> > OK ragazzi, ci siamo capiti: bassa distorsione, buona potenza, poca o
> > nessuna controreazione, molta musicalita'... Ma quello che volevo sapere
è
> > COME PENSATE DI OTTENERE TUTTO QUESTO?
> >
> > E' qui che vi voglio... Su, su fuori le idee!
Per quanto riguarda lo stadio finale userei il triplo inseguitore di
emittore di transistors complementari così composto: BC550-560, BD139-140,
2xTip41-42 tutti selezionati in coppie per lo stesso assolutamente identico
beta, senza alcuna resistenza sulle basi e con le resistenze sugli emittori
dei finali il più basse possibile.La configurazione (emitter follower), la
scelta di transistors invece di mosfets, il frazionamento dei finali, la
selezione spinta sono tutte cose volte ottenere un'impedenza di uscita bassa
nonostante l'assenza di CR. Che ve ne pare?
Per quanto riguarda il front-end brancolo ancora nel buio sebbene il filone
che cerco di seguire attualmente è quello che parte dal VolksAmplifier di B.
Aloia (circuito di una bellezza evidente) e passa per il VolksIntegrated di
P. Mattei (CHF n° 17 Dic. ' 95). Mi piacerebbe arrivare a togliere del tutto
la CR di anello a questi circuiti magari con la ricerca di dispositivi
alternativi e di punti di lavoro ottimizzati e naturalmente con la selezione
dei componenti.
Per l'alimentazione parto da zero e l'unica idea che attenua lo "sgomento"
che mi coglie quando penso a questa parte così importante dell'ampli è
quella di impiegare quei particolarissimi condensatori elettrolitici di
elevatissima capacità comunemente conosciuti come "batterie".
Un saluto a tutti.
> Per quanto riguarda lo stadio finale userei il triplo inseguitore di
> emittore di transistors complementari cosě composto: BC550-560, BD139-140,
> 2xTip41-42 tutti selezionati in coppie per lo stesso assolutamente
identico
> beta, senza alcuna resistenza sulle basi e con le resistenze sugli
emittori
> dei finali il piů basse possibile.La configurazione (emitter follower), la
> scelta di transistors invece di mosfets, il frazionamento dei finali, la
> selezione spinta sono tutte cose volte ottenere un'impedenza di uscita
bassa
> nonostante l'assenza di CR. Che ve ne pare?
snip
Promette bene, ho qualcosa del genere in casa proprio adesso, e sta facendo
faville controrotanti ; )
La resist. sugli emitter finali e' di 0,1 Ohm............un po'
rischiosa.....ma finora e' andato tutto bene.
saluti
Z1
Preferisco la configurazione PNP-NPN sullo stesso finale.
Una Vbe in meno da accendere, maggiore linearita` dovuta
alla connessione.
Franco
> Riprendendo l'interessante questione posta da Piercarlo Boletti.
>
cut
Finalmente qualcuno si č fatto vivo! Pensavo che ormai la discussione era
morta e sepolta; meno male che non č cosė!
Da quello che vedo l'idea del triplo inseguitore di emettitore di Aloia
continua a riscuotere un pių che meritato successo (l'idea non č sua ma
siccome nell'ambiente "altofedele" italiano č stato il PRIMO a spiegarne
il funzionamento la considero sua; ed č proprio uno splendido "uovo di
Colombo"!). Non sto a discutere la scelta dei transistori anche perché č
sė una questione tecnica ma in buona parte anche una questione di gusti;
il merito di quanto proposto da Molinari sta nel fatto che i transistori
sono comunissimi, non "esotici" e quindi di basso costo (decisamente pių
basso delle coppie Sanken o Toshiba proposte da Aloia). L'unico dubbio
riguarda il parallelare pių coppie di transistori di uscita; non sono
ferratissimo in merito (nei miei accrocchi ho sempre usato una sola coppia
di finali) ma il parallelo di coppie anche selezionate potrebbe portare
anche ad avere una zona di passaggio per lo zero pių accidentata e
"sporca". Se qualcuno vuol dire qualcosa, benvenuto!
Non saprei adesso dire quale possa essere il front end migliore; posso
solo dire che, avendone le capacitā tecniche, il primo obiettivo da porsi
č l'ELIMINAZIONE DEGLI ANELLI DI CONTROREAZIONE. Ho fatto delle prove in
questo week end lungo non tanto eliminando la controreazione sul mio
amplificatore (il circuito cosė com'č non lo consente) quanto riducendo
drasticamente il guadagno ad anello aperto (di almeno una ventina di dB).
I risultati, pur limitati dal carattere di "esperimento" e quindi senza
pretesa alcuna di "sistematicitā", sono semplicemente SBALORDITIVI! La
sonoritā che ne esce ora č assai pių definita e soprattutto quasi priva di
"compressioni" e nebbie di vario genere. Ne sono semplicemente ENTUSIASTA
(anche se probabilmente mi costringerā a buttare nel cesso un bel po' di
dischi incisi in maniera "approssimativa"... che ora non si possono pių
nascondere!). Anche qui, chiunque abbia da dire qualcosa, la dica!
Per l'alimentazione a batterie, da varie esperienze passate, posso dire
che fa veramente molto. Ma bisogna stare con i piedi a terra: in un
impianto "normale" l'idea di trovarmi una cifra di batterie da mantenere e
ricaricare... mi fa venire il mal di mare!
Al riguardo sarebbe una buona idea aprire anche un filone di discussione
sul tipo di alimentatori stabilizzati idonei ad alimentare i circuiti
audio. Non saranno come le batterie ma penso che si possa fare molto per
avvicinarglisi.
Ciao!
Piercarlo Boletti
Probabilmente ho mal interpretato la dizione 'triplo
inseguyitore di emettitore'.
E`un Darlington a tre transistor? Se non e` cosi`, puoi
mettere le connesioni (ad esempio in spice)?
> L'unico dubbio
> riguarda il parallelare più coppie di transistori di uscita; non sono
> ferratissimo in merito (nei miei accrocchi ho sempre usato una sola coppia
> di finali) ma il parallelo di coppie anche selezionate potrebbe portare
> anche ad avere una zona di passaggio per lo zero più accidentata e
> "sporca". Se qualcuno vuol dire qualcosa, benvenuto!
Un guaio tipico del parallelo (ma capita piuttosto nei MOS)
e` che per certi valori di tensione/corrente oscillino. Per
quanto riguarda il passaggio per lo zero piu` accidentato
non saprei: a sentimento direi di no, in quanto 2 tr in
parallelo hanno una gm complessiva che dipende dalla
corrente totale, e quindi come la corrente si divide nei due
tr non e` molto importante.
