFICILE DA CAPIRE SE NON SI HA STUDIATO INGEGNERIA!!
>
> PS1: MILLE PAROLE DETTE NON VALGONO UN SOLO GESTO REALE FATTO (questo lo
> dico io).
sono stradaccordo con te!
Ci sono delle persone che si scandalizzano perchè uno sbaglia un
congiuntivo (orrore!) e poi magari non sanno che cosa sono le leggi di
Newton.
Le leggi di Newton ci dicono come funziona il mondo, invece ci sono persone
che
si credono dotte perchè sanno citare frasi latine a memoria e poi magari
non conoscono Newton o il teorema di Pitagora (mi pare di sentirli: io con
la matematica non sono mai andato daccordo...bell'ignorantone!)
Secondo voi chi ha ragione ? (Mah!)
> Ci sono delle persone che si scandalizzano perchè uno sbaglia un
> congiuntivo (orrore!) e poi magari non sanno che cosa sono le leggi di
> Newton.
> Le leggi di Newton ci dicono come funziona il mondo, invece ci sono persone
> che
> si credono dotte perchè sanno citare frasi latine a memoria e poi magari
> non conoscono Newton o il teorema di Pitagora (mi pare di sentirli: io con
> la matematica non sono mai andato daccordo...bell'ignorantone!)
> Secondo voi chi ha ragione ? (Mah!)
Direi che abbia ragione tu. Un 'umanista' (in senso deteriore) si puo`
vantare di non sapere nulla di fisica, mentre un fisico o ingegnere che
si vanti di non sapere la propria lingua di solito da` una pessima
impressione (e qualche neolaureato non e` stato assunto perche' incapace
di parlare o scrivere una relazione in italiano decente).
Bisogna anche aggiungere che le leggi della dinamica non sono uno
strumento di lavoro per un umanista (al piu` le si possono considerare
cultura generale), mentre una lingua (o anche piu` d'una, al giorno
d'oggi) e` uno strumento indispensabile di lavoro per un ingegnere, che
praticamente sempre deve lavorare in collaborazione con altre persone e
scambiare idee in forma scritta.
Franco
(che pur avendo iniziato questo argomento conosce le equazioni della
dinamica, e anche la legge di Ohm :-))
--
Aniello Annunziata
----------------------------------
Non hai bisogno di riposarti, avrai un mare di tempo per farlo quando sarai
morto.
Hotel Villa Selene <villa...@tiscalinet.it> wrote in message
01beea49$083bc6c0$835b...@Selene.tiscalinet.it...
>
>
> > LASCIAMO STARE LE CAZZATE CHE DICONO I MINISTRI ED I POLITICI, LORO
> PENSANO
> > SOLO ALLE PAROLE MENTRE GLI INGEGNERI PURTROPPO DEVONO BASARSI SEMPRE E
> > SOLTANTO SUI FATTI.
> > LO SO, E' DIFFICILE DA CAPIRE SE NON SI HA STUDIATO INGEGNERIA!!
> >
> > PS1: MILLE PAROLE DETTE NON VALGONO UN SOLO GESTO REALE FATTO (questo lo
> > dico io).
>
> sono stradaccordo con te!
E chi ha fatto 18 anni di studi e sa SOLO parlare?
... Sai le leggi di
>newton, la legge di bradt, le Teorie di timoshenko, la formula di juralwski
>.... complimenti, ma quando poi ti viene un architetto (no voglio fare
>polemica) e ti viene a dire "Ubi maior minor cessat" e te non sai che dire
>... cosa rispondi ' Che figura fai ? E che figura fa la categoria ?
Con un architetto è impossibile fare brutta figura...............;-)
Avete
>ragione, conta la sostanza, avete ragione che contano i fatti ... ma non si
>può trascurare questo aspetto ... perchè poi i grandi hanno tutte e due
>queste capacità ? Avete mai sentito parlare Santiago Calatrava ? Sembra che
>parli un filosofo e non un ingegnere ... per chi non lo sapesse Calatrava è
>ingegnere civile strutturista ... cioè l'apoteosi della concretezza ! E
>Nervi ? Avete mai sentito parlare Pierluigi Nervi ? Un grande è grande in
>tutto, non ha lacune, avrà certo punti deboli, ma non lacune !!!! Per
questo
>oggi vincono gli architetti
dove li lasciamo vincere.......non di più
... sanno parlare, fanno la loro bella figura
>dialettica e ... ci fregano !!! O meglio vi fregano ... io sono solo uno
>studente di ingegneria ! Però meditate gente ... meditate !!!
