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potatura fruttiferi

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peul

unread,
Nov 27, 2002, 2:10:59 PM11/27/02
to
Parliamo un po' di potatura, credo sia interessante...

Perchè potare?
La potatura delle piante da frutto ha vari scopi, che bisogna avere ben
chari PRIMA
di prendere in mano forbici e segaccio!
E' importante sapere quello che si fa, e SOPRATTUTTO il perchè lo si fa!
Per potare (secondo me) serve soprattutto un gran buonsenso e una certa dose
di
sensibilità, oltre che ovviamente qualche minima conoscenza botanica...
Bisognerebbe conoscere "l'habitus di fruttificazione" della specie e perfino
della varietà
da potare. (cioè, in parole pratiche, su che tipo di ramo la pianta
naturalmente è
portata a fruttificare) Possono essere utili vari manuali, ma soprattutto
non dimentichiamo lo spirito di osservazione!

Innanzitutto bisogna distinguere tra potatura di formazione e potatura di
produzione.

La potatura di formazione è importante sulle giovani piante e permette di
costruire
la struttura della pianta in base alla forma di allevamento che si vorrà
ottenere.
(F. libere: vaso, piramide, fuso, fusetto... F appoggiate: palmette,
cordoni, ipsilon....)

La potatura di produzione si effettua invece su piante adulte con vari
scopi:
-ridurre la produzione e migliorarla qualitativamente, ha cioè scopo
di diradamento preventivo! (specie molto fertili es. susini, pesche e
drupacee in genere)
-distribuire uniformemente la fruttificazione sui vari palchi rameali,
questo serve ad
evitare rotture ed a migliorare la pezzatura dei frutti.
-Ridurre l'alternanza di produzione (ciò rientra nell'ambito del diradamento
preventivo)
-Favorire la formazione di rami a frutto e sostituire quelli troppo
invecchiati.
-Contenere il vigore vegetativo.
(Bisogna dire, però che non è possibile contenere più di tanto le dimensioni
di una pianta
con le forbici! E' soprattutto il portainnesto che determina le dimensioni
della pianta!)
-Altro scopo importantissimo della potatura è quello fitosanitario: serve
cioè ad eliminare
rami visibilmente secchi o colpiti da patogeni (funghi,virus fitoplasmi) o
parassiti (insetti ed acari).

Quando potare?
La potatura come male necessario.
Bisogna ricordare (e bene!!!) che potando infliggiamo comunque una ferita
alla pianta, la
indeboliamo ed offriamo facili vie d'entrata a patogeni e parassiti, nonchè
al freddo.
Di questo dobbiamo tener ben conto!
Potare in inverno (e autunno) agronomicamente è sbagliatissimo!!
Andremmo a provocare ferite quando la pianta è a riposo, ha ridotto al
minimo
il proprio metabolismo, non può iniziare la cicatrizzazione prima della
primavera, non può
opporsi in alcun modo all'ingresso di patogeni e parassiti, in un ambiente
microclimatico che spesso è umido e quindi favorevole ai funghi...
Inoltre non dimentichiamo i danni da gelo, è evidente che sono molto più
gravi in piante
potate in autunno!
allora perchè si pota di autunno?
se avessi un frutteto di 10ha e nessuno che mi aiuta... dovrei di fatto
iniziare a potare in autunno, non vi pare? anche la manodopera in campagna
d'inverno costa meno ed è disponibile... quindi, spesso nei frutteti
industriali si pota anche d'inverno...
Ma fare di una scelta obbligata o economicamente conveniente l'optimum
assoluto o addirittura la regola non credo sia molto sensato...
un hobbysta, che tiene alle proprie piante, dovrebbe potare quando è meglio
per loro,
no?? Il momento migliore per potare è quello immediatamente precedente
al risveglio primaverile, cioè indicativamente da febbraio all'inizio di
marzo (con variabilità
dovute al luogo ed alla specie). Anche perchè, con le gemme rigonfie è molto
più facile orizzontarsi...
E' inoltre opportuno un trattamento disinfettante subito dopo la potatura,
da effettuarsi con prodotti cuprici (ossicloruro di rame).
Già che si fa il trattamento, conviene aggiungere un olio minerale leggero
contro le cocciniglie ed ovature di vari insetti.
(Leggere sempre prima l'etichetta dei vari prodotti, per controllare la
miscibilità!
non mescolare mai oli minerali e poltiglia bordolese!)

Come fare??
Secondo me non esistono regole fisse sul come potare, e diffiderei da chi le
vuole propinare, probabilmente sta generalizzando, magari inconsciamente,
una sua specifica esperianza!
Un cosa importante: potare non vuol dire spuntare sistematicamente tutti i
rami e rametti della pianta, una pianta da frutto non è mica una siepe. che
cappero!!!!! (è ovvio, ma si
vedono in giro certe piante che sembrano chiedere aiuto...)
Per oggi credo di essermi già dilungato troppo, magari parleremo di qualche
altro consiglio pratico in un'altra mail (se vi interessa...)

saluti a tutti!

paolo


--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

cesareaugusto

unread,
Nov 27, 2002, 2:40:50 PM11/27/02
to
peul wrote:
> Parliamo un po' di potatura, credo sia interessante...
> [CUT]

Per oggi credo di essermi già dilungato troppo, magari parleremo di
> qualche altro consiglio pratico in un'altra mail (se vi interessa...)
>
> saluti a tutti!
>
> paolo

Certo che si.. magari una mail per ogni pianta.. (le più diffuse
naturalmente) sarebbe senz'altro utile per gli allievi stregoni
Grazie


FabbroGiovanni

unread,
Nov 27, 2002, 3:39:07 PM11/27/02
to

"cesareaugusto" <cesare...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:6d9F9.342$fa.2...@news1.tin.it...

