ciao
mauro
L'influenza della luna è molto limitata IMHO, ammesso che ci sia. Essendo il
dato puramente empirico.
Nell'ipotesi che un effetto comunque ci sia questo è da riferire solo alla
carica batterica presente nel vino. Intendo dire che gli effetti della fase
lunare li accetto solo come ipotesi su elementi biologici e non certamente
su quelli chimici.
Detto questo, se vuoi un vino frizzante "vecchia maniera". Ovvero che dopo
alcuni mesi puzza che fa schifo, devi imbottigliare in modo che il vino
faccia della fermentazione nella bottiglia. Per ottenere questo o fermi la
fermentazione principale e lasci un residuo zuccherino o ricorri alla
fermentazione malo-lattica per produrre la C02 che vuoi nel vino. Poiché la
FML avviene normalmente con i primi caldi primaverili, e dopo la
disacidificazione prodotta dal freddo invernale, ti conviene imbottigliare
tra fine febbraio ed i primi di marzo, Indipendentemente dalla luna.
Se però procedi in questo modo non sarai poi in grado di ripulire il vino
dai residui dell'attività batterica (i cadaverini del batteri stessi) che
formano la feccia. la quale degradandosi conferisce al vino una tremenda
puzza.
Mauro
__ ._ .._ ._. ___ __.. ._ _... ___ _
Visita virtuale a Costa Prà
http://welcome.to/costapra
Perchè dici che puzza? A me non è mai successo, nemmeno dopo anni.
>Se però procedi in questo modo non sarai poi in grado di ripulire il vino
>dai residui dell'attività batterica (i cadaverini del batteri stessi) che
>formano la feccia. la quale degradandosi conferisce al vino una tremenda
>puzza.
Detto così sembra poi di bere della cacca. Come ripeto, a me non è mai
capitato tutto questo macello. Se il vino che viene imbottigliato è pulito e
sano, il prodotto della rifermentazione non si degrada tanto facilmente.
L'unico inconveniente è che le bottiglie che presentano questi residui vanno
caraffate prima dell'uso, altrimenti i continui "sbattimenti" fanno
intorbidire il fondo.
Sempre IMHO.
Ciao Chiara
Confermo quanto detto da Chiara. Sono un piccolo produttore di vino (come lo
si faceva una volta), possiedo alcune bottiglie (sempre di mia produzione)
di Raboso veronese, Verduzzo dorato, e Cabernet franc. che superano i 10
anni (alcune anche 20) e in nessun caso ho riscontrato tutti quei problemi
descritti da Mauro.
Ciao:-)
Robin Hood©
gia...@freemail.it
------------------------------------
"Non può piovere per sempre" (The Crow)
Ritengo la cosa alquanto difficile (non dico impossibile solo per gentilezza
:-))
>
>
>Detto così sembra poi di bere della cacca. Come ripeto, a me non è mai
>capitato tutto questo macello. Se il vino che viene imbottigliato è pulito
e
>sano, il prodotto della rifermentazione non si degrada tanto facilmente.
>L'unico inconveniente è che le bottiglie che presentano questi residui
vanno
>caraffate prima dell'uso, altrimenti i continui "sbattimenti" fanno
>intorbidire il fondo.
>Sempre IMHO.
Posso fare alcune considerazioni:
Quanta gente, che poi esprime un parere sincero, assaggia il tuo vino.
Purtroppo bevendo sempre lo stesso vino "ci si fa la bocca", ed i difetti
presenti si tendono a sentire meno.
Certamente il vino deve essere imbottigliato pulito, ma gli effetti di una
fermentazione non possono che farsi sentire. Negli Champagne, come in tutti
gli altri spumanti metodo classico, l'odore dei lieviti è ben presente,
certo sono selezionati e riducono al minimo gli effetti secondari
sgradevoli. Poi gli "esperti" ti fanno passare quello che resta per buono ed
il gioco è fatto.
Non tutti i vini tendono a produrre puzze in eguale misura, ma sicuramente
tutti lo fanno, anche senza l'intervento delle fermentazioni in bottiglia.
La formazione di idrogeno solforato, causa delle puzze di ridotto, è una
conseguenza della degradazione dai batteri e della trasformazione di questi
residui in assenza di ossigeno. Per questa ragione i vini che si conservano
nelle botti di legno hanno mediamente molti meno problemi di formazione dei
puzze rispetto a quelli conservati in recipienti in acciaio, resina, cemento
o vetro.