> Non saprei adesso dire quale possa essere il front end migliore; posso
> solo dire che, avendone le capacità tecniche, il primo obiettivo da porsi
> è l'ELIMINAZIONE DEGLI ANELLI DI CONTROREAZIONE.
Ti hanno scottato che li detesti cosi`? E poi di quali
anelli parli: di quelli locali o globali? Tieni presente che
il FB non e` una cosa cattiva, bisogna usarlo bene.
> Ho fatto delle prove in
> questo week end lungo non tanto eliminando la controreazione sul mio
> amplificatore (il circuito così com'è non lo consente) quanto riducendo
> drasticamente il guadagno ad anello aperto (di almeno una ventina di dB).
Modificando la rete di retroazione o il guadagno
dell'amplificatore base?
> I risultati, pur limitati dal carattere di "esperimento" e quindi senza
> pretesa alcuna di "sistematicità", sono semplicemente SBALORDITIVI! La
> sonorità che ne esce ora è assai più definita e soprattutto quasi priva di
> "compressioni" e nebbie di vario genere. Ne sono semplicemente ENTUSIASTA
> (anche se probabilmente mi costringerà a buttare nel cesso un bel po' di
> dischi incisi in maniera "approssimativa"... che ora non si possono più
> nascondere!). Anche qui, chiunque abbia da dire qualcosa, la dica!
Puo` darsi che in questo modo vengano attenuate di meno le
distorsioni di ordine pari (tipicamente date dalle capacita`
dei componenti attivi in stadi single ended), e il suono sia
migliore.
Una volta mi ero fatto un distorsore non lineare in cui
potevo regolare separatamente la quantita` di ogni ordine di
distorsione (fino al quarto o al quinto ordine). In effetti
un segnale con la giusta dose di distorsione, specie di
seconda armonica, "suona meglio" del segnale originale.
Nello stesso distorsore avevo messo anche le distorsioni
classiche di crossover, di clipping, e di tipo esponenziale.
Le prime due fanno veramente orrore, l'esponenziale e` solo
bruttina.
Non ho messo la distorsione da slew rate,in quanto in
circuito aveva solo distorsioni di tipo senza memoria. Al
prossimo colpo faro` anche quello con le distorsioni con
memoria :-)
> Per l'alimentazione a batterie, da varie esperienze passate, posso dire
> che fa veramente molto. Ma bisogna stare con i piedi a terra: in un
> impianto "normale" l'idea di trovarmi una cifra di batterie da mantenere e
> ricaricare... mi fa venire il mal di mare!
Ma vuoi mettere l'assenza del rumore di granulosita` (oltre
agli altri soliti?) :-)
> Al riguardo sarebbe una buona idea aprire anche un filone di discussione
> sul tipo di alimentatori stabilizzati idonei ad alimentare i circuiti
> audio. Non saranno come le batterie ma penso che si possa fare molto per
> avvicinarglisi.
Ma e` proprio il caso di usare degli alim stabilizzati? Non
sarebbe meglio curare il PSRR dell'amplificatore e il layout
per non raccogliere tutti i campi magnetici variabili che ci
sono in giro?
Franco
..con accorgimenti particolari si riesce anche ad eliminarle....
On Tue, 02 Nov 1999 09:55:04 -0800, Franco <in...@hotmail.com> wrote:
>Puo` darsi che in questo modo vengano attenuate di meno le
>distorsioni di ordine pari (tipicamente date dalle capacita`
>dei componenti attivi in stadi single ended), e il suono sia
>migliore.
>
>Una volta mi ero fatto un distorsore non lineare in cui
>potevo regolare separatamente la quantita` di ogni ordine di
>distorsione (fino al quarto o al quinto ordine). In effetti
>un segnale con la giusta dose di distorsione, specie di
>seconda armonica, "suona meglio" del segnale originale.
è capitato anche a me anche se con un'attrezzo molto meno sofisticato.
Quando, in base al mio piccolo esperimentino, ho cercato di sostenere
che l'apparente miglior suono delle valvole era dovuto sopratutto alla
misurabilissima distorsione di ordine pari da loro generalmente
introdotta, e non a chissà quale potere metafisico dei tubi
termoionici, sono stato preso per pazzo o quasi. Mi conforta vedere
che non sono l'unico ad aver avuto questa esperienza.
Bye!
--
Denis Sbragion
InfoTecna
Tel, Fax: +39 039 2324054
URL: http://infotecna.home.dhs.org
AVVISO: L'e-mail e' lunga, quindi a chi e' interessato consiglio di fare
come me...aprire sul
desktop un file di testo, copiarci il contenuto e poi leggerlo con calma
(bye
bye telecom).
Volevo rispondere da tempo all'interessante domanda posta da Piercarlo.
Cio' che scrivero' vorrei fosse interpretato come un semplice pensiero di
uno smanettone che ha ancora da imparare e da ascoltare...e soprattutto che
non pretende di insegnare nulla a nessuno.
Non me ne vogliate, ma malgrado la mia poca esperienza di "ascoltone" mi
piace pensarmi collocato in questa categoria, in quanto, piu' che alla
riproduzione
esatta del supporto, pretendo di averne una riproduzione "piacevole".
La decisione di tentare la costruzione di un ampli che suonasse
egregiamente
l'ho presa un paio di anni orsono, quando tra le mani mi capito' un
Counterpoint
SA100. In quel periodo pensavo che possedere un simile oggetto, esaltato
dalla
critica, potesse attenuare la mia smania di ricerca.....purtroppo tale
scelta
scateno' proprio la reazione contraria.....(avevo un ampli melodico ma che
non
riusciva a definire i dettagli degli strumenti....in pratica aveva problemi
in
gamma alta).....di li a poco avrei cambiato la chiave di lettura nei
confronti
delle riviste specializzate.
Nel tempo confrontai tale ampli con altri a transistor molto piu' definiti
bla bla bla ed il risultato fu che malgrado l'SA100 non suonasse come
volevo,
potevo ascoltarlo a livelli alti senza provare affaticamento.
A scapito di quanto si possa pensare, anche i valvolari "soffrono" di
questo
effetto, ad es. un Geloso PP di EL34 pilotato da ECC81 e' risultato
dinamico,
secco e .....squillante.
Questa differenza si accentuava con ampli fortemente controreazionati,
potenze
spinte e circuiterie differenziali da capogiro (veri gioielli elettronici).
Un'ultima parola sul SA100...mi sono dovuto arrendere all'idea che
quell'ampli
nacque da un'attenta ricerca di mercato sia per soluzioni che componenti
adottati.
