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MEETING CON CHIOMENTI !

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Nicola

unread,
Nov 14, 1999, 3:00:00 AM11/14/99
to
Ciao a tutti,
non chiedetemi il perchè di questo mio improvviso viaggio a Roma, è stata
una pazzia che io e il mio compagno abbiamo voluto fare. La curiosità mi ha
spinto a partecipare a questo incontro con l'autore del mio ampli a valvole,
Luca Chiomenti: la curiosità di poter assistere per la prima volta ad un
evento dedicato a questa mia attuale passione, l'audio.
In questo momento che scrivo, sto bruciando sul tempo le varie riviste
presenti, Suono, TNT (la mia diretta avversaria perchè presente in internet
:-))) ), CHF, e forse FdS (ma non ne sono sicuro). E forse probabilmente le
mie parole saranno un pò meno presenti di pregudizi, o perlomeno senza
alcuno scopo pubblicitario (non so se CHF possa essere proprio imparziale
:)) ).
Vi racconto come è andata: sono partito alle 2248 da Villa S Giovanni....
non, vado troppo indietro! L'incontro si è svolto in due parti, la mattina
dove Chiomenti ha fatto un discorso, o meglio un dialogo, visto che si
procedeva più che altro per domande, sulla riproduzione audio. Parlo di
riproduzione perchè si è parlato di tutti i suoi aspetti, partendo dalla
sorgente arrivando alle casse e alla conformazione della sala di ascolto.
Dopo un breack all'ora di pranzo l'incontro è continuato nella presentazione
di due nuovi diffusori (o meglio uno nuovo e una modifica di una altro, che
poi vi spiego), e con le prove di ascolto, mirate a confermare, a far
rendere visibili a tutti i concetti (che posso brutamente dire, legati alla
sua filosofia) che aveva esposti in mattinata. E devo dire che gli occhi
queste prove di ascolto me li hanno proprio aperti!
Ora, non voglio continuare con questo discorso quasi da articolo da
giornale, ma vi dico quello che è stato per me questo meeting, e vorrei
farvi capire quello che ha detto Chiomenti, perchè a parer mio il suo
discorso è molto corretto, e si può anche vedere (sentire!) agli ascolti.
Per coincidenza (quella del treno da Roma a Nettuno !) siamo arrivati con un
pò di anticipo (quasi un'ora prima, eravamo i prima!), e ho potuto vedere
con più attenzione degli altri i diffusori, e qualche particolarità tecnica
che gli altri non hanno notato (erano solo particolarità, ma per me
rappresentano una specie di segreti che nessuno vuol dire!!).
Comunque una volta arrivati gli altri, fra cui G.M.Binari (che gentilmente
ha regalato a tutti l'ultimo numero di CHF 43, ma da voi è già arrivato?) ,
un rappresentante di Suono, e uno di TNT, è cominciato il meeting, e
Chiomenti che aveva preparato una sorta di scaletta dei temi da trattare, ha
cominciato a parlare, ad esporre la sua filosofia: filosofia che si basa
sull'equilibrio. Si, solamente equilibrio. Sembra un concetto molto
semplice, ma concentrato nell'ambito della progettazione, delle scelte da
fare , le circuitazioni, la componentistica, ecc. assume un peso molto
diverso da quello che si possa pensare, anzi a volte pure difficile da
attuare. Questo concetto di equilibrio è presente in ogni scelta fatta da
Chiomenti, e anche se in questo momento non riuscite a capire quello che
dico, vi confermo che quanto ha detto ha un riscontro nella pratica, quando
si va ad ascoltare un impianto.
Le sue parole durante tutta la sua mattinata non sono state puramente
tecniche (tranne in alcuni casi), ma ha esposto ogni punto parlando nel modo
più concreto, generale (non mi vengono gli aggettivi!), insomma ha esposto i
punti dove agire, dove no, come migliore da una parte, come raggiungere
l'equilibrio, ma senza mettersi a fare i calcoli!
Discorsi in particolare sono stati quelli sulle alimentazioni, ma bene o
male quello che ha detto c'è scritto sull'ultimo numero di CHF e non mi
metto a ripeterlo, tanto potete valutere da voi stessi quello che ha detto!
(e comunque si lega ha quello detto da Piercarlo ultimamente, anche una
valvola raddrizzatrice suona meglio di un diodo al silicio!)
Poi ha parlato di come concepisce lui la potenza, o meglio l'abbinamento
ampli diffusori. E' stato categorico: bassa potenza alta efficenza. C'è chi
non è daccordo, ma almeno per me questo discorso va molto bene, uno, per i m
otivi con i quali ha esposto questa sua scelta, e due perchè la prova di
ascolto che ha fatto fare è stata molto interessante. Racchiudo in due righe
il perchè della sua scelta: un diffusore, che non ha una elevata sensibilità
(e lui parla di alta dai 100dB in su), butterà via SICURAMENTE una parte del
segnale(l'ha spiegato più tecnicamente, ma non mi soffermo). Se allora noi
vogliamo l'Hi-Fi vero, come possiamo permetterci di perdere parte del
segnale? Dobbiamo per forza di cose avere un diffusore che abbia la più alta
sensibilità possibile,e voi avete sentito quanto suona un 104dB con un ampli
da 1,5W? Io Si!!! Riempiva una sala di oltre 100mq!
Quindi perchè fare ampli con tanti W che per ottenere la stessa qualità di
uno realizzabile con meno W deve costare quanto una casa al mare? Lui non ha
detto proprio così, anzi non l'ha mai detto, ma quando uno diceva di voler
ascoltare a volumi moooolto alti non ha detto che non sia possibile, e da
questo ho interpretato che lui volesse dire "mantenendo costante la qualità
dell'ampli". E probabilmente non mi sbaglio.
Questo in due parole.
Non so se senza prova di ascolto il discorso mi sarebbe parso universalmente
valido, ma quello che ho sentito mi porta ad appoggiare pienamente questa
posizione.
Ha presentato come dicevo 2 diffusori, uno suo, un micro Onken con un nuovo
ATD da 17 (o 16, non ricordo perfettamente)cm da circa 93dB L'abbiamo
ascoltato, niente male. Poi c'erano un paio di Klipsh La Scala, da lui
modificate: nessun ritocco nè alla sezione dei bassi, nè al crossover, ha
tagliato la parte di legno dove stavano la tromba dei medi e tweeter, e li
ha ridisposti, tweeter in basso medi in alto. Ha accennato anche ad una
prolunga in legno della tromba dei medi, per renderla più silenziosa, che
purtroppo aveva dimenticato.
Totale 104dB di sensibilità. Risultato, staccati gli ATD e collegate queste
bestie, non c'è stato paragone! Un risultato straordinario! Sono rimasto a
bocca aperta! Non avevo mai sentito cantare così forte il mio Scherzo!
In più, un altro punto a favore della tecnica alta efficenza, sta nel fatto
che tutte le imperfezione che stanno a monte dei diffusori si sentono. Anche
i difetti. Il lettore CD, un rotel, con quella configurazione faceva sentire
quanto era inadatto allo scopo. Infatti, quando tutti sono andati via, noi
avevamo la coincidenza dopo un'ora, e siamo rimasti li fino all'ultimo. Ho
chiesto di ascoltare i Pink Floyd, Wish You Were Here, (mi ero stancato di
tutta quella rottura audiofila....) ma grazie ad uno che ancora era rimasto
lì, che per tutta la giornata aveva espresso quanto fosse scarso il CDP,
Chiomenti ha piazzato un supporto dell'Audio Tecne, un trasformatore tra CDP
e ampli. Le differenze si sentivano pienamente! (e questo si riallaccia al
discorso di equilibrio, infatti questo ulteriore componente dava i suoi
frutti sono in sistemi dello stesso livello). Curiosità: una volta che l'ha
scollegato, l'ho tenuto un momento in mano, gli ho chiesto il prezzo:
2,5Milioni! Un pò troppo......
Voglio aggiungere solo una cosa, Chiomenti ha spiegato un modo per
effettuare prove di ascolto, un modo molto aggettivo, e che non bisogna di
memoria musicale: il metodo per contrasto. Non so se qualcuno lo conosce, ma
io comunque non ne avevo mai sentito parlare, cioè, non valutare ogni brano
prima con una e poi conun'altra configurazione, ma ascoltare due o più brani
con uno, e vedere quanto questo sistema ti faccia sentire le differenze, e
poi gli stessi( o anche altri), con l'altro sistema, e vedere se a sua volta
questo sistema ti mostra le differenze tra un disco ed un altro, o suoni
generalmente più piatto. Se il sistema mostra non mostra differenze, si vede
che COMUNQUE ci sarà qualche colorazione da qualche parte, che non te le
mostra. Invece se il sistema te le mostra le differenze tra un disco ed un
altro, significa che è il più possibile veritiero. Certo questo sistema non
da indici assoluti di qualità, ma ti mostra se un sistema ha "colorazioni
masceranti" o meno. Infatti all'inizio uno era portato a pensare che le ATD
avesse un tono più caldo, una grana più fine (come ha detto qualcuno),
invece di capire come i difetti riscontrati nelle Klipsh fossero più legati
a quello a monte..
Non finirò mai comunque di domandarmi perchè Chiomenti non abbia voluto
provare qualche paio di casse di stessa fascia in confronto con le sue ATD?
Secondo me suonavano veramente bene, certo in confronto alle mie misere (e
schifose )technics... Chissà se me le potro permettere... diceva che non
costavano molto? Ma sto viaggio mi ha distrutto economicamente...
Basta, mi fermo quì, per ulteriori informazioni contattatemi pure... ;)
Ciao
Nicola

