PS: Mi sono divertito un casino! All'inizio ero un pò in imbarazzo, solo io
e il mio amico, due ragazzini, in mezzo ad una massa di vecchi, età media 50
anni :))))))))))))))) !!!! (scherzavo, non vi offendete!)
Se mai mi leggeranno, voglio ringraziare quelli di AudioKit, ci hanno
trattato troppo bene, ci hanno preso in simpatia, forse perchè venivamo da
così lontano, o forse perchè eravao gli unici ragazzi, e forse anche i più
interessati di tutti!
E non vi racconto l'ignoranza in sala... qualcuno chiedeva l'effetto sulla R
di uscita del finale rispetto alla R di catoto......bypassata......!
PS2: C'era qualcun altro dll'NG al meeting, che possa riconoscere?
Spero di avere messo meglio in luce le parti che mi pareva fossero rimaste
in dubbio.
Resto a disposizione di chiunque desideri ulteriori chiarimenti.
Luca Chiomenti
luc...@iol.it
Nicola ha scritto nel messaggio <80lo8n$e7c$1...@draco.tiscalinet.it>...
>Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
>me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
>rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni fa
Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
così, perché non cominciare anche da noi?
Ciao,
Francesco
> On Fri, 19 Nov 1999 23:18:30 GMT, "Luca Chiomenti" <luc...@iol.it>
> wrote:
>
> >Il metodo del confronto per contrasto è stato trattato da
> >me e Silvio Delfino in alcuni vecchi numeri di Fedeltà del Suono (una
> >rivista cartacea, che schifo), si parla di almeno cinque o sei anni fa
>
> Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
> così, perché non cominciare anche da noi?
>
> Ciao,
> Francesco
Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
una cosa del genere?
Ciao!
Piercarlo Boletti
>> Ottimo motivo per mettere su rete quegli articoli. All'estero si fa
>> così, perché non cominciare anche da noi?
>
>Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
>mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
>propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
>eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
>chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
>una cosa del genere?
Si potrebbe assemblare un sito "indipendente" (capisci a me....), ma
prima di fare una qualsiasi mossa bisognerebbe chiedere
l'autorizzazione agli autori degli articoli da pubblicare, per evitare
di infrangere il copyright.
Chi ha la pazienza di fare entrambe le cose?
A me non darebbero niente....(faccine). Potrebbe provare qualcun altro
che non sia già impelagato in altri siti....
Ciao,
Francesco
Io ho provato a scaricare un po' di file interessanti da compartire sul
sito www.freedrive.com
perň sembra un po' lento, e devo per forza fornire a loro l'e-mail de la
persona interessata a compartire (share) il contenuto del virtual drive.
Per eventuali curiosi il nome del drive e "DiscoGrande" , key code:
790968
Adesso sto provando un altro che sembra piů veloce ed efficiente
"IDRIVE" www.idrive.com vedremo...
questi cosi hanno solo 20MB , per fare una grande biblioteca ci vogliono piů
persone che si fanno un account... o qualcuno che s'inventi qualcosa di
meglio... (una pagina web??)
Jorge
: >Se qualcuno si prende la briga di ribatterli... Ok. Anch'io posso dare una
: >mano se la cosa si fa sistematica. Soprattutto in vista di una vera e
: >propria biblioteca "virtuale" liberamente consultabile da chiunque ed
: >eventualmente (bisogna studiare la cosa) liberamente "arricchibile da
: >chiunque". C'è qualcuno che ha delle idee in merito su come organizzare
: >una cosa del genere?
Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:
: Si potrebbe assemblare un sito "indipendente" (capisci a me....), ma
: prima di fare una qualsiasi mossa bisognerebbe chiedere
: l'autorizzazione agli autori degli articoli da pubblicare, per evitare
: di infrangere il copyright.
: Chi ha la pazienza di fare entrambe le cose?
: A me non darebbero niente....(faccine). Potrebbe provare qualcun altro
: che non sia già impelagato in altri siti....
Normalmente i fornitori di spazio gratuito infilano quelle finestrine
su cui compaiono delle pubblicita' e che a me danno tanto fastidio.
