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[OT] Di notizie vere o false e social media

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Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 6:19:34 AM9/1/21
to
Perdonate la divagazione, ma mi piacerebbe confrontarmi con voi su
questa tematica.
Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati a
verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso fosse
falsa potrebbero rischiare una querela o altro; ma sui social può
circolare qualsiasi falsità ed il sig. Zuckerberg & affini non hanno
nulla da temere. Eppure loro sono i primi a guadagnare anche sulle
notizie false, dato che più utenti stanno sui loro social e più loro
guadagnano dalle inserzioni etc, e le notizie che generano più
"indinniazione" e litigi infiniti sono probabilmente quelle più
redditizie di tutte perché tengono incollate agli schermi un gran numero
di persone. Perciò, se fossi un content manager avrei probabilmente
tutti gli interessi a pubblicare cose che suscitano reazioni scomposte,
e la verità che fine fa in tutto questo marasma? Diventa proprio
irrilevante.
Tutto ciò mi appare sempre più perverso.
D'altra parte, non so fino a che punto si può addossare ad una
piattaforma la responsabilità di ciò che pubblicano i suoi utenti.
Voi cosa ne pensate?

Magilla

unread,
Sep 1, 2021, 6:32:51 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:

> Voi cosa ne pensate?

di questi temi ne parlano spesso nel podcast Digitalia, consigliatissimo

https://digitalia.fm/

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 6:35:37 AM9/1/21
to
vabbè...ma tu ad esempio cosa ne pensi?

felice_pago

unread,
Sep 1, 2021, 6:44:42 AM9/1/21
to
Il giorno mercoledì 1 settembre 2021 alle 12:32:51 UTC+2 Magilla ha scritto:

> > Voi cosa ne pensate?

non dirmi che stai scrivendo la tesi :)


felicepago

contentcoso
.

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 6:52:50 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 12:44, felice_pago wrote:
> Il giorno mercoledì 1 settembre 2021 alle 12:32:51 UTC+2 Magilla ha scritto:
>
>>> Voi cosa ne pensate?
>
> non dirmi che stai scrivendo la tesi :)
>

ahah, no no. Semplice curiosità personale

felice_pago

unread,
Sep 1, 2021, 6:54:08 AM9/1/21
to
no e' che ti leggevo parlare . . . forbita . . . come dire . . . istruita :)


felicepago

forbitore
.

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 7:01:19 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 12:54, felice_pago wrote:

> no e' che ti leggevo parlare . . . forbita . . . come dire . . . istruita :)


beh, ho pur sempre superato un esame di diritto di internet con un buon
27, anche se è passato qualche anno :)

PMF

unread,
Sep 1, 2021, 7:01:44 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:

> Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati a
> verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso fosse
> falsa potrebbero rischiare una querela o altro;

mi fermo alla premessa, che è falsa.
in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma pubblicano
fake e falsità a manetta. "i fatti piegati alle opinioni" è il mantra
in secondo luogo perché non si capisce chi e come dovrebbve querelare,
quando scrivi falsità che rincorrono e amplificano quelle dei social.
Le uniche querele che i giornalisti temono sono quelle di quattropolitici
falliti, null'altro
non per nulla se vuoi una notizia te la vai a cercare in rete, cercando
di discernere. non certo spendendo (inutili) spiccioli per un quotidiano

Paolo

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 7:05:11 AM9/1/21
to
Pensavo anche ad un'altra analogia: i giornali sono ritenuti
responsabili di ciò che pubblicano anche se di fatto le inchieste e le
indagini le fanno i loro giornalisti. I giornali guadagnano dalle
inserzioni pubblicitarie e dalla vendita del giornale stesso. Le uniche
differenze coi social media stanno nel fatto che gli utenti non vengono
pagati per pubblicare cose e che non devono pagare per leggerli, anche
se di fatto stanno pagando cedendo i loro dati su cui poi la piattaforma
guadagna in maniera più o meno indiretta.
Ma la sezione 230 del Communications Decency Act recita:
"Nessun fornitore e nessun utilizzatore di servizi Internet può essere
considerato responsabile, come editore o autore, di una qualsiasi
informazione fornita da terzi".
Una postilla che finora ha parato il culo a tutte le piattaforme.
Ma è davvero giusto che sia così? Attualmente, se fossi un legislatore,
non sarei così sicura di rispondere con un sì.

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 7:10:00 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 13:01, PMF wrote:
> Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
>
>> Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati
>> a verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso
>> fosse falsa potrebbero rischiare una querela o altro;
>
> mi fermo alla premessa, che è falsa.
>   in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma
> pubblicano fake e falsità a manetta.  "i fatti piegati alle opinioni" è
> il mantra
>   in secondo luogo perché non si capisce chi e come dovrebbve
> querelare, quando scrivi falsità che rincorrono e amplificano quelle dei
> social.

Sì beh questa è un'aberrazione piuttosto recente che riguarda
principalmente le testate online, ma ti garantisco che sulla carta
stampata ci finisce roba un pelo più verificata.
Per fare un esempio, io potrei anche inventarmi che tu sei un pedofilo e
pubblicare la cosa su tutti i social di mia conoscenza, solo perché
magari mi stai sulle scatole. Un giornale ci penserebbe mille volte
prima di pubblicare qualcosa del genere, sui social ci finisce in un clic.

>   Le uniche querele che i giornalisti temono sono quelle di
> quattropolitici falliti, null'altro
>   non per nulla se vuoi una notizia te la vai a cercare in rete,
> cercando di discernere. non certo spendendo (inutili) spiccioli per un
> quotidiano

Vedo che la tua opinione sui quotidiani non è molto benevola :)


PMF

unread,
Sep 1, 2021, 7:36:27 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 13:10, Jamie ha scritto:
>
> Per fare un esempio, io potrei anche inventarmi che tu sei un pedofilo e
> pubblicare la cosa su tutti i social di mia conoscenza, solo perché magari
> mi stai sulle scatole. Un giornale ci penserebbe mille volte prima di
> pubblicare qualcosa del genere, sui social ci finisce in un clic.
>
non concordo: il giornale, o anche la trasmissione, puo' scrivere la stessa
cosa "in forma tale" da non costituire reato di diffamazione o altro.
Basta mettere un punto interrogativo alla fine
Basta scrivere "in rete si dice che (titolo)... ma non sappiamo se è vero
(in fono, inpiccolino)"
Basta fare un pezzo basato su "il ragionamento interrotto": fai tutto un
ragioonamento che tip porta a pensare "ma allora ne consegue che..." pero'
non lo scrivi. Nella mente dell'ascoltatore questo rimane fissato, anche se
giammai detto; è metodo tipico dei servizi televisivi, sia di quelli
ridicoli (le iene), che quelli che vogliono farsi passare per seri (report).
Nessuno o quasi dei loro servizi è mai stato condannato, giacché essi mai
dissero, ma solo fatto intendere.

davvero credi che il giornalismo sia più serio di quanto pubblicaot in rete,
a parte le firme?