Per ogni necessità io, per sicurezza, ho sposato una laureata in lettere,
così se incontro uno stronzo che spara le citazioni in latino le telefono di
nascosto.............
Ave atque vale.........
GP
tanto di latino, dopo cinque anni di ingegneria, non mi ricordo più
assolutamente niente (o quasi), figurati se vado anche a ripassare!!!
Ho fatto ingegneria perchè adoro le materie tecniche, altrimenti andavo a
fare lettere! Ma allora come stanno veramente le cose? Noi ingegneri
dobbiamo conoscere anche latino e lettere moderne, quando invece un laureato
in lingue piuttosto che lettere è autorizzato a non sapere cosa sono i
fotoni oppure i fononi? Non capisco: solo noi i tuttologi? Quando un
professore di italiano mi saprà enunciare le leggi di maxwell, piuttosto che
il funzionamento del MOSFET, allora io gli ripeterò a memoria il 5 maggio e
poi gli farò una traduzione istantanea del Cato Maior De Senectute.
Iceman. (Dott. Ing. ecc. ecc.)
... scusa, ma da quando insegnano il Latino ad Architettura? Non credi che
sapere certe frasi o citazioni possa far parte della cultura personale
piuttosto che dell'appartenenza ad una facoltà?
Non credere che solo un architetto conosca il significato di quella frase. E
poi, saperla citare al momento giusto non è indice di profonda conoscenza
del Latino da parte del suddetto...
Che ne pensi?
--
Aniello Annunziata
----------------------------------
Non hai bisogno di riposarti, avrai un mare di tempo per farlo quando sarai
morto.
Otto <silv...@REMOVEiname.com> wrote in message
oItv3.13207$98.1...@typhoon.libero.it...
--
Ale Radici
ICQ number : 28735838
P.S.1:sono uno studente di ingegneria,faccio errori di grammatica e non me
ne vanto e tanto meno cito i vari teoremi e leggi per far vedere che non ho
buttato via il mio tempo.
P.S.2:Comunque ,come regola generale, è bene prima di tutto imparare
,evitando di commettere errori gravi e dannosi,ciò che puo servire per
andare avanti nella vita (compresa la citazione latina se rientra in questa
categoria ) e poi tutto ciò quello che ti fa piacere (basta trovare il
tempo).E' una questione di priorità.
>E' molto semplice ,un ingegnere deve essere un umanista che conosce anche
le
>materie scientifiche
Sono ingegnere e sono d'accordo totalmente con te.
Per venirti incontro vorrei dirti che il modo giusto di mettere le virgole
in un testo dattiloscritto è:
parola+virgola+spazio+parola
cioè, per esempio (vedi questa stessa frase...).
Non come fai tu:
parola+virgola+parola.
Ciao.
A proposito, il crossposting è male, e tu mi costringi a risponderti con tre
messaggi identici non crosspostati
--
ð (T.I.P.F.K.A.M.)
The ISF1 Poster Formerly Known As Magic
A proposito di citazioni latine...
non sapevo che i latini usassero P.S.1 e P.S.2
Attenta: P.S.= post scriptum, P.P.S.= post post scriptum e così via...
Se proprio vogliamo scrivere in latino maccheronico usiamo almeno il sugo
giusto! Infatti di P.S. ce ne solo uno.. ok?
A risentirci (Vale... per i latinofili)
......puttanate....come dice mio padre "..una laurea in Architettura č una
laurea a prova di coglione, nel senso che non la si nega a nessuno".
