Vorrei proporvi un quesito che credo non sia ancora stato presentato su
questo NG...
Spesso ho ammirato la vostra abilità con i numeri e le parole e mi sono
chiesto se conoscevate parole latine che potessero anche essere lette come
sequenze di numeri (aggiungendo ovviamente opportuni spazi) dato che per gli
antichi romani numeri e parole si scrivevano con gli stessi simboli...
Io ci ho ragionato un po' e non ne ho trovata nemmeno uno, ma la mia abilità
in latino è pessima almeno quanto la mia abilità con i numeri e le parole...
Quindi chiedo a voi: esistono parole di questo tipo? Se si qual è la parola
più lunga? Esistono frasi di senso compiuto in latino che godono della
stessa proprietà?
Spero di aver acceso il vostro interesse... buona caccia!
Stefano
Una delle prime difficoltà, secondo me, è che si può utilizzare solo una
vocale, la i, a meno che non si utilizzi la v come suono vocalico (u) come
era in origine.
Un'altra difficoltà è questa: per formare i numeri le lettere vanno messe in
un certo ordine; bisognerebbe rispettare quest'ordine anche nella formazione
delle parole?
DIMMI per esempio non credo possa essere letto come numero.
Baibai
V/S
Chiedo scusa, ho fatto confusione --- Stefano chiedeva parole latine, non
italiane!
V/S
I -> vai -> 1.
Non ringraziarmi, è stato un piacere :P
--
Alessio90 "the Sproloquiator"
"Preferisco essere un uomo di paradossi,
che un uomo di pregiudizi" (Rousseau)
Ad esempio, se VIM fosse l'accusativo di VIS (cosa che mi pare non sia vera
perchč vis/roboris č un eccezione, dico bene? proprio non mi ricordo), si
potrebbe scomporre in
* VIM (994)
* V IM (5 - 999)
* VI M (6 - 1000)
* V I M (5 - 1 - 1000)
Quale che fosse, considererei questa quadrupla come un unico risultato,
perchč la parola (o frase) č sempre la stessa...
In piů, con riferimento a quanto detto da viceversa, propongo di considerare
V sia come VU che come U, almeno cosě si puň lavorare con due vocali! ;)
E cosě, se VIM va bene, le parole sono due (grazie Alessio per l'altra!)...
e la mia parola sarebbe anche la piů lunga! WOW! ;-P
Ciao,
Ste
Vim č effettivamente l'accusativo di vis, roboris. C'č da dire che VIM non č
granché corretto come numero (994 sarebbe indicato come CMXCIV, mi sa) :)
VIM come 994 effettivamente non č molto elegante (anche se c'č chi sostiene
che "piů elegante" sia sinonimo di "piů corto" in termini di numero di
lettere - quasi tutti americani, ndr ;-P) ma fa lo stesso: l'importante č
che la parola possa generare una sequenza di numeri (ad es.: 5 - 1 - 1000)
altrimenti ho paura che i vincoli al problema siano troppi...
Mi domando tra l'altro se non esista da qualche parte un vocabolario
elettronico di parole latine da dare in pasto al mitico Verbatron per vedere
di scremare un po' le parole candidate...
Quanti mi piacerebbe trovare una frase di senso compiuto che diventa
numeri!!!
Ciao,
Ste
499-6-599
ID VI DIC
dillo con forza!
O anche, con sfumatura sadomaso:
499-1001-6-599
ID MI VI DIC
dimmelo con violenza!
(*Mi* per *mihi* è piuttosto raro, ma si trova anche in Cicerone)
Gualtiero
>Salve a tutti!
>
>Vorrei proporvi un quesito che credo non sia ancora stato presentato su
>questo NG...
>
>Spesso ho ammirato la vostra abilità con i numeri e le parole e mi sono
>chiesto se conoscevate parole latine che potessero anche essere lette come
>sequenze di numeri (aggiungendo ovviamente opportuni spazi) dato che per gli
>antichi romani numeri e parole si scrivevano con gli stessi simboli...
Un esempio molto noto è
VIXI (vissi)
che anagramato corrisponde a XVII (17)
Pare che sia questo il motivo per cui il 17 è considerato numero
sfortunato (vissi, cioè ora sono morto)
ciao
paolo
"Gualtiero" <trep...@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:435367f7$0$29557$4faf...@reader1.news.tin.it...