Fondamentale un sistema di riproduzione deve essere (e qui non c'e' dubbio)
l'assenza di affaticamento dovuto all'ascolto prolungato anche a
volumi discreti. Avendo in buona parte legato tale effetto alla
controreazione,
ho voluto utilizzare circuiterie prive della stessa. (chi mi aiuta a capire
perche' il Galactron mk101 non soffre di tale malattia?).
...Attenzione pero',le casse giocano un ruolo fondamentale in tal
senso...ho
sentito JBL che anche con volumi bassissimi mi penetravano letteralmente
la testa e Rogers che dopo 20 min le avrei posizionate nel cassonetto....
L'eliminazione della controreazione porta a:
1) caduta sul campo dei differenziali;
2) innalzamento della distorsione THD e TIM statica;
3) diminuizione del fattore di smorzamento;
4) diminuizione della reiezione ai disturbi (di qualsiasi natura).
Per il punto 1 e' solo un vantaggio, in quanto non e' difficile per uno
smanettone
progettare un oscillatore; per il punto 2 non mi preoccupo da quando ho
ascoltato
valvolare PP non controreazionato; il punto 3 e' dolente....su casse di un
certo
tipo (es. pavimento con W. caricato reflex) ed impedenza "troppo variabile"
si
"sente"...purtroppo; per il punto 4 basta un poco di metodo ed un buon
alimentatore.
Scelta dello stadio finale
Incredibile..ho scartato le valvole per l'eventuale difficolta' nel
collocamento
finale dell'oggetto....(non picchiatemi, ma infondo qui e' tutto un
compromesso..),
ed ho scartato la classe A perche' volevo i miei 70W anche d'estate.
Ho scartato i tansistor per la difficolta' nella stabilizzazione termica e
quindi
dell'offset in uscita dal finale (a meno di complicare ulteriormente il
circuito
o di inserire un "bel" condensatore tra finale e cassa...condensatore che
non vedo
con estrema simpatia).
Gli IGBT non li conosco, e poi hanno una capacita' di gate enorme.
Sono rimasti i mosfet.
Un immediato vantaggio e'stato che avevo le misure di distorsione,
linearita' etc. di
uno stadio a simmetria complementare utilizzante tali dispositivi in
assenza di
controreazione ed i dati erano (per me) accettabili.
Altro vantaggio; non era necessaria la resistenza sul source in quanto
questi
dispositivi hanno un coefficiente di temperatura negativo.
Inoltre in continua non assorbono corrente, quindi e' stato facile
eliminare lo
"zener" di polarizzazione dal percorso del segnale e disaccoppiare lo
stesso
dall'alimentazione dei finali stessi.
Il risultato e' che le casse sono collegate ai mosfet direttamente senza
condensatori
o resistenze, il segnale pilota viene applicato ai mos tramite condensatori
non
troppo grandi, l'impedenza che vedono i piloti e' ragionevolmente alta per
la
maggior parte della banda audio.
Scelta dello stadio AV
Ho scelto di utilizzare "lampadine"..il motivo e' che da molto non ritengo
un
problema la distorsione creata da questi dispositivi se utilizzati a dovere
ed inoltre
non e' difficile ottenere 80vPP.con distorsioni "accettabili".
Ho utilizzato la ecc83 inizialmente in una configurazione a catodo comune,
anche se
i dati della philips sulla valvola davano distorsioni troppo alte per i
livelli
da me utilizzati....poi sbirciando il GY50 di B.Aloia, mi sono deciso a
fare questo
benedetto SRPP...benedetto anche perche' non avevo piu' bisogno del
condensatore
di bypass sulla resistenza di catodo per ottenere (con una sola ecc83)
amplificazioni
di 45 volte......trovato!
Scelta dello stadio pilota
La scelta e' stata obbligata...non volendo caricare l'SRPP (non avrebbe
pilotato un bel
niente proprio come l'SA100) ho messo uno stupendo inseguitore catodico di
ecc82
(parallelo di due sezioni) che riescono a pilotare egregiamente i mos anche
oltre la
banda (poi limitata volutamente). Hanno detto di peste e di corna di questo
circuito...ma io lo uso lo stesso.
Per l'alimentatore ho usato condensatori wima da 10.000u "catturati" da
alimentatori
Switch, un trasformatore toroidale dell'RS e due ponti di diodi (uno per
canale).
In definitiva il miglior suono che io abbia sentito sulle mie piccole AR e'
sempre quel valvolare non controreazionato (modificato da me per gioco), ma
un
mio amico vuole costruirsi il mio per le sue ESS con tw AMT Heil in
sostituzione del
suo Galactron.
Morale: l'erba del vicino......
Ciao e scusate per la brevita' :-)
Visto che il mio post a Ife a suscitato un po' di interesse (probabilmente
perché ho "osato" attaccare Sua Santità la Controreazione sia pure di
passata), ritengo doveroso rispondere. Ebbene la miglior risposta che
posso dare è: PROVATE!
Come? Vi do' una traccia raccontandovi come ho fatto io. Il finale del mio
ampli è, con l'esclusione di un paio di modifiche minori messe in atto da
parecchi anni, abbastanza "solito" e riassumibile nei "soliti" tre stadi:
un differenziale in ingresso (una coppia di BC 108B "cruda", senza alcuna
degenerazione di emettitore e caricata su un solo collettore), un
amplificatore di tensione (un BC 557B connesso a emettitore comune "nudo",
caricato da una resistenza di 47 kOhm e bufferizzato da un BC 301 uscente
di emettitore; questi pilota lo stadio finale ed è a sua volta caricato
dal classico bootstrap - circa 4 kOhm totali in continua), uno stadio
d'uscita in corrente a simmetria quasi complementare di 2N3055 pilotato da
una coppia di BC302/BC304 (in questo circuito sono state apportate delle
varianti al circuito classico in modo da impedire l'interdizione ai
piloti; in tutto l'amplificatore i soli transistori funzionanti veramente
in classe AB sono i soli finali, e anche questi con "giudizio"). Il
guadagno ad anello aperto "naturale" dell'intero amplificatore (al netto
dell'ultima modifica) è di circa 28+51 dB. Guadagno ad anello chiuso circa
28 dB con conseguente fattore di CR di 50 dB al netto dell'intervento del
polo di compensazione (68 pF tra la base e il collettore del BC557B;
frequenza di inizio roll-off 4 kHz circa - se non ho toppato qualcosa;
l'intero guadagno del BC557B si sviluppa praticamente sulla sola
resistenza di carico da 47 kOhm, in quanto il successivo BC301 isola
questo stadio dalle influenze dovute all'impedenza riflessa dai diffusori
attraverso lo stadio finale. Del resto è stato messo lì proprio per questo
preciso scopo).