Sanno il latino? Non credo, visto che la maggior parte degli architetti ha
fatto i Geometri; vengano pure da me a fare i saputelli architetti, da un ex
liceo scientifico e a -2 dalla laurea in Ing. Meccanica;che vengano perchč
il latino lo ricordo ancora molto bene.
Come diceva il mio prof. di Tecnologia Meccanica ".....un architetto
farebbe il tetto di un capannone in vetro autoportante, per risparmiare
sull'illuminazione del locale; un ingegnere lo fa con delle putrelle
d'acciao, esteticamente meno bello, ma sicuramente alla prima nevicata tosta
il proprietario vi ringrazierą, vedendo il bellissimo tetto in vetro del
vicino capannone collassare...."
Queste si che sono parole... io combatto tutti i giorni con gente che dice
"no perchè voi ingegneri non avete il senso estetico..." ecc,ecc. Ma quello
che conta per primo, è la funzionalità e in un secondo piano l'estetica!
Iceman.
DAVID
Ing. Francesco Gorini <gori...@tin.it> wrote in message
01beddb0$c6a5f4a0$20d7d8d4@default...
> > 1. Ingegneria é la facoltà più difficile perchè per affrontarla è
> > necessario avere delle DOTI particolari, un'adeguata "forma mentis" ed
> altri
> > 5 anni di liceo "serio" alle spalle che nessuno si ricorda mai di
> > sottolineare.
> > Giurisprudenza, Lettere, Filosofia, solo per citarne alcune, non
> richiedono
> > invece particolari capacità. Ecco perchè chi si laurea in Legge di
solito
> fa
> > la commessa ! :-)
> Per fare ingegneria è necessaria avere un pò di predisposizione per la
> matematica ed avere doti masochistiche per quanto riguarda il numero di
ore
> di studio. Non so se quest'ultima sia una virtù comunque tale
> caratteristica fa molto piacere ai datori di lavoro perchè pagano un
> ingegnere poco più di un perito ma lavora molto di più e si lamenta meno
> Sul liceo non sono per niente d'accordo.
>
>
>
>
> >
> > 2. Io sono un meccanico, ma obiettivamente devo affermare che la
> > difficoltà di un corso dipende dalla SEVERITà DEI PROFESSORI di quel
> corso.
> > A Bologna nel perioro 1991-1998 la più difficile era meccanica.
> Possibile che nessun ingegnere dica mai "La facoltà di ingegneria che ho
> frequentato io era tra le più facili."
> Comunque ritengo che una facoltà più difficile non prepari necessariamente
> meglio delle altre al mondo del lavoro
>
> Francesco Gorini
>
>
Saluti
CarMas
DAVID
CarMas <car...@geocities.com> wrote in message
7r157r$q8l$2...@pinco.nettuno.it...
david enio wrote:
>
> Si per spararla alta la media.
>
alta quanto vuoi ma per gli ingegneri il massimo e' 100!
--
"Vivere è la cosa più rara nel mondo. Molta gente esiste: ecco tutto."
(Oscar Wilde)
ALe Radici
ICQ number : 28735838
Sono nuovo di questo NG, e ho seguito con molto interesse il dibattito sulla
difficoltà di ingegneria e sulla necessità di una buona conoscenza di altri
argomenti non inerenti la professione da parte di un ingegnere.
Vorrei suddividere il messaggio in tre parti, in ognuna delle quali andrò ad
esporre la mia idea riguardo l'argomento trattato.
Utilità o meno delle scuole superiori.
Mi è sembrato di capire che molti di voi considerino il liceo scientifico una
piattaforma di lancio comune per qualsiasi facoltà universitaria, data la
preparazione generale che offre tale liceo.
Beh, se devo proprio essere onesto al 100%, dissento completamente da questa
affermazione. In effetti, il liceo scientifico dà una preparazione *generica* e
non generale.
Il che è una sostanziale differenza di qualità. Ho sempre visto il liceo
scientifico (attraverso gli occhi e le esperienze di tantissimi miei amici,
attuali ed ex) come un gran calderone nel quale si prepara una minestra fatta di
tanti ingredienti, ma dal sapore in definitiva alquanto insipido.