Altri non hanno questo problema, ma hanno difetti diversi:
www.excite.com ha per esempio un servizio di questo tipo (i "clubs"),
ma sembra poco adatto a una cosa come la nostra (fornisce i servizi di
"annunci", "discussioni", "fotografie", "files", e non di pagine libere).
Se volete la mia opinione sembra piu' adatto a siti "per adulti"...
Tanto e' vero che in uno dei siti AUDIO che ho trovato c'era un "warning"
iniziale che diceva "roba per soli adulti, clicca se sei maggiorenne"...
Spero che fosse un errore di classificazione, altrimenti anche questo
newsgroup sarebbe "a luci rosse"!
[START PUBBLICITA' OCCULTA]
Pero' mi viene in mente che mio fratello lavora qui:
Hanno un servizio di siti gratuiti (pochi, non migliaia) chiamato
Web Dreamers Area. In cambio di una loro selezione sulla qualita'
del sito (vedi esempi gia' presenti, alcuni notevoli) offrono ospitalita'
senza limiti di spazio o di tempo. E non ho visto nemmeno un briciolo
di banner.
(Per informazione, nella parte "commerciale" dei siti fatti da loro hanno
i siti ufficiali di Eros Ramazzotti e ora anche di Antonello Venditti.
Non so se consideriate queste credenziali in senso positivo o negativo...)
[STOP PUBBLICITA' OCCULTA]
Non so come sarebbe il problema dell'"upload", cioe' del fatto che
i visitatori possano aggiungere roba al sito; in ogni caso, se c'e'
un manutentore del sito (e perche' abbia un aspetto decoroso qualcuno
deve esserci) si potrebbero mandare i contribuiti a lui e affidargli
l'aggiornamento.
Questo tanto per dare un'informazione.
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?
Siete sicuri che non ce ne è bisogno? Però a pensarci bene sul sito di
ciuffoli ci sono diversi articoli direttamente tratti da riviste.... (e se
qualcuno ha mai visto il sito della Nortstar si vedono proprio i loro
articoli apparsi su CHF...) Molti degli autori sono presenti in
internet, e a contattarli penso non ci siano problemi, e probabilmente che
non ce ne siano nemmeno a farsi dare il permesso...
Ma scusate: se otteniamo il permesso da diversi autori , possiamo riuscire
addirittura a pubblicare in rete un intero numero di una rivista , e questo
non darebbe fastidio alla rivista stessa che si vede perdere i clienti che
ritirano gli arretrati?
Penso che le persone che siano disposte a battere questi articoli in questo
NG ci siano (eventualmente anche persone che possano tradurre articoli
interessanti in inglese?). Credo comunque come dice Stefano R. che
probabilmente uno solo si debba (possa) prendere l'impegno di aggiornare il
sito (giustamente avvalendosi del contributo degli altri...). Chi è
disposto?
Trovare lo spazio web???? Anche lo spazio che forniscono con tiscali o
clubnet, hanno qugli slogan pubblicitari? Ma questo credo che sia l'ultimo
dei problemi....
C'è qualcuno che può dare informazioni più dettagliate su cosa sia il
copyright? E non solo riguardo ad articoli pubblicati da riviste ma anche
sulla possibilità di pubblicare in rete libri magari vecchi ma molto
importanti... Non è che ci denunciano a tutti?? :))
Seriamente: credo che sia qualcosa di veramente interessante da fare con
internet. Ogni volta che provo a navigare trovo sempre informazioni misere,
e spesso inutili. Voglio leggere qualche articolo interessante e devo
comprare un arretrato (e magari mi danno pure la fotocopia, vedi FdS), che
mi costa più di un numero nuovo...
Internet a che serve? Solo a parlare in NG... troppo poco!
Chi sono dunque gli interessati?
Ciao
Nicola
>
>Ciao,
>Francesco
>Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
>articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?
>Siete sicuri che non ce ne è bisogno? Però a pensarci bene sul sito di
>ciuffoli ci sono diversi articoli direttamente tratti da riviste.... (e se
>qualcuno ha mai visto il sito della Nortstar si vedono proprio i loro
>articoli apparsi su CHF...) Molti degli autori sono presenti in
>internet, e a contattarli penso non ci siano problemi, e probabilmente che
>non ce ne siano nemmeno a farsi dare il permesso...
