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Forse ho beccato l'essenza di Battisti Panella: l'universale. Devo ancora controllare tutti i testi, ma forse ci sono.

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Auriga2

unread,
Oct 5, 2008, 6:02:24 PM10/5/08
to
Partiamo dai fatti:
Dichiarazioni di Montalbetti, Panella e altri:
Lucio alla fine degli anni 70 comincia a studiare filosofia
Lucio si appassiona in particolar modo a Hegel.
L'ultimo album di Lucio si intitola Hegel ed è chiaro che sa benissimo
che sarà il suo ultimo album con Panella ( vedi dichiarazioni di Panella)


Al di là di tutti i possibili significati che si possono dare alle varie
canzoni scritte con Panella, potrebbe anche darsi che sia sfuggito il
senso unitario di tutta l'avventura. E già parlando di senso unitario è
inevitabile che la mente corra a Hegel, dico il filosofo.

Comunque , secondo la mia interpretazione l'Hegel della canzone dovrebbe
essere Mogol :
indizi :
H E G E L
M O G O L

Pronuncia
Nella canzone il nome di Hegel è pronunciato diversamente da come lo si
deve fare: infatti dice Heghél , che suona come Mogòl con l'accento
sulla seconda vocale, mentre si deve mettere sulla prima. Tutti sanno
che Lucio era attentissimo, anzi maniacale, nel correttamente le parole.

Hegel Tubinga sarebbe Mogol Battisti

Tre) ma pensate un po' per me è quella decisiva
Dichiarazione di Panella
Hegel è uno che difende la sua zona, un terzino roccioso.
Ora, queste parole hanno senso solo se ci si ricorda che Mogol giocava
da terzino nella nazionale cantanti.

4)Io avrei masticato la sua tuta da ginnastica

Se fosse rimasto con Mogol, Lucio avrebbe finito col giocare nella
nazionale cantanti.

5)Il nome se lo prese in prestito dai libri
Tutti sanno che Mogol si è preso il nome dai libri.

6)Lei nel suo bel nome era una Jena
Grazia Letizia significa ( mi pare ovvio ma lo scrivo comunque)Leggiadra
gioia , , ma per tutti è stata la causa del divorzio

7)Chi di noi il governato e chi il governatore
La provincia e l'impero


8)Cavalcato a pelo
9) Ognuno esigeva la terra dell'altro.

Adesso però mi sembra di intravedere anche la possibilità che Hegel
Tubinga possa riferirsi addirittura a Battisti Panella
Infatti a leggere le dichiarazioni di Panella, la parte centrale del
brano si sposa perfettamente a quelle che sono state le cause della fine
del rapporto tra i due: esercizi estetici obbligatori ecc ecc

Aggiungo che Battisti può aver benissimo rotto i rapporti con Mogol per
gli stessi motivi per i quali Panella li ha poi rotti con lui.

Però può anche darsi che Panella abbia voluto intrecciare le due
situazioni,anzi non mi stupirebbe la cosa

Del resto nella logica hegeliana, il secondo momento è la negazione del
primo. Anzi, io parto proprio dal presupposto che quei due la filosofia
di Hegel la conoscevano talmente bene, che in ultima analisi hanno
veramente esagerato.
Perché hanno esagerato? Lo scrivo nel prossimo post.


L'idea che però mi sta frullando nel cervello è che Hegel, filosofo
preferito di Lucio, sia in realtà la chiave di lettura di tutto il
periodo: ossia che Lucio abbia chiesto a Panella di modellargli dei
testi partendo dal pensiero di Hegel.

Questa idea non è che mi è venuta così. Mi è venuta perché , rileggendo
due o tre cose di Hegel ho trovato la definizione di Tempo
TEMPO= CONCETTO CHE E' LA'

Tutto il tempo è vicino , a portata di mano, sul tavolino sul ripiano ecc

E poi, mi è venuto in mente che per Hegel il prodotto del pensare è
l'universale, l'ASTRATTO.
Per Hegel l'astratto è il reale, mentre quello che noi chiamiamo
concreto non lo è.

Questa è una caratteristica costante in tutti i testi di Panella: non
c'è mai individualità. ma sempre .Infatti non ci sono nomi di persona,
non ci sono descrizioni minuziose, ma solo serie di nomi comuni e
situazioni.