> Certo che si.. magari una mail per ogni pianta.. (le più diffuse
> naturalmente) sarebbe senz'altro utile per gli allievi stregoni
> Grazie

Mi prenoto per le lezioni relative a Susino e Albicocco.
Fabbrogiovanni.


peul

unread,
Nov 28, 2002, 1:27:31 PM11/28/02
to
Il 27 Nov 2002, 21:39, "FabbroGiovanni" <fabbrog...@tiscali.it> ha
scritto:

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

peul

unread,
Nov 28, 2002, 1:32:05 PM11/28/02
to
Il 27 Nov 2002, 21:39, "FabbroGiovanni" <fabbrog...@tiscali.it> ha
scritto:
>

Non credo di essere in grado di fare tanto...
non sonio mica un prof!!!

e poi preferisco spiegare qualche "perchè" di utilità generale...

Scusate se lo ripeto, ma credo che il
COME si fa qualcosa sia necessariamente funzione
del PERCHE' la si fa. (almeno io ragiono così...)

A proposito di schematizzazioni, nell'ultima mail,
tra i tanti scopi della potatura,
mi ero dimenticato il più ovvio e importante: favorire la
penetrazione della luce e la circolazione dell'aria.
Scusatemi!!! :-)

Vediamo qualche altro consiglio generale...


*** Prima di tutto preoccupiamoci degli strumenti!

Bisogna usare forbici di buona qualità, e teniamole affilate!
Serve anche un buon segaccio per i tagli più grossi...

Sarebbe opportuno munirsi di forbici a doppia lama, rispetto
alle comuni forbici a una lama e battente, che vanno
benissimo per i legni teneri (es.vite), permettono
di tagliare anche rami di un certo diametro
senza troppo sforzo, ma soprattutto senza troppi schiacciamenti
e slabbramenti...
Queste forbici però hanno tre sostanziali difetti:
-sono molto più care.
-sono delicate, se cadono possono facilmente perdere l'allineamento
tra le lame.
-dovete procurarvi anche un arrotino serio xè non sono facilmente
affilabili (problemi di allineamento delle lame)

giudicate voi se conviene l'acquisto...

io confesso di non averle! però le ho provate e sono
uno spettacolo!! :-(

*** Protezione dei tagli.

I tagli più grossi, che sarebbero da evitare il più possibile,
possono dare alcuni problemi...
Innanzitutto dovrebbero esser fatti con una certa inclinazione (non troppa)
per evitare il ristagno dell'acqua (favorevole ai patogeni);
sarebbe inoltre opportuno lisciare l'area tagliata con un coltello
affilato e ricoprirla di un apposito mastice
(va benissimo quello per gli innesti, è ottimo anche il vinavil,
che costa molto meno!).
Quest'ultima operazione è particolarmente importante per le specie
che soffrono maggiormente i tagli, cioè ciliegi, pesco e tutte le
drupacee in genere.

I tagli grossi danno spesso un altro problema: provocano la differenziazione
di un gran numero di gemme avventizie con la successiva emissione di un
gran numero di rami e rametti e la formazione di innaturali scopazzi,
che sicuramente avrete notato sui viali pubblici, sempre potati dal
macellaio di turno!! scusate lo sfogo, ma questa è un'altra storia...
E' possibile ridurre questo problema spalmando la ferita con del mastice
addizionato di acido-naftalen-acetico (NAA, cioè un fitormone), credo esista
anche in commercio
già pronto... è una soluzione un po' cara (e forse inutile per le piante
da frutto) ma se proprio dovremmo (prima però pensiamoci 1000 volte!)
capitozzare qualche "ramone" di alberi ornamentali...


per ora basta (devo scappare) magari la prossima volta proseguo nel
discorso...
si potrebbe parlare dell'impotanza della potatura verde e/o
potrei rapidamente descrivere le formazioni a frutto delle
principali specie e qualche consiglio coseguente (per accontentare le
richieste) , boh... vedremo un po'...
dipende tanto dall'ispirazione... (e dal tempo libero)
cmq è meglio non potare prima della fine dell'inverno, quindi c'è tempo...

ciao a tutti !
e grazie dell'ospitalità...

cesareaugusto

unread,
Nov 28, 2002, 2:59:04 PM11/28/02
to

"peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio >


Non credo di essere in grado di fare tanto...
> non sonio mica un prof!!!
>
> e poi preferisco spiegare qualche "perchè" di utilità generale...
>
> Scusate se lo ripeto, ma credo che il
> COME si fa qualcosa sia necessariamente funzione
> del PERCHE' la si fa. (almeno io ragiono così...)
>

> Sono d'accordo ma in generale si cerca di potare per dare una forma,
arieggiare, per una migliore fruttificazione e dimensionamento.
Quindi certe volte è meglio un consiglio pratico che un corso di potatura
Comunque visto che abbiamo tempo .. ti attendiamo
Ciao


peul

unread,
Dec 1, 2002, 2:41:04 PM12/1/02
to
Il 28 Nov 2002, 20:59, "cesareaugusto" <cesare...@virgilio.it> ha
scritto:
> (......)

> Quindi certe volte è meglio un consiglio pratico che un corso di potatura
> Comunque visto che abbiamo tempo .. ti attendiamo
> Ciao

Visto che siete avidi di consigli... in questo messaggio cercherò di
spiegare quello
che so sulla potatura delle drupacee (che è abbastanza semplice...)
Sarà bene iniziare illustrando brevemente i tipici rami fruttiferi di questo
gruppo di piante (formazioni a frutto), senza figure è un po' difficile,
cmq ci proverò lo stesso...

*** TIPI DI GEMME DELLE DRUPACEE ***

*Gemme a legno => sono gemme appuntite, dalle quali si genereranno rametti
futuri.

