arzach...@gmail.com ci ha detto :
> ah... Brencich
>
>
https://www.corriere.it/cronache/18_agosto_14/ingegnere-che-2016-diceva-il-ponte-morandi-fallimento-dell-ingegneria-deve-essere-sostituito-eafec83c-9fb4-11e8-9437-bcf7bbd7366b.shtml
Brencich è un docente di Costruzioni in cemento armato presso la
facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova, quindi sicuramente se
ne deve intendere. Io ho fatto e neppure terminato Ingegneria
Elettronica, che con le costruzioni edilizie c'entra poco....
Comunque, lo so anch'io che fulmini e piogge torrenziali NON fanno
crollare i ponti (a meno che siano di tipo arcaico, con funi corrose e
travi di legno tarlato... va già bene se non crollavano se ci passava
qualcuno).
Sulla causa determinante, metto questi link:
https://www.ilriformista.it/il-ponte-morandi-e-crollato-perche-costruito-male-ecco-le-prove-193176/?refresh_ce
https://www.ilriformista.it/ponte-morandi-corrosione-e-manutenzione-inadeguata-cosi-e-crollato-la-relazione-dei-periti-184351/
Pare che lo stesso Riccardo Morandi avesse detto già nel 1979 che al
ponte occorrevano alcuni rinforzi.
Intanto, Morandi aveva idee che parevano all'avanguardia, ma in realtà
sfociavano in costruzioni non tanto solide quanto dovevano essere. E
questo lo dice proprio Brencich. Poi non c'era stata affatto una
manutenzione sufficiente.
E allora perché ho parlato di "piogge torrenziali"?
Mi ricollego a quanto ha scritto Lorenzo "Huyg".
Quando un ponte è ASSAI PROSSIMO A CROLLARE, FA SI POCA DIFFERENZA,
MAGARI POCHISSIMA, MA ANCHE UNA FORTE PIOGGIA PUO' FARE ANTICIPARE,
DI POCO, TALE CROLLO. Io non sono un ingegnere civile, ma la Fisica la
conosco abbastanza bene, il calcolo tensoriale pure. Effettivamente io
ragiono più come un Fisico, nonostante abbia studiato e dato esami per
una Laurea (mai presa...) d'Ingegneria, sia pure Elettronica (in cui la
Fisica conta forse più che in altri corsi d'Ingegneria... tranne quella
Nucleare e quella Aerospaziale). Ti faccio un'analogia: supponi di
avere una bilancia di grande precisione (di quelle che si usano per
certe prove appunto in Fisica), ma anche di grandissima capacità:
limite di carico per "piatto" diciamo 10 tonnellate ossia 10 milioni di
grammi? Mettiamo sui 2 piatti 10 tonnellate di piombo o quel che ti
pare ciascuno. Ora metti su uno dei piatti UN MILLIGRAMMO di qualcosa.
E' solamente UN DECIMO DI MILARDESIMO DEl CARICO GIA' PRESENTE, EPPURE
ABBASSA IL PIATTO IN CUI SI TROVA!
Dal secondo link cito:
"La causa scatenante “‘è il fenomeno di corrosione a cui è stata
soggetta la parte superiore del tirante Sud- lato Genova della pila 9”
si legge nel report redatto nell’ambito del secondo incidente
probatorio, quello che dove stabilire le cause del crollo. La procura
di Genova aveva formulato 40 quesiti a cui i super esperti hanno
risposto.
Oltre alla corrosione, a determinare il crollo sono stati anche “i
controlli e le manutenzioni che se fossero stati eseguiti
correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il
verificarsi dell’evento". " FINE DELLA CITAZIONE.
Prima ho scritto di quell'analogia con la bilancia di altissima
precisione. Il punto ESSENZIALE è che si dimostra come anche una
differenza quasi incredibilmente piccola può comportare qualche
variazione. In questo caso, anche se potrebbe essere giudicato come
irrilevante, vi è il peso di un'eventuale pioggia molto forte che si
abbatta proprio sulla pila 9 (e del suo tirante Sud): cosa potrebbe mai
variare? Semplice: avrebbe anticipato sia pur di MOLTO POCO l'istante
del crollo!! Anche semplicemente un secondo significa che dei mezzi che
avrebbero fatto in tempo a oltrepassare il tratto crollato, non ci sono
riusciti! Perchè mettiamo una velocità di 60 Km/ora: sono 10 metri al
secondo. Cioè abbastanza perché qualche auto, furgone, o camion avesse
potuto salvarsi (e le persone dentro questi mezzi, soprattutto!!).