L'odore dei vini fatti in casa nelle damigiane ( e spesso poco travasati) è
inconfondibile. Purtroppo spesso mi tocca sorbirlo andando a far visita a
chi si fa il vino "alla casalinga". Ben inteso, alla casalinga non vuol dire
in casa.
>Confermo quanto detto da Chiara. Sono un piccolo produttore di vino (come
lo
>si faceva una volta), possiedo alcune bottiglie (sempre di mia produzione)
>di Raboso veronese, Verduzzo dorato, e Cabernet franc. che superano i 10
>anni (alcune anche 20) e in nessun caso ho riscontrato tutti quei problemi
>descritti da Mauro.
>
Ma lo fai rifermentare in bottiglia?
Si, infatti quello più amabile lo imbottiglio ad Agosto altrimenti con i
primi caldi (nonostante la temperatura della cantina non superi i 20 gradi
quando fuori ce ne sono oltre 30) mi scoppia qualche bottiglia.
Le più soggette sono quelle col "tappo a corona", mentre quelle col tappo di
sughero sono molto più "tranquille".
Bye:-)
Ripeto a me non è mai capitato un vino rifermentato puzzolente.
Forse è perché in fase di fermentazione, uso lieviti selezionati e mantengo
bassa la temperatura.
Per far rifermentare il vino in bottiglia poi non uso altri lieviti come si
fa per lo spumante (ho fatto anche quello, ma i residui che dici tu vengono
eliminati con il congelamento in fase di rabbocco, pertanto non danno
problemi), bensì filtro il vino in modo che rimanga leggermente amabile e
poi lo imbottiglio.
Il discorso che fai di vini casalinghi, probabilmente è vero, se il vino lo
fai ad occhio, senza analisi. Magari puzza già prima ancora di essere
imbottigliato, qualche volta perché c'è troppa solforosa, altre perché ce
n'è poca.
Poi sinceramente il vino frizzante non mi resta in giro per tanti anni, max
due o tre e non so se erano questi i tempi di cui parlavi.
Ciao Chiara
>
>Ripeto a me non è mai capitato un vino rifermentato puzzolente.
>Forse è perché in fase di fermentazione, uso lieviti selezionati e mantengo
>bassa la temperatura.
L'uso di lieviti di fermentazione selezionati non credo influenzi molto la
rifermentazione successiva in bottiglia ed assolutamente per nulla la
fermentazione malo-lattica.
>....... bensì filtro il vino in modo che rimanga leggermente amabile e
>poi lo imbottiglio.
Quanti gradi alcolici fa quando inbottigli? se sono più di 12,5/13 l'azione
inibente dell'alcol con la scarsa disponibilità d'ossigeno limita molto
l'azione dei lieviti. In questo modo anche gli effetti negativi sono
limitati, alla fine è ancora un po' amabile o è completamente secco?
>Il discorso che fai di vini casalinghi, probabilmente è vero, se il vino lo
>fai ad occhio, senza analisi. Magari puzza già prima ancora di essere
>imbottigliato, qualche volta perché c'è troppa solforosa, altre perché ce
>n'è poca.
>
Non credo che si tratti di un problema di SO2, piuttosto di pulizia, travasi
corretti e tecnica enologica generale.
>Poi sinceramente il vino frizzante non mi resta in giro per tanti anni, max
>due o tre e non so se erano questi i tempi di cui parlavi.
>
Molto, molto meno.
Generalmente varia dai 12 ai 13 gradi, ma qualche tipo anche di più, e
questi diventano completamente secchi. Ce ne sono altri che imbottiglio
dolci, che diventano leggermente frizzanti, ma restano molto amabili, quando
hanno parecchi gradi.
>...
>Non credo che si tratti di un problema di SO2, piuttosto di pulizia,
travasi
>corretti e tecnica enologica generale.
Concordo pienamente.
Ciaoa Chiara
I primi allora è chiaro che non vengono a puzzare per via delle
rifermentazioni, visti che sono secchi. Per quelli che imbottigli dolci e
diventano leggermente frizzanti continuo ad avere dei dubbi, anche se da
quello che dici penso si tratti di fermentazioni limitate e quindi poco
"dannose". IMHO.