*Gemme a fiore => hanno l'apice un po' più arrotondato (cmq dipende molto
dalla spp),
da esse si generanno i fiori e poi (speriamo!) i frutti.

*** FORMAZIONI A FRUTTO DELLE DRUPACEE ***

*Dardo a mazzetto (oppure coronato, oppure bouquet di maggio)*
E' un piccolo rametto di 1-2cm in media, generalmente di un anno di età;
esso
porta in punta una gemma a legno, coronata da una serie di gemme a fiore
(bouquet).
In alcune specie, ciliegio soprattutto, i dardi a mazzetto portano frutto
per più
anni consecutivi (anche più di 20!), allungandosi di pochissimo in ogni
stagione vegetativa.

*Brindillo*
E' un esile rametto di un anno di età, mediamente misura 10-30cm.
Porta in punta una gemma a legno, mentre lungo l'asse del ramo, all'ascella
delle foglie,
sono presenti soltanto gemme a fiore.

*Ramo misto [di un anno]*
Si tratta di lunghi rami, di solito assurgenti e di una certa lunghezza (in
media 40-100cm,
fino 150cm e oltre in alcuni peschi).
Il ramo misto porta in punta una gemma a legno; all'ascella delle foglie,
nelle parti basale ed apicale soltanto gemme a legno; nella parte media del
ramo, invece,
all'ascella di ogni foglia, vi è una gemma a legno nel mezzo di due gemme a
fiore.
(le tre gemme sono spesso accompagnate da un ingrossamento del ramo).

Spero di essere stato abbastanza chiaro... con una figura o una pianta
vicino
sarebbe molto più facile... quando ne avrete la possibilità, provate a
guardare le
vostre piante e a classificare i rametti... è l'unico esercizio che serve
davvero per imparare
a potare con un po' di criterio!

Ed ora veniamo ai consigli pratici, che tanto vi stanno a cuore...

---> PESCO

Il pesco produce principalmente sui rami misti,
anche i frutti più grossi, belli e buoni sono prodotti su questo tipo di
rami...
La potatura dovrebbe quindi "indirizzare" la pianta a produrre ogni anno
nuovi rami
misti, vedremo poi come.
Per il pesco, conviene potare in due tempi, una buona parte
dei tagli (i più grossi) andrebbe fatta con la potatura verde, da
effettuarsi
in estate, subito dopo la raccolta..

Potatura primaverile
ha essenzialmente scopo di rimonda, serve ad eliminare i rami secchi, quelli
spezzati,
quelli attaccati da parassiti e patogeni...
Sarebbe impotante, in questa fase, non spuntare mai nessun tipo di ramo,
soprattutto i rami misti,
soltanto diradarli: conviene soltanto asportare, tagliandoli alla base, i
rami più deboli oppure
quelli he hanno un angolo di inserzione sbagliato.
Se abbiamo troppi rami e la chioma si presenta affastellata, possiamo
scegliere di
"sacrificare" qualche brindillo, che darebbe frutti di una pezzatura minore.
Soltanto piante deperienti o senescenti emettono una gran quantità di dardi
a mazzetto.
(frutti più piccoli e peggiori)

Potatura verde
Si effettua solitamente subito dopo la raccolta, ha principalmente lo scopo
di
forzare la pianta ad emettere nuovi rami misti e brindilli per sostituire
quelli invecchiati.
Il tutto evitando di far allontanare di anno in anno la fruttificazione
dal centro della pianta (con conseguenti probabili rotture...)
Potando in estate, la pianta ha possibilità di cicatrizzare subito i tagli,
il che è
importante per didurre problemi di gommosi su questa specie, particolarmente
sensibile ai tagli.
Come fare?
Si tratta di spuntare i rami misti (dell'anno prima) sopra ai germogli,
ancora erbacei,
che hanno emesso e che diventeranno, in seguito alla "cura" i rami a frutto
per l'anno successivo (tagli di ritorno).
ùSta alla sensibilità e all'esperienza di chi pota saper scegliere quanti e
quali rametti lasciare...
purtroppo non ci sono regole fisse...
in generale però l'entità del legno asportato dovrebbe essere
inversamente proporzionale al vigore della pianta...

Se si vuole praticare soltanto la potatura primaverile allora bisognerebbe
spuntare parte
dei rami misti, in posizioni "tattiche", (sacrificando un po' di frutti)
a una lunghezza di 30-90cm(dipende dalla pianta), per la produzione dei
nuovi rami...

---> ALBICOCCO (e MANDORLO)

Queste piante producono discretamente sui rami misti (frutti migliori), ma
la produzione maggiore
in quantità si ha sui dardi a mazzetto, che spesso fruttificano per più
anni.
La potatura ottimale,oltre alla solita rimonda, consta in un leggero
diradamento dei rami misti
(senza spuntature sistematiche) e nel controllo dei dardi a mazzetto
(eliminare i più vecchi,
gli esauriti e i deperiti) e, ovviamente, nell'eliminazione dei succhini.
Spesso queste piante manifestano lo stesso problema del pesco, tendono
naturalmente a spostare
la produzione troppo all'esterno della chioma... nel caso, potrebbe essere
utile un intervento estivo, dopo la raccolta, per cercare di riportare la
fruttificazione
verso l'interno (più o meno come già visto per il pesco), anche se la pianta
emette una grande
quantità di succhioni, potrebbe essere conveniente asportarli in estate.


