Ho recuperato un vecchio testo (o teglia) in rame la cui stagnatura è
quasi completamente sparita.
Credo che il fai da te sia non facile, anche perchè immagino si debba
utilizzare uno stagno particolare senza piombo.
Qualcuno ne sa niente ?
Esistono ancora gli stagnini e può valere la pena far fare il lavoro ?
Grazie a chi mi saprà dare un consiglio.
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federicoP
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per scrivermi elimina la china
Paolo
>Credo che il fai da te sia non facile, anche perchè immagino si debba
>utilizzare uno stagno particolare senza piombo.
Se e' stagno, e' stagno e basta.
Se c'e' piombo, non e' stagno ma lega di stagno e piombo.
Fra l'altro il piombo e' stato vietato nelle leghe per saldatura.
>Esistono ancora gli stagnini e può valere la pena far fare il lavoro ?
Prova a chiedere a un restauratore di mobili o cose antiche.
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Byebye from Verona, Italy
Bernardo Rossi b.r...@tin.it
> Qualcuno ne sa niente ?
Si scalda sulla fiamma la teglia, ci si mette a sciogliere dello stagno
puro (quindi senza piombo) e quando è sciolto lo si distribuisce con uno
straccio di lino umido.
Questa la teoria... poi immagino che per avere un buon risultato ci voglia
parecchia pratica.
Boiler
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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> Boiler
Paolo
> no, e' un poco piu' complesso.
Possibile... questo č il procedimento "medievale" come l'ho visto eseguire
qui:
http://ballenberg.ch/it/Benvenuto
..io da poco ho fatto riparare con argentana da un pseudo-idraulico i
supporti delle maniglie di una antica pentola in rame.. risultato
ottimo..
> federicoP ha scritto:
> > Qualcuno ne sa niente ?
> Si scalda sulla fiamma la teglia, ci si mette a sciogliere dello stagno
> puro (quindi senza piombo) e quando è sciolto lo si distribuisce con uno
> straccio di lino umido.
Ho sempre visto usare la carta e piu' precisamente la carta-paglia
quella gialla e grossolana, prima di applicare lo stagno spennellano
il fondo con un acido disossidante!
ciaofelix:-)
Mi sembra impossibile che fabbrogiovanni non voglia illuminarci con la
sua scienza in un argomento cosi' ferroso !!!!!!!!
Anche io ho un paio di vecchie pentole che mi piacerebbe fare
ristagnare
Ho chiesto ad un artigiano che fabbrica pentole qui in toscana e mi ha
detto che lui ristagna solo le sue per i suoi clienti e che io non ero
suo cliente .... :-(
davide
>Mi sembra impossibile che fabbrogiovanni non voglia illuminarci con la
>sua scienza in un argomento cosi' ferroso !!!!!!!!
I 'm sorry, ero un fabbro non un "magnàn"
(magnàn = stagnino).
--
Fabbrogiovanni
Hai provato a chiedere a chi li vende?
Ricordo che mio padre aveva fatto ristagnare dei testi per la farinata.
Forse li aveva portati qui, un negozio che vende solo oggetti in rame:
www.paginegialle.it/pg/cgi/pgsearch.cgi?btt=1&ts=1&l=1&cb=0&ind=&nc=&xpix=1000&ypix=400&qs=rame+e+leghe&dv=genova
ciao a tutti
quando ero piccolo (10 - 11 anni ) un giorno mi sono divertito a girare la
manovella della ventola centrifuga di uno stagnino :-)
ho ancora la foto che mi fece un amico di famiglia ......
ma ho visto ripetere piu volte il procedimento nelle fiere di paese dove
fino a 15 -20 anni fa venivano gli stagnini , anzi prendevano accordi per
andare a casa di chi doveva stagnare pentole e calderoni in rame
la ventola serviva a tenere alta la temperatura del carbon coke in una
piccola fucina su cui preparava la stagnatura dei calderoni in rame usati in
campagna
da buon osservatore presi nota di come faceva e chiesi lumi su cosa usasse .
