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TIROPRATICO®
http://digilander.libero.it/tiropratico
tirop...@iol.it
"Giuseppe Ferlito" <giuseppe...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:hQM7b.43649$hE5.1...@news1.tin.it...
Chiaro come il sole; ti ringrazio
Ciao
... odio le "firme"
La polvere SIPE (l'acronimo sta per "Società Italiana Prodotti Esplodenti")
è una balistite, ovvero un propellente bibasico costituito per il 50% di
nitrocellulosa ed il 50 % di nitroglicerina, creato nel 1923 nel
polverificio SIPE di Spilamberto (MO).
Questa polvere lamellare, con granulometria di 0,85x0,85x0,15 mm. con
densità gravimetrica di 700 gr/lt è molto densa e poco scorrevole, il colore
tradizionale è il grigio grafite ed è sicuramente una delle migliori polveri
"storiche" italiane.
La SIPE è stata soprattutto apprezzata per la sua eccellente regolarità e
stabilità chimica e per la sua eccezionale costanza anche ai più repentini
sbalzi igrometrici e termici, caratteristiche talmente positive che la
fecero diventare per molti anni la polvere ufficialmente impiegata dal BNP
per il caricamento delle cariche per prova forzata.
Le polveri bibasiche denotano pregi e difetti nei confronti delle
monobasiche; molto brevemente, i difetti risiedono nel loro elevato
gradiente termico che comporta un effetto maggiormente erosivo sugli acciai
delle armi e in minor misura anche una notevole flessione di rendimento alle
temperature molto sotto allo zero, i pregi si rilevano nella eccezionale
costanza di rendimento in ogni clima, nella ottima resa energetica, e nella
economia di impiego legata sia ai minori costi della polvere, sia alla
riduzione dei dosaggi dovuta al notevole rendimento dinamico.
Brevemente si deve puntualizzare, per i nuovi appassionati, che nelle
polveri da sparo, la nitrocellulosa impiegata da sola, pur producendo una
trasformazione in gas perfetta e completa, contiene nella sua molecola poco
ossigeno e ne evidenzia una carenza nel suo ciclo combustivo impedendo ai
residui finali di carbonio di raggiungere una completa ossidazione ad
anidride carbonica (CO²); il residuo finale è infatti in gran parte
costituito da ossido di carbonio (CO) ed il risultato che ne deriva è che
lo svolgimento di calore è inferiore a quello potenzialmente ottenibile.
La nitroglicerina al contrario, possiede nella sua molecola una quantità di
ossigeno superiore al suo fabbisogno per la completa combustione del proprio
carbonio e quindi questo eccesso di ossigeno libero può essere
vantaggiosamente utilizzato per completare l'ossidazione della
nitrocellulosa.
Appare evidente che la sinergia tra le due basi è molto positiva in termini
di rendimento, infatti le polveri bibasiche sviluppano più calore che
influisce significativamente sull'espansione dei gas e quindi conferisce un
maggior potenziale termodinamico al propellente.
La miscelazione della nitroglicerina con la nitrocellulosa può essere
attuata a differenti livelli percentuali; se le due basi sono presenti in
parti uguali al 50% siamo in presenza di una balistite, mentre se il livello
percentuale di nitroglicerina scende sotto il 40% avremo una balistite
attenuata, un propellente ancora molto potente ma dotato di un potere
calorifico e quindi di un potenziale termodinamico leggermente inferiore e
di un ridotto effetto erosivo.
L'attenuazione può scendere fino a circa un valore del 15% mentre per
percentuali uguali od inferiori al 12% la polvere così composta prende il
nome di Nitrocellulosa modificata.
La SIPE non è affatto obsoleta, è una polvere ancora moderna ad 80 anni
dalla sua nascita e l'impiego in armi corte ne ha rilanciato in modo
perentorio e positivo la sua eccellente qualità.
La SIPE non è facilmente dosabile per la sua relativamente cattiva
scorrevolezza ed è questo uno dei suoi principali fattori limitanti,
tuttavia in arma corta accetta di buon grado per la sua grande elasticità
tolleranze di dosaggio di circa 0,15 grani permettendone così un impiego
molto variegato e flessibile.
E' un propellente veramente multiuso, che nei bossoli da pistola non sfigura
mai!
