--
Nymeria
rigrazie :)
per quel pochissimo che ho visto, sottolineo solo una cosa
> La prima riflessione provocata dalla descrizione dei Valar e' quella
> relativa all'apparente gerarchia in cui sono collocati questi
> quattordici esseri "angelici": non solo perche' alcuni appaiono
> chiaramente in possesso di un potere superiore rispetto ai
> confratelli, ma anche perche' la quantita' delle informazioni che
> Tolkien ci fornisce su di loro diminuisce drasticamente man mano che
> si prosegue nella scala gerarchica - il caso piu' emblematico mi
> appare quello di Tulkas, di cui viene semplicemente sottolineata la
> forza fisica ed il fatto che "ha scarso interesse sia per il passato
> che per il futuro e non e' di alcuna utilita' come consigliere":
> sembrerebbe un caso lampante di 'tutto muscoli e niente cervello' ^__^
> anche se Tolkien corregge parzialmente il tiro lodando la
> tenacia della sua amicizia.
c'e' un altro elemento, oltre alla forza e alla collera, che costringe
melkor alla fuga:
<<in the midst of the war a spirit of great strength and hardihood came to
the aid of the Valar, hearing in the far heaven that there was battle in the
Little Kingdom; and Arda was filled with the sound of his laughter. So came
Tulkas the Strong, whose anger passes like a mighty wind, scattering cloud
and darkness before it; and Melkor fled before his wrath and his laughter>>
"la risata", due volte nello stesso periodo, senza sfumature tipo
anger-wrath. questo essere-nel-presente con tutta la vitalita', forte e
gioiosa insieme, mi ha ricordato parecchio tom bombadil, la forza
primaverile della natura, e mi e' piaciuto parecchio.
--
ciao, a.
- hobbits use their real names
Caspita, complimenti per la sottolineatura che è davvero importante:
come spiega Shippey nella Rotome, la risata è uno strumento
importantissimo nella lotta contro Sauron, la gioia e l'allegria sono
una sana terapia contro il male triste e infelice. Un esempio su tutti:
la risata di Frodo e Sam a Mordor.
Mae aur!
--
Tarabas Hunnaur - 10° deI FeSTosi
"Non scrivo mai di ciò che ho visto, ma solo di ciò che ho sognato."
Lord Dunsany
> "la risata", due volte nello stesso periodo, senza sfumature tipo
> anger-wrath. questo essere-nel-presente con tutta la vitalita', forte e
> gioiosa insieme, mi ha ricordato parecchio tom bombadil, la forza
> primaverile della natura, e mi e' piaciuto parecchio.
A me Tulkas ricorda Krishna. Chissà cosa sapeva Tolkien, della mitologia
indiana...
Bye
Gwindor
--
"'Actors,' said Granny, witheringly. 'As if the world weren't full of
enough history without inventing more.'"
Terry Pratchett
Togli REMOVEME dall'indirizzo per rispondere
> rigrazie :)
Riprego ! ;-)
> "la risata", due volte nello stesso periodo, senza sfumature tipo
> anger-wrath. questo essere-nel-presente con tutta la vitalita', forte e
> gioiosa insieme, mi ha ricordato parecchio tom bombadil, la forza
> primaverile della natura, e mi e' piaciuto parecchio.
Bella riflessione, mi ha anche riportato alla mente la risata di Gandalf
che vanifica gli effetti della voce di Saruman e li disperde "like a puff
of smoke".
Ciao !
--
Nymeria
I will not say the Day is done, nor bid the Stars farewell.
