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Posted from [151.92.176.5]
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Marco Gigli <pul...@yahoo.it> wrote in message
5f354732a17a669c103...@mygate.mailgate.org...
Ciao
Marco,
sicuro che il rimedio che usi sia acaricida e fungicida ?
comunque nel caso di cocciniglia cotonosa la cosa che puoi fare in questo
momento č svasare la pianta e eliminare per quanto posibile tutto il
terriccio (in maniera delicata mi raccomando).... In modo da eliminare il
piu possibile delle "bastarde"... il probloma rimanente sono le uova che
comunque non verrebbero toccate dai vari rimedi fino alla loro apertura. Se
cerchi nei msg di qualche giorno fa troverai che Sandra aveva postato
alcuni "rimedi naturali" contro questi parassiti.....
Ciao
Roberto
www.rcorti.ch
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Inviato via http://usenet.iol.it
Parlare di rimedi naturali significa anche e soprattutto invitare alla
riflessione. Per lo meno dovrebbe, a mio parere, mentre sembra che non serva
molto: scusa, Marco, ma in base a quale ragionamento usi un
funghicida-acaricida per le cocciniglie?
Comunque, questo non è il momento migliore per un attacco così copioso, nè
per controattacchi altrettanto aggressivi: io, nei tuoi panni, ricorrerei
all'olio di gomito (che non è un anticrittogamico! ;-)). In pratica,
toglierei tutte la piante dal vaso e dalla terra e farei un bel bagnetto
collettivo: forte spruzzo di acqua a temperatura ambiente (ambiente interno)
su fusti e radici, per eliminare tutte le cocciniglie visibili, poi le
metterei ad asciugare in un posto tranquillo, fresco e asciutto, e le terrei
così fino al nuovo anno, controllando il ritorno di eventuali cocciniglie e
togliendole, nel caso, una ad una.
Sandra
In più, come dicevo un po' di giorni fa, gli acaricidi sono stimolanti per
gli insetti. E le cocciniglie sono insetti.
Se gli dai un acaricida rischi solo di fornirgli un po' di vitamine...
> Comunque, questo non è il momento migliore per un attacco così copioso, nè
> per controattacchi altrettanto aggressivi: io, nei tuoi panni, ricorrerei
Ecco una domanda che non ho fatto nel vecchio tread sulla cocciniglia:
assodato che il freddo uccide tra il 70 e l' 80 percento delle cocciniglie,
non converrebbe far fare un bel po' di "lavoro sporco" al freddo, e
rimandare il lavoro da certosini a primavera? In fondo le cocciniglie non
dovrebbero essere molto attive in questo periodo... quindi il danno dovrebbe
essere molto limitato... Non ne sono sicuro però perché d'inverno non sono
mai stato attaccato. E poi immagino che dipenda anche dal freddo. Però il
dubbio c'é.
Ciao,
Jacopo.
Quindi si somma il fatto di usare un rimedio a caso (o peggio ancora
se a "prescriverlo" è stato un fiorista) con i suoi effetti
collaterali... :-(
>Ecco una domanda che non ho fatto nel vecchio tread sulla cocciniglia:
>assodato che il freddo uccide tra il 70 e l' 80 percento delle cocciniglie,
>non converrebbe far fare un bel po' di "lavoro sporco" al freddo, e
>rimandare il lavoro da certosini a primavera? In fondo le cocciniglie non
>dovrebbero essere molto attive in questo periodo... quindi il danno dovrebbe
>essere molto limitato... Non ne sono sicuro però perché d'inverno non sono
>mai stato attaccato. E poi immagino che dipenda anche dal freddo. Però il
>dubbio c'é.
Sarebbe interessante scoprirlo, almeno sapere che temperatura comincia
a diventare letale per questi parassiti e tenendo presente che la
temperatura nel vaso è poco piu alta di quella all'aria aperta si
potrebbero tentare esperimenti......