Per variare il guadagno ad anello aperto senza toccare la rete di
retroazione (il guadagno finale dell'ampli doveva per forza di cose
rimanere sempre il medesimo, altrimenti addio possibilità di confronto e
soprattutto... addio musica nel fine settimana! Sperimentare ok ma senza
darsi la zappa sui piedi!) dovevo per forza di cose modificare in qualche
modo il guadagno dei singoli stadi. Per ragioni pratiche è stata esclusa
l'introduzione della degenerazione di emettitore; tale scelta avrebbe
comportato lo smontaggio e il successivo rimontaggio di mezzo
amplificatore con tutte le possibili noie del caso (fili inavvertitamente
staccati da risaldare, la necessità di una "prova anti-bomba" prima di
riattaccare il tutto all'impianto ecc). La scelta è caduta su quella che,
in mancanza di termini migliori, chiamo per il momento "degenerazione di
collettore", ovvero ho connesso una bella resistenza da 300 kOhm tra base
e collettore del BC557B. La scelta, a posteriori, si è rivelata molto più
saggia e proficua di un'eventuale opzione per la degenerazione di
emettitore: facilità di modifica e "smodifica" a tutta prova (basta
saldare e dissaldare una resistenza!), nessuna necessità di ricalcolare le
compensazioni (il roll-off finale dell'intero ampli è suppergiù lo stesso
di prima: guadagna soltanto di meno e pertanto comincia a decadere ad una
frequenza più alta - a circa 8 kHz), verifica immediata di eventuali
vantaggi e svantaggi dell'operazione.
Il guadagno risultante è ora di circa 22+45, circa 12 dB in meno - un bel
po' meno degli "almeno 20 dB" che avevo dichiarato nel mio post
precedente, ma pazienza: almeno alla mia calcolatrice dovrò pur credere!).
Ma non è questo il punto o meglio è proprio questo il punto. Con una
diminuzione tutto sommato modesta del tasso di controreazione (sono
passato da quasi 50 dB a circa 38dB, cosa che stronca sul nascere
qualsiasi ipotesi di miglioramento del suono dovuto a una sua maggior
"coloritura da distorsione"; anche se questa è certamente aumentata,
l'intero ampli viaggia a livelli di tutto riposo - cuffia dixit) il
miglioramento di trasparenza e soprattutto di "prontezza di riflessi" è
stato assolutamente netto e senza alcuna possibilità di dubitarne.
Se non ci credete, provate. I mezzi da mettere in atto sono veramente
molto semplici e soprattutto molto "cheapy": se qualcuno non ha i soldi
per comprarsi un paio di resistenze (io le ho scelte tra quelle che avevo
in casa, non si creda che mi sia scomodato apposta!) me lo dica che gli
segnalo qualche opera pia dove andarsi a mangiare un piatto di minestra.
Vorrei discuterne con qualcun altro che abbia almeno PROVATO! Quando mi
son messo in testa di provare questa faccenda del "suono della
controreazione" non mi aspettavo sinceramente nulla in meglio, semmai in
peggio: eppure...
Io per il momento posso solo ipotizzare che il RADDOPPIO della banda
passante ad anello aperto sia stato qualcosa di ben più incisivo di quanto
potessi pensare prima. La mia impressione è che quando negli anni settanta
si diceva, partendo da tutt'altre premesse e per raggiungere tutt'altri
obiettivi, che la banda passante ad anello aperto di un amplificatore deve
essere la stessa banda passante su cui andrà effettivamente a lavorare, si
diceva qualcosa che poteva anche essere indigesto per chi puntava tutto
sulla controreazione a oltranza (che fa a pugni con l'ottenere una larga
banda passante ad anello aperto) ma che forse non era del tutto una
pirlata.
Ciao!
Piercarlo Boletti
PS - Quella che io ho approssimativamente chiamato "degenerazione di
collettore" come si chiama tecnicamente? Non è un indovinello, è una
domanda!
NOTA x FRANCO - Il triplo inseguitore di emettitore "sembra" un triplo
Darlington ma in realtà non lo è: nel Darlington i transistori si
interdicono TUTTI al passaggio per lo zero (con tutte le conseguenze del
caso) nel triplo inseguitore si spengono e riaccendono solo gli ultimi
transistori della cascata; gli altri sono arrangiati in modo da rimanere
sempre accesi anche nel passaggio per lo zero. E' uno dei mezzi più
semplici (credo) per ottenere i vantaggi della classe A o quasi senza
portarsene dietro gli oneri.
Per il resto posso solo dirti... prova! Costa poco. E poi potrai darmi del
pirla quanto vuoi!
Non si chiama retroazione?
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
> La scelta è caduta su quella che,
> in mancanza di termini migliori, chiamo per il momento "degenerazione di
> collettore", ovvero ho connesso una bella resistenza da 300 kOhm tra base
> e collettore del BC557B. La scelta, a posteriori, si è rivelata molto più
> saggia e proficua di un'eventuale opzione per la degenerazione di
> emettitore: facilità di modifica e "smodifica" a tutta prova (basta
> saldare e dissaldare una resistenza!), nessuna necessità di ricalcolare le
> compensazioni (il roll-off finale dell'intero ampli è suppergiù lo stesso
> di prima: guadagna soltanto di meno e pertanto comincia a decadere ad una
> frequenza più alta - a circa 8 kHz), verifica immediata di eventuali
> vantaggi e svantaggi dell'operazione.
> Il guadagno risultante è ora di circa 22+45, circa 12 dB in meno - un bel
> po' meno degli "almeno 20 dB" che avevo dichiarato nel mio post
> precedente, ma pazienza: almeno alla mia calcolatrice dovrò pur credere!).
Come hai fatto a misurare il guadagno ad anello aperto?
Perche' dai il guadagno come somma di due valori? Si
riferiscono a due stadi diversi?
Se abbassi il guadagno del primo stadio puoi ridurre la
capacita` di compensazione e migliora lo slew rate. Comunque
ammetto che e` molto piu` semplice cosi`.
> Ma non è questo il punto o meglio è proprio questo il punto. Con una
> diminuzione tutto sommato modesta del tasso di controreazione (sono
> passato da quasi 50 dB a circa 38dB, cosa che stronca sul nascere
> qualsiasi ipotesi di miglioramento del suono dovuto a una sua maggior
> "coloritura da distorsione"; anche se questa è certamente aumentata,
> l'intero ampli viaggia a livelli di tutto riposo - cuffia dixit) il
> miglioramento di trasparenza e soprattutto di "prontezza di riflessi" è
> stato assolutamente netto e senza alcuna possibilità di dubitarne.
> Se non ci credete, provate. I mezzi da mettere in atto sono veramente
> molto semplici e soprattutto molto "cheapy": se qualcuno non ha i soldi
> per comprarsi un paio di resistenze (io le ho scelte tra quelle che avevo
> in casa, non si creda che mi sia scomodato apposta!) me lo dica che gli
> segnalo qualche opera pia dove andarsi a mangiare un piatto di minestra.