"Tarabas Hunnaur"
> come spiega Shippey nella Rotome
[a prop, l'ho ordinata]
>, la risata è uno strumento
> importantissimo nella lotta contro Sauron, la gioia e l'allegria sono
> una sana terapia contro il male triste e infelice. Un esempio su tutti:
> la risata di Frodo e Sam a Mordor.
suppongo che gia' in parecchi abbiano studiato i molti aspetti del comico in
tolkien. che l'anello venga annientato, "when the Wise falter", dalle
mezzecartucce (non so come sia stato tradotto halflings). gli stessi loro
_nomi_, tutto un programma nel relazionarsi col mondo (These to the Hobbits
highsounding names were often in somewhat comic contrast with the more
homely family names. Hobbits were, of course, fully aware of this contrast
and amused by it), ecc ecc ecc.
in tulkas c'e' l'aspetto esplosivo. e' tutt'oggi che sto cercando di mettere
a fuoco la figura. probabilmente ha ragione gwindor, krishna. c'e' una
vitalita' che mi sembra (ma potrei benissimo dire una fesseria) pre- o a-
cristiana.
non conoscendo affatto altre mitologie, e
cooscendo pochissimo quella greco-romana, mi verrebbe da pensare ad apollo,
ma c'e' qualcosa di piu' fisico. achille, forse forse, senza rovelli e
magoni vari.
un bell'attore per nekrosius, anche per il nome :)
btw, 'terapia' mi sembra una parola molto esatta, solo un po' troppo pregna
per affrontarla a modino coi miei scarsi mezzi.
ciao, a.
> [...] Ipotizzando che JRRT abbia in parte attinto
> alla mitologia greca (e romana ?) per creare
> le figure dei Valar, si puo' pero' notare
> [che] questi ultimi che non appaiono mai alla
> merce' di umani vizi e tentazioni, anzi sono
> decisamente morigerati [...] difficile immaginare
> Manwe che si traveste da cigno per corteggiare
> qualche Maia di passaggio [...]
Credo che la fonte di ispirazione per i valar stia
tanto nell'immaginario classico e nordico quanto
in quello cristiano, o meglio nella branca di
quest'ultimo che traccia una precisa gerarchia di
potenze al di sotto di dio; una gerarchia costituita da
intelligenze poste al comando di precise sfere del mondo
fisico ed intellettuale. Il tutto a sua volta
opportunamente mixato con speculazioni filosofiche
platoniche e aristoteliche.
Credo che si tratti dello stesso background culturale
scelto da Lewis per rappresentare i suoi oyarsa,
angeli che sovrintendono allo stesso tempo ai pianeti
del sistema solare e ai corrispondenti cieli/sfere
dell'essere (c'e' una scena - imho letterariamente
mostruosa ^__^;;; - dell'ultimo romanzo della trilogia
spaziale in cui gli oyarsa appaiono, uno dopo l'altro,
ai personaggi umani e in corrispondenza della loro
comparsa gli umani presenti si sentono pervadere
dalle relative suggestioni ideali ed emotive: ardore
guerresco, amore ecc.).
Imho e' proprio questo elemento cristiano e filosofico
(intellettualistico) usato da Tolkien nella sua operazione
di bricolage ad aver attenuato le componenti apparentemente
piu' grezze dell'immaginario classico e nordico.
ciao ciao
Fritz aka Giacomo
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> Credo che la fonte di ispirazione per i valar stia
> tanto nell'immaginario classico e nordico quanto
> in quello cristiano, o meglio nella branca di
> quest'ultimo che traccia una precisa gerarchia di
> potenze al di sotto di dio; una gerarchia costituita da
> intelligenze poste al comando di precise sfere del mondo
> fisico ed intellettuale. Il tutto a sua volta
> opportunamente mixato con speculazioni filosofiche
> platoniche e aristoteliche.
> Imho e' proprio questo elemento cristiano e filosofico
> (intellettualistico) usato da Tolkien nella sua operazione
> di bricolage ad aver attenuato le componenti apparentemente
> piu' grezze dell'immaginario classico e nordico.
'sfere di pertinenza' sono pero' definite con una certa precisione anche
nella mitologia greco-romana, es. marte e venere.
ciao, a.
> "Nymeria"
> > la risata di Gandalf che vanifica gli effetti della voce di Saruman e li
> > disperde "like a puff of smoke".
