On 12/02/2024 23:16, Drizzt do'Urden wrote:
> Il 12/02/2024 20:23, noquarter ha scritto:
>> Mah a leggervi Engie non è più quella di un tempo 😄
>> comunque:
Rimarco ancora una volta che questi confronti alla Trilussa,
senza sapere il consumo di ognuno, non hanno alcun senso.
Siamo a mero livello di chiacchera da bar, che portano
a conclusioni opposte a seconda della tattica dialettica
usata.
>> Offerta: ENERGIA 3.0 Light MONO
>> SINTESI IMPORTI FATTURATI IMPORTO
>> Spesa per la materia energia 147,80
>> Consumo luce 612 kWh
>> Esce: 24cent
>
>
> Stessa tariffa, il corrispettivo energia fisso è 0.2022
Un valore che diventa poco sensato se poi si tratta di una
tariffa a fasce orarie con grosso discostamento tra la F1 e
la F3, perche', ad esempio, non dice quando valga spostare
i propri consumi.
> ma la spesa per la materia energia su 338kWh è 90 euro quindi alla fine
> vengono 0.266 euro/kWh
> le bollette sono sempre più difficili da capire,
Perche' vi fatte truffare dalla bolletta 2.0, un vero specchietto
per le allodole per rafforzare il convincimento che ci voglia
una laurea per leggerle.
La "laurea" occorre quando si lavorano con tante incognite, quando
occorre "ricostruire" tanti numeri mancanti. Allora si va a
finire nelle equazioni (formule a piu' incognite) e forse non basta
neanche un ragioniere.
> migliaia di numeri che
> a un povero mortale che non sia Deboni non dicono nulla, ti dicono che
> il mercato libero è la salvezza degli utenti ma mi par di capire che
> invece è l'ichiappettata del secolo.
Cioe', le bollette del servizio di tutela sono piu' leggibili ?
Oppure, pagate senza battere ciglio anche 60 centesimi al chilowattora
(come accaduto) solo perche' "mal comune, mezzo gaudio" ?
Per "capire" facilmente la bolletta, l'unica pagina utile e' quello
che c'e' in ogni fattura: "quantita' merce x prezzo = quanto da pagare".
Ogni volta che manca questa pagina, occorre passare alle equazioni,
partendo da un totale, da quantita' piu' o meno rilevanti,
Secondo me, la bolletta 2.0, essendo proposta in automatico, e non
su richiesta volontaria, richiedendo al consumatore di farsi parte
attiva per avere la VERA fattura, e' una violazione del diritto
del consumatore, oltre che del DPR 633/1972.
Infatti, quanti consumatori sanno di ricevere una bolletta "zoppa" ?
E poi, il fatto che uno debba farsi parte attiva per ottenere la
VERA fattura e' una violazione del citato DPR.
Ma come al solito, lo Stato parla bene, ma invece di dare l'esempio,
razzola male, quando sono i suoi enti a prendere decisioni illegali.
Grazie a Osvaldo abbiamo un esempio visivo della pagina che conta,
quella che obbligatoria in ogni fattura, secondo il DPR 633/1972:
<
https://postimg.cc/LYM1PwCp>
ovvero la "pagina di dettaglio" (ho notato che in alcune fatture
2.0 hanno titolato delle sezioni con la parola "dettaglio", ma e'
un ulteriore inganno).
Per colpa di ARERA ovvero del Parlamento che (tramite alcune
commissioni tiene con stretta briglia il controllo di ARERA),
abbiamo una sfilza di voci da leggere. Ed alcuni rivenditori ci
giocano pure sopra, aggiungendoci delle loro voci, anche minuscole,
tanto conta complicare la bolletta.
Ad esempio, cosa e' questa storia di elencare separatemente gli
oneri di sistema tra ASOS e ARIM ? Se uno vuole sapere quanto
paga per le rinnovabili e quanto per il sostegno dalle FFSS,
se lo andra' a cercare nel sito ARERA, magari grazie ad un
link fornito in bolletta. Ma al 99% dei clienti non interessa,
quindi gli oneri di sistema andrebbero sistemati semplicemente in
un rigo nella sezione imposte, insieme ad un rigo per la
accisa elettrica. Ad esempio, la fattura di Osvaldo si leggerebbe:
Totale imposte Quantità Costo unitario Totale
Oneri di sistema 256 0,032385 8,29
Imposta erariale 142 0,022700 3,22
Totale 11,51
Tra l'altro, con questa semplificazione sarebbe subito saltato
all'occhio una cosa che non avevo notato prima: il rivenditore
di Osvaldo ha aggiunto due righi di "Maggiorazioni" che non
mi risultano nel tariffario impositivo di ARERA, oltre ad
avere sbagliato le didascalie, perche' scrivono
"Quota fissa energia ..." quando in realta' le voci ARIM e
ASOS sono a consumo e non quote fisse.
