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Re: Presa elettrica fusa

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Roberto Deboni DMIsr

unread,
Dec 6, 2013, 8:31:59 AM12/6/13
to
On Fri, 06 Dec 2013 12:14:04 +0100, gio wrote:

> si è fusa una presa a muro alla quale era collegata una stufetta
> elettrica da 2000 watt.

La frequenza non trascurabile (mi domando quale e' la statistica grossolana
di un elettricista) con cui avvengono questi eventi, dovrebbero fare
riflettere sulla normativa CEI utilizzata dalla maggior parte degli
elettricisti e progettisti italiani.

Vorrei evidenziare che la normativa CEI e' l'unica europea primaria che
utilizza prese da 10A in posizione generale in ambito domestico. Francesi
e tedeschi partono di "base" con 16A. Gli inglesi con 13A (ma "prudenti",
basta osservare la dimensione dei contatti rettangolari).

In sostanza, il problema e' che i poli da 4mm di diametro delle spine
italiane da 10A sono ai LIMITI della capacita' gia' con 2000W. Ovvero
non c'e' alcun fattore di sicurezza. Basta una piccola imperfezione
ed inizia quel lento processo di surriscaldamento cronico che, poi
si conclude nella colata totale.

Naturalmente, se la presa e' da 13A o 16A, il magnetotermico e' di
pari portata, percio' la domanda diventa: ma come si proteggono i carichi
piccoli ? Gli inglesi hanno una soluzione esplicita: a bordo della spina
c'e' un fusibile (anche di solo 3A) che protegge in modo ottimale cio'
che si trova a valle della spina, fosse anche solo un filo 2x0,5 mmq.
"sottobanco" (nel senso che non e' noto ai consumatori) anche i produttori
di apparecchi per il mercato francese, italiano e tedesco hanno iniziato
ad utilizzare protezioni all'interno delle spine (come qualcuno si e'
accorto di recente) solo che non sono accessibili al consumatore, che
anzi, in genere, non ne conosce l'esistenza.

> La stufetta era collegata ad una ciabatta a sua
> volta collegata alla presa a muro.

Suppongo spina da 10A e presa da 10A o presa ibrida 10/16A ?

> Dovrò sostituire la presa a muro ma la
> spina della ciabatta non si stacca dalla presa,c'è modo per farlo

Volendo, lavorando di seghetto e fresa si puo' liberare la spina.
Anzi, e' possibile, che a parte qualche bruciatura, sia messo meglio
della spina. Ma e' anche possibile che la presa stessa mostri di
avere subito una parziale fusione, in tal caso il cambio della spina
e' necessario.

> o
> dovrò per forza tagliare la spina dalla ciabatta e sostituirla?

Una volta liberata la spina dai resti della presa, se appare "intatta"
(a parte leggeri segni lasciati dalla presa) si puo' anche lasciarla.
Ma la parte metallica deve essere pulita, priva di punti ossidati o
bruciati che possano ridurre la conduzione con la nuova presa.

Ma la domanda semmai e' un altra: se la spina era da 10A, non e' meglio
passare ad una spina da 16A ? E naturalmente cambiare la presa con una
da 10A ?

ATTENZIONE: potete usare spine e prese da 16A anche se la sezione dei
fili nei muri e' solo di 1,5 mmq a patto che il magnetotermico resti da
10A. Ovviamente quindi sara' una presa da 16A con portata massima utile
di 10A (perche' poi scatta il magnetotermico) ma in cambio avrete evitato
per il futuro una seconda (probabile) colata della presa.

A tale proposito, ribadisco, che, al contrario di cio' che alcuni credono,
gli adattatori con spina da 10A a presa da 16A sono perfettamente sicuri,
perche' protetti a valle (se l'impianto e' a norma) da un magnetotermico
da 10A. Invece gli adattatori con spina da 16A a presa da 10A (che forse
sono i piu' diffusi) sarebbero da mettere fuorilegge, perche' permettono
all'utilizzatore di alimentare da un magnetotermico da 16A un
apparecchio con spine e protezioni che sopportano al massimo 10A.

> Il
> problema vero però è dato dai cavi che passano nel muro che sono di
> sezione 1,5,possono reggere la stufetta?

Dipende. In aria libera, 1,5 mm2 sopportano 10A senza problemi.
Dentre i condotti, dipende dall'affollamento (che non dovrebbe esserci,
se l'impianto rispetta la normativa) e dalla presenza di altri
cavi con elevate portate. In sostanza, a 10A un cavo di 1,5 mm2 si
scalda, anche se non tanto, e se non trova dove dissipare il calore
(specie d'estate) potrebbero esserci problemi.
In ogni caso, basta un controllo visivo: se i cavetti, lontano dalla
presa, appaiono ancora flessibili ed intatti, non ci sono problemi.
Piuttosto, dato che la parte finale del cavo da 1,5 mm2 (che sara'
certamente "biscottato") andra' tagliata, c'e' abbastanza cavo che
sporge nella scatola ?

Cross-post, per l'interesse, anche su it.industria.elettrotecnica.normative

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Dec 6, 2013, 8:41:14 AM12/6/13
to
On Fri, 06 Dec 2013 13:12:59 +0100, Claudio_F wrote:

> Il 06/12/2013 12:14, gio ha scritto:
>> elettrica da 2000 watt.La stufetta era collegata ad una ciabatta a sua
>> volta collegata alla presa a muro.Dovrò sostituire la presa a muro ma

...snip...

> Tra l'altro è anche probabile che i fili della ciabatta siano di sezione
> inferiore.