PS: Mi sono divertito un casino! All'inizio ero un pò in imbarazzo, solo io
e il mio amico, due ragazzini, in mezzo ad una massa di vecchi, età media 50
anni :))))))))))))))) !!!! (scherzavo, non vi offendete!)
Se mai mi leggeranno, voglio ringraziare quelli di AudioKit, ci hanno
trattato troppo bene, ci hanno preso in simpatia, forse perchè venivamo da
così lontano, o forse perchè eravao gli unici ragazzi, e forse anche i più
interessati di tutti!
E non vi racconto l'ignoranza in sala... qualcuno chiedeva l'effetto sulla R
di uscita del finale rispetto alla R di catoto......bypassata......!


PS2: C'era qualcun altro dll'NG al meeting, che possa riconoscere?

Luca Chiomenti

unread,
Nov 19, 1999, 3:00:00 AM11/19/99
to
Ciao Nicola.
Grazie per le belle parole, sono davvero contento per come si è svolto il
meeting e mi fa piacere che vi siate divertiti. Mi pare che questa fosse la
sensazione generale e credo che quanto hai scritto rispecchi l'andamento ed
il clima della giornata.
Volevo solo aggiungere per maggiore chiarezza un paio di dettagli, segno che
evidentemente sono stato troppo frettoloso e poco esauriente in alcuni
passaggi della spiegazione.
.
Modifica alle Klipsch: oltre a quanto hai riportato, sono intervenuto ANCHE
sulla parte bassi introducendo alcuni rinforzi, erano quei setti orizzontali
che "tagliavano" la tromba a metà in senso appunto orizzontale. Poi c'era il
cablaggio: era stato interamente sostituito con cavo Audio Tekne per
cablaggio. Poi ancora: il mobile per bassi poggiava su dei pezzi di carbon
block Audio Tekne e questi li considero parti strutturali della modifica,
cioè con altri tipo di supporti il risultato non è lo stesso e non mi
soddisfa. Per le trombe dei medi infine: la prolunga ha un doppio effetto,
il primo è un allungamento con conseguente abbassamento della Fc ed il
miglioramento dell'incrocio tra sezione medi e sezione bassi (che
nell'originale ha vari problemi e rappresenta uno dei principali limiti
della La Scala), il secondo è quello di aiutare a ridurre le risonanze
proprie dell'oggetto. Risonanze che sulla tromba vengono smorzate sia con la
prolunga sia tramite un opportuno trattamento antirisonante. La prolunga
purtroppo mancava per una serie di difficoltà pratiche che ho avuto e mi è
molto dispiaciuto non averla: avrebbe modificato ancora in meglio il
risultato.
.
ATD. Il costo dei componenti è di poco meno di 400 mila lire l'uno. Con un
milione si riescono a costruire due diffusori completi. Può essere tanto o
poco, dipende dai punti di vista, a me comunque pare una cosa ancora
ragionevole. Mi fa piacere che anche quelle siano state apprezzate.
.
Per quanto riguarda confronti, guarda che veramente sono sempre il primo a
volerli fare. Non è quindi che io "non abbia voluto provare" altre casse di
fascia simile a confronto con quelle perchè proprio non è così, tutt'altro.
Solo che c'erano due problemi di fondo.
1) Gli argomenti dell'incontro vertevano sull'amplificazione e gli ascolti
erano stati
previsti come completamento dei discorsi. Non era una prova a confronto di
diffusori.
2) Con cosa le avremmo dovute confrontare, in quella sede?
Con diffusori commerciali è molto difficile perchè non ci si può basare sul
prezzo per stabilire "un livello comparabile" quando si confrontano prodotti
autocostruiti e prodotti finiti. Inoltre come scegliere le alternative? Ce
ne sarebbero volute un certo numero per avere un confronto serio e non è
semplice avere tanti oggetti a disposizione. Confronti con altri diffusori
nel campo dell'autocostruzione: è altrettanto difficile perchè si rischia
che la passione che li ha generati non accetti facilmente dei risultati non
graditi. Allora bisogna invitare l'autore e le cose si complicano per
l'organizzazione. In questo caso tuttavia alcune volte il confronto è
possibile: infatti una coppia di Fostex c'era.
.
Metodi di ascolto. Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni fa ed
anche Diego Nardi vi aveva fatto dei cenni. E' stato all'interno di alcune
prove di apparecchi e diffusori, nella serie che era stata dedicata all'alta
efficienza. Non è un'invenzione ma è solo la riunione di concetti noti
rielaborati in modo originale. Spiegarlo a parole è molto più difficile di
quanto sia applicarlo in pratica, come hai potuto vedere. C'è anche da dire
che spesso gli audiofili più sclerotizzati negano la realtà anche quando ce
l'hanno davanti al naso, purtroppo per questo non ci si può fare niente.
Comunque mi fa piacere che anche questo sia stato apprezzato, è un mio
vecchio discorso al quale sono molto legato e sul quale quando c'è
l'occasione torno ad insistere.

