On Sun, 12 Jan 2014 10:55:47 +0100, eddy.ligo wrote:
> "Roberto Deboni DMIsr" <
ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
> news:VLudnSaa9oJFLkzP...@giganews.com...
>> Esiste un articolo su quale e' la logica che si segue quando si
>> scrivono le
>> normative dal punto di vista della sicurezza ?
>>
>> Si e' vero, che il salvavita potrebbe intervenire in alcune casistiche
>> di "utilizzatori stupido", ma se poi il tizio blocca la leva perche'
>> l'interruttore non scatti?
>
> Sono d'accordo, però faccio una nota, metà delle norme sulla sicurezza
> alla vera sicurezza servono a poco, ma solo alla burocrazia.
L'Italia e' una paese a cultura pre-dominante umanistica, ovvero di
persone assolutamente prive di ogni nozione tecnologica, con appena
una infarinatura scarsa di scienze. Combini il tutto con la pretesa di
essere tutti allenatori di calcio (intendo dire che tutti pretendono di
essere degli esperti) ed abbiamo che tutti pretendono di dire la loro.
Ma non capendo NULLA della materia, non possono che indirizzare la
attenzione di ogni fatto alla FORMA, ovvero alle procedura e formalita',
l'unica cosa che un umanista comprende.
Che poi ci scappi il morto, viene risolto con la scrollata di spalle
tipiche della faciloneria.
Il fatto che sono tanti, formando la maggioranza degli interlocutori
nei tribunali (chi e' che andra' a fare il CTU in tribunale ? chi e'
esperto, capace, un "arrivato" nella professione o chi non riceverebbe
neanche una commessa, una assunzione, a causa della incompetenza
riscontrata dai clienti e dai potenziali datori di lavoro ?) crea una
specie di muro di gomma, contro diventa veramente difficile combattere.
E l'Italia va sempre piu' a rotoli.
> Molti anni
> fa misi su delle presse delle cellule fotoelettriche che bloccavano la
> macchina nel caso che le mani dell'operatore si avvicinassero troppo
> alle parti in movimento, non era previsto dalle norme, che prevedevano
> l'uso di 2 pulsanti premuti in contemporanea dalle 2 mani, le cellule
> erano in aggiunta a ciò.
Un fattore di sicurezza in piu'. Economiabile.
> Capitò che un "furbo" trovò il modo di evitare la scocciatura di premere
> contemporaneamente i 2 pulsanti: infilò un fiammifero tra il pulsante e
> la guida, bloccandolo, per cui manovrava la macchina con una mano sola,
Chiaramente si puo' fare meglio, ma i criticoni spesso e volentieri
dimenticano che la progettazione e' un processo incrementale ed
interattivo con l'esperienza. Ovvero, cio' che con il "senno di poi"
sembra ovvio (un meccanismo che controlli che i due pulsanti non siano
premuti in tempi troppo diversi), non e' facile da "prevedere" da parte
del primo progettista.
> chiaramente rischiò di lasciarci la mano libera, per fortuna le
> fotoelettriche bloccarono la macchina e gli salvarono la mano. Risultato
> successe un casino: avevo modificato le sicurezze della macchina,
"modificato" ?
Deficienti! "aggiunto" era il termine corretto, ma come scritto, quando
si ha a che fare con incompetenti ed ingoranti, burocrati e forcaioli,
e la ricerca a tutti costi di un "colpevole" anche se ci sono solo
"responsabilita'" (solo per i forcaioli "responsabile" e' sinonimo di
"colpevole") i risultati sono poi che la gente muore perche' nessuno
si azzarda piu' a fare una virgola diversamente da quanto ordinato dai
funzionari di partito ... ops, una svista, intendo dai funzionari del
sistema burocratica.
> mi ero
> permesso di aggiungere una sicurezza suppletiva, poco valeva che questa
> sicurezza aveva salvato la mano al "furbo", solo successivamente,
> fortunatamente, usci la norma che imponeva la stessa sicurezza con
> cellule fotoeletriche, per cui tutto rientrò, in fin dei conti avevo
> rispettato la burocrazia.
Che dire ?
> Il mio motto da allora è: se fai 1000 morti, ma i pezzi di carta sono a
> posto, i 1000 morti non sono morti.
La parola amata dai burocrati: "fatalita'"
> Purtroppo da allora tante volte, troppe volte, ho dovuto riscontrare che
> la sicurezza è solo cartaccia burocratica, e non vera sicurezza.
I motivi sono evidenti anche da questo thread.