Ma Hegel dice anche un'altra cosa che si sposa benissimo con la storia
di Lucio:

Per Hegel la prima posizione del pensiero rispetto all'oggettività è il
procedere ingenuo: il pensiero va diritto agli oggetti, riproduce il
contenuto delle sensazioni e intuizioni facendolo contenuto del pensiero.
E' esattamente fotografata la poetica di Mogol ed è esattamente la
critica che Battisti rivolge al suo primo periodo.

Il pensiero che non si rende conto di sè, quando pensa, è esattamente la
fotografia di Mogol che pensa di dare una visione oggettiva dei rapporti
di coppia , mentre in realtà è la sua visione del mondo che lo OBBLIGA A
VEDERE LE COSE IN QUEL MODO. La sua storia fa sì che egli veda la donna
in quel modo ecc . Mogol quando scrive è dimentico della propria storia.
Un filosofo ingenuo.


Ciao

tattoo

unread,
Oct 6, 2008, 1:09:34 AM10/6/08
to
Auriga2 ha scritto:

contorsioni analitiche personalizzate

Simone Dalle Crode

unread,
Oct 6, 2008, 3:33:32 AM10/6/08
to

"Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto

> Lucio si appassiona in particolar modo a Hegel.

Questa mi giunge del tutto nuova

> L'ultimo album di Lucio si intitola Hegel ed è chiaro che sa benissimo che
> sarà il suo ultimo album con Panella (vedi dichiarazioni di Panella)

Le dichiarazioni con Panella sono avvenute a disco ultimato,
dubito che Panella l'avesse avvertito prima tanto è vero che
per un po' Battisti tenterà ancora di convincerlo a ripensarci
anche perchè ogni disco che facevano doveva essere l'ultimo
mentre poi Pasquale alla fine cedeva...

> Pronuncia
> Nella canzone il nome di Hegel è pronunciato diversamente da come lo si
> deve fare: infatti dice Heghél , che suona come Mogòl con l'accento sulla
> seconda vocale, mentre si deve mettere sulla prima. Tutti sanno che Lucio
> era attentissimo, anzi maniacale, nel correttamente le parole.

Mah... provate anche voi a cantare Hegel su quella musica e
vediamo chi riesce, spezzettando la parola in due sillabe, a non
prolungare la seconda dando lo stesso il senso della sospensione

> Hegel è uno che difende la sua zona, un terzino roccioso.
> Ora, queste parole hanno senso solo se ci si ricorda che Mogol giocava da
> terzino nella nazionale cantanti.

Non credo che Panella fosse interessato alla nazionale cantanti,
ancor di più che conoscesse il ruolo di Mogol...

> Se fosse rimasto con Mogol, Lucio avrebbe
> finito col giocare nella nazionale cantanti.

1- Battisti già partecipò alle prime gare della protonazionale

2- Di sicuro se fosse rimasto con Mogol non sarebbe ritornato
a giocare con la nazionale. C'è un tempo x tutto e Lucio era
interessato ad altri sport in solitario (windsurf, immersione)

> 5)Il nome se lo prese in prestito dai libri
> Tutti sanno che Mogol si è preso il nome dai libri.

A esser pignoli, a darglielo è stata la Siae anche se
su elenco da lui fornito. Bisogna però aggiornare la
frase perchè non è più "in prestito" avendo il Rapetti
(x qualche complesso/delirio) ottenuto il permesso di
tramandarlo alle generazioni future

> Adesso però mi sembra di intravedere anche la possibilità che Hegel
> Tubinga possa riferirsi addirittura a Battisti Panella
> Infatti a leggere le dichiarazioni di Panella, la parte centrale del brano
> si sposa perfettamente a quelle che sono state le cause della fine del
> rapporto tra i due: esercizi estetici obbligatori ecc ecc

Ecco appunto

> Del resto nella logica hegeliana, il secondo momento è la negazione del
> primo. Anzi, io parto proprio dal presupposto che quei due la filosofia di
> Hegel la conoscevano talmente bene, che in ultima analisi hanno veramente
> esagerato.
> Perché hanno esagerato? Lo scrivo nel prossimo post.

Andrò a leggere

> E poi, mi è venuto in mente che per Hegel il prodotto del pensare è
> l'universale, l'ASTRATTO.
> Per Hegel l'astratto è il reale, mentre quello che noi chiamiamo concreto
> non lo è.
> Questa è una caratteristica costante in tutti i testi di Panella: non c'è
> mai individualità. ma sempre .Infatti non ci sono nomi di persona, non ci
> sono descrizioni minuziose, ma solo serie di nomi comuni e situazioni.