> Stefano Bragaglia" <sbrag...@nospam.hotmail.com> ha scritto nel
> messaggio
> news:eRz4f.39750$133....@tornado.fastwebnet.it...
>> Quanti mi piacerebbe trovare una frase di senso compiuto che diventa
>> numeri!!!
>
> 499-6-599
> ID VI DIC
> dillo con forza!
>
> O anche, con sfumatura sadomaso:
> 499-1001-6-599
> ID MI VI DIC
> dimmelo con violenza!
> (*Mi* per *mihi* č piuttosto raro, ma si trova anche in Cicerone)
>
> Gualtiero
Dopo quasi un giorno nemmeno una parola con la U/V...
Dunque... vediamo di rimediare... LIDUM? e addirittura con due LVDVM?
Vediamo un po' (io tiro sempre a indovinare, perchè mi ricordo davvero poco)
dovrebbe esserci anche
IDILLIVM
Se sono giuste, sono le parole più lunghe trovate finora, e la frase più
lunga (pur con le dovute licenze letterarie) è "ID MI VI DIC" di Gualtiero!
Forza, chi "offre" di più???
Ciao,
Ste
On Mon, 17 Oct 2005 19:07:19 +0200, "Stefano Bragaglia"
<sbrag...@nospam.hotmail.com> wrote:
>Mmm...
>
>Dopo quasi un giorno nemmeno una parola con la U/V...
>
>Dunque... vediamo di rimediare... LIDUM? e addirittura con due LVDVM?
>
>Vediamo un po' (io tiro sempre a indovinare, perchč mi ricordo davvero poco)
>dovrebbe esserci anche
>IDILLIVM
>
>Se sono giuste, sono le parole piů lunghe trovate finora, e la frase piů
>lunga (pur con le dovute licenze letterarie) č "ID MI VI DIC" di Gualtiero!
>
>Forza, chi "offre" di piů???
>
>Ciao,
> Ste
>
CIVIVM
CVI
CVM
DIMIDIVM
DIV
DIXI
ILLIC
IVDICIVM
LVX
VILI
VIM
VIVVM
VIX
Un saluto,
Stefano
E' un file di testo contenente anche la traduzione in inglese, ma non
dovrebbe essere difficile separare le parole latine dal resto.
Il problema, rispetto all'estrazione di parole dalle citazioni, è che
qui non hai sostantivi declinati nè verbi coniugati.
Spero che ti sia utile.
Ciao,
Fabio
Avevo proposto una frase in cui ad ogni parola corrispondesse un numero. Se
invece si tratta di combinare liberamente le lettere I V/U X L C D M, ci si
può sbizzarrire assai.
Per esempio (possibile affermazione postuma di un nemico del dittatore Lucio
Silla):
DVM VIXI, ID DIXI LVCIVM, CVM VILI VI DVXIT LVCIDVM CIVIVM
DILVVIVM: "I, DVX CVLI!"
Mentre vissi, glielo dissi a Lucio, quando con vile violenza portò
un'evidente rovina dei cittadini: "Va', o duce del deret*no!".
Gualtiero
>Un esempio molto noto č
>VIXI (vissi)
>che anagramato corrisponde a XVII (17)
>Pare che sia questo il motivo per cui il 17 č considerato numero
>sfortunato (vissi, cioč ora sono morto)
Una curiosita`. M'e` capitato di usare le ff. roman()
e arabic() d'un foglio elettronico.. ebbene quale
sceglieresti tra questi:
VIXI=
10-(5+1)+1=5
5+(10-1)+1=15
(5+1)+10+1=17
altri risultati non sono invece ipotizzabili perche'
i negativi non esistevano ancora;-) be' arabic(VIXI)
da` 15, io pensavo che avrebbe rifiutato.
Queste: ICCC; CICC; CCIC, arabic() le da` tutte 299,
pero` se chiedi roman(299) ti restituisce CCXCIX, come
chiedendo 15 ti da` ovviamente XV.
--
Ciao, rez || -- GNU/Linux 2.4.25 su Slackware 9.1 ||
Mi piace ricordare di Luigi Groto (il Cieco d'Adria), noto per un
tautogramma poetico nella lettera "D", la sua divinazione riferita
all'anno 1567 = MDLVVVII da cui ne ricavò DILVVIUM: effettivamente in
quell'anno l'Italia fu afflitta da inondazioni.
Ciao
Eliseo