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[SILMARILLION] L'inizio dei giorni

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Nymeria

unread,
May 2, 2006, 3:45:53 PM5/2/06
to
L'atteggiamento dei Valar nei confronti di Melkor e delle sue azioni mi
lascia sempre molto perplessa: dopo essersi adoperati a lungo per dare
vita al mondo rivelato dalla visione di Eru, e dopo aver sofferto per le
continue aggressioni del nemico, decidono - dopo la distruzione delle
Lampade - di abbandonare la Terra di Mezzo per rifugiarsi a Valinor,
creando quella che a tutti gli effetti e' una "torre d'avorio" ed
abbandonando in sostanza il resto del mondo al proprio destino - e'
interessante notare che Melkor costruisce a sua volta la fortezza di
Utumno, ma contrariamente ai Valar utilizza questo rifugio in modo
offensivo anziche' difensivo.
Mi stupisce anche l'apparente ingenuita' dei Valar nel non porre in opera
alcuna vigilanza preventiva, neppure quando la corruzione si fa evidente -
Tolkien pare sottolineare spesso la scarsa consapevolezza dei rischi da
parte loro: "a causa della luce di Illuin non percepirono l'Ombra verso
Nord", "ed i Valar non si accorsero di lui"; persino le ricerche della
fortezza di Utumno sembrano scarsamente motivate, come se mancasse la
certezza su *cosa* fare in caso venisse scoperta, quasi che i Valar siano
riluttanti (almeno a questo stadio) ad affrontare il nemico a viso aperto
- certamente sono inconsapevoli del suo punto debole, rappresentato dalla
paura per le manifestazioni esteriori del potere degli ex confratelli (la
voce del vento, dominio di Manwe ed il tremore della terra sotto il passo
di Tulkas).
A parziale giustificazione di tale scelta ci viene detto che e' dettata
dal timore di sconvolgere ancora di piu' il mondo, danneggiando la dimora
dei Priminati il cui arrivo e' prossimo: ma poiche' e' oramai chiaro che
Melkor e' votato alla distruzione della bellezza in ogni sua forma, come
possono i Valar essere certi che gli Elfi non saranno a loro volta preda
di questa volonta' devastatrice ?
Le preghiere di Yavanna, la vigilanza di Ulmo e le occasionali incursioni
di Orome - gli unici a possedere una percezione del pericolo - appaiono
ancora piu' inefficaci in quanto apparentemente privi del supporto dei
confratelli che preferiscono comportarsi come se la minaccia non
esistesse: questo atteggiamento mi ricorda (per quanto bizzarro possa
sembrare) l'insularita' degli Hobbit, convinti che la separazione fisica e
mentale dal resto del mondo li potra' preservare da ogni pericolo e
tristemente (colpevolmente ?) ignari del fatto che questo puo' bussare
inaspettatamente alla porta ..
La parte conclusiva del capitolo introduce la sostanziale differenza tra
Uomini ed Elfi, che non si limita certo alla contrapposizione tra
mortalita' ed immortalita' ma tocca importanti concetti come liberta' ed
evoluzione: il fatto che gli Elfi siano 'legati' al mondo e ne condividano
il destino, senza poterne trascendere i confini, appare come una sorta di
impietosa costrizione, una condanna alla perpetua staticita' - che, mi
sembra importante ricordarlo, finisce per logorare anche gli stessi Valar
(".. il dono di Iluvatar, che con il trascorrere del tempo anche i Potenti
invidieranno").
Certo, il cammino evolutivo degli Uomini conduce alla morte - e Tolkien ci
avverte da subito che l'atavica paura provata dal genere umano e' opera di
Melkor, che ne ha sovvertito il significato di passaggio ad un altro piano
esistenziale - per cui si potrebbe ipotizzare che la prospettiva di una
vita limitata dovrebbe fornire lo sprone a divenire qualcosa di piu' e di
meglio, grazie all'immensa liberta' ed alla innata capacita' di
trascendere la propria 'programmazione' - che trovano pero' una mesta
contropartita nell'umana paura dell'ignoto che rende difficile
l'accettazione di questo mistero.
---
C'e' un interessante particolare che ho notato nella traduzione di questo
capitolo: mentre nell'originale di Tolkien il genere dei due alberi si
evince dall'utilizzo dei pronomi ('his countless flowers' nel caso di
Telperion e 'her branches' in quello di Laurelin), il nostro indomito
C.S.S. preferisce invece essere piu' esplicito e scrive "Uno, maschio,
aveva .." e "L'altro, femmina, esibiva ..", in pratica aggiungendo al
testo delle definizioni che non sono originariamente presenti - non
sarebbe stato meglio limitarsi a "L'uno ....L'altra", rispettando
l'originale ?


