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Trattamenti ai fruttiferi

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Filippo

unread,
Jan 5, 2001, 1:25:48 PM1/5/01
to
Essendo inesperto ed avendo avuto modo di apprezzare il newsgroup, vi chiedo
se è meglio fare il trattamento antiparassitario ora o in primavera.

Il trattamento in questione è per alberi da frutta in giardino familiare
(albicocchi, susini, meli, ecc.)

Grazie in aticipo a chi vorrà rispondere.


Claudio B.

unread,
Jan 6, 2001, 5:15:30 AM1/6/01
to

> Il trattamento in questione è per alberi da frutta in giardino familiare
> (albicocchi, susini, meli, ecc.)

In generale:
a) anticrittogamico (p.a. ziram) un paio di settimane dopo
la caduta delle foglie.
b) olio minerale bianco + insetticida a fine inverno.

Secondo la gravità di parassiti eventualmente presenti
puoi raddoppiare i rispettivi trattamenti, distanziando
sempre di c.a 15gg.

--
Ciao
Claudio Barbazza
www.casafiorita.it
cla...@casafiorita.it


solo

unread,
Jan 6, 2001, 12:03:08 PM1/6/01
to
ciao
"Filippo

vi chiedo
>se è meglio fare il trattamento antiparassitario ora o in primavera.

entro febbraio, prima che si schiudano le gemme, io ne faccio due dopo le
potature distanziati di 10gg., a piante asciutte

>
>Il trattamento in questione è per alberi da frutta in giardino familiare
>(albicocchi, susini, meli, ecc.)

con poltiglia bordolese, per "malattie" come bolla monilia
ticchiolatura...., e olio bianco, per le uova degli insetti, e poi non
tratto piùùùù, tranne che per la vite
non usare veleni la frutta la mangi tu e famiglia
ciao mauri

saluti da www.ziopapes.it
-----------------
chi pota di maggio e zappa d'agosto, non raccoglie nè pane nè mosto

Claudio B.

unread,
Jan 7, 2001, 3:50:45 AM1/7/01
to

> con poltiglia bordolese, per "malattie" come bolla monilia

mah, ch'io sappia il rame è tanto mal sopportato dalle
drupacee in genere quanto efficace con le pomacee...

Lalla

unread,
Jan 7, 2001, 9:04:47 AM1/7/01
to
Ciao Filippo!

I trattamenti agli alberi da frutto si fanno tra volte all'anno: una in
autunno, quando sono cadute metà delle foglie, l'altra a fine gennaio, la
terza dopo la caduta dei fiori.
Quella autunnale non sempre si può fare a causa delle piogge. Quest'anno io
non sono riuscita a farla.
Si dà normalmente dello ziram, a cui puoi miscelare, se le tue piante hanno
dimostrato di averne bisogno, altri antiparassitari (insetticidi, acaricidi
o olio bianco).
Ciao, Lalla


Gimmi

unread,
Jan 7, 2001, 9:36:28 AM1/7/01
to

"Claudio B." <clau...@galactica.it> ha scritto nel messaggio
news:E5W56.173665$IP1.6...@news1.giganews.com...

>
> > con poltiglia bordolese, per "malattie" come bolla monilia
>
> mah, ch'io sappia il rame è tanto mal sopportato dalle
> drupacee in genere quanto efficace con le pomacee...

Ciao Claudio,Lalla etc.
dunque, se non ho capito male, e' meglio che la smetta di dare il rame al
pesco [che tanto ha il problema della bolla e allora il rame non cambia
nulla] passando ad un buon anticrittogamico tipo Ziram, ma potrei continuare
a darlo ai meli, che sembrano rispondere bene al trattamento.
Certo, confesso che anch'io sono un poco ecologista e restio ad usare
prodotti tossici sulla frutta e + in generale nel mio terreno. In qs senso,
considero il rame un insetticida di vecchia generazione e forse meno
tossico. Voi cosa dite?
Inoltre ho un mandorlo ed un susisno [il solito goccia d'oro :-) ] ormai
molto alti e robusti, che non tratto mai sia perche' mi sembra che non
abbiano problemi di nessun genere, ...sia perche' date le dimensioni, mi
diventa un po' + complicato che coi meli.
Ciao e grazie Gimmi

-- BG, 260 mt. slm. clima temperato fresco --


Claudio B.

unread,
Jan 7, 2001, 11:30:37 AM1/7/01
to

> Ciao Claudio,Lalla etc.
> dunque, se non ho capito male, e' meglio che la smetta di dare il rame al
> pesco [che tanto ha il problema della bolla e allora il rame non cambia
> nulla] passando ad un buon anticrittogamico tipo Ziram, ma potrei
continuare
> a darlo ai meli, che sembrano rispondere bene al trattamento.

esatto

> considero il rame un insetticida di vecchia generazione e forse meno

ehm, anticrittogamico.