Premetto che io ho fatto il tecnico industriale ad indirizzo informatico (come
un altro utente), e che, nonostante la mia scuola fosse finalizzata ad una
preparazione di carattere eminentemente professionale, non ha di certo
trascurato gli insegnamenti di stampo umanistico (quali italiano o storia).
Il punto fondamentale del discorso in questione sta nel fatto che, se un
ingegnere abbisogna di una cultura anche di stampo umanistico (primariamente una
buona conoscenza della lingua italiana, premessa fondamentale in qualsiasi
lavoro, quantomeno qui da noi in Italia), nessuno lo obbliga a non farsela; nel
senso che tale cultura ce la si può fare anche DA SOLI.
Ed è probabilmente per questo che la figura dell'ingegnere è sempre vista con un
occhio di riguardo rispetto ad altre figure professionali. E' un discorso di
validità quantitativa, oltre che qualitativa.
Il conoscere la letteratura italiana (ad esempio) non deriva dalla
frequentazione di una certa scuola rispetto ad un altra, ma deriva in realtà
dalla volontà personale dell'interessato.
Per fare un esempio personale, io leggo moltissimo appena posso (è anche una
questione di piacere, amo i libri e la letteratura, di tutti i generi), e se mi
sono fatto una certa cultura in campo lo devo solo a me stesso, e non alla
scuola che ho frequentato. Infatti ho sinceramente odiato la Divina Commedia
quando andavo a scuola (può un ragazzo di 16-18 anni apprezzarla a fondo?),
salvo poi leggermela da solo tre anni dopo il diploma e apprezzandola.
Signori e signore, ricordiamoci che noi ingegneri siamo visti con un occhio di
riguardo, ma è altrettanto vero che gli altri (mondo del lavoro e non) si
aspettano quel qualcosa in più che non è generalmente richiesto ad altri.
Potrà sembrare un po' presuntuoso, ma fino ad ora la realtà mi si è presentata
in questo modo.
Difficoltà delle facoltà di ingegneria
Su questo punto posso solo dire che è vero! Le conoscenze di un ingegnere (parlo
ora di conoscenze prettamente professionali) devono essere qualitativamente e
quantitativamente elevate. Io, che faccio Ing. Elettronica, mi sono dovuto
adeguare all'inizio alla pletora di informazioni puramente teoriche che mi sono
dovuto sorbire, domandandomi della loro effettiva utilità. Alla fine mi sono
reso conto che erano effettivamente indispensabili.
Ovvio, non andrò a ripetermi la dimostrazione del teorema di Gauss-Green al
momento della progettazione di un amplificatore audio, ma anche quel teorema
avrà avuto la sua importanza nella progettazione di un amplificatore.
E' la solita differenza fra tecnico e progettatore. Al tecnico non è richiesta
conoscenza teorica, ma le sue possibilità saranno comunque limitate. Al
progettatore/ricercatore (ingegnere) invece si. La differenza l'ho notata
proprio grazie al fatto di aver fatto l'industriale alle superiori. Prima ero un
tecnico, e sapevo a cosa serviva un A.O. (Amplificatore Operazionale) e quali
erano i suoi possibili utilizzi, adesso so anche come è fatto e perché funziona
in quel modo, oltre ad avere un ventaglio di possibili applicazioni del suddetto
molto più ampio rispetto a prima.
Utilità delle facoltà di ingegneria
Questo è, a mio avviso, il problema più grave delle facoltà di ingegneria. Io
studio al Poli. di Bari, e purtroppo l'impostazione generale di tutto il c.d.l.
è al 95% teorica, e solo in caso di tesi di laurea sperimentali si riesce a
creare qualcosa di pratico.
Ora, non so sinceramente qual'è la situazione di altri Politecnici, ma così le
cose non vanno affatto bene!
L'università, oltre a dare conoscenze teoriche, *deve* preparare per il mondo
del lavoro, dove la cosa fondamentale richiesta è la capacità di risolvere
problemi *pratici*.