--
Nymeria

Tarabas Hunnaur

unread,
May 3, 2006, 12:21:55 PM5/3/06
to
Nymeria ha scritto:
[CUT]

> C'e' un interessante particolare che ho notato nella traduzione di
> questo capitolo: mentre nell'originale di Tolkien il genere dei due
> alberi si evince dall'utilizzo dei pronomi ('his countless flowers' nel
> caso di Telperion e 'her branches' in quello di Laurelin), il nostro
> indomito C.S.S. preferisce invece essere piu' esplicito e scrive "Uno,
> maschio, aveva .." e "L'altro, femmina, esibiva ..", in pratica
> aggiungendo al testo delle definizioni che non sono originariamente
> presenti - non sarebbe stato meglio limitarsi a "L'uno ....L'altra",
> rispettando l'originale ?

Mha... a sua difesa bisogna dire che entrambi sono "alberi", per cui
bisognerebbe riferirsi ad entrambi al maschile. Si potrebbe aggirare il
problema chiamando uno "albero" e l'altro "pianta", ma non sarebbe la
stessa cosa.
Mae aur!
--
Tarabas Hunnaur - 10° deI FeSTosi
"Non scrivo mai di ciò che ho visto, ma solo di ciò che ho sognato."
Lord Dunsany

Gwindor

unread,
May 3, 2006, 1:57:34 PM5/3/06
to
Tarabas Hunnaur wrote:

> Mha... a sua difesa bisogna dire che entrambi sono "alberi"

Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente, "albero
femmina", senza possibilità di recupero...

Bye

Gwindor

--

"It became apparent that one reason why the Ice Giants were known as the
Ice Giants was because they were, well, giants. The other was that they
were made of ice"
Terry Pratchett

Togli REMOVEME dall'indirizzo per rispondere

andrea palazzi

unread,
May 3, 2006, 2:10:37 PM5/3/06
to

> Nymeria ha scritto:

>> di Tolkien il genere dei due alberi si evince dall'utilizzo dei pronomi
>> ('his countless flowers' nel caso di Telperion e 'her branches' in quello
>> di Laurelin) ...

>> non sarebbe stato meglio limitarsi a "L'uno ....L'altra",

> Tarabas Hunnaur wrote:


>> Mha... a sua difesa bisogna dire che entrambi sono "alberi"

"Gwindor" <gpcanzR...@tiscali.it> ha scritto


> Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente, "albero
> femmina", senza possibilità di recupero...

anche in inglese his e her, riferiti ad alberi, mi suonano strani.
non so se gli alberi inglesi fanno come la nave, che se ricordo e' sessuata.
sono cose che si possono permettere piu' facilmente gli autori...

toh, stavo per cercare 'tree' e...
http://www.oed.com/ --->
http://www.oup.co.uk/isbn/0-19-861069-6

appunto: "he revived, remodelled, and invented English words"

--
ciao, a.
news://it-alt.comp.software.openoffice : Il newsgroup dedicato a
OpenOffice.org, la suite open source di applicazioni per ufficio.


Nymeria

unread,
May 3, 2006, 4:23:35 PM5/3/06
to
> Tarabas :

>
>> Mha... a sua difesa bisogna dire che entrambi sono "alberi"


> Gwindor:


> Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente, "albero
> femmina", senza possibilità di recupero...

Avete ragione: pero' se C.S.S. si fosse limitato a dire, per esempio: "UnO
aveva le foglie (ecc.ecc.), mentre l'altrA era (ecc.ecc.)" sarebbe rimasta
l'impostazione di Tolkien senza la necessita' di trovare il femminile di
albero - semplicemente avremmo intuito che, dei due alberi, uno era di
genere maschile e l'altro femminile, senza bisogno di ulteriori aggiunte.