Paolo



capsy

unread,
Sep 1, 2021, 7:49:55 AM9/1/21
to
> Voi cosa ne pensate?


cara,vecchia, vilipesa censura!

--
capsy

le mie ricette qui:
http://www.peperoncinosanremorivieradeifiori.it/ricette.php

Er Capoccetta

unread,
Sep 1, 2021, 7:51:40 AM9/1/21
to
Il giorno mercoledì 1 settembre 2021 alle 13:36:27 UTC+2 PMF ha scritto:
> Il 01/09/2021 13:10, Jamie ha scritto:
> >
> > Per fare un esempio, io potrei anche inventarmi che tu sei un pedofilo e
> > pubblicare la cosa su tutti i social di mia conoscenza, solo perché magari
> > mi stai sulle scatole. Un giornale ci penserebbe mille volte prima di
> > pubblicare qualcosa del genere, sui social ci finisce in un clic.
> >
> non concordo: il giornale, o anche la trasmissione, puo' scrivere la stessa
> cosa "in forma tale" da non costituire reato di diffamazione o altro.
> Basta mettere un punto interrogativo alla fine

non solo compaiono notizie completamente false letteralmente a pacchi cui non farà mai seguito alcuna querela. la prima che mi viene in mente: molte volte i nostri giornali hanno pubblicato come fatti realmente accaduti le traduzioni di articoli satirici sudcoreani relativi a Kim

Claudio

unread,
Sep 1, 2021, 8:17:49 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
> D'altra parte, non so fino a che punto si può addossare ad una
> piattaforma la responsabilità di ciò che pubblicano i suoi utenti.
> Voi cosa ne pensate?


Che se associazioni, partiti e chiunque se lo può permettere si
addentrasse in querele a tappeto le fake news finirebbero presto perché
il deficiente di turno che se le beve tutte e che inveisce contro questo
o quello aizzato da un paio di furbetti quando ha pagato l'avvocato una
volta per presentarsi in tribunale poi ci pensa su. :-)

Claudio

unread,
Sep 1, 2021, 8:22:20 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 13:01, PMF ha scritto:
> in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma pubblicano
> fake e falsità a manetta.  "i fatti piegati alle opinioni" è il mantra

Sopratutto ai tornaconti dell'editore. :-)

Questo purtroppo è vero e la credibilità dei media è scesa tantissimo ed
è sempre più prossima a quella di Napalm51, però rimangono responsabili
e se trovano uno che gli vuol far girare i coglioni perché danneggiato
ne rispondono in base a una normativa piuttosto severa (almeno sulla carta).

Mardot

unread,
Sep 1, 2021, 8:23:26 AM9/1/21
to
Se ti ricordi avevamo discusso di questo argomento a proposito di Trip
Advisor. Allorche' io sostenevo, e sostengo tuttora, che se un soggetto
gestisce un sito (o pagina social, ma anche un social intero) e trae
vantaggio economico dal contenuto informativo di quel sito, lo stesso
soggetto dovrebbe essere riconosciuto legalmente tra i responsabili del
contenuto del sito, dato che da esso (il contenuto) dipende buona parte
(per non dire tutto) del ricavato pubblicitario del sito stesso.

Mardot

unread,
Sep 1, 2021, 8:39:56 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:

> ma sui social può
> circolare qualsiasi falsità ed il sig. Zuckerberg & affini non hanno
> nulla da temere.

esatto

> Eppure loro sono i primi a guadagnare anche sulle
> notizie false, dato che più utenti stanno sui loro social e più loro
> guadagnano dalle inserzioni etc, e le notizie che generano più
> "indinniazione" e litigi infiniti sono probabilmente quelle più
> redditizie di tutte perché tengono incollate agli schermi un gran numero
> di persone.

e' esattamente cio' che accade

> Perciò, se fossi un content manager avrei probabilmente
> tutti gli interessi a pubblicare cose che suscitano reazioni scomposte,
> e la verità che fine fa in tutto questo marasma? Diventa proprio
> irrilevante.

infatti i content manager, che per molti livelli sono robot e solo
all'ultimo livello diventano umani, filtrano solamente cazzate tipo
termini razzisti ecc.... mentre non verificano assolutamente
l'attendibilità di ciò che viene inserito

> Tutto ciò mi appare sempre più perverso.

Per quanto sopra (ben) descritto da te, non e' perverso, e' sbagliato.
Ma non e' sbagliato eticamente, e' proprio sbagliato professionalmente,
perche' non esiste che qualcuno guadagni sulla merda che altri buttano
in aria. Per lo meno se vuoi guadagnare dovresti essere in parte
responsabile anche tu.

> D'altra parte, non so fino a che punto si può addossare ad una
> piattaforma la responsabilità di ciò che pubblicano i suoi utenti.

Prova a dipingere di bianco la facciata di casa tua e poi metti un
cartello con su scritto "scrivete cio' che volete", poi vedi quanto
tempo passa prima che suonino al citonofono con le manette pronte.....

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 8:53:30 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 13:36, PMF wrote:

> davvero credi che il giornalismo sia più serio di quanto pubblicaot in
> rete, a parte le firme?

Sì, almeno in parte.
Per quello che pubblicano ci mettono la faccia, nome e cognome: sui
social vige un discreto anonimato, visto che è pieno di account fasulli.
Comunque ti sei fermato alla prima parte del mio discorso, tralasciando
il resto: non hai un'opinione a riguardo?

PMF

unread,
Sep 1, 2021, 8:57:55 AM9/1/21
to
Il 01/09/2021 14:53, Jamie ha scritto:
>
> Comunque ti sei fermato alla prima parte del mio discorso, tralasciando il
> resto: non hai un'opinione a riguardo?

mi sono di già allargato, e ne domando scusa.

dov'è la ricetta?

Paolo

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 10:43:42 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 13:51, Er Capoccetta wrote:

> non solo compaiono notizie completamente false letteralmente a pacchi cui non farà mai seguito alcuna querela.

sì però se qualcuno volesse farla, potrebbe: la differenza sta tutta lì
e non mi sembra da poco.
Se una notizia non diffama nessuno ma è semplicemente falsa, è chiaro
che il giornale rischia poco o niente.

la prima che mi viene in mente: molte volte i nostri giornali hanno
pubblicato come fatti realmente accaduti le traduzioni di articoli
satirici sudcoreani relativi a Kim

mink...hai un esempio sotto mano?