>
Cerchero` di convincere i Marantz che abbiamo in laboratorio
a farsi "seviziare" :-).
Se hai un oscilloscopio puoi vedere la risposta
dell'amlificatore all'onda quadra di piccola ampiezza (non
piu` di 10 mV sul differenziale di ingresso), con e senza R
da 300 kohm: cosi` vedi stabilita`, tempi di assestamento e
banda. Se invece metti una ampiezza maggiore (>100 mV sullo
stadio differenziale) vedi la risposta allo slew rate.
> Vorrei discuterne con qualcun altro che abbia almeno PROVATO! Quando mi
> son messo in testa di provare questa faccenda del "suono della
> controreazione" non mi aspettavo sinceramente nulla in meglio, semmai in
> peggio: eppure...
> Io per il momento posso solo ipotizzare che il RADDOPPIO della banda
> passante ad anello aperto sia stato qualcosa di ben più incisivo di quanto
> potessi pensare prima. La mia impressione è che quando negli anni settanta
> si diceva, partendo da tutt'altre premesse e per raggiungere tutt'altri
> obiettivi, che la banda passante ad anello aperto di un amplificatore deve
> essere la stessa banda passante su cui andrà effettivamente a lavorare, si
> diceva qualcosa che poteva anche essere indigesto per chi puntava tutto
> sulla controreazione a oltranza (che fa a pugni con l'ottenere una larga
> banda passante ad anello aperto) ma che forse non era del tutto una
> pirlata.
Devi distinguere banda di ampio segnale da banda di piccolo
segnale. Probabilmente si riferivano alla prima, perche' non
avevano ancora capito bene il problema dello slew rate.
> PS - Quella che io ho approssimativamente chiamato "degenerazione di
> collettore" come si chiama tecnicamente? Non è un indovinello, è una
> domanda!
Si chiama retroazione, o controreazione, piu` precisamente
di tipo prelievo in tensione confronto in corrente. Abbassa
la impedenza di ingresso dello stadio e quella di uscita.
Messa come l'hai collegata tu potrebbe anche cambiare il
punto di funzionamento in continua (non le tensioni, ma le
correnti. Le tensioni sono tenute a posto dalla retroazione
totale). Per vedere che il bias non sia cambiato (non credo)
potresti mettere in serie alla R da 300 kohm un C da qualche
centinaio di nF, cosi` blocchi la continua.
Nota che anche la degenerazione di emettitore e` una
controreazione (prelievo in corrente confronto in tensione,
alza le impedenze), e anche la coppia NPN-PNP connessione
Sziklay introduce una controreazione.
>
> NOTA x FRANCO - Il triplo inseguitore di emettitore "sembra" un triplo
> Darlington ma in realtà non lo è: nel Darlington i transistori si
> interdicono TUTTI al passaggio per lo zero (con tutte le conseguenze del
> caso) nel triplo inseguitore si spengono e riaccendono solo gli ultimi
> transistori della cascata; gli altri sono arrangiati in modo da rimanere
> sempre accesi anche nel passaggio per lo zero. E' uno dei mezzi più
> semplici (credo) per ottenere i vantaggi della classe A o quasi senza
> portarsene dietro gli oneri.
Con una R fra gli emettitori dei driver di sopra e di sotto?
Mi pareva ci fosse un integrato della Linear Technology che
controllava il bias dei finali, impedendo lo spegnimento.
Nessuno l'ha mai usato?
Mentre aspetto di trovare lo schiavo per seviziare gli
amplificatori, puoi mandarmi lo schema con valori (e
tensione di alimentazione) del tuo ampli che ci penso un po'
su?
Non e` necessario che faccia un disegno di qualita`, basta
anche solo uno schizzo sulla carta da formaggio o il listato
spice.
Ciao
Franco
On Tue, 02 Nov 1999 22:49:25 +0100, piercarl...@tiscalinet.it
(Piercarlo Boletti) wrote:
>Visto che il mio post a Ife a suscitato un po' di interesse (probabilmente
>perché ho "osato" attaccare Sua Santità la Controreazione sia pure di
>passata), ritengo doveroso rispondere. Ebbene la miglior risposta che
>posso dare è: PROVATE!
non esageriamo. Nessuna santità in questo settore.
>Come? Vi do' una traccia raccontandovi come ho fatto io. Il finale del mio
>ampli è, con l'esclusione di un paio di modifiche minori messe in atto da
...
>Per il resto posso solo dirti... prova! Costa poco. E poi potrai darmi del
>pirla quanto vuoi!
dato che effettivamente il tasso di controreazione non è stato
abbassato di molto probabilmente le differenze non sono imputabili a
semplice distorsione armonica. Miglioramento del comportamento
dinamico? Può darsi ma, come al solito, andando ad orecchio è
difficile valutare. Si rimane sempre nel "mi sembra che" senza
individuare esattamente la causa.
Comunque il mio post non era riferito alle tue prove visto che
non avevo elementi per valutare in dettaglio. Mi ha fatto solo piacere
non essere l'unico a sostenere che un po' di distorsione armonica
dosata ad arte può dare l'impressione di un suono migliore. La cosa mi
ha fatto sentire un po' meno extraterrestre.
>
> Con una R fra gli emettitori dei driver di sopra e di sotto?
> Mi pareva ci fosse un integrato della Linear Technology che
> controllava il bias dei finali, impedendo lo spegnimento.
> Nessuno l'ha mai usato?
LT1166, direi.
Ne ho presi cinque campioni, ma non ho mai avuto il tempo.
Un giorno, forse ...
Comunque non e' l'unico, esiste anche un affare ST che pero' ha il
difetto di avere tutta un'elettronica di pilotaggio dei finali
"incorporata", che non si puo' "staccare".
Saluti
Federico "tanta controreazione" Paoletti
(vedere per credere il grafico del Puccini su
http://www.pi.infn.it/~federico/puccini.htm )
..scusa, ma cosa c'entra la stabilizzazione con i campi magnetici?....
Volevo chiederti, poi mi sono risposto da solo...:-)
Ti premetto che non uso alimentatori stabilizzati (questi cosi gia' sono
ingombranti)..pero' sotto il profilo dei campi magnetici (a spanne) se si
calibra bene il tutto, e' possibile ottenere dei vantaggi in questo
senso....mi spiego:
..in un alimentatore classico, ponte condensatore carico, i ponti
conducono per un brevissimo istante e con correnti elevate. A parita' di
carico, aumentando i condensatori per diminuire il ripple, il tempo di
conduzione dei diodi diminuira' ed aumentera' quindi la corrente......in un
alimentatore stabilizzato, potremmo accettare un ripple anche elevato prima
dello stadio stabilizzatore e calcolarlo a dovere col massimo carico in
modo da portare i diodi in conduzione per un tempo maggiore e con minor
corrente...ossia minori campi magnetici residui e minori vibrazioni e
stress del trasformatore.
