1-Posso mantenere la bandiera francese? Ci sono dei vantaggi e/o svantaggi
rispetto a quella italiana?
2-Non so bene come funzioni la normativa francese. In Italia per una barca
di 9.5 m non c'e' bisogno di notaio per il passaggio di proprieta'.
Normalmente e' sufficiente (ma non indispensabile) una scrittura privata tra
le due parti. Chi sa come ci si regola in Francia? Eventualmente sapete dove
posso trovare un esempio di accordo tra le parti scritto in francese, visto
che non spiaccico una parola? (e la controparte non parla italiano ne'
inglese)
Se poi riterrete che sia utile a qualcuno o interessante, posso raccontarvi
la mia esperienza di questi ultimi mesi di ricerche in un mercato davvero
pazzo.
Ciao e grazie a chi mi vorra' rispondere.
Roberto
No, a meno che tu non sia residente in Francia, o abbia qualcuno,
persona fisica o giuridica francese che si intesti il tutto.
O che tu non faccia il passaggio di proprietą.
> Ci sono dei vantaggi e/o svantaggi?
Navigare in Italia con una barca immatricolata estera, significa evitare
i controlli sulle dotazioni di sicurezza ed altre cose che sulla barca
appartengono al controllo della legislazione nautica del Paese del Porto
di Immatricolazione (Rina, VHF etc...)
> rispetto a quella italiana?
>
> 2-Non so bene come funzioni la normativa francese. In Italia per una > barca
> di 9.5 m non c'e' bisogno di notaio per il passaggio di proprieta'.
> Normalmente e' sufficiente (ma non indispensabile) una scrittura privata tra
> le due parti. Chi sa come ci si regola in Francia? Eventualmente sapete dove
> posso trovare un esempio di accordo tra le parti scritto in francese, visto
> che non spiaccico una parola? (e la controparte non parla italiano ne'
> inglese)
La soluzione ottimale direi sia quella di fare la dismissione della
bandiera francese, (qualsiasi agenzia tra Imperia e XXmiglia te la sa
fare) e portare la barca in Italia come natante a vela (entro 10mt)
riducendo di gran lunga i costi per l'acquisto delle nuove dotazioni di
sicurezza e per l'immatricolazione.
Un ottimo aiuto te lo puņ dare l'importatore Dufour per l'Italia, il
numero dell'agenzia č 0184/481010, digli che sei mio amico.
Beppe Zavanone
First 38s5
Marina degli Aregai
Beppe,
Sabato scorso ho conosciuto in Francia due ragazzi italiani che l'anno
scorso hanno acquistato (nuovo) un Oceanis 32.1 e l'hanno fatto
immatricolare in Francia con bandiera francese, ma nessuno di loro e'
residente in Francia.
Come e' possibile?
> Sabato scorso ho conosciuto in Francia due ragazzi italiani che l'anno
> scorso hanno acquistato (nuovo) un Oceanis 32.1
Oceanis 321
> e l'hanno fatto
> immatricolare in Francia con bandiera francese, ma nessuno di loro e'
> residente in Francia.
> Come e' possibile?
Appunto, nuovo. L'hanno intestato ad una banca Francese, hanno fatto un
Leasing a 5, 7, 10 anni ad interessi zero (Le banche francesi hanno la
riduzione del 50% della VAT, che rigirano volentieri ai conduttori dei
leasing, come da decreto Pons).
Insomma, per farla breve, visto che ne abbiamo già parlato a lungo su
IHN di questa storia dei Leasing Francesi, in Italia come in Francia,
per le barche o per le auto o le moto, se compri un usato da un privato
(persona fisica) non puoi fare il Leasing, e quindi intestare ad altri
il tuo bene.
Il mercato Francese non è pazzo, è il più sensato del mondo nautico.
Le barche in Francia sono sette volte quelle italiane, con una
popolazione di poco più della metà.
Se tu non conosci il Francese può darsi che qualche cosettina te la sia
persa, ma credimi che fondamentalmente
nessun paese, tranne forse l'Inghilterra, ha regole così ragionevoli
sulla nautica.
Ti consiglio di fare attenzione più alla solidità della barca (Osmosi,
riparazioni scafo, motore......) e poi affidati a dei professionisti o
ad amici esperti del settore.
Beppe
Ciao, Beppe. Anche a me risulta quello che dice Roberto.
Sono d'accordo con te sul leasing: per usufruire della riduzione del VAT,
la barca deve essere acquistata da una societa' francese.
Tuttavia, finito il leasing o acquistando da un privato, un italiano puo'
intestare a se' stesso una barca immatricolata in Francia, senza necessita'
della dismissione e dell'immatricolazione in Italia.
Per farlo, sono sufficienti un conto corrente bancario e un recapito in
Francia, ma non e' necessario avere li' la residenza. Cosi' almeno ha
assicurato l'agenzia francese che mi sta facendo la pratica: quando sara'
conclusa, potro' confermartelo con certezza.
Roberto
> Tuttavia, finito il leasing o acquistando da un privato, un italiano puo'
> intestare a se' stesso una barca immatricolata in Francia, senza necessita'
> della dismissione e dell'immatricolazione in Italia.