I mezzi che erano invece PRIMA del tratto crollato, in teoria avrebbero
potuto salvarsi, ma prima di accorgersi di quanto avveniva, NON
avrebbero fatto in tempo a frenare e fermarsi (a parte che qualche
mezzo dietro poteva tamponarli...), a meno che siano stati abbastanza
distanti. Quindi, non possiamo dire che quel secondo d'anticipo abbia
un po' migliorato ne' peggiorato la situazione. Semplicemente una parte
delle vittime sarebbero state diverse, se poi siano state qualcuna di
più o di meno, forse neppure gli esperti periti lo possono determinare.
Quindi in effetti potrebbe essere una differenza "irrilevante",
all'atto pratico.
E' stato il 14 Agosto 2018, quel crollo. Ma a quale ora?
Eccola:
https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=ora+del+crollo+del+ponte+morandi
E anche:
https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2021/08/Il-Ponte-Morandi--per-non-dimenticare-292ffd8e-d204-4733-9d2c-fb313c206e35-ssi.html
Da questa cito [INIZIO CITAZIONE]:
"Alle 11 e 36 del 14 agosto 2018, mentre un’intensa pioggia percuote
Genova, una sezione di oltre 200 metri del ponte Morandi cede,
trascinando nel vuoto decine di veicoli. Il bilancio è impressionante
quanto le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza: 43
vittime, la città paralizzata dal crollo del principale asse stradale e
il dramma di 260 famiglie, residenti nelle zone circostanti, sfollate
per ragioni di sicurezza."
Anche l'archivio storico di "
Il.Meteo.It" conferma che quel giorno ci
sia stata forte pioggia e persino un temporale. Veramente la stazione
meteo per l'archivio storico è a Sestri Ponente, altro quartiere di
Genova, ma non tanto distante da Sampierdarena (e ancor meno da
Cornigliano).
Quindi la situazione meteorologica di quel giorno, nella zona, ci dice
che tirare in ballo una forte pioggia NON E' una semplice congettura.
Poi, può darsi che un Iper-Esperto, ammesso che ne abbia voglia, possa
valutare che il possibile anticipo dovuto al peso della pioggia sia
solamente di un decimo di secondo... ma mai zero. Certamente, rende
tale anticipo ancora più irrilevante. Ho fatto un tipico ragionamento
come se fossi un Fisico, per il quale anche ciò che è irrilevante per
un Ingegnere, potrebbe avere un suo pur piccolissimo valore... almeno
"sulla carta". Ma i Fisici per la gran maggioranza sono meno pratici
degli Ingegneri.
Ora faccio notare, forse con pignoleria (ma non troppo...) quale sia
una difficoltà nello stabilire con grande precisione il punto di
cedimento di una struttura, Ponte Morandi compreso.
Il metodo tipico si basa sulla REOLOGIA, vedi qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Reologia
Da cui cito [INIZIO CITAZIONE]:
"La reologia (composizione linguistica dal greco antico ῥέω, reo, ossia
"scorrere"[1], e -λογία, -logìa, ossia "discorso, espressione,
teoria"[2]) è la scienza che studia gli equilibri raggiunti nella
materia deformata per effetto di sollecitazioni.[3]
Costituisce un punto di incontro interdisciplinare per una varietà di
discipline scientifiche: biologia, chimica, fisica, matematica,
ingegneria e geologia.
"Vi sono diversi materiali coinvolti nello studio reologico:
farmaceutici, alimentari, materie plastiche, gomme, ceramiche (reologia
della ceramica). Tutti questi materiali non sono completamente
omogenei, ma mostrano un comportamento irregolare che, se non
completamente analizzato, può portare a comportamenti inaspettati
durante il processo di lavorazione" FINE DELLA CITAZIONE.
Comunque, anche i METALLI si deformano, se sottoposti a sollecitazioni
e "sforzi".
http://www00.unibg.it/dati/corsi/228509/31037-Propriet%C3%A0%20e%20prove%20materiali%202.pdf
Si parla di *plasticità* e prove di trazione... e vi è anche un punto
di rottura.
Vi è anche una pagina web che può essere utile agli Ingegneri... che
non ricordino tutto, sono tabelle che si trovano ovviamente anche nei
libri e dispense di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI:
https://unikore.it/phocadownload/userupload/giacomo.navarra-unikore.it/Appunti%20di%20Scienza%20delle%20Costruzioni_cap_1-7.pdf
QUESTO COSTITUISCE UNO DEI PIU' IMPORTANTI ESAMI PER INGEGNERIA,
soprattutto per i corsi di laurea d'Ingegneria Civile, Meccanica,
Aerospaziale.
E VENGONO TRATTATE IN PARTICOLARE LE TENSIONI E LE DEFORMAZIONI.
