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Rambler

unread,
Sep 13, 1999, 3:00:00 AM9/13/99
to
Vi chiedo solo un attimo di disponibilità, così come ho fatto io e leggere
questa e-mail.


***************************
Il governo di Afganistan e' impegnato in una guerra contro le donne. La
situazione sta degenerando a tal punto che una persona in un editoriale
dei Times ha paragonato il
trattamento cui sono sottoposte le donne a quello subito dagli ebrei
nel periodo che ha preceduto l' olocausto in Polonia.
Da quando i Taliban hanno preso il potere nel 1996, le donne hanno
dovuto indossare il burqua e sono state picchiate e prese a sassate in
pubblico per non avere l'abito corretto, anche se questo vuole dire
semplicemente non avere la maglia che copre il loro volto fino agli
occhi.
Una donna e' stata colpita a MORTE da una folla adirata di
fondamentalisti per avere accidentalmente esposto il suo braccio
mentre stava guidando. Un' altra e' stata lapidata per aver tentato
di lasciare il paese con un uomo che non era un suo parente.
Alle donne non e' permesso lavorare ne' presentarsi in pubblico senza
un parente maschio.
Le donne professioniste come ad esempio professoresse, traduttrici,
medici, avvocati, artiste e scrittrici sono state costrette a lasciare
i loro lavori ed ad essere segregate nelle loro case, cosicche' la
depressione sta divenendo tanto diffusa, che ha raggiunto livelli di
emergenza. Non e' possibile in una societa' islamica a tal punto
estremista, conoscere con certezza il tasso di suicidi, ma operatori
assistenziali stanno valutando che il tasso del suicidio fra le donne
che non possono trovare adeguata cura e trattamento per grave
depressione e che preferirebbero piuttosto togliersi la vita, che
sopravvivere in simili condizioni, e' aumentato considerevolmente.
Le case dove vi e' una donna, deve avere le loro finestre dipinte
cosicche' che lei non possa mai essere vista dall' esterno. In casa,
esse devono portare scarpe che non facciano rumore in modo da non
essere sentite. Le donne vivono nel terrore per la loro vita per il
minimo sbaglio che possono fare.
Siccome non possono lavorare, le donne che non hanno parenti maschi o
mariti, o fanno la fame, o chiedono l'elemosina sulla strada, anche se
sono laureate.
Non vi sono quasi presidi medici disponibili per le donne, e gli
operatori assistenziali hanno quasi tutti lasciato il paese. In uno dei
rari ospedali per le donne, un giornalista ha trovato ancora dei corpi
di donne quasi esanimi che giacevano immobili sui letti, avvolte nel
loro burqua, senza voglia di parlare, di mangiare, o di fare qualsiasi
cosa, ma lentamente deperendo sempre piu'. Altre, sono impazzite, e
sono state viste rannicchiate negli angoli, dondolandosi o piangendo,
la maggior di esse piene di paura. Un dottore sta considerando la
possibilita', quando saranno esauriti i pochi medicinali ancora
disponibili, di lasciare queste donne davanti alla residenza del
Presidente afgano come un pacata forma di protesta.
Siamo al punto in cui l'espressione ' violazioni dei diritti umani' e'
divenuto una dichiarazione inadeguata e priva di significato. I mariti
hanno il potere di vita e di morte sulle donne loro parenti,
specialmente sulle loro mogli, ma un gruppo di persone arrabbiate ha
tutto il diritto di lapidare o picchiare una donna, spesso a morte,
perche' ha osato esporre qualche centimetro di carne, o di offenderla
in modo molto pesante. David Cornwell ha detto che gli Occidentali non
dovrebbero giudicare gli afgani per un simile trattamento perche'
questo e' un "fatto culturale", ma questo non e' affatto vero. Le donne
hanno goduto una relativa liberta' di lavorare e vestire generalmente
come volevano, guidare l'auto e apparire in pubblico da sole,
> solamente fino al 1996. La rapidita' di questo cambiamento e' la
ragione principale della depressione e del suicidio. Le donne che una
volta erano educatori o medici o che semplicemente usavano le liberta'
umane fondamentali, sono ora severamente limitate e trattate come
sotto-prodotto umano nel nome dell' ala destra dell' Islam
fondamentalista.
Non e' la loro tradizione o ' la cultura', ma e' l' esatto contrario
per loro, e costituisce un eccesso anche per quelle culture dove il
fondamentalismo e' la regola. Inoltre, se potessimo giustificare tutto
sul piano culturale, poi noi non dovremmo essere atterriti per i
Cartaginesi che sacrificavano i loro bambini, e che le bambine
vengano circoncise in alcuni paesi dell' Africa e che i negri nel
profondo sud degli Stati Uniti negli anni 1930 furono linciati, e fu
loro proibito di votare, e furono costretti a sottostare alle ingiuste
leggi di Jim Crow. Ognuno ha diritto ad un' esistenza umana
tollerabile, anche se sono donne, in un paese musulmano, in una parte
del mondo che gli Occidentali possono non capire. Se noi possiamo
minacciare la forza militare in Kosovo in nome dei diritti umani
nell' interesse dell' etnia albanese, allora la Nato e l' Occidente
puo' certamente esprimere pacato sdegno di fronte all'oppressione, all'
assassinio e all' ingiustizia commessa dai Taliban contro le donne.
