Ciao dat...@inrete.it
veramente secondo me e' sempre stato Sant'Ilario, anche perche' il paesino
di Sant'Ilario esiste proprio...
con la sua piccola stazioncina ferroviaria, sulla riviera ligure...
proprio come e' descritto, in due parole, in Bocca di Rosa.
Se non ricordo male, fra l'altro, il Comune di Sant'Ilario voleva De
Andre' come cittadino onorario... Non so se poi l'abbiano fatto davvero o
se sono rimaste belle parole.
:-)
Anna
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>veramente secondo me e' sempre stato Sant'Ilario,
dai un'occhiata qui: ehm, qui non saprei visto che nel cambio di computer ho
perso un po' di roba non trovo + l'indirizzo...
aiuto!
appena lo trovo te lo dico
ciao
>>>Appena scese alla stazione del paesino di Sant'Ilario
>
Anna> veramente secondo me e' sempre stato Sant'Ilario, anche
Anna> perche' il paesino di Sant'Ilario esiste proprio...
Anna> con la sua piccola stazioncina ferroviaria, sulla riviera
Anna> ligure...
Anna> proprio come e' descritto, in due parole, in Bocca di Rosa.
Urka! Fino a S.Ilario ok.... ma la stazione? Sono stato a S.Ilario
anche di recente ma non ho mai visto nessuna stazione. E i binari
delle FS sono un bel po' piu' in giu', a Nervi... a S.Ilario
potrebbe giusto arrivare una cremagliera. A meno che non si tratti
di una linea ferroviaria in disuso...
Piu' volte ho pensato alle parole della canzone e ho sempre
concluso (e con me altri) che si trattasse di una "licenza
poetica"...
Sai spiegarmi meglio come si raggiunge "la stazione del paesino"?
Cosi' ci faccio un giro il prossimo fine settimana.
Ciao, Naza (^_^)
E' un quartiere, non un paesino
>con la sua piccola stazioncina ferroviaria, sulla riviera ligure...
La stazione è Ge-Nervi
>proprio come e' descritto, in due parole, in Bocca di Rosa.
>
>Se non ricordo male, fra l'altro, il Comune di Sant'Ilario voleva De
>Andre' come cittadino onorario... Non so se poi l'abbiano fatto davvero o
>se sono rimaste belle parole.
Non fa comune, siamo ancora nel comune di Genova, per l'esattezza L'ultimo
quartiere
>
>:-)
>Anna
Brava comunque, baxi, Cico
Nia
Cico ha scritto nel messaggio <7heaqn$qik$1...@nslave1.tin.it>...
Plausibile, ma nel caso specifico, Bocca di Rosa è un soprannome reale
dato dal Nostro ad una vera persona che De Andrè "conobbe" in senso
biblico.
Ciò considerato, è quindi probabile che anche i luoghi narrati abbiano
radici nella realtà.
Oltretutto il buon Cico, ci ha appena raccontato trattasi della
stazione di Ge-Nervi, (ma perchè S.Ilario, mi ricordo che la stazione
si chiama proprio Ge-N. Forse era il nome di prima ? O Lui ha chiamato
la stazione con il nome del quartiere?).
Tra l'altro ora Nervi fa parte di Genova integralmente, ma fino a non molti
anni or sono era il primo paese uscendo verso Levante.
Paese di villeggiatura marina, con alberghi, bagni ecc.
(E l'unico posto che conosco in Italia con un giardino abitato da scoiattoli
che si avvicinano a prendere il cibo dalle mani. Li avevo visti solo in America)
Ciao !
M. B.
>Oltretutto il buon Cico, ci ha appena raccontato trattasi della
>stazione di Ge-Nervi, (ma perchè S.Ilario, mi ricordo che la stazione
>si chiama proprio Ge-N. Forse era il nome di prima ? O Lui ha chiamato
>la stazione con il nome del quartiere?).
>
>Tra l'altro ora Nervi fa parte di Genova integralmente, ma fino a non molti
>anni or sono era il primo paese uscendo verso Levante.
>Paese di villeggiatura marina, con alberghi, bagni ecc.