Spero di avere messo meglio in luce le parti che mi pareva fossero rimaste
in dubbio.

Resto a disposizione di chiunque desideri ulteriori chiarimenti.
Luca Chiomenti
luc...@iol.it

Nicola ha scritto nel messaggio <80lo8n$e7c$1...@draco.tiscalinet.it>...

Francesco Donnarumma

unread,
Nov 20, 1999, 3:00:00 AM11/20/99
to
On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
wrote:

>Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
>me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
>rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni fa

Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
così, perché non cominciare anche da noi?

Ciao,
Francesco

Piercarlo Boletti

unread,
Nov 22, 1999, 3:00:00 AM11/22/99
to
In article <3837e57b...@News.CIS.DFN.DE>,
Francesco...@selin.com (Francesco Donnarumma) wrote:

> On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
> wrote:
>

> >Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
> >me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
> >rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni fa
>

> Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
> così, perché non cominciare anche da noi?
>
> Ciao,
> Francesco

Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
una cosa del genere?

Ciao!

Piercarlo Boletti

Francesco Donnarumma

unread,
Nov 22, 1999, 3:00:00 AM11/22/99
to
On Mon, 22 Nov 1999 22:02:39 +0100, piercarl...@tiscalinet.it
(Piercarlo Boletti) wrote:

>> Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
>> così, perché non cominciare anche da noi?
>

>Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
>mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
>propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
>eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
>chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
>una cosa del genere?

Si potrebbe assemblare un sito "indipendente" (capisci a me....), ma
prima di fare una qualsiasi mossa bisognerebbe chiedere
l'autorizzazione agli autori degli articoli da pubblicare, per evitare
di infrangere il copyright.
Chi ha la pazienza di fare entrambe le cose?
A me non darebbero niente....(faccine). Potrebbe provare qualcun altro
che non sia già impelagato in altri siti....

Ciao,
Francesco

Jorge Toribio

unread,
Nov 23, 1999, 3:00:00 AM11/23/99
to

Piercarlo Boletti <piercarl...@tiscalinet.it> wrote in message
piercarloboletti...@mi2-136.tiscalinet.it...

> In article <3837e57b...@News.CIS.DFN.DE>,
> Francesco...@selin.com (Francesco Donnarumma) wrote:
>
> > On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
> > wrote:
> >
> > >Il metodo del confronto per contrasto č stato trattato da

> Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
> mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
> propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
> eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
> chiunque". C'č qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
> una cosa del genere?
>
> Ciao!
>
> Piercarlo Boletti

Io ho provato a scaricare un po' di file interessanti da compartire sul
sito www.freedrive.com
perň sembra un po' lento, e devo per forza fornire a loro l'e-mail de la
persona interessata a compartire (share) il contenuto del virtual drive.
Per eventuali curiosi il nome del drive e "DiscoGrande" , key code:
790968
Adesso sto provando un altro che sembra piů veloce ed efficiente
"IDRIVE" www.idrive.com vedremo...
questi cosi hanno solo 20MB , per fare una grande biblioteca ci vogliono piů
persone che si fanno un account... o qualcuno che s'inventi qualcosa di
meglio... (una pagina web??)

Jorge

Stefano Rovetta

unread,
Nov 23, 1999, 3:00:00 AM11/23/99
to
: On Mon, 22 Nov 1999 22:02:39 +0100, piercarl...@tiscalinet.it
: (Piercarlo Boletti) wrote:

: >Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una


: >mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
: >propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
: >eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da

: >chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
: >una cosa del genere?

Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:

: Si potrebbe assemblare un sito "indipendente" (capisci a me....), ma


: prima di fare una qualsiasi mossa bisognerebbe chiedere
: l'autorizzazione agli autori degli articoli da pubblicare, per evitare
: di infrangere il copyright.
: Chi ha la pazienza di fare entrambe le cose?
: A me non darebbero niente....(faccine). Potrebbe provare qualcun altro
: che non sia già impelagato in altri siti....

Normalmente i fornitori di spazio gratuito infilano quelle finestrine
su cui compaiono delle pubblicita' e che a me danno tanto fastidio.

Altri non hanno questo problema, ma hanno difetti diversi:
www.excite.com ha per esempio un servizio di questo tipo (i "clubs"),
ma sembra poco adatto a una cosa come la nostra (fornisce i servizi di
"annunci", "discussioni", "fotografie", "files", e non di pagine libere).
Se volete la mia opinione sembra piu' adatto a siti "per adulti"...
Tanto e' vero che in uno dei siti AUDIO che ho trovato c'era un "warning"
iniziale che diceva "roba per soli adulti, clicca se sei maggiorenne"...
Spero che fosse un errore di classificazione, altrimenti anche questo
newsgroup sarebbe "a luci rosse"!

[START PUBBLICITA' OCCULTA]
Pero' mi viene in mente che mio fratello lavora qui:

www.webcity.it

Hanno un servizio di siti gratuiti (pochi, non migliaia) chiamato
Web Dreamers Area. In cambio di una loro selezione sulla qualita'
del sito (vedi esempi gia' presenti, alcuni notevoli) offrono ospitalita'
senza limiti di spazio o di tempo. E non ho visto nemmeno un briciolo
di banner.

(Per informazione, nella parte "commerciale" dei siti fatti da loro hanno
i siti ufficiali di Eros Ramazzotti e ora anche di Antonello Venditti.
Non so se consideriate queste credenziali in senso positivo o negativo...)

[STOP PUBBLICITA' OCCULTA]

Non so come sarebbe il problema dell'"upload", cioe' del fatto che
i visitatori possano aggiungere roba al sito; in ogni caso, se c'e'
un manutentore del sito (e perche' abbia un aspetto decoroso qualcuno
deve esserci) si potrebbero mandare i contribuiti a lui e affidargli
l'aggiornamento.

Questo tanto per dare un'informazione.

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

Nicola

unread,
Nov 23, 1999, 3:00:00 AM11/23/99
to

>
>Si potrebbe assemblare un sito "indipendente" (capisci a me....), ma
>prima di fare una qualsiasi mossa bisognerebbe chiedere
>l'autorizzazione agli autori degli articoli da pubblicare, per evitare
>di infrangere il copyright.
>Chi ha la pazienza di fare entrambe le cose?
>A me non darebbero niente....(faccine). Potrebbe provare qualcun altro
>che non sia già impelagato in altri siti....


Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?
Siete sicuri che non ce ne è bisogno? Però a pensarci bene sul sito di
ciuffoli ci sono diversi articoli direttamente tratti da riviste.... (e se
qualcuno ha mai visto il sito della Nortstar si vedono proprio i loro
articoli apparsi su CHF...) Molti degli autori sono presenti in
internet, e a contattarli penso non ci siano problemi, e probabilmente che
non ce ne siano nemmeno a farsi dare il permesso...

Ma scusate: se otteniamo il permesso da diversi autori , possiamo riuscire
addirittura a pubblicare in rete un intero numero di una rivista , e questo
non darebbe fastidio alla rivista stessa che si vede perdere i clienti che
ritirano gli arretrati?

Penso che le persone che siano disposte a battere questi articoli in questo
NG ci siano (eventualmente anche persone che possano tradurre articoli
interessanti in inglese?). Credo comunque come dice Stefano R. che
probabilmente uno solo si debba (possa) prendere l'impegno di aggiornare il
sito (giustamente avvalendosi del contributo degli altri...). Chi è
disposto?
Trovare lo spazio web???? Anche lo spazio che forniscono con tiscali o
clubnet, hanno qugli slogan pubblicitari? Ma questo credo che sia l'ultimo
dei problemi....

C'è qualcuno che può dare informazioni più dettagliate su cosa sia il
copyright? E non solo riguardo ad articoli pubblicati da riviste ma anche
sulla possibilità di pubblicare in rete libri magari vecchi ma molto
importanti... Non è che ci denunciano a tutti?? :))

Seriamente: credo che sia qualcosa di veramente interessante da fare con
internet. Ogni volta che provo a navigare trovo sempre informazioni misere,
e spesso inutili. Voglio leggere qualche articolo interessante e devo
comprare un arretrato (e magari mi danno pure la fotocopia, vedi FdS), che
mi costa più di un numero nuovo...
Internet a che serve? Solo a parlare in NG... troppo poco!

Chi sono dunque gli interessati?

Ciao
Nicola


>
>Ciao,
>Francesco

Lucio

unread,
Nov 24, 1999, 3:00:00 AM11/24/99
to
"Nicola" <nic...@tin.it> wrote:

>Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
>articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?
>Siete sicuri che non ce ne è bisogno? Però a pensarci bene sul sito di
>ciuffoli ci sono diversi articoli direttamente tratti da riviste.... (e se
>qualcuno ha mai visto il sito della Nortstar si vedono proprio i loro
>articoli apparsi su CHF...) Molti degli autori sono presenti in
>internet, e a contattarli penso non ci siano problemi, e probabilmente che
>non ce ne siano nemmeno a farsi dare il permesso...

Se non ricordo male, una iniziativa molto simile e' stata presa dalla
neonata rivista HiFi Guide di F. Piccione, credo che il suo "plan" sia
quello di costruire una "Biblioteca dell'HiFi". Prima di fare
doppioni, vedete cosa ha intenzione di fare lui...

Volevo solo ricordavi che CHF non e' molto contenta che alcuni
articoli suoi vadano nei siti "amatoriali" o cosi' mi e' sembrato di
capire (vedasi l'editoriale di 2 numeri fa).

Lucio


Stefano Rovetta

unread,
Nov 24, 1999, 3:00:00 AM11/24/99
to
Nicola (nic...@tin.it) wrote:

: Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
: articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?

Dipende; spesso basta chiedere all'editore (all'autore credo di no:
credo che i diritti siano ceduti all'editore). Dipende da quello che
decide l'editore.

Le riviste scientifiche che frequento io p.es. detengono i diritti ma danno
all'autore la facolta' di fare copie per uso non commerciale (o qualcosa
del genere).

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

Nicola

unread,
Nov 24, 1999, 3:00:00 AM11/24/99
to
>
>Dipende; spesso basta chiedere all'editore (all'autore credo di no:
>credo che i diritti siano ceduti all'editore). Dipende da quello che
>decide l'editore.
>


OK...capito, niente da fare.......
Sarà per la prossima volta.....
Ciao e grazie
Nicola

Piercarlo Boletti

unread,
Nov 24, 1999, 3:00:00 AM11/24/99
to
Ciao ragazzi!

Vedo che l'idea "biblioteca" non gira solo nella mia testa. Ebbene allora
ne aprofitto per fare qualche domanda DIRETTA a eventuali avvocati o
legali che frequentino questo NG.

1) Rispetto alla SIAE che status legale hanno le biblioteche pubbliche?
Devono pagare una tassa forfettaria o ne sono esonerate?

2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è
sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?

3) Tenendo conto che una biblioteca avrebbe senso solo per testi storici
veri e propri e non tanto per "riprodurre" articoli di riviste attuali
(con la parziale eccezione di eventuali traduzioni di articoli che
meritino) ci sono rischi di ledere leggi strane, copyright del secolo
scorso ecc.? Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
qualcuno?

4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non
incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
illecito?

Se c'è qualcuno che abbia la voglia o la pazienza di rispondere benvenuto!

Piercarlo Boletti

PS - Sto cercando di elaborare una sorta di "proposta quadro" per la
costituzione di una possibile biblioteca i cui punti IRRINUNCIABILI sono
costituiti da GRATUITA', LIBERA DISPONIBILITA' PER TUTTI, MASSIMA
POSSIBILITA' DI CONTRIBUIRE PER CHIUNQUE, IMPOSSIBILITA' DI CHIUNQUE DI
VINCOLARNE E SEQUESTRARNE I CONTENUTI. Al momento però non ho ancora nulla
di definito.

Ciao!

Stefano Rovetta

unread,
Nov 25, 1999, 3:00:00 AM11/25/99
to
Non ho titolo per rispondere... pero' vorrei commentare.

Piercarlo Boletti (piercarl...@tiscalinet.it) wrote:
: 2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è


: sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
: basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?

Non credo.

: 3) Tenendo conto che una biblioteca avrebbe senso solo per testi storici


: veri e propri e non tanto per "riprodurre" articoli di riviste attuali
: (con la parziale eccezione di eventuali traduzioni di articoli che
: meritino) ci sono rischi di ledere leggi strane, copyright del secolo
: scorso ecc.? Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
: liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
: esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
: qualcuno?

I diritti scadono dopo un certo periodo. Ho letto da qualche parte che
recentemente (tipo 4 o 5 anni fa) sono uscite in coincidenza numerose
edizioni del "Piccolo Principe" di Saint-Exupery. Motivo? erano scaduti
i diritti.

: 4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non


: incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
: illecito?

Non credo. Gli abstract sono normalmente disponibili anche per le
pubblicazioni protette.

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

Francesco Donnarumma

unread,
Nov 25, 1999, 3:00:00 AM11/25/99
to
On Wed, 24 Nov 1999 22:04:21 +0100, piercarl...@tiscalinet.it
(Piercarlo Boletti) wrote:

>1) Rispetto alla SIAE che status legale hanno le biblioteche pubbliche?
>Devono pagare una tassa forfettaria o ne sono esonerate?