---> SUSINO EUROPEO

Queste piante solitamente sono molto poco fertili, per cui conviene avere
"la mano
leggera" sulla potatura dei rami a frutto.
Il pruno, produce in parte sui rami misti (frutti migliori), ma la
produzione maggiore
è portata dai dardi a mazzetto.
Potare, in questo caso, significa eliminare i succhioni, diradare in modo
molto leggero i rami misti
e controllare i dardi a mazzetto per togliere quelli troppo invecchiati.
Bisognerebbe inolte spuntare parte dei rami misti (o, meglio, dei succhioni
meno vigorosi) piuttosto
corti (15-30cm) per favorire l'emissione di nuovi rami a frutto dai monconi.
Questo intervento dovrebbe essere fatto preferenzialmente su piante poco
vigorose, se, al
contrario, avete problemi ricorrenti di succhioni (piante troppo vigorose)
allora conviene asportali in estate (lug-ago, cmq dopo la raccolta) ed
essere invece molto leggeri
con la potatura di fine inverno.

--->SUSINI CINO-GIAPPONESI

Sono le piante che in assoluto danno più soddisfazioni, perchè, grzie alle
loro abbondanti fioriture
ed alla loro elevata fertilità, riesono più facilmente a sopperire ad errori
(ed agli orrori) di potatura
garantedo praticamente sempre una certa produzione...
Producono in maggior quantità sui rami misti (vista l'abbondante
fruttificazione può essere
opportuno un diradamento un po' più deciso).
Producono discretamente anche sui dardi a mazzetto, qui però producono
frutti mediamente più piccoli
(solite potature: eliminare i più vecchi, eventualmente diradare
leggermente).
Come per i Susini europei può essere opportuna la spuntatura di parte dei
rami di un anno a 15-30cm,
per favorire l'emissione di nuovi rami misti.
Eliminare anche gli eventuali succhioni, e rimondare (rami spezzati, secchi,
attaccati da patogeni e parassiti...)

--->CILIEGIO DOLCE

Potare o no??
I ciliegi producono prevalentemente sui dardi a mazzetto, che sono
produttivi per un certo numero
di anni, anche più di venti!!! (Per questo motivo è necessario stare molto
attenti alla raccolta,
bisognerebbe cercare di non rompere i rametti nello staccare le ciliege!)
Si ha anche una certa produzione, e di frutti un po' più grossi, sui rami
misti.
I ciliegi "adulti" tendono a produrre soprattutto sui dardi a mazzetto e
tendono a ridurre l'emissione
di rami misti; secondo alcuni, per questo motivo, si dovrebbe effetture
qualche taglio
di ritorno ed eliminare un certo numero di dardi a mazzetto, per favorire la
produzione
di rami misti e quindi di frutti un po' più grossi.
Dipende... Secondo me, anche in cosiderazione del fatto che il ciliegio è la
pianta da frutto che in
assoluto soffre di più i tagli, si dovrebbe essere molto cauti!
[Tutti i (pochi!) tagli sul ciliegio dovrebbero essere fatti in
primavera-estate]

La pratica ha un certo significato, a mio parere, sulle cultivar
autofertili, quindi molto
(a volte troppo) produttive, ma mai su piante giovani! Potrebbe avere infine
una certa utilità
su piante senescenti, per tentare di "risvegliarle".

Su varietà autosterili e su piante giovani, meglio lasciar perdere la
potatura di produzione!
Per il ciliegi molto giovani è invece molto importante la formazione della
chioma: con legature,
pesetti, tiranti e magari con qualche taglio, sarebbe opportuno dare una
razionale disposizione
spaziale alle branche principali. (onde evitare poi, di dover fare tagli
grossi di correzione)

In ogni caso, alla raccolta dovrebbe essere fatta una rimoda della pianta,
eliminando i rami secchi,
spezzati ecc. ecc.

--->CILIEGIO ACIDO (AMARENA, VISCIOLA, MARASCA)

I ciliegi acidi producono notevolmente sia sui dardi a mazzetto che sui
dardi misti.
Queste piante sopportano meglio i tagli rispetto al ciliegio dolce, ed
esigono
anche un certo rinnovo dei rami misti di un anno...
Per la potatura comportarsi grosso modo come per i susini cino-giapponesi.
Può essere necessario un diradamento dei rami un po' più intenso; gli
amareni, in particolare,
hanno spesso un portamento disordinato e cespuglioso.
Eliminare i rami più deboli, quelli con angolo di inserzione sbagliato,
spuntarne una piccola
quota per favorire l'emissione di nuovi rami misti.

+++FINE+++

E' importante sottolineare di nuovo che non esistono regole rigide!!!
*Ogni pianta è diversa dall'altra, per le specifiche condizioni
pedo-climatiche.
*All'interno della specie ogni varietà è diversa dall'altra ed ha un suo
proprio
habitus di fruttificazione, che bisognerebbe conoscere.
*Il tipo di portainnesto influisce sulla pianta ed in particolare sul vigore
vegetativo.

Spero di essermi espresso abbastanza chiaramente, mi rendo conto
che mi è venuto fuori un poema... troppo lungo?? scusate, ma io non ho
molto il senso della misura!
Se avete osservazioni, domande o se non siete d'accordo con quanto ho
scritto....
io sono qui, replicate!
Magari, quando avrò un po' di tempo, preparerò un altro messaggio per le
pomacee... se a qualcuno interessa, ovviamente!

buona "digestione"!

ciao a tutti!

cesareaugusto

unread,
Dec 1, 2002, 4:01:23 PM12/1/02
to
peul wrote:
> Il 28 Nov 2002, 20:59, "cesareaugusto" <cesare...@virgilio.it> ha
> scritto:
>> (......)
>> Quindi certe volte è meglio un consiglio pratico che un corso di
>> potatura Comunque visto che abbiamo tempo .. ti attendiamo
>> Ciao
>
> Visto che siete avidi di consigli... in questo messaggio cercherò di
> spiegare quello
> che so sulla potatura delle drupacee (che è abbastanza semplice...)
> Sarà bene iniziare illustrando brevemente i tipici rami fruttiferi di
> questo gruppo di piante (formazioni a frutto), senza figure è un po'
> difficile, cmq ci proverò lo stesso...
>
> >
> Spero di essermi espresso abbastanza chiaramente, mi rendo conto
> che mi è venuto fuori un poema... troppo lungo?? scusate, ma io non ho
> molto il senso della misura!
> Se avete osservazioni, domande o se non siete d'accordo con quanto ho
> scritto....
> io sono qui, replicate!
>
Non si può sei stato praticamente esaustivo

Magari, quando avrò un po' di tempo, preparerò un altro messaggio per
> le pomacee... se a qualcuno interessa, ovviamente!
>
> buona "digestione"!