* * * * * * * * * * * * *
DICHIARAZIONE: Nel firmare questa petizione, noi siamo d'accordo che
il trattamento attuale contro le donne in Afganistan e' completamente
INACCETTABILE e merita appoggio e azione da parte delle Nazioni Unite e
che la situazione corrente in Afganistan non sara' ulteriormente
tollerata. Quello dei Diritti delle Donne non è un problema piccolo in
nessun luogo, ed e' INACCETTABILE che nel 1999 le donne siano trattate
come sotto-prodotto umano e alla stregua di una proprieta'.
Uguaglianza e decoro umano e' un
DIRITTO, non una liberta', sia che uno viva in Afganistan o in qualunque
altro luogo. * * * * *
1) Shahana S Ahmed, Nairobi, Kenya
2) Tashmin Khamis, Karachi, Pakistan.
3) FranK Haupt Bern, Svizzera
4) Adrian Coad, Strasbourg, Francia
5) Brian Skinner, Loughborough, Inghilterra
6) Paul Chung, Loughborough, Inghilterra
7) Bryan Knell, Woodhouse Eaves, Inghilterra
8) Richard Tiplady, Chesham, Inghilterra
9) Carolyn Skinner, Ilford, Inghilterra
10) Mark Birchall, Putney, Inghilterra
11) Jan Evans, Hong SAR, Repubblica Popolare di Cina
12) Jennifer Cheuk, Hong Kong, SAR, Repubblica Popolare di Cina
13) Thomas Kraehenmann, Horgen, Svizzera
14) Regula Hoerler, Winterthur, Svizzera
15) Juergen Kern, Winterthur, Svizzera
16) Ernst Zwiker, Algetshausen, Svizzera
17) Herbert Bodenmann, Basel, Svizzera
18) Max Brodbeck, Burgdorf, Svizzera
19) Sibille Wicker, Thun, Svizzera
20) Danilo Copiz, Bracknell, Inghilterra
21) Suzanne Copiz, Bracknell, Inghilterra
22) Pietro Copiz, Hinterkappelen, Svizzera
23) Tiziano Rimoldi, Roma, Italia
24) Vincenzo Annunziata, Napoli, Italia
25) Gabriele Cupertino, Bergamo, Italia
26) Teresinha Zanluca, Bergamo, Italia
27) Fabiano Rivellini, Bergamo, Italia
28) Mario Zenoni, Almè (Bergamo) Italia
29) Maaike Kroon, Blokker (Hoorn) Olanda
30) Gianluca Masseroli & Hiromi Mende, London
31) Tironi Doris Villa D'Alme', Italia
32) Laura Maré, Bergamo, Italia
33) Marco Berera, Bergamo, Italia
34) Monica Colombo, Cassano d'Adda (MI), Italia
35) Amoruso Eugenio, Paderno Dugnano(MI), italia
36) Maione Rossella , Melito di Napoli (Italia)
37) Torsiglieri Fabrizio, Sivizzano Fornovo Taro PR (Italia)
38) Barbara Cozzolino, Roma (Italia)
39) Giuseppe Nicolosi (RM), Italia
40) Corrado Ferrero (To) Italia
41) Ruggeri Virna (PO) Italia
42) Azzaroli Gaia (FI), Italia
43) Carrassi Massimiliano (Genova), Italia
44) Marco Ferrari (Milano), Italia
45) Emanuele Francioli (Novara), Italia
46) Gabriele Sorrenti (Novara), Italia
* * * * Per favore firmate per solidarizzare, indicando la citta' e la
nazione in cui vivete.
Poi copiate e inviate via e-mail al maggior numero possibile di
persone. Se ricevete questo elenco con piu' di 50 nomi gia' segnati,
per favore inoltrate una copia del documento via e-mail a:
Mary Robinson,
Alto Commissario delle Nazioni Unite, UNHCHR, webadm...@un.org
<mailto:webadm...@un.org>
e a:
Angela King, Consulente Speciale su Problemi del Genere femminile e l'
Emancipazione delle Donne, presso le Nazioni Unite al seguente
indirizzo e-mail: d...@undp.org <mailto:d...@undp.org> Anche se decidi di
> non firmare, per favore sii rispettoso dei sentimenti altrui, e non
"uccidere" la petizione. Grazie. E' meglio 'copiare e incollare'
piuttosto che spedire la petizione.
Distinti saluti.
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