E' comunque un peccato veniale - c'e' ben altro, purtroppo, ben altro ...
:-(

--
Nymeria

Nymeria

unread,
May 3, 2006, 4:23:39 PM5/3/06
to
On Wed, 03 May 2006 20:10:37 +0200, andrea palazzi
<andrea....@gmail.com> wrote:

> anche in inglese his e her, riferiti ad alberi, mi suonano strani.

Nella Terra di Mezzo tutto e' possibile ... ;-)

> toh, stavo per cercare 'tree' e...
> http://www.oed.com/ --->
> http://www.oup.co.uk/isbn/0-19-861069-6
>
> appunto: "he revived, remodelled, and invented English words"

Eh eh ....


--
Nymeria

Cla

unread,
May 3, 2006, 4:29:44 PM5/3/06
to
"Gwindor" <gpcanzR...@tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:4458eedf$0$18296$4faf...@reader1.news.tin.it...

> Tarabas Hunnaur wrote:
>
> > Mha... a sua difesa bisogna dire che entrambi sono "alberi"
>
> Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente, "albero
> femmina", senza possibilità di recupero...

Ma dal punto di vista botanico esiste per gli alberi un qualcosa di simile
alla differenza sessuale?


bubbo

unread,
May 3, 2006, 4:46:24 PM5/3/06
to
Cla ha scritto:

> Ma dal punto di vista botanico esiste per gli alberi un qualcosa di simile
> alla differenza sessuale?

Io non so niente di botanica, però ti garantisco che c'è una pianta
(proibita) che talvolta fa fiori maschili, talvolta fa fiori femminili e
in rari casi li fa entrambi. I coltivatori più saggi si sbarazzano dei
maschi in modo che non possano impollinare le femmine, così che si
concentrino nel produrre resina.

--
bubbo - http://www.experimento.it
Per rispondermi togli *TIDALL* e *palle* e poi togli anche *.invalid*

Inviato da X-Privat.Org - Registrazione gratuita http://www.x-privat.org/join.php

andrea palazzi

unread,
May 3, 2006, 5:13:56 PM5/3/06
to

"Nymeria" <nym...@toomanypeople.it> ha scritto


> Nella Terra di Mezzo tutto e' possibile ... ;-)

figurarsi in aman... :)

Gwindor

unread,
May 3, 2006, 5:58:57 PM5/3/06
to
Cla wrote:

> Ma dal punto di vista botanico esiste per gli alberi un qualcosa di simile
> alla differenza sessuale?

Altroché! La foresta del Coco de Mer alle Seychelles è un'attrazione
mondiale unica proprio per il dimorfismo dei frutti delle piante maschio
e femmina (lascio a te immaginare le forme dei due).

I locali considerano quella palma l'albero della creazione, e quando
vedi i frutti ti assicuro che viene da credergli.

Bye

Gwindor

--

"'So we're surrounded by absolutely nothing. There's a word for it. It's
what you get when there's nothing left and everything's been used up.'
'Yes. I think it's called the bill'"

Fritz Tegularius

unread,
May 4, 2006, 1:22:02 AM5/4/06
to
On Wed, 03 May 2006 23:58:57 +0200, Gwindor
<gpcanzR...@tiscali.it> wrote:

>(lascio a te immaginare le forme dei due).

Come dice Peter Jackson, perche' lasciare spazio alla fantasia?
http://snipurl.com/q0gl

ciao ciao
Fritz aka Giacomo
--
http://www.nazioneindiana.com/2006/04/20/nazisti-brava-gente

Laurelin

unread,
May 4, 2006, 3:33:48 AM5/4/06
to

"Cla" <C...@despammed.com> ha scritto

>>
>> Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente, "albero
>> femmina", senza possibilità di recupero...
>
> Ma dal punto di vista botanico esiste per gli alberi un qualcosa di simile
> alla differenza sessuale?