>Alla lesson two

FabbroGiovanni

unread,
Dec 1, 2002, 4:36:02 PM12/1/02
to

"peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:62Z98Z122Z106Y1...@usenet.libero.it...

> Magari, quando avrò un po' di tempo, preparerò un altro messaggio per le
> pomacee... se a qualcuno interessa, ovviamente!

> paolo

Spiegazioni molto chiare e per me molto più comprensibili di quelle lette
sui libri di potatura.
Vista la tua disponibilità approfitto per una domanda.

A un albicocco giovane due anni fa ad agosto ho curvato alcuni rami
spuntati in primavera.
L' anno dopo questi rami non hanno prodotto nulla, ma messo molti rametti in
verticale
Quest' anno produzione abbondantissima su questi rametti

Se oltre a una leggera potatura primaverile adotto tutti gli anni la
curvatura in modo da avere sempre una rotazione annuale agisco bene o agisco
sciocco?

Se può essere utile: l' albicocco è di qualità precoce, i frutti maturano a
inizio Luglio.

Grazie da Fabbrogiovanni.

masa

unread,
Dec 2, 2002, 4:28:28 AM12/2/02
to
E sul Limone e ulivo, mi dici qualcosa: sono piantine giovani credo di un
paio/3 anni, grazie, ciao.

P.S: x Fabbrogiovanni: dal fai da te al giardinaggio è? Ciao.
masa


Claudio

unread,
Dec 2, 2002, 6:32:43 AM12/2/02
to
Ho potato il noce una settimana dopo la raccolta dei frutti, dopo averlo
letto su qualche rivista che consigliava questa operazione perchè la
pianta del noce ha dei lunghi tempi di rimarginazione. E' corretto secondo
te'???
Ciao e grazie.

--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Alberto Campione

unread,
Dec 2, 2002, 6:43:27 AM12/2/02
to
"masa" <*masa66*@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:0JFG9.23263$qF1.1...@news2.tin.it...

> E sul Limone e ulivo, mi dici qualcosa: sono piantine giovani credo di un
> paio/3 anni, grazie, ciao.
Interessano entrambi moltissimo anche a me!!!


--
Ciao Ciao

Alberto
Roma Sud

________________________________________________
'Ciò di cui il mondo ha bisogno non è la volontà di credere ma il desiderio
di scoprire'
Bertrand Russell


peul

unread,
Dec 3, 2002, 2:23:03 PM12/3/02
to

Abito nel mezzo della nebbiosa e piatta pianura padana e di queste
bellissime piante, non
ho grande esperienza... comunque ti dico quel che so.

Se sono piante così giovani, devi curare soprattutto la formazione della
chioma, magari con
qualche piegatura e legatura (limone).
I primi frutti li vedrai solo tra qualche anno...

Se il limone aveva già i frutti quando l'hai acquistato, è probabile che sia
stato trattato con fitormoni da chi lo ha prodotto, per forzare una
innaturale fruttificazione.
Lo fanno spesso, perchè è più facile vendere piante che sembrano più belle
per i limoncini...
Non è un problema, solo non aspettarti tanti limoni a breve...
(a meno che non sia stato moltiplicato per margotta...
casomai guarda se è innestato al colletto!)

Sappi che il limone fiorisce più volte all'anno, e che i rami fruttiferi
sono
rami misti di un anno di età.
La potatura di produzione, è una semplice rimonda, da farsi più volte
l'anno...
Puoi anche diradare molto leggermente i rami a frutto, ma in genere lo si fa
solo
su piante "anziane", quindi non credo sia il tuo caso.

Per l'ulivo ne so ancora meno... fruttifica sui rami misti di un anno di
età, che andrebbero
diradati leggermente, ma solo su piante grandi.... per ora aspetta che
cresca!!!
la solita potatura di pulizia non gli farà male!

ciao!

peul

unread,
Dec 3, 2002, 2:23:16 PM12/3/02
to
Il 02 Dic 2002, 12:32, Cra...@staff.it (Claudio) ha scritto:
> Ho potato il noce una settimana dopo la raccolta dei frutti, dopo averlo
> letto su qualche rivista che consigliava questa operazione perchè la
> pianta del noce ha dei lunghi tempi di rimarginazione. E' corretto secondo
> te'???
> Ciao e grazie.
>

E' vero che soffre tanto i tagli!

La potatura dipende dal perchè allevi il tuo noce!

*per il legno?
la potatura serve ad avere un tronco il più dritto e lungopossibile, e di
buona qualità
(cioè senza nodi)
si effettua eliminando i rametti dal tronco, quando sono molto piccoli,
l'ideale sarebbe toglierli non appena spuntano, quando sono ancora erbacei,
sia xè la pianta soffre i tagli, sia per evitare la formazione di un nodo
nel legno (in corrispondenza dell'inserzione del rametto)

*per le noci? (credo sia il tuo caso) (o per il nocino? confessa...)
Se hai optato per un'impalcatura alta delle branche, sul tronco regolati
come sopra.
Per la produzione il noce non ha bisogno di grandi potature (ok la solita
rimonda) su piante
di una certa età, se è il caso, si può fare un certo diradamento dei rametti
(leggero per via che soffre i tagli) lo si può fare o alla raccolta, o in
aprile-maggio, (fase di fioritura) quando sono evidenti le future noci
(infiorescenza femminile), e regolarsi di conseguenza!
La fioritura avviene su germogli di pochi mesi (infiorescenza femminile),
l'infiorescenza maschile (amento) è invece portata sul legno dell'anno
precedente.