Jamie

unread,
Sep 1, 2021, 10:44:44 AM9/1/21
to
On 01/09/2021 13:49, capsy wrote:
>> Voi cosa ne pensate?
>
>
> cara,vecchia, vilipesa censura!


non arriverei a simili estremi...

Er Capoccetta

unread,
Sep 1, 2021, 1:20:30 PM9/1/21
to
https://en.wikipedia.org/wiki/Media_coverage_of_North_Korea#Hoaxes_and_satire

non c'è ma mi pare che anche la notizia di non so che parente di Kim giustiziato a colpi di _obice_ venisse da giornali satirici sudcoreani
praticamente come se all'estero riportassero le notizie del Vernacoliere

Er Capoccetta

unread,
Sep 1, 2021, 1:33:10 PM9/1/21
to
https://www.huffpost.com/entry/jang-song-thaek-eaten-by-dog_n_4547814 Jang Song Thaek Eaten By Dog Story Likely Came From Satire

a pacchi

Fatina_degli_Elfi

unread,
Sep 1, 2021, 3:58:49 PM9/1/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
Dal Covid in poi le notizie 'falze' sui social media sono aumentate
all'ennesima potenza, stasera ad esempio mi è bastato leggere le
assurdità che pubblicano in merito alle reazioni allergiche o di altro
tipo post vaccinazione, gente che pubblica anche esami del sangue e foto
e trae conclusioni. Ma a prescindere da questo, fb in realtà monitora e
censura, ora stanno proponendo di farlo sistematicamente, ma questo NON
è un controllo sulla veridicità dei contenuti. E' sempre stato così in
rete, in realtà non vi sono controlli specifici, da qui la democrazia
(in senso inverso) della rete. Per i giornali uhm... non tutti i
contenuti sono controllati e verificati, mi capita puntualmente di
leggere notizie farlocche, salvo rettifica postuma del giornalista o
dopo cazziata del direttore. Da cosa nasce questa tua domanda?
Cmq per la mia esperienza attuale sono giunta alla conclusione: meglio
un libro che interdet.

ciao.

Pagliotz

unread,
Sep 2, 2021, 2:34:37 AM9/2/21
to
> mi fermo alla premessa, che è falsa.
> in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma pubblicano
> fake e falsità a manetta.

Beh, assolutamente no. Questo succede se TU (lettore) non sai
distinguere i fatti oggettivi dalle opinioni o dalle "romanzate".



> Le uniche querele che i giornalisti temono sono quelle di quattropolitici
> falliti, null'altro

Quanto qualunquismo in una sola frase...



> non per nulla se vuoi una notizia te la vai a cercare in rete, cercando di
> discernere. non certo spendendo (inutili) spiccioli per un quotidiano


Vedi alla prima mia obiezione. Se non sai distinguere una notizia falsa
da una opinione o da una manipolazione su un giornale, lo sarai ancora
meno laggendo solo cose in rete. Il "cercando di discernere" è troppo
fiducioso delle capacità dell'80% (percentuale spannometrica mia) degli
utenti/lettori italiani.

--
ATTENZIONE: se nel msg-id si vede
"mn............146763@fellatio.fun.club", sono proprio Pagliotz.
Altrimenti è un troll così coglione da morpharmi per confondere gli
utenti.


Mardot

unread,
Sep 2, 2021, 2:57:38 AM9/2/21
to
Il 01/09/2021 21:58, Fatina_degli_Elfi ha scritto:

> Dal Covid in poi le notizie 'falze' sui social media sono aumentate
> all'ennesima potenza, stasera ad esempio mi è bastato leggere le
> assurdità che pubblicano in merito alle reazioni allergiche o di altro
> tipo post vaccinazione, gente che pubblica anche esami del sangue e foto
> e trae conclusioni.

In realta' il Covid ha avuto un merito, quello di far venire a galla
tante cose (e tanti soggetti) che gia' prima esistevano, ma erano meno
evidenti, perche' meno percepiti dall'opinione pubblica.

> Ma a prescindere da questo, fb in realtà monitora e
> censura, ora stanno proponendo di farlo sistematicamente, ma questo NON
> è un controllo sulla veridicità dei contenuti. E' sempre stato così in
> rete, in realtà non vi sono controlli specifici,

Come dicevo nel mio intervento, i social fanno solo un'azione mirata al
politically correct (che e' l'aspetto che ha piu' appel per la gente),
nulla relativamente alla veridicita' dei contenuti (che e' l'aspetto che
ha meno appel per la gente).

Ricordati che e' nettamente piu' facile far credere una cosa falsa che
una vera, in generale.

> da qui la democrazia
> (in senso inverso) della rete.

Nessuna democrazia, semmai anarchia.

> Per i giornali uhm... non tutti i
> contenuti sono controllati e verificati, mi capita puntualmente di
> leggere notizie farlocche, salvo rettifica postuma del giornalista o
> dopo cazziata del direttore.

I giornalisti (quelli veri) appartengono a un Ordine, che ha un Codice
Etico, un Ordinamento, ecc.... purtroppo oramai i giornalisti li conti
sulla punta delle dita di una sola mano.

> Da cosa nasce questa tua domanda?
> Cmq per la mia esperienza attuale sono giunta alla conclusione: meglio
> un libro che interdet.

Hai ragione, vuoi mettere un bel libro di Fabio Volo che spettacolo!? :-D

DDV

unread,
Sep 2, 2021, 4:17:02 AM9/2/21
to
Il giorno giovedì 2 settembre 2021 alle 08:34:37 UTC+2 Pagliotz ha scritto:
> > mi fermo alla premessa, che è falsa.

> > in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma pubblicano
> > fake e falsità a manetta.

> Beh, assolutamente no. Questo succede se TU (lettore) non sai
> distinguere i fatti oggettivi dalle opinioni o dalle "romanzate".

Boh, secondo me questo succede se tu lettore compri giornali di emme e se li compri vuol dire che hai già fatto una scelta secondo il tuo modo di pensare.

Compro giornalmente la stampa, in alternativa repubblica, a volte il corriere e NON mi risulta pubblichino fake e falsità a manetta.
Dimostratemi che lo fanno e non li compro più.

> Vedi alla prima mia obiezione. Se non sai distinguere una notizia falsa
> da una opinione o da una manipolazione su un giornale, lo sarai ancora
> meno leggendo solo cose in rete.

Quoto.

Il "cercando di discernere" è troppo
> fiducioso delle capacità dell'80% (percentuale spannometrica mia) degli
> utenti/lettori italiani.

Infatti, normalmente ognuno cerca in rete articoli che confermino le sue opinioni.