A rigor di logica la differenza è tra i fiori, e in genere ciò è vero
principalmente per le piante a impollinazione anemofila, cioè il cui polline
dagli stami deve essere trasportato dal vento per arrivare al pistillo
(checché ne insinui la voce popolare, gli stami sono gli organi sessuali
maschili e il pistillo quello femminile...). Se un fiore possiede solo stami
(o produce solo polline) è maschile, se ha solo il pistillo (o produce solo
ovuli, cioè semi - e frutti) è femminile, se li possiede entrambi è dioico o
ermafrodita. Al contrario, una specie è dioica se possiede fiori maschili e
femminili su individui diversi (e quindi, se la specie è arborea, presenta a
tutti gli effetti "alberi maschi" e "alberi femmine"), monoico se li
presenta sullo stesso individuo (o se possiede fiori dioici o ermafroditi).

Però i frutti (cioè le strutture che contengono i semi) vengono prodotti
sempre e solo dall'organo sessuale femminile, pistillo e/o ovario, per cui
non esistono frutti "maschili", ma piuttosto forme diverse di frutto,
talvolta i fiori femminili producono frutti senza subire impollinazione, e
questi frutti sono diversi da quelli ottenuti con l'impollinazione.


Laurelin@work


Tarabas Hunnaur

unread,
May 4, 2006, 12:15:05 PM5/4/06
to
Nymeria ha scritto:

> Avete ragione: pero' se C.S.S. si fosse limitato a dire, per esempio:
> "UnO aveva le foglie (ecc.ecc.), mentre l'altrA era (ecc.ecc.)"

... a me non sarebbe piaciuto perchè albero è maschile e basta, non vi
associerei mai "altra" al femminile.
Non so se possa considerare direttamente errore.

andrea palazzi

unread,
May 4, 2006, 1:21:09 PM5/4/06
to

"Tarabas Hunnaur" <hun...@libero.it> ha scritto


> Nymeria ha scritto:
>> Avete ragione: pero' se C.S.S. si fosse limitato a dire, per esempio:
>> "UnO aveva le foglie (ecc.ecc.), mentre l'altrA era (ecc.ecc.)"
>

> ... a me non sarebbe piaciuto perchč albero č maschile e basta, non vi

> associerei mai "altra" al femminile.
> Non so se possa considerare direttamente errore.
> Mae aur!

anch'io sarei rimasto perplesso, non sapendo bene a cosa associare il
femminile.
pero' il punto e' proprio questo.
gia' quando si parla di labrador su a.p.d.l., he/she sono molto colloquiali.
li si usa normalmente soprattutto per distinguere fra boys e girls.
non so gli alberi, in inglese, se seguano il canone e siano neutri.
nel caso, l'originale avrebbe su un lettore anglofono lo stesso effetto che
l'ipotesi di nymeria avrebbe al tuo e mio orecchio.
quando l' 'errore' e' autoriale, c'e' sempre da andar cauti :)

fra l'altro, sui generi si scoprono cose interessantissime:
http://it.wikipedia.org/wiki/Genere_(linguistica)

Moriagate

unread,
May 4, 2006, 2:29:47 PM5/4/06
to
Il 3 maggio 2006, bubbo ha scritto:

> I coltivatori più saggi si sbarazzano dei maschi in modo che non
> possano impollinare le femmine, così che si concentrino nel
> produrre resina.

Dissento totalmente!!! Evviva il polline dei maschi!!!


Ciao
--
Moriagate
Il processo e' circolare: la ricerca di un futuro approda sempre alla
riconquista di un passato. Quel passato non e' meno nuovo del futuro:
e' un passato reinventato. A ogni istante nasce un passato e si spegne
un futuro. Anche la tradizione e' un'invenzione della modernita'. O in
altre parole: la modernita' costruisce il suo passato con la stessa
violenza con cui edifica il futuro. - Octavio Paz

Moriagate

unread,
May 4, 2006, 2:30:11 PM5/4/06
to
Il 4 maggio 2006, Laurelin ha scritto:

>>> Purtroppo in italiano il femminile di albero è, dolorosamente,
>>> "albero femmina", senza possibilità di recupero...
>>
>> Ma dal punto di vista botanico esiste per gli alberi un qualcosa
>> di simile alla differenza sessuale?
>
> A rigor di logica la differenza è tra i fiori, e in genere ciò è
> vero principalmente per le piante a impollinazione anemofila, cioè
> il cui polline dagli stami deve essere trasportato dal vento per
> arrivare al pistillo (checché ne insinui la voce popolare, gli
> stami sono gli organi sessuali maschili e il pistillo quello
> femminile...). Se un fiore possiede solo stami (o produce solo
> polline) è maschile, se ha solo il pistillo (o produce solo ovuli,
> cioè semi - e frutti) è femminile, se li possiede entrambi è dioico
> o ermafrodita. Al contrario, una specie è dioica se possiede fiori
> maschili e femminili su individui diversi (e quindi, se la specie è
> arborea, presenta a tutti gli effetti "alberi maschi" e "alberi
> femmine"), monoico se li presenta sullo stesso individuo (o se
> possiede fiori dioici o ermafroditi).

Solo un paio di appunti, perlopiu' lessicali. ^___^;;

Nel caso di fiore con presenza contemporanea di organi sessuali
riproduttori sia femmini che maschili sostituirei il termine "dioico"
(riservandolo esclusivamente al tipo di pianta in quanto derivato da
dioicismo --> /abitare separatamente/) con monoclino (/un solo
letto/).

Nel caso di fiori con presenza esclusiva o dell'organo sessuale
femminile o di quello maschile li chiamerei unisessuali o diclini.

Aggiungerei una terza casistica ai tipi di Spermatofite (credo sia
opportuno chiarire che e' *solo* di questo tipo di piante che stiamo
parlando): ermafrodita, e cioe' la pianta che porta, appunto, fiori
monoclini.

Il mio personalissimo schema ideale quindi diventa:

pianta fiore organi sessuali
- ermafrodita monoclino o ermafrodita uniti sulla stessa pianta
- monoica diclino o unisessuale separati sulla stessa pianta
- dioica diclino o unisessuale separati su piante diverse


Ripeto in forma discorsiva (lol) aggiungendo riferimenti pratici e
riferimenti tolkieniani.

La pianta è' dioica quando i fiori unisessuali o diclini (i solo
maschili e i solo femminili di laurelin) sono presenti separatamente
su individui diversi (ad esempio Ginkgo biloba, salici e pioppi).
Conseguenza pratica e' che abbiamo un albero e una "albera", e che
solo questa ultima produce frutti. Imho non e' il caso di Telperion.

La pianta e' monoica quando i fiori unisessuali o diclini sono
presenti contemporaneamente sullo stesso individuo. Conseguenza
pratica e' che abbiamo un "alberoa" che fruttifica (ad esempio il
pino) e credo che almeno Telperion possa ricadere in questa
"categoria".

La pianta e' ermafrodita quando porta fiori monoclini (i dioici di
Laurelin) cioè contenenti sia l'organo riproduttore femminile che
quello maschile. Conseguenza pratica ' che abbiamo un "alberoa" che
fruttifica (ad esempio l'anagallide: il nostro Elanor di Lorien - che
ovviamente non e' un albero ma spero mi abbiate inteso) e credo che
Telperion possa ricadere in questa "categoria".

Laurelin, l'albero ^__^, imho puo' ricadere in una qualsiasi delle tre
casistiche, ma affinche' cio' avvenga nella prima per riprodursi
avrebbe bisogno di un compagno... che _non_ puo' essere Telperion...

Ciao
--
Moriagate

IFST - Tolkien newsgroup - Fucina di Ingegni Usenet

bubbo

unread,
May 4, 2006, 2:44:31 PM5/4/06
to
Moriagate ha scritto:

> Dissento totalmente!!! Evviva il polline dei maschi!!!

Io direi semplicemente viva il polline :D

Nymeria

unread,
May 4, 2006, 4:02:04 PM5/4/06
to
On Thu, 04 May 2006 18:15:05 +0200, Tarabas Hunnaur <hun...@libero.it>
wrote:

>> "UnO aveva le foglie (ecc.ecc.), mentre l'altrA era (ecc.ecc.)"
>
> ... a me non sarebbe piaciuto perchè albero è maschile e basta, non vi
> associerei mai "altra" al femminile.
> Non so se possa considerare direttamente errore.