Dichiarazione di Panella:
" ...io credo che gli piacesse molto la mia volontà assoluta di mettere
dentro i testi la materia, le cose, la metropolitana, il ferro, l'ancora.
Una metafisica all'incontrario che mi divertiva molto. "

La giravolta degli oggetti...


Auriga2

unread,
Oct 6, 2008, 9:16:50 AM10/6/08
to
Simone Dalle Crode ha scritto:

> "Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto
>
>> Lucio si appassiona in particolar modo a Hegel.
>
> Questa mi giunge del tutto nuova

Chiedi ad Amos.
Lui ha tutto l'occorrente o quasi.


>
>
>
>> L'ultimo album di Lucio si intitola Hegel ed è chiaro che sa benissimo che
>> sarà il suo ultimo album con Panella (vedi dichiarazioni di Panella)
>
> Le dichiarazioni con Panella sono avvenute a disco ultimato,
> dubito che Panella l'avesse avvertito prima tanto è vero che
> per un po' Battisti tenterà ancora di convincerlo a ripensarci
> anche perchè ogni disco che facevano doveva essere l'ultimo
> mentre poi Pasquale alla fine cedeva...

Non mi risulta dalle dichiarazioni di Panella, le uniche alle quali si
può prestar fede. Io parto sempre dall'idea che due adulti colti si
dicano apertamente quello che pensano e se Panella dice che voleva già
da molto tempo finire l'avventura glielo aveva già detto.


>
>
>
>> Pronuncia
>> Nella canzone il nome di Hegel è pronunciato diversamente da come lo si
>> deve fare: infatti dice Heghél , che suona come Mogòl con l'accento sulla
>> seconda vocale, mentre si deve mettere sulla prima. Tutti sanno che Lucio
>> era attentissimo, anzi maniacale, nel correttamente le parole.
>
> Mah... provate anche voi a cantare Hegel su quella musica e
> vediamo chi riesce, spezzettando la parola in due sillabe, a non
> prolungare la seconda dando lo stesso il senso della sospensione


Beh, questo è scontato ma mi sembra fin troppo facile replicare, l'ho
già fatto a me stesso, che uno come Lucio di melodie te ne poteva
inventare cento in due minuti. E poi poteva benissimo mettere quel verso
in un altro punto, vedi dichiarazioni di Panella.
Se dice Heghèl sapendo che doveva dire Heghel un motivo preciso ci deve
essere. Non ci sono precedenti che avvalorino la tua tesi in tutta la
sua produzione. Ha stravolto il senso di intere frasi, soprattutto con
Panella, ma la pronuncia delle singole parole è sempre corretta.


>
>
>> Hegel è uno che difende la sua zona, un terzino roccioso.
>> Ora, queste parole hanno senso solo se ci si ricorda che Mogol giocava da
>> terzino nella nazionale cantanti.
>
> Non credo che Panella fosse interessato alla nazionale cantanti,
> ancor di più che conoscesse il ruolo di Mogol...

E allora spiegami il perché di questa dichiarazione.
In ogni caso ti devo smentire: il non essere interessato non significa
non conoscere. A me della nazionale cantanti non me ne frega nulla ma
questo non significa che non sappia che ci giocavano Mogol, Ruggeri ,
Morandi,ecc
A te importa qualcosa di Michele Cucuzza^ Non dirmi che non sai chi sia.


>
>
>
>> Se fosse rimasto con Mogol, Lucio avrebbe
>> finito col giocare nella nazionale cantanti.
>
> 1- Battisti già partecipò alle prime gare della protonazionale

Ecco, vedi che tutto torna. Avrebbe finito col masticare la sua tuta da
ginnastica.


>
> 2- Di sicuro se fosse rimasto con Mogol non sarebbe ritornato
> a giocare con la nazionale. C'è un tempo x tutto e Lucio era
> interessato ad altri sport in solitario (windsurf, immersione)

Qui non ti seguo per niente. Mica ho scritto che sarebbe ritornato a
giocare con la nazionale a tutti i costi. Quella frase si lega a
provincia e impero, governato e governatore.
In parole molto povere quel Lucio era un prodotto discografico, cosa che
su questo ng, NONOSTANTE LO STESSO LUCIO ABBIA DETTO QUESTO, si fatica a
capire e ad accettare.