*noce ornamentale?
se avete tanto spazio e non vi interessa il legno, lasciateto crescere
liberamente fin da giovane, vedrete che spettacolo tra qualche anno (una
quidicina, minimo!): una maestosa pianta del portamento espanso, ramificata
fin quasi dalla base.... (più le noci, e magari il nocino...)
uno spettacolo davvero!
peccato di solito lo si poti per il fusto...

quasi quasi dimenticavo un difetto: sotto il noce le altre piante tendono a
morire ed anche
l'erba (se avete un bel prato, potrebbe dispiacervi!) per via di una tossina
naturale
(juglone), che il noce emette delle radici, naturalmente, per farsi spazio
nel bosco!
(non è mica colpa sua, poverino...)

ciao!
paolo

peul

unread,
Dec 3, 2002, 2:23:31 PM12/3/02
to
Il 01 Dic 2002, 22:36, "FabbroGiovanni" <fabbrog...@tiscali.it> ha
scritto:

>
> "peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio
> news:62Z98Z122Z106Y1...@usenet.libero.it...

> Spiegazioni molto chiare e per me molto più comprensibili di quelle lette


> sui libri di potatura.
> Vista la tua disponibilità approfitto per una domanda.

> A un albicocco giovane due anni fa ad agosto ho curvato alcuni rami
> spuntati in primavera.
> L' anno dopo questi rami non hanno prodotto nulla, ma messo molti rametti
in
> verticale
> Quest' anno produzione abbondantissima su questi rametti
>
> Se oltre a una leggera potatura primaverile adotto tutti gli anni la
> curvatura in modo da avere sempre una rotazione annuale agisco bene o
agisco
> sciocco?
>
> Se può essere utile: l' albicocco è di qualità precoce, i frutti maturano
a
> inizio Luglio.
>
> Grazie da Fabbrogiovanni.
>

La piegatura può essere utile: in generale piegando si favorisce la messa a
frutto dei succhioni,
il che può sevire a garantire una certa produzione, specie su piante
giovani...
Solitamente piegare è molto utile sulle pomaacee (poi magari lo spiegherò
meglio nel prossimo post), ma non vedo controindicazioni nemmeno sulle
drupacee!
Se la pratica ti ha dato soddisfazioni, ripetila... non esistono regole
fisse!!!
La rotazione dei rami a frutto è auspicabile, per avere frutti migliori e,
soprattutto,
per non far allontanare troppo la fruttificazione dalla pianta!
Un unico consiglio: piega senza spuntare, soprattutto se si tratta di rami
misti vigorosi.
Puoi piegare anche subito in primavera!
ciao, e grazie a te per l'apprezzamento!
alla prossima...

FabbroGiovanni

unread,
Dec 3, 2002, 4:25:47 PM12/3/02
to

"peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:62Z98Z122Z131Y1...@usenet.libero.it...

> ciao, e grazie a te per l'apprezzamento!
> alla prossima...
> paolo

*Abito nel mezzo della nebbiosa e piatta pianura padana *

Visto che anche io penso di essere nel mezzo della pianura padana (sponda sx
del fiume Po, all' incirca dove stanno costruendo il ponte per la ferrovia
alta velocità) siamo abbastanza vicini da poterti far gustare le mie
albicocche?
Fabbrogiovanni.


peul

unread,
Dec 4, 2002, 1:33:49 PM12/4/02
to
Il 03 Dic 2002, 22:25, "FabbroGiovanni" <fabbrog...@tiscali.it> ha
scritto:

>
> "peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio
> news:62Z98Z122Z131Y1...@usenet.libero.it...

>


> *Abito nel mezzo della nebbiosa e piatta pianura padana *
>
> Visto che anche io penso di essere nel mezzo della pianura padana (sponda
sx
> del fiume Po, all' incirca dove stanno costruendo il ponte per la ferrovia
> alta velocità) siamo abbastanza vicini da poterti far gustare le mie
> albicocche?
> Fabbrogiovanni.
>


basso lodigiano, giusto??
Ma allora siamo quasi vicini di casa!
io sto sull'altra sponda, a monte di 25-30km...

Si tratta per caso di una varietà con "mandorla" edule?
(magari a frutto grosso, con gli emisferi un po' asimmetrici
e tegumento un poco tomentoso, polpa
"croccante" che si stacca bene dal nocciolo )

mi piacerebbe una pianta di albicocche così... (soprattutto per le
"mandorle"...)
se sì, ti potrei venire a "rubare" qualche marza...
casomai vediamo verso la primavera...

xò non so... non ho più spazio libero, acc...!
ciao!

FabbroGiovanni

unread,
Dec 4, 2002, 3:15:07 PM12/4/02
to

"peul" <il....@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:62Z98Z144Z86Y1...@usenet.libero.it...
> basso lodigiano, giusto??
Confermo, sono un "magòtt" (chissà perchè poi ci definite in questo modo)

> Si tratta per caso di una varietà con "mandorla" edule?
> (magari a frutto grosso, con gli emisferi un po' asimmetrici
> e tegumento un poco tomentoso, polpa
> "croccante" che si stacca bene dal nocciolo )

Non sono preparatoper rispondere a queste domande così difficili.

> mi piacerebbe una pianta di albicocche così... (soprattutto per le
> "mandorle"...)
> se sì, ti potrei venire a "rubare" qualche marza...
> casomai vediamo verso la primavera...