Infatti non lo considero tanto un errore quanto una scelta infelice: se
gia' la precisazione di Tolkien (che in quanto signore e padrone della sua
sub-creazione poteva fare cio' che voleva ^__^) puo' generare perplessita'
in alcuni lettori, l'inserimento nel testo tradotto delle qualifiche di
'maschio' e 'femmina' non fa che aumentare la perplessita' -
l'attribuzione del genere ai due alberi e' molto sfumata nel testo
originale e mi sarebbe piaciuto che C.S.S. mantenesse quella stessa
"nonchalance".

Poi sono abbastanza onesta da ammettere che - a seguito di altre ..
amenita' riscontrate nel testo - il mio occhio nei suoi confronti si e'
fatto piuttosto critico ;-)

--
Nymeria

gwenaeth

unread,
May 4, 2006, 4:36:04 PM5/4/06
to
Nymeria ha scritto:

> Poi sono abbastanza onesta da ammettere che - a seguito di altre ..
> amenita' riscontrate nel testo - il mio occhio nei suoi confronti si e'
> fatto piuttosto critico ;-)

A me leggendo il Silmarillion non era dispiaciuto lo stile di Chicco, ma è
vero che, avendo avuto modo in questi giorni di confrontare l'edizione
francese e quella italiana del Silm, il contrasto è fortissimo! Sarà che
il francese è di per sé una lingua che cerca di mantenersi molto semplice
e "razionale", ma lo stesso non si può fare a meno di notare quanto al
confronto la traduzione italiana sia *pesante*.

Ciao

--
Gwenaeth Aeliromë
Easterling

"Ed egli, invero, non mi rispose. A che pro
rispondermi: ero morto,
ero morto, e parlavo! Ero morto, e camminavo!
Nulla più contava, per me. Ero morto, ma cantavo!"

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Tarabas Hunnaur

unread,
May 4, 2006, 7:22:12 PM5/4/06
to
Nymeria ha scritto:

> Infatti non lo considero tanto un errore quanto una scelta infelice:
[CUT]

Ma il punto è che a me la scelta di CSS sta bene perchè è
grammaticalmente corretta (botanicamente non conta, Tolkien può
inventarsi le piante che vuole per la TdM) mentre "albero + altra" no
perchè non concordano in genere.

Laurelin

unread,
May 5, 2006, 3:51:58 AM5/5/06
to

"Moriagate" <mori...@inwind.it> ha scritto

>
> Solo un paio di appunti, perlopiu' lessicali. ^___^;;

[cut]

Grazie delle precisazioni. Purtroppo ho lasciato l'uniersità da quasi 9 anni
(e lo studio della botanica da molto di più). :-((

>
> La pianta è' dioica quando i fiori unisessuali o diclini (i solo
> maschili e i solo femminili di laurelin) sono presenti separatamente
> su individui diversi (ad esempio Ginkgo biloba, salici e pioppi).
> Conseguenza pratica e' che abbiamo un albero e una "albera", e che
> solo questa ultima produce frutti. Imho non e' il caso di Telperion.

Già, avevo dimenticato il frutto che dà origine alla Luna.

>
> Laurelin, l'albero ^__^, imho puo' ricadere in una qualsiasi delle tre
> casistiche, ma affinche' cio' avvenga nella prima per riprodursi
> avrebbe bisogno di un compagno... che _non_ puo' essere Telperion...
>

Beh, se Telperion rientra in una delle categorie suddette, potrebbe _anche_
fungere da "compagno" di Laurelin, anche se non è esattamente un albero
"maschio" (comunque produce anche polline).

E comunque abbiamo dimenticato la quarta possibilità, ossia che Telperion
fosse femmina e Laurelin maschio (si parla di "frutti" di Laurelin?) e che
Tolkien non avesse capito un'emerita cespa... ^____________^


Laurelin@work


Gwilbor

unread,
May 5, 2006, 9:07:22 AM5/5/06
to
In data 2 May 2006 21:45:53 +0200, Nymeria ha scritto:

> La parte conclusiva del capitolo introduce la sostanziale differenza tra
> Uomini ed Elfi, che non si limita certo alla contrapposizione tra
> mortalita' ed immortalita' ma tocca importanti concetti come liberta' ed
> evoluzione: il fatto che gli Elfi siano 'legati' al mondo e ne condividano
> il destino, senza poterne trascendere i confini, appare come una sorta di
> impietosa costrizione, una condanna alla perpetua staticita'

Mi ha sempre colpito il modo in cui Tolkien descrive la libertà degli
uomini:

"[Ilùvatar] Volle [...] che possedessero la virtù di dare forma alla
propria vita, tra le potenze e i casi del mondo, oltre la Musica degli
Ainur che per tutte le altre realtà è come il destino;"

Sembra quasi che il libero arbitrio sia un'esclusiva degli uomini, e che
tutte le altre razze, Elfi compresi, non facciano altro che seguire il
proprio destino.