Se non ricordo male, una iniziativa molto simile e' stata presa dalla
neonata rivista HiFi Guide di F. Piccione, credo che il suo "plan" sia
quello di costruire una "Biblioteca dell'HiFi". Prima di fare
doppioni, vedete cosa ha intenzione di fare lui...
Volevo solo ricordavi che CHF non e' molto contenta che alcuni
articoli suoi vadano nei siti "amatoriali" o cosi' mi e' sembrato di
capire (vedasi l'editoriale di 2 numeri fa).
Lucio
: Ma si può fare veramente? Basta chiedere l'autorizzazione agli autori degli
: articoli? E alle riviste (o eventuali libri) che li hanno pubblicati?
Dipende; spesso basta chiedere all'editore (all'autore credo di no:
credo che i diritti siano ceduti all'editore). Dipende da quello che
decide l'editore.
Le riviste scientifiche che frequento io p.es. detengono i diritti ma danno
all'autore la facolta' di fare copie per uso non commerciale (o qualcosa
del genere).
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
OK...capito, niente da fare.......
Sarà per la prossima volta.....
Ciao e grazie
Nicola
Vedo che l'idea "biblioteca" non gira solo nella mia testa. Ebbene allora
ne aprofitto per fare qualche domanda DIRETTA a eventuali avvocati o
legali che frequentino questo NG.
1) Rispetto alla SIAE che status legale hanno le biblioteche pubbliche?
Devono pagare una tassa forfettaria o ne sono esonerate?
2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è
sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?
3) Tenendo conto che una biblioteca avrebbe senso solo per testi storici
veri e propri e non tanto per "riprodurre" articoli di riviste attuali
(con la parziale eccezione di eventuali traduzioni di articoli che
meritino) ci sono rischi di ledere leggi strane, copyright del secolo
scorso ecc.? Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
qualcuno?
4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non
incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
illecito?
Se c'è qualcuno che abbia la voglia o la pazienza di rispondere benvenuto!
Piercarlo Boletti
PS - Sto cercando di elaborare una sorta di "proposta quadro" per la
costituzione di una possibile biblioteca i cui punti IRRINUNCIABILI sono
costituiti da GRATUITA', LIBERA DISPONIBILITA' PER TUTTI, MASSIMA
POSSIBILITA' DI CONTRIBUIRE PER CHIUNQUE, IMPOSSIBILITA' DI CHIUNQUE DI
VINCOLARNE E SEQUESTRARNE I CONTENUTI. Al momento però non ho ancora nulla
di definito.
Ciao!
Piercarlo Boletti (piercarl...@tiscalinet.it) wrote:
: 2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è
: sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
: basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?
Non credo.
: 3) Tenendo conto che una biblioteca avrebbe senso solo per testi storici
: veri e propri e non tanto per "riprodurre" articoli di riviste attuali
: (con la parziale eccezione di eventuali traduzioni di articoli che
: meritino) ci sono rischi di ledere leggi strane, copyright del secolo
: scorso ecc.? Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
: liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
: esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
: qualcuno?
I diritti scadono dopo un certo periodo. Ho letto da qualche parte che
recentemente (tipo 4 o 5 anni fa) sono uscite in coincidenza numerose
edizioni del "Piccolo Principe" di Saint-Exupery. Motivo? erano scaduti
i diritti.
: 4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non
: incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
: illecito?
Non credo. Gli abstract sono normalmente disponibili anche per le
pubblicazioni protette.
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
>1) Rispetto alla SIAE che status legale hanno le biblioteche pubbliche?
>Devono pagare una tassa forfettaria o ne sono esonerate?
Ho capito dove vuoi andare a parare, ma non sembra che per il momento
Internet possa essere equiparato ad una biblioteca...
>2) Allo scopo di non incappare nelle ire di editori o di autori è
>sufficiente che una biblioteca (anche elettronica) sia costruita solo su
>basi volontarie e con l'ASSOLUTA ESCLUSIONE di ogni fine di lucro?
Questa è una bella domanda.
Come dice giustamente Stefano, ed anche in considerazione della non
equiparazione tra Internet e una biblioteca, non credo.
>Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
>liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (è solo un
>esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
>qualcuno?