Oh ma ce l'avete con 'sti puffi :-PPPP (che diamine vuol dire puff?)
> in tulkas c'e' l'aspetto esplosivo. e' tutt'oggi che sto cercando di
> mettere a fuoco la figura. probabilmente ha ragione gwindor, krishna.
Purtroppo non conosco molto quella mitologia, ma forse può essere una
buona strada...
> non conoscendo affatto altre mitologie, e cooscendo pochissimo quella
> greco-romana, mi verrebbe da pensare ad apollo, ma c'e' qualcosa di piu'
> fisico. achille, forse forse, senza rovelli e magoni vari.
Sinceramente nessuno dei tuoi due paragoni mi convince: Apollo, dio della
musica e delle arti? Achille che non è un dio e quindi ha tutte le
debolezze umane? Piuttosto Ares/Marte, ricordando come gli dei romani, pur
riprendendo in parte quelli greci, conservano alcune caratteristiche
originarie della mentalità romana "pre-greca" (prima di subire l'influsso
della Grecia), e sono quindi in una certa misura più "astratti".
Ciao
--
Gwenaeth Aeliromë
Easterling
"Ed egli, invero, non mi rispose. A che pro
rispondermi: ero morto,
ero morto, e parlavo! Ero morto, e camminavo!
Nulla più contava, per me. Ero morto, ma cantavo!"
> 'sfere di pertinenza' sono pero' definite
> con una certa precisione anche
> nella mitologia greco-romana, es. marte e venere.
Ma infatti imho e' l'aspetto intellettualistico
(di speculazione/astrazione filosofico-teologica)
dei riferimenti culturali che stanno dietro
l'operazione di Tolkien che "impedisce" lo sviluppo
dei tratti piu' umani (ben presenti in ambito mitologico)
dei valar. In Lewis questa "amputazione" e' piu'
appariscente, in Tolkien molto meno.
Immagino poi che l'approccio cristiano dell'autore
lo abbia anche "obbligato" a "moralizzare" i custodi
della creazione. ^___^;;;
ciao ciao
Fritz aka Giacomo
--
> Oh ma ce l'avete con 'sti puffi :-PPPP (che diamine vuol dire puff?)
:)
http://www.sundaysw.com/tmp/puff.png
> Sinceramente nessuno dei tuoi due paragoni mi convince: Apollo, dio della
> musica e delle arti? Achille che non è un dio e quindi ha tutte le
> debolezze umane? Piuttosto Ares/Marte,
non convincono per niente neanche me. ma non so perche' ho la sensazione
di avere gia' _visto_ tulkas, qualcosa come in blake
http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/blake/glad-day.jpg
ma con l'aspetto della forza molto piu' marcato.
achille se ricordo e' comunque un semidio, e ha tratti di giovinezza che
ritrovo in tulkas. ares/marte, forse sbaglio, ha la forza, ma mi e' sempre
sembrato cupetto, molto lontano dalla risata.
> ricordando come gli dei romani, pur
> riprendendo in parte quelli greci, conservano alcune caratteristiche
> originarie della mentalità romana "pre-greca" (prima di subire l'influsso
> della Grecia), e sono quindi in una certa misura più "astratti".
stiamo andando ot, ma -- astratti? la ritrattistica italica mi sembrava
alquanto piu' realistica di quella greca, almeno di quella classica,
l'ellenistica e' un'altra cosa.
ciao, a.
--
> ares/marte, forse sbaglio, ha la forza, ma mi e' sempre
> sembrato cupetto, molto lontano dalla risata.
"E intanto Atena dagli occhi lucenti prendeva per mano l'impetuoso Ares e
così gli parlava <<Ares, Ares flagello dei mortali, sempre lordo di
sangue, ...>>"
Probabilmente hai ragione, in effetti: se impetuoso andrebbe bene, tutto
il resto non mi sembra si addica a Tulkas.
Quanto al Marte romano, non so...