Riassumo in pochi passaggi il procedimento:
!!!!!!!! ergo lo stagnino usava delle pezze di cotone per pulire il
calderone e anche le usava messe sulla FACCIA a mo' di maschera (umida con
acqua ) per non respirare i vapori, quindi siete avvisati che non é una
operazione facile e occorre prendere opportune precauzioni e stare attenti
alla direzione del vento dato che si esegue fuori all'aperto !!! .
fase uno, preparazione:
riscaldare sul fuoco della fucina la pentola, fino a fusione dello stagno
(non fusione del rame ) :-P
con pezze di cotone o iuta aiutati da lunghe pinze e guanti di cuoio si
rimuove lo stagno vecchio fuso
si ripete il procedimento di pulitura un po di volte, strofinando forte per
rimuovere tutto lo stagno vecchio e far assumere alla pentola un colore
rossiccio.
a questo punto non ricordo se usava della crusca di grano o segatura per
facilitare la rimozione dello stagno fuso, ma ricordo vagamente di si .....
ricordo anche questo particolare, alle pentole ancora in buono stato con
stagnatura soltanto un po consumata praticava un prezzo piu basso, poiche
non doveva portarle a rame la pentola ma semplicemente rinnovava la
stagnatura.
portata a rame la pentola occorre disossidare il tutto con :
soluzione di acido solforico (non conosco la concentrazione ma ricordo che
usava le stesse confezioni "bottiglie in vetro" che mio padre comprava per
preparare le botti, quindi si potrebbe provare con quello in vendita per tal
uso.
metteva in un bicchiere l'acido solforico e dentro ci metteva dei pezzetti
di ZINCO fino a che i pezzetti non si scioglievano piu (lo ziinco si usa per
equilibrare le ruote delle macchine e i gommisti ne hanno di scarto "i
quatretti con peso stampigliato sopra che si attaccano ai cerchioni" )
preparata la soluzione disossidante, si scalda un po la pentola (appena
tiepida, non calda !!) e con una pezzuola sempre di cotone o lino immersa
nell'acido si strofina internamente la pentola che cambia colore e diventa
di un bel rame dorato.
si torna a pulire la pentola con pezza asciutta per rimuovere residui e
quindi si porta a temperatura di fusione dello stagno
si buttano dentro la pentola delle barrette di stagno preventivamente messe
a bagno nella solita soluzione disossidante
lo stango deve essere piu abondante di quanto serva in realta.
non appena lo stagno e fuso si strofina con la solita pezza per far si che
tutta la superfice sia ricoperta e mentre e ancora fuso si rovescia la
pentola per svuotare l'eccesso di stagno indi sempre con la solita pezza si
pulisce dai residui per far rimanere una superfice uniforme e senza bave o
scorie.
il procedimento é questo, ovviamente serve molta manualita e bravura nel
procedere, la cosa piu importante é a mio avviso il procedere facendo si da
mantenere pulita la parte in lavorazione rimuovendo sempre le scorie e
quindi riscaldando di nuovo quanto basta la parte, per lasciare uno strato
di stagno uniforme e liscio.
di piu non zo :-)
Salvatore Barbaro
stagnino per un giorno
ciao tutti
> di piu non zo :-)
> Salvatore Barbaro
> stagnino per un giorno
Non hai detto un dato importante, quanti anni sono passati da quando eri
piccolo:-)
Complimenti comunque per la dettagliata descrizione del procedimento, si
vede che sei stato davvero molto attento.
--
Fabbrogiovanni
... grazie davvero ...
:-)
> Salvatore Barbaro
> stagnino per un giorno
E' stato un piacere leggerti
Paolo
grazie grazie !! :)
un complimento da Fabbrogiovanni vale il tempo speso a ricordare quello che
si faceva a 11 anni !
alias 34 anni fa :)
pensandoci bene, mi sorge il dubbio che dopo la prima rimozione dello zinco
vecchio e portata a rame la pentola, il tizio usasse una spazzola di acciaio
per graffiare la superfice del rame, quindi migliorare l'adesione dello
stagno.... mi ricordo di questa spazzola di forma ovale.... ma non il modo
e quando la usava... ma dovrebbe essere per lo scopo detto prima.
e ricordo anche che usava la lana di acciaio , quella venduta in matasse ,
ma non ricordo se' per pulire le scorie o per distribuire lo stagno...
bhoo.... passato troppo tempo mi sa :)
comunque se qualcuno vuole provare, il procedimento per sommi capi e quello
descritto, magari facendo qualche prova ci si arriva ad ottenere una buona
stagnatura.
ho letto su un sito web che al posto dell'acido solforico si usa anche
comune acido muriatico (quello per sanitari ) sempre " spento" quindi lo
zinco ci va messo comunque , per migliorare l'adesione tra stagno e rame.
ciao
Salvatore
> metteva in un bicchiere l'acido solforico e dentro ci metteva dei
> pezzetti di ZINCO fino a che i pezzetti non si scioglievano piu (lo
> ziinco si usa per equilibrare le ruote delle macchine e i gommisti ne
> hanno di scarto "i quatretti con peso stampigliato sopra che si
> attaccano ai cerchioni" )
>
Grazie stagnino per 1 giorno per la bella descrizione, mi hai tolto una
curiosità!