>
>
>
>> 5)Il nome se lo prese in prestito dai libri
>> Tutti sanno che Mogol si è preso il nome dai libri.
>
> A esser pignoli, a darglielo è stata la Siae anche se
> su elenco da lui fornito. Bisogna però aggiornare la
> frase perchè non è più "in prestito" avendo il Rapetti
> (x qualche complesso/delirio) ottenuto il permesso di
> tramandarlo alle generazioni future
>


Comunque la cosa torna.


>
>> Adesso però mi sembra di intravedere anche la possibilità che Hegel
>> Tubinga possa riferirsi addirittura a Battisti Panella
>> Infatti a leggere le dichiarazioni di Panella, la parte centrale del brano
>> si sposa perfettamente a quelle che sono state le cause della fine del
>> rapporto tra i due: esercizi estetici obbligatori ecc ecc
>
> Ecco appunto
>
>
>
>> Del resto nella logica hegeliana, il secondo momento è la negazione del
>> primo. Anzi, io parto proprio dal presupposto che quei due la filosofia di
>> Hegel la conoscevano talmente bene, che in ultima analisi hanno veramente
>> esagerato.
>> Perché hanno esagerato? Lo scrivo nel prossimo post.
>
> Andrò a leggere
>
>
>
>> E poi, mi è venuto in mente che per Hegel il prodotto del pensare è
>> l'universale, l'ASTRATTO.
>> Per Hegel l'astratto è il reale, mentre quello che noi chiamiamo concreto
>> non lo è.
>> Questa è una caratteristica costante in tutti i testi di Panella: non c'è
>> mai individualità. ma sempre .Infatti non ci sono nomi di persona, non ci
>> sono descrizioni minuziose, ma solo serie di nomi comuni e situazioni.
>
> Dichiarazione di Panella:
> " ...io credo che gli piacesse molto la mia volontà assoluta di mettere
> dentro i testi la materia, le cose, la metropolitana, il ferro, l'ancora.
> Una metafisica all'incontrario che mi divertiva molto. "
>
> La giravolta degli oggetti...

Il che non significa assolutamente quello che pensi tu.
Ferro, metropolitana, ancora, cane, forse ti stupirà saperlo SONO TUTTI
NOMI COMUNI, e come tali tutti ASTRATTI.
So benissimo che a scuola insegnano che l'astratto è quello che non si
può esperire coi sensi, e che diamine!, ma forse tu non sai che TUTTI I
NOMI COMUNI SONO ASTRATTI. Non ci sarebbe nulla di male, anch'io quando
l'ho scoperto ci sono rimasto di sale.
L'uomo non esiste, il ferro non esiste, la metropolitana tanto
meno:esiste Simone dalle Crode , esiste Auriga ma l'uomo non c'è , è
un'astrazione.

Stessa cosa vale per i tostapane: non esiste IL tostapane, che è un'idea
di tipo platonico, esistono vari pezzi assemblati( a cui non diamo nome
perché ci sono INDIFFERENTI)che RIUNIAMO sotto il concetto astratto di
tostapane.
Nei testi di Panella ci sono solo astrazioni prive di determinazioni.


Ciao

Amos

unread,
Oct 6, 2008, 9:50:11 AM10/6/08
to
"Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto
>>> Lucio si appassiona in particolar modo a Hegel.
>>
>> Questa mi giunge del tutto nuova
>
> Chiedi ad Amos.

A me pare solo di ricordare che Lucio fosse appassionato di filosofia (ma non solo) in generale.
Non ricordo riferimenti precisi su Hegel. Son quasi certo però della 'lontananza' filosofica di
Pasquale da Hegel.

L'ultimo album (Hegel) credo sia infatti una specie di attacco
alla mentalità hegeliana (razionalismo) tuttora tristemente dominante
nelle sfere decisionali e sul 'controllo' emozionale della Società.
E come si nota nella canzone, anche nella mentalità della donna di oggi,
attraente (ecco perché 'masticato') ma prevalentemente 'nemica' dell'uomo (iena).

Le mie 'spiegazioni' in effetti differiscono molto da quelle che sento di solito.


Simone Dalle Crode

unread,
Oct 6, 2008, 10:04:40 AM10/6/08
to

"Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto

> Chiedi ad Amos.
> Lui ha tutto l'occorrente o quasi.