> stiamo andando ot, ma -- astratti? la ritrattistica italica mi sembrava
> alquanto piu' realistica di quella greca, almeno di quella classica,
> l'ellenistica e' un'altra cosa.
Scusa, mi sono espressa malissimo. Quello che volevo dire è che bisogna
stare attenti a non equiparare dei romani e dei greci, cosa che spesso
viene fatta per semplicità (Zeus=Giove, Afrodite=Venere, e via di seguito).
La religione romana primitiva è caratterizzata dal senso generale e
diffuso del "sacro", più come quella etrusca (per quanto ne sappiamo), ma
a differenza loro i Romani si preoccupano continuamente di dare un volto,
un nome a tutti gli aspetti "numinosi" della realtà: ogni momento della
vita dell'uomo, ogni fenomeno della natura finisce così per essere
personalizzato.
In questo quadro mi risulta difficile immaginarmi gli dei romani che si
comportino in modo tanto umano come quelli greci, mescolandosi a loro ed
essendo sottoposti agli stessi impulsi "fisici". Ora però non conosco bene
la civiltà e la religione greca, e non mi è quindi facile stabilire
analogie e differenze.
Per tornare a Tolkien, la sua concezione della divinità che infonde nei
Valar è certo diversissima da quella romana (come d'altronde diceva Fritz:
non ha ripreso da questa o da quella in particolare): questa dipende molto
dal principio che agli dei bisogna rendere il massimo onore possibile per
ottenere da essi il massimo favore. Per questo forse non ha molto senso
cercare un'analogia precisa tra un Dio romano e un Vala...
Ciao
--
Gwenaeth Aeliromë
Easterling
"Ed egli, invero, non mi rispose. A che pro
rispondermi: ero morto,
ero morto, e parlavo! Ero morto, e camminavo!
Nulla più contava, per me. Ero morto, ma cantavo!"
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
> Per questo forse non ha molto senso
> cercare un'analogia precisa tra un Dio romano e un Vala...
si', senz'altro. mi spiace un po' non conoscere quasi per nulla le varie
mitologie, ma nel vala-halla :) di tolkien la cosa piu' importante mi
sembra sia la caratterizzazione di ognuno _cosi' com'e'_, a prescindere
dalle eventuali fonti.
ciao, a.
--
Vero, c'è una certa somiglianza.
> (che diamine vuol dire puff?)
"(P)uff" sbuffò "questa gente ch parla di Tolkien e non sa l'inglese"
;-)
--
Mandos - #11 deI FeSTosi, Scribano, LIstaro, IAFo e
Referente dello Smial Proudneck - www.proudneck.it
"Some who have read the book, or at any rate have reviewed it, have
found it boring, absurd, or contemptible, and I have no cause to
complain, since I have similar opinions of their works..." (J.R.R.
Tolkien)
> "E intanto Atena dagli occhi lucenti prendeva per mano l'impetuoso Ares e
> cosě gli parlava <<Ares, Ares flagello dei mortali, sempre lordo di
> sangue, ...>>"
Mi ricorda i due valar "dei combattimenti" presenti nei Lost tales e poi
eliminati; Makar e Measse
> "(P)uff" sbuffò "questa gente ***ch*** parla di Tolkien e non sa
> l'inglese"
"Ri-(p)uff" ri-sbuffò "questa gente che pretende di scrivere in italiano e
manco ci riesce"
;-PPPP
> Oh ma ce l'avete con 'sti puffi :-PPPP (che diamine vuol dire puff?)
"Sbuffo", nel senso di "sbuffo di fumo".
> Piuttosto Ares/Marte, ricordando come gli dei romani, pur
> riprendendo in parte quelli greci, conservano alcune caratteristiche
> originarie della mentalità romana "pre-greca" (prima di subire l'influsso
> della Grecia), e sono quindi in una certa misura più "astratti".
