Il 06/10/2017 20:07, Fausto ha scritto:
> Il 06/10/2017 18:09, gio_46 ha scritto:
>
>> Qualche esperienza e consigli in proposito?
>
>>
>> Giovanni
>>
>
> Hai ragione a temerli perché attaccano in modo molto
> tattico: appena ti avvicini ne escono un paio e poi via via
> se aumenta il pericolo.
> Qui ne abbiamo da sempre e il consiglio dei vecchi, che una
> volta è servito anche a me, è di allontanarsi dal nido
> rotolando a terra se attaccato, tanto in velocità non li
> puoi battere.
cambiare sagoma (anche solo postura) è molto efficace,
perché non hanno grosse capacità di ragionamento : se prima
eri un coso alto e dritto, cercano un coso alto e dritto.
MA se cominci a buscare punture, come tutti gli imenotteri
che ti marcano olfattivamente quando pungono, cominciano a
cacciare a fiuto più che a riconoscimento ottico, e lì
conviene correre più che altro per cercare di disperdere i
feromoni.
> Ti confermo la validità delle bombolette, spari da distante
> e sono molto efficaci (quelle buone pure abbastanza costose)
>
basta saperle usare.
Ribadisco il consiglio di attaccare a notte fonda, meglio se
freddina, con fari lontani dalle persone e a luci spente. Se
poi tiri anche da lontano, sostanzialmente vedranno
l'attacco provenire dal nulla e non sapranno che pesci pigliare.
[Aneddoto stile soviet]
Disclaimer : se ci si stufa a metà, saltare tutto ma LEGGERE
CMQ L'ULTIMO PARAGRAFO, tassativamente.
** richiede manualità specifica, esperienza e sprezzo.
motivazione : RISPARMIO di soldi.
materiale occorrente (solo se già disponibile, se no il
costo eccede la bomboletta, ovviamente)
* pistola a gas butano per saldare a stagno
* spruzzatore a pressione da fitofarmaci (non quelli a leva
manuale, ma quelli a pistone, non da spalla, quelli da 1
litro sono sufficienti.
* materiale consumabile : poco meno di un litro di alcool
etilico (spesa 1 euro o poco più).
si può definire un attacco "termobarico", o per gli
estimatori di Dragon Trainer (io cmq lo usavo da prima che
uscisse il cartone), l'attacco tween-zippo.
Regolare (ad acqua) il beccuccio in modo che non faccia lo
spruzzo direzionale, ma che nebulizzi fortemente in gocce
finissime e che il getto si apra fortemente.
Memorizzare bene la sagoma della nuvola di aerosol (onde
evitare di spruzzarsi sulle mani, anche se serviranno cmq
per prudenza guanti di crosta o tipo da saldare).
fare tentativi preliminari a vuoto in cui si eroga alcool
nebulizzato in impulsi di modesta durata (tipo 1 secondo
massimo). Anche piccole raffiche, ma è prudente non getto
continuo (SPECIE CONTRO UN ALBERO, sottolineo che io uso il
sistema solo contro muri e massimo per pulizia travi del
tetto, ma non foglie secche o altro).
Incrociare i flussi (lo so, è male, dicono) in modo che la
pistola a gas intercetti l'aerosol ancora vicino all'ugello
: non fa ritorni di fiamma, se è stato pressurizzato bene.
Anzi non li fa cmq, ma se la pressione si abbassa perché hai
caricato male, invece che nebulizzare fa una pisciata di
alcool, e ti incendi le mani o i pantaloni. Quindi deve
avere molta aria e parecchia scorta di pressione. Lo
spruzzino adatto è di quelli da 15-20 euro, non da 5 euro.
Si verifica una vera esplosione termobarica con limitata
capacità incendiante (il tempo è molto rapido) ma uno
sviluppo di potenza spaventosamente alto. Riescie cioè a
bruciare alcool ad una velocità molto alta, precarburato con
aria, e in un grosso volume di spazio fa impennare la
temperatura in maniera notevolissima (fa molto rumore
ovviamente, per cui ci va un po' di mano e attenzione a non
spruzzarsi addosso o a non spruzzare sulla pistola).