Penso quelli dell'autore e/o quelli dell'eventuale editore. Sempre che
quell'autore sia iscritto in qualche maniera alla Siae (per l'Italia)
o ad altri organismi che tutelino la proprietà intellettuale.
>4) Nell'ipotesi che uno decidesse di "riassumere" dei testi per non
>incappare in qualche forca legale, corre il rischio di commettere qualche
>illecito?
Beh, dovrebbe essere contemplato nel diritto di commento, e lì non
penso proprio che si possa commettere alcun tipo di illecito.
>PS - Sto cercando di elaborare una sorta di "proposta quadro" per la
>costituzione di una possibile biblioteca i cui punti IRRINUNCIABILI sono
>costituiti da GRATUITA', LIBERA DISPONIBILITA' PER TUTTI, MASSIMA
>POSSIBILITA' DI CONTRIBUIRE PER CHIUNQUE, IMPOSSIBILITA' DI CHIUNQUE DI
>VINCOLARNE E SEQUESTRARNE I CONTENUTI. Al momento però non ho ancora nulla
>di definito.
Sarebbe bellissimo, tienici aggiornati.
Ciao!
Francesco
: >Per fare un esempio se io decidessi di tradurre e rendere
: >liberamente disponibili eventuali articoli di Norman Crowhurst (č solo un
: >esempio! non ho una sola briciola dei suoi testi) lederei i diritti di
: >qualcuno?
Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:
: Penso quelli dell'autore e/o quelli dell'eventuale editore. Sempre che
: quell'autore sia iscritto in qualche maniera alla Siae (per l'Italia)
: o ad altri organismi che tutelino la proprietą intellettuale.
La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
ricorrere alla Siae.
L'unico obbligo verso quell'ente riguarda una determinata tassa
_dello stato_, non della siae, che pero' la siae riscuote (mi pare sia
quella per le pubbliche esecuzioni).
La siae spiega questo sul suo sito www.siae.it, pero' l'equivoco e' molto
diffuso (anche perche' gli "ispettori siae" hanno spesso, chissa' come mai,
l'aria di esattori del "pizzo"...)
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
>La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
>diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
>Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
>ricorrere alla Siae.
Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
un genio o un semplice opinionista in proprio?
A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe
essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
va tutelato e perché...?
Ciao,
Francesco
On Fri, 26 Nov 1999 22:00:24 GMT, Francesco...@PROselin.com
(Francesco Donnarumma) wrote:
>Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
>se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
>un genio o un semplice opinionista in proprio?
>A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe
>essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
>va tutelato e perché...?
non so bene come sia in Italia ma in USA se non sbaglio qualunque cosa
riprodotta senza permesso dell'autore è violazione del copyright, nel
senso che l'autore potrebbe volendo chiedere il pagamento di diritti.
Questo vuol dire che quanto sto scrivendo su questo NG è pubblico ma
tu non potresti riportarlo pubblicamente altrove senza il mio
permesso, indipendentemente dal fatto che io riporti o meno una nota
esplicita di copyright.
Bye!
--
Denis Sbragion
InfoTecna
Tel, Fax: +39 039 2324054
URL: http://infotecna.home.dhs.org
: >La Siae ha solo l'incarico di tutelare il diritto di autore. Pero' tale
: >diritto esiste per legge, indipendentemente dall'esistenza della Siae.
: >Chi e' in grado di tutelarsi da solo puo' benissimo fare a meno di
: >ricorrere alla Siae.
Francesco Donnarumma (Francesco...@PROselin.com) wrote:
: Ma i diritti su quanto si produce in quanto autore, chi te li passa,
: se non ti iscrivi alla Siae? Mica si può saperlo se sei uno scrittore,
: un genio o un semplice opinionista in proprio?
Infatti non credo che conti. E' un po' come la faccenda del "moderatore":
come potrebbe la legge stabilire che una persona ha diritto alla protezione
delle proprie "opere dell'ingegno" solo se appartiene a determinate
categorie? P.es. se ha pagato un opportuno tesserino? Allora Ligabue
non avrebbe diritto ad essere definito un pittore... Non so se mi spiego...
(parlo appunto del pittore naif, non del cantautore).