Ho scritto sopra di un sito che può essere utile, con le sue tabelle
per i progettisti (Ingegneri, Architetti, etc):
http://www.engineerplant.it/dtec/proprieta-metalli.php
Ora, il nuovo Viadotto Genova San Giorgio (San Giorgio è il
"protettore" di Genova) è basato su di un disegno donato a Genova dal
famoso e eccellente Architetto Renzo Piano, che tra l'altro è nato
proprio a Genova. Il progetto "su carta" è di Renzo Piano, però il
progetto esecutivo di ITALFER, azienda del gruppo FERROVIE DELLO STATO
ITALIANE. E'stato costruito in struttura mista acciaio-calcestruzzo
veramente in poco tempo, data la sua dimensione. Ma dovrebbe avere una
resistenza superiore al "vecchio" Viadotto Morandi (o Polcevera),
inoltre ha il supporto di tecnologie molto più avanzate anche per il
monitoraggio, ad esempio. Tuttavia, forse non corrisponde alle attuali
normative per raggi di curvatura e velocità massime consentite, per cui
si è deciso di limitare la velocità massima su di esso a 70 km all'ora.
Eppure, sono state prese particolari precauzioni: questa storia della
progettazione e costruzione del ponte, di cui sotto metto il link, è
proprio fatta dalla equipe d'Ingegneri che lo hanno realizzato:
https://www.ingenio-web.it/29163-ponte-san-giorgio-a-genova-storia-del-progetto-dellimpalcato-dalla-concezione-al-collaudo
Da cui cito, INIZIO DELLA CITAZIONE:
"La continuità dell’impalcato su oltre un chilometro ha imposto anche
uno studio accurato di un sistema di vincolamento capace di assorbire
le azioni sismiche (in ogni caso relativamente modeste a Genova)
unitamente al vento (ben più rilevante) senza trasmettere alle esili
pile azioni eccessivamente gravose neppure a causa delle variazioni
termiche stagionali. In aggiunta alle suddette necessità analitiche gli
appoggi dovevano essere di ridottissime dimensioni per trovare spazio
al di sotto delle appendici (che chiameremo “gambe”) di interfaccia tra
l’impalcato e le teste delle pile richieste dal concept
architettonico." FINE DELLA CITAZIONE
Così si rivela che, se probabilmente anche una pioggia molto intensa ha
effetti trascurabili, invece la FORZA DEL VENTO, CHE PROPRIO NELLA ZONA
DEL TORRENTE POLCEVERA RAGGIUNGE LA SUA MASSIMA INTENSITA', e' un
fenomeno di cui è necessario tenere conto. Volete avere un'idea della
velocità massima che può raggiungere il vento in Liguria, compreso
Genova?
https://genova.repubblica.it/cronaca/2017/01/17/news/vento_raffiche_fino_a_173_chilometri_l_ora_in_liguria-156241899/
Il clima Ligure, anche quello di Genova centro-orientale, è d'inverno
di solito abbastanza mite, se paragonato a quello di Milano o altre
città del Nord Italia. Io però sono stato a Firenze sia a febbraio che
in agosto: a febbraio si gelava, e in agosto c'era un tremendo caldo
afoso: dipende molto dalla distanza dal mare, oltre che a fattori
orografici e morfologici locali, e persino dalle fonti di calore
cittadine.
Però il problema a Genova e in altre zone della Liguria, nei mesi
invernali, è l'intensità del vento: che ha un effetto fisiologico (ma
anche biofisico) per cui il vento asporta calore dal corpo, col
risultato che si sente molto più freddo di quanto ci indichi il
termometro (il quale essendo normalmente costruito in materiali non
biologici, come il vetro, risente molto meno di questo effetto).
Metto anche questo:
https://www.ilsecoloxix.it/genova/2008/10/31/news/mareggiata-il-giorno-dopo-1.33368871
Anche se la causa principale è stata la forza delle onde, ma teniamo a
mente che il mare "tempestoso" lo è soprattutto a causa del forte
vento! MOLTO secondariamente per le maree, le quali da sole e senza
vento non potrebbero arrivare al rischio di rovesciare un traghetto...
e vedete dalla foto che è più grande di una imbarcazione di diporto,
cioè circa 30 metri. Ma alla categoria appartengono anche Yacht di
lunghezza maggiore, e quelli detti "superyacht" arrivano sino a 180
metri... quelli sono delle navi, altro che imbarcazioni da diporto!
Ho scritto anche troppo e quindi saluto chi mi leggerà e anche quelli
che forse non passano più da questo NG. Il problema però è che USENET e
i Newsgroups in generale ormai sembrano quasi sconosciuti a chi è
entrato su Internet dopo il 2005 circa... la causa decisamente primaria
sono i "social network" come Facebook, Twitter etc. E ammettiamolo,
Usenet è un tipo di struttura di condivisione alquanto superata. Ora
per i NG "binari" occorre un abbonamento con un certo costo, quindi in
pratica qui, a parte i link e gli allegati (che comunque sono già
qualcosa...) possiamo condividere solamente dei testi. Certamente, nel
2000 era un po' diverso... Ciao!