>(E l'unico posto che conosco in Italia con un giardino abitato da
scoiattoli
>che si avvicinano a prendere il cibo dalle mani. Li avevo visti solo in
America)
Genova Nervi è principalmente sul mare (scogliera e porticciolo). Il
quartiere si prolunga verso levante (Capolungo) con la via principale che a
lato monte ha case e bellissime ville, mentre dall'altro costeggia il famoso
parco ed il roseto. Fra il parco ed il mare ci sono la bellissima
passeggiata e la ferrovia. Tutto Capolungo è a valle della via Aurelia. S.
Ilario è a monte della via Aurelia, sulle alture di Capolungo e non vi può
passare la ferrovia. Però molti anni fà esisteva la stazioncina del paese
che si trovava chiaramente lungo la ferrovia e quindi fuori dal paese (era
un paese, ora è stato assorbito da Nervi). Dalle alture di S. Ilario si
scendeva in verticale verso il mare (la costiera è molto ripida e
suggestiva) tramite una"creuza" e si raggiungeva la stazioncina che altro
non era che un casottino che mi sembra esista ancora, solo che il treno non
vi si fermerà mai più.
Fabrizio ha ambientato la vicenda a S. Ilario perchè gli tornava bene, nella
realtà la storia che ha ispirato bocca di rosa è diversa ed è più o meno
rivelata nel racconto "un destino ridicolo". E' meraviglioso il modo in cui
De Andre' traspone le storie e le vicende della vita in racconti e poesie
che ne contengono e ne trasmettono l'essenza. Per fare ciò spesso si
allontana più o meno dal reale svolgimento dei fatti. Del resto è questo è
il sistema che ha usato anche nelle traduzioni. Spesso usava dire: fra una
traduzione brutta e fedele ed una bella ed infedele io preferisco la
seconda.
Ciao
Ernesto
No, succede anche nel "Giardino" del castello di Miramare a Trieste!!!
CIAU!!!
Sasuke
> Oltretutto il buon Cico, ci ha appena raccontato trattasi della
> stazione di Ge-Nervi, (ma perchè S.Ilario, mi ricordo che la
> stazione si chiama proprio Ge-N. Forse era il nome di prima ? O Lui
> ha chiamato la stazione con il nome del quartiere?).
Io mi ricordo che nei giorni successivi alla morte di De Andre`
apparve a commento di un pezzo su "Repubblica" la foto di una
stazioncina col cartello "S. Ilario", citata come il paesino di "Bocca
di Rosa".
Al peggio, se volete, una stazione ferroviaria "S. Ilario" esiste: e`
S. Ilario d'Enza, tra Reggio Emilia e Parma. :-)
--
Alessio F. Bragadini ale...@dsnet.it
> Fabrizio ha ambientato la vicenda a S. Ilario perchè gli tornava bene,
nella
> realtà la storia che ha ispirato bocca di rosa è diversa ed è più o meno
> rivelata nel racconto "un destino ridicolo". E' meraviglioso il modo in
cui
> De Andre' traspone le storie e le vicende della vita in racconti e poesie
> che ne contengono e ne trasmettono l'essenza. Per fare ciò spesso si
> allontana più o meno dal reale svolgimento dei fatti. Del resto è questo è
> il sistema che ha usato anche nelle traduzioni. Spesso usava dire: fra una
> traduzione brutta e fedele ed una bella ed infedele io preferisco la
> seconda.
Prendo spunto dalle parole del buon Ernesto per dire la mia.
Non credo sia importante il fatto che Sant'Ilario esista sul serio o che
esista la stazione o che la storia della canzone sia vera. Credo che sia
importante la canzone, e basta. Per il modo in cui evoca immagini, per il
modo in cui "gioca" con la realtà, anche. E' sempre fuorviante cercare una
"cronaca" in un testo creativo. Ricordo di aver letto di uno "studio" di un
folle che era andato sul colle de "L' infinito" di Leopardi e s'era messo a
guardare la siepe per cercare di capire qualcosa!!! Se per capire una poesia
ci fosse bisogno di andare a cercare qualcosa in qualche luogo Leopardi
avrebbe dovuto usare un cartello stradale piuttosto che una serie di versi.
Riguardo le traduzioni, poi, sono proprio d'accordo con Ernesto. Credo che
una traduzione sia sempre "infedele"; se proprio dev'è esserlo, quindi, che
almeno sia bella!
Sempre cari mi foste,
Papero