E invece non lo fa. Questo è il limite principale di un ingegnere neo-laureato
(come diceva non mi ricordo chi al riguardo nel thread). Il fatto anche di
preparare solo teoricamente un ingegnere, pone dei limiti profondi alla sua
capacità di saper risolvere velocemente problemi senza essere micrometricamente
precisi (e impiegarci il triplo o più del tempo). E' una forma mentis imposta
totalmente sbagliata!
A riguardo, c'è un detto che dice che per un ingegnere 100+1 non fa 101 ma
sempre 100! In sostanza questo detto racchiude ciò che viene richiesto ad un
ingegnere: non precisione matematica, ma capacità di saper risolvere i problemi
nel modo più veloce ed efficace possibile, senza compromessi.
Spero di non avervi tediato a lungo con questo messaggio, e sono ansioso di
ascoltare (oops, leggere ;-) le vostre risposte in merito!
Elbereth Gilthoniel!
Alex
>Beh, se devo proprio essere onesto al 100%, dissento completamente da
questa
>affermazione. In effetti, il liceo scientifico dà una preparazione
*generica* e
>non generale.
Generica e generale, generalmente generica, genericamente generale.
>Ho sempre visto il liceo
>scientifico (attraverso gli occhi e le esperienze di tantissimi miei amici,
>attuali ed ex)
Traduzione: ho sempre visto il liceo scientifico col binocolo, soprattutto
per vedere le ragazze che scarseggiavano al tecnico!
>come un gran calderone nel quale si prepara una minestra fatta di
>tanti ingredienti, ma dal sapore in definitiva alquanto insipido.
Vero, ma comunque anche il minestrone fa bene (è propedeutico)
>Per fare un esempio personale, io leggo moltissimo appena posso (è anche
una
>questione di piacere, amo i libri e la letteratura, di tutti i generi), e
se mi
>sono fatto una certa cultura in campo lo devo solo a me stesso, e non alla
>scuola che ho frequentato.
Bravo
Concordo anche sulle altre tue affermazioni non quotate!
> Infatti ho sinceramente odiato la Divina Commedia
>quando andavo a scuola (può un ragazzo di 16-18 anni apprezzarla a fondo?),
>salvo poi leggermela da solo tre anni dopo il diploma e apprezzandola.
Idem. Per mio figlio ho in programma di fargli leggere ed apprezzare I
promessi sposi e la Commedia prima che qualcun altro glieli faccia odiare
Comunque manderò mio figlio sicuramente allo scientifico
>E' la solita differenza fra tecnico e progettatore.
Ci hai preso in pieno
>Utilità delle facoltà di ingegneria
>Questo è, a mio avviso, il problema più grave delle facoltà di ingegneria.
Io
>studio al Poli. di Bari, e purtroppo l'impostazione generale di tutto il
c.d.l.
>è al 95% teorica, e solo in caso di tesi di laurea sperimentali si riesce a
>creare qualcosa di pratico.
E quando vorresti laurearti, a 40 anni?
Immaginati solo a fare qualcosa di veramente pratico in una università.
Per fare il progettino di una bifamiliare ci metteresti tre anni!
>L'università, oltre a dare conoscenze teoriche, *deve* preparare per il
mondo
>del lavoro, dove la cosa fondamentale richiesta è la capacità di risolvere
>problemi *pratici*.
Io invece sostengo che l'università deve darti tutta la teoria possibile
(perché poi solo pochissimi si terranno aggiornati) e per quanto riguarda la
pratica, con tutte le lezioni teoriche di nuoto che hai preso in 20 anni di
studio, vedrai che al momento del tuffo in piscina non annegherai!
>A riguardo, c'è un detto che dice che per un ingegnere 100+1 non fa 101 ma
>sempre 100!
No, 100+1 fa "circa cento".
Magic
> Spero di non avervi tediato a lungo con questo messaggio, e sono ansioso
di
> ascoltare (oops, leggere ;-) le vostre risposte in merito!
>
> Elbereth Gilthoniel!
>
> Alex
Bene,
lucido, intelligente,
concreto e soprattutto onesto.
Davvero, il tuo intervento/sfogo mi ha garbato parecchio,
tant'è che rispondo al ng nonostante in genere io eviti
di partecipare a discussioni su questi temi.
