"Pippo" <
ghost...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:dfbdad73-6e11-4d38...@he10g2000vbb.googlegroups.com...
>Colpito per la perdita di Jannacci, oggi, ho riascoltato una sua nota
>canzone (che spesso ascoltavo da ragazzino): "Ci Vuole Orecchio"....e
>mi e' venuta la curiosit� sulle seguenti parole del ritornello:
>
>".....
>bisogna avere il pacco
>immerso, intinto dentro al secchio,
>bisogna averlo tutto,
>anzi parecchio..."
>
>...conoscete il significato di queste parole?...c'e' qualche
>allusione?;-)
>
>Ciao e grazie mille!
Ciao,
bella domanda...
anch'io mi sono "ricordato" solo ora, rivedendo ieri sera la replica della
trasmissione su Raitre di Fazio dedicata a Jannacci, e leggendo della sua
vita, di quanto fosse una grande persona e quanto fosse un grande artista
Jannacci, e come certe sue canzoni degli anni in cui ero ragazzino avessero
segnato un periodo...
Un artista milanese DOC che amava come molti suoi "compari" (soprattutto
Gaber) quel certo vivere e scrivere ironico e nostalgico, quel gusto del
nonsense.
Per esempio la canzone che tu citi � su testi di Gino e Michele, ma spesso
Jannacci ha scritto testi (oltre che con Gaber) anche con Dario Fo e Paolo
Conte.
Nella pagina di wikipedia dedicata all'LP in questione
(
http://it.wikipedia.org/wiki/Ci_vuole_orecchio) si dice in effetti che la
nota canzone "Silvano" si distingue "per il suo marcato nonsense e alcuni
allusioni in chiave sdrammatizzante a pratiche sessuali insolite."
Invece di "Ci vuole orecchio" (la "title-track") si dice giustamente che
"sottolinea il duplice aspetto di un'orchestra nell'andare a tempo col
cantante, e in metafora, nello stare al passo con la stessa vita che � come
un'orchestra che assembla a piacimento i propri elementi".
Quindi il senso � semplicemente metafora di una societ� che se ne infischia
del singolo e procede con i suoi ritmi incalzanti e impietosi, e che non
perdona chi, "non avendo orecchio", rimane indietro.
Ho trovato poi una divertente e illuminante intervista dell'anno scorso
proprio ai due autori del pezzo, Gino e Michele:
http://tinyurl.com/crvehc6
dove nella penultima domanda il giornalista chiede:
"Insomma, parafrasando la celebre canzone che avete scritto per Enzo
Jannacci, anche qui ci vuole orecchio.
Michele.: �A Milano ci vuole orecchio: ti devi far capire dalla gente e far
tesoro delle altre culture. Milano � il simbolo del melting pot: se ieri non
ci fossero stati pugliesi, napoletani e siciliani, Milano non sarebbe
riuscita a incrociare la sua cultura mitteleuropea con quella mediterranea�.
Gino: �Bisogna "avere il pacco immerso dentro al secchio", cio� essere nella
realt�, capirla e non ragionare per esclusione. Oggi la cultura di Milano si
� arricchita della presenza di egiziani, sudamericani, cinesi: se non
accetta gli altri Milano non esiste�."
E in effetti "melting pot" � l'equivalente di "crogiolo", luogo in cui si
fondono le culture, e pu� starci anche "secchio" (reso alla milanese :-)).
Su "pacco" invece si potrebbero fare dei discorsi allusivi, ma penso sia
usato alla stregua di "naso" o anche "pennello" (si dice "intinto dentro.."
e in effetti potrebbe essere un secchio di vernice...), ovvero una specie di
elemento che possa sondarlo e capirlo, ma che si sia preferito pacco per
l'allitterazione dal vago sentore enigmistico pacco/secchio e
orecchio/parecchio.
Ciao
Francesco
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