Il 06/09/2014 10:55, Doc ha scritto:
> Mardot ha usato la sua tastiera per scrivere :
>>
>> A guardar bene nelle bottiglie, ce ne sono pochissime, e' quasi
>> difficile trovarne.
>
> Con tutta probabilitᅵ ne trovi poche in quanto ne sono rimaste poche.
> Uccidere le api bottinatrici in questo periodo ᅵ fatale per una famiglia
> di api: se non riescono a fare le scorte per l'inverno, la famiglia
> morirᅵ di fame.
A distanza di poche centinaia di metri ci sono le arnie degli
apicultori, a cui ho chiesto anche se avessero avuto qualche problema,
la risposta e' stata no, senza indugio.
>> In ogni caso, mi importa zero delle api, preferisco cogliere l'uva sana.
>
> Come ho giᅵ scritto le api, a differenza di vespe e calabroni, non
> possono bucare la buccia della frutta.
> Si limitano a nutrirsi della frutta giᅵ bucata, in questo modo limitano
> l'insorgenza di malattie e funghi.
> Uccidendole ottieni dell'uva meno sana.
>
> P.S.
> Uccidendo le api "risolverai" il problema dei calabroni rossi che
> mangiano mele e pere: senza api non avrai mele e pere.
Io non voglio dubitare di cio' che dite, ma siccome nelle bottiglie
trovo praticamente solo vespe e calabroni non ritengo dannoso questo metodo.
>> Puo' darsi che scientificamente si possa fare meglio, ma il tempo e'
>> denaro e il risultato dev'essere ottimo, visto che non tengo la vigna
>> per darla in pasto agli insetti.
>
> Scusa ma dubito fortemente che il costo di qualche bottiglia vuota
> dell'acqua possa mandarti in rovina.
> Potresti convertire e/o aggiungere una parte delle trappole per testare
> l'esca alternativa piᅵ efficace per gli insetti che danneggiano le tue
> viti.
Per chi come noi vuole vinificare a proprio uso privato senza l'uso di
pesticidi o altri prodotti, la lotta contro gli insetti, i parassiti e
tutti gli animali che divorano il prodotto e' improba. Per una volta che
abbiamo trovato un sistema efficace, non cambiamo. Al limite possiamo
fare esperimenti sui casi che non abbiamo ancora risolto, tipo per
eliminare il problemi dell'uva mangiata dagli uccelli o delle nocciole
mangiate dai ghiri.