Quel materiale già lo conosco (avendone tra l'altro in piccola parte
contribuito anch'io). Se la memoria non m'inganna non si fa alcun
riferimento a Hegel come filosofo preferito da Battisti ma si racconta
solo dell'infarinatura di Lucio sull'Abbagnano con Panella che esprime
un giudizio non molto lusinghiero sulla reale portata di discernimento
del nostro...

> Non mi risulta dalle dichiarazioni di Panella, le uniche alle quali si può
> prestar fede. Io parto sempre dall'idea che due adulti colti si dicano
> apertamente quello che pensano e se Panella dice che voleva già da molto
> tempo finire l'avventura glielo aveva già detto.

Glielo diceva ad ogni disco !
Salvo poi ritornare sui suoi passi...

> E allora spiegami il perché di questa dichiarazione.
> In ogni caso ti devo smentire: il non essere interessato non significa non
> conoscere. A me della nazionale cantanti non me ne frega nulla ma questo
> non significa che non sappia che ci giocavano Mogol, Ruggeri , Morandi,ecc
> A te importa qualcosa di Michele Cucuzza^ Non dirmi che non sai chi sia.

Sì ma quello che volevo appunto intendere io è che,
di certo Panella conosce la storia della musica italiana
e quindi anche Mogol, ma dubito fortemente che il suo
grado di specializzazione gossipara sia arrivato alla
nozione "ruolo di Mogol nella nazionale cantanti" a meno
che non sia stato condizionato anche da "Una vita viva"
e il suo "giocar da terzino, ah ah"

Per rispondere alla tua richiesta di spiegazioni...

Parole di Pasquale:

- Perchè Hegel ?
Perchè se vogliamo parlare bene, se vogliamo pulirci la bocca, parliamo di
canzoni. Questo perbenismo immondo, cantabile e ballabile. La canzone,
questa cosa centrale, mediana. L'Italia è attraversata dalla canzoncina,
dalla musica leggera, questa cosa acquietante, torporosa, analgesica,
democristiana, berlusconiana.

- Che cos'è Hegel ?
E' che un giorno, io, schifato dall'essere al mondo un frequentatore della
cantina, cioè della canzone carina, ad un certo punto scrissi, un dì, non
altro, non più, non forse che un disco chiamato Hegel.

- Ha mai studiato Hegel ?
No.

- Ma sono otto canzoni sullo stesso tema ?
Ma chi se ne importa.

- A qualcuno importa.
Questa intervista è una pagina bianca.

Perché Hegel ?
Vogliono la verità ? Vogliono la semplicità ? Gliela dò nella sua forma
più pura, più estrema: la filosofia.

- Un filosofo non è un abituale argomento di canzoni.
Hegel fu un grande perché formò il suo grande avversario, Schopenauer.
(a 'sto punto Schopenauer chi è ? Lucio o Lino ?... :)

- E' un punto di vista.
Perché esiste qualcosa che non sia un punto di vista ? Quando si dice
Hegel è una cosa immediata, la gente capisce, anche per un ignorante
Hegel è Hegel. Era uno che difendeva la sua zona, Hegel era un terzino.
Ma io non posso parlare del disco, detesto riassumermi.

Hegel è la canzone. E' un pachiderma centrale, mediano, indeciso come la
canzone. Hegel è la parola, in lui appare l'apparenza, è già Don Giovanni...

> In parole molto povere quel Lucio era un prodotto discografico, cosa che
> su questo ng, NONOSTANTE LO STESSO LUCIO ABBIA DETTO QUESTO,
> si fatica a capire e ad accettare.

Ok però la definizione neutra di prodotto discografico non si addice perchè
anche gli ultimi dischi, pur nella loro diversa progettualità e fine,
rientrano nella
categoria :)

> Il che non significa assolutamente quello che pensi tu.
> Ferro, metropolitana, ancora, cane, forse ti stupirà saperlo SONO TUTTI
> NOMI COMUNI, e come tali tutti ASTRATTI.
> So benissimo che a scuola insegnano che l'astratto è quello che non si può
> esperire coi sensi, e che diamine!, ma forse tu non sai che TUTTI I NOMI
> COMUNI SONO ASTRATTI. Non ci sarebbe nulla di male, anch'io quando l'ho
> scoperto ci sono rimasto di sale.
> L'uomo non esiste, il ferro non esiste, la metropolitana tanto meno:esiste
> Simone dalle Crode , esiste Auriga ma l'uomo non c'è , è un'astrazione.
> Stessa cosa vale per i tostapane: non esiste IL tostapane, che è un'idea
> di tipo platonico, esistono vari pezzi assemblati( a cui non diamo nome
> perché ci sono INDIFFERENTI)che RIUNIAMO sotto il concetto astratto di
> tostapane.
> Nei testi di Panella ci sono solo astrazioni prive di determinazioni.