DDV

Pagliotz

unread,
Sep 2, 2021, 4:22:55 AM9/2/21
to
> Boh, secondo me questo succede se tu lettore compri giornali di emme e se li
> compri vuol dire che hai già fatto una scelta secondo il tuo modo di pensare.


Ovvio. Se sei un lettore *abituale* di libero o la verità, parti alla
base già consapevole che non hai le competenze per valutare un titolo
di giornale (figuriamoci un articolo)


> Compro giornalmente la stampa, in alternativa repubblica, a volte il
> corriere e NON mi risulta pubblichino fake e falsità a manetta. Dimostratemi
> che lo fanno e non li compro più.


Hai elencato infatti quotidiani che hanno una loro "rispettabilità"
(non come una volta, ma tant'è) e validi professionisti, moralmente
onesti.



> Infatti, normalmente ognuno cerca in rete articoli che confermino le sue
> opinioni.


Le cosiddette "echo chambers" (che a volte sono anche loro un po'
distorsive, soprattutto per chi non ha una adeguata capacità di
elaborare le informazioni)

capsy

unread,
Sep 2, 2021, 4:28:21 AM9/2/21
to

> I giornalisti (quelli veri) appartengono a un Ordine, che ha un Codice
> Etico, un Ordinamento, ecc.... purtroppo oramai i giornalisti li conti
> sulla punta delle dita di una sola mano.
>

una volta per fare il giornalista era necessaria una preparazione
culturale, da quando le tv private hanno invaso l'etere chiunque con in
mano un microfono è diventato "giornalista" e da li la china è diventata
sempre più ripida.

Pagliotz

unread,
Sep 2, 2021, 4:42:40 AM9/2/21
to
> I giornalisti (quelli veri) appartengono a un Ordine, che ha un Codice Etico,
> un Ordinamento, ecc.... purtroppo oramai i giornalisti li conti sulla punta
> delle dita di una sola mano.


Vero, ma se l'Ordine si muovesse (e punisse) con una certa solerzia
quando vengono fatte certe dichiarazioni da alcuni (cosiddetti)
giornalisti o addirittura direttori...

Jamie

unread,
Sep 2, 2021, 5:06:45 AM9/2/21
to
On 02/09/2021 10:04, e7o7@o.o wrote:

> secondo alcuni punti di vista, la responsabilità inizia quando la
> piattaforma filtra i contenuti e quindi decide cosa è vero,
> accettabile socialmente, offensivo, tollerabile etc a seconda dei
> punti di vista e dell'etica personale o politica.

E non è un punto di vista sbagliato, secondo me.
Va anche detto che ormai ci troviamo sempre più spesso di fronte a
paradossi probabilmente dovuti al funzionamento imperfetto degli
algoritmi di filtraggio, così che magari la foto di una donna che
allatta viene censurata mentre al contempo qualcosa di molto più
"scandaloso" passa.


> Negli Usai ci aveva provato Trump a introdurre questa idea di
> responsabilità

In realtà Trump voleva abolire la sezione 230 per ragioni ben poco
nobili (sostanzialmente dopo che Twitter gli aveva oscurato dei
commenti), senza nemmeno rendersi conto che la cosa gli si sarebbe
ritorta contro come un boomerang; infatti, addossando la responsabilità
dei contenuti alle piattaforme, avrebbe dato loro molto più potere di
"censura". Un genio, eh?


Claudio

unread,
Sep 2, 2021, 5:29:32 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 10:17, DDV ha scritto:
> Compro giornalmente la stampa, in alternativa repubblica, a volte il corriere e NON mi risulta pubblichino fake e falsità a manetta.
> Dimostratemi che lo fanno e non li compro più.

Beh oddio recentemente repubblica ha pubblicato un titolone sul disastro
ecologico a breve prodotto dalle batterie delle auto elettriche, salvo
poi nell'articolo dare una visione più obiettiva sul riuso per accumulo
e poi riciclo e perfino dando numeri attendibili sulle tonnellate annue
senza però spiegare che sono pari a quelle giornaliere di petrolio
bruciato. Diciamo che i giornali degli industriali fanno molta politica,
giocando sui titoli e sul non detto. Certo dietro c'è della
professionalità, perfino Il Giornale spara continuamente titoloni al
limite del diffamatorio salvo poi essere riferiti a articoli che dicono
ben altro quando non l'esatto contrario. Il click bait oramai è pane
quotidiano, come la manipolazione soft delle notizie ad uso e consumo
dell'editore.

Claudio

unread,
Sep 2, 2021, 5:33:04 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 08:57, Mardot ha scritto:
> Hai ragione, vuoi mettere un bel libro di Fabio Volo che spettacolo!? :-D

O la profondità di un testo di Coelho ...per non parlare poi
dell'accurata ricostruzione storica dei libri di Vespa. :-D :-D

Er Capoccetta

unread,
Sep 2, 2021, 5:37:40 AM9/2/21
to
lol ogni volta che Lapo viene beccato strafatto o mezzo morto in ospedale o sequestrato dai travestiti, tempo 3 mesi e su repubblica esce l'articolo su Lapo rinato e la sua nuova geniale avventura imprenditoriale

DDV

unread,
Sep 2, 2021, 5:56:23 AM9/2/21
to
Il giorno giovedì 2 settembre 2021 alle 11:29:32 UTC+2 Claudio ha scritto:

> Il 02/09/2021 10:17, DDV ha scritto:

> > Compro giornalmente la stampa, in alternativa repubblica, a volte il corriere e NON mi risulta pubblichino fake e falsità a manetta.
> > Dimostratemi che lo fanno e non li compro più.

> Beh oddio recentemente repubblica ha pubblicato un titolone sul disastro
> ecologico a breve prodotto dalle batterie delle auto elettriche, salvo
> poi nell'articolo dare una visione più obiettiva sul riuso per accumulo
> e poi riciclo e perfino dando numeri attendibili sulle tonnellate annue
> senza però spiegare che sono pari a quelle giornaliere di petrolio
> bruciato.

Non so, probabilmente in quel di' ho comprato la stampa... comunque purtroppo pare che i giornali (per sopravvivere) debbano adattarsi alle esigenze (merdee) dei lettori, per non essere costretti a chiudere.

Diciamo che i giornali degli industriali fanno molta politica,
> giocando sui titoli e sul non detto. Certo dietro c'è della
> professionalità, perfino Il Giornale spara continuamente titoloni al
> limite del diffamatorio salvo poi essere riferiti a articoli che dicono
> ben altro quando non l'esatto contrario. Il click bait oramai è pane
> quotidiano, come la manipolazione soft delle notizie ad uso e consumo
> dell'editore.