E tocchiamo anche un altro tasto dolente: spesso (e qui in Italia piu'
spesso che altrove) si considerano validi solo i diritti che vengono
tutelati, o i doveri che vengono fatti valere con multe, penalita' e
punizioni varie. In realta', i doveri miei sono a tutela dei diritti
altrui, non a tutela del mio portafogli. Se in autostrada non si puo'
andare oltre i 130, e' per evitare incidenti, non per evitare le multe
come la gente pensa normalmente. (Credono che decidere quando si puo'
non rispettare una regola sia un atto di autonomia decisionale e di
indipendenza. Io sostengo che e' il modo di pensare di un servo quando
il padrone non guarda. Perche' dobbiamo comportarci da servi, e non da
padroni? Rivendico il diritto a rispettare le norme. Non permetto a nessuno
di criticarmi perche' _metto_ le cinture di sicurezza.)
Quindi ritengo sbagliato pensare che un diritto ti possa essere negato solo
perche' non hai le risorse per farlo valere. Questo e' un ragionamento
da tribu' unna, non da societa' civile. La "societa' civile" dovrebbe invece
attivarsi per garantire l'automatismo anche ai non iscritti siae.
: A questo punto anche quanto scriviamo io e te su questo ng potrebbe
: essere tutelato dalla Siae. In base a cosa, però...? Chi decide cosa
: va tutelato e perché...?
Lo decide la legge sul diritto di autore, in base a criteri predeterminati.
Quanto siano plausibili o "flessibili" i criteri e' altro discorso (vedi,
per il caso di plagio in musica, le famose 4 battute uguali...
caso Carrisi contro Jackson...)
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
Trovato, sull'ascolto per contrasto, l'articolo da cui sono partiti,
credo, anche Luca Chiomenti e S. Delfino (probabilmente pero' rivisto e
ritoccato, visto che si tratta di roba vecchia di anni).
Si puo' leggere su:
http://www.audionote.co.uk/anp1.htm
(ovviamente in inglese...)
Ciao
Igor
Sent via Deja.com http://www.deja.com/
Before you buy.
>Si puo' leggere su:
>http://www.audionote.co.uk/anp1.htm
>(ovviamente in inglese...)
Molto strano che certe cose debbano potersi leggere solo su un sito
commerciale. Della serie, l'indipendenza non ci riguarda, manco sulla
rete delle reti...
Ciao,
Francesco
Si', beh, tieni comunque presente che il primo proponente dell'idea
era, all'epoca, importatore americano di AudioNote. Mi pareva peraltro,
in passato, di aver visto l'articolo anche sul sito di Steve Rochlin
(www.enjoythemusic.com), solo che adesso il sito e' diventato talmente
incasinato da non riuscire a trovarci nulla in tempi ragionevoli.
(e la cosa e' sempre puzzata un pochino anche a me, non vorrei che
l'intera idea fosse nata per giustificare/far passare inosservate altre
debolezze di quei prodotti, tipo il vecchio 'plays tunes' di Linn sui
suoi ampli, che serviva per far passare inosservata una finezza diciamo
migliorabile per usare un eufemismo)
il problema sembra che abbiate individuato un buon articolo e lo volete
leggere senza acquistare l'arretrato in uno spazio libero e disponibile.
La mia intenzione quando creai Hi-FiGuide era questa.
Ovviamente per creare una specie di biblioteca occorre la collaborazione di
qualcuno.
In prima istanza occorre la segnalazione di coloro che hanno un interesse a
leggere l'articolo.
In secondo luogo occorre l'autorizzazione scritta, in questo caso,
dell'Editore e del direttore responsabile.
La legge sul copyright è uguale in tutto il pianeta e mira alla salvaguardia
dei diritti d'autore. Perciò senza autorizzazione, niente pubblicazioni o
copie. In questo caso è chiaro che FDS prema per la vendita del numero
arretrato. Niente però ci impedisce di chiedere l'autorizzazione alla
pubblicazione, specialmente se si tratta di vecchio articolo, disponibile su
un numero vecchio di cui più nessuno ha interesse ad acquistare un arretrato
e di cui è possibile avere fotocopia (ovviamente non legale) dall'amico più
vicino.
Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può
essere conveniente perchè è una forma di pubblicità. Però bisogna vedere se
gli acquirenti anzichè essere invogliati ad acquistare i nuovi numeri, non
preferiscano attendere le versioni su internet, magari vecchie di qualche
anno....
