"PARA SER GRANDE, sê inteiro; nada
teu exagera ou exclui.
Sê todo em cada coisa. Põe quanto és
no mínimo que fazes.
Assim em cada lago a lua toda
brilha, porque alta vive."
14.2.1933 - Ricardo Reis
"PER ESSERE GRANDE, sii intero; niente
di tuo esagera o escludi.
Sii tutto in ogni cosa. Poni quanto sei
nel minimo che fai.
Così in ogni lago la luna intera
brilla, perché alta vive."
14.2.1933 - Ricardo Reis
Il centro del chiostro, anche nel rumore dei lavori di restauro, con gli
ordinati vialetti di ghiaia che conducono alla piccola vasca rotonda, dà
un'impressione di serenità e di raccoglimento. Solo su un lato esterno
si possono ancora vedere i segni del tempo, che i restauratori stanno
pian piano togliendo ovunque: i particolari decorativi sono illeggibili
peril nero che li ricopre, e il colore delle pietre è troppo bianco,
sembra quasi freddo.
Nella sala capitolare, sul lato opposto al refettorio, si trova il
sarcofago con le spoglie di Alexandre Herculano, un'importante scrittore
portoghese di cui riporto alcuni versi incisi su un lato della tomba,
quello verso il crocifisso:
"Dormir? Só dorme o frio
cadaver, que não sente;
A alma võa e se abriga
aos pés do Omnipotente."
"Dormire? Soltanto dorme il freddo
cadavere, che non sente;
L'anima vola e si ripara
ai piedi dell'Onnipotente."
Dal chiostro si può salire fino al Coro della chiesa, in alto sopra le
navate: sembra di essere in volo su di un paesaggio meraviglioso,
sporgendosi da più di dieci metri verso il basso, mentre la folla
passeggia tra i banchi. Il coro vero e proprio, con i sedili in legno
che pare d'ebano, si trova sotto il rosone, e sopra ai posti per i
coristi ci sono quadri dei grandi Santi della tradizione cristiana. Un
crocifisso di legno a grandezza naturale guarda verso il coro e verso il
rosone, dalla balaustra, dando le spalle al grande altare.
Ripercorro i miei passi, tornando all'ingresso del chiostro, per
accedere alla parte superiore; la doppia rampa di scale che lo raggiunge
permette la vista di un affresco sulla volta, con quelli che credo siano
stati i simboli della casa regnante portoghese. Il cielo nel frattempo è
tornato a coprirsi, e noto che sotto una luce diversa il chiostro
superiore sembra privo di grazia, quasi pacchiano; tutte le porte che
danno accesso altrove sono chiuse, così raggiungo Gorka nella chiesa e
ci dirigiamo verso la Torre di Belém.
Attraversiamo il piazzale del Centro Esposizioni, moderno edificio di
fronte al Mosteiro, e dopo una camminata lungo il Tejo arriviamo alla
torre; in realtà non è che ci sia molto da vedere, ma il paesaggio vale
il costo del biglietto: il fiume è enorme e la vista sull'altra riva
bagnata dal sole è spettacolare: verdi colline, piccoli paesi e numerose
industrie molto lontane, mentre alle spalle del monumento si estende per
diversi chilometri Lisboa con i suoi quartieri. Torniamo in tram fino
alla Pensão, dove passo il resto del pomeriggio a scrivere cartoline e a
leggere, prima di uscire per la cena.
Ce ne andiamo in metro fino al Rossio, senza voglia di passeggiare per
la Baixa che sta chiudendo le ultime serrande, a mangiare in Rua do
Duque, al Restaurante Solar do Duque. L'arroz de camarão per me non è il
massimo, troppe erbe aromatiche nel brodino di cottura del pesce, ma a
Gorka piace da matti, e accompagnamo il piatto con un vinaccio bianco
della casa che veramente non vale nulla. Poi, dopo un leite-creme per
entrambi e un caffè, usciamo in cerca di qualche bar. Oltrepassata la
Chiesa do Carmo, spettrale e silenziosa, dalle cui finestre si scorge il
buco del tetto crollato e le arcate interne ancora in piedi, giriamo per
Rua Garrett, passiamo davanti alla statua di Pessoa al caffè "A
Brasileira", proseguendo oltre il Largo do Chiado, verso la Casa do fado
di ieri sera.