Ciao
Roberto(ne)
Il Mio sito... : http://www.rcorti.ch
Info e consigli sulle Succulente e su altre piante
indigene, le mie FAQ e la raccolta dei consigli del NG
(schede monotematiche di vari partecipanti a ihpc...)
Marco Gigli wrote:
> ciao a tutti ,
Ciao Marco, se il problema più grande delle nostre piante fosse la cocciniglia, io
non avrei problemi allora.
Un attacco di cocciniglia non é poi la fine del mondo. ;-)
Un mio Echinopsis che ho in balcone, per cui è lontano dalla mia collezione, sono
intorno ai 10 anni che vive con la cocciniglia e sembra si sappia difendere da
sola, la pianta è li sia in estate che in inverno.L'unico intervento che io
facciio e di lavargli ben bene le radici con un forte getto di acqua quando la
rinvaso.
Il problema qui é un'altro non si può arrivare ad accorgersi che vi è la
cocciniglia solo quando il 60% delle piante le ospita, é opinione comune che le
assidue cure colturali siano il miglior rimedio per gli attacchi fungini e
parassitari.
Riguardo al Confidor e tutti gli altri prodotti sistemici vengono dati come i più
efficaci perche è vero che possono essere utilizzati con l'acqua delle
innaffiature ed essere assorbiti dalle radici ma essi vengono assorbiti anche per
via fogliare o epidermica, sia dalle piante che dall'uomo, per cui i pesticidi
sono sempre da manipolare con estrema cautela non sono certo acqua minerale.
Dante
[taglio]
>In pratica,
> toglierei tutte la piante dal vaso e dalla terra e farei un bel bagnetto
> collettivo: forte spruzzo di acqua a temperatura ambiente (ambiente
interno)
> su fusti e radici, per eliminare tutte le cocciniglie visibili, poi le
> metterei ad asciugare in un posto tranquillo, fresco e asciutto, e le
terrei
> così fino al nuovo anno, controllando il ritorno di eventuali cocciniglie
e
> togliendole, nel caso, una ad una.
Nel "tenerle cosi" intendi svasate con le radici all'aria?
Ciao
Enrico
balloz wrote:
>
Ciao Marco il temik? Hai il patentino per l'uso dei fitofarmaci di 1° classe
allora? Certo se passi molto tempo all'interno della tua serra il temik è tutta
salute visto che elimina i parassiti sviluppando un gas che li asfissia.Scusami
ma in certi casi ha ragione Sandra e come se tu usassi un Cannone per prendere
un pulce.Spero che almeno usi dei guanti nel maneggialrlo.A mio parere meglio
tenersi la cocciniglia piuttosto che usare il temik in un ambiente chiuso e
piccolo come le nostre serre.
Ciao Dante
Esatto. Io una volta le tenni in una stanza illuminata ma senza
riscaldamento (esposta a nord: diciamo 15°C) fino a febbraio, quando le
rinvasai. Sono state benissimo durante e dopo. :-)
Sandra
Già, sono ingenuità infantili... ;-)
> adesso purtroppo non riesco ad arrivare a tutte le piante per cui de
> coccinizzarle ad una ad una è un tantino arduo,
Ma perchè mai spruzzare o annaffiare un prodotto chimico invece di una
miscela di "ortica&co" dovrebbe essere più veloce?
Sandra
> Quindi si somma il fatto di usare un rimedio a caso (o peggio ancora
> se a "prescriverlo" è stato un fiorista) con i suoi effetti
> collaterali... :-(
>
Si, sostanzialmente si hanno danni su due linee: non solo si rinforza ciò
che ci si proponeva di eradicare ma si prepara anche il terreno per danni
futuri.
> Sarebbe interessante scoprirlo, almeno sapere che temperatura comincia
> a diventare letale per questi parassiti e tenendo presente che la
> temperatura nel vaso è poco piu alta di quella all'aria aperta si
> potrebbero tentare esperimenti......
>Ciao
>Roberto(ne)
>Il Mio sito... : http://www.rcorti.ch
> Info e consigli sulle Succulente e su altre piante
> indigene, le mie FAQ e la raccolta dei consigli del NG
> (schede monotematiche di vari partecipanti a ihpc...)
