Io sinceramente non posso esprimere opinioni (visto che il dialetto non lo
conosco) cosi'.... vorrei chiedere a chi ne sa piu' di me: e' vero?
Kralizec il Faltyn
Ciao
Alice
Kralizec il Sommo Faltyn ha scritto:
E' piu' o meno quello che so anch'io, me lo ha detto il mio ragazzo genovese
(eheh, vedo che Alice manda chiari segnali a me e FCh). Cmq ho sentito
anch'io dire che si tratta di un genovese piuttosto diverso da quello
parlato attualmente. Pero' non mi sembra strano: Fabrizio ha evidentemente
voluto creare un effetto straniante usando una lingua parzialmente
inventata, o forse morta.
ciao
WW
acc... fregato! :(
... e comunque "a me mi" non si dice! :-)
'nognimodo, c'e' da tenere presente (comincio ad usare gli apostrofi perche'
mi hanno detto che e' da cafoni usare gli accenti che non tutti possono
visualizzare) che diverse canzoni (vedi ad es. "Sinan Capudan Pascia'")
sono ambientate in epoca medio-antica e Fabrizio ha dato libero sfogo alla
ricerca di sonorita' e strumenti che facessero parte delle culture e delle
ambientazioni che dipingeva, non vedo perche' non possa aver fatto
altrettanto con il linguaggio... ma magari voi non state parlando di "creuza
de ma", nel qual caso domando umilmente venia per l'intromissione e mi
ritiro nel mio cantuccio a piangere sconsolate lacrime...
Fabrizio.
Se vuoi ti presto il mio fazzoletto. Ma prima strizzalo bene. Da quando ho
saputo che Alice ha il ragazzo non ho piu' requie.
ciao
WW
WakkoWarner ha scritto:
Va be'. Ci sono possibilita' che vi lasciate:-)))
WW
Il genovese che Fabrizio utilizza nelle sue canzoni è normalissimo genovese
di questo secolo, o meglio, quello che veniva parlato fino a qualche decina
di anni fa, perchè attualmente sono molto pochi quelli che lo parlano
veramente, e cio' che si ascolta oggi è mediamente un linguaggio molto
imbastardito con l'italiano e che si va perdendo molto rapidamente. Chi
conosce un minimo il genovese non dovrebbe avere nessuna difficolta a capire
ciò che dice De Andre nelle canzoni. Io le capisco piuttosto bene. Le uniche
difficoltà sono dovute dall'uso di alcuni termini che con il tempo sono
andati perdendosi (in particolare sostantivi), e quì Fabrizio è stato molto
meticoloso e corretto nel loro utilizzo. Ma non credo che abbia dovuto
compiere ricerche. Lui il genovese lo parlava veramente bene, e le zone che
frequentava erano quelle in cui queste parlate si conservavano meglio.
Un'altra piccola difficolta' oggettiva e' dovuta al fatto che i testi
cantati sono frequentemente un po piu difficili da capire rispetto a quelli
parlati.
Ciao
Ernesto
WakkoWarner ha scritto:
Wakko, potresti evitare di portare sfiga, per favore? Io dubito
fortemente che in un futuro prossimo ci lasceremo, quest'idea non mi č
mai venuta in mente!
Ali
>Wakko, potresti evitare di portare sfiga, per favore?
Evvabe' si scherza. Prevedo per voi eterno amore. Cosi' va bene?
ciao
WakkoWarner
==============
<<Sono Dio, e' il terzo anno che sono Dio. Tutti mi rispettano, c'e' chi mi
crede e chi mi offende...>>
Alessandro Bergonzoni
-- Christian Silvio Pomelli E-mail: cr...@balder.dcci.unipi.it Voice: +39-050918314 Fax: +39-050502270 Appare la bellezza mai assillante ne` oziosa Languida quando e` ora e forte e lieve e austera L'aria serena e di sostanza sferzante (Giovanni Lindo Ferretti)
:o)))
non vorrei assolutamente permettermi di disdire nessuno, ti assicuro però
che Sidun quì a Genova l'abbiamo capita tutti, e senza il sussidio di alcun
vocabolario (mi riferisco naturalmente ai miei concittadini che parlano o
capiscono normalmente il genovese). Per quanto riguarda le ricerche occorre
dire che Fabrizio era continuamente impegnato a farne, in tutti i campi che
lo interessavano. Credo che le ricerche siano state più orientati a fatti e
storie che sul linguaggio. Intendo dire sulla maggior parte dei testi e non
chiaramente su tutti, qualcosa sicuramente è stato recuperato da studi su
parlate antiche, più che altro alcuni termini. Comunque è senz'altro molto
impegnativo scrivere in genovese in un modo così poetico. La difficoltà però
sta nella poesia più che nel linguaggio. Del resto è riscontrabile anche con
l'italiano: tutti sappiamo più o meno eprimerci in italiano, ma il difficile
è farlo come lo sapeva fare De Andre.
Ciao
Ernesto
Christian S. Pomelli <cr...@balder.dcci.unipi.it> wrote in message
38478688...@balder.dcci.unipi.it...
Io sapevo che aveva compiuto meticolose ricerche, giovandosi di dizionari
genovesi dell' 800, assistito
da un tale che su Creuza de Ma risulta come collaboratore ma non e'
musicista.
In particolare Sidun e' costruito su una lingua con influenze saracene molto
pesanti, usata
credo per rendere meglio l'atmosfera medio-orientale della canzone.
:o)))
non vorrei assolutamente permettermi di disdire nessuno, ti assicuro però
che Sidun quì a Genova l'abbiamo capita tutti, e senza il sussidio di alcun
vocabolario (mi riferisco naturalmente ai miei concittadini che parlano o
capiscono normalmente il genovese).
Anchio l'ho capita (essendo Genovese, anche se in esilio) ma la lingua e' effettivamente un po'
Per quanto riguarda le ricerche occorre
dire che Fabrizio era continuamente impegnato a farne, in tutti i campi che
lo interessavano. Credo che le ricerche siano state più orientati a fatti e
storie che sul linguaggio. Intendo dire sulla maggior parte dei testi e non
chiaramente su tutti, qualcosa sicuramente è stato recuperato da studi su
parlate antiche, più che altro alcuni termini. Comunque è senz'altro molto
impegnativo scrivere in genovese in un modo così poetico. La difficoltà però
sta nella poesia più che nel linguaggio. Del resto è riscontrabile anche con
l'italiano: tutti sappiamo più o meno eprimerci in italiano, ma il difficile
è farlo come lo sapeva fare De Andre.
CiaoErnesto