Ho capito dove vuoi andare a parare, ma non sembra che per il momento
Internet possa essere equiparato ad una biblioteca...

>2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è
>sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
>basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?

Questa è una bella domanda.
Come dice giustamente Stefano, ed anche in considerazione della non
equiparazione tra Internet e una biblioteca, non credo.

>Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
>liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
>esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
>qualcuno?

Penso quelli dell'autore e/o quelli dell'eventuale editore. Sempre che
quell'autore sia iscritto in qualche maniera alla Siae (per l'Italia)
o ad altri organismi che tutelino la proprietà intellettuale.

>4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non
>incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
>illecito?

Beh, dovrebbe essere contemplato nel diritto di commento, e lì non
penso proprio che si possa commettere alcun tipo di illecito.

>PS - Sto cercando di elaborare una sorta di "proposta quadro" per la
>costituzione di una possibile biblioteca i cui punti IRRINUNCIABILI sono
>costituiti da GRATUITA', LIBERA DISPONIBILITA' PER TUTTI, MASSIMA
>POSSIBILITA' DI CONTRIBUIRE PER CHIUNQUE, IMPOSSIBILITA' DI CHIUNQUE DI
>VINCOLARNE E SEQUESTRARNE I CONTENUTI. Al momento però non ho ancora nulla
>di definito.

Sarebbe bellissimo, tienici aggiornati.

Ciao!
Francesco

Stefano Rovetta

unread,
Nov 26, 1999, 3:00:00 AM11/26/99
to
: On Wed, 24 Nov 1999 22:04:21 +0100, piercarl...@tiscalinet.it
: (Piercarlo Boletti) wrote:

: >Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
: >liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (č solo un


: >esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
: >qualcuno?

Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:

: Penso quelli dell'autore e/o quelli dell'eventuale editore. Sempre che


: quell'autore sia iscritto in qualche maniera alla Siae (per l'Italia)

: o ad altri organismi che tutelino la proprietą intellettuale.

La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
ricorrere alla Siae.

L'unico obbligo verso quell'ente riguarda una determinata tassa
_dello stato_, non della siae, che pero' la siae riscuote (mi pare sia
quella per le pubbliche esecuzioni).

La siae spiega questo sul suo sito www.siae.it, pero' l'equivoco e' molto
diffuso (anche perche' gli "ispettori siae" hanno spesso, chissa' come mai,
l'aria di esattori del "pizzo"...)

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

Francesco Donnarumma

unread,
Nov 26, 1999, 3:00:00 AM11/26/99
to
On 26 Nov 1999 10:20:54 GMT, ste@esg_735.dibe.unige.it (Stefano
Rovetta) wrote:

>La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
>diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
>Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
>ricorrere alla Siae.

Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
un genio o un semplice opinionista in proprio?
A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe
essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
va tutelato e perché...?

Ciao,
Francesco

Sbragion Denis

unread,
Nov 27, 1999, 3:00:00 AM11/27/99
to
Ciao,

On Fri, 26 Nov 1999 22:00:24 GMT, Francesco...@PROselin.com
(Francesco Donnarumma) wrote:
>Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
>se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
>un genio o un semplice opinionista in proprio?
>A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe
>essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
>va tutelato e perché...?

non so bene come sia in Italia ma in USA se non sbaglio qualunque cosa
riprodotta senza permesso dell'autore è violazione del copyright, nel
senso che l'autore potrebbe volendo chiedere il pagamento di diritti.
Questo vuol dire che quanto sto scrivendo su questo NG è pubblico ma
tu non potresti riportarlo pubblicamente altrove senza il mio
permesso, indipendentemente dal fatto che io riporti o meno una nota
esplicita di copyright.

Bye!
--
Denis Sbragion
InfoTecna
Tel, Fax: +39 039 2324054
URL: http://infotecna.home.dhs.org

Stefano Rovetta

unread,
Nov 29, 1999, 3:00:00 AM11/29/99
to
: On 26 Nov 1999 10:20:54 GMT, ste@esg_735.dibe.unige.it (Stefano
: Rovetta) wrote:

: >La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
: >diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
: >Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
: >ricorrere alla Siae.

Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:
: Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
: se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
: un genio o un semplice opinionista in proprio?

Infatti non credo che conti. E' un po' come la faccenda del "moderatore":
come potrebbe la legge stabilire che una persona ha diritto alla protezione
delle proprie "opere dell'ingegno" solo se appartiene a determinate
categorie? P.es. se ha pagato un opportuno tesserino? Allora Ligabue
non avrebbe diritto ad essere definito un pittore... Non so se mi spiego...
(parlo appunto del pittore naif, non del cantautore).

E tocchiamo anche un altro tasto dolente: spesso (e qui in Italia piu'
spesso che altrove) si considerano validi solo i diritti che vengono
tutelati, o i doveri che vengono fatti valere con multe, penalita' e
punizioni varie. In realta', i doveri miei sono a tutela dei diritti
altrui, non a tutela del mio portafogli. Se in autostrada non si puo'
andare oltre i 130, e' per evitare incidenti, non per evitare le multe
come la gente pensa normalmente. (Credono che decidere quando si puo'
non rispettare una regola sia un atto di autonomia decisionale e di
indipendenza. Io sostengo che e' il modo di pensare di un servo quando
il padrone non guarda. Perche' dobbiamo comportarci da servi, e non da
padroni? Rivendico il diritto a rispettare le norme. Non permetto a nessuno
di criticarmi perche' _metto_ le cinture di sicurezza.)

Quindi ritengo sbagliato pensare che un diritto ti possa essere negato solo
perche' non hai le risorse per farlo valere. Questo e' un ragionamento
da tribu' unna, non da societa' civile. La "societa' civile" dovrebbe invece
attivarsi per garantire l'automatismo anche ai non iscritti siae.

: A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe


: essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
: va tutelato e perché...?

Lo decide la legge sul diritto di autore, in base a criteri predeterminati.
Quanto siano plausibili o "flessibili" i criteri e' altro discorso (vedi,
per il caso di plagio in musica, le famose 4 battute uguali...
caso Carrisi contro Jackson...)

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

iza...@my-deja.com

unread,
Nov 29, 1999, 3:00:00 AM11/29/99
to
In article <3837e57b...@News.CIS.DFN.DE>,
Francesco...@selin.com (Francesco Donnarumma) wrote:
> On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
> wrote:
>
> >Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
> >me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
> >rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni
fa
>
> Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
> così, perché non cominciare anche da noi?

Trovato, sull'ascolto per contrasto, l'articolo da cui sono partiti,
credo, anche Luca Chiomenti e S. Delfino (probabilmente pero' rivisto e
ritoccato, visto che si tratta di roba vecchia di anni).

Si puo' leggere su:

http://www.audionote.co.uk/anp1.htm

(ovviamente in inglese...)

Ciao
Igor


Sent via Deja.com http://www.deja.com/
Before you buy.

Francesco Donnarumma

unread,
Nov 29, 1999, 3:00:00 AM11/29/99
to
On Mon, 29 Nov 1999 10:05:17 GMT, iza...@my-deja.com wrote:

>Si puo' leggere su:
>http://www.audionote.co.uk/anp1.htm
>(ovviamente in inglese...)