Se proprio dobbiamo cercare nella mitologia greco/romana l'unico è
Eracle/Ercole, con la sua carica di forza sbevazzona e indisciplinata.
E' stato uno dei miei primi candidati, ma non mi ha mai convinto,
probabilmente perché non "tolkieniano" nella sua, non esagerata, ma
nemmeno troppo nascosta dissolutezza. Di sicuro non Ares/Marte, del
quale il general public ha tra l'altro una visione piuttosto sballata.
Per i Greci egli era infatti, sì, il dio della Guerra, ma anche, per
quanto strano possa sembrare, una figura molto poco marziale. Nel ciclo
mitico greco non ci sono episodi "alti" che lo vedono protagonista,
mentre ce n'è più di uno in cui viene apertamente ridicolizzato, come
quando si nasconde praticamente nell'armadio mentre Festo lo cerca
incazzatissimo nella camera da letto di Afrodite, o quando viene non
solo sconfitto da un gigante, ma anche sgarrettato (letteralmente, con
tanto di emorragia) e infilato dentro una botte per essere
successivamente salvato da Zeus o da non ricordo chi altro.
LOL. Parafrasi elegante per la locuzione "un essere inutile"!
> Ipotizzando che JRRT abbia in parte attinto alla mitologia greca
Ipotesi che conduce attraverso terreni perigliosi...
Terreni perigliosi nei quali personalmente preferirei non addetrarmi.
> E' molto interessante notare come i Valar "accoppiati" tendano ad essere
> reciprocamente complementari: questo e' particolarmente evidente nel caso
> di Manwe e Varda, ma anche in quello di Aule e Yavanna
Aule e Tavanna più che accoppiati sembrano scoppiati. La classica coppia che
sta insieme per miracolo. ;-p
-- shelidon
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
> Ipotesi che conduce attraverso terreni perigliosi...
> Terreni perigliosi nei quali personalmente preferirei non addetrarmi.
Troppo tardi ;-P
> Shelidon ha scritto:
> > Ipotesi che conduce attraverso terreni perigliosi...
> > Terreni perigliosi nei quali personalmente preferirei non addetrarmi.
> Troppo tardi ;-P
AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGHH!
<sprofonda nei terreni perigliosi>
-- shel
[..]
> Credo che si tratti dello stesso background culturale
> scelto da Lewis per rappresentare i suoi oyarsa,
> angeli che sovrintendono allo stesso tempo ai pianeti
> del sistema solare e ai corrispondenti cieli/sfere
> dell'essere (c'e' una scena - imho letterariamente
> mostruosa ^__^;;; - dell'ultimo romanzo della trilogia
> spaziale in cui gli oyarsa appaiono, uno dopo l'altro,
> ai personaggi umani e in corrispondenza della loro
> comparsa gli umani presenti si sentono pervadere
> dalle relative suggestioni ideali ed emotive: ardore
> guerresco, amore ecc.).
Curiosita': in che cosa consiste la *mostruosita'* della scena ?
Non ho ancora letto la trilogia di Lewis e devo ammettere che i diversi
pareri che ho individuato qui sul NG mi fanno oscillare drammaticamente
tra interesse ed avversione .. :-)
--
Nymeria
>> Ipotizzando che JRRT abbia in parte attinto alla mitologia greca
>
> Ipotesi che conduce attraverso terreni perigliosi...
> Terreni perigliosi nei quali personalmente preferirei non addetrarmi.
Io invece ho subdolamente scagliato l'ipotesi e poi ho nascosto la mano :-D
> Aule e Tavanna più che accoppiati sembrano scoppiati. La classica coppia
> che
> sta insieme per miracolo. ;-p
ROTFL !
George e Mildred della TdM ?
--
Nymeria
>Curiosita': in che cosa consiste la *mostruosita'* della scena ?