Infatti, ci stanno prendendo per il culo, ma non perché vogliono, perché lo vogliono la maggior parte dei loro lettori e chi fosse più preparato e non volesse, verrebbe comunque coinvolto.

Guardate che tutto ciò è molto triste e ve lo dice una che, come sapete, è molto anziana (anche se, ca°°o non me lo sento per niente, chiaro simbolo di alzheimer?):_D

DDV

DDV

unread,
Sep 2, 2021, 6:03:00 AM9/2/21
to
Il giorno giovedì 2 settembre 2021 alle 11:33:04 UTC+2 Claudio ha scritto:
> Il 02/09/2021 08:57, Mardot ha scritto:
> > Hai ragione, vuoi mettere un bel libro di Fabio Volo che spettacolo!? :-D

Aha, allora lo hai letto ,eh, eh, eh:-D
Io mai, quindi non so cosa dirti...

> O la profondità di un testo di Coelho ...per non parlare poi
> dell'accurata ricostruzione storica dei libri di Vespa. :-D :-D

Per me vespa non esiste, ma di libri di coelho ne ho letti diversi: qual è il problema?

Ehm, ho letto 2 VOLTE (senza capirci un ca°°o) l'ulisse di joice e prima di morire (ho pochi anni d'innanzi a me) lo voglio rileggere, sperando di capirlo.
Se c'è qualcuno qui dentro, ma ho i miei dubbi, che mi possa dare delle dritte, sarebbe molto gradito.

DDV


Claudio

unread,
Sep 2, 2021, 6:12:13 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 12:02, DDV ha scritto:
> Per me vespa non esiste, ma di libri di coelho ne ho letti diversi: qual è il problema?

Che fanno venire il diabete da quanto sono stucchevoli. :-D
Ne ho salvato uno dal macero per curiosità, mi è bastato ed avanzato ed
ho dato ragione all'amico che lo buttava. :-)

Fatina_degli_Elfi

unread,
Sep 2, 2021, 6:43:39 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 08:57, Mardot ha scritto:
> In realta' il Covid ha avuto un merito, quello di far venire a galla
> tante cose (e tanti soggetti) che gia' prima esistevano, ma erano meno
> evidenti, perche' meno percepiti dall'opinione pubblica.

Purtroppo. Mi ero 'affiliata' ad un gruppo che parlava di effetti
collaterali del vaccino, ho letto le minchiate più assurde possibili,
pseudo medici e pifferai magici. Basta avere un minimo di consapevolezza
(non dico conoscenza) in campo medico per sgamarli subito, non l'ho
fatto ed ho abbandonato subito il gruppo tra lo schifato e il divertito.
Il problema è che se togli la palese mala fede tanti credono a quelle
false notizie, come il caso della monetina che si attacca al braccio,
menata della quale Dario ha parlato tempo fa in un video. La cosa più
grave è che a cascare nelle rete sono spesso persone laureate, come tra
i miei parenti.
> Ricordati che e' nettamente piu' facile far credere una cosa falsa che
> una vera, in generale.

Purtroppo è vero, condivido anche quanto hai scritto sopra.

> I giornalisti (quelli veri) appartengono a un Ordine, che ha un Codice
> Etico, un Ordinamento, ecc.... purtroppo oramai i giornalisti li conti
> sulla punta delle dita di una sola mano.

Infatti... forse una volta esistevano, ma oggi...

> Hai ragione, vuoi mettere un bel libro di Fabio Volo che spettacolo!? :-D

Non saprei, attualmente sto ri-leggendo Dostoevskij. e V. Grossmann in
contemporanea, ed anche un altra cosuccia, ma quello è studio intensivo
di meccanica :-D

DDV

unread,
Sep 2, 2021, 6:52:10 AM9/2/21
to
Non sono d'accordo.

DDV

Mardot

unread,
Sep 2, 2021, 9:06:02 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 12:43, Fatina_degli_Elfi ha scritto:

> ma quello è studio intensivo
>  di meccanica :-D

urka, qualche dettaglio in piu'?

Claudio

unread,
Sep 2, 2021, 9:29:41 AM9/2/21
to
Il 02/09/2021 13:57, e7o7@o.o ha scritto:
> Ma il punto è se ritieni giusto che l'informazione - prendendo
> le parole di uno spot - sia responsabile e quindi censurata e
> orientante.


Tutta l'informazione è orientante. A volte in modo fisiologico a volte
in modo vomitevole. Ma la scelta delle notizie e del taglio dipendono
sempre dalla redazione che dipende dall'editore. Quando almeno il
posizionamento è chiaro uno fa le sue tare, quando è subdolo è molto
peggio.

Jamie

unread,
Sep 2, 2021, 9:39:00 AM9/2/21
to
On 02/09/2021 13:57, e7o7@o.o wrote:

> Credo che se il mezzo o la piattaforma sono trasparenti sono esenti da
> responsabilità, come il fornitore di un servizio postale.

Ah! Ho già sentito questa definizione di "mezzo" e non mi pare calzante:
nessun mezzo propriamente detto straguadagna grazie alla sua funzione di
mezzo. Mi sembra un'importante differenza di cui tenere conto.
E poi cosa intendi per trasparenza? Queste piattaforme mi sembrano tutto
fuorché trasparenti, attualmente.

> Se esercitano il controllo sui contenuti, allora li determinano,
> e influenzano le opinioni e diventano editori, e i post
> sono come la corrispondenza pubblicata sulle pagine di un giornale.

Questo in parte già succede, perché come sai ogni piattaforma ha le sue
policy ed i suoi algoritmi di filtraggio.
È sicuramente un argomento controverso, perché apre le strade ad ogni
sorta di censura, però nemmeno si può andare avanti così, con loro che
si prendono quasi tutti gli onori (inteso come guadagni) ma niente
oneri. Penso che dovrebbero essere ritenuti almeno co-responsabili se il
contenuto pubblicato è falso e danneggia qualcuno. Oppure non dovrebbe
essere più permessa la creazione di account fasulli ed ogni utente
dovrebbe essere verificato, per essere facilmente identificato in caso
tenga comportamenti fraudolenti. Ma pure questa non è un'opzione esente
da rischi: già così queste piattaforme detengono un potere enorme,
gliene si darebbe molto di più, e non so se sia il caso.

> Ma il punto è se ritieni giusto che l'informazione - prendendo
> le parole di uno spot - sia responsabile e quindi censurata e
> orientante.

Un tempo ti avrei risposto di no, ma vedendo come siamo scivolati dalla
libertà di parola all'anarchia ed al disagio sociale che sta generando
veri e propri "mostri" non ne sono più tanto sicura.

> Poi, se vuoi leggere notizie in rete, purtroppo si deve
> controllarle,

Bisogna anche avere la capacità di farlo, cosa niente affatto scontata.
Chi protegge gli stupidi e gli analfabeti funzionali da loro stessi?