Molto strano che certe cose debbano potersi leggere solo su un sito
commerciale. Della serie, l'indipendenza non ci riguarda, manco sulla
rete delle reti...

Ciao,
Francesco

iza...@my-deja.com

unread,
Nov 30, 1999, 3:00:00 AM11/30/99
to
In article <38489b61...@news.tin.it>,

Francesco...@PROselin.com (Francesco Donnarumma) wrote:
> Molto strano che certe cose debbano potersi leggere solo su un sito
> commerciale. Della serie, l'indipendenza non ci riguarda, manco sulla
> rete delle reti...

Si', beh, tieni comunque presente che il primo proponente dell'idea
era, all'epoca, importatore americano di AudioNote. Mi pareva peraltro,
in passato, di aver visto l'articolo anche sul sito di Steve Rochlin
(www.enjoythemusic.com), solo che adesso il sito e' diventato talmente
incasinato da non riuscire a trovarci nulla in tempi ragionevoli.

(e la cosa e' sempre puzzata un pochino anche a me, non vorrei che
l'intera idea fosse nata per giustificare/far passare inosservate altre
debolezze di quei prodotti, tipo il vecchio 'plays tunes' di Linn sui
suoi ampli, che serviva per far passare inosservata una finezza diciamo
migliorabile per usare un eufemismo)

Francesco Piccione

unread,
Nov 30, 1999, 3:00:00 AM11/30/99
to
Scusatemi,

il problema sembra che abbiate individuato un buon articolo e lo volete
leggere senza acquistare l'arretrato in uno spazio libero e disponibile.

La mia intenzione quando creai Hi-FiGuide era questa.
Ovviamente per creare una specie di biblioteca occorre la collaborazione di
qualcuno.
In prima istanza occorre la segnalazione di coloro che hanno un interesse a
leggere l'articolo.
In secondo luogo occorre l'autorizzazione scritta, in questo caso,
dell'Editore e del direttore responsabile.
La legge sul copyright è uguale in tutto il pianeta e mira alla salvaguardia
dei diritti d'autore. Perciò senza autorizzazione, niente pubblicazioni o
copie. In questo caso è chiaro che FDS prema per la vendita del numero
arretrato. Niente però ci impedisce di chiedere l'autorizzazione alla
pubblicazione, specialmente se si tratta di vecchio articolo, disponibile su
un numero vecchio di cui più nessuno ha interesse ad acquistare un arretrato
e di cui è possibile avere fotocopia (ovviamente non legale) dall'amico più
vicino.
Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può
essere conveniente perchè è una forma di pubblicità. Però bisogna vedere se
gli acquirenti anzichè essere invogliati ad acquistare i nuovi numeri, non
preferiscano attendere le versioni su internet, magari vecchie di qualche
anno....
Considerato che chi lavora deve anche mangiare è un bel dilemma.

Io, se volete, posso chiedere l'autorizzazione. Inviatemi una lista di
vostri nomi, per fare vedere che siete tanti a volere leggere l'articolo, ed
i numeri di FDS interessati. Se l'editore risponde affermativamente
pubblicherò l'articolo. In caso contrario, amen......

HFG, come sempre ripete, è a vostra disposizione anche per alcuni vostri
post d'interesse generale.
Se qualcuno li organizza per bene e me li manda posso pubblicarli.
Per esempio il meeting con Luca Chiomenti poteva essere pubblicato su HFG
rendendolo così disponibile a tutti senza limite di tempo (si può ancora
fare: occorre il vostro consenso e qualcuno che mi invii il post, in questo
caso l'autore Nicola se non sbaglio, assieme all'intervento del Chiomenti).
Per non parlare delle vostre visite alle varie manifestazioni nazionali.
Quindi se volete spazio per le vostre opere io ve lo posso fornire.

Preferirei che mi cercaste al mio indirizzo
fpic...@lycosmail.com

Se qualcuno non è ancora a conoscenza della rivista Hi-FiGuide ecco
l'indirizzo:
http://space.tin.it/musica/jcpic/Hi-FiGuide/index.html

Parlatene tra di voi e fatemi sapere.
Cordiali saluti
Francesco Piccione


Stefano Rovetta

unread,
Dec 1, 1999, 3:00:00 AM12/1/99
to
Francesco Piccione (pic...@tin.it) wrote:
: In prima istanza occorre la segnalazione di coloro che hanno un interesse a

: leggere l'articolo.
: In secondo luogo occorre l'autorizzazione scritta, in questo caso,
: dell'Editore e del direttore responsabile.

Certamente.

: arretrato. Niente però ci impedisce di chiedere l'autorizzazione alla


: pubblicazione, specialmente se si tratta di vecchio articolo, disponibile su
: un numero vecchio di cui più nessuno ha interesse ad acquistare un arretrato
: e di cui è possibile avere fotocopia (ovviamente non legale) dall'amico più
: vicino.

Fotocopiare e' legale. Esiste una norma (1992?) che consente di versare
un tanto a pagina a un "clearance center" (da noi credo la solita Siae)
e fare copie per uso personale.

Puo' essere meno legale poi renderla a diffusione mondiale su WWW...

: Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può


: essere conveniente perchè è una forma di pubblicità.

Tutto sta alla buona volonta' dell'editore.

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

Francesco Piccione

unread,
Dec 1, 1999, 3:00:00 AM12/1/99
to

Stefano Rovetta <ste@esg_735.dibe.unige.it> wrote in message
8234a0$qo3$1...@news.csita.unige.it...

Salve Rovetta,
felice di leggerLa.

> Fotocopiare e' legale. Esiste una norma (1992?) che consente di versare
> un tanto a pagina a un "clearance center" (da noi credo la solita Siae)
> e fare copie per uso personale.
> Puo' essere meno legale poi renderla a diffusione mondiale su WWW...

Appunto. Qualcuno ha mai fotocopiato effettuando versamento alla SIAE? Io
mai.
Ecco perchè dico che non è legale, anche per uso personale, se detto
versamento non è effettuato.
Il costo finale sicuramente renderebbe antieconomiche le fotocopie.
La diffusione www corre sui binari dell'autorizzazione dell'Autore/Editore
più che del versamento dell'obolo.
Posizione particolare rivestono la diffusione di opere effettuate dallo
stesso Autore ma pubblicate da altro editore: ad esempio articoli pubblicati
sui mensili, presenti nelle proprie home page degli autori.
In questo caso il discorso è un poco più vasto.

> : Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può
> : essere conveniente perchè è una forma di pubblicità.
>
> Tutto sta alla buona volonta' dell'editore.

Certamente. Solamente che il rifiuto è quasi totale, per svariati motivi,
fra cui la priorità della vendita dell'arretrato, anche se ormai esistente
solamente in forma di fotocopia.....