Considerato che chi lavora deve anche mangiare è un bel dilemma.
Io, se volete, posso chiedere l'autorizzazione. Inviatemi una lista di
vostri nomi, per fare vedere che siete tanti a volere leggere l'articolo, ed
i numeri di FDS interessati. Se l'editore risponde affermativamente
pubblicherò l'articolo. In caso contrario, amen......
HFG, come sempre ripete, è a vostra disposizione anche per alcuni vostri
post d'interesse generale.
Se qualcuno li organizza per bene e me li manda posso pubblicarli.
Per esempio il meeting con Luca Chiomenti poteva essere pubblicato su HFG
rendendolo così disponibile a tutti senza limite di tempo (si può ancora
fare: occorre il vostro consenso e qualcuno che mi invii il post, in questo
caso l'autore Nicola se non sbaglio, assieme all'intervento del Chiomenti).
Per non parlare delle vostre visite alle varie manifestazioni nazionali.
Quindi se volete spazio per le vostre opere io ve lo posso fornire.
Preferirei che mi cercaste al mio indirizzo
fpic...@lycosmail.com
Se qualcuno non è ancora a conoscenza della rivista Hi-FiGuide ecco
l'indirizzo:
http://space.tin.it/musica/jcpic/Hi-FiGuide/index.html
Parlatene tra di voi e fatemi sapere.
Cordiali saluti
Francesco Piccione
Certamente.
: arretrato. Niente però ci impedisce di chiedere l'autorizzazione alla
: pubblicazione, specialmente se si tratta di vecchio articolo, disponibile su
: un numero vecchio di cui più nessuno ha interesse ad acquistare un arretrato
: e di cui è possibile avere fotocopia (ovviamente non legale) dall'amico più
: vicino.
Fotocopiare e' legale. Esiste una norma (1992?) che consente di versare
un tanto a pagina a un "clearance center" (da noi credo la solita Siae)
e fare copie per uso personale.
Puo' essere meno legale poi renderla a diffusione mondiale su WWW...
: Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può
: essere conveniente perchè è una forma di pubblicità.
Tutto sta alla buona volonta' dell'editore.
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
Salve Rovetta,
felice di leggerLa.
> Fotocopiare e' legale. Esiste una norma (1992?) che consente di versare
> un tanto a pagina a un "clearance center" (da noi credo la solita Siae)
> e fare copie per uso personale.
> Puo' essere meno legale poi renderla a diffusione mondiale su WWW...
Appunto. Qualcuno ha mai fotocopiato effettuando versamento alla SIAE? Io
mai.
Ecco perchè dico che non è legale, anche per uso personale, se detto
versamento non è effettuato.
Il costo finale sicuramente renderebbe antieconomiche le fotocopie.
La diffusione www corre sui binari dell'autorizzazione dell'Autore/Editore
più che del versamento dell'obolo.
Posizione particolare rivestono la diffusione di opere effettuate dallo
stesso Autore ma pubblicate da altro editore: ad esempio articoli pubblicati
sui mensili, presenti nelle proprie home page degli autori.
In questo caso il discorso è un poco più vasto.
> : Pubblicare su internet un vecchio articolo di una qualsiasi rivista può
> : essere conveniente perchè è una forma di pubblicità.
>
> Tutto sta alla buona volonta' dell'editore.
Certamente. Solamente che il rifiuto è quasi totale, per svariati motivi,
fra cui la priorità della vendita dell'arretrato, anche se ormai esistente
solamente in forma di fotocopia.....
Francesco Piccione
fpic...@lycosmail.com
Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a qualcuno che SE NE INTENDE di
postare un messaggio che spieghi in maniera sintetica ma organica il
quadro dei problemi legali, commerciali e simili che si pongono nella
diffusione di notizie su internet. Finora le risposte, pur utili sono
state un po' troppo sparse. Visto che normalmente questa è materia di
esame di stato per giornalisti che in un modo o nell'altro debbano
assumere il ruolo di direttore responsabile (anche penalmente) di una
pubblicazione, potrebbe uno di questi che eventualmente ci legga in NG
intervenire in merito? (uno qualsiasi; gli aspiranti direttori
responsabili devono comunque sostenere l'esame sia che dirigano una
rivista che si occupa di uncinetto sia una rivista che si occupa di
delicatissime questioni politiche). Sarebbe un aiuto efficace a chiarire
le idee a tutti. Grazie.