Pare di assistere a una sfilata di moda. Credo che con i suoi oyarsa
Lewis abbia giocato col fuoco: entita' che sono angeli cristiani e
corrispondono contemporaneamente alle divinita' pagane e alle varie
sfere della cultura e dell'esistenza umana... Metterle in scene era
imho difficilissimo, perche' c'era il rischio di scadere in simbolismi
troppo pesanti e ingombranti - e tra l'altro in questo caso si puo'
parlare pienamente di simbolismo, dato che gli oyarsa sono proprio
cio' a cui rimandano (amore, guerra, linguaggio ecc.). Lewis ha corso
il rischio, ma ha imho fallito. Se i suoi angeli appaiono davvero
alieni (e quindi riusciti) quando si manifestano per la prima volta,
in seguito sono di una irrealta' imbarazzante.
Cio' detto, ti consiglio cmq la lettura della trilogia
fantascientifica: e' intellettualmente stimolante e in certi punti
decisamente riuscita (soprattutto il terzo volume - l'unico imho
davvero coinvolgente, forse per il suo essere incentrato su rapporti
umani concreti e meno propenso alle astrazioni).
ciao ciao
Fritz aka Giacomo
--
http://www.nazioneindiana.com
/2006/04/20/nazisti-brava-gente
(ricomporre su una sola riga)
> ROTFL !
> George e Mildred della TdM ?
Dih: ma allora qualcun altro li ricorda
"Oh, Geooorge"
E lui con le sue risatine ...
;-)
--
Mandos - #11 deI FeSTosi, Scribano, LIstaro, IAFo e
Referente dello Smial Proudneck - www.proudneck.it
"To me! To me! Up Eorlingas, fear no darkness!"
(King Theoden)
> Pare di assistere a una sfilata di moda. (...)
Seriamente: non escludo che Lewis possa aver
preso come modello di certe scene le sacre
rappresentazioni medievali; il problema e' che
il mix fra romanzo novecentesco e questi inserti
eterogenei imho non funziona.
ciao ciao
Fritz aka Giacomo
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
PDA, a me è piaciuto di meno il secondo volume, anche se in alcuni punti
il "duello" non è male.
>> in che cosa consiste la *mostruosita'* della scena ?
>
> Pare di assistere a una sfilata di moda. Credo che con i suoi oyarsa
> Lewis abbia giocato col fuoco: entita' che sono angeli cristiani e
> corrispondono contemporaneamente alle divinita' pagane e alle varie
> sfere della cultura e dell'esistenza umana... Metterle in scene era
> imho difficilissimo, perche' c'era il rischio di scadere in simbolismi
> troppo pesanti e ingombranti
Ecco, per quel poco che ho letto di Lewis (i primi 4 libri del ciclo di
Narnia) ho avuto proprio questa impressione, che esagerasse con i simboli
e le didascalie fino a scadere nel pedante: se con il ciclo di Narnia ci
poteva essere la scusante dell'eta' del pubblico a cui l'opera era rivolta
(*), qui questo alibi non potrebbe reggere - uno dei miei timori
nell'affrontare questo lavoro "da adulti" era proprio quello di trovarlo
eccessivamente pesante.
[(*) anche Tolkien ne 'Lo Hobbit' si rivolge ad una fascia di eta'
giovanile, ma per fortuna la sua concezione delle capacita' di
comprensione dei suoi lettori era ben diversa, al punto tale che anche un
adulto puo' gustare il libro senza dover affrontare la condiscendenza
dell'autore].
> Cio' detto, ti consiglio cmq la lettura della trilogia
> fantascientifica: e' intellettualmente stimolante e in certi punti
> decisamente riuscita (soprattutto il terzo volume - l'unico imho
> davvero coinvolgente, forse per il suo essere incentrato su rapporti
> umani concreti e meno propenso alle astrazioni).
Ci provero' - tanto lo so che prima o poi la curiosita' avra' la meglio su
tutte le altre considerazioni .. :-)
--
Nymeria
>> George e Mildred della TdM ?
>
> Dih: ma allora qualcun altro li ricorda
Eccome !! :-)
--
Nymeria