non occorre un approccio "purista", il problema è quanta in
totale e in quanto tempo.
Chiaramente usare solo legna resinosa (e ci sono stati anni
in cui ho usato quasi soltanto bancali in abete e scarti di
lamellare pure di abete o pino), sporca moltissimo la canna
fumaria, e non ci piove. Se poi è anche umida è PEGGIO, ma
pure da secca ... ci sono aggravanti molto significative :
bruciare in modo TIRCHIO, come faccio io, con poca aria per
risparmiare (peggiora l'efficienza di combustione, sì, ma
massimizza ancor di più il trasferimento di calore
stufa=>stanza, riducendo quello fumi molto caldi=>ambiente
esterno), aggrava fortemente il problema, si deposita molto
più creosoto e catrame untuoso e colloso. E questo poi crea
rischi di incendio nella canna (se è intubata e incamiciata
magari non è così grave).
Se invece bruci facendo tirare a palla, la combustione cmq
si smagrisce (inoltre il fumo più caldo e più rapido
deposita meno fuliggine).
Ti segnalo questo aspetto banale perché è meno peggio
bruciare abete con forte tiraggio che non bruciare
latifoglie con tiraggio minimo. La resina non è l'unico
incrostante che catramizza.
Il potere calorifico è valido, quindi si può valorizzare di
certo.
Premesso questo, di quanti quintali di conifera stiamo
parlando ? Se sono 3-4 quintali al massimo te ne accorgi a
stento. Se poi bruci del misto, con 1/4 di conifera e 3/4 di
latifoglia, a maggior ragione.
Sai cosa : la conifera eventualmente non bruciarla IN
ACCENSIONE né nelle fasi di risparmio (es notturno), ma solo
inserendola in stufa già calda ed accesa e nei momenti di
galoppo allegro. Limiti molto i danni. Il grosso dello
sporco adesivo si deposita perlopiù in accensione,
spegnimento, e fasi di risparmio. In fase di regime forte
possono aderire giusto le ceneri minerali alla schifezza
collosa presente.
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1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
MarioCPPP