Grazie.
--
*Rubens*
"Noi siamo le nostre esperienze.
Se sappiamo ascoltare possiamo
essere anche quelle degli altri."
>Mi piace un sacco questa canzone ma ancora non ho capito il suo significato,
>mi sapreste aiutare?
prova a sostituire mentalmente a "signora libertà, signorina
fantasia", "signora libertà, signorina anarchia" (del resto lo faceva
lo stesso fabrizio, nel corso di qualcuno dei suoi concerti), e
potrebbe capitarti di pensare che ci sia una sorta di simbolismo in
quella "figura femminile" di cui parla la canzone.
salud
-- Franco Senia --
_____________________________________________
" Ci fu una generazione che volle rispondere a tutto.
Allora gli chiesero e dovette rispondere di tutto."
- Erri De Luca, Aceto, Arcobaleno -
____________________________________________
Piů o meno č cosě...
Sandcreek
--
Riflessione:
uno storico concerto aveva delle carte come scenografia, quello che mi
diverte č che leggere nelle canzoni di De André č come leggere i tarocchi,
ci si puň vedere un sacco di cose
Ciao
Liv
---------------------
...........
E scappň via
con la paura di arrugginire....
---------------------
Sandcreek
--
"Liv" <livbra...@inwind.it> wrote in message
news:nuIf9.3691$qE6....@tornado.fastwebnet.it...
>
> > Parla di una ragazza libera, allegra, spensierata, che però alla fine
> > cambia, diventa una donna in carriera, va in giro con un tailleur
grigio
> > fumo e si fa accompagnare dal suo "assassino", cioè colui al quale
> > si è uniformata...
> >
> > Più o meno è così...
> >
> > Sandcreek
> >
> E tu dici che è così semplice?
> Mi sembra troppo semplice!
>
> Riflessione:
> uno storico concerto aveva delle carte come scenografia, quello che mi
> diverte è che leggere nelle canzoni di De André è come leggere i tarocchi,
> ci si può vedere un sacco di cose
>
> Ciao
> Liv
>
> ---------------------
> ...........
> E scappò via
> >Mi piace un sacco questa canzone ma ancora non ho capito il suo
significato,
> >mi sapreste aiutare?
>
> prova a sostituire mentalmente a "signora libertà, signorina
> fantasia", "signora libertà, signorina anarchia" (del resto lo faceva
> lo stesso fabrizio, nel corso di qualcuno dei suoi concerti), e
> potrebbe capitarti di pensare che ci sia una sorta di simbolismo in
> quella "figura femminile" di cui parla la canzone.
Volendo addentrarci nei simboli, Franco, a cosa ti fa pensare la signorina
anarchia intrappolata in un tailleur grigio fumo e chi è il suo assassino?
La risposta più facile che mi viene da dare è il potere che mortifica
l'istinto alla compassione che renderebbe possibile l'anarchia. Ma,
supponendo che sia così, perchè mai lei, ribelle per natura, gli cammina
fianco a fianco?
Andrea
>
>Volendo addentrarci nei simboli, Franco, a cosa ti fa pensare la signorina
>anarchia intrappolata in un tailleur grigio fumo e chi è il suo assassino?
>La risposta più facile che mi viene da dare è il potere che mortifica
>l'istinto alla compassione che renderebbe possibile l'anarchia. Ma,
>supponendo che sia così, perchè mai lei, ribelle per natura, gli cammina
>fianco a fianco?
e addentriamoci pure, andrea, che è sempre un buon camminare!
Ma per addentrarci meglio (o più a mio comodo, fai un po' tu)
preferirei scomodare la signora libertà, più che la signorina
anarchia. Del resto, il tailleur si addice più ad una signora che ad
una signorina.
Più che alla mortificazione dell'istinto alla compassione, mi viene da
pensare a come la libertà spesso, assunta come valore dai suoi propri
nemici, si lasci blandire (per mezzo di coloro che si lasciano
imbrogliare) fino a divenire valletta dei più più biechi poteri. Tanto
più biechi quanto si travestono da paladini della libertà.
Abbasso la libertà, verrebbe da gridare insieme ai fucilati del film
di bunuel.
Adesso che si è ridotta a più miti consigli, e non ha più quelle
velleità di anarchia che le volevano far cambiare il mondo.
Sì abbasso la libertà, la loro libertà!
O, più semplicemente, verrebbe da cantare, insieme a stefano rosso:
"libertà, come sei cambiata, oramai non ti riconosco più". Ma la
libertà, vilipesa, massacrata, perfino stravolta nei suoi plurali,
allo scopo di farle perdere la sua unicità, il suo valore assoluto,
rimane sempre qualcosa di cui avere nostalgia. Qualcosa da avere caro.
Aspetteremo domani, e anche dopodomani, se occorre, per ritrovare
quella ragazza che sapeva suonare una foglia di fiore.
Ce la portiamo dentro, e nessuno potrà mai strapparcela.
"Rubens" <rube...@libero.it> wrote in message
news:allacu$1rbgjm$1...@ID-29842.news.dfncis.de...
Sì, ho l'album "Ed avevamo gli occhi troppo belli" e sapevo di sta cosa,
però il testo tutt'ora mi rimane incomprensibile, chi mi aiuta a capire i
versi della canzone?
>
> e addentriamoci pure, andrea, che è sempre un buon camminare!
> Ma per addentrarci meglio (o più a mio comodo, fai un po' tu)
> preferirei scomodare la signora libertà, più che la signorina
> anarchia. Del resto, il tailleur si addice più ad una signora che ad
> una signorina.
> Più che alla mortificazione dell'istinto alla compassione, mi viene da
> pensare a come la libertà spesso, assunta come valore dai suoi propri
> nemici, si lasci blandire (per mezzo di coloro che si lasciano
> imbrogliare) fino a divenire valletta dei più più biechi poteri. Tanto
> più biechi quanto si travestono da paladini della libertà.
> Abbasso la libertà, verrebbe da gridare insieme ai fucilati del film
> di bunuel.
> Adesso che si è ridotta a più miti consigli, e non ha più quelle
> velleità di anarchia che le volevano far cambiare il mondo.
> Sì abbasso la libertà, la loro libertà!
> O, più semplicemente, verrebbe da cantare, insieme a stefano rosso:
> "libertà, come sei cambiata, oramai non ti riconosco più". Ma la
> libertà, vilipesa, massacrata, perfino stravolta nei suoi plurali,
> allo scopo di farle perdere la sua unicità, il suo valore assoluto,
> rimane sempre qualcosa di cui avere nostalgia. Qualcosa da avere caro.
> Aspetteremo domani, e anche dopodomani, se occorre, per ritrovare
> quella ragazza che sapeva suonare una foglia di fiore.
> Ce la portiamo dentro, e nessuno potrà mai strapparcela.
Bella interpretazione, io mi ostinavo a cercare di far indossare alla
signorina anarchia il tailleur, ma lei non ne voleva proprio sapere. La
signora, invece, lo indossa ben volentieri. E mi viene in mente a proposito
anche la"libertà obbligatoria" di Gaber. Peraltro è così eclettica la
signora che ognuno ne conosce aspetti diversi.
Andrea