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 2, 2021, 1:30:37 PM9/2/21
to
On 01/09/2021 12:19, Jamie wrote:
> Perdonate la divagazione, ma mi piacerebbe confrontarmi con voi su
> questa tematica.
> Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati a
> verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso fosse
> falsa potrebbero rischiare una querela o altro;

Purtroppo i giornali verificano le notizie solo se rischiano
una querela. Altrimenti sono ben felici di raccontare falsita'
se hanno una, anche solo ragionevole, certezza di impunita'.
Anzi, e' proprio la stampa nazionale ad avere inventato per
prima le piu' grossolane fake-news. Cio' che oggi urta
la sensibilita' dei giornalisti e' che hanno perso il monopolio
delle fake-news.

> ma sui social può circolare qualsiasi falsità

Come accade da sempre in "radio popolare" ovvero tra i petegolezi
da comari, ma anche non.

> ed il sig. Zuckerberg & affini non hanno nulla da temere.

Questo e' responsabilita' dei democratici americani.

> Eppure loro sono i primi a guadagnare anche sulle
> notizie false, dato che più utenti stanno sui loro
> social e più loro guadagnano dalle inserzioni etc,
> e le notizie che generano più "indinniazione" e litigi
> infiniti sono probabilmente quelle più redditizie di tutte
> perché tengono incollate agli schermi un gran numero
> di persone.

Questo e' fortemente oppinabile. Se non ci fossero le fake-news
ci sono mille e mille altri argomenti su cui discutere in modo animoso
o vivace. Al contrario dei giornalisti, che invece inventano fake-news
per vendere piu' copie oppure per fare contento l'editore/proprietario,
i vari Zucherberg non sono parte attiva nella creazione di fake-news
e quindi non hanno un diretto guadagno. Se fosse giusta la sua tesi,
allora mai e poi mai avrebbero cancellato il sig.Trump e simpatizzanti.
Sarebbe stato motivo per aumentare ancora di piu' il traffico, secondo
la sua tesi, non crede ?

> Perciò, se fossi un content manager avrei probabilmente
> tutti gli interessi a pubblicare cose che suscitano reazioni scomposte,

E' questo il suo errore: Zuckerberg e affini NON PUBBLICANO NULLA.
Non e' un giornale, ne gli interventi dei partecipanti sono
paragonabili a "lettere al direttore".

> e la verità che fine fa in tutto questo marasma? Diventa proprio
> irrilevante.
> Tutto ciò mi appare sempre più perverso.

La colpa della perversione che lei percepisce sta tutta nei
giornalisti nazionali, anzi, in chi passa loro le veline.

> D'altra parte, non so fino a che punto si può addossare ad una
> piattaforma la responsabilità di ciò che pubblicano i suoi utenti.
> Voi cosa ne pensate?

Per un libertario l'approccio e' semplice.

O il sig. Zuckerberg non ha il diritto di censurare alcunche', nel
qual caso non ha alcuna responsabilita' dei contenuti. In caso di
reati, le forze dell'ordine devono perseguire i singoli responsabili
(cosa anche facile, oltretutto). Unica eccezione e' quando il
contenuto e' undisputabilmente un reato, come la pornografia
minorile o violenta, evidente preparazione o perpretazione di
reati criminali e/o terroristici, etc. Ma, nel dubbio, meglio
attendere una ordinanza di un giudice, anche sollecitata
direttamente da Zuckerberg, questo sarebbe legittimo farlo.

Se invece il sig. Zucherberg si prende l'arroganza di selezionare
i contenuti, allora diventa automaticamente responsabile di tutto cio'
che si trova nella sua piattaforma e perde ogni diritto alla manleva.

In realta' sono stati proprio i paladini storici della liberta' di
parola negli STati Uniti, cioe' i democratici, a chiedere, anzi a
pretendere, che il sig.Zucherberg, stroncasse tutto cio' che aveva
a che fare con il sig.Trump. Infatti, nonostante le numerose fake-news
propagandate dal sig.Trump, non c'era un reato perseguibile che
avrebbe autorizzato la rimozione dei contenuti del sig.Trump tramite
la via ordinaria (e l'unica legittima in una nazione che rispetti
la legge) della magistratura. E quindi la sig.ra Pelosi e suoi
soci hanno cercato e trovato una scorciatoia che molti libertari
democratici di altri tempi definirebbero come "illegale" ovvero
un "abuso di posizione" (la posizione di monopolio di Facebook).

Zucherberg ha eseguito, e ora pretende (giustamente dal suo punto
di vista) che pero' si continui a mantenere il suo stato di "portatore
neutrale" di contenuti altrui. Cosa che invece secondo la legge
americana lui ha perso quando ha iniziato a censurare cio' che sono
evidenti opinioni, il che vale anche per le fake-news.

Un esempio di cosa significa essere semplice piattaforma neutrale:

<https://www.nolo.com/legal-updates/ninth-circuit-wont-hold-giganews-liable-for-volitional-copyright-infringement.html>

"Giganews does not select any of the content available on its
servers—nor did Giganews post any of the data that was the
subject of this lawsuit ..."

Giganews non esegue alcuna selezione dei contenuti sui suoi server
(che non portano altro che Usenet, il presente ambito).

Ed ancora:

"The court also noted that there were no easy methods available for
Giganews to remove all infringing content, given that the Usenet
servers contained user-generated information."

Cioe' per un fornitore di server come Giganews, non c'e' alcun
metodo facile per rimuovere contenuto sotto il diritto d'autore,
essendo esso generato dagli utenti.

Quindi, Giganews non porta alcuna responsabilita' delle violazioni
(e neanche dei reati) compiute dai suoi clienti usando i server
di Giganews. In pratica e' una situazione simile a quella di
un operatore telefonico, che non e' responsabile delle parole
pronunciate usando il servizio telefonico, fosse anche un
attentato alla stessa sicurezza dello Stato.

Facebook, quando e' nato, godeva della stessa impunita', come
mero fornitore di servizi. Si limitava ogni tanto a togliere
dei contenuti indisputabilmente in violazione delle leggi.
I democratici hanno costretto un Zucherberg (forse neanche
riluttante, chi lo sa) a fare da censore, e questo ha rotto
il patto giuridico per cui Facebook non portava responsabilita'
dei suoi contenuti, non essendo certamente, all'inizio,
un editore di contenuti.
Oggi Facebook ha non solo violato la norma che vieta ai
fornitori di servizi di effettuare attivita' censoria, ma
ha anche dimostrato di avere metodi efficaci per agevoli per
rimuovere ogni contenuto che ritenga di volere rimuovere.