Piercarlo Boletti
> Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a qualcuno che SE NE INTENDE di
> postare un messaggio che spieghi in maniera sintetica ma organica il
> quadro dei problemi legali, commerciali e simili che si pongono nella
> diffusione di notizie su internet.
> Piercarlo Boletti
Chi se ne intende? Il legale ovviamente. I direttori, giornalisti e simili
sanno pochino, forse l'indispensabile.
La legge sul diritto d'autore è la 22 aprile 1941 n. 633, più volte
aggiornata.
La legge è abbastanza enorme e comprende tutto ciò che riguarda il diritto
d'autore.
Durata, danni, possibilità, riproduzione, riviste e giornali, opere teatrali
e molto altro.
Dovrei cercare la parte dedicata ad internet e quella delle fotocopie.
La sostanza però rimane quella: niente diffusione senza autorizzazione......
Per coloro volessero aggiornarsi in materia, questa legge la trovate
allegata in tutti i codici civili, purché non siano dei sunti.
Per coloro che amano il computer, la Giuffrè ha una linea di cd rom
contenente legislazione, giurisprudenza e via dicendo, denominati Juris
Data. La legge l'ho trovata anche nel cd Legislazione 1861/1999.
Buona lettura
Francesco Piccione
>ATD. Il costo dei componenti è di poco meno di 400 mila lire l'uno. Con un
>milione si riescono a costruire due diffusori completi. Può essere tanto o
>poco, dipende dai punti di vista, a me comunque pare una cosa ancora
>ragionevole. Mi fa piacere che anche quelle siano state apprezzate.
>.
>
>Resto a disposizione di chiunque desideri ulteriori chiarimenti.
>Luca Chiomenti
>luc...@iol.it
>
Saluti a tutti!
Aprofittando della disponibilita data da Luca Chiomenti parto con le
domande (in merito ai diffusori ATD):
1) A grandi linee in cosa consiste il caricamento Onken ?
2) Voledo costruirsi i suddetti diffusori e possibile avere maggiori
informazioni? Come e dove?
Grazie a Nicola per aver voluto condividere la sua esperienza, a Luca
Chiomenti per la sua disponibilità e a tutti coloro che contribuiscono
a rendere interessante questo newsgroup.
Ciao,
credo che qunado parlava di disponibilità si riferisse alla sua posta
privata, non credo che interverrà più in NG.
>1) A grandi linee in cosa consiste il caricamento Onken ?
Ha spiegato qualcosa: innanzitutto il suo è un caricamento "micro" Onken, il
che vuol dire che l'onken è molto più grande. Le sue origini sono in
Francia, ma sembra essere molto usato anche in Giappone. L'Onken utilizzava
un diffusore da circa 30 pollici (credo, ma comunque si trattava proprio di
una bestia!!), e ha come dimensioni circa 1*1 metri (!!) (se non di più, è
passato del tempo, e i "numeri" non mi sono più chiari... :)) .
Chiomenti ha detto che questo è quello che ritiene l'unico modo per avere
dei bassi VERAMENTE profondi (adesso non voglio sbagliarmi, ma questo mi
sembra proprio quello che ha detto. Ma non ne sono certo)
IL micro Onken è una versione più piccola, che utilizzava dei diffusori di
circa una ventina di pollici... (credo).
Il suo è un ulteriore dimensionamento sul difusore ATD.
Ulteriore dimensionamento significa che ha riportato in PROPORZIONE le
misure dell'Onken, per il diffusore da lui utilizzato.
L'onken è un caricamento reflex trasformato. Nel quale il tubo d'accordo
(scusate ma di diffusori non sono pratico, e non conosco bene i termini, o
addirittura il funzionamento...) viene fatto con delle bacchette di legno
opportunamente poste tra una prima parete di legno ed una seconda. A
spiegarlo mi viene difficile, ci vorrebbe un disegno.....
Le bacchette, il loro spessore, la loro larghezza e altezza, modificano il
caricamento (dovrebbe essere così..)