Però non mi torna il discorso dello Zinco per equilibrare le ruote... non è
piombo?
ciao * aetius
Frequento poco questo ng ( e ormai solo quando ne ho bisogno .........
) ma trovo sempre buona accoglienza e rispose gentili e competenti.
Merce non tanto comune su altri ng :-(
Era piombo. Ora è zinco per problemi di inquinamento/smaltimento.
Per moto e camion, invece, è ancora ammesso l'uso di pesi in piombo.
Giorgio
>metteva in un bicchiere l'acido solforico e dentro ci metteva dei pezzetti
>di ZINCO fino a che i pezzetti non si scioglievano piu (lo ziinco si usa per
Solo qualche nota:
Al giorno d'oggi si usa sciogliere lo zinco in acido muriatico (acido
cloridrico), ne risulta cloruro di zinco, otttimo diossidante
>equilibrare le ruote delle macchine e i gommisti ne hanno di scarto "i
>quatretti con peso stampigliato sopra che si attaccano ai cerchioni" )
Il mio gommista mi diceva tempo fa che trattasi di lega ferro-zinco
>
>stagnino per un giorno
Complimenti. E' stato molto interessante.
davide
Paolo
>equilibrare le ruote delle macchine e i gommisti ne hanno di scarto "i
>quatretti con peso stampigliato sopra che si attaccano ai cerchioni" )
Pezzi di zinco si trovano anche da chi vende ricambi per idraulica,
sono gli anodi sacrificali dei boiler elettrici
>> a casa non possiedo una fucina, pero' ho un camino in cucina, un
>> barbecue in giardino e un fornellone da pomodori fuori casa
>> posso adattare, e come, uno dei tre oggetti a fare da fucina ?
>>
> IMHO, leggendola cosi', voterei per il bbq in giradino. di certo va
> sclusa la soluzione internocasa
A sensazione io vedo meglio l'uso del fornellone da pomodori.
--
Fabbrogiovanni
giusto, semrpe esterno. e' un dubbio che avevo, ma qui lascio la parola
agli esperti: che temperature raggiunge? Se sono adeguate, e' certamente
piu' pratico il fornellone, altrimenti il bbq permette l'impiego del
"carboncocco", come lo chiamano qui
Paolo
> giusto, semrpe esterno. e' un dubbio che avevo, ma qui lascio la parola
> agli esperti: che temperature raggiunge? Se sono adeguate, e' certamente
> piu' pratico il fornellone, altrimenti il bbq permette l'impiego del
> "carboncocco", come lo chiamano qui
Non so cosa sia il carboncocco, a occhio e spanne mi fa pensare a polvere di
carbone pressata a forma di uova).
Potremmo raggiungere temperature maggiori, a patto di mettere insieme
qualcosa che soffi aria da sotto al bracere, ma per scaldare la padella a
temperatura di fusione dello stagno basta anche la fiamma del fornellone.
Importante che la fiamma sia una grande fiamma.
--
Fabbrogiovanni
> Pezzi di zinco si trovano anche da chi vende ricambi per idraulica,
> sono gli anodi sacrificali dei boiler elettrici
Ehm...solo per non indurre qualcuno a fare pasticci :
Gli anodi dei boiler sono in magnesio.
Quelli in zinco sono utilizzati solamente in ambito navale (protezione
scafo e/o motore), e qualche volta in ambito industriale.
Cordialità.
Paul
>Ehm...solo per non indurre qualcuno a fare pasticci :
>Gli anodi dei boiler sono in magnesio.
Buono a sapersi. Cosi' adesso sappiamo anche dove trovare il magnesio,
se dovesse servire.
Mi ricordo il suo utilizzo come accendino stile rambo, ma non so i
dettagli. Qualcuno ne sa qualcosa?
Queste le caratteristiche del fornellone
potrei aumentare il potere della fiamma in qualche modo
(e' alimentato da una bombola di gas)
CARATTERISTICHE:
- DIMENSIONI: 35X18 H. CM.
- DIAMENTRO PIASTRA: 17 CM.