Sì va bene ma Panella parla di materia e cose
come di sinoli, monadi, cioè anche entità reali.
Sul tuo ragionamento c'è cmq un'aporia di fondo:
se i nomi comuni sono tutti astratti, cosa sarebbe
allora l'astrazione ? Un'astrazione tautologica ?


Auriga2

unread,
Oct 6, 2008, 12:40:22 PM10/6/08
to
Amos ha scritto:
Io invece sono assolutamente certo di una dichiarazione poco elegante di
Panella nei confronti di Lucio:Si era appassionato in particolar modo a
Hegel e secondo me non aveva capito del tutto la sua filosofia.Ora vedo
se la trovo in rete.
Per quanto riguarda il razionanalismo di Hegel il discorso è molto
complicato e in ogni caso la società attuale è quanto di più lontano ci
sia da Hegel: il pensiero dominante attuale è molto vicino a Popper, che
su Hegel ha scritto un campionario incredibile di insulti.

Ciao

Simone Dalle Crode

unread,
Oct 6, 2008, 12:57:50 PM10/6/08
to

"Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto

> Io invece sono assolutamente certo di una dichiarazione poco elegante di
> Panella nei confronti di Lucio:Si era appassionato in particolar modo a
> Hegel e secondo me non aveva capito del tutto la sua filosofia.

Che è quella che ricordo io... ma niente di particolare
su Hegel se non la causa della domanda :)


Auriga2

unread,
Oct 6, 2008, 1:17:41 PM10/6/08
to

Mi pare ovvio che l'abbia invece studiato e a fondo ma non nel senso che
si dà comunemente al termine.

>
> - Ma sono otto canzoni sullo stesso tema ?
> Ma chi se ne importa.
>
> - A qualcuno importa.
> Questa intervista è una pagina bianca.
>
> Perché Hegel ?
> Vogliono la verità ? Vogliono la semplicità ? Gliela dò nella sua forma
> più pura, più estrema: la filosofia.

Perfettamente coerente: se ti interessi di filosofia,scopri subito che
l'ultima filosofia sistematica è stata quella di Hegel , e che dopo di
lui c'è stato letteralmente il diluvio. Secondo Severino Hegel è la fine
della filosofia. Come vedi Panella conosce benissimo l'argomento.


> - Un filosofo non è un abituale argomento di canzoni.
> Hegel fu un grande perché formò il suo grande avversario, Schopenauer.
> (a 'sto punto Schopenauer chi è ? Lucio o Lino ?... :)

Perfettamente coerente con l'hegelismo: il problema è per chi non
conosce l'hegelismo. Se infatti partiamo da Hegel allora per lo stesso
Hegel la su filosofia può ssumere valore solo se PRODUCE LA SUA
ANTITESI. Perchè ogni sintesi deve essere superata in una nuova triade.
Su Schopenauer bisogna andarci cauti, perché poi lui , ma soprattutto
Leopardi, aprono la strada a Nietzsche.
Comunque questo è territorio tuo.
Mi sembra di ricordare che tra le tue canzoni preferite ci sia la voce
del viso.
Prova a interpretare la voce del viso alla luce del pensiero di
Schopenhauer.Per Schopenhauer tutto ciò che esiste è oggettivazione
della volontà, che in pratica diventa l'essere. Schopenhauer è un
pessimista, Hegel un ottimista.( riassunto molto alla carlona)

>
> - E' un punto di vista.
> Perché esiste qualcosa che non sia un punto di vista ? Quando si dice
> Hegel è una cosa immediata, la gente capisce, anche per un ignorante
> Hegel è Hegel. Era uno che difendeva la sua zona, Hegel era un terzino.
> Ma io non posso parlare del disco, detesto riassumermi.


Era uno che difendeva la sua zona.Hegel era un terzino.


>
> Hegel è la canzone. E' un pachiderma centrale, mediano, indeciso come la
> canzone. Hegel è la parola, in lui appare l'apparenza, è già Don
Giovanni...


