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@@@

unread,
Sep 13, 2004, 9:26:37 AM9/13/04
to


Ciao a tutti, sto prendendo in considerazione una progettazione
dell'impianto elettrico presso un piccolo panifico (sono un Per.Ind. libero
professionista).
Causa la presenza di farina non so se il luogo rientra in quelli a pericolo
d'esplosione.
Mi sono messo in concatto con quelli del TNE e mi hanno detto di vedere il
volume "impianti elettrici nei luoghi con pericolo d'esplosione" perchè la
faccenda è molto complicata.
Io non sono riuscito a trovare quasi nulla che parli della farina o che mi
indichi quanto la sua quantità diventa pericolosa.
Potete aiutarmi? Mi potreste dire se esiste una tabella o qualcos'altro.
Grazie a tutti

Vito


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

S&G Engineering

unread,
Sep 13, 2004, 12:12:35 PM9/13/04
to
"@@@" <vito.ca...@email.it> ha scritto nel messaggio
news:80Z21Z210Z98Y1...@usenet.libero.it...

>
>
> Ciao a tutti, sto prendendo in considerazione una progettazione
> dell'impianto elettrico presso un piccolo panifico (sono un Per.Ind.
libero
> professionista).
> Causa la presenza di farina non so se il luogo rientra in quelli a
pericolo
> d'esplosione.
> Mi sono messo in concatto con quelli del TNE e mi hanno detto di vedere il
> volume "impianti elettrici nei luoghi con pericolo d'esplosione" perchè la
> faccenda è molto complicata.
> Io non sono riuscito a trovare quasi nulla che parli della farina o che mi
> indichi quanto la sua quantità diventa pericolosa.
> Potete aiutarmi? Mi potreste dire se esiste una tabella o qualcos'altro.

La classificazione dei luoghi pericolosi non fà parte dell'incarico di
progettazione, quindi o il committente te la fornisce (come datore di lavoro
è obbligato ad analizzare il rischio ai sensi del D.Lgs. 233/03) oppure ti
fai fare un incarico specifico per questo.
Non esistono tabelle, abachi, formulette empiriche, ecc.. Per classificare i
luoghi pericolosi bisogna avere una certa esperienza, che normalmente è
fatta sul campo (chi utilizzava la vecchia 64-2 ne sà qualcosa). I dati da
considerare sono molteplici e con l'elettrico hanno poco a che fare. Se per
i gas c'è una guida che "aiuta" (CEI 31-35), per la polveri non ti aiuta
nessuno, nemmeno la norma di riferimento... E quì entra in ballo
l'esperienza.... Ti consiglio di affidarti ad un collega più esperto così
insieme a lui puoi imparare la metodologia per la classificazione.
In base alla mia esperienza posso dirti che se c'è una ventilazione
adeguata, i sacchi sono tenuti chiusi e movimentati opportunamente, c'è una
pulizia programmata, il luogo è al 99% ordinario.


--
--
Michele Guetta - Perito Industriale


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 10, 2014, 1:40:04 AM1/10/14
to
On Mon, 13 Sep 2004 16:12:35 +0000, S&G Engineering wrote:

...snip...

> In base alla mia esperienza posso dirti che se c'è una ventilazione
> adeguata, i sacchi sono tenuti chiusi e movimentati opportunamente, c'è
> una pulizia programmata, il luogo è al 99% ordinario.

Concordo. Nei molini il problema e' che la lavorazione (macinazione)
produce molto "polverino".

In un panificio invece l'"obbiettivo" e mettere la farina in contatto
con l'acqua ... :-)

Naturalmente e' utile ricordare le regole (farei mettere anche un
cartello a tale proposito) che lei ha citato:

a) tenere rigorosamente chiusi i sacchi fino a quando non si "preleva"
e poi richiuderli con cura terminato
b) pulire via ogni traccia di farina con la pulizia programmata

Sono due misure peraltro che vanno senz'altro d'accordo con le regole
HACCP (pulizia e rischio contaminazione) e quindi dovrebbero essere la
regola in un panificio.

c) ventilare in modo da assicurarsi che nell'ambiente non si accumuli
mai polvere fine in sospensione (ma se si opera con cura riguardo ai
punti a) e b), e' piuttosto minimo il rilascio nell'aria
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