Claudio B.

unread,
Jan 7, 2001, 11:40:20 AM1/7/01
to

> I trattamenti agli alberi da frutto si fanno tra volte all'anno: una in

Mai essere così categorici, dipende da troppe variabili.

> autunno, quando sono cadute metà delle foglie,

il primo allora e mi va bene, ma il secondo lo devi
fare alla fine della caduta, anche perchè ha un
effetto di copertura sulle cicatrici lasciate dalle foglie.

>l'altra a fine gennaio,

fine inverno è meglio (può essere fine gennaio o fine febbraio,
chissà)

> terza dopo la caduta dei fiori.

ok

> Si dà normalmente dello ziram, a cui puoi miscelare, se le tue piante
hanno

alle drupacee sì, alle pomacee meglio rame nelle sue varie
formulazioni

> dimostrato di averne bisogno, altri antiparassitari (insetticidi,
acaricidi
> o olio bianco).

olio bianco solo con insetticidi, ma senza anticrittogamici,
altrimenti causa problemi di fitotossicità soprattutto in presenza
delle foglie


--
Ciao
Claudio Barbazza
www.casafiorita.it

cla...@casafiorita.it.


solo

unread,
Jan 7, 2001, 1:40:14 PM1/7/01
to
ciao
"Claudio B

>
>> I trattamenti agli alberi da frutto si fanno tra volte all'anno: una in

due

>Mai essere così categorici, dipende da troppe variabili.

quali?

>
>> autunno, quando sono cadute metà delle foglie,
>
>il primo allora e mi va bene, ma il secondo lo devi
>fare alla fine della caduta, anche perchè ha un
>effetto di copertura sulle cicatrici lasciate dalle foglie.

ne fai uno a caduta totale

>
>>l'altra a fine gennaio,
>
>fine inverno è meglio (può essere fine gennaio o fine febbraio,
>chissà)

prima della formazione dei bottoni di rosa


>
>> terza dopo la caduta dei fiori.
>
>ok

mai fatto e mai faròòò

>
>> Si dà normalmente dello ziram, a cui puoi miscelare, se le tue piante
>hanno
>
>alle drupacee sì,

ziramaiii, poltiglia bordolese, bottoni di rosaaaaa

alle pomacee meglio rame nelle sue varie
>formulazioni

idem due tratta


>
>> dimostrato di averne bisogno, altri antiparassitari (insetticidi,
>acaricidi
>> o olio bianco).

ma vuoi morire...solo olio bianco, null'altro, e se proprio sei costretto
piretroidi e bactucide, d'estate


>
>olio bianco solo con insetticidi, ma senza anticrittogamici,
>altrimenti causa problemi di fitotossicità soprattutto in presenza
>delle foglie

ma va, se le foglie non ci sono
ciao mauri

saluti da www.ziopapes.it
---------------
dal dire al fare c'è di mezzo il...guado


Claudio B.

unread,
Jan 7, 2001, 2:05:16 PM1/7/01
to

> >Mai essere così categorici, dipende da troppe variabili.
>
> quali?

Latitudine, temperatura, piovosità, parassiti presenti...

> mai fatto e mai faròòò

scelte

> ziramaiii, poltiglia bordolese, bottoni di rosaaaaa

scelte

> >altrimenti causa problemi di fitotossicità soprattutto in presenza
> >delle foglie

> ma va, se le foglie non ci sono

dalle tue parti alla caduta dei fiori non sorgono le foglie?
Stavo rispondendo (confermando) a Lalla che dava per effettuabile il
trattamento dopo la caduta dei fiori.

Lalla

unread,
Jan 7, 2001, 5:19:39 PM1/7/01
to
Ciao Filippo, ciao a tutti!

I miei amici agronomi mi hanno dato alcune dritte, o anche storte, se
volete, sui trattamenti a calendario, che vengono effettuati a scopo
cautelativo in momenti prestabiliti senza tener conto della presenza del
parassita. Poi lasciano a me, o a voi, di decidere di volta in volta.

Il primo trattamento, quello autunnale, mi hanno spiegato che va fatto
preferibilmente quando l'albero ha perso metà delle foglie:
Primo: finché non ha perso metà delle foglie non sei evidentemente in pieno
autunno.
Secondo: l'anticrittogamico accelera la caduta delle altre foglie, che
invece di cadere un po' alla volta, cadono quasi tutte insieme.
Terzo: l'anticrittogamico esplica così due azioni, fa cadere la foglia e nel
mentre blocca l'accesso ai funghi che potrebbero entrare proprio dal punto
in cui si stacca il picciolo.