Cambiando argomento, mi piace sottolineare un dettaglio: che Tolkien
evita di far nascere nella Terra di Mezzo fiori e uccelli, tenendoseli
in serbo per sottolineare altri momenti epici che avverranno in futuro.
Ovviamente lo fa per ragioni "poetiche", ma la cosa è curiosa, perché
dopotutto anche nel mondo reale fiori e uccelli si sono evoluti molto
tardi rispetto al resto della fauna e della flora.

--
Gwilbor
gwilbor(at)email.it
http://xoomer.virgilio.it/magaz/ - http://gwilbor.splinder.com/

Nymeria

unread,
May 5, 2006, 4:07:18 PM5/5/06
to
On Thu, 04 May 2006 22:36:04 +0200, gwenaeth
<gwenaeth...@EASTERLINGyahoo.it> wrote:

> A me leggendo il Silmarillion non era dispiaciuto lo stile di Chicco, ma
> è
> vero che, avendo avuto modo in questi giorni di confrontare l'edizione
> francese e quella italiana del Silm, il contrasto è fortissimo! Sarà che
> il francese è di per sé una lingua che cerca di mantenersi molto semplice
> e "razionale", ma lo stesso non si può fare a meno di notare quanto al
> confronto la traduzione italiana sia *pesante*.

Infatti mi ritengo estremamente fortunata per il fatto di poterlo leggere
"come Tolkien l'ha scritto", perche' pur utilizzando un linguaggio molto
diverso da quello di ISDA riesce ad essere coinvolgente e poetico: forse
non e' a caso che il racconto della creazione inizi con la musica, perche'
IMHO una delle qualita' che piu' apprezzo del Silm. e' la *musicalita'*
del linguaggio.
Purtroppo la versione di C.S.S. non riesce nell'intento e temo che questo
sia uno dei fattori che conducono molti lettori a definire l'opera come
"pesante", mentre invece (sempre IMHO, naturalmente) non lo e' affatto.
Poi ci sono le solenni cantonate di Saba Sardi, ma quella e' un'altra
storia ..

--
Nymeria

Nymeria

unread,
May 5, 2006, 4:07:22 PM5/5/06
to
On Fri, 05 May 2006 01:22:12 +0200, Tarabas Hunnaur <hun...@libero.it>
wrote:

> Ma il punto è che a me la scelta di CSS sta bene perchè è

> grammaticalmente corretta (botanicamente non conta, Tolkien può
> inventarsi le piante che vuole per la TdM) mentre "albero + altra" no
> perchè non concordano in genere.

(testardaggine metalupesca ON)
non concordano nel mondo *reale* ..
(testardaggine metalupesca OFF)

:-)))))

--
Nymeria

Nymeria

unread,
May 5, 2006, 4:07:26 PM5/5/06
to
On Fri, 05 May 2006 15:07:22 +0200, Gwilbor
<l.indiriz...@firma.invalid> wrote:

> Mi ha sempre colpito il modo in cui Tolkien descrive la libertà degli
> uomini:
>
> "[Ilùvatar] Volle [...] che possedessero la virtù di dare forma alla
> propria vita, tra le potenze e i casi del mondo, oltre la Musica degli
> Ainur che per tutte le altre realtà è come il destino;"
>
> Sembra quasi che il libero arbitrio sia un'esclusiva degli uomini, e che
> tutte le altre razze, Elfi compresi, non facciano altro che seguire il
> proprio destino.

Data la mia profonda ignoranza in materia, non oso avventurarmi sullo
scivoloso terreno del libero arbitrio ;-) ma trovo che sia un argomento
estremamente affascinante.