Francesco Piccione
fpic...@lycosmail.com


Piercarlo Boletti

unread,
Dec 1, 1999, 3:00:00 AM12/1/99
to
In article <823okf$sia$1...@nslave2.tin.it>, "Francesco Piccione"
<pic...@tin.it> wrote:


Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a qualcuno che SE NE INTENDE di
postare un messaggio che spieghi in maniera sintetica ma organica il
quadro dei problemi legali, commerciali e simili che si pongono nella
diffusione di notizie su internet. Finora le risposte, pur utili sono
state un po' troppo sparse. Visto che normalmente questa è materia di
esame di stato per giornalisti che in un modo o nell'altro debbano
assumere il ruolo di direttore responsabile (anche penalmente) di una
pubblicazione, potrebbe uno di questi che eventualmente ci legga in NG
intervenire in merito? (uno qualsiasi; gli aspiranti direttori
responsabili devono comunque sostenere l'esame sia che dirigano una
rivista che si occupa di uncinetto sia una rivista che si occupa di
delicatissime questioni politiche). Sarebbe un aiuto efficace a chiarire
le idee a tutti. Grazie.

Piercarlo Boletti

Francesco Piccione

unread,
Dec 2, 1999, 3:00:00 AM12/2/99
to

Piercarlo Boletti <piercarl...@tiscalinet.it> wrote in message
piercarloboletti-

> Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a qualcuno che SE NE INTENDE di
> postare un messaggio che spieghi in maniera sintetica ma organica il
> quadro dei problemi legali, commerciali e simili che si pongono nella
> diffusione di notizie su internet.

> Piercarlo Boletti

Chi se ne intende? Il legale ovviamente. I direttori, giornalisti e simili
sanno pochino, forse l'indispensabile.

La legge sul diritto d'autore è la 22 aprile 1941 n. 633, più volte
aggiornata.
La legge è abbastanza enorme e comprende tutto ciò che riguarda il diritto
d'autore.
Durata, danni, possibilità, riproduzione, riviste e giornali, opere teatrali
e molto altro.
Dovrei cercare la parte dedicata ad internet e quella delle fotocopie.
La sostanza però rimane quella: niente diffusione senza autorizzazione......

Per coloro volessero aggiornarsi in materia, questa legge la trovate
allegata in tutti i codici civili, purché non siano dei sunti.
Per coloro che amano il computer, la Giuffrè ha una linea di cd rom
contenente legislazione, giurisprudenza e via dicendo, denominati Juris
Data. La legge l'ho trovata anche nel cd Legislazione 1861/1999.

Buona lettura
Francesco Piccione

Luca Ceresa

unread,
Dec 4, 1999, 3:00:00 AM12/4/99
to
On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
wrote:

>ATD. Il costo dei componenti è di poco meno di 400 mila lire l'uno. Con un


>milione si riescono a costruire due diffusori completi. Può essere tanto o
>poco, dipende dai punti di vista, a me comunque pare una cosa ancora
>ragionevole. Mi fa piacere che anche quelle siano state apprezzate.
>.

>


>Resto a disposizione di chiunque desideri ulteriori chiarimenti.
>Luca Chiomenti
>luc...@iol.it
>

Saluti a tutti!

Aprofittando della disponibilita data da Luca Chiomenti parto con le
domande (in merito ai diffusori ATD):
1) A grandi linee in cosa consiste il caricamento Onken ?
2) Voledo costruirsi i suddetti diffusori e possibile avere maggiori
informazioni? Come e dove?

Grazie a Nicola per aver voluto condividere la sua esperienza, a Luca
Chiomenti per la sua disponibilità e a tutti coloro che contribuiscono
a rendere interessante questo newsgroup.

Nicola

unread,
Dec 4, 1999, 3:00:00 AM12/4/99
to
>
>Saluti a tutti!
>
>Aprofittando della disponibilita data da Luca Chiomenti parto con le
>domande (in merito ai diffusori ATD):

Ciao,
credo che qunado parlava di disponibilità si riferisse alla sua posta
privata, non credo che interverrà più in NG.

>1) A grandi linee in cosa consiste il caricamento Onken ?

Ha spiegato qualcosa: innanzitutto il suo è un caricamento "micro" Onken, il
che vuol dire che l'onken è molto più grande. Le sue origini sono in
Francia, ma sembra essere molto usato anche in Giappone. L'Onken utilizzava
un diffusore da circa 30 pollici (credo, ma comunque si trattava proprio di
una bestia!!), e ha come dimensioni circa 1*1 metri (!!) (se non di più, è
passato del tempo, e i "numeri" non mi sono più chiari... :)) .
Chiomenti ha detto che questo è quello che ritiene l'unico modo per avere
dei bassi VERAMENTE profondi (adesso non voglio sbagliarmi, ma questo mi
sembra proprio quello che ha detto. Ma non ne sono certo)
IL micro Onken è una versione più piccola, che utilizzava dei diffusori di
circa una ventina di pollici... (credo).
Il suo è un ulteriore dimensionamento sul difusore ATD.
Ulteriore dimensionamento significa che ha riportato in PROPORZIONE le
misure dell'Onken, per il diffusore da lui utilizzato.

L'onken è un caricamento reflex trasformato. Nel quale il tubo d'accordo
(scusate ma di diffusori non sono pratico, e non conosco bene i termini, o
addirittura il funzionamento...) viene fatto con delle bacchette di legno
opportunamente poste tra una prima parete di legno ed una seconda. A
spiegarlo mi viene difficile, ci vorrebbe un disegno.....

Le bacchette, il loro spessore, la loro larghezza e altezza, modificano il
caricamento (dovrebbe essere così..)

__________
I I I I
I I I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I O I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I I I
--------------------


Visto di fronte: le parti nere sono le bacchette, la O dovrebbe essere il
diffusore.. :))

>2) Voledo costruirsi i suddetti diffusori e possibile avere maggiori
>informazioni? Come e dove?


I suoi, o l' Onken in generale???
I suoi, o contatti lui stesso, e ti fai chiarire quello che io ho abbozzato,
o forse, come credo di aver capito, dovrebbero uscire tra qualche mese su
CHF perchè sono progetti destinati agli autocostruttori.


>
>Grazie a Nicola per aver voluto condividere la sua esperienza,

PREGO!!!!

a Luca
>Chiomenti per la sua disponibilità e a tutti coloro che contribuiscono
>a rendere interessante questo newsgroup.


Spero che quello che ho detto ti possa bastare,
Ciao
Nicola

salvatore

unread,
Dec 4, 1999, 3:00:00 AM12/4/99
to

Francesco Piccione <pic...@tin.it> wrote in message
8260j5$2ft$1...@nslave2.tin.it...

>
> Per coloro volessero aggiornarsi in materia, questa legge la trovate
> allegata in tutti i codici civili, purché non siano dei sunti.
> Per coloro che amano il computer, la Giuffrè ha una linea di cd rom
> contenente legislazione, giurisprudenza e via dicendo, denominati Juris
> Data. La legge l'ho trovata anche nel cd Legislazione 1861/1999.