Fammi un fischio quando sarà il momento e vieni a prendere quello che
desideri.
Se poi ti porti la forbice potatoria metto in fresco il trebbianino.

> xò non so... non ho più spazio libero, acc...!

Un angolino si trova sempre.
Ciao da Giovanni (fabbro)


> paolo

peul

unread,
Dec 7, 2002, 12:53:10 PM12/7/02
to
Il 04 Dic 2002, 21:15, "FabbroGiovanni" <fabbrog...@tiscali.it> ha
scritto:


Alcune varietà di albicocca hanno anche il seme commestibile,
più o meno come le mandorle, di solito le varietà in cui la
polpa si stacca bene dall'endocarpo (nocciolo) lo sono...
(croccante, sbrisolona... slurp!)
Tu non hai mai provato ad assaggiarlo, vero?
Però non provare mai con le pesche però che sono molto tossiche!!!
(amigdalina in elevata %)

Mangari ne innesterò qualche ramo su di un susino,
dovrebbe attaccare... l'albicocco mi manca proprio, ma
nel mio giardino non c'entra più uno spillo!
mah, vedremo più in là...
x ora grazie per la disponibilità!
ciao!
paolo

PER TUTTI: il post sulle pomacee ve lo farò attendere un po',
è un periodo che sono incasinatissimo, scusate...

peul

unread,
Dec 14, 2002, 12:56:41 PM12/14/02
to

***POTATURA DELLE POMACEE***
Seguirò lo schema del post sulle drupacee,anche se la potatura di pero e
melo è
molto meno facilmente schematizzabile e riassumibile in pochi consigli...
Tra le diverse varietà vi può essere infatti anche una radicale differenza
nell'habitus
di fruttificazione,il che si riflette,altrettanto radicalmente, sul modo in
cui potare le
nostre piante piante.

Per le pomacee in moltissime varietà c'è spesso anche il problema
dell'autosterilità:
cioè il polline dei fiori di una pianta è in grado di fecondare i fiori
della stessa
pianta soltanto in una % spesso molto bassa e quindi si potrebbe avere una
produzione insoddisfacente,
nonostate una fioritura molto abbondante.
Nei frutteti specializzati si può ovviare a questo inconveniente
introducendo delle
piante impollinatrici, scelte ad hoc, con l'unico scopo di fornire polline
fertile,
oppure si può intervenire con trattamenti ormonali per permettere la
formazione di frutti
senza fecondazione (cioè frutti senza semi).
Noi invece come possiamo fare??
-prima di tutto dovremmo scegliere varietà il più possibile autofertili.
-se sospettiamo di avere peri, ma, soprattutto, meli autosterili,
dovremmo essere poi molto cauti con la potatura, onde evitare di eliminare
parte delle
gemme miste e quindi di possibili frutti.
-non dobbiamo assolutamente fare trattamenti insetticidi durante la
fioritura,
per non eliminare anche gli insetti utili (cioè i pronubi: api ed altri...)
che magari
ci porterebbero polline utile da lontano, magari dalle piante di qualche
vicino: è dimostrato
che le api possono anche spostarsi di un paio di km, alla ricerca di
nettare!)
-Durante la fioritura possiamo poi "indirizzare" i pronubi verso le nostre
piante, eliminando con un sfalcio le erbe
in fioritura sotto le chiome, le quali attirano le api molto di più dei
fiori degli alberi da frutta!

***TIPI DI GEMME DELLE POMACEE***
-> gemme miste: hanno una forma "panciuta" e un apice spiccatamente
arrotondato, da esse si generarà un'infiorescenza
(melo e pero) con un certo numero di fiori, ed un germoglio, che potrà poi
evolvere in un ramo, più o meno
vigoroso a seconda di quanti frutticini si svilupperanno alla sua base.
Nel cotogno dalle gemme miste non si svilupperà un'infiorescenza, ma
soltanto fiori solitari (uno per ogni gemma).

-> gemme a legno: hanno una caratteristica forma slanciata ed apice
tendenzialmente appuntito, da esse si genereranno
i nuovi germogli, e quindi nuovi rami.

***FORMAZIONI A FRUTTO DELLE POMACEE***
-> Dardo: non è una formazione a frutto propriamente detta, perchè porterà
frutto solamente l'anno successivo,
dopo essersi evoluta in lamburda. Il dardo è costituito da un brevissimo
rametto (ca 1cm), inserito ad angolo retto sul ramo
pricipale, che porta all'apice una gemma a legno.

-> Lamburda: costituisce l'evoluzione naturale del dardo, è un rametto di
1-2cm, abbastanza ingrossato che porta all'apice
una gemma mista.

-> Lamburda invecchiata oppure borsa (zampa di pollo): le lamburde dopo
avere fruttificato si trasformano in "borse" cioè
in brevi rametti, rigonfi e panciuti. Da esse si generanno, negli anni
sucessivi, nuove lamburde e gemme miste...
Il complesso che si viene a formare negli anni da una lamburda che ha
fruttificato, assomiglia vagamente ad una zampa di
pollo, da cui il nome volgare... (le zampe di pollo sono molto evidenti nei
peri, soprattutto se piante senescenti).

-> Brindillo: è un rametto, di solito esile e di varia lunghezza (da 10cm in
su) che porta sulla sommità una gemma mista e,
all'ascella delle foglie (lungo l'asse) soltanto gemme a legno.

-> Ramo misto di un anno: si tratta di rami di un certo vigore e di una
certa lunghezza che vengono emessi solitamente nelle
parti esterne della chioma (migliori condizioni di luminosità). Possono
portare all'apice indifferentemente una gemma mista
oppure una gemma a legno, nella parte centrale del ramo sono portate gemme
miste (alcuni le chiamano lamburde sessili), mentre
nella parti basale e apicale all'ascella delle foglie sono presenti soltanto
gemme a legno.