Dal 6,35 al 45 ACP offre un rendimento veramente notevole, la sola parziale
esclusione a tale successo è relegata ai bossoli ad elevata volumetria
interna, nei quali per il suo particolare carattere combustivo, dimostra una
mediocre regolarità.
Non devono mai essere paragonate sul piano della progressività polveri
monobasiche con polveri bibasiche, il loro rendimento termodinamico,
estremamente dissimile comporterebbe infatti errori clamorosi ed a volte
pericolosi.
Una polvere che sebbene più vivace è molto simile sia chimicamente che
balisticamente alla SIPE n è la "S4 n" un'altra arzilla vecchietta classe
1927 prodotta dalla BPD e da questa ditta portata gloriosamente agli anni
2000.
Il suffisso "n" aggiunto pochi anni fa, attesta e indica un nuovo
trattamento superficiale antivampa, applicato alla polvere per ridurre il
flash (riaccensione di gas combustibili residuati della deflagrazione,
spesso costititi da metano) che spesso si notava alla bocca dell'arma allo
sparo di cartucce a pallini.
Credo che ora non si ossa più dire di aver trascurato la vecchia eccellente
SIPE! ;-))))
Cordialità
G.G.
Strabiliato, ringrazio.
--
Yours Truly, Raoul
"Garolini Gianluca" <garol...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:WJ38b.311720$Ny5.9...@twister2.libero.it...
ciao
Usa pure il tu, spesso lo faccio spontaneamente anch'io.
26.
Devo dire che mi aiuto molto,(senza merito) con una memoria ferrea in
Boheler Antinit, e devo confessare che molti "tratti" li ritaglio da miei
precedenti pezzi già elaborati in passato. ;-)))
Grazie, a Te ed a Raul,... che fa il modesto, ma è insieme al Giudice Mori,
Tersite, Absolut, Gualbo, Salwo, LMB, Bruno e tanti altri non meno
importanti attivisti che non sto ad elencare una colonna portante di questo
splendido NG!
> A proposito di dosabilità, poi, devo dire che il dosatore Dillon sembra
> digerire molto bene la Sipe.
Se usi con giudizio uno spray antistatico il dosatore volumetrico può
sicuramente migliorare ancora un pochino.
Okkio, perchè le balistiti e tra esse la SIPE, se lasciate là distruggono
letteralmente i tubi in plexiglas dei dosatori! :-(
Dopo l'uso, vuota SUBITO il contenitore del dosatore e rimetti la polvere
residua nella sua lattina.
Cordialità
G.G.
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Certo, gli stampi li fa Hensley & Gibbs, ma non è una buona soluzione,
perchè avrai dieci palle diverse che si ripetono anzichè due, quindi
regolarità molto scarsa, inoltre sono stampi troppo pesanti.
La LEE comunque produce blochetti fondipalle in alluminio a sei cavità
economici e molto funzionali.
Per pura curiosità, i migliori tiratori americani che gareggiano con palle
cast (fuse) usano matrici monocavità e quando ne usano a due cavità, marcano
le singole cavità in modo lieve ma riconoscibile, per dividere le palle
uscite da ognuna di esse.
Cordialità
G.G.
E' quindi per quello che le lattine sono metalliche?
E la S4n? Sai mi sto trovando da Papa a caricare il 12 con quella.
> Dopo l'uso, vuota SUBITO il contenitore del dosatore e rimetti la polvere
> residua nella sua lattina
Questo serve anche per un altro motivo: se lasci della polvere nel dosatore
essa sarà influenzata dall'ambiente (per es. aumento o diminuzione
dell'umidità), con risultati differenti sul campo di tiro.
Normalmente (paranoicamente, sarebbe più corretto dire) quando ricarico
faccio in modo che il tasso di umidità sia costante, lasciando nella stanza
che ho adibito a luogo di ricarica, il deumidificatore acceso per un paio di
giorni, in modo da caricare le cartucce sempre con il medesimo tasso di Hr.
Inoltre, una volta rimessa la polvere nel dosatore gli faccio fare un paio
di volte il testaingù ;-) in modo che la polvere del dosatore si mescoli con
l'altra presente nel barattolo.
PS. Paranoici si diventa. :-)
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Yours Truly, Raoul
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Yours Truly, Raoul
"Rage Hard" <rage.hard.ca...@inwind.it> ha scritto nel messaggio
news:...
> "Garolini Gianluca" <garol...@libero.it> ha scritto nel messaggio