Non mi risulta che un rivenditore possa aggiungere "come"
imposte, oneri a suo piacere, come un
Maggiorazioni quantita'=3,00 U.M.=Euro/kW/mese di 0,01657
Il fatto che siano solo 0,05 fa immaginare la classica
tecnica del salame:
<
https://it.wikipedia.org/wiki/Frode_informatica#Descrizione>
quella dei piccoli prelievi trascurabili.
Se fosse una mia fattura, chiederei chiarimenti/il parere
di ARERA.
Idem per quanto riguarda le perdite di rete: sono sempre
presenti e sono uguali per tutti, e allora perche' indicarle
scorporate dal prezzo dell'energia ?
Sarebbe sufficiente quantificare un consumo virtuale pari
alla lettura piu' il 10% e poi continuare la bolletta cosi',
invece di ripetere, fascia per fascia, la relativa perdita
di energia con rigo apposito.
Insomma, se non avete mangiato la foglia, ve lo scrivo in
chiaro: "Il Parlamento ha deliberatamente e in piu' modi,
complicato la bolletta elettrica."
Ora, voi potete reagire in due modi:
* sconfortarvi e dare corda a questi [scegliete voi] ...
* armarvi di un minimo di pazienza
Infatti, mentre la bolletta 2.0 e' complicata da capire, perche'
priva di dati essenziali, come il prezzo unitario, fascia per
fascia, la pagina di dettaglio della VERA fattura, non ha nulla
di complicato.
E' solo "noiosa" da leggere, perche' e' piena di numeri, come
una lista della spesa. E la bolletta esempio di Osvaldo e' una
delle peggiori, il che ci porta ad un prima considerazione: e'
obbligatorio tenersi un rivenditore che complica ad arte la
bollettazione ?
Imparate una regola: un rivenditore che vi complica la bolletta,
al 99% ha qualcosa da nascondere. Se un rivenditore vi spara
bollette come quella di Osvaldo, cambiatelo. Punto.
Come diceva Schopenhauer, con certuni l'unica tattica che funzioni
veramente e' "evitarli", non si vince contro chi applica tattiche
per ottenere ragione, ci si stanca e basta, senza ricevere MAI
la soddisfazione di sentirsi dare ragione quando si ha ragione.
Sempre guardando questa pagina, ricca di informazioni IN CHIARO,
con l'unico difetto di essere prolissa, dobbiamo decidere prima
di tutto, cosa vogliamo sapere. Ecco alcune domande diverse
che portano a modi diversi di leggere la bolletta:
1) Vogliamo confrontare diversi rivenditori sul chilowattora
effettivo ?
2) Vogliamo capire quanto ci pesa aumentare o diminuire i
consumi ?
3) Vogliamo capire quanto paghiamo al rivenditore e quanto
invece e' incassato dal sistema elettrico e dallo Stato ?
4) Vogliamo sapere se il rivenditore sta rispettando le
condizioni economiche come credevamo di avere sottoscritto ?
5) Vogliamo capire cosa le reali condizioni economiche
rispetto a come le aveva capite dalla promo pubblicitaria ?
Usando la pagina di dettaglio non e' difficile rispondere,
anzi, la numere 4 e' facile, basta leggere il rigo "corrispettivo
unitario" o come l'hanno chiamata la tariffa applicata.
Sfido di fare tale verifica senza pagina di dettaglio.
Non serve una laurea. Basta sapere fare di conto per la spesa
domestica, ovvero come la casalinga di una volta (non quelle
di oggi che passano ore allo smartphone mentre la badante/colf
fa le faccende di casa). E solo "noioso", perche' occorre
raccogliere le varie voci. E' invece piu' difficile trovare
scorciatoie, come usare il totale per capirci qualcosa,
invece di spulciara pazientemente la noiosa pagina di dettaglio.
Tra l'altro, sospetto che e' la caccia alla scorciatoia che rende
(vi rende ?) tanti cosi' vulnerabili ai promoters di offerte salate.
Di striscio, il confronto tra chi c'e' la piu' duro e' una
variante della domanda 1).