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Rino Gaetano e Fabrizio.

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Nodo

unread,
Feb 7, 2001, 10:29:48 AM2/7/01
to
Di Rino Gaetano ho un CD doppio che un mio amico mi aveva copiato qualche
tempo fa. Ricordo che il libretto dei testi del CD, non so se all'inizio o
alla fine, conteneva un piccolo scritto dell'autore, che si concludeva
nominando Fabrizio. La cosa, a suo tempo, mi aveva abbastanza incuriosito.
Nonostante avessi letto piů volte il piccolo testo non riuscii a farmi
un'idea ben precisa di quale fosse il senso di quelle parole. Quel CD non
l'ho piů rivisto ma quelle parole, anche se avulse dal contesto in cui erano
state inserite, (di Rino Gaetano non sapevo nemmeno la data di nascita)
restarono nella mia memoria.
Un oretta fa, mentre stavo ascoltando le canzoni di quella raccolta, mi č
venuto in mente di cercare in rete qualcosa su questo cantautore. Ho cosě
trovato un po' di notizie biografiche e in piů č rispuntato quel testo di
cui parlo sopra. L'ho di nuovo letto e forse l'ho anche capito un po'di piů.
Ma voglio proporvelo per sapere i vostri commenti e magari avere una vostra
esegesi. A quanto dice il sito,
http://space.tin.it/musica/dbrandim/flash.html il piccolo testo in questione
era pubblicato sul retro della copertina dell'album "Mio fratello č figlio
unico" che č del 1976 e recita cosě:

18 Aprile festa nazionale dei parastatali con almeno due anni di servizio.
La scelta casualmente di comune accordo fra tutti i parastatali del regno
festeggiava San Galdino vergine. Tutti si preparavano alla festa e nessuno
ne sentě mai la mancanza. Il principe con i piedi contro il lampadario
acquistava dimestichezza con lo Yoga-Rock: ultima importazione
anglo-americana in tema di belinate. Il fratello del principe si rosicchiava
il medio della sinistra convinto di contribuire con questo allo sviluppo dei
popoli in via di sottosviluppo. La regina sculacciava di santa ragione un
servitore, visto che si trattava di un fatto reale. Il re si depilava sulle
cosce. Il popolo eseguiva un raro esercizio di masturbazione massificata. La
forza dell'ordine nell'esercizio del proprio dovere si identificava col
popolo, e tutti cantavano in coro « Binario, dolci parallele della vita ». I
parastatali scalzi e votati alla castitŕ si recavano in fila per quattro
verso lo stadio pena: la morte. Il primo esercizio, consisteva nella scalata
dei tralicci d'illuminazione ai bordi dello stadio; e nell'immediato tuffo a
testa in giů sulle gradinate. Altri mille giochi coronavano la festa e tutte
le categorie partecipavano con spirito sportivo e abnegazione assoluta. Al
vincitore veniva concesso di toccare per secondi trenta le coscie alla
regina, ma inevitabilmente ogni anno era lo stesso re, gelosissimo e
depilato a sottoposi al trattamento. Allora ci furono dei moti sovversivi
capeggiati dai rossi che al grido « W la regina e le sue cosce »
organizzarono manifestazioni articolate. La rivoluzione non tardň. La
rivoluzione era fissata per le ore 18:00 in piazza larga e si apriva con un
concerto di Fabrizio De Andrč.

Rino Gaetano (1976)

Ciao, ciao.
Davide.


Riccardo Venturi

unread,
Feb 7, 2001, 11:56:45 AM2/7/01
to

Questa č aria fresca.
Non solo per Fabrizio. Anche per Rino.
Speriamo siano vicini di nuvola.

Saluti e grazie.

*Riccardo Venturi*
*Er muoz gelīchesame die leiter abewerfen
*So er an īr ūfgestigen ist (Vogelweide)
*_______________________________
*Via Garibaldi 41, 57122 Livorno
*0586-885875 / 0340-2461874
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