E quindi ha perso tutti e due i motivi che invece hanno
protetto Giganews da un portatore di diritto d'autore furioso
e danaroso.

Oggi e' evidente che Facebook, per i motivi appena spiegati,
e' totalmente responsabile di ogni fake-news pubblicata. Ma c'e'
una questione che per un italiano puo' essere difficile da digerire:
negli Stati Uniti pubblicare fake-news e' un diritto, anche se
concesso a malincuore, fa parte del Primo Emendamento, insomma,
il primo articolo della carta che prevale anche sulla costituzione.
(vedi anche il diritto di bruciare la bandiera, che un nazionale
non manderebbe mai giu', etc.)

Ma sui reati commessi usando Facebook, Zuckerberg ora e' nei guai.
L'unica ragione per cui non e' ancora sotto processo e' perche'
e' protetto dai democratici (glielo devono, dopo che ha eseguito
i loro ordini). Ma non credo che, dopo essersi consultato con i
suoi avvocati, Zuckerberg oggi dorma tranquillo. Quando tornano
i repubblicani, e se i democratici improvvisamente si risvegliano
libertari, allora sono guai, ma potrebbe anche caversela con lo
smettere di fare il censore e promettere di non farlo piu'.
Certo resta il fatto che ha dimostrato di avere metodi agevoli
per fare azione di selezione dei contenuti ...

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 2, 2021, 2:29:55 PM9/2/21
to
On 01/09/2021 13:10, Jamie wrote:
> On 01/09/2021 13:01, PMF wrote:
>> Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
>>
>>> Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati
>>> a verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso
>>> fosse falsa potrebbero rischiare una querela o altro;
>>
>> mi fermo alla premessa, che è falsa.
>>    in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma
>> pubblicano fake e falsità a manetta.  "i fatti piegati alle opinioni"
>> è il mantra
>>    in secondo luogo perché non si capisce chi e come dovrebbve
>> querelare, quando scrivi falsità che rincorrono e amplificano quelle
>> dei social.
>
> Sì beh questa è un'aberrazione piuttosto recente che riguarda
> principalmente le testate online, ma ti garantisco che sulla carta
> stampata ci finisce roba un pelo più verificata.

In modo ampio dagli anni '80, su qualsiasi argomenti sui cui
la stampa non teme conseguenze, si riempe di fake-news.
E cosi' che gli italiani si sono abituati ad inventarsene di
proprie, oltre ad inventare complotti (in realta' in parte
giustificate dalle fake-news "istituzionali").
Cio' che ha irritato i giornalisti e' che hanno perso
l'esclusiva della menzogna e della invenzione creativa di notizie.

> Per fare un esempio, io potrei anche inventarmi che tu sei un pedofilo e
> pubblicare la cosa su tutti i social di mia conoscenza, solo perché
> magari mi stai sulle scatole.
> Un giornale ci penserebbe mille volte
> prima di pubblicare qualcosa del genere, sui social ci finisce in un clic.

Questo e' un reato anche se fatto sui social. Se il danneggiato
se ne accorge, si trova i carabinieri davanti alla porta di casa.

Che qualcuno "scivoli" con un clic a far il reato non significa
che ne vada via impunito. Specialmente sui social, ove l'identificazione
e' piu' facile.

Per fare un paragone, ci sono due modi per "prendere" soldi
altrui: con la truffa e con il furto (per destrezza o con rapina).
In ambedue i modi il risultato finale e' lo stesso: si sposta
ricchezza dalla vittima al deliquente perpretratore.

Ecco, la stampa fa fake-news in modo truffaldino, se vuole "furbo".
Il singolo incauto cliccatore fa la fakenews in modo maldestra,
da reato evidente. Ma il risultato finale e' lo stesso: sia la
stampa che il singolo maldestro portano via reputazione o creano
falsita'.

>>    Le uniche querele che i giornalisti temono sono quelle di
>> quattropolitici falliti, null'altro
>>    non per nulla se vuoi una notizia te la vai a cercare in rete,
>> cercando di discernere. non certo spendendo (inutili) spiccioli per un
>> quotidiano
>
> Vedo che la tua opinione sui quotidiani non è molto benevola :)

E sono d'accordo con lei. Ci sono argomenti tecnici in cui ritengo
di essere ferrato e non solo per la mia laurea, ma perche' me
tengo costantmente aggiornata (la chiami "formazione continua", se
vuole). Ebbene, si alcuni temi e' da decenni che la stampa nazionale
sistematicamente diffonde "fake-news" che cozzano frontalmente
con la mia preparazione tecnica e che finisce in pesanti risvolti
politici (vedi "decisioni elettorali che vanno contro l'interesse
degli elettori, di tutta la nazione, a vantaggio di pochi".
Come si puo' essere benevoli con una stampa cosi' cinica ?
E giornalisti che piu' faccia di bronzo di una statua di bronzo
non saprei come definire ?

Il fatto stesso che un Salvini abbia il consenso che ha, la
dice lunga sulla qualita' giornalistica della stampa nazionale.
Per esempio, quella che la Lega Nord abbia rubato i rimborsi
elettorali e' una fake-news, non importa cosa dice una
sentenza giudiziaria. E' sufficente leggere la legge elettorale
in vigore al tempo per capire l'assurdita'. Eppure nessuno
giornale riporta un minimo di ricerca documentale per spiegare
l'assurdita' della tesi del furto verso lo Stato (in realta'
il furto c'e', ma e' da parte del gruppo bossiano verso la
Lega Nord, anche se alcuni potrebbero contestare un rimborso
dei soldi investiti negli anni dai Bossi nella Lega Lombarda).
E non sono certamente un simpatizzante del PD, tanto meno di M5S
e neanche di FdI (o peggio, Berlusconi). In realta', non c'e'
un partito da votare, sono tutti uguali, "diversamente democratici".
Anche la Bonino e' passata nell'altra trincea (in fondo non e'
mai stata sinceramente libertaria ed oggi Marco non c'e' piu').
Insomma, pare che tutti accettino che se va contro il nemico,
e' accettabile inventare una "fake-news". Il problema e' che
poi si fanno prendere la mano e perdono ogni controllo.

E danni a lungo termine sono gravi. Oggi la gente muore per
colpa dei fake-news istituzionali storici. Quando uno si rifiuta
di vaccinarsi, lo Stato e i giornalisti lo dipingono come di un
idiota o un complottista o un asociale o altro. Io invece mi
domando: ma perche' si rifiuta di fare quello che e' un dovere
civico (ma non un obbligo giuridico) ? A costo di mettere a
rischio la vita propria e dei famigliari ? Forse c'e' qualcosa
di cosa marcio nel sistema dell'informazione, dei media nazionali,
da spingere la gente a farsi male su se stessi a causa di una
corruzione, concussione e correita' cosi' grave come percepita
da sempre piu' persone tra istituzioni, sistema giornalistico e
aziende e interessi privati.