Beh, ho fatto varie ricerche per riuscire a trovare le temperature letali,
ma non ho trovato nulla di definitvo: del resto non credo che ci sia una
temperatura precisa sotto la quale muoiono tutte, ma verosimilmente
l'abbassamento della temperatura aumenta la percentuale dei decessi. Ad ogni
modo deve essere una percentuale molto alta anche per un freddo ordiniario
perché una cocciniglia femmina può mettere alla luce (in alcuni casi) anche
5000 discendenti, e se ci fosse una mortalità "solamente" del 99% da ogni
femmina nascerebbero 50 adulti... in una popolazione numericamente costante
di cocciniglie la mortalità deve essere del 99,96%.
Ad ogni modo girellando e cercando un po' in giro ho trovato le informazioni
che seguono, cioé un elenco con descrizione del ciclo delle principali
specie di cocciniglie che parassitano le grasse. Con un po' di arguzia ci si
può ricavare dei suggerimenti di strategia molto utili... Spero che risulti
IT. E' piuttosto lungo ed è scritto in un tono un po' accadmico e
verosimilmente qualcuno lo troverà piuttosto noiso. Io vi ho avvertiti.
Ad ogni modo è aggratis, quindi... se proprio non vi interessa potete
saltarlo e siamo pari: io non me la prendo! :o)
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Pseudococchidi o cocciniglie cotonose
Il Delottococcus euphorbiae (Ezzat & McConnell), di origine sudafricana,
venne segnalato per l'Italia come Allococcus euphorbiae su Pelargonium sp.
Geranium sp. e Stapelia sp. (Tranfaglia 1981). Questa specie, oltre che in
Sud Africa, è presente in varie regioni d'Italia e nella Francia
meridionale. Gli ospiti vegetali accertati sono un quindicina, ma si
rinviene più frequentemente sui comuni gerani (Geranium sp.). Il ciclo
biologico, la geonemia, le piante ospiti, il comportamento trofico e
riproduttivo sono stati studiati in laboratorio e in pieno campo in campania
agli inizi degli anni '90 (Marotta e Pagano '97). La specie è anfigonica,
ovipara e polivoltina. Lo svernamento avviene nello stadio di femmina
fecondata e le generazioni complete sono 4.
L'esplosione delle popolazioni di cocciniglie si registra in giugno-luglio e
nei mesi successivi si ha una sovrapposizione delle generazioni e la
presenza sulle piante di tutti gli stadi. La quarta generazione dell'anno
inizia nei primi giorni di settembre e alla fine dell'autunno sono presenti
ancora sulle piante gli stadi giovanili.
Le osservazioni sulla modalità di dispersione e sui siti di alimentazione
hanno evidenziato che le neanidi neosgusciate rimangono immobili sotto la
cera dell'ovisacco per un periodo di 1-4 giorni e che dopo tale periodo la
fase di dispersione attiva è limitata ad uno spostamento di pochi centimetri
con una tendenza ad aggregazioni di una decina di individui. Anche le
neanidi di seconda età sono poco mobili.
La cocciniglia forma colonie su quasi tutti gli organi vegetali che
risultano imbrattati dalla cera degli ovisacchi e dalla melata. Ai fini del
controllo chimico, il periodo più adatto risulta febbraio-marzo, quando sono
presenti le neanidi della prima generazione dell'anno e la temperatura e
l'umidità non hanno raggiunto ancora valori ottimali per l'esplosione della
popolazione della cocciniglia.
Del numeroso gruppo degli pseudococchi strettamente vincolati alle cactaceae
e alle succulente ricordiamo:
Vriburgia rimariae (Tranfaglia), specie originaria dell'Africa australe. La
femmina, lunga 2-3 mm, ha solo 4 paia di corti e tozzi raggi cerosi
marginati nella parte addominale, ha il corpo di colore rosso vinoso
ricoperto di poca cera. La specie si fissa dulle foglie, sui fusticini e sul
colletto delle piante.