- POTERE CALORICO: 20000 CAL/H ca.
- PESO: 6 KG
- FORNO CENTRALE IN GHISA
Si gli stagnini esistono ancora (almeno in zona genova).Se vale la pena
non lo so, forse una teglia/pentola in rame ha sempre un suo valore.
Anche affettivo a volte.
Saluti.
> Potremmo raggiungere temperature maggiori, a patto di mettere insieme
> qualcosa che soffi aria da sotto al bracere, ma per scaldare la padella a
> temperatura di fusione dello stagno basta anche la fiamma del fornellone.
> Importante che la fiamma sia una grande fiamma.
Queste le caratteristiche del fornellone
potrei aumentare il potere della fiamma in qualche modo
(e' alimentato da una bombola di gas)
CARATTERISTICHE:
- DIMENSIONI: 35X18 H. CM.
- DIAMENTRO PIASTRA: 17 CM.
- POTERE CALORICO: 20000 CAL/H ca.
- PESO: 6 KG
- FORNO CENTRALE IN GHISA
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Non sono in grado di interpretare i dati tecnici, provo solo a fare un
ragionamento, non so quanto valido:
Con quel fornello ci fai bollire (100°) una pentola con dentro ..... tiro a
indovinare, 50 litri di acqua?
Dovrebbe farcela senza problemi a portare a 300° la massa molto più piccola
di una padella vuota e di rame.
--
Fabbrogiovanni
> - POTERE CALORICO: 20000 CAL/H ca.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
> Non sono in grado di interpretare i dati tecnici, provo solo a fare un
> ragionamento, non so quanto valido:
Un' Azienda che di un suo fornello ne indica il "potere calorico" (che
attiene all' apporto energetico unitario di una sostanza, quasi sempre
un alimento), dovrebbe scomparire tra le fiamme del fornello stesso.
Comunque, se la "potenzialità termica" è di 20.000 Kcal/h, pari a
17.200 Watt, questa corrisponde ad oltre 3 volte la potenzialità
complessiva di un ordinario piano di cottura per cucina, che si agira
sui 5.000 Watt.
A voglia di arrostire teglie...
Cordialità.
Paul
ERRATA :
> Comunque, se la "potenzialità termica" è di 20.000 Kcal/h, pari a
> 17.200 Watt, questa corrisponde ad oltre 3 volte
CORRIGE :
20.000 Kcal/h sono pari a circa 23.200 Watt, corrispondenti ad
oltre 4 volte
Chiedo scusa.
Cordialità.
Paul
... magari producono fornelli "commestibili" ... :-)
> Un' Azienda che di un suo fornello ne indica il "potere calorico" (che
> attiene all' apporto energetico unitario di una sostanza, quasi sempre
> un alimento), dovrebbe scomparire tra le fiamme del fornello stesso.
Probabile che il fornellone da salsa sia made in China.
Traduzione da cinese a inglese e poi da inglese a italiano, poteva andare
peggio:-)
Importante che abbiamo stabilito che possiamo stagnare la padella.
--
Fabbrogiovanni
> "PMF" <paolo....@ipruniv.cce.unipr.it> ha scritto nel messaggio
> news:fqod6i$8eq$1...@registered.motzarella.org...
> > giusto, semrpe esterno. e' un dubbio che avevo, ma qui lascio la parola
> > agli esperti: che temperature raggiunge? Se sono adeguate, e' certamente
> > piu' pratico il fornellone, altrimenti il bbq permette l'impiego del
> > "carboncocco", come lo chiamano qui
> Non so cosa sia il carboncocco, a occhio e spanne mi fa pensare a polvere di
> carbone pressata a forma di uova).
ROFTL!!........................ carbon Coke???
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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>> "PMF" <paolo....@ipruniv.cce.unipr.it> ha scritto nel messaggio
>> > "carboncocco", come lo chiamano qui
>
>> Non so cosa sia il carboncocco, a occhio e spanne mi fa pensare a polvere
>> di
>> carbone pressata a forma di uova).
>
> ROFTL!!........................ carbon Coke???
D'accordo che quando i treni arrivavano in orario lo champagne si chiamava
"sciampagna" e il bar si chiamava "caffč" ma che nel terzo millennio
epperdipiů nell'Emilia rossa si rifiutino di usare la K perchč non č
nell'alfabeto italiano mi lascia davvero stupito :-))
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Fabbrogiovanni
Paolo
Paolo