Il bar che avevamo notato la notte scorsa, pieno di ragazzi e ragazze,
ha la porta chiusa anche se dalle vetrate si riesce a scorgere qualcuno;
proviamo a suonare, ma nessuno ci apre. Passeggiamo quindi lungo Rua
Diario das Notícias, fino a che incontriamo un piccolo bar carino che si
chiama Tertulia: prezzi ragionevoli, ambiente molto informale e qualche
giovane. I bagni, che sono costretto ad usare subito, sono puliti,
spaziosi e oserei dire accoglienti: se chi aveva detto che si può
giudicare un locale anche solo dai servizi sanitari vedesse questi,
ammetterebbe che è un ottimo biglietto da visita. Finalmente, prima che
Gorka riparta domani, assaggiamo un bicchierino di Ginja: è eccellente,
piace ad entrambi e la gustiamo con tutto il piacere di rilassarci dopo
una giornata faticosa. La sensazione di caldo che raggiunge lo stomaco è
deliziosa, mentre lo stereo diffonde un jazz che non disturba la
conversazione. Consumo anche un succo di maracujá e una bottiglietta
d'acqua, poi usciamo a passeggiare qualche minuto tra Baixa e Chiado,
prima di tornare alla pensão.
...continua...
--
Marco Zecchinelli
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"ogni volta che sento scendermi in cuore come un settembre piovigginoso
capisco che è ora di mettermi in mare. Io non fuggo da me stesso. Io
viaggio. Per approfondire il rapporto con me stesso"
Herman Melville - Moby Dick
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Invece nella stessa posizione, ma nella navata destra
c'è il monumento funebre a Luis de Camoes, poeta
del '500.
Mi ha colpito la tua osservazione sul fatto che questa
chiesa assomigli a una cripta altissima.
Hai proprio ragione, probabilmente è proprio
la forma del soffitto!
Elisabetta
Elisabetta wrote:
> All'inizio della navata sinistra della chiesa dos Jeronimos
> non hai notato la tomba di Vasco de Gama?
> Grande viaggiatore, lui! (Aveva scoperto la strada
> per andare in India, via mare)
no, mi sa proprio che non l'ho notato!!! :-(((
> Invece nella stessa posizione, ma nella navata destra
> c'è il monumento funebre a Luis de Camoes, poeta
> del '500.
>
Ecco, quello l'ho intravisto ma non sono riuscito a capire di chi
fosse...
> Mi ha colpito la tua osservazione sul fatto che questa
> chiesa assomigli a una cripta altissima.
> Hai proprio ragione, probabilmente è proprio
> la forma del soffitto!
>
> Elisabetta
Già... con quelle costolature sembra proprio di essere in una grotta,
più che a Lisbona!
>Giovedì 29 marzo
>Bella giornata di merda...
Eh, anche in vacanza ogni tanto succede...
> Visto che non possiamo
>passeggiare per Lisboa sotto la pioggia, specie senza ombrello,
>decidiamo di andare al Museo Gulbenkian: ma quando ci arriviamo, dopo
>esserci bagnati abbastanza sotto le gocce che cadono, scopriamo che a
>causa di alcuni lavori riaprirà soltanto a luglio.
Anche noi non abbiamo potuto visitarlo per lo stesso motivo :-((
> La pioggia continua a
>venire e ad andare, poi per fortuna smette del tutto. Con una giornata
>così, l'unica è andare a Belém per visitare i monumenti della zona:
>arriviamo in Praça do Comercio, ma dobbiamo aspettare mezz'ora
>l'elétrico 15, il tram che ci porterà fino al Mosteiro dos Jerónimos.
[CUT]
>Esco sul chiostro e la mia meraviglia è pari solo alla bellezza del
>luogo
E' vero: ho visitato il Mosteiro solo per pochi minuti ma mi ha dato
la sensazione di qualcosa di molto bello, il chiostro soprattutto!
>...continua...
Vai, Marco...
molto bella questa RECE!
Ciao,
Marco
>> Visto che non possiamo
>>passeggiare per Lisboa sotto la pioggia, specie senza ombrello,
>>decidiamo di andare al Museo Gulbenkian: ma quando ci arriviamo, dopo
>>esserci bagnati abbastanza sotto le gocce che cadono, scopriamo che a
>>causa di alcuni lavori riaprirà soltanto a luglio.
>
>Anche noi non abbiamo potuto visitarlo per lo stesso motivo :-((
io invece l'ho visitato nel giugno del '99... è davvero molto bello!
(miii... quanto sono bastardo! ;-)))
Bye
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Andrea "Wyvern" Gaboardi