E. Delacroix <
giammai...@gmail.com> wrote:
> Premessa: il post che vado a scrivere non è del tutto OT; occorre tener
> presente che esiste un fai-da-te non hobbystico che credo non sia
> rappresentato su Usenet ... quindi:
>
> Ischia.
> Anche ad Ischia, come in altri territori soggetti alle "intemperanze"
> idrogeologiche, alle domande dei giornalisti c'è qualcuno che risponde
> con toni vittimistici "ci hanno lasciati soli", ma dimentica che hanno
> fatto di tutto per essere lasciati soli a fare i cazzi propri, ed anzi
> la politica si prende molta cura della sua fonte di reddito politico a
> costo di esporre le popolazioni all'aumento esponenziale del rischio.
>
> Ciò è dimostrato dalla sequenza di condoni edilizi e tolleranze
> giustificate *solo* dal timore delle varie gerarchie addette
> all'amministrazione delle cose pubbliche di perdere il consenso e quindi
> la lauta pagnotta.
Potrei sbagliarmi, in generale sono d'accrodo, ma poi bisogna scendere
nella pratica, come sempre il dettaglio può nascondere la verità degli
avvenimenti. Da lì a costruirci sopra una narrazione, senz'altro molto
ragionevole, razionale e soprattutto condivisibile il passo molto, anzi
spesso troppo breve... e diventa propaganda. Con le sue regole e i suoi
punti fermi, funzionali a far penetrare nell'opinione un'idea che può
tornare utile, molto utile, ad interessi molto meno banali di quanto
possa apparire.
Non voglio dilungarmi perché siamo OT.
-- See, niente... va be' ignorate la riga precedente prché mi sono
-- dilungato, non era il caso, ma ormai ho scritto e pace, pardon
E non è detto che quello che segue sia applicabile al caso Ischia.
Ovvio se vai a costruire sotto un fronte in frana non va bene. Ma
qualcuno deve stabilirlo che c'è un fronte in frana, e lo stabilisce
in un preciso momento.
Penso a tanta roba costruita in zone potenzialmente critiche, in tempi
in cui la cura del territorio era quotidiana, in primis grazie ad un
sistema produttivo basato su agricoltura diffusa. Un po' ovunque,
nelle nostre campagne si possono ancora osservare opere e manufatti di
regimazione delle acque a fini agricoli ma anche a fini di protezione
di terrazze, pianelle, campi, castagneti ecc... realtà di cui restano
attualmente solo macerie quasi ovunque.
Ora, se tu hai un centro abitato a valle di questa "opera di difesa de
facto" che negli anni via via (a causa del cambiamento non climatico
ma di sistema produttivo) è venuta meno alla sua efficienza e non
funziona più come un tempo in quanto abbandonata, cosa potrebbe
succedere?
In questi casi o evacui l'abitato a valle e magari risarcisci chi vi
ha una casa sotto, o sostituisci l'attività di manutenzione del
territorio dei tempi passati con un'opera di protezione e messa in
sicurezza, il ché ha i suoi costi e ricade sui vincoli di bilancio
delle amministrazioni e in generale dello stato.
Poi è anche vero che insieme a questo c'è anche l'azione peggiorativa
dovuta all'abusivismo: lì c'è sempre stato un gruppo di abitazioni,
e io un po' più in là ne costruisco un'altra, poi un altra e così
via, quando magari già si sa che l'ubicazione è esposta a rischio...
e magari l'operazione rende un versante ancora più fragile, sia a
causa del maggior peso che a causa della minore permeabilità del
terreno che favorisce colate di acqua e fango a velocità sempre più
elevate e con potenzialità distruttiva, maggiore. Anche qui non
tanto per la "bomba d'acqua" del caso, quanto per aver creato di
fatto uno "scivolo" bello liscio in cui il materiale può tuffarsi
libero da ostacoli a tutta velocità, cosa che prima non gli era
possibile.
Ecco mi sono già dilungato troppo.
