Il 12/12/2017 15:55, DR ha scritto:
> On 12/11/2017 09:47 PM, Soviet_Mario wrote:
> <...>
>> Detto questo, avrei capito l'uso di polvere di quarzo,
>> calcare o altro, ma l'uso di una carica minerale inerte
>> IDROSOLUBILE mi lascia alquanto perplesso. Se deve venire
>> esposta all'acqua, perché hai usato un riempitivo
>> idrosolubile ?
>
> Francamente il termine inerte credo sia usato in maniera
> impropria.
ti garantisco che è abbastanza "proprio". Si dice inerte una
carica che non interagisce sensibilmente in modo chimico, ma
funge da riempitivo
> Il bicarbonato con il cianoacrilato forma una "pappetta"
> malleabile
la questione è che la granulometria della polvere
probabilmente è molto ben calibrata per la viscosità della
colla.
> e con un forte ancoraggio.
ancoraggio prodotto esclusivamente dal cianoacrilato (sia al
fondo, sia all'inerte, ragion per cui viene chiamato inerte)
> Se provi, chessò, con
> del talco non ottieni nulla di simile.
infatti ho proposto cariche dure e cristalline.
Non ho proposto talco o polvere di grafite, che sono
lubrificanti a secco, perché si sfaldano con enorme
facilità, tant'è vero che il talco ha durezza 1 (il minimo)
della scala Mohs, ed è sensibilmente PIU' tenero della
resina stessa. Che minchia di carica è una carica più tenera
del legante indurito ?
Altra cosa, le superfici delle scagliette di talco sono
levigatissime (volendo si può anche notare che i cristalli
di talco e altri materiali "shale" sono fortemente
anisotropi, ossia somiglianti a foglietti sottili, ottimi
per coprire superfici, pessimi per fare da riempitivi di
spazi tridimensionali : i foglietti si impilano, e creano
debolezze strutturali. Non so se hai mai condito insalate
con molti cetrioli a rondelle o carote a rondelle, bene,
avrai notato quanto devi tribolare a farci entrare il
condimento, e la tendenza a riaggregarsi in cilindri
compatti anche una volta mescolati. Un materiale di natura
scagliosa è un pessimo inerte di uso generale come
riempitivo a volume, si integra male in una matrice
isotropa. Se vuoi fare vernici la cosa è diversa, lì
stratificarsi in modo orientato è fattibile)
> In ogni caso se conosci un'alternativa non idrosolubile di
> facile reperibilità fai sapere.
ne abbiamo già citate varie.
L'unica vera difficoltà è reperire uno dei tanti materiali
nella granulometria adatta a conferire la
viscosità-plasticità richiesta. E quella si che è un'arte
difficile, perché conta sia la massa totale di carica sia la
distribuzione granulometrica.
Se il bicarbonato si comporta (almeno inizialmente) molto
bene, sicuramente avrà fortuitamente una distribuzione
granulometrica molto favorevole a conferire la plasticità
voluta in fase di pre-presa.
Cmq sottolineo che le mie perplessità si riferivano ai due
scenari di uso in ambiente costantemente umido (in pressione
!) o laddove sia richiesta resistenza a T superiori a 60°
prolungati.
In casi diversi, probabilmente anche il bicarbonato non
costituisce un punto debole.
>
> Davide.