L'innesco deve avvenire, e qui ci va il manico, PRIMA che
l'aerosolo possa avere infradiciato il bersaglio. Sul
bersaglio deve arrivare solo una miscela di fiamma e molta
aria calda. Non occorre precisione di puntamento, il volume
spazzato dal nebulizzatore è molto vasto, basta essere a
distanza giusta (se si è AL DI SOTTO, si può attaccare anche
da molto in basso, ma non se ci sono anfratti interni
protetti dal vento mortale).
Salire con la scala (alla sola luce della pistola, regolata
a fiamma media non luminosa) in prossimità del sito. E agire.
Gli insetti di qualsiasi tipo cascano giù praticamente
lessati, se hanno le ali leggere, molto spesso arrivano a
terra con le ali accartocciate anche se ancora moribondi.
Mi capita di ripulire in 5 minuti, una mezza facciata della
casa cosparsa di colonne di formiche rosse che insidiano dal
marciapiede sino alle travi del tetto. Con un litro di
alcool. Le travi stesse non hanno nemmeno il tempo di
accennare a diventare brune, non si scaldano a sufficienza,
perché cmq l'impulso è rapido, ma non lascia scampo, perché
scalda volumi d'aria enormi e quindi lessa tutto. Con la
scala arrivo a mezza casa, e uccide ancora (anche nido di
calabri arrostiti da sotto) quelli all'attacco delle travi.
Magari l'aria arriva su a boh, 80°, ma riempie un'intera
campata in un mezzo secondo, e non ha scampo manco un
esemplare. Di notte illumina a giorno la facciata.
Per dare un'idea, spruzzando a flusso continuo, riesci a
bruciare 1 L di alcool in facciamo 60 secondi filati (in
realtà credo che si consumi in meno tempo, ma non lo uso mai
così).
Per rendere l'idea, sono 21,2 MJ in 00 s sono 360 kW.
45 stufe a pellet da 8 kW a regime pieno.
Vabbè un po' meno, considerato il PCI invece del PCS.
Ma è un mix infernale il nebulizzatore ad alcool. E usandolo
bene, è molto meno incendiante dello spruzzo di alcool in
forma liquida, perché bagna veramente poco le superfici, se
la nebulizzazione è fina e viene accesa col dovuto anticipo
(già, come nei motori) e alla giusta distanza. Arriva a
contatto dei corpi solo fiamma senza "SCORTA" di materia
combustibile, o persino solo gas combusti. Ma gli effetti di
qualche centinaio di kW non svaniscono nel nulla, tutto quel
che ha la sfiga di trovarsi nel raggio d'azione ed ha una
piccola inerzia termica come un insetto, trapassa all'istante.
rispetto all'impregnazione con combustibili liquidi, forma
un'enorme quantità di fiamma e calore senza lasciare quasi
residui infiammabili sul materiale.
Però un albero non è il muro e nemmeno i travoni squadrati.
Sul fogliame (o anche tra sterpi, cespugli etc) è
estremamente probabile il rischio di innesco di incendio.
Il riscaldamento praticamente ADIABATICO di tutta
quell'aria, sugli oggetti piccoli come foglie e erba, può
innescare subito la pirolisi della biomassa, che poi emette
gas incendiabili di suo, e la cosa non si contiene più.
Su una corteccia è un conto, ma che la chioma sia lontana
almeno un metro in orizzontale, e due o tre sulla verticale.
Stesso discorso per tende o altri manufatti combustibili
"non massicci", con un alto rapporto superficie/volume e
bassa inerzia termica. Questi sistemi non sono adatti alla
pulizia-disinfestazione termobarica.
P.S.
Devo dire che ho smesso di usare la prolunga per la pistola
a gas da quando uso questo sistema, ed è molto efficiente
per disinfestare il solaio dai ragni da tela tra le travi.
Piovono giù come ... come ragni lessi :)
[fine soviet-aneddoto ==> meglio la bomboletta]
> buona fortuna!