Ad essere sincero una volta ho postato alcuni miei pensieri
sul ng "it.istruzione.universita.ingegneria", molto astratti
e (volutamente) provocatori ma sono rimasto assai deluso
dalle risposte e dal tono generale della discussione,
riconducibile spesso ad un crogiolo di frasi fatte e luoghi
comuni.
In effetti non posso che condividere le tue posizioni relative
ai tre argomenti che hai affrontato, soprattutto in merito
al ruolo delle scuole superiori nella formazione della cultura,
non tanto di un ingegnere quanto di un *uomo*.
Credo che tu abbia colto appieno come siano determinanti
nella formazione di una persona gli interessi privati: il tuo
punto di vista sulla padronanza della lingua e sulla letteratura
lo trovo esemplare.
Aggiungerei solo qualche riga, riguardo alla difficoltà dei corsi
di ingegneria.
In tutta onestà mai nessuna materia mi è sembrata così
tanto pesante, né mi sento di dire che gli esami erano
tanto duri: forse perchè finora sono solo stato fortunato.
Ciò che davvero mi ha sempre pesato è stato sentire ogni
mattina il suono della sveglia alle 7, prendere il treno,
subire ogni giorno 6/8 ore di lezione (a volte però solo 4
o 2 ad essere sinceri..), riprendere il treno e tornare a casa
alle 19, cioè dodici ore dopo....stravolto.
... e tutto questo mentre molti miei amici se ne stavano
comodi a casa, magari a studiare materie più pesanti o complicate,
ma almeno se ne stavano comodi.
A presto (spero)
Roberto Maceratini
> >Beh, se devo proprio essere onesto al 100%, dissento completamente da questa
> >affermazione. In effetti, il liceo scientifico dà una preparazione *generica*
> e
> >non generale.
> Generica e generale, generalmente generica, genericamente generale.
Totalmente inutile! ;-)
Scherzo, ovviamente. Comunque un generalmente generica o genericamente generale,
imho, indicano una profonda mancanza di sostanza.
> >Ho sempre visto il liceo
> >scientifico (attraverso gli occhi e le esperienze di tantissimi miei amici,
> >attuali ed ex)
> Traduzione: ho sempre visto il liceo scientifico col binocolo, soprattutto
> per vedere le ragazze che scarseggiavano al tecnico!
Beh, per quanto riguarda le ragazze, ti do pienamente ragione! ;-)
Ma, per il resto... Tieni conto che io davo ripetizioni (gratis) a tutti quei
miei amici che non capivano bene matematica e fisica.
Io, per mia fortuna, non ho mai dovuto chiedere ripetizioni di italiano o
storia.
> >come un gran calderone nel quale si prepara una minestra fatta di
> >tanti ingredienti, ma dal sapore in definitiva alquanto insipido.
> Vero, ma comunque anche il minestrone fa bene (è propedeutico)
Guarda, io sono per la via di mezzo fra quella del minestrone (insipido) e
quella dell'ultra specializzazione (alla Marx, per intenderci: elevata ma in
definitiva alienante e carente sotto altri aspetti). Scuole come gli istituti
sono la giusta via di mezzo, imho.
Tieni anche conto che io considero il liceo classico come un istituto tecnico
della letteratura. Per far capire come la vedo.
> >Per fare un esempio personale, io leggo moltissimo appena posso (è anche una
> >questione di piacere, amo i libri e la letteratura, di tutti i generi), e se
> mi
> >sono fatto una certa cultura in campo lo devo solo a me stesso, e non alla
> >scuola che ho frequentato.
> Bravo
> Concordo anche sulle altre tue affermazioni non quotate!
Grazie! ;-)
> > Infatti ho sinceramente odiato la Divina Commedia
> >quando andavo a scuola (può un ragazzo di 16-18 anni apprezzarla a fondo?),
> >salvo poi leggermela da solo tre anni dopo il diploma e apprezzandola.
