stavo allegramente "flattinando" le mie finestre quando improvvisamente mi
accorgo di aver terminato l'acquaragia. Dovendo finire il lavoro ed essendo
Domenica ho pensato bene di diluire il flatting con diluente nitro al posto
che con l'acquaragia (condigliata da specifica). E' una cosa grave ??
Premetto che non ho notato nessuna differenza nella consistenza del flatting
rispetto a quello diluito con acquaragia e non ho avuto nessuna difficoltà
nell'utilizzo. Non ho mai capito che differenza ci sia tra diluente ed
acquaragia e nemmeno tra diluente nitro e sintetico, per non parlare degli
innumerevoli tipi di acquaragia esistenti (di pino, purissima, sintetica,
inodore.....AIUTO). Ogni volta che devo comprare una latta di diluente
divento matto e alla fine compro tutte le versioni disponibili per non
sbagliare !!! :((
C'è tra voi qualche chimico che ha volgia di spiegarmi, una volta per tutte,
quali sono le differenze e cosa bisogna usare in funzione della vernice ??
Grazie
--
Ciao
!max!
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hai pensato bene.
L'acquaragia è il prodotto della distillazione secca della resina di pino, o
di legni resinosi, che per ulteriore raffinazione dà la trementina. Bolle
intorno a 170-180 ° ed evapora lentamente.
Ragia minerale è una miscela di idrocarburi con caratteristiche simili,
inodore quando è priva di composti aromatici e solforati.
Il diluente nitro è anch'esso una miscela di idrocarburi, più bassobollente,
cioè evapora prima. Si chiama così - credo - perché usata come solvente
della nitrocellulosa, il legante più "classico" degli smalti. (che sono
fatti da pigmento più legante più solvente)
L'evaporazione lenta lascia alla vernice il tempo di distendersi e di
eliminare il segno della pennellata.
Se un solvente evapora con eccessiva rapidità, raffredda la superficie fino
a far condensare goccioline di umidità sulla vernice, con effetto deleterio,
o a spruzzo dà un effetto buccia di arancia; perciò i fabbricanti cercano
con miscele di solventi un equilibrio tra la rapidità di essicazione e
l'ugualizzazione della superficie.
Le cose si complicano con il moltiplicarsi delle resine e dei meccanismi di
essiccazione - reticolazione - ossidazione - polimerizzazione... per cui il
solvente partecipa o deve andarsene e basta. E qui trovi idrocarburi,
chetoni, composti clorurati, alcoli, esteri, eteri, nitroparaffine, ammine e
schifezze a non finire.
Poi, tra diluente e solvente, non saprei... il solvente scioglie e il
diluente diluisce... :o)
misteri commerciali.
Spero di averti diluito i dubbi; per scioglierli, chiedi al colorificio.
ciao
carlo
"corpora non agunt nisi soluta"
Ciao Giuseppe
!max! <Gibson_...@hotmailNOT.com> wrote in message
9hf22v$9pa$1...@fe1.cs.interbusiness.it...