Lo ziram è acuprico, cioè non contiene rame: c'è il dritto e il rovescio
della medaglia: è più persistente del rame e ha un più ampio spettro
d'azione, diciamo quindi che sulla pianta è più efficace, ma sul terreno,
quello che cade cioè dopo la nebulizzazione, ha un effetto sterilizzante a
livello di microflora, però, anche questo al suo lato buono, è efficace
contro le spore dei funghi delle foglie cadute. Insomma, non si può avere
tutto, la botte piena e la moglie ubriaca.

Io ho un ciliegio e due susini, vecchissimi, e li tengo in vita coi
miracoli, il ciliegio ha pure l'armillaria mellea e la gommosi, e i susini
la moniliosi e funghi orrendi sui tronchi, come enormi verruche, non sono i
funghi a mensola, dovuti esclusivamente alla vecchiaia e chiaro indice che
il loro tempo sta per scadere, e gli alberi da frutto si sa non sono e i
miei hanno più di 50 anni, tutti se li ricordano già grandi. Naturalmente do
anche altri antiparassitari mirati assieme allo ziram, ma sempre seguendo i
consigli di esperti, che finora mi hanno giovato, cioè hanno giovato alle
mie creature che ogni anno fanno tanti frutti e tante foglie. Finché dura!

I prodotti antiparassitari hanno tutti per legge indicato in etichetta i
tempi di carenza, cioè quanto tempo deve trascorrere tra l'ultimo
trattamento e la raccolta dei frutti, il tempo cioè necessario perché la
pianta metabolizzi il prodotto e non se ne trovi alcuna traccia nel frutto.
Quindi basta controllare il tempo di carenza dello ziram, quanto tempo passa
tra la caduta dei fiori del ciliegio, che p.es. fruttifica prima di susino e
albicocco, e la raccolta delle ciliegie. Bisogna aspettare la caduta dei
fiori per non danneggiare le api.

Per avere indicazioni sulla lotta biologica, consiglio di rivolgersi a Ugo
Laneri, che è membro di www,giardinaggio.it, un biologo e ricercatore, che
vi potrà dare le dritte più dritte.

QUOTE
La lotta a calendario è il metodo di lotta tradizionale e prevede
trattamenti periodici, indipendenti dal grado d'infestazione dei parassiti e
dal loro ciclo. E' basato esclusivamente sull'uso di prodotti chimici che
devono avere:
- ampio spettro d'azione (agisce su vari organismi)
- rapido effetto
- notevole persistenza
Nella lotta a calendario la conoscenza dell'operatore si limita, al massimo,
alle diverse fasi del ciclo vegetativo della coltura trattata.
L'applicazione ad oltranza di questo tipo di lotta ha causato però notevoli
inconvenienti, come l'inquinamento ambientale, la rottura di equilibri
naturali, lo sviluppo di ceppi resistenti tra i parassiti stessi e la
comparsa di residui tossici nei prodotti agricoli e alimentari.
La lotta guidata utilizza anch'essa principalmente i prodotti chimici,
tuttavia permette, rispetto a quella a calendario, una riduzione del
quantitativo degli stessi e maggior salvaguardia per l'ambiente.
Principio base di questo metodo è intervenire solo quando i parassiti
provocano sulla coltura un danno economico superiore al costo del
trattamento, quando cioè la popolazione degli stessi eccede un certo numero
prestabilito detto soglia di tolleranza.
La lotta guidata rispetta i nemici naturali dei parassiti e quindi gli
organismi utili che contribuiscono a frenare le infestazioni. Chiaramente
ciò richiede esperienze e conoscenze notevoli da parte dell'operatore
agricolo che nelle prime fasi di applicazione di tale metodo dovrà essere
seguito da un servizio di assistenza tecnica specializzata.
La lotta integrata si avvale dei molteplici metodi di difesa: chimici,
fisici, agronomici, biologici e genetici. Attraverso questi l'operatore
agricolo raggiunge l'obiettivo di contenere i parassiti al di sotto della
soglia di tolleranza, limitando l'uso di prodotti chimici e quindi
rispettando maggiormente l'ambiente. Attualmente tale metodo è ancora in
fase di sperimentazione, resta comunque un ambìto traguardo da raggiungere
per un'agricoltura moderna, nella salvaguardia del sistema ecologico in cui
è inserita.
UNQUOTE
Estratto da "LA GUIDA A UN CORRETTO IMPIEGO DEI PRESIDI SANITARI" di Luigi
Giampedrone, un opuscoletto che mi hanno dato all'Osservatorio delle
Malattie delle Piante dell'Assessorato all'Agricoltura e alle Foreste della
Regione Friuli-Venezia Giulia.

Questo è lo stato dell'arte a mia conoscenza, quindi a ognuno di noi di
valutare il da farsi nella sua data situazione.
Ciao, Lalla

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