Piu' che probabile, direi "possibile" (con certe cineserie)

> Collegare carichi elevati ad ciabatte / sdoppiatori /
> prolunghe da 10A è sempre una cattiva idea.

A mio parere il limite e' la spina da 10A. Eventi come quelli descritti sono
la prova provata che con 4 mm di diametro dei poli, i 10A di corrente
sono un valore limite, senza alcun fattore di sicurezza.
Volendo essere realisti, in base alla esperienza che gli elettricisti
possono certamente riportare, la portata massima "reale" dovrebbe essere
non superiore agli 8 ampere.

Il che mi riporta alla presa inglese: e' data per massimo 13A ma la
costruzione fa capire che non avrebbe problemi a portare 16A. Vuoi vedere
che gli inglese hanno applicato il concetto del "fattore di sicurezza"
riducendo la portata nominale a quel valore che nella vita quotidiana, con
la vetusta ed i difetti diventa la portata praticabile ?

Toni_Bigato

unread,
Dec 6, 2013, 9:36:37 AM12/6/13
to
Roberto Deboni DMIsr ha usato la sua tastiera per scrivere :
> On Fri, 06 Dec 2013 12:14:04 +0100, gio wrote:
>
>> si ᅵ fusa una presa a muro alla quale era collegata una stufetta
>> Dovrᅵ sostituire la presa a muro ma la
>> spina della ciabatta non si stacca dalla presa,c'ᅵ modo per farlo
>
> Volendo, lavorando di seghetto e fresa si puo' liberare la spina.
> Anzi, e' possibile, che a parte qualche bruciatura, sia messo meglio
> della spina. Ma e' anche possibile che la presa stessa mostri di
> avere subito una parziale fusione, in tal caso il cambio della spina
> e' necessario.
>
>> o
>> dovrᅵ per forza tagliare la spina dalla ciabatta e sostituirla?
>
> Una volta liberata la spina dai resti della presa, se appare "intatta"
> (a parte leggeri segni lasciati dalla presa) si puo' anche lasciarla.
> Ma la parte metallica deve essere pulita, priva di punti ossidati o
> bruciati che possano ridurre la conduzione con la nuova presa.
>
> Ma la domanda semmai e' un altra: se la spina era da 10A, non e' meglio
> passare ad una spina da 16A ? E naturalmente cambiare la presa con una
> da 10A ?
>
> ATTENZIONE: potete usare spine e prese da 16A anche se la sezione dei
> fili nei muri e' solo di 1,5 mmq a patto che il magnetotermico resti da
> 10A. Ovviamente quindi sara' una presa da 16A con portata massima utile
> di 10A (perche' poi scatta il magnetotermico) ma in cambio avrete evitato
> per il futuro una seconda (probabile) colata della presa.
>
> A tale proposito, ribadisco, che, al contrario di cio' che alcuni credono,
> gli adattatori con spina da 10A a presa da 16A sono perfettamente sicuri,
> perche' protetti a valle (se l'impianto e' a norma) da un magnetotermico
> da 10A. Invece gli adattatori con spina da 16A a presa da 10A (che forse
> sono i piu' diffusi) sarebbero da mettere fuorilegge, perche' permettono
> all'utilizzatore di alimentare da un magnetotermico da 16A un
> apparecchio con spine e protezioni che sopportano al massimo 10A.
>
>> Il
>> problema vero perᅵ ᅵ dato dai cavi che passano nel muro che sono di
>> sezione 1,5,possono reggere la stufetta?
>
> Dipende. In aria libera, 1,5 mm2 sopportano 10A senza problemi.
> Dentre i condotti, dipende dall'affollamento (che non dovrebbe esserci,
> se l'impianto rispetta la normativa) e dalla presenza di altri
> cavi con elevate portate. In sostanza, a 10A un cavo di 1,5 mm2 si
> scalda, anche se non tanto, e se non trova dove dissipare il calore
> (specie d'estate) potrebbero esserci problemi.
> In ogni caso, basta un controllo visivo: se i cavetti, lontano dalla
> presa, appaiono ancora flessibili ed intatti, non ci sono problemi.
> Piuttosto, dato che la parte finale del cavo da 1,5 mm2 (che sara'
> certamente "biscottato") andra' tagliata, c'e' abbastanza cavo che
> sporge nella scatola ?
>
> Cross-post, per l'interesse, anche su it.industria.elettrotecnica.normative

Qui non Ti caga nessuno delBonio, prova a rifletterci
e magari resta nel tuo mondo.


El_Ciula

unread,
Dec 6, 2013, 3:52:00 PM12/6/13
to
Toni_Bigato ha scritto:

>> Cross-post, per l'interesse, anche su
>> it.industria.elettrotecnica.normative
>
> Qui non Ti caga nessuno delBonio, prova a rifletterci
> e magari resta nel tuo mondo.

Quoto, sto tecnicismo normativo ha rotto il Cazzo, una presa anche se
installata da un tecnico della NASA, se si accoppia male con una spina per
svariati motivi mentre � attraversata dalla corrente massima di targa si
mette a colare e sfiammare pure se appena montata. Si chiama effetto Joule
per alta resitenza di contatto, la Fisica si fa un pippone a 2 mani con le
normative.


Andrea Frigo

unread,
Dec 6, 2013, 4:36:30 PM12/6/13
to
> Si chiama effetto Joule
> per alta resitenza di contatto, la Fisica si fa un pippone a 2 mani con le
> normative.

Piᅵ che scaldare per effetto Joule, credo che se arriva a colarsi ᅵ
perchᅵ si innesca un arco elettrico all'interno e parte l'effetto
saldatrice.


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