E' la canzone. E' la parola.( sempre definito da lui paroliere)


>
>
>> In parole molto povere quel Lucio era un prodotto discografico, cosa che
>> su questo ng, NONOSTANTE LO STESSO LUCIO ABBIA DETTO QUESTO,
>> si fatica a capire e ad accettare.
>
> Ok però la definizione neutra di prodotto discografico non si addice
perchè
> anche gli ultimi dischi, pur nella loro diversa progettualità e fine,
> rientrano nella
> categoria :)

Discografico nel senso di commerciale. Prodotto fatto per il pubblico.


>
>
>
>> Il che non significa assolutamente quello che pensi tu.
>> Ferro, metropolitana, ancora, cane, forse ti stupirà saperlo SONO TUTTI
>> NOMI COMUNI, e come tali tutti ASTRATTI.
>> So benissimo che a scuola insegnano che l'astratto è quello che non
si può
>> esperire coi sensi, e che diamine!, ma forse tu non sai che TUTTI I NOMI
>> COMUNI SONO ASTRATTI. Non ci sarebbe nulla di male, anch'io quando l'ho
>> scoperto ci sono rimasto di sale.
>> L'uomo non esiste, il ferro non esiste, la metropolitana tanto
meno:esiste
>> Simone dalle Crode , esiste Auriga ma l'uomo non c'è , è un'astrazione.
>> Stessa cosa vale per i tostapane: non esiste IL tostapane, che è un'idea
>> di tipo platonico, esistono vari pezzi assemblati( a cui non diamo nome
>> perché ci sono INDIFFERENTI)che RIUNIAMO sotto il concetto astratto di
>> tostapane.
>> Nei testi di Panella ci sono solo astrazioni prive di determinazioni.
>
> Sì va bene ma Panella parla di materia e cose
> come di sinoli, monadi, cioè anche entità reali.

Assolutamente no. Panella elenca situazioni. Al massimo , però a dire la
verità sto ancora controllando, al nome associa un aggettivo che in
realtà è un partticipio. Forse non lo fa sempre, e sicuramente in Don
Giovanni non del tutto, ma Don Giovanni ha i testi adattati, e poi si sa
che a volte doveva tagliare e aggiungere.
Prendo una delle tue canzoni preferite, I ritorni
E da quel punto in poi
sentimmo sotto di noi
svolgersi il sentimento,
largo e intento
ad una tutta sua meditazione,
non curante
che sopra la sua pelle si ballasse.
Le foglie coi barattoli, le casse
con i tronchi senza cuore.
E lo scandaglio calava dalle prore,
poi ritornava su
chiedendosi "Perché, perché il ritorno?".
È sempre per prova che
sulle labbra torna
la parola "amore",
per prove d'esercizio
perché si sa che poi non si sa mai
che potrebbe tornare utile.
Tornare, per raccontare
il furore e il gelo
delle notti aurore.
Bianca e assai provata,
scampata per un pelo per poter ritornare,
come dalle crociate, a un futile
sopravvissuto a tutto,
che ritorna più utile che vivo,
quindi innamorato ancora.
E torna, torna, lei gli ha detto torna
ed era una bambina, finalmente,
e gli diceva torna.
Abbiamo un solo limite:
l'amore che ci divide.
Come la ragione,
perché con la ragione
si sopravvive a tutto,
si distrugge il distrutto,
ricostruendo a intarsi la copia fedele
dell'innamorarsi,
e un tassello alla fine
o è dell'uno o è dell'altro.
E i sogni si allontanano
come i cavalli scossi,
caduti i sognatori;
bocconi tra le fragole, ma
più dolci e più rossi,
ridotti a dolenti spifferi.
E docili incompetenti
nella lotta incerta
tra il ridire e il fare
l'amore colloquiale.
E lei continua a dirsi:
"Si sopravvive a tutto per innamorarsi".
Amarsi è questo: escludere
d'essere i soli al mondo,
i soli ad esser soli amando,
sterminandola l'invincibile armata.

L'unico nome che individua è Invincibile armata, ma a sua volta non
individua un bel nulla essendo un nome astratto che indica una flotta
intera.
Ma a parte questo ti vorrei far notare, e dire che l'ho notato proprio ora

Come la ragione,
perché con la ragione
si sopravvive a tutto,
si distrugge il distrutto,
ricostruendo a intarsi la copia fedele
dell'innamorarsi,
e un tassello alla fine
o è dell'uno o è dell'altro.

> Sul tuo ragionamento c'è cmq un'aporia di fondo:
> se i nomi comuni sono tutti astratti, cosa sarebbe
> allora l'astrazione ? Un'astrazione tautologica ?