__________
I I I I
I I I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I O I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I I I
IIIIII IIIIII
I I I I
I I I I
--------------------
Visto di fronte: le parti nere sono le bacchette, la O dovrebbe essere il
diffusore.. :))
>2) Voledo costruirsi i suddetti diffusori e possibile avere maggiori
>informazioni? Come e dove?
I suoi, o l' Onken in generale???
I suoi, o contatti lui stesso, e ti fai chiarire quello che io ho abbozzato,
o forse, come credo di aver capito, dovrebbero uscire tra qualche mese su
CHF perchè sono progetti destinati agli autocostruttori.
>
>Grazie a Nicola per aver voluto condividere la sua esperienza,
PREGO!!!!
a Luca
>Chiomenti per la sua disponibilità e a tutti coloro che contribuiscono
>a rendere interessante questo newsgroup.
Spero che quello che ho detto ti possa bastare,
Ciao
Nicola
Ahi, ahi, Francesco, come te li ritrovi quei cd?;-))))
Fotocopie si, fotocopie no, diritto d'autore, siae e poi....
ciao
Salvatore
a.ecce...@fg.nettuno.it
> Ahi, ahi, Francesco, come te li ritrovi quei cd?;-))))
> Fotocopie si, fotocopie no, diritto d'autore, siae e poi....
>
Tranquillo, li ho acquistati.
> ciao
> Salvatore
Ciao Francesco
Luca Chiomenti
>************************************************
>
>Ciao!!!!
>
...visto che ci siamo, approfitto...domanda lampo e volo!
Sistema Onken...accordi etc per estendere la banda...cosa succede al suono?
(distorsioni..intermodulazioni varie etc.)....perche' alcune ditte
prestigiose invece di farsi pubblicita' con bande da paura hanno seguito la
linea "cassa chiusa"?
PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....
Ciao e grazie per eventuali chiarimenti.
: Sistema Onken...accordi etc per estendere la banda...cosa succede al suono?
: (distorsioni..intermodulazioni varie etc.)....perche' alcune ditte
: prestigiose invece di farsi pubblicita' con bande da paura hanno seguito la
: linea "cassa chiusa"?
Il "caricamento" di un altoparlante serve a distribuire l'energia in
modo diverso, quindi ogni caricamento ha le proprie caratteristiche
di smorzamento, estensione in frequenza, linearita'.......
Non capisco bene la tua domanda (perche' assumo che quanto sopra
tu lo sappia come e meglio di me).
: PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....
Pourquoi?
--Stefano Rovetta
s...@dibe.unige.it
...non proprio, anzi....la mia e' solo una idea che mi sono fatto leggendo
qui quo qua....:-)
....la reazione negativa migliora di netto le caratteristiche alle
misure..ma non la musicalita', alcuni materiali utilizzati dai TW per
innalzare la f di lavoro e diminuire lo sfasamento provocano
affaticamento...etc......quale tipo di degrado provocano tali sistemi per
estendere la banda?...
C'e' una cosa di cui sono quasi certo, ossia che i caricamenti innestino
sul segnale originale distorsioni incontrollate. La prima cosa che mi viene
da pensare e' il comportamento dinamico dell'accordo e
dell'altoparlante..ovviamente diversi...che provocano probabilmente
dissimmetrie nel segnale finale ricostruito dalla "somma" dei
due....ovviamente rimaneggiato quello dell'accordo.
Gli altoparlanti lasciati "liberi" hanno il difetto di "allungare" il
suono...e non pensiamo che un ampli con smorzamento 1000 lo freni, perche'
oltre certi valori la resistenza che incide sullo smorzamento e' quella
dell'avvolgimento....
Quello che temo in questi sistemi e' l'alterazione timbrica che possono
dare...tutto qui.
> : PS: Non comprero' mai una cassa con accordo posteriore....
>
> Pourquoi?
...se ho l'esigenza di comprare un diffusore miniatura e' perche' non posso
metterlo ad un metro dalla parete posteriore su un bel piedistallo, ma
magari attaccato al muro o dentro una libreria.
PS: se avessi la possibilita' di piazzare due casse in mezzo la stanza,
comunque, mi farei sempre un bel paio di casse da pavimento...chiuse.
>
> --Stefano Rovetta
> s...@dibe.unige.it
>
Ciao.