Il 27/10/21 17:16, El_Ciula ha scritto:
sì dipende in effetti tantissimo dal tipo di sedimento
(lettiera).
Il fogliame è tannico e diventando fradicio può anche
diventare asfittico, e in quelle condizioni il ferro può
durare tantissimo, tipo i relitti in profondità.
Anche perché essendo più pesante tende inevitabilmente a
restare sepolto dalle foglie.
l'arrugginimento del ferro è uno degli argomenti più
esoterici là fuori.
Mi è capitato di estrarre tondini da fanghiglia (a bagno
d'acqua) dentro secchi che erano stati riempidi da fogliame,
polvere e fango, e cadaveri di insetti vari, totalmente NERI
e di aspetto viscido, ma che poi sciacquati e spazzolati
avevano perso praticamente nulla del diametro dopo più di 10
anni abbandonati.
Penso che la biomassa asfittica abbia favorito la formazione
di solfuri insolubili.
A parte l'odore, lasciati semplicemente asciugare all'aria
sono diventati in poche ore giallo-rossicci (altra cosa
tipica dei solfuri che diventano instabili a seguito di
ossidazione del controione)
Io cmq quando brucio bancali non schiodati (ormai ho
smaltito tutto e quelli nuovi li schiodo), o passo la
calamita nello scatolo della cenere, oppure la setaccio e
poi conferisco il rottame ferroso insieme alle scatolette di
acciaio
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1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)