Fatina_degli_Elfi

unread,
Sep 2, 2021, 4:50:51 PM9/2/21
to
Il 02/09/2021 15:06, Mardot ha scritto:
> urka, qualche dettaglio in piu'?
>

Motori principalmente, ma conto di allargare gli orizzonti.

Mardot

unread,
Sep 3, 2021, 3:01:05 AM9/3/21
to
Il 02/09/2021 22:50, Fatina_degli_Elfi ha scritto:
> Il 02/09/2021 15:06, Mardot ha scritto:
>> urka, qualche dettaglio in piu'?
>>
>
> Motori principalmente,

Motori elettrici o a scoppio?

> ma conto di allargare gli orizzonti.

brava :-)

Claudio

unread,
Sep 3, 2021, 3:16:00 AM9/3/21
to
Il 02/09/2021 20:29, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> In realta', non c'e'
> un partito da votare, sono tutti uguali, "diversamente democratici".

Vero solo in parte, sicuramente vero su tutti i citati a livello
complessivo di partito ...non vero in assoluto sui singoli membri. Non
vero su tutti quei partiti fuori dagli schemi e grazie dei media e del
capitalismo che gli controlla.
Insomma se uno presta attenzione alla materia qualcuno da votare lo
trova ...non è detto che poi questo diventi determinante, ma sicuramente
contribuisce a diminire l'ignoranza ovina di gregge su cui sempre più si
basa questa repubblica. :-)

Claudio

unread,
Sep 3, 2021, 3:21:51 AM9/3/21
to
Il 02/09/2021 19:30, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> E' questo il suo errore: Zuckerberg e affini NON PUBBLICANO NULLA.
> Non e' un giornale, ne gli interventi dei partecipanti sono
> paragonabili a "lettere al direttore".

Con i loro algoritmi condizionano fortemente quello che vedi e quello
che non vedi, di fatto fanno una scelta editoriale ad personam.

Intendo sostanzialmente questo tipo di problemi tipico dei social,
descritto magistralmente dai geni di Bugliano.

https://comunedibugliano.home.blog/2021/07/20/i-social-network-fanno-schifo

Fatina_degli_Elfi

unread,
Sep 3, 2021, 3:48:40 AM9/3/21
to
Il 03/09/2021 09:01, Mardot ha scritto:
> Motori elettrici o a scoppio?

Entrambi, sono proprio appassionata e mi adeguo ai tempi.

> brava :-)

Curiosi sempre e contenti di quanto appreso mai.

Er Capoccetta

unread,
Sep 3, 2021, 11:01:47 AM9/3/21
to
Il giorno giovedì 2 settembre 2021 alle 20:29:55 UTC+2 Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> On 01/09/2021 13:10, Jamie wrote:
> > On 01/09/2021 13:01, PMF wrote:
> >> Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
> >>
> >>> Stavo pensando al fatto che i giornali sono in qualche modo obbligati
> >>> a verificare una notizia prima di pubblicarla, anche perché nel caso
> >>> fosse falsa potrebbero rischiare una querela o altro;
> >>
> >> mi fermo alla premessa, che è falsa.
> >> in primo luogo perché i giornali non verificano alcunché, ma
> >> pubblicano fake e falsità a manetta. "i fatti piegati alle opinioni"
> >> è il mantra
> >> in secondo luogo perché non si capisce chi e come dovrebbve
> >> querelare, quando scrivi falsità che rincorrono e amplificano quelle
> >> dei social.
> >
> > Sì beh questa è un'aberrazione piuttosto recente che riguarda
> > principalmente le testate online, ma ti garantisco che sulla carta
> > stampata ci finisce roba un pelo più verificata.
>
> In
letto fin qui

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 3, 2021, 7:55:36 PM9/3/21
to
RAM satura ?


son

unread,
Sep 6, 2021, 12:11:38 PM9/6/21
to
Il 01/09/2021 12:19, Jamie ha scritto:
> di persone. Perciò, se fossi un content manager avrei probabilmente
> tutti gli interessi a pubblicare cose che suscitano reazioni scomposte,
> e la verità che fine fa in tutto questo marasma? Diventa proprio
> irrilevante.
> Tutto ciò mi appare sempre più perverso.
> D'altra parte, non so fino a che punto si può addossare ad una
> piattaforma la responsabilità di ciò che pubblicano i suoi utenti.
> Voi cosa ne pensate?

Che hai centrato il problema, ovvero il "conflitto di interessi" delle
società che gestiscono i grandi social media.
Non so qual è la soluzione definitiva, non so nemmeno se ne esiste una,
ma già avere la consapevolezza del problema come ce l'hai tu è un'ottima
cosa.

Jamie

unread,
Sep 6, 2021, 1:32:25 PM9/6/21
to
On 02/09/2021 18:57, e7o7@o.o wrote:

>> Questo in parte già succede, perché come sai ogni piattaforma ha le sue
>> policy ed i suoi algoritmi di filtraggio.
>
> le policy commerciali ci stanno, quelle sui contenuti non mi
> piacciono.

Vorresti quindi che sui social tutti fossero liberi di dire qualsiasi
cosa? E sottolineo "qualsiasi".
Un eccesso di libertà può essere pericoloso tanto quanto la sistematica
repressione.
> Il potere delle società si limita secondo me eliminando il controllo,

? non ho capito

> e poi chi dovrebbe farlo questo, le aziende su direttive governative?
>
> Riapriamo l'ufficio censura statale?

Non mi sembra di aver detto niente del genere. In realtà, se ben
ricordi, il tema non era la censura sui contenuti ma la responsabilità
delle piattaforme. La stortura per me è che questi guadagnano fior di
soldi (anche grazie ai contenuti) senza però essere responsabili di
quasi nulla.

>> Bisogna anche avere la capacità di farlo, cosa niente affatto scontata.
>> Chi protegge gli stupidi e gli analfabeti funzionali da loro stessi?
>
> La selezione naturale, la vita.

Un'idea un po' "Mengeliana", lasciatelo dire.

> Del resto non gli vietano neppure di votare (ok... qui si può ridere).

Votare deve essere per forza un diritto universale, ma ci vorrebbe più
selezione all'ingresso in politica.

> Quando lo stato ha cercato di porsi sopra gli individui e ha cercato
> il bene comune sono stati i disastri.

Non vorrei divagare buttandola in politica, però il capital-liberismo
sfrenato che abbiamo visto finora non mi pare ci stia conducendo verso
un roseo futuro.


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