> Idem. Per mio figlio ho in programma di fargli leggere ed apprezzare I
> promessi sposi e la Commedia prima che qualcun altro glieli faccia odiare
Oddio, su questo punto sicuramente parlo da profano (non avendo figli... e non
programmo di averne per ora!), ma penso che spingere (o "incoraggiare") qualcuno
a fare qualcosa non di sua spontanea iniziativa sia la vera molla che fa
scattare l'odio verso quel qualcosa.
Io, per fortuna, non sono stato incoraggiato da nessuno, e la voglia mi è venuta
spontaneamente.
A scuola leggevo altro (Marx, Engels e Nietzche).
> Comunque manderò mio figlio sicuramente allo scientifico
Altra cosa sulla quale non sono d'accordo. Io ho avuto la possibilità di
scegliere da solo, senza che qualcuno mi ci abbia mandato (a parte a quel paese!
;-).
Penso che parlarne con un figlio sia la cosa giusta, ma alla fine la decisione
debba essere solo sua.
> >E' la solita differenza fra tecnico e progettatore.
> Ci hai preso in pieno
Mi ricordo, a tal proposito, di quando stavo studiando Elettronica Applicata, e
vennero dei ragazzi dell'industriale a chiederci di risolvere un problema di
elettronica.
Loro avevano i mezzi tecnici a disposizione, e, trovatisi di fronte ad un
problema solamente lievemente differente da quello insegnatogli, si sono persi.
Io ed il mio amico, invece, l'abbiamo risolto immediatamente (era una cosa molto
semplice sullo Slew Rate dell'A.O.).
E' stato lì che ho davvero capito la profonda differenza tra le due cose.
> >Utilità delle facoltà di ingegneria
> >Questo è, a mio avviso, il problema più grave delle facoltà di ingegneria. Io
>
> >studio al Poli. di Bari, e purtroppo l'impostazione generale di tutto il
> c.d.l.
> >è al 95% teorica, e solo in caso di tesi di laurea sperimentali si riesce a
> >creare qualcosa di pratico.
> E quando vorresti laurearti, a 40 anni?
No, ma se pensi che da noi l'età media è 28-29 anni... e per media intendo
dell'85% degli iscritti... 8-(
> Immaginati solo a fare qualcosa di veramente pratico in una università.
> Per fare il progettino di una bifamiliare ci metteresti tre anni!
Oddio, io la bifamiliare non la progetterei mai ;-), ma a parte questo
l'ingegnere è, per sua costituzione, una figura professionale pratica.
La teoria è utile, ma la pratica poi è il fine.
> >L'università, oltre a dare conoscenze teoriche, *deve* preparare per il mondo
>
> >del lavoro, dove la cosa fondamentale richiesta è la capacità di risolvere
> >problemi *pratici*.
> Io invece sostengo che l'università deve darti tutta la teoria possibile
> (perché poi solo pochissimi si terranno aggiornati) e per quanto riguarda la
> pratica, con tutte le lezioni teoriche di nuoto che hai preso in 20 anni di
> studio, vedrai che al momento del tuffo in piscina non annegherai!
Su questo non sono d'accordo. Potrei farti l'esempio della guida di un'auto
sportiva. Mi sono cimentato in gare di kart per un po' di tempo, e, per quanto
ci sia stato un mio amico che abbia tentato di insegarmi tanta teoria,
quest'ultima sarebbe stata totalmente inutile se non mi fossi messo al volante
per imparare praticamente la cosa.
Se tu non sapessi andare in bicicletta e qualcuno te lo spiegasse, saresti in
grado alla prima botta di rimanere in equilibro sopra di essa?
> >A riguardo, c'è un detto che dice che per un ingegnere 100+1 non fa 101 ma
> >sempre 100!
> No, 100+1 fa "circa cento".
Ancora più esatto!! Circa... ;-)
Elbereth Gilthoniel!
Galandil il Bardo
:-\
Nella mia risposta ad Alessandro scrissi:
"......riconducibile spesso ad un crogiolo di frasi fatte e luoghi
comuni".
Intellegenti pauca.
Roberto
Strano, xche' a RM ne escono parecchi con voti superiori al 100!!!
Ciao !