Bella questa critica stile Frege
Dunque, se i nomi esprimono sempre concetti astratti la parola
astrazione dovrebbe includere tutti i concetti astratti. Compresa se
stessa.Ma se racchiude anche se stessa c'è qualcosa che non va.
Frege aveva introdotto la critica de " la classe delle classi"
Russell supera il paradosso con la teoria dei «tipi logici ». I non
predicati sono il tipo 0, i predicati individuali il tipo 1, i predicati
dei predicati il tipo 2, e via così

Quindi , per la logica contemporanea la tua aporia non è accettabile, è
uno dei tanti paradossi del linguaggio, tipo se dico io mento, sto
mentendo o sto dicendo la verità?
Mi raccomando , cerca di dirmi qualcosa sulla voce del viso, che è
veramente piena di indicazioni che non riesco però a interpretare.

Ciao
>
>

Simone Dalle Crode

unread,
Oct 9, 2008, 12:49:27 AM10/9/08
to

"Auriga2" <aur...@libero.it> ha scritto

> Su Schopenauer bisogna andarci cauti, perché poi lui , ma soprattutto
> Leopardi, aprono la strada a Nietzsche. Comunque questo è territorio tuo.
> Mi sembra di ricordare che tra le tue canzoni preferite ci sia la voce del
> viso. Prova a interpretare la voce del viso alla luce del pensiero di
> Schopenhauer.Per Schopenhauer tutto ciò che esiste è oggettivazione della
> volontà, che in pratica diventa l'essere. Schopenhauer è un pessimista,
> Hegel un ottimista.( riassunto molto alla carlona)

> Mi raccomando , cerca di dirmi qualcosa sulla voce del viso, che è
> veramente piena di indicazioni che non riesco però a interpretare.

Qualcosa sto buttando giù ma è ben difficile individuare qualche
collegamento con Schopenhauer ne La voce del viso


dongiovanni

unread,
Oct 10, 2008, 7:45:31 PM10/10/08
to
trovo hegel una delle canzoni
più "semplici"
di battisti panella
oserei dire quasi troppo semplice
per lo stile di quella produzione sei riusciuto a tirar fuori comunque
delle ipotesi
molto "creative"
e divertenti


Auriga2 ha scritto:

carlo

unread,
Dec 4, 2008, 1:22:24 PM12/4/08
to
La canzone “estetica” , nel suo bel testo ci fornisce qualche indizio, da versi come, “E' successo quello che doveva succedere”, per poter credere l’album e in particolare questa canzone sia un elegante (estetico) addio.
In filosofia Hegel è considerato l’ultimo filosofo epistemico, dopo di lui inizia il periodo nichilista. Quindi secondo me il significato del titolo è questo: Dopo Lucio, il nulla. Lucio nella canzone è considerato come hegel in filosofia, il culmine della creatività e nessuno dopo di lui potrà raggiungere vette più alte perché non esistono altre vette oltre a quelle già conquistate da lucio. Oltre quelle vette, il nulla.
Ci sono altri argomenti che dimostrano come i cinque capolavori siano intrisi di filodofia hegeliana.

Magari se fa piacere, possiamo parlarne

>Ciao

--
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Auriga2

unread,
Dec 4, 2008, 3:26:42 PM12/4/08
to
carlo ha scritto:
> La canzone ?estetica? , nel suo bel testo ci fornisce qualche indizio, da versi come, ?E' successo quello che doveva succedere?, per poter credere l?album e in particolare questa canzone sia un elegante (estetico) addio.
> In filosofia Hegel è considerato l?ultimo filosofo epistemico, dopo di lui inizia il periodo nichilista. Quindi secondo me il significato del titolo è questo: Dopo Lucio, il nulla. Lucio nella canzone è considerato come hegel in filosofia, il culmine della creatività e nessuno dopo di lui potrà raggiungere vette più alte perché non esistono altre vette oltre a quelle già conquistate da lucio. Oltre quelle vette, il nulla.

> Ci sono altri argomenti che dimostrano come i cinque capolavori siano intrisi di filodofia hegeliana.
>
> Magari se fa piacere, possiamo parlarne
>


Nome cognome, classe e sezione.

Ciao

carlo

unread,
Dec 5, 2008, 1:12:37 PM12/5/08
to
>>
>
>
>Nome cognome, classe e sezione.
>
>Ciao

Carlo Canepa, ultima, E

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