-> Ramo misto di due (o più anni): rappresenta la naturale evoluzione del
ramo misto di un anno, sul suo asse si inseriscono
dardi, lamburde, zampe di pollo e brindilli, in una certa quantità.

Avendo una pianta sott'occhio provate a riconoscere le varie formazioni...
io spero di essere stato abbastanza chiaro...

E ora veniamo ai consigli pratici... saranno molto generali, ma non potrebbe
essere altrimenti!
per una maggiore precisione bisognerebbe conoscere troppi fattori, partendo
dal più importante
cioè l'habitus di fruttificazione della singola varietà!
Se non abbiamo idea di quale sia quello della nostra pianta, allora
cosiglierei di
lasciala crescere abbastanza naturalmente, assecondando con la potatura le
sue "tendenze", senza cercare di "forzarla"
a produrre determinati rami fruttiferi con tagli decisi o spuntature
sistematiche...
anche perchè potature decisamente sbagliate o inadeguate per una certa
cultivar
potrbbero compromettere la produzione di un certo numero di anni futuri!

***PERO***
La maggior parte delle varietà di pero produce preferenzialmente su lamburde
(giovani ed invecchiate),
ma esistono anche varietà che producono in modo abbondante su brindilli. Le
piante più giovani e quelle
allevate a pieno vento portano anche una discreta produzione sui rami misti
di un anno.
I rami misti di un anno danno sempre i frutti migliori, per cui sarebbe
importante evitare di spuntarli, anche
per non eliminare l'eventuale gemma mista apicale. Tuttavia in alcune
varietà (es. Abate Fetel e Decana del comizio) la
spuntatura (anche piuttosto corta) favorisce l'allegagione dei frutticini.
In alcuni casi è anche utile la spuntatura corta dei rami a legno, per
cercare di stimolare l'emissione di nuovi dardi.
Una pratica che può essere utile per mettere a frutto parte dei succhioni è
la piegatura verso il basso o verso l'interno
della chioma. Si può farla in qualsiasi momento dell'anno ma è preferibile
piegare in estate (lug-ago).
Come potare quindi?
Dardi: nessun intervento
Lamburde: eventuale diradamento, togliere lamburde troppo invecchiate,
deperienti o rinsecchite.
Brindilli: eventuale diradamento.
Rami misti di un anno: controllo, eventuale diradamento, eventuale
spuntatura in alcune varietà.
Rami misti di più anni: se si deve ridurre il volume o rinnovare parte della
chioma della pianta è possibile
la spuntatura di parte dei rami misti più anziani mediante tagli di ritorno,
il taglio va cioè effettuato sopra ad un ramo di ordine inferiore
(solitamente un brindillo) che,
crescendo prenderà il posto della porzione di ramo asportata.
Nel caso di peri di varietà Abate fetel e Decana del comizio, provvedere
alla spuntatura abbastanza corta, sia dei
rami misti di un anno (sopra le gemme miste) che di parte dei rami misti di
più anni (sopra alle lamburde).
Eliminare poi i succhioni (tranne quelli che eventualmente piegheremo) per i
più vigorosi è meglio un taglio netto
alla base, i più deboli possono essere spuntati (lasciando 3 o 4 gemme
circa) per favorire l'emissione di nuovi dardi.
Vanno poi eliminati i rami di qualsiasi tipo attaccati visibilmente da
parassiti e patogeni (rimonda).

***MELO***
I meli hanno una grandissima variabilità, tutte le cultivar producono
abbastanza bene sulle lamburde,
ma esistono varietà che producono anche moltissimo sui brindilli e/o sui
rami misti di un
anno, altre varietà invece praticamente non li emettono nemmeno...
è difficile dare consigli... io eviterei sempre spuntature sistematiche per
forzare le piante ad emettere nuovi dardi,
ma c'è chi lo fa... (e su alcune varietà questo può avere un certo senso...)
Consiglierei invece di lasciare crescere la pianta abbastanza liberamente,
la potatura sarebbe da farsi come semplice rimonda,
e magari leggero diradamento dei vari rami a frutto (in generale valgono le
stesse cose dette per il pero..)
C'è poi il problema dei succhioni, soprattutto nel caso di meli innestati su
portainnesto molto vigoroso, come per
il pero, è possibile eliminare i succhioni, spuntarli o piegarli verso il
basso per favorire la loro messa a frutto, io
consiglierei di fare tutte e tre le cose...
Se si hanno problemi a contenere il vigore vegetativo, potrebbe essere
opportuno eliminare i succhioni recidendoli alla base
con una potatura verde da praticarsi in estate (da giugno ad agosto).
Insomma bisogna agire con moderazione, prudenza e buon senso... (sempre che
non si conosca per esperienza diretta o per studio
il comportamento della cultivar, ma allora è facile regolarsi, l'importante
è non generalizzare troppo!!!)

***COTOGNO***
Porta frutto sui brindilli (molto) e sui rami misti di un anno (poco).
Non spuntarli, ma al massimo diradarli leggermente.
Rimonda e controllo dei succhioni (ma anche dei polloni) come al solito.

***NESPOLO COMUNE***
Produce solo sui rami misti di un anno, se è il caso si può fare un leggero
diradamento...
più solita rimonda e pulizia...

***NESPOLO DEL GIAPPONE***
Porta frutto sui rami dell'anno, quando hanno pochi mesi di età (germogli).
Potatura sui rami a frutto: nulla o al massimo leggero diradamento, più
solita rimonda...


E con questo siamo arrivati alla fine del mini-corso di potatura... spero di
essere stato
abbastanza chiaro e che qualche mio consiglio vi possa essere utile...
(anche se come prof-che parola grossa!- faccio abbastanza pena...)
se vi ho annoiato troppo, scusate tanto!!!
ciao a tutti!
paolo

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