Hypogeococcus pungens (Granara de Willink) riportato nocivo per le cactaceae
ornamentali in liguria nel 1986 (Suss e trematerra, 1986) successivamente
segnalato notevolmente dannoso sulla parte epigea e ipogea di Cereus
coltivati all'aperto e in serra fredda in sicilia (Longo e al. 1989).
Spilococcus cactearum (McKenzie) e Spilococcus mammillarie (Bouché), di
probabile origine messicana, fu segnalata su Cereus come Pseudococcus
mammillarie (Bouché) dal Paoli alla fine degli anni '20 per la Riviera
ligure. Agli inizi degli anni '80, sempre su cereus venne intercettato in
Campania. Oggi è presenti in una decina di regioni italiane su una
quindicina di generi di piante grasse. La sua difusione è in continua
espansione ed è certamente legata all'attivo commercio di queste piante e
alla notevole capacità di adattamento e polifagia della specie. Nelle serre,
unico ambiente in cui si sviluppa, la cocciniglia compie nel corso dell'anno
una generazione completa e parte di una seconda generazione. Lo svernamento
avviene nello stadio di terza età femminile e di pupa maschile. La
generazione completa si esaurisce nei mesi di maggio-luglio ed in questo
periodo si registrano un'intensa attività di diffusione e i maggiori danni
alle piante. La generazione successiva inizia a fine luglio e si protrae
fino al maggio successivo. Le temperature ottimali sono comprese tra i 25° e
i 35°. Il limite termico minimo per lo sviluppo è intorno ai 18-20°, quello
massimo di circa 40° (Marotta 1991).
(Immagine a: http://www.entocare.nl/nederlands/Produkten/LeptomastixEp.htm )
Tra i pseudococchi radicicoli si ricorda solo Rhizoecus cacticans.
Cocchidi.
Coccus hesperidium è la cocciniglia bassa degli agrumi. Può risultare
dannosa su cactaceae e succulente. ( Immagine a :
http://www.viarural.com.ar/viarural.com.ar/agricultura/frutales/plagas/lecan
ium-hesperidium.htm )
Pulvinariella mesembryantemi (Vallot), Pulvinaria del mesembriantemo, di
probabile origine sudafricana, è strettamente vincolata alle Aizoaceacee. E'
molto comune in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo e in particolare
sul mesembriantemo. La femina ovificante, di colore rosso mattone, produce
un vistoso ovisacco biancastro. Forti attacchi possono provocare il
disseccamento delle parti infestate (Longo et al., 1994)
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Ora, solo per dire le cose che saltano subito agli occhi: nel caso di
Delottococcus euphorbiae se la vostra Stapelia è infestata occorre tenere
sott'occhio anche i gerani che le stanno vicinio... in caso di trattamento
potrebbero fare da "arca di noé" per la cocciniglia e in poco tempo la
situazione si ripresenterebbe. Se si si fa il trattamento chimico o
"naturale" dopo luglio, occorrerà ripeterlo in capo a due settimane, perché
sulla pianta sono presenti tutti gli stadi per cui le uova non sono state
colpite...
Oppure, prendiamo Spilococcus cactearum: il fatto di far stare all'aperto le
piante è già una buona assicurazione che la cocciniglia non si svilupperà (e
qui si rientrerebbe nel discorso sui metodi colturali come precauzione più
efficace). Nel caso si sviluppi all'inizio dell'inverno poi non è un
problema troppo grave: il ciclo si blocca completamente: non so se per
questo la pianta infestata continui a subire danni, ma è sicuro che
l'infestazione non si espanderà fino a primavera. Per cui la possiamo far
svernare in serra insieme alle altre piante (magari con qualche precauzione,
ma senza preocuparsi troppo).
Se qualcuno è interessato a conoscere la fonte mi può contattare.
Spero di essere stato utile (in qualche modo)
Ciao,
Jacopo.