Inoltre i condensatori a valle dello stabilizzatore non devono integrare
spike di correnti percio' la loro vita aumenta....per la gioia di chi e'
disposto a spendere 50.000 per un condensatore hi-fi.....
...almeno credo...:-(
> ..in un alimentatore classico, ponte condensatore carico, i ponti
> conducono per un brevissimo istante e con correnti elevate. A parita' di
> carico, aumentando i condensatori per diminuire il ripple, il tempo di
> conduzione dei diodi diminuira' ed aumentera' quindi la corrente......in un
> alimentatore stabilizzato, potremmo accettare un ripple anche elevato prima
> dello stadio stabilizzatore e calcolarlo a dovere col massimo carico in
> modo da portare i diodi in conduzione per un tempo maggiore e con minor
> corrente...ossia minori campi magnetici residui e minori vibrazioni e
> stress del trasformatore.
> Inoltre i condensatori a valle dello stabilizzatore non devono integrare
> spike di correnti percio' la loro vita aumenta....per la gioia di chi e'
> disposto a spendere 50.000 per un condensatore hi-fi.....
>
> ...almeno credo...:-(
>
>
E` vero, gli spike di corrente diminuiscono se puoi avere
piu` ripple e generano menoarmoniche a 50 Hz. In realta`
stavo pensando anche all'accoppiamento delle linee di
alimentazione del finale in cui scorrendo solo meta`
semionda del segnale amplificato c'e' distorsione, e se
questa rientra o si accoppia per via induttiva al circuito
sono distorsioni in piu`.
Per questa distorsione vedi Cherry, A New Distorsion
Mechanism in Class-B Amplifiers, Journal of Audio
Engineering Society, Maggio 81.
Franco
snip
>
> Una volta mi ero fatto un distorsore non lineare ...
Addirittura un "distorsore non lineare" ??
Ciao ciao
Oberst
Sent via Deja.com http://www.deja.com/
Before you buy.
> PS - Quella che io ho approssimativamente chiamato "degenerazione di
> collettore" come si chiama tecnicamente? Non è un indovinello, è una
> domanda!
E' una controreazione pura e semplice. La base è interessata infatti dal
segnale di ingresso e dal segnale di collettore sfasato di 180° che
quindi risulta essere una controreazione (ovvero una compensazione a
distorsioni etc. con conseguente elevazione della banda bassante). In
più tale stadio ha un miglior comprtamento termico, infatti il TR
scaldandosi aumenta la corrente di collettore diminuendo la tensione
VCE. In questo modo la base riceve meno corrente che si riflette su una
immediata diminuzione della IC, il tutto quindi si autoequilibra.
> Una volta mi ero fatto un distorsore non lineare in cui
ma va? :-)
Si`, visto che ci sono le distorsioni lineari e quelle non
lineari ho specificato il tipo di distorsore. Mi pare di
aver indicato anche che generava sia distorsioni soft che
hard, entrambe senza memoria.
Sto aspettando che mi venga qualche idea buona per le
distorsioni non lineari con memoria (i distorsori lineari
invece sono sempre con memoria, e questi li avevo gia`
fatti).
Ciao
Franco
Stupito del fatto che abbia specificato distorsore non
lineare? Ci sono anche le distorsioni lineari (e relativi
distorsori).
Se hai qualcosa in contrario alle distorsioni lineari
dimmelo in fretta, che sto andando a lezione a spiegarle.
Spiacerebbe avere un po' di generazioni di ingegneri con
idee sbagliate.
Se ne vuoi sapere di piu` sulle disto lineari, una bella
presentazione e` nell'articolo di D. Preis, Linear
Distorsion, Journal of the Audio Engineering Society, Giugno
76, volume 24, n. 5, pp.346-367
Ciao
Franco
Hai dei dati o idee in merito?....
Ho sempre affrontato il problema dei disturbi elettromagnetici (che, a
spanna, si dovrebbero tradurre in distorsioni d'intermodulazione col
segnale...(sara' vero quello che ho visto sull'analizzatore di spettro?))
dal punto di vista di allontanamento e schermatura dei cavi provenienti dal
trasformatore verso i raddrizzatori ed i condensatori.
Per la parte di segnale (alimentazioen dei finali e cavo di uscita delle
casse) ho sempre sottovalutato la cosa a causa della differenza enorme
delle correnti in gioco.....sara' il caso di iniziare a prenderle per il
collo?...
Ciao.
Articolo di Cherry su JAES dell'81. A new distorsion
mechanism in class B amplifiers. Se ti serve posso cercare
il riferimento esatto.
> Ho sempre affrontato il problema dei disturbi elettromagnetici (che, a
> spanna, si dovrebbero tradurre in distorsioni d'intermodulazione col
> segnale...(sara' vero quello che ho visto sull'analizzatore di spettro?))
> dal punto di vista di allontanamento e schermatura dei cavi provenienti dal
> trasformatore verso i raddrizzatori ed i condensatori.
Avrei detto che dessero problemi di disturbi addittivi,
senza intermodulare. per intermodulare o il disturbo e`
molto grande, oppure entra in posti strani e trasforma
l'amplificatore in un ampli parametrico!
> Per la parte di segnale (alimentazioen dei finali e cavo di uscita delle
> casse) ho sempre sottovalutato la cosa a causa della differenza enorme
> delle correnti in gioco.....sara' il caso di iniziare a prenderle per il
> collo?...
Se le correnti sono forti generano un campo magnetico
variabile che si concatena con le spire di segnale. Forsen
meglio dare un'occhiata anche a quello.
Ciao
Franco
> >La mia impressione è che quando negli anni settanta
> > si diceva, partendo da tutt'altre premesse e per raggiungere tutt'altri
> > obiettivi, che la banda passante ad anello aperto di un amplificatore deve
> > essere la stessa banda passante su cui andrà effettivamente a lavorare, si
> > diceva qualcosa che poteva anche essere indigesto per chi puntava tutto
> > sulla controreazione a oltranza (che fa a pugni con l'ottenere una larga
> > banda passante ad anello aperto) ma che forse non era del tutto una
> > pirlata.
> >
> Sono curioso di sapere come va l'ampli "scontroreazionato" sull'estremo
> basso, cioè se è ugualmente incisivo, dai miei esperimenti ho notato anch'io
> un drastico miglioramento in gamma alta, ma al tempo stesso una perdita di
> "nerbo" sul basso, inoltre la curva di risposta si ingobba un po'.