Con l'accortezza di non farsi pescare dalla Guardia di Finanza in
acque italiane...
Saluti,
Ernesto Rossi
Intestare??
Immatricolazione???
Ragazzi, ma di cosa stiamo parlando? Di una barca di 9,5m, un natante no?
Quello che basta e' una scrittura privata tra compratore e venditore con
almeno 1 testimone. Scrivila in italiano, fattela tradurre in francese,
riportala sullo stesso foglio - bilingue - e firmate tutti e 3. Basta, come
"passaggio" non serve altro.
Per il discorso se togliere o no la "francesization" (o come si scrive), poi,
un operatore professionista che regolarmente va in francia, compra la barca
usata e la rivende in Italia, mi consigliava (sempre per natanti) di NON fare
proprio nulla. Pagare solo l'assicurazione RC motore e basta. Lasci la
bandiera francese e non sei tenuto ad adeguarti alla normativa Italiana.
Tutto legale. Alle mie perlessita' (mi ricordavo che solo con l'Austria era
possibile fare cio' - bandiera senza esserne cittadino) mi ha risposto:
cambiato tutto con le ultime direttive CEE.
Io poi ho comprato una barca in Italia e quindi non ho piu' approfondito la
cosa, ma se vuoi mandami una mail e ti do i riferimenti del tizio che sa
tutto.
BV,
Rol
PS: pero' adesso ce lo fai sapere che barca hai trovato ;) E il nome che fai?
non la cambierai micca !!!! Affondano.
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Per quanto riguarda il nome, ho sentito dire in effetti che porta sfiga (si
puo' dire?) cambiarlo, ma il nome attuale e' a me incomprensibile e quasi
impronunciabile (composto da due parole francesi che non ricordo nemmeno).
Mi piacerebbe proprio sfidare la sorte.
Cosa mi consigliate? Sparate anche qualche idea sull'eventuale nuovo nome.
Roberto
- non e' illegale, ne' per la legge italiana ne' per quella francese,
intestare una barca con bandiera francese a un cittadino europeo di
nazionalita' italiana (trattasi di FRANCIA, Unione Europea, non di Panama).
Parlo esplicitamente di intestazione, carissimo ROL, perche' la mia barca
ha un libretto arancione con scritto il nome del proprietario. La pratica
di passaggio di proprieta', da inoltrare ai registri navali francesi, mi
costa di agenzia 1200 FF (meno di 400mila lire).
- le dotazioni di sicurezza francesi sono equipollenti a quelle italiane:
chi batte bandiera francese ed e' in regola con la normativa francese non
deve aggiugere neanche uno spillo di dotazioni quando naviga in acque
italiane.
- prima pagavo sia il bollo francese sia la tassa di stazionamento
italiana, pensando che la prima e' una tassa di proprieta' e la seconda e'
di circolazione. Poi, un impiegato di banca esperto in leasing francesi mi
ha detto che sono un pirla e che bastava il bollo francese...
- ovviamente, essendo cittadino italiano, per condurre una qualsiasi barca
(italiana, francese o turca che sia) in acque nazionali italiane necessito
della patente nautica, bollata annualmente.
NO, NO! NON SI PUO' CAMBIARE! non vorrai, oltre alla sorte, sfidare una
consolidatissima regola marinaresca?! piuttosto indaga l'etimologia del nome
attuale ...
> Cosa mi consigliate? Sparate anche qualche idea sull'eventuale nuovo nome.
Solo a titolo di curiosita' (non certo per cambiare il nome):
la mica
la mante
con vento
velamente
velinda
Ovviamente tutti col copyright ... arrivera' pure il giorno in cui il nome
della barca lo decido io, comprandomela nuova!
BV,
Rol
ro...@my-dejanews.com ha scritto nel messaggio
<72sdg9$4f1$1...@nnrp1.dejanews.com>...
>In article <72ro1e$4u2$1...@nslave1.tin.it>,
> "Roberto Minoia" <min...@altavista.net> wrote:
>> ...
>> Per quanto riguarda il nome, ho sentito dire in effetti che porta sfiga
(si
>> puo' dire?) cambiarlo, ma il nome attuale e' a me incomprensibile e quasi
>> impronunciabile (composto da due parole francesi che non ricordo
nemmeno).
>> Mi piacerebbe proprio sfidare la sorte.
>
>NO, NO! NON SI PUO' CAMBIARE! non vorrai, oltre alla sorte, sfidare una
>consolidatissima regola marinaresca?! piuttosto indaga l'etimologia del
nome
>attuale ...
>
..... e' possibile (cosě mi racconto' un vecchio marinaio) ... basta
riportare il nome precedente in modo indelebile in qualche altro posto della
barca (buona una targa in ottone incisa - che fa anche "chic") e poi via con
il nuovo a poppa. Ho visto barche gloriose (e datate) con mezza dozzina di
... targhe in ottone avvitate in cambusa ....
Mauro
Oh, really?! Interessante, mi si aprono nuove prospettive ...
Ci faccio un pensiero.