Se e' disposto ad affrontare l'incomodo (ed il costo) di
un gruppo elettrogeno, potrebbe valutare un'altra soluzione,
molto usata negli Stati Uniti, ma stranamente ignorata qui
in Italia (eppure Pacinotti era italiano ... bho' ...).
La soluzione e' quella del convertitore rotante.
Le calcolo i valori per 3 kW, cosi' potra' anche utilizzare
tutta la potenza nominale contrattuale (se le capitasse
qualcosa di piu' grosso :-) ma anche per un 2 kW, il minimo
che le serve, caso mai avesse difficolta' a trovare il
componente piu' grosso che di seguito descrivo.
Per cominciare le serve un motore trifase da 3kW (4CV)
oppure 2kW (2,7CV). Un motore trifase nuovo da 3kW
costa intorno agli 80-100 Euro. Ma per l'uso che ci interessa,
va bene anche un motore usato e proprio per il motivo per
cui lei ha aperto il thread, e' molto facile trovare
vecchi motori trifase ai recuperi. Direi che 20-40 Euro
sono un prezzo giusto (un motore elettrico e' praticamente
eterno, cuscinetti a parte), ma con la promessa di
sostituirlo, se ci sono problemi immediati al
primo utilizzo. Non le serve la puleggia (ed in genere
ai recuperi, la prima cosa che fanno e toglierla,
perche' si vende a parte oppure e' direttamente
usata con il motore monofase di rimpiazzo).
A questo motore non ci collega alcun carico, percio',
per evitare "incidenti" puo' scegliere di "segare" il
perno (ma cosi' non si torna indietro) oppure costruirsi
un semplice carter che vada a coprire il perno.
Per cominciare alla carcassa del motore va collegata la terra.
Essendo il motore usato, questo e' importante, perche' in caso
di guasto e' meglio che salti il salvavita, piuttosto che prendere
la scossa.
Il problema piu' grosso e' quella di iniziare la rotazione
di questo motore. Anche se non ha carico, l'applicazione
diretta della tensione mono-fase farebbe bruciare gli
avvolgimenti. Occorre in qualche modo avviarlo. Ci sarebbe
la possibilita' di utilizzare una corda (se non avete tagliato
il perno), ma ritengo che sia un metodo troppo pericoloso,
oltre che scomodo.
Se ci rassegniamo ad un minimo sbilanciamento, possiamo
usare il solito circuito per rendere un motore trifase
auto-avviante. Il circuito utilizza un semplice condensatore
da 100uF 400V. Il motore deve essere collegato a triangolo
(guardarsi lo schema sulla morsettiera).
F ---------------+-------------- M1 ------> F1
!
!
N -------------- ! --------------M2 ------> F2
= 100 uF
!
+---------------M3 ------> F3
dove M1, M2, M3 sono i 3 poli del motore/convertitore
e F1, F2 ed F3 sono le tre fasi.
Questo e' lo schema di principio, in una applicazione
reale, pero' ci metterei un salvamotore tra T1-T2-T3
ed il resto del circuito:
-------------> F1
!
F ---------------+-----------+-Si1 Su1--M1
!
! -------------> F2
N -------------- ! ----------+-Si2 Su2--M2
= 100 uF
! -------------> F3
+-----------+-Si3 Su3--M3
Dove Si1, Si2, Si3 sono i morsetti di ingresso del
salvamotore ed Su1, Su2, Su3 sono i morsetti di
uscita del salvamotore.
F1, F2, F3 possono essere i morsetti di una spina
trifase femmina a cui collegare gli apparecchi
trifase che vogliamo usare.
In pratica, prima di utilizzare un'apparecchio trifase,
si alimenta il motore/convertitore. Una volta che e'
in rotazione a regime (un paio di minuti) si puo'
attaccare ed accendere il suo trapano o altro apparecchio
trifase.
La qualita' della alimentazione trifase non e' "perfetta",
ma rispetto al solito sistema del condensatore di rifasamento,
la perdita di resa e' non piu' di un 10%, anzi ritengo
che nel caso del trapano, non se ne' accorge.
Il convertitore/rotante non e' proprio una piuma, ma non
pesa sicuramente di piu' del gruppo elettrogeno ed ha il
vantaggio che non ha bisogno di benzina per funzionare.
Mi raccomando, se scatta il salvamotore, spegnere subito
l'utilizzatore trifase (o almeno non riavviarlo quando
si ferma).
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Roberto Deboni
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