> Fare un ampli senza controreazione si può, ma bisogna metterci della ciccia,
> specie nello stadio pilota.
> Ciao Alessandro
Ciao!
Sull'estremo basso il mio ampli va da Dio; è sull'estremo alto che sono
venute fuori delle magagne dovute al fatto che "scontroreazionando" il
tutto la banda passante dello stadio di uscita si presenta per quella che
è senza tanti giri di parole (i 2N3055 alla fine della fiera non sono
proprio degli "Speedy Gonzalez" e prima o poi dovevano cominciare a farsi
sentire). Ma la gamma bassa... è da schianto! E le chitarre acustiche
sembra che le mie casse me le suonino apposta!
> Avrei detto che dessero problemi di disturbi addittivi,
> senza intermodulare. per intermodulare o il disturbo e`
> molto grande, oppure entra in posti strani e trasforma
> l'amplificatore in un ampli parametrico!
..ho notato nella mia catena pre-finale che con un segnale di ingresso
prossimo ai 50 e 100Hz venivano fuori sullo schermo dell'analizzatore tante
belle "linee" che in assenza non c'erano...inoltre maggiore era lo
scostamento da queste frequenze e minore era l'entita' di tale
fenomeno.....per questo ho detto di intermodulazione.
Ciao.
....ciao Piercarlo, stavo pensando al tuo stadio di uscita che non essendo
simmetrico (un 2N dovrebbe uscire di emettitore ed uno di collettore)
potrebbe soffrire piu' di altri dell'assenza (o drastica diminuizione)
della controreazione. Infatti il TR che esce di emettitore guadagna solo in
corrente, mentre l'uscita di collettore oltre a guadagnare in corrente, lo
fa anche in tensione.
In uno stadio cosi' concepito, la retroazione compensa tale differenza che
altrimenti porterebbe il sistema ad amplificare maggiormente una semionda
rispetto all'altra, inoltre viene compensata anche la differenza di
impedenza di uscita dei dispositivi finali e la velocita' di commutazione
che per forza di cose non e' la stessa per le due configurazioni.
Questi aspetti per le simmetrie complementari si notano meno, soprattutto
se le coppie finali vengono selezionate opportunamente.
Per saperne di piu' sarebbe forse il caso di tornare ad essere misuroni e
sottoporre le modifiche all'oscilloscopio ed
analizzatore/distorsimetro...tanto per restare nei parametri che
definiscono il confine tra fedelta' e approssimazione (..chissa'
all'orecchio quale soluzione piace di piu'...).
Ciao...
ps: hai qualche idea per far amplificare un fet (eventualmente quale fet)
circa 35/40 volte senza condensatore sul source?.....ho provato srpp ma non
va bene..troppe variabili....
Grazie per l'aiuto che spero giunga prima dell'omicidio del mio
pre-phono.:--<
L'idea base e` che nei conduttori di alimentazione circolano
correnti fortemente distorte. Se queste si accoppiano con i
circuiti di basso livello iniettano della distorsione
(essenzialemtne di ordine pari) nel circuito. Mi pare che
questo articolo sia ripreso e brevemente spiegato in una
application note della Analog Devices, in cui viene
descritto un ampli audio a IGBT.
> ..ho notato nella mia catena pre-finale che con un segnale di ingresso
> prossimo ai 50 e 100Hz venivano fuori sullo schermo dell'analizzatore tante
> belle "linee" che in assenza non c'erano...inoltre maggiore era lo
> scostamento da queste frequenze e minore era l'entita' di tale
> fenomeno.....per questo ho detto di intermodulazione.
Sembra proprio Intermodulazione. Appena ci riesco provo
anch'io.
Ciao
Franco
Franco <in...@hotmail.com> wrote in article
<382320B2...@hotmail.com>...
> . Mi pare che
> questo articolo sia ripreso e brevemente spiegato in una
> application note della Analog Devices, in cui viene
> descritto un ampli audio a IGBT.
...e' presente in internet?..se si hai per caso l'aurl?...grazie
Rispondo io al volo, visto che Piercarlo mi ha inviato lo
schema, e questo w/e ci faro` qualche conto sopra. I finali
sono un Darlington e uno Sziklai PNP-NPN. Lo Sziklai (o
quasi complementare) si comporta come un trnasisotre singolo
PNP ed e` collegato a collettore comume. E` vero che il 3055
esce di collettore, ma e` pilotato dal PNP che lo fa
funzionare come se uscisse di emettitore (retroazione
locale). La coppia QFP cioe` guadagna anche lei circa uno,
come il Darlington.
> viene compensata la velocita' di commutazione
> che per forza di cose non e' la stessa per le due configurazioni.
Questo potrebbe essere vero. Inoltre cambia anche la gm dei
due stadi.
> ps: hai qualche idea per far amplificare un fet (eventualmente quale fet)
> circa 35/40 volte senza condensatore sul source?.....ho provato srpp ma non
> va bene..troppe variabili....
La gm dei fet e` bassina, se poi hai una resistenza sul
source il guadagno scende ulteriormente.
> Grazie per l'aiuto che spero giunga prima dell'omicidio del mio
> pre-phono.:--<
uccidilo, uccidile :-), cosi` poi ne costruisci un altro.
Franco
> uccidilo, uccidile :-), cosi` poi ne costruisci un altro.
>
> Franco
..lo sto uccidendo..ma di prove.....Costruirne un altro?...non se ne parla
proprio,..lo stadio Av ha solo un fet e l'uscita va collegata direttamente
al finale senza buffer...(con un operazionale comunque potrei fare a meno
anche del condensatore di disaccoppiamento).....
Ciao.
> Mi pare che
> questo articolo sia ripreso e brevemente spiegato in una
> application note della Analog Devices, in cui viene
> descritto un ampli audio a IGBT.
Ciao,
l'articolo di cui sopra dovrebbe essere "The Alexander current-feedback
audio power amplifier" (AN-211).
Che poi, se non ho visto male, la AUDIA FLIGHT (si scrive cosi'?) ha
"rifatto" vendendolo come un 100W in classe A.
E chissa' poi quanti altri ancora.
Ciao
Federico Paoletti
A ormai una settimana di distanza il mio ampli sta abbastanza bene
(funziona in maniera dignitosa) ma il suo comportamento č ancora una volta
testimone della massima che nella vita tutto si paga.