Il senso voleva essere:
non buttimoci a pesce nel dare risonanza a quello che si
sente in TV le cose sono quasi sempre molto più complicate
di come ci vengono raccontate, non fosse altro che per via
dei tempi stretti del giornalismo attuale, incapace in modo
sempre più evidente di approfondire e vagliare le fonti (a
voler essere buoni, per non dire, a voler credersi nascosti
dietro un dito).
> Sono *concessioni*
Ma non solo, in tantissimi casi sono proprio problemi contingenti
Cioè in certi casi ci sono città intere costruite dove e come non
si dovrebbe. E senza concessioni o condoni. Tutto in regola, e
tutto razionalmente in regola, ma magari costruito negli anni
'30, quando a monte avevi il giardino dell'Eden, curato e capace
di sostenere piene duecentennali.
Venuto meno l'Eden, di solito (qundi non solo in questa occasione)
si vuol cercare il capro espiatorio nei centri costruiti a valle
con frasi ad effetto tipo: "la natura s'è ripresa i suoi spazi ecc
ecc...", ma non sempre è così, a volte bastavano un po' di muretti
e canali e la natura veniva gestita col buon senso per centinaia
di anni i nostri vecchi ci hanno lasciato in eredità.
> che in modo strisciante *tendenzialmente* portano questo paese
"Questo paese"
Anche qui, chi ha orecchio musicale l'ha già sentita questa espressione
non è vero?
Senza dirlo esplicitamente suona come "SOLO questo paese", come se
questi problemi di concessioni condoni e corruzione ci fossero solo
qui da noi.
Ma siamo sicuri di averne esperienza? Perché il mondo è grande, e
bisogna toccarlo con mano per avere contezza che le persone e gli
interessi, più o meno sono sempre quelli ovunque.
Ma non serve averne contezza, basta sentircelo ripetere da anni
e alla fine lo ripetiamo anche noi... alla fine una delle regole
della propaganda è: "non importa se un fenomeno esista o meno, se
sia o meno di entità importante. L'importante è che sia percepito
come tale dall'opinione della massa".
Basta mescolare questo principio con il fatto di avere una cultura
tradizionalmente imperniata sul peccato originale, sull'idea della
colpa e la frittata è fatta, ecco una massa pronta a flagellarsi
con cori autorazzisti (non importa poi se tutto sia basato su un
luogo comune di fantozziana memoria, l'italiano "baffi neri e
mandolino fare sempre casino").
> esempio quello dell'innalzamento della quota d'uso del contante
> che genera corruzione ed evasione fiscale.
Ma qesto è un mantra...
Chiedo sinceramente, candidamente, perché?
Perché l'uso del contante per transazioni tracciate e regolari
superiori anche mettiamo a 10'000 euro, dotate di scontrino di
10'000 euro, con fattura registrata di 10'000 euro dovrebbe
portare alla corruzione e all'evasione fiscale?
Se mettiamo il tetto anche 100 €, e io ti pago 1000 euro con
carta, ma ti metto in tasca 600 in contanti fuori fattura,
quale sarebbe l'utilità del tetto per prevenire questo illecito
d'evasione?
Chiedo eh?
Se io ho da rivendere una macchina rubata, e tu mi dai 10'000
in contanti... non credo che ti direi: "Alt! c'è il tetto al
contante a 2000 €, prego fammi un assegno".
Dall'altra parte è risultato evidente come avere a disposizione
pochi contanti possa rivelarsi un problema se ti chiudono il
rubinetto come era avvenuto in Grecia nel 2015.
> e nel caso del dissesto idrogeologico dichiarando lo stato
> di calamità che dovrebbe essere invece *propriamente* oggettivato
> indicando i comportamenti pubblici (con nomi) e privati e non il
> riscaldamento globale.
Sì questo è effettivamente irritante. Probabilmente l'unico innocente
di questa faccenda è proprio il buon vecchio cambiamento climatico, che
però è sempre utile e si rivede in mille salse, fin da malthus e "non
date soldi ai poveri se non fanno troppi figli", ai "limiti dello sviluppo"
dei '70, al buco nell'ozono, fino al global warming per poi giungere
comunque al sovrapopolamento.