Ahi, ahi, Francesco, come te li ritrovi quei cd?;-))))
Fotocopie si, fotocopie no, diritto d'autore, siae e poi....

ciao
Salvatore
a.ecce...@fg.nettuno.it

Francesco Piccione

unread,
Dec 5, 1999, 3:00:00 AM12/5/99
to

salvatore <a.ecce...@fg.nettuno.it> wrote in message
82c7af$r54$1...@pinco.nettuno.it...

> Ahi, ahi, Francesco, come te li ritrovi quei cd?;-))))
> Fotocopie si, fotocopie no, diritto d'autore, siae e poi....
>

Tranquillo, li ho acquistati.

> ciao
> Salvatore

Ciao Francesco


Luca Chiomenti

unread,
Dec 7, 1999, 3:00:00 AM12/7/99
to
Onken.
L'origine è il Giappone e poi è arrivato in Europa tramite la
Francia, in particolare la rivista "L'Audiophile" ed il famoso Jean Hiraga
(autore e direttore della rivista). L'Onken è a sua volta una derivazione di
un progetto Jensen (americano) degli anni trenta.
Il diffusore Onken originale impiegava un altoparlante da 38 cm (15 pollici)
ed
aveva dimensioni notevoli, circa 80x90x60. Ne fu presentata in seguito una
versione
chiamata "mini-Onken" con un altoparlante da 30 cm (12 pollici) ed un
volume di poco più della metà dell'originale.
Il mio l'ho chiamato "micro-Onken" perchè è ancora molto più piccolo degli
altri, pur mantenendo le proporzioni.
Non ho detto che questo sia l'unico modo per ottenere dei bassi profondi,
anzi, ce ne sono molti altri e non credo che l'Onken sia la migliore
soluzione in assoluto per i bassi.
Ho detto che con questo sistema di caricamento si ottiene facilemnte
un basso molto corposo (intendendo dire che a volte, sui sistemi Onken
grandi è fin eccessivo, troppo carico). Questa caratteristica se sui sistemi
grandi è un problema, cioè va tenuta sotto controllo, torna molto
utile con un altoparlante piccolo come il 16cm ATD per renderne corposa la
risposta in basso (non sto parlando di enfatizzare, attenzione, ho solo
detto rendere corposa intendendo "dare il giusto corpo").
La particolarità del caricamento Onken risiede nel condotto di accordo:
invece che con il
classico tubo viene realizzato attraverso delle fessure che si vengono a
creare raddoppiando le pareti laterali e sfruttando l'intercapedine. Le
"bacchette"
di legno tra le due pareti servono sia da distanziali, sia di rinforzo della
parete stessa che
alla fine risulta quasi come se fosse dello spessore totale delle due pareti
più
il condotto (ho detto quasi). Da segnalare inoltre la possibilità di
modificare molto facilemnte l'accordo (entro limiti ragionevoli)
semplicemente aggiungendo o togliendo uno di questi
distanziali, cioè variando la sezione del condotto.
Il disegno di principio riportato da Nicola è corretto, è una vista
frontale.
Le pareti laterali interne naturalmente non arrivano fino al fondo del
diffusore ma si fermano prima, per generare i condotti di accordo.
Dedicherò a questo sistema un articolo, completo di tutti i disegni, di
prossima pubblicazione su CHF, penso nel numero 45.

Luca Chiomenti

>************************************************
>
>Ciao!!!!
>


pollix

unread,
Dec 7, 1999, 3:00:00 AM12/7/99
to
Luca Chiomenti <luc...@iol.it> wrote in article
<LX434.2679$3L.2...@typhoon.libero.it>...
> Onken.

> Il diffusore Onken originale impiegava un altoparlante da 38 cm (15
pollici)

...visto che ci siamo, approfitto...domanda lampo e volo!

Sistema Onken...accordi etc per estendere la banda...cosa succede al suono?
(distorsioni..intermodulazioni varie etc.)....perche' alcune ditte
prestigiose invece di farsi pubblicita' con bande da paura hanno seguito la
linea "cassa chiusa"?

PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....
Ciao e grazie per eventuali chiarimenti.

Stefano Rovetta

unread,
Dec 9, 1999, 3:00:00 AM12/9/99
to
pollix (pol...@tiscalinet.it) wrote:
: ...visto che ci siamo, approfitto...domanda lampo e volo!

: Sistema Onken...accordi etc per estendere la banda...cosa succede al suono?
: (distorsioni..intermodulazioni varie etc.)....perche' alcune ditte
: prestigiose invece di farsi pubblicita' con bande da paura hanno seguito la
: linea "cassa chiusa"?

Il "caricamento" di un altoparlante serve a distribuire l'energia in
modo diverso, quindi ogni caricamento ha le proprie caratteristiche
di smorzamento, estensione in frequenza, linearita'.......

Non capisco bene la tua domanda (perche' assumo che quanto sopra
tu lo sappia come e meglio di me).

: PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....

Pourquoi?

--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it

pollix

unread,
Dec 9, 1999, 3:00:00 AM12/9/99
to
Stefano Rovetta <ste@esg_735.dibe.unige.it> wrote in article
<82o2bf$v7r$1...@news.csita.unige.it>...

> Il "caricamento" di un altoparlante serve a distribuire l'energia in
> modo diverso, quindi ogni caricamento ha le proprie caratteristiche
> di smorzamento, estensione in frequenza, linearita'.......
>
> Non capisco bene la tua domanda (perche' assumo che quanto sopra
> tu lo sappia come e meglio di me).

...non proprio, anzi....la mia e' solo una idea che mi sono fatto leggendo
qui quo qua....:-)
....la reazione negativa migliora di netto le caratteristiche alle
misure..ma non la musicalita', alcuni materiali utilizzati dai TW per
innalzare la f di lavoro e diminuire lo sfasamento provocano
affaticamento...etc......quale tipo di degrado provocano tali sistemi per
estendere la banda?...

C'e' una cosa di cui sono quasi certo, ossia che i caricamenti innestino
sul segnale originale distorsioni incontrollate. La prima cosa che mi viene
da pensare e' il comportamento dinamico dell'accordo e
dell'altoparlante..ovviamente diversi...che provocano probabilmente
dissimmetrie nel segnale finale ricostruito dalla "somma" dei
due....ovviamente rimaneggiato quello dell'accordo.
Gli altoparlanti lasciati "liberi" hanno il difetto di "allungare" il
suono...e non pensiamo che un ampli con smorzamento 1000 lo freni, perche'
oltre certi valori la resistenza che incide sullo smorzamento e' quella
dell'avvolgimento....
Quello che temo in questi sistemi e' l'alterazione timbrica che possono
dare...tutto qui.

> : PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....
>
> Pourquoi?

...se ho l'esigenza di comprare un diffusore miniatura e' perche' non posso
metterlo ad un metro dalla parete posteriore su un bel piedistallo, ma
magari attaccato al muro o dentro una libreria.

PS: se avessi la possibilita' di piazzare due casse in mezzo la stanza,
comunque, mi farei sempre un bel paio di casse da pavimento...chiuse.

>
> --Stefano Rovetta
> s...@dibe.unige.it
>
Ciao.

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