Se č vero che la sua "presenza" musicale si č fatta piů... "presente" č
anche vero che si sono fatti piů presenti anche i suoi difetti. In
particolare il fatto che lo schema originale (e con essi molti schemi
simili) si basava molto sull'applicazione della controreazione per
"mascherare" le non linearitŕ. Non c'č un tubo da fare: se si vuole un
amplificatore realmente a bassa o senza controreazione bisogna progettarlo
tale dall'inizio. Il che, a spanne, implica il fatto che i punti di lavoro
e gli accoppiamenti tra i dispositivi attivi vanno studiati con molta
cura, senza lasciare niente al caso. Ho provato anche a "pompare" l'ampli
con un preamplificatore basato su FET e quindi tendenzialmente piů
"dolce". Non serve a nulla: o l'ampli č "pulito" di suo o non c'e' "bagno
medicato" che tenga. Per il momento le cose si fermano a questo punto in
attesa di maggior tempo per sperimentare altri circuiti (soprattutto con
il trasformare il simmetria quasi complementare in un vero e proprio
simmetria complementare e vedere poi cosa succede).
Ciao!
Piercarlo Boletti
PS - Grazie a Franco per tutto l'interessamento al mio schema. Aspetto con
interesse qualsiasi suo commento, positivo o negativo che sia.
> Se hai qualcosa in contrario alle distorsioni lineari
> dimmelo in fretta, che sto andando a lezione a spiegarle.
> Spiacerebbe avere un po' di generazioni di ingegneri con
> idee sbagliate.
Dio mio come te la tiri...
ife wrote:
>
> Io invece sono felice che il gruppo sia frequentato da un promettente
> “distorsionista”, lo dico con simpatia
Grazie per il distorsionista (se ti riferisci a me) :-)
> ma immediatamente gli chiedo che
> razza di distorsioni sono quelle originate dalla instabilità dovuta alle
> capacità parassite che ucciderebbero sul nascere ogni velleità di sana
> ampificazione in uno SRPP di Jfets.
Se hai delle instabilita` significa che da qualche parte hai una
retroazione positiva o quasi positiva che porta a zero o quasi il
margine di fase. L'amplificatore ha un picco di risonanza o addirittura
si mette ad oscillare.
Se hai un picco di risonanza allora sono distorsioni lineari
(essenzialemte di fase e ritardo di gruppo). Inoltre la risonanza esalta
anche il rumore vicino alla risonanza stessa, e molti distorsiometri
misurano il rapporto disto+rumore rispetto alla fondamentale.
Poi ci sono le solite distorsioni non lineari, ma queste non hanno hanno
a che vedere con l'instabilita`.
Chissa` se ho risposto?
Franco
Collegarlo in darlingon con un bjt?
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
> Collegarlo in darlingon con un bjt?
>
> --Stefano Rovetta
..ossia?.....
In spice:
J1 1 2 3 MODELLOJFET
Q1 1 3 4 MODELLOBJT
Ottieni un dispositivo equivalente con terminali 1 2 4, che
ha praticamente il circuito di ingresso di un JFET (o quasi)
e il circuito di uscita di un BJT.
Fai un po' di calcoli (la mia e' solo una proposta estemporanea) su
caratteristiche, punto di lavoro, transconduttanza, proprieta' termiche...
Fammi sapere se vien fuori qualcosa.
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
....lo svantaggio e' che userei la caratteristica di uscita del bjt.....ma
almeno non devo mettere il C sull'ingresso...
Provo a simularmelo un poco e poi ...chissa'..
Ciao grazie.
> J1 1 2 3 MODELLOJFET
> Q1 1 3 4 MODELLOBJT
>
> Ottieni un dispositivo equivalente con terminali 1 2 4, che
> ha praticamente il circuito di ingresso di un JFET (o quasi)
> e il circuito di uscita di un BJT.
Esistono già fatti. Si chiamano IGBT.
Ma va! Questa e` un'altra delle tue :-)
Prova a disegnare il circuito che ha suggerito Stefano, e
guarda il circuito EQUIVALENTE SEMPLIFICATO di un igbt e
vedi che non sono neanche parenti.
Inoltre un IGBT non e` un mos collegato con un bjt, e` un
*componente unico* a differenza ad es. di un darlington in
cui i due BJT sono facilmente distinguibili.
Il modello a MOS+BJT di un IGBT serve solo per mettere fuori
strada le persone ingenue.
Ma lo sai che cosa e` un IGBT?
Franco
> > Esistono già fatti. Si chiamano IGBT.
>
> Ma va! Questa e` un'altra delle tue :-)
>
> Prova a disegnare il circuito che ha suggerito Stefano, e
> guarda il circuito EQUIVALENTE SEMPLIFICATO di un igbt e
> vedi che non sono neanche parenti.
>
> Inoltre un IGBT non e` un mos collegato con un bjt, e` un
> *componente unico* a differenza ad es. di un darlington in
> cui i due BJT sono facilmente distinguibili.
>
> Il modello a MOS+BJT di un IGBT serve solo per mettere fuori
> strada le persone ingenue.
>
> Ma lo sai che cosa e` un IGBT?
Ma non rompere i coglioni, pirla. E continua a costruirti distorsori
'non lineari' che ci guadagni in credibilità.
On Fri, 05 Nov 1999 13:46:24 +0100, Federico Paoletti
<fede...@galileo.pi.infn.it> wrote:
>l'articolo di cui sopra dovrebbe essere "The Alexander current-feedback
>audio power amplifier" (AN-211).
ho provato a cercarlo sul sito Analog Devices e in giro su Internet
senza successo. Non è che hai un URL diretto o magari addirittura una
copia da spedirimi?
Grazie!
--
Denis Sbragion
InfoTecna
Tel, Fax: +39 039 2324054
URL: http://infotecna.home.dhs.org
Bonjour finesse!
Giulio Bottini (giulio_...@bigfoot.com) wrote:
: Esistono già fatti. Si chiamano IGBT.
Dovresti controllare meglio due cose:
1) il circuito equivalente dell'IGBT
2) i livelli di corrente/tensione/capacita' di ingresso dell'applicazione
a cui questo discorso si riferisce
Per il punto 1), puoi guardare p.es. i tutorial della IRF (ww.irf.com).
Per il punto 2), guarda semplicemente indietro nel thread.
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
OK, non sai che cosa sia un igbt e neanche che cosa siano le
distorsioni lineari.
Il tuo approccio all'igbt mi ricorda quanto lessi su CD
(cstruire diverte) trent'anni fa circa (o forse era CQ
elettronica): un tale voleva fare i transistori bipolari
collegando gli anodi (o i catodi) di due diodi. Dire che
l'igbt e` fatto da un MOS + un BJT e` circa la stessa cosa.
Ciao
Franco
Fantastico! L'ho provato anch'io vent'anni fa! Non funziono' un tubo ma
non ho ancora capito bene perche'...:-) Avevo gia' avviato a scuola le
prenotazioni per i transistor "su misura"! :-)))
Piercarlo