> Cambiando argomento, mi piace sottolineare un dettaglio: che Tolkien
> evita di far nascere nella Terra di Mezzo fiori e uccelli, tenendoseli
> in serbo per sottolineare altri momenti epici che avverranno in futuro.
> Ovviamente lo fa per ragioni "poetiche", ma la cosa è curiosa, perché
> dopotutto anche nel mondo reale fiori e uccelli si sono evoluti molto
> tardi rispetto al resto della fauna e della flora.

Questo e' interessante: viene spontaneo chiedersi se si tratti di una
coincidenza oppure se Tolkien abbia scelto di seguire l'effettivo corso
evolutivo delle specie integrandolo nello svolgimento narrativo della sua
creazione.


--
Nymeria

Cla

unread,
May 6, 2006, 2:53:44 AM5/6/06
to
"Gwilbor" <l.indiriz...@firma.invalid> ha scritto nel messaggio
news:nz2az73dwfm4$.dlg@gwilbor.gwilbor.it...

> Mi ha sempre colpito il modo in cui Tolkien descrive la libertà degli
> uomini:

[CUT] Anche a me ha sempre colpito il passo che citi. Se n'era parlato anche
qui, ma senza esiti a mio avviso esaustivi.
Se con "libero arbitrio" si intende la capacità di scelgliere tra
alternative differenti, allora ce l'hanno pure gli elfi.
A mio avviso, la differenza sta nel termine finale dell'esistenza, che per
gli uomini è posta fuori dal ciclo del mondo.

> Cambiando argomento, mi piace sottolineare un dettaglio: che Tolkien
> evita di far nascere nella Terra di Mezzo fiori e uccelli, tenendoseli
> in serbo per sottolineare altri momenti epici che avverranno in futuro.
> Ovviamente lo fa per ragioni "poetiche", ma la cosa è curiosa, perché
> dopotutto anche nel mondo reale fiori e uccelli si sono evoluti molto
> tardi rispetto al resto della fauna e della flora.

Anche per la Bibbia ;-)


Cla

unread,
May 6, 2006, 2:56:42 AM5/6/06
to
----- Original Message -----
From: "Moriagate" <mori...@inwind.it>
Newsgroups: it.fan.scrittori.tolkien
Sent: Thursday, May 04, 2006 8:30 PM
Subject: Re: [SILMARILLION] L'inizio dei giorni


> Il 4 maggio 2006, Laurelin ha scritto:

[CUT]

> La pianta e' ermafrodita quando porta fiori monoclini (i dioici di

> Laurelin) cioč contenenti sia l'organo riproduttore femminile che


> quello maschile. Conseguenza pratica ' che abbiamo un "alberoa" che
> fruttifica (ad esempio l'anagallide: il nostro Elanor di Lorien - che
> ovviamente non e' un albero ma spero mi abbiate inteso) e credo che
> Telperion possa ricadere in questa "categoria".
>
> Laurelin, l'albero ^__^, imho puo' ricadere in una qualsiasi delle tre
> casistiche, ma affinche' cio' avvenga nella prima per riprodursi
> avrebbe bisogno di un compagno... che _non_ puo' essere Telperion...

Grazie sia te che Laurelin che Gwindor per le interessanti precisazioni.

A proposito, ma anche quest'anno niente raduno festoso?


Gwilbor

unread,
May 6, 2006, 6:36:10 AM5/6/06
to
In data Sat, 6 May 2006 08:53:44 +0200, Cla ha scritto:

> Anche per la Bibbia ;-)

Ma lì le cose sono più confuse, il giorno prima si concentra sui pesci e
gli uccelli, poi il giorno dopo fa le bestie della terra. Io preferisco
la correttezza scientifica di Tolkien! :-)

Mandos

unread,
May 7, 2006, 3:50:33 AM5/7/06
to
In data Sat, 6 May 2006 08:56:42 +0200, Cla ha scritto:

> A proposito, ma anche quest'anno niente raduno festoso?

C'è stata la soffiatrombiton, in cui molti FeSTosi si sono riuniti

--
Mandos - #11 deI FeSTosi, Scribano, LIstaro, IAFo e
Referente dello Smial Proudneck - www.proudneck.it
"Thus it was in Gondolin; and amid all the bliss of that realm, while its
glory lasted, a dark seed of evil was sown."
(The Silmarillion)

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